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martedì 30 novembre 2010

Partirono in due ed erano abbastanza

Evvai! La protesta studentesca dilaga auto-organizzandosi e coordinandosi tramite internet. Persino a Parigi i nostri studenti Erasmus hanno issato striscioni contro la riforma Gelmini sull'Arco di Trionfo. Oggi gli studenti hanno occupato 17 stazioni ferroviarie, una dopo l'altra in tutta la penisola, così da avere la massima visibilità sui mass-media: Scalea (sulla linea Napoli-Reggio Calabria) dalle 10.00 alle 10.15; Milano Porta Garibaldi dalle 10.10 alle 10.30; Venezia Mestre dalle 11.10 alle 11.35; Catania Centrale dalle 11.20 alle 12.20; Milano Greco Pirelli dalle 11.20 alle 14.35; Trieste Centrale dalle 12.45a alle 13.25; Padova dalle 13.00 alle 15.00; Perugia (!) dalle 14.25 alle 15.40; Palermo Notarbartolo dalle 14.25 alle 14.50; Parma dalle 14.40 alle 15.45; Cremona dalle 14.50 alle 15.25; e infine Roma Termini (binari dall'1 al 10) dalle 17.30 alle 18.30. Numerose anche le autostrade bloccate dagli studenti dal nord al sud.

È chiaro che tutto ciò crea notevoli disagi ai cittadini, ma è altrettanto chiaro che occupare una Facoltà (praticamente tutte le Università d'Italia sono in rivolta contro il governo) ha un impatto molto limitato sulla maggioranza dell'opinione pubblica, mentre coinvolgere le comunicazioni ferroviarie e stradali è un'azione che arriva a segno.

Fantastico quanto è stato riferito succedere nelle strade di Roma: molti automobilisti, incolonnati a causa dei cortei, sono scesi dalle auto per applaudire e abbracciare i manifestanti sotto la pioggia! Questa è l'Italia che ci piace, questo è il popolo pensante a cui si può ancora essere fieri di appartenere.

Viva questa Italia! È ormai innegabile che Berlusconi guidi il governo meno amato dagli Italiani da 40 anni a questa parte, solo lui e chi si fida di lui non lo sa!

La colonna sonora della giornata? Propongo senz'altro Bomba o non bomba (1978) di Venditti (e De Gregori).



Inserisco ancora una volta i link su cui seguire le ragioni della "sommossa":

Ma io vivo

Ho tirato via
la vita immaginata insieme
i due o tre istanti in cui dagli occhi le
fuggiva un si
e tutta l'inavveduta gioia che mi ha dato...
ed ecco:
nella mano un feto di quattro mesi
raschiato dall'utero
di questo cuore cavo.
Un luogo adatto a seppellirmi?
direi un deserto
- la depressione più arida di quel deserto -
lì almeno sgorgherebbero
l'ape, l'erba e il fiore.
Ma io vivo; sorrido; ho lo sguardo di lei;
ed ho promesso di non immalinconirti più:
così non ce l'hai fatta, e mi hai rimesso in petto.
L'amore non si pota,
è lui che pota noi.

sabato 27 novembre 2010

Auguri a Mauro Bonanno per i 50 anni della casa editrice

Ops dimenticavo!

Oggi avrei voluto essere a Catania per i 50 anni di attività della casa Editrice Bonanno guidata da Mauro, succeduto già da molti anni al padre che l'aveva fondata. Purtroppo mi è stato proprio impossibile partecipare al festeggiamento. Mi unisco idealmente a chi sarà lì e porto sul web gli auguri già fatti a Mauro Bonanno via telefono.

Sentirò sempre un debito di riconoscenza verso lui e l'allora direttrice editoriale Biancamaria Casale per aver pubblicato - e senza oneri a carico dell'autore - i miei primi due libri.

ALTRI LINK

Bilancio di assestamento fine 2010

Mi ritrovo con un'emergenza scolastica in atto e devo impegnarmi seriamente per riportare in carreggiata mia figlia in primis a matematica e geometria. Se riesco a farle attecchire, una buona volta, un metodo in queste due materie, poi potrà spenderselo in tutte le altre. La madre, di fatto, ha già rinunciato a credere che Arianna possa raggiungere traguardi più alti della sufficienza: io invece credo ci sia ancora un margine di manovra e il tentativo comunque lo voglio fare e mia figlia stessa vuole provarci.

Ci sono anche un po' di problemi di salute dei miei genitori... ma quella è questione troppo delicata per parlarne qui.

Per quel che riguarda me, confermo a maggior ragione il letargo in cui ho messo le  questioni di cuore, per ora ibernate in stato di animazione sospesa... avrò tempo per rianimarle: ora priorità a mia figlia, che non rifarà la seconda media mai più (per lo meno questo sarebbe l'auspicato obiettivo!!).

Nel tempo che mi resta libero da lavoro e doveri genitoriali, devo portare a buon fine un po' di lavoretti lasciati a metà in casa, e mettere - la sera dopo cena - da un lato delle buone basi all'apprendimento della lingua spagnola e dall'altro dedicarmi con costanza al perfezionamento con la chitarra. Il flamenco va oltre le mie aspettative: il modo diverso con cui sto imparando ad arpeggiare con la destra (l'uso del pollice in particolare) ha ricadute fantastiche su tutti i tipi di musica che so suonare, sul finger-picking in generale. Stanotte ho scoperto per esempio quanto differente esca Every breath you take dei Police suonandola solo col pollice invece che arpeggiandola con più dita come ero abituato a fare, e che sia possibile arrangiare Un senso di te di Elisa solo con pollice e indice... il bello del flamenco (e altre tecniche simili, anche col plettro) è che imparando a utilizzare molto di più il pollice ti trovi le altre dita libere di fare tante cosucce!

Ah dimenticavo, dedico sempre 10 o 20 minuti al giorno alla giocoleria: lei e lo yoga sono i miei migliori anti-stress!

Così mi prendo qualche settimana di vacanza dalla blogsfera. E senza sensi di colpa considerato che, senza accorgermene, a novembre, col presente ho scritto  32 post (troppi!) e visto abbondantemente battuti già la settimana scorsa tutti i record di accesso al blog: è stata ufficialmente infranta la soglia delle 10.000 pagine lette al mese!

Infine, se ci sarà da scendere in piazza qui a Perugia per portare finalmente al governo chi veramente abbia a cuore il governo, per quello il tempo lo troverò di certo. 

Post scriptum

venerdì 26 novembre 2010

Uniti contro il governo del dis-fare!

...studenti? chi lo sa... sono delle bande... sono centinaia di ragazzi organizzati per manifestare la protesta... berretti rossi, incappucciati... questa è gentaglia! Veramente io credo che un popolo civile, quando si trova di fronte a queste situazione dovrebbe intervenire e menarli, perché questi capiscono solo di essere menati... son quelli che organizzano, fanno att... l'estremismo lì dentro - rosso naturalmente - c'è! (Emilio Fede)


Eh no Fede, altro che evocare Tien'anmen all'italiana, vergogna! A Palazzo Madama gli studenti esercitavano il sacrosanto diritto a protestare contro chi mal governa. Cosa che è sempre stato possibile fare in ogni democrazia degna di dirsi tale. Cosa che hanno fatto i genitori e i nonni di quegli studenti in nome di un'Italia più equa, migliore per tutti. Sì studenti, non bande di delinquenti o agitatori, bensì il fior fiore e il domani di questa nazione. I banditi e gli attentatori di istituzioni, servizi pubblici, istruzione, ricerca, cultura, sono piuttosto tutti gli individui incompetenti, spesso a stento laureati, arrivati - non osiamo dire come - alle poltrone del consiglio dei ministri.

A maggior ragione, visti i tentativi di delegittimazione della società civile perpetrati da mentecatti come Fede, bisogna appoggiare e sostenere il dissenso di studenti, ricercatori, docenti, lavoratori di ogni comparto, che dicono BASTA! È il momento di scendere in strada o salire sui tetti con loro, perché siamo stufi di doverci vergognare di chi ci governa, di chi dovrebbe - lui!!! - dare il buon esempio ai nostri figli.  È il momento di mandare via i disonesti e gli incapaci dalle nostre istituzioni.

L'Italia che vuole costruire un futuro nell'interesse di tanti e non di pochi si sta organizzando secondo le regole della democrazia. Si sta finalmente svegliando. E quanto Berlusconi è esperto di televisione tanto questa nuova Italia sa usar bene internet!

giovedì 25 novembre 2010

"Gentaglia, bisognerebbe menarli!"

Emilio Fede, nell'edizione delle 19 del Tg4 di ieri, 24 novembre, ha vomitato questo abominevole delirio.
Passiamo ad una brutta vicenda che si è verificata oggi a Roma, avremo le immagini nel corso del giornale. Parliamo della violenza, la violenza assunta come protesta sta diventando moda, grazie all'effetto mediatico di certa stampa e di certa televisione. Ed è così che quelli che attendono il permesso di lavoro si arrampicano sulle gru, scatenando violenze di piazza. Chi vuole un alloggio si arrampica sui tetti delle case e fa altrettanto. Ed è così che oggi gli studenti, per protestare contro la riforma Gelmini della Scuola, hanno assalito il Senato. Hanno assalito il Senato lanciando uova marce, aggredito le Forze dell'Ordine, provocando anche feriti e contusi. Ed è così che legittimamente cresce la rabbia e l'indignazione dei cittadini per bene, che sono la gran parte. Rabbia e indignazione nelle città dove questo genere di  proteste semina anche il panico. Avremo forse le immagini... le abbiamo le immagini, eccole qua, allora - abbiamo degli immaginisti [1] che sono bravissimi - allora, ecco qua, guardate - e ripetiamo un po' quel che abbiamo detto - guardate che cosa è accaduto: questi studenti - studenti? chi lo sa... - sono arrivati anche, mascherati, imbavagliati, a entrare dentro Palazzo Madama, hanno ferito chi tentava di fermargli. Non è mai accaduto nella storia di una Repubblica democratica come la nostra che sia accaduto questo, di violare quello che - si può dire senza ironia - è il tempio della Costituzione, cioè il Senato. Hanno fatto di tutto. La protesta può essere legittima si possono chiedere vantaggi, si può chiedere che qualcosa vada modificato, ma fare quello che hanno fatto queste bande... sono delle bande. Ci sono cioè - come dire - centinaia di ragazzi organizzati per manifestare la protesta e poi vedete berretti rossi, incappucciati... cioè questi sono... questa è gentaglia! È gentaglia che si è permessa di fare quel che ha fatto... la vergogna nella vergogna è perché... veramente io credo che un popolo civile come noi siamo, quando si trova di fronte a queste situazione dovrebbe intervenire, intervenire e menarli perché questi capiscono solo di essere menati. Poi son quelli che - non tutti quelli ma... - che organizzano, fanno att... va be', lasciamo perdere, l'estremismo lì dentro - rosso naturalmente - c'è! (qui il video)
Crasse menzogne! La Costituzione e le istituzioni le rispettano molto più quei dimostranti di quanto lo faccia il governo che ha fomentato tutto questo! È di finti giornalisti come Emilio Fede, e di chi li comanda, che l'Italia sana deve avere paura, buffoni prezzolati e miserevoli che alterano la realtà in cambio del potere che ricevono, che stigmatizzano una protesta democratica incitando alla violenza vera. L'Italia non ha certo paura dei ricercatori che salgono sui tetti e degli studenti che scendono in piazza, civilmente, a protestare contro il governo, ed era ora!!! Un governo bravissimo a imbonire la piazza, ma incapace di ascoltarla. Il più vergognoso, indecoroso, indegno governo che la storia della Repubblica italiana abbia mai visto!

[1] Sarà un termine tecnico immaginista? O sarà mica un bel lapsus di Fede? Che stia cioè a indicare chi monta ad hoc un servizio in modo tale da indurre la gente a immaginar vero quel che vero non è?

Altri video della manifestazione di ieri (non commentati), per constatare l'impudente faziosità di Emilio Fede:
http://www.youtube.com/watch?v=-9aOSqdD-KA 
http://www.youtube.com/watch?v=WxPkfwMIbrQ 
http://www.youtube.com/watch?v=YlzoQyH_7I4
http://www.youtube.com/watch?v=JqnSQb5yJEU 

Il regalo perfetto



Il regalo perfetto da fare 
a Silvio Berluscon
il prossimo Natale: 
il cubo di Ruby!

Sentita or ora alla radio... troppo carina! :-)

Perchè i soloni del centrodestra...

"Qualcuno obietterà che Fazio spaccia per culturale una trasmissione di autentica propaganda politica, dove l'assenza di contraddittorio esalta le idee progressiste (si fa per dire) e mortifica le opinioni avverse, qui sottintese e mai espresse. Se però consideriamo che i canali televisivi sono praticamente infiniti, anziché premere affinché Vieni via con me cessi l'attività, ci domandiamo perché i soloni del centrodestra non si decidano a pareggiare i conti col centrosinistra organizzando una televisione meno idiota di quella che hanno sempre fatto, salvo poi piagnucolare perché non regge il confronto e muore nel deserto di iniziative."

(Vittorio Feltri su Il Giornale, a proposito della trasmissione straccia-record d'ascolti di Fazio e Saviano)

Già, perché tra chi vota Berusconi nessuno riesce, in generale, a esprimere una Tv intelligente? A me, cresciuto riconoscendomi molto più nei  valori storici di "sinistra" che in quelli di "destra", la risposta suona scontata: è come chiedersi perché le galline non sono galli (senza offesa per le galline)!

A quanto pare sono esaurite le scorte di italiani intelligenti o malleabili disposti a mettere la propria faccia in video per sostenere che il bianco è nero e il nero è bianco; resterebbe solo da clonare i vari compiacenti Feltri, Sallusti, Fede, Vespa, Minzolini ecc.

I record di ascolti di Vieni con me, così come quelli del Tg7 di Mentana che sta intonando il de profundis al Tg1 di Minzolini, rivelano che l'ipnosi collettiva partita da Arcore all'inizio degli anni '90 finalmente vacilla sul serio, come - era ora! - la poltrona di Silvio. Propongo un nome semplice semplice per la prossima coalizione elettorale e di governo di centrosinistra: Svegliati Italia!

martedì 23 novembre 2010

Ago e filo

Nicola Biondi, Il rammendo (olio su tela)

il 4 Luglio : quando
ti conobbi :
fui subito agganciato
dalla gioia
che a sguardi sorridente
sbottonavi :


eppure te ne stavi
: seppi dopo :
sull'orlo della pena
di chi ebbe
per puntaspilli presa
la fiducia :


non conta quanta pezze
cuci sopra :
traspare : brilla : esce
dalla trama
la luce che ti vive
dentro il petto


: di questo ago e filo io ti amo

Menu vegetariano di stasera

Per cena mi sono cucinato una vellutata "arancione" fatta in primis di carote e zucca più una cipolla e una piccola patata (con dado, pepe e olio) servita a minestra sopra del pane tostato spolverato di parmigiano e una fantasia di cavolo verza, cavolo nero e patate in padella (con sale, pepe, aglio e olio). Tutto buonissimo!

Dovevo finire le verdure che avevo in frigo visto che domani ritiro (comodamente vicino a casa) la cassetta di prodotti bio e locali - 9€ per 5kg di verdure e/o frutta - che prenoto ogni settimana a G.A.S.T.O.N.E. il gruppo di acquisto perugino di cui faccio parte. Se abitate nel capoluogo umbro - e non conoscete ancora  G.A.S.T.O.N.E. - vi consiglio spassionatamente di provare anche voi una cassetta come feci un anno fa: non ho più smesso!

PER INFO potete contattare il dr agronomo Tony Pisano, fondatore del gruppo (mail: gastone.pg@hotmail.com / cell. 3395046321), guardarvi questo sito Biobox in Umbria Toscana e Lazio o, su facebook, iscrivervi al Gruppo d'acquisto locale: GASTONE.

lunedì 22 novembre 2010

Elenco dei motivi per cui con la cultura si mangia

Gustosissimo il testo inedito scritto da Camilleri per rispondere a chi, nel governo, crede che con la cultura non si mangia. Lo ha letto stasera in tv l'attore  Luca "Montalbano" Zingaretti, alla terza puntata di Vieni via con me.

Elenco dei motivi
per cui con la cultura si mangia

Eva quando prese la mela dall'albero e la offrì ad Adamo, fece cultura. 
La prima madre che svezzò il suo bambino con delle bacche che aveva scoperto commestibili, fece cultura. 
Il primo uomo che appuntì un sasso per cacciare e quindi mangiare, fece cultura. 
Il primo uomo che incise sulla roccia un bufalo per comunicare che lì c'era da cacciare e quindi da mangiare, fece cultura. 
Il primo uomo che si rese conto che la carne di animale era gustosa, fece cultura. 
Il primo uomo che fece due buchi su un uovo di dinosauro, lo bevve e consigliò al suo clan di fare lo stesso, fece cultura. 
Il primo uomo che sfregando due legnetti provocò una scintilla con la quale accese un fuoco su cui cucinò la carne dei bufali, fece cultura. 
Il primo uomo che, arrabbiato per il bufalo che gli era appena scappato, maciullò con le mani alcune olive e si accorse che potevano essere un buon condimento per la carne di bufalo, fece cultura. 
Il primo uomo che dopo un'indigestione di carne di bufalo, provvide ad avvertire gli altri che non bisognava mangiarne troppa, fece cultura. 
Il primo africano e il primo indoeuropeo, che si scambiarono i loro diversi cibi, fecero cultura. 
Dal che si deduce, contrariamente a chi afferma l'opposto, che con la cultura si mangia eccome, talvolta meglio talvolta peggio, ma si mangia.

Andrea Camilleri

Ricordiamo, an passant, che questo stesso governo che ritiene necessario tagliare fondi a cultura, istruzione e ricerca, progetta di acquistare 131 caccia-bombardieri F-35 che costeranno al popolo italiano 15 miliardi di euro!

Un 22 come un altro

Sabato sera stavo tornando a casa in auto con mia figlia seduta accanto. A un certo punto mi sono reso conto della cifra riportata dal contachilometri, ho inarcato le sopracciglia e ho esclamato uno sconsolatissimo "Noooo"!
"Che c'è, papo?"
"Ho passato i 222.222 chilometri e non me ne sono accorto..."
"Noooo, lo aspettavi da così tanto!"
"E già, non capisco proprio come ho potuto farmelo sfuggire, era da qualche settimana che... ma aspetta aspetta, guarda: sono 222.333 chilometri proprio adesso... meglio che niente."
Ho fermato la macchina e ho immortalato l'attimo col cellulare.
"222.333 e sono pure le 20.03... carino,  c'è una qual certa armonia in questi numeri no?"

Non avrei mai scritto questo post se proprio la mattina dopo aver scattato questa foto, ieri, quando siamo usciti per andare a una cresima, l'auto non ha dato segni di vita. Dopo essere ripartito per tre volte solo grazie ai cavetti (ma la batteria non si è ricaricata mai) ho concluso che probabilmente era proprio la batteria ad aver tirato le cuoia, del resto, oltre 100.000 km sul groppone, 3 anni di vita, il posto auto all'aperto...

E siccome era domenica ho dovuto aspettare oggi, lunedì 22 (e ti pareva!), per potere fare sostituire la batteria. Ah per finire, ricordavo che l'assicurazione dell'auto da tanti anni mi scade verso il 20 novembre, però oggi, per la prima volta, mi sono reso conto che la data precisa è proprio 22 novembre, o meglio 22/11...

La morale? Se solo riuscissimo a capirli davvero, quante cose ci spiegherebbero e racconterebbero i numeri!

Buona serata, mi eclisso per Vieni via con me.

Vita, infissi e batterie

Stamattina lifting alla casa! Mi stanno sostituendo le persiane: due finestre su sei già sfoggiano quelle nuove... e naturalmente tocca pulire, una finestra dopo l'altra, tutto lo sporco che viene fatto, soprattutto in fase di rimozione dei vecchi infissi.

Non è un simbolo da poco mettere mano alle finestre: direi che rappresentano la comunicazione tra il dentro (di una casa come di una coscienza) e il fuori (l'ambiente esterno come le altre persone); ci permettono di affacciarci fuori quanto di proteggerci dentro. Non c'è dubbio: sono alla ricerca un nuovo equilibrio tra queste due funzioni essenziali.

Sto pure aspettando in mattinata l'elettrauto, infatti proprio ieri - ovviamente di domenica - la batteria della mia vecchia Multipla mi ha mollato... fortuna che tengo sempre a bordo i cavetti per ripartire con la batteria di un'altra auto, così sono riuscito a tornare alla base. 

Sulla simbologia del motore che non parte sorvolo... ricordo solo che ho dichiarato il mio cuore in letargo. Ciò basti.

Tanto bene avevo preso un giorno di ferie, apposta per i lavori programmati in casa... nella sfortuna almeno concentro in un'unica mattina operai degli infissi ed elettrauto. La prendo sempre con filosofia.

L'unico a non ridere oggi è il portafoglio!

domenica 21 novembre 2010

Un centone speso bene

Mi hanno parlato molto bene di una rassegna musicale, organizzata dal Jazz Club Perugia, in corso per l'appunto nella mia città; il concerto di apertura si è tenuto domenica scorsa. Del programma, qui sotto riportato, mi interessano in primis il concerto di Stefano Bollani e quello di Ludovico Einaudi (un pianista che adoro, perciò ringrazio il Jazz Club Perugia di questo off topic nel programma). Considerati i prezzi abbastanza popolari e il buon livello di tutta la rassegna, per 100 € (studenti universitari 75 €, minori di 18 anni 40 €) ho deciso di abbonarmi a tutte le prossime 7 serate. 

Dulcis in fundo, è incluso un wine tasting & coffe prima di ogni concerto.


Domenica 14 novembre 2010 ore 21,30 - 15 €
Aula Magna nuova Facoltà di medicina
ore 21,00 – WINE TASTING & COFFEE
ROY HARGROVE QUINTET
Roy Hargrove - tromba / Justin Robinson - sassofono / Sullivan Fortner - pianoforte / Ameen Saleem - contrabbasso / Montez Coleman - batteria
 
Giovedì 25 novembre 2010 ore 21,30 - 15 €
Aula Magna nuova Facoltà di medicina
ore 21,00 – WINE TASTING & COFFEE
CHARLES LLOYD NEW QUARTET
Charles Lloyd - sassofono, flauto, taragato e piano / Jason Moran - piano / Reuben Rogers - contrabbasso / Eric Harland - batteria

Giovedì 16 dicembre 2010 ore 21,30 - 25 €
Aula Magna nuova Facoltà di medicina
ore 21,00 – WINE TASTING & COFFEE
LUDOVICO EINAUDI
Piano solo
 
Giovedì 23 dicembre 2010 ore 21,30 - 15 €
Teatro del Pavone Perugia
ore 21,00 – WINE TASTING & COFFEE
"Gospel at its best"
THE MIGHTY CLOUDS OF JOY
Joe Ligon - voce / Richard Wallace - voce / Michael McCowin - voce / Ronald Clark - basso / Ervin Williams - voce, chitarra / Ullysis McKiver - tastiere / Sean Thompson - batteria
 
Sabato 12 febbraio 2011 ore 21 - 15 €
Aula Magna nuova Facoltà di medicina
ore 22 – WINE TASTING & COFFEE
DANILO REA
"Tributo a Fabrizio de Andrè"
 
Sabato 12 febbraio 2011 ore 22,30 - 15 €
Aula Magna nuova Facoltà di medicina
ore 22 – WINE TASTING & COFFEE
ROBERTO GATTO TRIO
Roberto Gatto - batteria / Alessandro Lanzoni - piano / Gabriele Evangelista - contrabbasso
 
Venerdì 6 marzo 2011 ore 21,30 - 15 €
Teatro del Pavone Perugia
ore 21,00 – WINE TASTING & COFFEE
PERUGIA JAZZ ORCHESTRA
feat. Joe Chambers 
 
Domenica 20 marzo 2011 ore 21,30 - 20 €
Aula Magna nuova Facoltà di medicina
ore 21,00 – WINE TASTING & COFFEE
STEFANO BOLLANI
"Sheik Yer Zappa"
Stefano Bollani - piano / Josh Roseman - trombone / Jason Adasiewicz - vibrafono / Larry Grenadier - contrabbasso / Jim Black - batteria
 
Venerdì 25 marzo 2011 ore 21,30 - 15 €
Teatro Morlacchi Perugia
ore 21,00 – WINE TASTING & COFFEE
CLAYTON-HAMILTON ORCHESTRA
Special guest, John Pizzarelli 


Maggiori informazioni sul sito del Jazz Club Perugia e nel programma in pdf scaricabile qui.

sabato 20 novembre 2010

Camera nuova per mia figlia in arrivo

Arianna va ormai va per i 13 anni e i mobili della sua cameretta, scelti insieme 8 anni fa quando acquistai e ristrutturai la casa dove tutt'ora abitiamo, hanno fatto il loro tempo: adesso ha bisogno di una stanza da adolescente, che l'accompagni nell'età adulta. 

Ma arredare la camera di mia figlia non è facile, perché la superficie è molto piccola, sui 7m2 scarsi. Quello che manca di calpestabile viene compensata dal soffitto alto 320 cm (la cubatura è equivalente a quella di una camera da 9m2 alta 270 cm). Gran cosa le case di 100 e più anni fa, le adoro. Proprio quel mezzo metro in più di altezza mi ha fatto venire in mente, a fine estate, un'idea che solo una soluzione su misura poteva rendere possibile.

Una coppia di amici mi ha parlato molto bene di un mobiliere, detto fatto l'ho contattato e lui si è messo all'opera per ricavare un progetto esecutivo dalla mia idea: un letto a una piazza e mezzo a soppalco sopra un armadio 4 ante ad angolo alto 190 cm, così da sfruttare lo spazio disponibile in altezza. Il soppalco ospiterà una coppia di tatami 60x200 cm ciascuno e un comodissimo futon 120x200cm da 15 cm di spessore (2 strati di lattice tra 3 di cotone). In pratica, misure a parte, Arianna ha voluto tatami e futon identici a quelli dove dormo io.

Oggi pomeriggio siamo stati a vedere la prima bozza del progetto (qui riprodotta): ci è piaciuta tantissimo. Così ho dato via libera al mobiliere per andare avanti e tra due, tre mesi... inaugurazione!

Come due somari

Ringrazio Kylie per avermi fatto scoprire una bella canzone che non mi sovveniva, stranamente perché Samuele Bersani mi è sempre piaciuto parecchio sia come autore che interprete... e non si  inciampa mai per caso in una canzone!

A parte il testo, interessante e originale come ci ha abituato questo bravo cantatutore romagnolo, da notare l'essenziale quanto avvolgente arrangiamento d'impronta molta latina: solo voce e due chitarre.



Come due somari

Andiamo a stenderci comodi in profondità
giù fra i crepacci bui col diavolo che ci ospita;
se poi riusciremo a riportarlo su
si divide come un premio… non lo dico più.

Occorre spingere ai limiti la carrucola
con le scintille fra le mani e poi la corda se ne va.
Noi due come due somari siamo senza strategia
e abbiamo perso l’indirizzo per andare via.

“È l’occasione di lasciar perdere?”
si chiedono gli amanti chiusi a chiave in hotel.
Con l’inflessione dialettale che ho
non prendermi sul serio sono un impostore.

Sarò la causa di ogni preoccupazione
una specie di provocatore di risse da bar.
Se non fosse che tu sei pacifica
avrei un bernoccolo e un taglio da suturare
con dei punti ma voglio sperare
che questo con te sia impossibile.

Avendo l’ultimo fiammifero non lo sprecherei
su un muro umido ad accenderlo io non ci proverei
e poi non parlarmi adesso della claustrofobia:
lì c’è l’uscita e là l’ingresso, siamo a un crocevia.

“È l’occasione di lasciar perdere?”
si giurano gli amanti chiusi a chiave in hotel.
Con l’inflessione dialettale che ho
ti posso ipnotizzare, sono un traditore.

Sarò la causa di ogni allucinazione
una specie di dirottatore di tapis-roulant
comperati di notte al telefono.
La solitudine no che non è un affare,
ti fa credere di risparmiare
e invece non è che uno sperpero
di stagioni inutili e di anni andati via
davanti a un calendario e la colpa è soltanto mia.

venerdì 19 novembre 2010

All'ombra del melograno

All'Ombra del melograno (Baldini Castoldi Dalai Editore, 2009) è un romanzo storico ambientato in Spagna un decennio dopo quella resa di Granada (Gharnata), avvenuta il 2 gennaio 1492, che sancì la conclusione della Reconquista a opera dei re cattolici Isabella e Ferdinando.

Attraverso le vicende e vicessitudini di una nobile famiglia araba, i Banu Hudayl, ci è dato assistere in prima fila al tramonto della raffinata e colta civiltà islamica, che aveva raggiunto il suo apice in terra d'Europa, per venire infine sopraffatta da una Cristianità feroce, come l'impero romano dai barbari. Emblematico il prologo del romanzo: il rogo di libri musulmani di fede, scienza, filosofia e letteratura, ordinato dal potente e machiavellico confessore della regina Isabella, Ximenes de Cisneros nella piazza del mercato del Bab al-Rambla a Gharnata nel 1499, avvio di una campagna di conversione forzata dei musulmani alla religione cattolica che nel romanzo vediamo farsi via via sempre più violenta. 

In questa atmosfera da crepuscolo degli dei, la storia dell'Andalusia di inizio XVI secolo si mescola alle vicende private delle ultime generazioni della famiglia Hudayl, in particolare quelle degli ultimi eredi Zuhayar, Hind e Yazid e con loro di molti altri personaggi. Questa piccola ma densa saga familiare si presterebbe benissimo - e penso prima o poi succederà - a essere trasformata nel copione di un film di successo.

All'ombra del melograno è un libro che non consiglio di leggere a chi preferisce voltare la faccia alle atrocità perpetrate dalla chiesa cattolica in nome di Dio e continuare a disconoscere che la civiltà araba abbia insegnato molto più a quella occidentale (basti pensare alle scienze matematiche, mediche, astronomiche ecc.) di quanto questa potrebbe oggi insegnare a quella.

A chi invece lo leggerà, auguro non capiti di arrivare a pagina 270 e scoprire che alla copia che ha in mano mancano 5 pagine. Ahimè, ho dovuto attendere 3 settimane prima di riuscire a procurarmi una copia integra e divorare le ultime 70 pagine, altrimenti avrei letto il libro in pochi giorni tutto d'un fiato. Temo che questa pausa forzata nella lettura abbia pesato sulla sensazione che mi è rimasta dell'opera: infatti mi sono molto piaciuti i primi 4/5 e meno l'ultima parte, dove ho sentito precipitare, assieme agli eventi sempre più incalzanti e tragici, forse un  po' anche il buon equilibrio della narrazione.

Notevole il coupe de theatre che l'autore ci offre nella pagina dell'epilogo; la figura inquietante del Capitano d'armi che compare negli ultimi capitoli dava comunque il sentore di qualcosa del genere! Tra l'altro - vedi le coincidenze della vita - qualche mese fa scrissi un post che parlava... proprio di quel capitano lì.   ;-)

Per finire qualche riga sull'autore, Tarik Ali, nato in Punjabi nel 1943 e naturalizzato inglese, storico, saggista, commentatore politico e romanziere. Baldini Castoldi Dalai ne ha pubblicato anche Il libro di Saladino (2010), Un sultano a Palermo (2007) e i saggi di geopolitica I pirati dei Caraibi. Un asse di speranza (2009) e Il duello. Il Pakistan sula traiettoria di volo del potere americano (2008).

giovedì 18 novembre 2010

Quando facebook è proprio simpatico

Siete utenti facebook e non capivate perché tanti vostri contatti ultimamente avevano sostituito l'immagine del profilo con un cartoon? Stasera ho trovato sulla  bacheca fb di mia figlia la risposta:

"Dal 15 al 20 novembre è la settimana dell'infanzia!! cambia la foto del tuo profilo di Facebook con quella di un eroe dei cartoni animati della tua infanzia e invita i tuoi amici a fare lo stesso... lo scopo? Per una settimana non vedremo una sola faccia "vera" su Facebook ma un'invasione di ricordi d'infanzia!"

Per il mio profilo ho scelto questa immagine tratta da Gli Aristogatti, film d'animazione di Walt Disney uscito nel 1970, quando avevo 5 anni.

In letargo...

Ho messo in letargo il cuore. Perciò parliamo d'altro.

A tenermi sveglia la mente ci pensa il lavoro, in ufficio, e dopo il lavoro mia figlia e tutte  le faccende a cui devo star dietro. 

Alla sera cerco di leggere più che posso. Tra l'altro proprio oggi ho finalmente scambiato in libreria la copia di All'ombra del melograno di Tarik Ali a cui mancavano 5 pagine - l'ho scoperto solo quando sono arrivato a leggere lì, a quattro quinti dalla fine! - con una copia integra. Peccato aver dovuto aspettare un mese. Il 3 di novembre (lo ricordo perché ero appena tornato dalla Spagna) ero passato in libreria supponendo di ritirare la copia sostitutiva ordinata due settimane prima: risposta negativa. Mi avrebbero avvertito non appena fosse arrivato. Trascorse invano altre due settimane, oggi sono passato a sollecitare: be' ho scoperto che il libro era arrivato il 4 novembre; risulta inviatomi un sms di avviso, stranamente però stavolta il mio cellulare non l'ha ricevuto! Uno dei tanti "piccoli incidenti" che mi bersaglia ultimamente. Probabilmente stanotte andrò a dormire alle due: voglio sapere come finisce la storia (dedicherò un post al libro in questione), è 30 giorni che me lo domando!

Poi c'è lo spagnolo! Una settimana fa ho preso la mia prima lezione di lingua española, tra 5 giorni mi aspetta la seconda e devo ritagliarmi un po' di tempo per studiare... mica facile. Però ci tengo davvero e voglio applicarmi seriamente.

Tengo in attività anche le mani. Secondo il manualetto di giocoleria in mio possesso, quando uno sa fare la "cascata" con le tre palline superando i 30 palleggi può già dirsi giocoliere. Mi sembra una posizione un po' ottimista, comunque assumendola buona posso essere ben contento dei progressi che vado facendo. Il mio record resta quel 101 che feci a Granada la notte di Halloween (dopo due birre!), poi quasi bissato a Perugia con un 100 tondo tondo e a seguire un 97, un 94, un po' di ottantine e settantine e via via tantissimi altri numeri sopra 30. Ancora però mi sento tutt'altro che disinvolto: continuerò a esercitarmi e migliorarmi per tutta la vita... nel frattempo, appena ne avrò il coraggio, metterò on-line un video per farvi vedere che non bluffo. Ah, comincia a provarci pure mia figlia,  cosa che mi fa molto piacere, anche se tanto per cambiare lei vorrebbe subito saper far tutto e sbuffa quando deve mettersi giù a imparare!

E ancora a proposito di mani, giusto oggi ho preso la prima lezione di tecnica di chitarra flamenco: fantastico! Ok, devo reimpostare completamente il modo che ho di suonare con la destra (con la sinistra come immaginavo sono abbastanza a posto), ma è una sfida che mi stimola tantissimo. Questo fine settimana spero di trovare un momento per andare su in città a comprarmi una chitarra da studio spagnola (mi hanno consigliato la Esteve 1.4 ST dell'immagine). Ovviamente non posso suonare il flamenco sulla mia Fender Stratocaster e nemmeno sulla mia Washburn acustica. Quanto alla Di Giorgio brasiliana del 1977 è oramai quasi da rottamare, anzi dovrò dedicare un altro post proprio alle vicissitudini di questa vecchia chitarra classica, che mi accompagna come una sorellina da 31 anni.

A questo punto penserete che con tutte 'ste chitarre sono chissà quale virtuoso delle sei corde. Magari! Me la cavicchio, ma niente di che (in rete ho messo soltanto un'esecuzione tra l'altro così così di un mio brano). Il punto è che ogni volta che prendo in mano la chitarra è un po' come se ricominciassi non dico da zero, per dirla alla Troisi, ma da tre e niente più! Se sapessi fare tutte le cose che nel corso di 30 anni sono stato di volta in volta in grado di suonare, ben oltre il 6 della sufficienza, oggi sarei un musicista. Ahimè, non funziono così. Ho riflettuto mille volte su questa mia caratteristica: non so perché succede ma è come se tutte le volte che devo ripetere qualcosa allo stesso modo - in qualsiasi campo dello scibile o del fare - il mio cervello mi mettesse i bastoni tra le ruote; è un po' come dovere imparare sempre da capo.

Parto dal presupposto che qualsivoglia handicap possa essere comunque un'opportunità per sviluppare qualche altro talento... ma ancora non ho capito quale sia il lato positivo di una memoria come quella che ho.

lunedì 15 novembre 2010

Osso, Mastrosso e Carcagnosso

Grazie Saviano, non smettere di raccontarci cosa sono le mafie. Perché più se ne parla e più si sbriciola il muro delle omertà e il sistema delle connivenze. Stasera a Vieni via con me ci hai ricordato le origini di Cosa Nostra, 'Ndrangheta e Camorra: la storia dei tre cavalieri spagnoli. Ho cercato in internet e ho trovato al riguardo un articolo di Rino Giacalone da cui ho estratto il seguente passo.
Osso, Matrosso e Carcagnosso erano tre cavalieri di Toledo che nel 1400 ripararono a Favignana dopo che col sangue avevano lavato l’onore violato della sorella, a Favignana restarono in cella per 30 anni, i segni della dominazione spagnola restano ancora ben visibili in una parte dell’isola dove è stato trovato, grazie anche alle ricerche di un sacerdote, un trono, e anche delle stanze, alcune adibite a celle e a luoghi di tortura. Da quella detenzione la leggenda racconta che i tre uscirono con saperi diversi ma con un comune denominatore, Osso restò in Sicilia spargendo il sapere mafioso di Cosa Nostra, Carcagnosso, andò a Napoli fondando lì la camorra, Mastrosso, si fermò in Calabria a fondare la ‘ndragheta, forse quella riuscita meglio perché per secoli è rimasta la meno vista, la più sommersa, delle organizzazioni criminali.
Un dubbio: e la Sacra corona unita pugliese da quale stipite verrà fatta derivare nella mitopoiesi criminale?

Comunque dall'articolo di Giacalone ho scoperto l'esistenza del volume Osso, Mastrosso, Carcagnosso. Immagini, miti e misteri della 'ndrangheta, di Enzo Ciconte (docente di Storia della criminalità organizzata all'Università di Roma Tre), Francesco Forgione (docente di Storia e sociologia delle organizzazioni criminali all'Università dell'Aquila), Vincenzo Macrì (Vice Procuratore aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia), edito quest'anno da Rubbettino, che - lo trovo vergognoso - non risulta al momento disponibile (almeno sul sito della Feltrinelli). Con tutti i libri idioti che vediamo venduti in libreria, la ristampa e disponibilità di certi titoli dovrebbe essere garantita con legge dello Stato!

Ecco le parole pronunciate da Saviano ieri sera a proposito dei tre cavalieri Spagnoli. 
Stasera per parlare dell'oggi devo partire da lontano. Da una storia avvenuta nel 1412, in realtà una leggenda. Una leggenda che riguarda tre cavalieri spagnoli, Osso, Mastrosso, Carcagnosso. La leggenda vuole che questi tre cavalieri fuggissero dalla Spagna per aver lavato col sangue lo stupro di una loro sorella. E si rifugiano a Favignana, un'isola dove è impossibile trovare chi si nasconde, piena di grotte, labirinti subacquei... almeno così racconta la leggenda. Questi tre cavalieri restano su questa isola per venticinque anni e nei loro antri scrivono – costruiscono – il codice dell'onorata società. Uno, Osso, va in Sicilia e fonda la mafia. Un altro, Mastrosso, va in Calabria e fonda la 'ndrangheta. Il terzo va in Campania e forma la Camorra. È una storia poco nota, solo agli addetti ai lavori, ma è il mito fondativo delle mafie. Questi tre cavalieri sono coloro che danno inizio, nella leggenda mafiosa, alle tre mafie. Codici, regole: è il primo elemento, fondamentale, per capire cosa è un'organizzazione criminale. Un'organizzazione criminale somiglia a una grande azienda, a un ordine religioso, a un esercito antico (un esercito romano fatto per guarnigioni), gerarchie, stipendi, ma soprattutto regole, disciplina. E può sembrare paradossale che il paese che anche nel luogo comune viene considerato il paese per antonomasia senza regole, cioè l'Italia, invece ha le mafie - cosa nostra, 'ndrangheta e camorra - con più regole rispetto alle mafie internazionali. L'Italia produce una mafia disciplinata. Tutto questo deve far pensare, nel senso che non si può guardare alle organizzazioni criminali come a strutture confuse, dove interessi diversi girano come per le strade del mercato, come se fossero gangster alla ricerca della rapina, del denaro. Non è così. Purtroppo non è così semplice. Ed è - come dire - interessante capire come un affiliato si avvicina simbolicamente all'organizzazione: c'è proprio un rito, un battesimo. Il battezzando, cioè colui che sta per diventare un affiliato,  per esempio il battezzando di 'ndrangheta, ha un nome: si chiama contrasto onorato. Cioè tutti noi - tutti noi non affiliati - siamo nel linguaggio 'ndranghetista contrasti. Coloro che non si pongono contro la 'ndrangheta vengono chiamati contrasti onorati, che rispettano l'organizzazione, ma non sono affiliati. Il primo grado per l'affiliazione, cioè picciotto, avviene con un rituale atavico, identico da sempre. Si pongono in una stanza, a ferro di cavallo (non si sa bene il perché del simbolo ma così è), poi il capo società regge un lunghissimo rituale e il battezzando giura: prende su di sé la nuova responsabilità di far parte di un'organizzazione, che nel suo codice sarà superiore alla sua famiglia, ai suoi figli, al suo sangue. In una parola, gli 'ndraghetisti si chiamano tra di loro fratelli di sangue, perché il fratello di sangue è chi si sceglie, mentre il fratello biologico è fratello di peccato, perché tua madre per darlo ha fatto peccato con tuo padre. Sembra incredibile, ma oggi ci sono ancora giovani che vivono seguendo il percorso di Osso, Mastrosso e Carcagnosso, i tre cavalieri di cui parlavamo prima. E mi fa piacere che questa sera, per la prima volta, quel rituale a cui ho cercato di accennare prima sia letto in televisione. Perché queste parole non sono mai state ascoltate da così tante persone, perché sono state ascoltate soltanto dagli affiliati e conosciute da studiosi e magistrati. Questa sera le ascolteremo insieme”
E questo è il link al video tratto da Vieni via con me (puntata del 15 novembre 2010). I primi 5 minuti corrispondono all'intervento di Saviano (testo qui sopra riportato). A 5 minuti e 20 secondi dall'inizio del video comincia la rappresentazione del rituale di affiliazione, letto da Antonio Albanese nel ruolo di capo società.

ALTRI LINK COLLEGATI:

domenica 14 novembre 2010

Senza parole

E resto come
d'inverno i rami nudi,

senza parole.
  




Ok, haiku di evidente ispirazione ungarettiana, ma tanto tanto vissuto in prima persona...

venerdì 12 novembre 2010

Se hai scavato una voragine sotto i piedi...

Vi passo un'altra "perla" trovata al convegno a cui sto partecipando.
Il premio Nobel per l'economia James Heckman, a proposito dellla tentazione di operare tagli al welfare in conseguenza della crisi economica, ha indirizzato al presidente degli USA, Barack Obama, questo saggio esempio:
Se hai scavato una voragine sotto i piedi, la soluzione non è smettere di scavare, ma moltiplicare gli sforzi per uscire dal burrone, arrampicandosi con le unghie e con i denti.
Quelle unghie e quei denti altro non sono che gli investimenti sui nostri figli, ricordiamocelo, mentre tagliamo la spesa sociale per fronteggiare i deficit di bilancio.
Proprio oggi il presidente Napolitano ha criticato i tagli indiscriminati che il governo ha inserito nella prossima legge finanziaria. È evidente che in Italia si sta facendo esattamente il contrario di quello che suggerisce Hackman: tagliando su istruzione, ricerca e cultura si toglie ossigeno ai nostri figli, si tira a campare e si ipoteca il loro futuro. Ma che dovremmo aspettarci, Tremonti non riceverà mai un Nobel per l'economia, e Berlusconi non è di certo Obama.

Location:Via Hermann Sudermann,Riva del Garda,Italia

È impossibile sapere di una persona cosa pensa

"Il guaio è che i grandi si illudono di sapere che cosa succede dentro la testa di un bambino di dieci anni. Ed è impossibile sapere di una persona cosa pensa, se quella persona non lo dice. La gente vedeva Peter sdraiato per terra un bel pomeriggio d’estate, a masticare un filo d’erba o a contemplare il cielo. “Peter! Peter! A cosa pensi?” gli domandavano. E Peter si rizzava a sedere di soprassalto dicendo: ”A niente. Davvero!” I grandi sapevano che nella sua testa qualcosa doveva pur esserci, ma non riuscivano né a vedere né a sentire che cosa. Dirgli di smettere non potevano, non sapendo che cosa stesse facendo. Magari stava pensando di dare fuoco alla scuola, o di dare sua sorella in pasto a un alligatore, o di scappare a bordo di una mongolfiera, ma loro non vedevano altro che un ragazzino tutto preso a contemplare il cielo senza battere ciglio, un ragazzino che, se qualcuno lo chiamava neppure rispondeva."



Oggi al convegno sulla tutela dei minori che si sta svolgendo a Riva del Garda (TN), per inciso cittadina deliziosa, nel corso di un workshop è stato citato questo brano. Mi è molto piaciuto, lo ritengo sacrosanto e perciò voglio condividerlo.

Il guaio è che in genere i grandi si illudono di sapere non solo cosa succede dentro la testa di un bambino, ma pure in quella degli altri adulti par loro. Da un bel po' di anni sono giunto alla conclusione che porsi tale domande è tempo perso, se lo si fa credendo sul serio di potere immaginare i pensieri altrui. Parto sempre dal presupposto di non potere sapere cosa frulla in testa ai miei interlocutori: se sono curioso glielo chiedo, poi sta a loro rispondermi sinceramente o meno.

P.S. del 15 novembre. Pare che questo post sia un bell'esempio di effetto che precede una causa (!), infatti ho visto per caso Ian McEwan due giorni dopo ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa per presentare il suo ultimo lavoro, Solar.

LINK COLLEGATI:

mercoledì 10 novembre 2010

Tanto c'è lui che farà una telefonata!

Letta poco fa nella toilette di un treno regionale delle Ferrovie dello Stato... dicesi libertà del popolo!

Ladri, continuate a rubare.
Assassini, continuate a uccidere.
Spacciatori, continuate a vendere.
Preti, continuate a in*u*are i bambini.
Tanto c'è "Ber*us*oni" che farà una telefonata!
 
Meno male che Silvio c'è ...
♪♫ meno male che Silvio c'è!



N.B. Ho censurato due parole sostituendo un paio di lettere con un'asterisco...questo non è un blog scurrile, assolve semplicemente un civico dovere di cronaca.

lunedì 8 novembre 2010

Chi indovina cosa è successo?

Questo blog va a fasi. In generale evito di parlare di me. Se succede lo faccio  per lo più attraverso poesie, metafore e parafrasi. Poi capitano periodi che mi apro di più e credo ne stia appunto per arrivare uno. Prossimamente su queste pagine.

È anche un periodo pieno di impegni, così mi tocca dar fondo ai superpoteri!

Se il lavoro in Comune è ormai un inno quotidiano al parossismo (e sarà sempre peggio coi chiari di luna che incombono sulle politiche sociali nazionali), anche il tempo libero si è andato saturando nelle ultime settimane di un mucchio di attività... è il mio modo di smaltire più che posso lo stress accumulato in ufficio!

Ricapitolando (chi avrà la pazienza di arrivare in fondo al post, troverà un bonus-game)...

Dal 24 al 27 ottobre sono stato a Milano per 21 ore di formazione di lavoro. Ne ho approfittato per annaffiare le radici di un paio di amicizie, una quasi antica, l'altra molto più recente, che mi dispiacerebbe vedere appassire.

Dal 29 ottobre al 2 novembre sono stato a Granada per un mini-vacanza in solitaria. Sto sistemando un po' alla volta le foto (chi ha la mia amicizia su Facebook, ha già visto qualcosa), poi qui sul blog metterò le migliori come ho promesso quando sono tornato... e ce non so tante.

Dal 10 al 13 novembre sarà sul Lago di Garda, a Riva del Garda (TN) per la precisione, a un convegno di aggiornamento sulla tutela dei minori insieme ad altri colleghi, ancora per lavoro, ma rispetto alle attività d'ufficio è un momento per ricaricare le batterie anche questo.

Tornando invece allo svago, al 26 al 28 novembre mi piacerebbe andare a Catania a festeggiare il mezzo secolo di attività della casa editrice che mi ha pubblicato. Mi vergogno a dirlo, la Sicilia è l'unica regione d'Italia in cui non sono mai stato... gravissimo e imperdonabile. Perciò farò di tutto per riuscire a organizzare un weekend ai piedi dell'Etna e portare con me pure mia figlia. Ma a prescindere da ciò, è anche per gratitudine che ci tengo a essere vicino a Mauro Bonanno per celebrare un anniversario così importante. Colgo l'occasione per sottolineare che per un esordiente pubblicare non è difficile, se è disposto a pagare un editore. Per questo sono molto orgoglioso di avere visto i miei primi due libri arrivare nelle librerie di tutta Italia senza aver dovuto sborsare alcunché: sono stato fortunato a trovare un editore a cui sono piaciuti i manoscritti che ho proposto, un editore vero insomma, non uno che lucra sulla voglia di scrivere e farsi leggere che in molti abbiamo.

Domani sera comincio le lezioni individuali di spagnolo. Per adesso al ritmo di una ogni 14 giorni, poi, in base a come mi troverò, deciderò se ho motivazione sufficiente per raddoppiare l'impegno, sia come tempo sia come denaro.

Mercoledì 17 ho invece fissato la prima lezione per cominciare a esplorare la tecnica della chitarra flamenco. Non vedo l'ora!! Qualcosina comunque sto già rubacchiano da YouTube.

Intanto continuo a esercitarmi a casa nella giocoleria con le 3 palline. Ahimè, non riesco a superare il record personale di 101 palleggi stabilito quando ero in terra di Spagna, cioè dopo due birre, appena appena sciolto un po' dall'alcool. Fatto sta che una volta a Perugia, sono arrivato a 94, 97, 100 palleggi, ma per ora pare che, sobrio al 100% come dev'essere, non ci sia verso di infrangere il limite dei 101! Ma ovviamente non demordo: più ne faccio, meglio lo faccio.

C'è poi un nuovo progetto che mi frulla in testa da qualche giorno, in realtà è un'idea che mi stuzzica e che rimando da almeno un anno. Vorrei andare a trovare la prossima primavera i miei vicini di casa che vivono temporaneamente in Bolivia (a La Paz) per lavoro, e magari arrivare insieme a loro fino a Macchu Pichu in Perù. Una motivazione in più per imparare in fretta el idioma espagñolo.

C'è poi un "libricino" ad personam, a cui dedico dieci minuti ogni sera, che ho da finire di scrivere entro Natale. Si tratta di un lavoro iniziato quasi per scherzo questa estate e che poi si è trasformato in qualcosa di più impegnativo. Voglio portarlo a termine.

È per finire, ecco il giochino che ho promesso! ;-)

Da tre settimane sulla sidebar nel box "sto leggendo in questi giorni" troneggia sempre All'ombra del melograno, che - fosse stato per me - avrei finito in un paio di giorni visto che la sua trama mi ha subito avvinto. Invece da allora ho iniziato e finito altri tre libri, ma sono ancora fermo alla pagina 270 (di 348) di All'ombra del melograno, in attesa che arrivi finalmente una telefonata dalla libreria dove l'ho acquistato... chi indovina cosa è successo?!

domenica 7 novembre 2010

Perché l'amore

Porque el amor, mientras la vida nos acosa,
es simplemente una ola alta sobra las olas.

Pablo Neruda

Perché l'amore, mentre la vita ci incalza,
è semplicemente un'onda alta tra le onde.

Ah immensità di pini, rumore d'onde che s'infrangono






















Ah vastedad de pinos, rumor de olas quebrándose,
lento juego de luces, campana solitaria,
crepúsculo cayendo en tus ojos, muñeca,
caracola terrestre, en ti la tierra canta!

En ti los ríos cantan y mi alma en ellos huye
como tú lo desees y hacia donde tú quieras.
Márcame mi camino en tu arco de esperanza
y soltaré en delirio mi bandada de flechas.

En torno a mí estoy viendo tu cintura de nieb1a
y tu silencio acosa mis horas perseguidas,
y eres tú con tus brazos de piedra transparente
donde mis besos anelan y mi húmeda ansia anida.

Ah tu voz misteriosa que el amor tiñe y dobla
en el atardecer resonante y muriendo!
Así en horas profundas sobre los campos he visto
doblarse las espigas en la boca del viento.

Pablo Neruda

Ah immensità di pini, rumore d'onde che s'infrangono,
gioco lento di luci, campana solitaria,
crepuscolo che cala sui tuoi occhi, bambolina,
conchiglia terrestre, in te la terra canta!

Cantano in te i fiumi e la mia anima li insegue
come tu vuoi e laddove a te piace.
Indicami la strada sul tuo arco di speranza
e libererò delirante il mio stormo di frecce.

Sto vedendo intorno a me la tua cintura di nebbia
e il tuo silenzio incalza le mie ore braccate,
ed è in te, nelle tue braccia di pietra trasparente,
che ancorano i miei baci e la mia umida ansia si annida.

Ah la tua voce misteriosa che l'amore colora e piega
nel tramonto che risuona e muore!
Così nelle ore profonde sui campi ho visto
piegarsi le spighe nella bocca del vento.