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venerdì 29 febbraio 2008

India: tra passato e futuro

Riporto il link a due interessanti brani letti sul sito del Corriere della sera: Banda larga e telefono, boom in India, e Web e telefono, motori della rivoluzione, entrambi estratti da un reportage di Ambra Craighero. Una lettura utile per confermare, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto l'India stia attraversando una fase di mutamento epocale in cui coesiste il passato ed il futuro. Spero che il governo indiano - oltre che con un obiettivo ambizioso quale quello di dare l'accesso a internet a banda larga a tutti i suoi cittadini entro il 2010 - presto possa ugualmente stupirci mettendo in atto azioni concrete per sollevare le condizioni di vita della stragrande maggioranza del popolo indiano e in particolare delle sue donne (il non-status sociale delle vedove nelle zone più rurali e tradizionaliste è un esempio emblematico).

Ambra Craighero, vive e lavora a Monza, ha iniziato a fotografare a 19 anni e ora, studente alla Facoltà di Lettere alla Sapienza di Roma, collabora con diversi giornali ed è responsabile per la Lombardia della Free Lance International Press. Con il reporter Roberto Dotti ha collaborato lo scorso anno al “Tractatus Teologico – Photographicus”. (fonte)
 

P.S. Cercando notizie su Ambra Craighero mi sono infine imbattuto in un interessante blog fotografico, Acabhnews, con tantissimi scatti di questa fotografa, relativi al reportage in questione: da vedere!

giovedì 28 febbraio 2008

"Bambole" di e con Candelaria Romero

PERUGIA - Sabato 15 marzo, ore 17:30Chiesa S.M. della Misericordia, Via Oberdan 54.

In occasione di Donne di Vrindavan, la mostra fotografica di Tamara Farnetani organizzata insieme al Comitato Internazionale 8 Marzo di Perugia, nella sede espositiva verrà messo in scena lo spettacolo teatrale Bambole, di e con Candelaria Romero. Storie di famiglia, di zie, nonne, mamme, nipoti, cugine, vicine di casa, amiche, per sentito dire, alternate a testimonianze e fatti di cronaca raccolti dal materiale di Amnesty International, Campagna "Mai più violenza sulle donne".
Bambole
va a toccare situazioni quotidiane di violenza domestica così come casi di abusi contro le donne nelle carceri Russe, maltrattamenti e violenze sulle detenute, immagini tratte dal libro “Bruciata viva”, per poi concludere con il video prodotto da Amnesty International.

Candelaria Romero (nella foto) nasce nel 1973 a San Miguel de Tucuman (Argentina) da genitori scrittori. Nel 1976 la famiglia è costretta ad espatriare a causa della locale dittatura e nel 1979 i Romero ricevono asilo politico in Svezia, dove Candelaria ha seguito i laboratori T.E.A. (Taller de Esperimentaciòn Artìstica) partecipando ai corsi di scrittura ed iniziando contemporaneamente la sua formazione teatrale, diplomandosi nel 1991 presso il Ginnasio d’Arte Drammatica di Stoccolma. Dal 1992 risiede e lavora a Bergamo dove svolge attività teatrale e di scrittura.

martedì 26 febbraio 2008

Ciao angioletti, riposate in pace

Gravina, Puglia, 5 giugno 2006: due bambini svaniscono nel nulla. Nessuna traccia profonda, nessuna "pistola fumante", molti indizi per mettere insieme ricostruzioni plausibili di cosa fosse accaduto.
Venti mesi dopo un ragazzino cade nel pozzo di una costruzione recintata e abbandonata, a due passi dal Municipio e dalla stazione ferroviaria di Gravina: si ferisce seriamente ma si salva perché non era solo e i suoi compagni di gioco possono cercare aiuto.
In fondo al pozzo, dopo il salvataggio, un'atroce scoperta: i soccorritori rinvengono i corpi ormai mummificati di due bambini il cui riconoscimento appare scontato. Le ultimi esili speranze di ritrovare Ciro e Tore Pappalardi vivi si spezzano. La ferita di chi ha continuato a piangere per le loro vite non scomparirà, ma avrà la pace della verità; tutta la comunità di Gravina, pur nel dolore immenso di questo lutto, avrà la "consolazione" di sapere se fu tragico incidente o efferato delitto.
Nessuna vita è mai inutile. La vita dei fratellini Pappalardo ha avuto una conclusione tragica, ma ha lasciato tracce profonde in tantissime coscienze, tracce che potranno evolvere in infiniti modi. Perciò non è la loro morte a doverci spaventare, ché le loro anime continuano ad esistere, semmai il dolore e l'angoscia che può averla accompagnata. Ciro e Tore hanno sicuramente assolto una missione importante, difficile da comprendere qui dove non si può vedere. Ho fede che sia così.

P.S. Ho sempre cercato in tutti i modi di trovare un senso a ciò che sembra non avere senso; il cattolicesimo non me lo ha dato. Ho guardato altrove per arrivare a mettere insieme qualche frammento di risposta, anche nelle parole di Gesù, ma non nella tradizione e traduzione della chiesa apostolica romana. I popoli sono divisi dalle differenze di religione molto più che dalle diverse lingue che parlano: è tempo di andare oltre queste divisioni.

sabato 23 febbraio 2008

L'acqua che nutre contro la lava che brucia

Su internet, come su tutti i mezzi d'informazione, ci sono tantissime voci che raccontano le cose che non vanno, vuoi per dovere di cronaca, vuoi per senso di giustizia, vuoi per bisogno di satira. Certo, a volte qualcuno tende a proporre la notizia ad effetto, a fare sensazione, populismo, scandalismo fine a se stesso: la "solita" parte destruens che prevale su quella costruens insomma. Ma sono derive di un moto ondoso di contro-informazione utile e necessario, che serve a mantenere le coscienze attente e critiche, a non lasciarle adagiare sul mare piatto di una vita da lavoratori e consumatori con tanti punti e pochi a capo. Per questo ho scelto di apparecchiare le pagine di questo blog con racconti, citazioni, notizie "positive" e confortanti, tali da farci guardare al futuro pure con ottimismo, affermazione che ormai a molti suona quasi come una bestemmia. Si sa, la bottiglia mezza vuota si nota subito mentre quella mezza piena tende a diventare invisibile, per questo preferisco dedicare la mia attenzione al pieno piuttosto che al vuoto. Non che non veda il dolore, la sofferenza, la crudeltà, l'odio che erutta come magma attorno a noi, non che voglia vivere coltivando il mio orticello indifferente alle colate laviche circostanti, semplicemente ci si deve anche fermare a riposare prima di riprendere a combattere, e questo blog, come tutte le cose che mi piace scrivere e proporre, serve umilmente a questo. Se si dispone di acqua fresca a sufficienza, persino il cammino della lava infuocata può essere deviato e bloccato.

venerdì 22 febbraio 2008

"Beh aggiùstati, che cosa ti ci vuole!"

Le idee a volte producono oggetti o attività capaci di cambiare la nostra immagine del mondo e da qui suscitarci ulteriori idee e così via. Così nacque la clava (nella celebre scena del prologo di 2001: Odissea nello spazio), il fuoco, la ruota, le arti, la navigazione, la scrittura, la stampa, la teoria copernicana, la penicillina, la radio, la teoria della relatività, la televisione e internet... Naturalmente si potrebbero citare molte più invenzioni, scoperte, teorie, e soppesarne vantaggi e svantaggi per l'umanità e per il pianeta, ma voglio sviluppare un altro discorso.

Arriva in questi giorni dalla Francia la notizia del brevetto di un nuovo materiale (simile alla gomma) con la proprietà di autoripararsi, che apre scenari che vanno ben oltre la possibilità di creare collant anti smagliatura (!) o giocattoli per bambini indistruttibili (!) o un vetro che cade e rimbalza senza rompersi (!) o vernici e rivestimenti che si auto-riparano se graffiati (!) o la realizzazione, in medicina, di tessuti biocompatibili in grado di auto-rigenerarsi (!)... cose che di per sé già renderebbero migliore la nostra vita quotidiana. Come dicono i ricercatori francesi che hanno prodotto questo materiale (toccherà anche trovargli un bel nome!) è solo questione di vedere dove arriverà la fantasia umana nell'escogitarne usi e applicazioni, mescolandolo o integrandolo ad altre sostanze.

Però, nei miei voli pindarici, la rivoluzione più grande quest'incredibile invenzione la farà nel pensiero delle persone, creando nuove metafore e nuove mappe cognitive: infatti anche le visioni del mondo e gli ideali hanno bisogno di immagini concrete per attecchire nella coscienza collettiva. Immaginiamo che ci si strappi o rompa qualcosa... e che riaccostando i lembi o i frammenti in pochi minuti quell'oggetto si rimetta insieme e ricomponga... è proprio l'immagine che serve a questa società del "chi rompe paga e i cocci sono suoi". Uno ti urla "Basta mi hai rotto!" e tu gli rispondi "Beh aggiùstati, che cosa ti ci vuole!". L'antidoto perfetto alla mentalità imperante che recita "ormai il danno è fatto e non c'è più niente da fare". Questa "magica" gomma invece sa voltare pagina, perdonare i torti subiti e ricominciare da capo. Perdona chi incautamente o involontariamente l'ha danneggiata. Perdona - per così dire - se stessa, perché non si "colpevolizza" se viene temporaneamente meno alla sua integrità! Il suo processo di auto-riparazione è semplice e soft, amorevole, pressoché cristico, democratico e alla portata di tutti. Già perché - da quello che si legge e sperando che non si tratti di iperboli giornalistiche - sembrerebbe che i costi di produzione siano bassi e che la sostanza sia ecologica, in quanto composta essenzialmente da materie organiche capaci di creare un forte legame idrogeno.

P.S. Questa notizia mi ha fatto ricordare quel film della Disney con Robin Williams intitolato Flubber - un professore tra le nuvole (1997). Flubber era il nome dato a una sorta di gelatina verde dalle caratteristiche davvero sorprendenti. Ecco, mutatis mutandis, la sostanza in questione la battezzerei proprio così: il flubber!

giovedì 21 febbraio 2008

Oltre il 4% dei confini conosciuti

"L'essenziale è invisibile agli occhi"
(Antoine de Saint-Exupéry)


Per chi ha curiosità e tempo di gettare uno sguardo sulle ultime frontiere dell'astrofisica e di ampliare la propria visione del cosmo, segnalo sul sito de La Repubblica un interessante articolo di Luigi Bignami sulla materia oscura, della quale, dopo tanti annunci e smentite, pare sia stata finalmente provata l'esistenza.
La rivoluzione copernicana proiettò l'uomo dal centro alla periferia dell'universo... bazzecole. Le teorie sul fatto che la vita sia un fenomeno comune nell'universo abbondano; ormai la frequente scoperta di nuovi sistemi solari adatti ad ospitarla non fa più notizia... quisquilie infatti. Probabilmente è ormai solo questione di tempo perché siano scoperte prove di vita extraterrestre... ma questo è niente. Ora persino l'universo visibile si sta dimostrando ben poca cosa rispetto a ciò che potrebbe essere l'universo vero: la materia che noi conosciamo - gli atomi che compongono i gas interstellari, le stelle, i pianeti, i nostri corpi - sarebbe appena il 4% di ciò che esiste; un altro 24% sarebbe composto da materia scura (invisibile) e il rimanente 74% sarebbe energia oscura.
La visione che la fisica moderna sta mettendo insieme richiama alla mente quelle date dai mistici o dai chiaroveggenti: la materia sarebbe letteralmente un velo (di Maya) che copre e nasconde una realtà invisibile, alternativa, straordinariamente estesa e ramificata, quantitativamente e qualitativamente predominante rispetto a ciò che noi vediamo e consideriamo reale.

Tra l'altro si aprono nuove prospettive epistemologiche: materia ed energia oscure non possono essere rilevate direttamente dai nostri strumenti (fatti di atomi), lasciano però tracce indirette, che costituiscono una sorta di "pistola fumante", quella da cui Dio - perdonate l'immagine un po' azzardata - avrebbe sparato il big bang! Si tratta dell'effetto detto lente gravitazionale: per quanto invisibile anche la materia scura possiede una massa, pertanto può deviare la luce e dunque lasciarci una sorta di "ombra" della sua posizione.
Ci vorrà ancora molto tempo per vedere metodologie simile applicate a tutti i fenomeni metafisici che ad oggi la scienza ha negato perché invisibili? Riusciremo a dimostrare l'esistenza dell'anima con la testa oltre che col cuore? Si dice che il XXI secolo e (e la cosiddetta Età dell'Acquario) concilierà insieme scienza e spiritualità, intanto già comincia a mettere la tecnologia al servizio di un'idea si sviluppo sostenibile. Tanti piccoli segnali convergono in questa direzione, sempre più numerosi. Il Piccolo Principe da lassù fa il tifo per noi.

Eclissi del 21 febbraio 2008

Ecco una sequenza di foto dell'eclissi di stanotte, scattate e montate al volo dopo una levataccia nel cuore della notte! Prime prove di uso della mia nuova reflex: peccato solo che non avessi un cavalletto.
Ma giocare all'astrofilo fotoamatore forse non figura nella top-ten delle cose con cui mi piace esprimermi, perciò aggiungo - visto che siamo in tema - una mia poesia tratta da Sospensioni di gravità, la quarta del "settenario dell'Inverno".

Alterno fare

Ad un tratto ti eclissi
dissimulato il volto

.
Poi candida ritorni

Luce di bianco acciaio
mi cadi sopra il petto

All'ombra dei tuoi dubbi
arrugginisci e vieni

Così ti tengo stretta
rido e gioco:
...............il bimbo
salta a colpir la luna.


Sospensioni di gravità è un libro strettamente legato al nostro satellite (e alla donna e al mare). Raccoglie ventotto poesie (7x4) collegate alle quattro fasi lunari e ai sette Pianeti dell'astrologia antica, ovvero ai sette giorni della settimana. Contiene sette "orbite di lettura" introduttive e quattro "eclissi" conclusive in prosa. Prosa e poesia, numeri e parole; la sintesi di apparenti opposizioni; una formula simile a quella di Ventidue passi d'amore, ma con un respiro più vasto.

P.S. Alterno fare è anagramma di colei (nome e cognome) che ispirò i versi.

mercoledì 20 febbraio 2008

Batterie ad acqua e telefoni a idrogeno!

Una vera rivoluzione! Al posto delle batterie attuali, inquinanti e costose, tra qualche anno i nostri telefonini (o altri apparecchi elettronici) saranno alimentati dall'elettricità generata da una "cella a combustibile" ad idrogeno. Ma il bello della faccenda è che l'idrogeno verrà prodotto, dentro lo stesso apparecchio, da piccole, ecologiche, economiche batterie ad acqua che, come dice il nome, vanno semplicemente ad acqua. E non si tratta di fantasie: Samsung e Motorola hanno già annunciato (rispettivamente qui e qui) le vicine applicazioni commerciali di questa nuova tecnologia. Di link sulle batterie ad acqua se ne trovano veramente tanti su Google, provare per credere: un giorno potremo ricaricare la batteria del telefonino persino con una leccata!
Tutto questo però solo per piccoli dispositivi; avere un'automobile che fa il pieno d'acqua è ancora roba da fantascienza e forse è meglio così, se no pure l'acqua schizzerebbe sopra i 100 dollari al barile!
Scherzi a parte, le batterie ad acqua sono un altro di quei bei segnali che mi piace annotare su questo blog. Il segno della svolta in atto verso una tecnologia finalmente responsabile ed ecocompatibile. Vorrei vedere presto qualcosa di concreto anche per abbattere la quantità dei rifiuti urbani. Meno imballi usa e getta, al bando pellicole di PVC e contenitori di polistirolo e compagna: via libera solo a confezioni ecologiche e biodegradabili. Ci vuole tanto?

La parabola dei "mostri" di Rignano

La vicenda di Rignano Flaminio occupò i mass-media finché si trattava di gettare il mostro in prima pagina e fare sensazionalismo. Era una storia orribile, ma in fondo corrispondeva bene all'immaginario collettivo che vuole i buoni e i salvatori da una parte e i cattivi e gli aguzzini tutti dall'altra. Di qua i bambini-vittima e i loro genitori, di là le maestre abusatrici e i loro complici. Ma sin dall'inizio i conti non tornavano: il semplice contesto ambientale rendeva inverosimile che si fosse realmente verificato quello che i bimbi raccontavano alle loro mamme e ai loro papà. Molti hanno avuto il dubbio che fossero i genitori stessi a proiettare le proprie paure sui loro figli. Di certo ad oggi non è emerso nessun riscontro al quadro accusatorio; viceversa è andata sempre più emergendo una diversa realtà, suggerita, sin dall'inizio, dalla mancanza di riscontri oggettivi.  
Un giorno la società contemporanea sarà probabilmente ricordata come la società della paura. Della paura insana. Spesso gli stessi decision-makers della politica internazionale sono soggetti che manifestano tratti paranoici e trovano sponda nel sentimento di insicurezza esistenziale e assenza di valori di cui soffre questa nostra epoca. Anch'io mi preoccupo di quello che può succedere a mia figlia, ovviamente, ma resto comunque ancorato a un senso di fiducia nella vita, nel prossimo, in Dio; anche se ciò chiaramente non mi assicura contro i pericoli del mondo. 
È difficile parlare di queste questioni in 5 minuti, prendo perciò a prestito queste mie parole da Sospensioni di gravità:  
Il mondo fa specchio ai nostri pensieri e loro creano santi e mostri: puoi pensare e fare il bene però imbatterti nel male rimuginato e compiuto da chi è meno consapevole. La mente non trova soluzione. Il cuore sa affidarsi alla corrente. I bambini si aprono con naturalezza e fiducia a parole e segni in arrivo, non hanno ancora una personalità che li rivesta né un bagaglio di cultura che li indirizzi. L'universo irrompe nelle loro vite, sante vele cucite e gonfiate da Dio, a spingerle verso una missione forse lunga forse breve. Potenzialmente sono tutto ciò che sognano, e lo saranno: finché ascoltano la voce antica della loro anima.

martedì 19 febbraio 2008

È bello ciò ch'é vero o è bello quel che piace?

Il fotografo cinese Liu Weiqiang ha vinto un premio con questa fotografia, divenuta simbolo dei danni ecologici arrecati dalla nuova linea ferroviaria Qinghai-Tibet. Finita poi la foto on-line, gli internauti più smaliziati hanno presto scoperto che era stata abilmente manipolata. Così Weiqiang ha dovuto ammettere di averla "un po' ritoccata" con Photoshop e ha restituito il premio. Bisogna però riconoscere che l'aggiunta delle antilopi alla scena è stata proprio una bella idea!
Ha ancora senso contrapporre uno scatto originale ad uno elaborato col computer? Perché scandalizzarsi? Mi pare piuttosto che sia ormai nata una nuova forma d'arte, a cavallo tra pittura e fotografia, in cui l'ispirazione prende spunto dall'inquadratura di una reflex digitale e il fotografo-pittore dipinge su una tela di pixel con le setole virtuali dello stilo della tavoletta grafica.

Tempo fa avevo postato un'altra celebre immagine contraffatta, quella della madonna con bambino riflessa nel lago: è bello ciò ch'è vero o è bello quel che piace? Propendo per la seconda ipotesi.

lunedì 18 febbraio 2008

Alicante

Nulla da dire oggi. Lascio solo una piccola grande poesia, turgida di emozioni e sensi...
Alicante

Une orange sur la table
Ta robe sur le tapis
Et toi dans mon lit
Doux présent du présent
Fraîcheur de la nuit
Chaleur de ma vie.


Un'arancia sulla tavola
Il tuo vestito sul tappeto
E nel mio letto tu
Dolce presente del presente
Freschezza della notte
Calore della mia vita.

domenica 17 febbraio 2008

La Venere in metrò

Si è felicemente conclusa la vicenda che aveva in questi giorni vista protagonista la Venere di Lucas Cranach (1472-1553), scelta come opera-simbolo per una mostra del pittore tedesco rinascimentale alla Royal Academy of Arts di Londra. L'autorità dei trasporti della capitale britannica aveva infatti vietato l'affissione del manifesto nella metropolitana, ritenendo la nudità di questa Venere potenzialmente offensiva per i passeggeri. Trovo ora su internet la notizia del ripensamento! Con tutte le pubblicità a sfondo palesemente sessuale che troneggiano irriverenti ovunque, prendersela con un quadro di mezzo millennio fa suonava più come una barzelletta che altro... sembra che, sotto sotto, i germi del puritanesimo e del vittorianesimo continuino a serpeggiare tra i sudditi di sua maestà. A volte la censura sa essere talmente becera e cieca che bastano sul serio le risate a seppellirla.

Water, di Deepa Mehta

Da quella ricchissima miniera di spunti che è il blog di Mercedes Lopez - IndianMonsoon* - riporto il link ad una recensione al film Water (2005) diretto da Deepa Mehta. Recensione pubblicata, come tanti contributi di Mercedes, su www.corriereasia.com. Vi invito a leggervela perché, oltre ad essere godibile come tutti gli articoli di questa viaggiatrice, fornisce sintetiche ma corrette informazioni sulla condizione della vedova in India.

Il Comitato Internazionale 8 Marzo conta di proiettare Water in occasione dell'esposizione di Donne di Vrindavan a Perugia, alla ex Chiesa S. M. della Misericordia, in data da definire tra l'8 e il 16 marzo (h 21). Ne darò comunicazione sul blog della mostra.
Come giustamente osserva Mercedes, Water è una pellicola toccante, con qualche piccola perdonabile scivolata verso il melodramma bollywoodiano, ma assolutamente da vedere (si trova facilmente nei circuiti dei DVD a noleggio). Il film affronta in particolare il tema della vedova bambina in India ed è ambientato a Varanasi dove la condizione delle vedove è "meno peggiore" che a Vrindavan, meta delle vedove di casta più bassa. Pur con questi distinguo può essere un'ottima introduzione al tema della mostra.



*Post scriptum di 4 anni dopo. Purtroppo il blog in questione non esiste più.

sabato 16 febbraio 2008

Il godimento della poesia e della fotografia


“Nominare un oggetto è sopprimere tre quarti del godimento della poesia, che è costituita dalla felicità di indovinare poco a poco: suggerire, ecco il sogno. È l’uso perfetto di questo mistero che costituisce il simbolo.” (Stéphane Mallarmé)



Mi sono fatto un bel regalo. A maggio scrissi un post in cui salutavo la mia digitale compatta (rubata) e sognavo di potermi comprare prima o poi una buona reflex digitale: da oggi finalmente possiedo una stupenda Nikon D-80 con un obiettivo 18-135 (equivalente ai 35-270 di un tempo) decisamente versatile. Era da quando fotografavo con la Nikon F-501 (tra il '93 e il 2002) che non mi ritrovavo tra le mani un gioiellino simile!
Ho sentito parecchio la mancanza di una macchina fotografica in questo ultimi 10 mesi. Di una videocamera invece non sento (ancora) il bisogno. Una fotografia sta a un filmato un po' come una poesia sta a un romanzo. E a me infatti fotografare piace quanto scrivere versi: afferrare un istante con le parole o con una immagine non è poi tanto differente e vedo che non sono il solo a pensarlo: la citazione di Mallarmé, riferita al simbolismo, sembra davvero fatta apposta per legare insieme le immagini evocate dal poeta e quelle immortalate dal fotografo.

mercoledì 13 febbraio 2008

E fino a Quasimodo per tornare a Ungaretti


Di Salvatore Quasimodo (1901-1968), devo "per forza" riportare alcuni dei primi versi che - da ragazzo - mi hanno fatto davvero innamorare della poesia. Della poesia che amo, quella che parla per sottrazione più che per costruzione, che evoca piuttosto che spiegare, che comunica direttamente con l'anima e meno con la mente. Poesia ermetica, alchemica e veicolo di trasformazione.

Ed è subito sera
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.


E' un'immagine indubbiamente triste, diversa dai contenuti che amo inserire in queste pagine, eppure così potente da vincere la stessa tristezza che evoca, poiché la perfezione di queste parole riscatta il loro significato di solitudine e ineluttabilità. Esattamente come quest'altra nota "epigrafe" scolpita nell'inconscio collettivo da Giuseppe Ungaretti (1888-1970):

Soldati 


Si sta come 
d'autunno 
sugli alberi 
le foglie.

Qui dal senso il poeta ha sbucciato tutto il superfluo: resta solo un'emozione, sia pure di mestizia, che dopo averci stretto il cuore lo riempie della luce che cerchiamo. Sì come l'alba spunta dalla notte. Come non concludere dunque - a rischio di sembrare banale - con quella che siamo in tanti a ritenere la più bella poesia della storia della letteratura mondiale, la più bella poesia di tutti i tempi, le sette sillabi che hanno reso immortale Ungaretti:

Mattina 


M'illumino 
d'immenso.


LINK:

La nebbia arriva su zampine di gatto

Dalla nebbia italica di Ungaretti a quella transatlantica di Carl Sandburg (1878-1967)...


Nebbia

La nebbia arriva su zampine di gatto.
S'accuccia e guarda
la città e il porto
sulle silenziose anche
e poi se ne va via.

La luce bianca delle parole



Di Ungaretti amo la seducente sintesi: la luce bianca delle parole.


Sereno

Dopo tanta
Nebbia
A una
A una
Si svelano
Le stelle
Respiro
Il fresco
Che mi lascia
Il colore del cielo
Mi riconosco
Immagine
Passeggera
Presa in un giro
Immortale

(G. Ungaretti, Bosco di Courton, Luglio 1918)

Canzone di Amy Lowell

Il blog di Francesca Vicedomini è un vastissimo archivio di bella poesia. Un archivio elegante, costantemente lucidato, arieggiato e luminoso. Spero che lei non me ne vorrà male se "rubo" qualche poesia dalle sue pagine; e adesso che ho nuovamente tempo di dedicarmi po' al mio blog penso lo farò spesso. Stamattina ho scelto dei versi di Amy Lowell (1874-1925), semplici e allegri come un fiore, leggeri come una farfalla, spensierati come una nuvola. Eterni come le onde del mare.
Oh! Essere un fiore Chino nel sole,
Curvo, poi proteso verso l'alto
Quando corrono le brezze;
Innalzare
Una coppa colma di profumi
Piena di fragranza estiva al sole d'estate.
Oh! Essere una farfalla
Immobile, su un fiore
Sbattere le ali dipinte,
Felice di quell'attimo.
Gemme che restano chiuse
Miniere d'oro
Profonde,
immerse nel cuore di ogni calice.
Oh! Essere una nuvola
Soffiare nel blu,
Fare ombra alle montagne,
Irrompere alta in
Valli profonde
Dove i tormenti mantengono
Sempre il propagarsi del tuono
e il loro vago arco
di blu.
Oh! Essere un'onda
Dissolversi sulla sabbia,
Ritirarsi, ma abbandonare
Lentamente la terra.
Arcobaleno chiaro
Bagliori luminosi
Raccontare storie di grotte
di corallo seminascoste
nella sabbia gialla.
Muoiono presto i fiori;
Gli insetti vivono un giorno;
Le nuvole si dissolvono in acquazzoni;
Solo le onde giocano
E durano per sempre.
Riuscirà lo sforzo a
Rendere un mare di propositi
più forti di quelli che
sogniamo oggi?


(Amy Lowell, da Un palazzo di vetro multicolore, 1912)

martedì 12 febbraio 2008

In ricordo di Sergio Angeletti (Angese)

Ieri è morto Angese... uno dei vignettisti satirici le cui strisce hanno scandito i miei anni, dall'adolescenza ad oggi. Ne amavo il tratto largo e rotondo, il getto di china deciso come l'ironia: cruda, asciutta, elegante e mai volgare. Ignoravo che si fosse trasferito qui vicino a Perugia, presso la Libera Università di Alcatraz di Jacopo Fo. Dalle parole di commiato che lo stesso Jacopo gli ha dedicato su www.angese.it traggo questo omaggio (nell'omaggio) a una terza persona che ho avuto modo di conoscere e che so bene quanto si sia battuto, ricorrendo spesso più al volontariato che ai fondi pubblici, fino a riuscire a creare, letteralmente con la forza della volontà e della perseveranza, un servizio di Cure Palliative all'interno della ASL del Perugino di assoluta eccellenza, che testimonia un'Italia di tanti fatti e poche parole che si fa molto più onore di quell'altra, di tante parole e pochi fatti, che satura fino alla nausea i mezzi d'informazione.

In quest'Italia di merda ci sono cose che funzionano in modo straordinario.
In questi 2 mesi e mezzo di agonia abbiamo avuto contatti con diversi ospedali e cliniche, pubbliche e private. E abbiamo trovato isole di efficienza e di malsanità a volte divise solo da una porta. Nell'ultimo mese siamo finalmente approdati a una struttura pubblica assolutamente incredibile in Italia. Si tratta dell'Hospice di Perugia, clinica per le cure palliative, diretta dal professor Manlio Lucentini, con il quale collabora come psicologo il dottor Paolo Pannacci.
Si tratta di un luogo confortevole, colorato, con camere grandi per ogni singolo malato con un letto a disposizione di un parente. Sala da pranzo comune con libreria, divani, cucine a disposizione. Infermiere e dottori sono gentilissimi e presenti in modo premuroso e amorevole. E soprattutto queste persone riescono a compiere il miracolo di farti arrivare alla morte senza dolore aiutandoti anche psicologicamente. Il che in Italia è moltissimo, visto che siamo agli ultimi posti nella graduatoria mondiale dl consumo degli antidolorifici per i malati terminali. Queste persone hanno accompagnato Sergio, giorno per giorno sostenendolo in ogni modo. E in questo nella disgrazia è stato fortunato. Sergio ha avuto una morte dura, con una lunga estenuante agonia. Ma certamente ha avuto sopra tutto il grande dono della presenza di Ceres, la sua amatissima moglie che si è prodigata al di là del possibile, standogli vicino giorno e notte in un modo che poche persone riescono a fare. E credo che questo, insieme all'affetto degli amici che sono venuti a trovarlo da tutta Italia, sia stato per Sergio una giusta consolazione, un riconoscimento di quanto il suo amore, la sua amicizia e il suo lavoro siano stati per noi un regalo importante.
Ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza l'esistenza dell'Hospice, di uno spazio umano dove Sergio ha potuto concludere con dignità la propria vita.

Oltre a questo giustificatissimo omaggio al Dott. Manlio Lucentini, mi piace riportare anche l'estremo saluto, anzi l'arrivederci, con cui Jacopo saluta l'amico Sergio:

Il corpo del grande Sergio Angese, verrà bruciato. Le ceneri saranno sepolte [sabato 23 p.v. alle ore 17] nel territorio libero dell'Università di Alcatraz secondo le sue ultime volontà.
Sulla strada che va alla torre, la’ dove sono le pietre dipinte, seppelliremo l'urna con le sue ceneri sotto una grande pietra sulla quale sarà dipinto Astarte, il suo cavallo.
Chi passera’ da quelle parti potra’ parlare ad Angese.
Lui ha promesso che ascolterà.
Che tu possa cavalcare in eterno nelle praterie del cielo.

(Jacopo Fo)

lunedì 11 febbraio 2008

Un nuovo blog in costruzione

Ho aperto un blog "ufficiale" per la mostra Donne di Vrindavan... così potrò continuare a scrivere sul blog di Ventidue passi d'amore e dintorni in chiave più personale e mettere su quello nuovo rassegna stampa, commenti dei visitatori della mostra, piano economico dell'iniziativa ecc. L'indirizzo è http://donnedivrindavan.blogspot.com (l'ho linkato anche nella side-bar). Per ora naturalmente è solo un abbozzo in divenire. Questo sdoppiamento mi permette di non snaturare l'impostazione di questo mio primo blog (per il quale ho ricevuto molti apprezzamenti) e dare ugualmente respiro, in uno spazio web dedicato, a un progetto che mi appassiona e coinvolge da ormai 9 mesi... e in cui credo parecchio; anche perché, ben oltre le mie aspettative, da palla di neve che era è cresciuto fino alle dimensioni di una valanga!

domenica 10 febbraio 2008

Qi-gong per tutti

Torno finalmente a parlare nel blog di altre cose, oltre che della mostra fotografica... anche se è scontato che Donne di Vrindavan occuperà gran parte del mio tempo libero nei prossimi mesi.

Questo weekend sto partecipando a un seminario avanzato di qi-gong col maestro cinese, Wan, che circa una volta all'anno viene a trovarci dalla Cina. Di lui fu a suo tempo allieva la mia insegnante, Anna Paola. Qui a Perugia siamo un bel gruppo a praticare qi-gong con lei; e ieri e oggi a frequentare agli incontri con Wan siamo mediamente una ventina di praticanti di qi-gong.

Oltre a essere bravi insegnati Wan e Anna Paola sono anche delle belle persone... due esempi. Da quando conosco Anna Paola, cioè dal 2003, non ha mai alzato il costo delle sue lezioni che continuano sempre a costare 50€ per ogni 7 incontri effettuati. E Wan quest'anno ha superato se stesso. Consapevole della perdita di potere d'acquisto della maggioranza d'Italiani, ha persino abbassato i prezzi del suo seminario che già prima era decisamente a misura di tutte le tasche: tre incontri, densissimi, di due ore abbondanti ciascuno, vengono 35€! Wan è un docente universitario e insegna qi-gong nel tempo libero, per fare star bene le persone non per ricavarne un reddito.

Avevo veramente bisogno di questo bel seminario intensivo: dopo le due ore di ieri e le due di stamattina già mi sento rinato; fatte le ultime due che mi attendono questo pomeriggio, penso che avrò recuperato una buona quota delle energie consumate nelle ultime settimane. Ho scoperto abbastanza tardi quanto sia importante praticare delle tecniche di riequilibrio energetico, ho cominciato solo verso i 30 anni. Consiglio a tutti di non aspettare tanto, e allo stesso modo sottolineo che non è mai troppo tardi: vedo anche persone anziane venire a imparare il qi-gong... e con profitto. Ognuno deve provare un po' di strade e scegliere le tecniche che meglio sente congeniali a lui: il qi-gong è una tra tante.

P.S. Il qi-gong deriva dai concetti della medicina tradizionale cinese: le posizioni dei suoi esercizi sono finalizzate ad agire sui nostri meridiani energetici, per eliminare i "ristagni" energetici e riequilibrare il corpo nel suo insieme.


LINK: vi propongo una carrellata di libri dedicati al qigong sul sito delle Feltrinelli e su quello del Giardino dei libri.

venerdì 8 febbraio 2008

Ringraziamenti

Rieccomi. E' stata una settimana di notti brevi e palpebre lunghe all'alba, ma n'è valsa la pena. Grazie alla mano e all'occhio di Alessandro, nonché ai consigli di Rolando e alla professionalità di TI&RREBI, è nata l'intera veste grafica della mostra Donne di Vrindavan: dal catalogo, al manifesto e locandina (che vedete qui accanto), fino alla brochure.
Ricordo che la mostra è promossa dal Comitato Internazionale 8 Marzo di Perugia, con foto della brava Tamara Farnetani, liriche del sottoscritto, approfondimenti di Vasu Dev Das (Rita Cacciaglia), che ha dato un grande aiuto alla "validazione" del catalogo, e infine l'imprimatur accademico di Ester Gallo.

Appuntamento a PERUGIA per la prima inaugurazione - tra un mese esatto - in Via Oberdan 54, presso la Sala espositiva della ex Chiesa S. M. della Misericordia:
SABATO 8 MARZO - ORE 17.30


E tanti, tanti grazie di cuore... agli sponsor e ai supporter che hanno permesso di affrontare questa bella sfida:
Grazie a RADIO SUBASIO che ha accettato di essere la radio ufficiale dell'iniziativa!

Grazie naturalmente agli Enti che hanno dato il loro patrocinio:
Grazie agli amministratori che hanno aperto le porte delle loro città alla mostra:
  • l'Assessore Andrea Cernicchi (Perugia)
  • il Sindaco Claudio Ricci e gli Assessori Leonardo Paoletti e Daniele Martellini (Assisi),
  • l'Assessore Manuela Albertella (Spoleto)
Grazie a Marcella Bravetti del Comitato Internazionale 8 Marzo che per prima ha creduto in questo progetto di Tamara Farnetani.

Grazie a Tamara Farnetani per avermi dato fiducia e permesso di curare e far crescere un seme piantato da lei, oggi diventato albero in fiore, domani un albero pieno di frutti.

In realtà sono tantissime le persone che vorrei ringraziare e lo farò... ma è da parecchi giorni che non riesco ad andare a letto a un'ora decente, e stanotte voglio riuscirci. Perciò buonanotte e sogni d'oro.

domenica 3 febbraio 2008

Il picco dell'attività

Sto trascurando il blog questi giorni... lo so. L'immagine accanto illustra perfettamente come mi sento: sto scrivendo... correggendo... impaginando... correndo a destra e manca... pensando tantissimo e dando tante energie a Donne di Vrindavan.

Il catalogo della mostra sta venendo talmente bello ed elegante da togliere il fiato: dobbiamo consegnare il file definitivo alla tipografia entro la prossima settimana, poi tornerò a respirare con calma e ai miei soliti ritmi di aggiornamento del blog. Ne approfitto per ringraziare Alessandro, Rolando e Tancredi per tutto quello che stanno facendo, come Agenzia di pubblicità e comunicazione e come persone, per realizzare dell'ottimo materiale promozionale. E sì, faccio loro pure un po' di pubblicità, se la meritano: grazie a tutta la Blumy e a tutto il T&RB Group!

Vedo che a gennaio, nonostante infiniti impegni, ho scritto ben 26 post nel blog! Mi chiedo dove ne abbia trovato il tempo. Mi sono appena divertito a vedere quante mail ho scritto (in buona parte in risposta ad altre mail) per curare i vari aspetti organizzativi delle prime tre esposizioni in programma, indirizzandole a: Tamara (che frattanto gira il mondo), Vasu (in Nepal e India), Ester (in Inghilterra) e ai tantissimi enti, sponsor e partner coinvolti (o da coinvolgere) nella realizzazione di queste prime 3 date umbre...

  • dal 1 al 10 gennaio 7 mail;
  • dall'11 al 17 gennaio 20 mail;
  • dal 18 al 24 gennaio 66 mail;
  • dal 25 gennaio ad ora 67 mail.
A questo conto mancano poi almeno una decina di mail scritte da un account al quale adesso non posso accedere. Osservo con sollievo che dovrei aver raggiunto e superato il picco dell'attività (spero!) durante la terza settimana di gennaio. E se tante sono state le mail non oso immaginare quante siano state le telefonate...

Mi sono talmente abituato in quest'ultimo mese a lavorare fino alle 3 di notte e svegliarmi comunque alle 7 per andare in ufficio (ho un po' rivissuto gli anni che lavoravo di giorno e preparavo gli esami universitari nottetempo), che ieri, pur imponendomi di andare a dormire entro mezzanotte, ho faticato parecchio a prendere sonno e stamattina ero lo stesso già sveglio alle 6... almeno riprendo a fare con regolarità i Cinque Tibetani, niente di meglio che fare questi esercizi yoga di prima mattina. Prima o poi faccio un post su questi bellissimi esercizi: ogniqualvolta li trascuro a lungo mi ritrovo immancabilmente con problemi di lombalgia; quando li pratico regolarmente sono sano come un grillo. Vi consiglio di trovare una persona che li sappia fare bene e impararli da lei, ve lo consiglio di cuore. Ho avuto questa fortuna qualche anno fa: lei era la mia compagna di allora e tornava, fresca fresca, da un corso dove le avevano insegnato questi 5 esercizi, così fece vedere come si facevano anche a me. Poi il suo entusiasmo, incostante com'era, si spense di lì a poche settimane: io invece i Cinque Tibetani continuai a farli ininterrottamente per un paio d'anni.

Chiusa la parentesi yoga, torniamo ai miei bioritmi. Negli ultimi due, tre anni avevo nuovamente bisogno di almeno 6 o 7 ore di sonno per sentirmi riposato, adesso sembrano bastarmene 5 o 6 (come quando ero giovane!) e questo mi fa molto piacere: così mi ritaglio un po' di tempo per leggere di più. Mi vergogno di confessare quanti pochi libri sia riuscito a sfogliare fino all'ultima pagina dal 2005 ad oggi!

Altra cosa modificata è lo stimolo della fame... si è ridotto drasticamente pure quello. E' un po' come quando si è innamorati (soprattutto la fase della "scoperta" e della "meraviglia"): si è talmente presi dal nuovo universo che sta fondendosi col tuo, che ti dimentichi perfino di mangiare. In questo momento sono a tutti gli effetti "innamorato folle della mostra": mi è successo più volte negli ultimi giorni di cenare solo per stare in compagna con qualcuno, ma senza sentire bisogno di cibo (poi naturalmente l'appetito vien mangiando) e rendermi solo in quel momento conto di non avere mangiato per nulla durante la giornata (saltando sia colazione che pranzo). Va bene anche questo: ne approfitto per bruciare un po' di grassi accumulati.

Lasciandovi con l'augurio di passare una felice domenica, vado a farmi una bella colazione (anche se non ho fame, perché mi voglio bene) e me ne torno a rispondere a nuove mail e a impaginare gli ultimissimi pannelli della mostra, quelli con gli approfondimenti.