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giovedì 18 novembre 2010

In letargo...

Ho messo in letargo il cuore. Perciò parliamo d'altro.

A tenermi sveglia la mente ci pensa il lavoro, in ufficio, e dopo il lavoro mia figlia e tutte  le faccende a cui devo star dietro. 

Alla sera cerco di leggere più che posso. Tra l'altro proprio oggi ho finalmente scambiato in libreria la copia di All'ombra del melograno di Tarik Ali a cui mancavano 5 pagine - l'ho scoperto solo quando sono arrivato a leggere lì, a quattro quinti dalla fine! - con una copia integra. Peccato aver dovuto aspettare un mese. Il 3 di novembre (lo ricordo perché ero appena tornato dalla Spagna) ero passato in libreria supponendo di ritirare la copia sostitutiva ordinata due settimane prima: risposta negativa. Mi avrebbero avvertito non appena fosse arrivato. Trascorse invano altre due settimane, oggi sono passato a sollecitare: be' ho scoperto che il libro era arrivato il 4 novembre; risulta inviatomi un sms di avviso, stranamente però stavolta il mio cellulare non l'ha ricevuto! Uno dei tanti "piccoli incidenti" che mi bersaglia ultimamente. Probabilmente stanotte andrò a dormire alle due: voglio sapere come finisce la storia (dedicherò un post al libro in questione), è 30 giorni che me lo domando!

Poi c'è lo spagnolo! Una settimana fa ho preso la mia prima lezione di lingua española, tra 5 giorni mi aspetta la seconda e devo ritagliarmi un po' di tempo per studiare... mica facile. Però ci tengo davvero e voglio applicarmi seriamente.

Tengo in attività anche le mani. Secondo il manualetto di giocoleria in mio possesso, quando uno sa fare la "cascata" con le tre palline superando i 30 palleggi può già dirsi giocoliere. Mi sembra una posizione un po' ottimista, comunque assumendola buona posso essere ben contento dei progressi che vado facendo. Il mio record resta quel 101 che feci a Granada la notte di Halloween (dopo due birre!), poi quasi bissato a Perugia con un 100 tondo tondo e a seguire un 97, un 94, un po' di ottantine e settantine e via via tantissimi altri numeri sopra 30. Ancora però mi sento tutt'altro che disinvolto: continuerò a esercitarmi e migliorarmi per tutta la vita... nel frattempo, appena ne avrò il coraggio, metterò on-line un video per farvi vedere che non bluffo. Ah, comincia a provarci pure mia figlia,  cosa che mi fa molto piacere, anche se tanto per cambiare lei vorrebbe subito saper far tutto e sbuffa quando deve mettersi giù a imparare!

E ancora a proposito di mani, giusto oggi ho preso la prima lezione di tecnica di chitarra flamenco: fantastico! Ok, devo reimpostare completamente il modo che ho di suonare con la destra (con la sinistra come immaginavo sono abbastanza a posto), ma è una sfida che mi stimola tantissimo. Questo fine settimana spero di trovare un momento per andare su in città a comprarmi una chitarra da studio spagnola (mi hanno consigliato la Esteve 1.4 ST dell'immagine). Ovviamente non posso suonare il flamenco sulla mia Fender Stratocaster e nemmeno sulla mia Washburn acustica. Quanto alla Di Giorgio brasiliana del 1977 è oramai quasi da rottamare, anzi dovrò dedicare un altro post proprio alle vicissitudini di questa vecchia chitarra classica, che mi accompagna come una sorellina da 31 anni.

A questo punto penserete che con tutte 'ste chitarre sono chissà quale virtuoso delle sei corde. Magari! Me la cavicchio, ma niente di che (in rete ho messo soltanto un'esecuzione tra l'altro così così di un mio brano). Il punto è che ogni volta che prendo in mano la chitarra è un po' come se ricominciassi non dico da zero, per dirla alla Troisi, ma da tre e niente più! Se sapessi fare tutte le cose che nel corso di 30 anni sono stato di volta in volta in grado di suonare, ben oltre il 6 della sufficienza, oggi sarei un musicista. Ahimè, non funziono così. Ho riflettuto mille volte su questa mia caratteristica: non so perché succede ma è come se tutte le volte che devo ripetere qualcosa allo stesso modo - in qualsiasi campo dello scibile o del fare - il mio cervello mi mettesse i bastoni tra le ruote; è un po' come dovere imparare sempre da capo.

Parto dal presupposto che qualsivoglia handicap possa essere comunque un'opportunità per sviluppare qualche altro talento... ma ancora non ho capito quale sia il lato positivo di una memoria come quella che ho.

7 commenti:

  1. Mi è capitato anni fa con un libro regalato. Mancava una pagina centrale.
    Anch'io ho iniziato lo spagnolo nel 2009 e l'ho ripreso due settimane fa. Vedrai che impararlo sarà facile.

    Baci

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  2. Ciao Daniele, quanti impegni!!!! Non sono convinta però che il cuore si possa mettere in letargo... Un bacio

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  3. Che uomo impegnato mamma mia! Io sto leggendo "La ragazza che leggeva la morte" di Carol O'Conell, sono ancora alle prime pagine, ma pare proprio un bel libro!

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  4. @kylie
    Lo vedo che non è difficile... è solo il tempo che mi manca! ;-)

    @Carlotta
    Intendi bene: fuori c'è il gelo, il caldo resta solo dentro il cuore, allora si va in letargo proprio per preservare quel calore!

    @chia
    Eh, ti assicuro che a me sembra di fare poco (ad esempio faccio fatica a star dietro alla casa). È che mi mi ritrovo, per la prima volta da quasi 20 anni, un surplus di energie fisiche ed emotive che ho da sfoga'... diciamo che sono in carenza affettiva! :)

    Ah ragazze, a proposito, ho appena stabilito il nuovo record di palleggi con le 3 palle da giocoliere: 110!!! C'è però qualcosa che non mi quadra. Il precedente, 101, lo avevo fatto dopo due birre; questo di adesso dopo aver concluso la cena con... pane e abbondantissima nutella!! Cosa che non è proprio da me.
    Che devo dedurne? Che mo' devo stordire d'alcool o zuccheri il mio corpo per sciogliermi?

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  5. L'importante è divertirsi :0) e credo che tu lo stia facendo alla grande!
    ...e diciamo che il cuore sta solo riposando eheheheh

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  6. @carlotta
    De nada! ;)

    @daffodils
    Beh, mi sto divertendo nella misura in cui ci si può divertire sublimando... ;)
    Quanto al riposo del cuore-guerriero... non è proprio un sonno sereno, meglio però non svegliare il cuor che dorme ché occhio non vede, cuore non duole!!

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