Grazie Fabrizio,
ti ringrazio per il tuo caleidoscopico regalo di Natale!
La storia che hai scritto è troppo bella per non donarla a tutti.
Un abbraccio equatoriale.
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favola di Natale
di Fabrizio alias Sono solo un misero test
Fra qualche tempo, in un grigio mese di Novembre, è successa una cosa molto strana. Io stesso, non so se l'ho capita; ve la voglio raccontare, perché forse, raccontandola, le idee mi si fanno più chiare nella testa.
Accadrà che Sbandone, il figlio del computer Ciberio e della pediatra Levotussa, si ammalò.
Si ammalò di un dolore strano, mai visto finora e neanche fino al momento in cui si verificherà questa storia, che, come ho già detto, deve ancora accadere. Una malattia mai citata su nessuna edizione Garzantella e neppure sull'enciclopedia Benettona, che pure ne dirà di tutti i colori. I sintomi erano (o forse dovrei dire saranno? O sarerano? Non so; si vede proprio che ho le idee un po' confuse!). Cavolo, mi sono già perso! Stavo dicendo, i sintomi:
- disgusto per i sedicesimi di finale di qualsiasi sport; e dire che, fino a quel momento, Sbandone non si era perso un torneo di hockey subacqueo neanche con la febbre a 17 (nell'anno in cui si svolgerà questa storia, la temperatura aveva subito una grossa svalutazione, alla quale si era poi posto rimedio abbassandola con un decreto imperiale)
- incapacità di tenere fermo un cat (una periferica da gioco con le stesse caratteristiche del mouse, ma con l'aggiunta di alcune funzioni importanti, quali le fusa, il pelo ed un consumo quotidiano di due scatolette di carne FIAT)
- passione estrema per le canzoni di Nada.
Ai genitori del piccolo, immediatamente, non sfuggirà la gravità del quadro clinico. Ma per quanto si sforzassero di curarlo autonomamente, non avranno alcun tipo di reazione positiva da parte di Sbandone.
Decisero quindi di portarlo all'ospedale D'Avena, dove, da tempo immemore, lavoreranno i maggiori specialisti delle malattie dell'infanzia, dell'adolescenzia e della protuberanzia. E una volta qui giunti, si presentò loro uno spettacolo drammatico: tutti i bambini del paese di Sbandone saranno in sala d'attesa:
c'era Nonritorno, il figlio dell'idraulico termoionico Treottavi e della poetessa Rimescola
c'era Stampatello, il figlio dei CharStar, quelli dell'omonima tipografia a puntatori
c'era Fiammella, figlia del pompiere a iperbanda Ardo e della pittrice postsurreodadamanieriscriptodigitale Ghernica
c'era Scriudraiver, figlia del meccanico quantista Potenziale e dell'insegnante di ginnastica in cdrom Eunoeddueettreeqquattro
c'era Anamnestetico, figlio del medico comedonologo Prendaqueste e della fioraia virtuale Scrinseiver
E poi ce ne saranno tanti altri, di cui ora non ricordo il nome; dovete perdonarmi, ma molto tempo mi separa da questo episodio, anche se il tempo è trascorso dalla parte sbagliata.
Ma lo stupore di Ciberio, Levotussa e, per quel poco che riusciva a cogliere, Sbandone, non si fermò qui; tutti i bambini presenteranno gli stessi sintomi. Immaginatevi che razza di confusione poteva esserci in quella sala d'aspetto, piena così di bambini che ascoltavano, ognuno una canzone diversa, le rimasterizzazioni pterodigitali dei maggiori successi di Nada! Una roba che non succederà neanche mai!
Vedendosi tutti lì riuniti, i genitori immediatamente penseranno ad una epidemia contagiosa, una delle solite robe che i bambini si prendono a scuola e poi si portano a casa. Per questo motivo, quando uscì il primo piccolo paziente dalla gabbia anagnostica che doveva dare il referto, tutti si accalcarono davanti al dispensatore di responsi in formato MPA: probabilmente il primo referto dava la diagnosi anche di tutti gli altri bambini.
Il responso della gabbia anagnostica, di solito così preciso e prolisso nel citare casistica, farmaci, controindicazioni e importo del ticket (stavolta, niente decreti imperiali) sarà estremamente laconico e sibillino:
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