Ci sono parole dense di significati come un melograno di chicchi. Stamattina la lettura di un post su un altro blog - molti di voi avranno già immaginato quale - mi ha fatto venire in mente alcune delle tante accezioni del termine conversione.
"Una conversione (propriamente conversione religiosa) è l'adozione di un nuovo credo religioso, differente da quello che si possedeva precedentemente: l'individuo che sceglie tale cambiamento è detto convertito (talvolta proselito). La conversione è legata al proselitismo, cioè all'atto con cui si prova a convertire un individuo: tale termine ha assunto negli ultimi tempi una forte connotazione negativa, sconosciuta in tutte le epoche precedenti." (vd l'intera voce su Wikipedia)
"In chimica atomica e nucleare, con il termine conversione si indica il rapporto tra la quantità di reagente consumata da una reazione rispettivamente chimica o nucleare e la quantità di reagente inizialmente presente nell'ambiente di reazione." (vd l'intera voce su Wikipedia)
"Il disturbo di conversione o isteria di conversione è un disturbo somatoforme che consiste nella presenza di sintomi causati da un conflitto psichico e convertiti inconsciamente in sintomi con caratteristiche simili a quelle di una malattia neurologica. Si parla di conversione in quanto il paziente converte il conflitto psicologico in un'affezione fisica, con perdita di funzioni motorie o sensitive." (vd l'intera voce su Wikipedia)
Il termine conversione ha a che fare dunque con una trasformazione, vuoi in senso fisico della luce in calore, di un segnale analogico in digitale, di un'unità di misura in un'altra, oppure va intesa come un mutamento interiore che, in generale, porta a cambiare stili di vita o abbracciare nuove idee.
L'etimologia è chiaramente latina: conversiònem viene da convèrsus, participio passato di convèrtere, riferito a un movimento in cui ci si volge da una direzione a un'altra, persino opposta (la conversione a U) e solo in senso figurato alle trasformazioni e ai mutamenti di cui sopra.
Ecco allora che prendo atto delle prove tecniche di conversione, intesa come cambio di rotta che porta, se non a sposare, per lo meno a prendere in considerazione nuove idee.
A questo punto vorrei ricordare come Giuseppe Levi concludeva il suo primo report sul reattore Rossi-Focardi di gennaio 2011:
La quantità di potenze ed energia prodotta durante entrambi i test [16/12/10 e 14/01/11] è realmente impressionante e, insieme allo stato di auto-mantenimento raggiunto durante il primo test, potrebbe indicare che il sistema lavora coinvolgendo un nuovo tipo di sorgente di energia di origine sconosciuta. La breve durata dei test suggerisce che è importante eseguire ulteriori e meno brevi esperimenti. Si predisporrà un appropriato programma di ricerca al riguardo.
To', origine sconosciuta per l'appunto significa né chimica né nucleare.
Ciononostante son venti mesi che c'è gente che si sbatte a cottimo, persino ossessivamente, per spiegarci che qualsivoglia eccesso di calore etichettato fusione fredda o LENR non può avere origine nucleare, che l'assenza di gamma ad alta energia (non termalizzabili) esclude che l'E-Cat possa funzionare, che non bisogna dare fiducia a nessuna ricerca che esplori un nuovo territorio in cui, probabilmente, la distinzione tra energia chimica ed energia nucleare cade, perché sfuma in una una nuova categoria ancora tutta da definire e comprendere. Un "nuovo mondo" della fisica, per ora dedotto sperimentalmente dalla rilevazione di fenomeni non previsti dalle teorie oggi universalmente accettate.
Gente che, in puro stato di venerazione delle pur utilissime banche dati scientifiche, non esitano a dare dell'incompetente, dello sprovveduto, del pasticcione, del truffatore ecc. a chiunque ottenga evidenze sperimentali ancora non classificate in alcuna banca dati.
Vi invito perciò io stesso a leggere Nanomagnetismo, il post pubblicato stamattina sul blog del fisico nucleare Camillo Franchini, che dà ampio spazio a un commento di Hermano Tobia (che ho avuto il piacere di incontrare una settimana fa a Cesena) e forse (?) segna un primo vero segnale di distensione ed apertura del fronte degli skeptics a quello dei believers.
Ciò detto, confesso che comincio a invidiare i siti come quello di Franchini, dove vige la moderazione e la censura dei commenti sgraditi e/o sgradevoli. Cocciutamente e poco realisticamente continuo a illudermi che un blog dove la pubblicazione dei commenti è libera possa trovare una massa critica di persone educate e intelligenti in grado di non colludere con chi interviene scrivendo col coltello in mezzo ai denti e sulla lingua. Ma la fatica è tanta.