THE FOOL ON THE HILL Day after day, Alone on a hill, The man with the foolish grin is keeping perfectly still But nobody wants to know him, They can see that he's just a fool, And he never gives an answer, But the fool on the hill, Sees the sun going down, And the eyes in his head, See the world spinning 'round. Well on the way, Head in a cloud, The man of a thousand voices talking perfectly loud But nobody ever hears him, Or the sound he appears to make, And he never seems to notice, But the fool on the hill, Sees the sun going down, And the eyes in his head, See the world spinning 'round. And nobody seems to like him, They can tell what he wants to do, And he never shows his feelings, But the fool on the hill, Sees the sun going down, And the eyes in his head, See the world spinning 'round. Oh, round and round and round. And he never listens to them, He knows that they're the fools They don't like him, The fool on the hill Sees the sun going down, And the eyes in his head, See the world spinning 'round. Oh, round and round and round.
Siamo appassionati d’Amore onestà spiritualità arte poesia politica democrazia sostenibilità tecnologia green-energy cold-fusion LENR medicina alternativa cambi di paradigma rivoluzioni scientifiche criptoarcheologia e “tante cose infinite, ancor non nominate”. Siamo uno specchio capovolto della realtà, fuori c’è il patriarcato qui una "società gilanica", fuori c’è ancora la società del petrolio qui dentro siamo pro E-Cat (funzionanti), mobilità elettrica, fotovoltaico, sistemi d'accumulo ecc.
Pagine
venerdì 31 ottobre 2008
The fool on the hill (Lo scemo sulla collina)
I blogger fanno "rete"!
giovedì 30 ottobre 2008
Sogni...
martedì 28 ottobre 2008
Il segreto delle pagine 69
Il Metodo - Secondo Marshall Mc Luhan, per decidere se comprare o meno un libro, un metodo infallibile è quello di aprirlo e leggerlo a pagina 69. Se quella pagina piace, molto probabilmente piacerà anche il resto del libro. Questo blog pubblicherà, una al giorno, le pagine 69 dei titoli più disparati: vecchi e nuovi, seri e faceti, belli e brutti.
Perché proprio la pagina 69? - L’inizio di un libro non è significativo del suo contenuto. Nei primi paragrafi l’unica preoccupazione di ogni autore è quella di catturare a tutti i costi l’attenzione dei lettori. Una volta arrivati a pagina 69 i fuochi d’artificio dovrebbero essere ormai terminati, e la narrazione dovrebbe aver cominciato a muoversi con le proprie gambe. Sono queste le situazioni nelle quali l’abilità di uno scrittore si fa evidente… sempre se ci sia! Collocandoci a pagina 69 inoltre, essendo ancora abbastanza vicini al principio, non corriamo il rischio di rovinare eventuali sorprese o colpi di scena.
Aggiungo che non dev'essere un caso che McLuhan abbia scelto tra tanti numeri possibili uno di fronte al quale la maggior parte della gente drizza le antenne! Una mossa da grande esperto di comunicazione qual'era. Ma al di là dei solletichi erotici che evoca, il 69 è davvero un numero particolare: capovolto, al pari del 96, è uguale a se stesso, graficamente è un piccolo mandala che ricorda la forma di una galassia, e dulcis in fundo corrisponde anche al simbolo del Cancer, il mio segno zodiacale. :-)
Non potevo naturalmente esimermi dal fare la "prova del sessantanove" ai miei libri...La pagina 69 di Ventidue passi d'amore (2005) contiene semplicemente il "totem" qui a lato, formato dai numeri maya dall'uno al 22 dall'alto verso al basso, come una freccia rivolta in su, simmetrico all'altro "totem" a pagina 19, formato dagli stessi numeri però dal basso verso l'alto, a disegnare in questo caso una freccia rivolta in giù (o una biro sul foglio). Questi due simboli "custodiscono" le 22 poesie che danno il titolo al libro, separandole dalle parti in prosa: l'Introduzione e il Prologo all'inizio, l'Epilogo, la Postilla numerologica, la Postilla Maya e i Ringraziamenti alla fine.
Per inciso, ho fatto impazzire il mio editore per dare un senso alla stessa numerazione delle pagine: l'indice si trova a pagina 9 (i nove numeri della numerologia) e i ringraziamenti conclusivi a pagina 90; a pagina 11 c'è il "titolo-disegno", del libro; a pagina 22 (11x2) comincia la prima delle 22 poesia (intitolata il principio):
Questo incontro, che la mia anima incanta, apre ricordi di notti antiche intona un canto dimenticato, posandomi farfalla sul tuo petto schiudendoti bocciolo nel mio cuore.A pagina 55 (11x5) c'è l'unico disegno nella parte centrale della silloge; a pagina 66 (11x6) comincia l'ultima poesia (intitolata l'azzeramento):
La città incantata
lunedì 27 ottobre 2008
Adagio for strings (per coro)
domenica 26 ottobre 2008
Papà, perchè non trovi una fidanzata?
Meglio un agire caotico
sabato 25 ottobre 2008
Il diavolo di Materga
Le strade del mondo
September Fifteenth
venerdì 24 ottobre 2008
La testa del poeta e quella del logico
giovedì 23 ottobre 2008
Quei numeri che non s'ingabbiano
Quei numeri che non s'ingabbiano I numeri tenta di darli il Ministero dell'Interno con un comunicato serale: dall'inizio della protesta "300 manifestazioni, 150 scuole e 20 facoltà occupate". Ma solo le notizie che riempiono le agenzie e intasano sul web le centinaia di siti della protesta mostrano l'inadeguatezza delle cifre ufficiali a descrivere questo movimento degli studenti. Non è questione di buona o cattiva fede, è che tutti - non solo il ministro Gelmini o il presidente del Consiglio alle prese con la solita pantomima - sono spiazzati davanti a una protesta che non vuole essere definita, svicola da qualunque tentativo di abbraccio della politica organizzata e, anzi, tende a organizzarsi da solo, apparentemente con il massimo della semplicità. E così spuntavano fuori occupazioni a raffica, scuola dopo scuola, cortei nei luoghi più disparati delle città e pronti a sciogliersi alla prima richiesta delle forze dell'ordine. Convocati da chi? "Dalla nostra assemblea", risposta semplicissima e completamente spiazzante rispetto alle minacce mediatiche di Berlusconi o alle accuse di oscure strumentalizzazioni rivolte alla sinistra. Tutte interpretazioni lontanissime dalla realtà per una generazione che sembra non volersi far definire, si muove con il massimo della spontaneità e si organizza online rapidamente e- appunto - con il minimo delle tradizionali sovrastrutture. "Vogliamo studiare di più, siamo pacifici e abbiamo speranze: non reprimete il nostro futuro", scrivono in un appello pubblicato anche dal nostro sito. Con una traduzione molto pragmatica che è divenuta lo slogan di mille striscioni: "Non pagheremo noi la vostra crisi". Il balletto di minacce del premier e le manovre del governo sulla riforma suonano lontane. E questo è il vero pericolo: sarà in grado la società - tutta - di rispondergli?Lascio anche il link ad un "profetico" articolo del sociologo Ilvo Diamanti di tre mesi fa, intitolato Maledetti professori. Mi è ritornato in mente questi giorni, ascoltando tanti discorsi demagogici agitati dai nostri governanti contro la scuola e condivisi, spesso, dal loro elettorato. Ogni popolo ha il governo che merita.
mercoledì 22 ottobre 2008
Liberty of Sound Incoherence
Cose da 22 ottobre
Music for a Found Harmonium
lunedì 20 ottobre 2008
Always Returning
domenica 19 ottobre 2008
L'amore non conosce confini, l'amore abbatte ogni muro: Wall-e!
Il genere cinematografico "per bambini", sa umiliare spesso, per sceneggiature, trame, e messaggi veicolati, i film "per adulti", in modo persino imbarazzante. Un giudizio che vale senz'altro per Wall-e, l'ultimo film della Disney-Pixar: una pellicola intelligente, avvincente e commovente, per un monito ecologista, ahimè, di grande attualità. A dir poco fantastiche le citazioni kubrickiane di 2001: Odissea nello spazio, di E.T. e A.I di Spielberg e perfino di Brazil di Terry Gilliam; d'umorismo raffinato le innumerevoli gags di cui Wall-e (Waste Allocated Load Lift Earth) è protagonista, come una sorta di geniale Charlot cingolato; una storia d'amore credibile e dolcissima nonostante i personaggi non siano neppure umani; assolutamente liberatorio il lieto fine da prassi. Andate a vederlo coi vostri bambini, col partner (la lacrimuccia ci scappa proprio), con chi vi pare, ma andate a vederlo.
Lascio il link del trailer ufficiale; qui preferisco inserire la canzone che come una ciliegina sulla torta accompagna i titoli di coda del film: Down to Earth, cantata dal grande Peter Gabriel e dal Soweto Gospel Choir.
Did you think that your feet had been bound
By what gravity brings to the ground?
Did you feel you were tricked
By the future you picked?
Well come on down
All these rules don't apply
When you're high in the sky
So come on down
Come on down
We're coming down to the ground
There's no better place to go
We've got snow upon the mountains
We've got rivers down below
We're coming down to the ground
To hear the birds sing in the trees
And the land will be looked after
(Come) send the seeds out in (the deep?)
Did you think you'd escaped from routine
By changing the script and the scene?
Despite all you made of it
you're always afraid of the change
You've got a lot on your chest
Well you can come as my guest
So come on down
Come on down
We're coming down to the ground
There's no better place to go
We've got snow upon the mountains
We've got rivers down below
We're coming down to the ground
We'll hear the birds sing in the trees
And the land will be looked after
(Come?) send the seeds out in (the deep?)
Like the fish in the ocean
We felt at home in the sea
We learned to live off the good land
We learned to climb up a tree
then we got up on two legs
But we wanted to fly
When we messed up our homeland
and set sail for the sky
We're coming down to the ground
There's no better place to go
We've got snow upon the mountains
We got rivers down below
We're coming down to the ground
We'll hear the birds sing in the trees
And the land will be looked after
send the seeds out in th
We're coming down
Comin' down to earth
Like babies at birth
Comin' down to earth
Redefine your priorities
These are extraordinary qualities
We're coming down to the ground
There's no better place to go
We've got snow upon the mountains
We've got rivers down below
We're coming down to the ground
We'll hear the birds sing in the trees
And the land will be looked after
(Come) send the seeds out in (The deep?)
We're coming down to the ground
There's no better place to go
We've got snow upon the mountains
We've got rivers down below
We're coming down to the ground
We'll hear the birds sing in the trees
And the land will be looked after
(Come) send the seeds out in (the deep?)
sabato 18 ottobre 2008
La storia si ripete. E la gente resta a guardare...
"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito..."