Gravina, Puglia, 5 giugno 2006: due bambini svaniscono nel nulla. Nessuna traccia profonda, nessuna "pistola fumante", molti indizi per mettere insieme ricostruzioni plausibili di cosa fosse accaduto.
Venti mesi dopo un ragazzino cade nel pozzo di una costruzione recintata e abbandonata, a due passi dal Municipio e dalla stazione ferroviaria di Gravina: si ferisce seriamente ma si salva perché non era solo e i suoi compagni di gioco possono cercare aiuto.
In fondo al pozzo, dopo il salvataggio, un'atroce scoperta: i soccorritori rinvengono i corpi ormai mummificati di due bambini il cui riconoscimento appare scontato. Le ultimi esili speranze di ritrovare Ciro e Tore Pappalardi vivi si spezzano. La ferita di chi ha continuato a piangere per le loro vite non scomparirà, ma avrà la pace della verità; tutta la comunità di Gravina, pur nel dolore immenso di questo lutto, avrà la "consolazione" di sapere se fu tragico incidente o efferato delitto.
Nessuna vita è mai inutile. La vita dei fratellini Pappalardo ha avuto una conclusione tragica, ma ha lasciato tracce profonde in tantissime coscienze, tracce che potranno evolvere in infiniti modi. Perciò non è la loro morte a doverci spaventare, ché le loro anime continuano ad esistere, semmai il dolore e l'angoscia che può averla accompagnata. Ciro e Tore hanno sicuramente assolto una missione importante, difficile da comprendere qui dove non si può vedere. Ho fede che sia così.
P.S. Ho sempre cercato in tutti i modi di trovare un senso a ciò che sembra non avere senso; il cattolicesimo non me lo ha dato. Ho guardato altrove per arrivare a mettere insieme qualche frammento di risposta, anche nelle parole di Gesù, ma non nella tradizione e traduzione della chiesa apostolica romana. I popoli sono divisi dalle differenze di religione molto più che dalle diverse lingue che parlano: è tempo di andare oltre queste divisioni.
Venti mesi dopo un ragazzino cade nel pozzo di una costruzione recintata e abbandonata, a due passi dal Municipio e dalla stazione ferroviaria di Gravina: si ferisce seriamente ma si salva perché non era solo e i suoi compagni di gioco possono cercare aiuto.
In fondo al pozzo, dopo il salvataggio, un'atroce scoperta: i soccorritori rinvengono i corpi ormai mummificati di due bambini il cui riconoscimento appare scontato. Le ultimi esili speranze di ritrovare Ciro e Tore Pappalardi vivi si spezzano. La ferita di chi ha continuato a piangere per le loro vite non scomparirà, ma avrà la pace della verità; tutta la comunità di Gravina, pur nel dolore immenso di questo lutto, avrà la "consolazione" di sapere se fu tragico incidente o efferato delitto.
Nessuna vita è mai inutile. La vita dei fratellini Pappalardo ha avuto una conclusione tragica, ma ha lasciato tracce profonde in tantissime coscienze, tracce che potranno evolvere in infiniti modi. Perciò non è la loro morte a doverci spaventare, ché le loro anime continuano ad esistere, semmai il dolore e l'angoscia che può averla accompagnata. Ciro e Tore hanno sicuramente assolto una missione importante, difficile da comprendere qui dove non si può vedere. Ho fede che sia così.
P.S. Ho sempre cercato in tutti i modi di trovare un senso a ciò che sembra non avere senso; il cattolicesimo non me lo ha dato. Ho guardato altrove per arrivare a mettere insieme qualche frammento di risposta, anche nelle parole di Gesù, ma non nella tradizione e traduzione della chiesa apostolica romana. I popoli sono divisi dalle differenze di religione molto più che dalle diverse lingue che parlano: è tempo di andare oltre queste divisioni.
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