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sabato 21 luglio 2007

Torno subito!

Sto digitando al volo dal PC di un'amica. Da casa mia non se ne parla, infatti quest'ondata di caldo ha cotto la mia linea ADSL! E' ormai da giovedì mattina che non funziona e pare devo ancora pazientare fino a martedì. 'Ovviamente' avrei avuto tante cose da scrivere in questi ultimi giorni... ma succede sempre così no?! A presto, Telecom permettendo (questa è la volta buona che la mollo!).

giovedì 12 luglio 2007

Mad world

Sempre sul blog Niente da dichiarare ho trovato il link a YouTube della nota riedizione di Mad World cantata nel 2003 da Gary Jules e desidero condividerlo con i visitatori di Ventidue passi d'amore e dintorni...
I quarantenni par mio ricorderanno senz'altro la versione originale dei Tears for fears, dal loro album d'esordio del 1983, The Hurting. Era una canzone che mi piaceva veramente tanto, e di solito in questi casi si resta irremovibilmente attaccati alla versione originale. Invece la felicissima interpretazione - voce, piano, archi - di Gary Jules riesce a non farmela rimpiangere. È il sound eccessivamente elettronico è un po' "barocco" degli anni '80 che semmai arrossisce un po' di fronte alle sonorità più rarefatte e raffinate che spesso nobilitano la musica "leggera" di oggi. Last but not least, le sequenze del video sono poetiche in modo quasi disarmante.

Gli angeli stanno nella casa accanto...

Chi non trova il paradiso quaggiù
non lo troverà neanche in cielo
.
Gli angeli stanno nella casa

accanto alla nostra

ovunque noi siamo.


(Emily Dickinson)



La combinazione tra il pensiero della Dickinson e l'immagine della ballerina-farfalla mi suscita un moto istintivo di gratitudine verso le donne-angelo che ci vivono accanto, o vicino, donandoci la loro forza, la loro grazia, il loro amore. E tra queste righe nascondo una dedica a chi mi capirà.

Tornando coi piedi per terra, mi sono fatto l'idea che le donne sappiano collegare sinesteticamente parole, immagini, suoni, odori, sapori, tatto,
meglio della maggioranza degli uomini. Anche se internet per ora (Dio sa cosa ci riserva il futuro!) mette insieme soltanto parole, immagini e suoni, già basta per valutare quanto il sesso femminile sappia distinguersi e spesso primeggiare nell'uso della multimedialità. E prendo atto che nelle mie navigazioni m'imbatto con più frequenza in blog di donne che di uomini, e che in generale trovo più interessanti quelli che questi.

Perciò dedico questo post, meritatamente, anche a "LadraDi", nick dell'autrice del blog
Niente da dichiarare, su cui sono approdato per caso - seguendo le scie dei miei "bimbi di carta" - e da cui ho tratto:
  • le parole cristalline della grande Emily Dickinson che ho preso ad incipit;
  • l'ispirata e rasserenante immagine (dipinta da non so chi);
  • Green grass of tunnel, onirico e surreale video del gruppo islandese dei Mùm:


E se vi piace e volete saperne di più sui Mùm (dico ai mammut preistorici come me che non li conoscevo!) un altro clik qui per andare a una delle tante pagine-web dedicate a loro.

Se infine volete andare a leggere/rileggere il post che ho scritto qualche mese fa su Emily Dickinson, un ultimo click qui.

mercoledì 11 luglio 2007

Il paguro e la clessidra di Chicca Morone


Sorgerà la luna 
e tu, schivo paguro, 
lascerai la dura 
e sicura conchiglia 
per recarti al mare.

Sospetto che la piccola lirica "Il paguro" da Plenilunio d'autunno di Chicca Morone (Genesi Editrice, Torino, 2003) sia stata felicemente ispirata dalla raffigurazione simbolica del segno del cancro dipinta da Johfra (1919-1998) - artista olandese noto per il ciclo dei 12 segni zodiacali che ha raccolto e commentato nel libro Meditazioni zodiacali (Edizioni Amrita, Torino, 1992). Da buon cancerino che sono sto attraversando un periodo di bilanci... ops, è ormai un anno che lo dico! Normale che si succedano periodi gioiosi e altri tristi, ora siamo propositivi ora distruttivi, ora positivi ora sfortunati: la vita è divenire, e tutto ciò che è ragione di felicità contiene già in sé il germe dell'infelicità, salvo si tratti di una felicità non basata su cose e relazioni terrene, ma su radici più salde e profonde. Da luglio 2004 a giugno 2006 ho vissuto due anni estremamente costruttivi, creativi e ispirati. Tutto quello che mi proponevo si realizzava. Capitavano tanti incontri significativi. Ero particolarmente fortunato in amore (cosa che non guasta mai!). Ho scritto e pubblicato Ventidue passi d'amore e fatto 12 sue presentazioni in giro per l'Italia. Ho scritto Sospensioni di gravità. Poi, a partire dei primi mesi del 2006, i primi segnali di cambio del vento, dapprima sporadici poi sempre più decisi e tra questi metto la conclusione della corrispondenza letteraria con la scrittrice e poetessa Chicca Morone, cessata con la stessa facilità con cui era nata pochi mesi prima. In effetti ho sbagliato allora a non capire quanto prezioso fosse il tempo che quest'autrice dedicava a scrivermi e rispondermi... la bibliografia riportata sul suo sito rende appena appena l'idea di quanto questa donna sia occupata tra lavori, appuntamenti, eventi e pubblicazioni. Alla fine ho dovuto prendere atto che nell'economia delle sue stracolme giornate non ero più gratificante per lei e dunque non c'era più spazio per me. Ma Chicca mi ha dato coraggio a credere in me stesso come autore e continuare a scrivere dopo il libro d'esordio. Ha "approvato" la bozza di Sospensioni di gravità, dandomi anche molti saggi consigli, e ne ha scritto la prefazione. Per cui resta il dispiacere di non avere più la sua attenzione, non prevale comunque sul profondo sentimento di gratitudine che provo per tutto ciò che mi ha regalato (questo per esempio). Oltre a "Il paguro" che ho citato all'inizio, mi fa piacere riportare, sempre da Plenilunio d'autunno, altre tre poesie della Morone tra le mie preferite, l'ultima in particolare: per quanto sono intensi immagini e concetti racchiusi in così poche parole!
Ti racconterò del sole... Ti racconterò del sole della luna e delle stelle. Non avremo che il cielo per proteggerci la terra per nutrirci la voce per ascoltarci lo sguardo per accarezzarci. E tu e io saremo cielo e terra voce e sguardo silenzio e canto, per sempre, lungo il fiume che scorre mormorando antiche preghiere, oramai dimenticate. Camminare nel buio Camminare nel buio e sentire ad un tratto il silenzio del vuoto ricolmo di sogni. Rallentare la corsa e vedere vicino una mano allungata di un amico in attesa. Rituffarsi nel sogno e sapere per certo di non essere solo a vedere la luna. Clessidra Nel lieve palpito di un fiore che sboccia c'è l'ultimo respiro di un vecchio che muore: ebbro di vita, eppure ancor non sazio.

martedì 10 luglio 2007

Auguri a chi merita di più

POSTATO DA DANIELA Cari amici, che emozione!
Non capita tutti i giorni di poter esprimere i propri pensieri senza sentirsi intrappolati tra le righe, per la paura di sentirsi liberi.
Nella foto è l'esempio della gioia di vivere di una persona che nella vita ne ha passate davvero tante, una delle persone che mi hanno insegnato ad amare e a pensare che la vita, comunque vada, sia davvero il dono più bello che ci potesse capitare. È la mia nonna Aurora di 91 anni e mezzo.
Oggi è un giorno da dedicare ad una persona che è entrata silenziosamente nella mia vita, attraverso la poesia. È uno di quei giorni in cui il tempo si dovrebbe fermare per dare spazio all'ascolto del proprio cuore, quando tutto intorno si dovrebbe adombrare per dare importanza ad un evento come un compleanno.
Spesso ci sentiamo soli quando in realtà basterebbe girare l'angolo per scoprire che la ragazza della porta accanto, o il barista del pub sotto casa, o la cassiera timida del negozietto dove compriamo ogni giorno il latte, darebbero chi sa cosa per passare un po' di tempo con noi...
A volte ci soffermiamo troppo su quel che abbiamo fatto, nel bene o nel male, senza riuscire a volare oltre l'orizzonte del nostro presente.
A volte crediamo che gli altri non ci vedano e vorremmo poter gridare a tutti che esistiamo.
A volte invece capita che, quando meno ce lo aspettiamo, davanti a noi si intraveda un filo sottile da cui veniamo attratti e così lo prendiamo, lo tiriamo, fino a che questo legame diventa robusto e saldo, come una vera amicizia.
Alcune persone meritano di più.
Ho avuto l'onore di far parte di questo mondo di scribacchini, dove ogni emozione deve crescere in ogni singola parola usata per gestire i propri sentimenti e per rendere partecipi di questo le persone che credono in noi.
Ogni lettore è una gioia in più per continuare a scrivere.
Ogni lettore è un amico nuovo a cui affidare il proprio cuore.
Ogni lettore è una conchiglia da cui ascoltare il mare.
Ogni lettore è onda che viene e va trasportandoci nel suo mondo.
Dedico a Daniele, come scrittore e come amico, come conchiglia e come motivo di gioia, tutti i più sentiti auguri di compleanno e che il nostro filo diventi sempre più saldo e robusto, nel nome della fiducia e dei buoni consigli dati, per una vita migliore. Un abbraccio.
In un'altra VITA
verrai trasportato
dal mare
verso la mia bianca
riva,
rovesciando i tuoi sensi
su una distesa
di conchiglie, da cui ascoltare
il suono lontano della TUA.
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Sollevando il tuo corpo
osserverai distaccato
le memorie
di quel tempio creato
sul terreno friabile delle tue illusioni
e sciolto il triste incantesimo,
ti librerai, come anima di veli,
soffiando lontano il buio
di quegli infausti giorni
e liberandoti dal torpore
che per troppi attimi
ti avevano impedito
di volgere al meglio
e di vivere.
Auguri di cuore
Daniela

Una sera come un'altra a Perugia per Umbria Jazz

Una giornata così così... lavorando 9 ore e chiedendosi che senso ha amare una donna che ti ama ma che non potrà mai essere veramente tua. Un giro veloce per negozi, tornare a casa alle 18 e impacchettare i regali per il compleanno di tua figlia dopodomani: domani sai che non avrai tempo. Un salto alla kebaberia dell'amico Marwan a mangiare i felafel. E di corsa a fare qi-gong in gruppo - dopo tre mesi - per risentirsi la terra sotto i piedi. Poi ti rammenti di vivere in una città speciale chiamata Perugia e fai una puntatina alle 23 su in centro ad ascoltare qualche concerto free della quarta giornata di Umbria Jazz. Solo, orgogliosamente solo. Una birra e - chi se ne frega - patatine fritte e maionese, alla faccia del salutismo! C'è un bravissimo performer: voce calda e blues, piena di espressione, e chitarra acustica suonata col plettro, ma anche col tube o arpeggiando con le dita, sempre in modo magistralmente "sporco" e americano: dalla musica di New Orleans a una ballata come Can't find my way home passando per I feel good. Fa l'effetto di un virtuoso one-man-band! Leggi il programma e appunti mentalmente che si chiama Chip Wilson. Il tempo cambia, si alza il vento e cade qualche goccia di pioggia senza convinzione... quanto basta a spezzare l'incantesimo. Torni a casa, cerchi "Chip Wilson" su You-Tube con "Google-Video" e - miracoli della rete - scopri che un buon samaritano oggi ha inviato un video girato tre giorni fa qui a Umbria Jazz... incredibile! Ecco qua il link: Chip Wilson interpreta What a wonderfull world di Louis Armstrong. A questo punto ti manca solo una foto del bravo Chip, che trovi al volo con "Google-Immagini" e appiccichi a questo post. Troppo facile! Buonanotte e sogni d'oro.

sabato 7 luglio 2007

Il sud del mondo ci mostra la via

Malawi, ragazzo autocostruisce un impianto eolico-solare
Riporto dal sito del La Repubblica un breve articolo di Tiziano Toniutti. Sospetto che stiano crescendo molti William nel mondo, c'è dunque ragione di ben sperare per le sue sorti!

William Kamkawamba, un giovane di 19 anni di Kasungu, ha costruito un generatore di energia per la sua comunità utilizzando materiali di fortuna. Il sistema funziona con l'energia del vento - e a breve del sole - e garantisce approvvigionamento elettrico per ora ad alcune costruzioni ed in futuro all'intero villaggio.

Installando la bicicletta di suo padre sulla cima del traliccio e agganciando a questa delle pale di plastica, l'apparecchio di Kamkawamba produce elettricità che viene poi convogliata alle abitazioni. Le future modifiche prevedono l'installazione di pannelli termici sulle pale e sul traliccio, per catturare anche l'energia solare.

Il blog di Kamkawamba è raggiungibile a questo indirizzo e c'è la possibilità di contribuire alla sua formazione scientifica.

Proprio questa è la via da percorrere: l'energia non è qualcosa da comprare, come ci ha fatto credere chi si arricchisce vendendola in regime di oligopoli, ma un bene diffuso attorno a noi che ogni piccola comunità è in grado di "estrarre" dal suo ambiente senza produrre inquinamento. E se questo si può fare con i mezzi di fortuna usati da William a maggior ragione si può fare nel "ricco" nord del mondo. Credo con tutto il cuore che William e Adam (vedi il post di qualche giorno fa) rappresentino il futuro della Terra.

Le rose di Dania Lupi

Forse il motivo principale per cui mi piace scrivere i libri - al di là del daimon più o meno elevato che spinge a farlo - è che portano, per vie spesso magiche e sorprendenti, a incontrare e conoscere in particolare lettori e altri scrittori. Lettori come Betty, che ha organizzato per me una fabulosa presentazione a Venezia, grazie alla quale per caso la poetessa Dania Lupi, di passaggio nel capoluogo Veneto, ha scoperto poche settimane dopo i miei libri alla Libreria Studium, li ha comprati e apprezzati, dopodiché ha voluto parlarmi. In effetti dopo aver letto Incantamenti e Luoghi - ultima opera pubblicato da Dania nel 2006 per Edizioni Tracce, Pescara - anche io come lei ho notato davvero tante similitudini nella forma e nei contenuti nel nostro modo di fare poesia così come nella ricerca spirituale che anima entrambi. E' stato un grande piacere incontrarla in questi giorni ad Assisi, dove si è trattenuta qualche giorno, e ancora continuare a chiacchierare riaccompagnandola verso Roma, per di più insieme a una persona a cui sono molto legato (e il bello di avere una Multipla è che in tre si può stare tutti insieme sui sedili davanti!), passando con animo da viaggiatore per una serie di luoghi pieni d'incantamenti, da Assisi a Monteleone di Spoleto, da Leonessa fino alla dolce valle di Rieti, maternamente ricca di acque, regalmente sormontata dal massiccio del Terminillo e incoronata di paesi sulle alture circostanti. Leggerò sicuramente gli altri libri di Dania... e non sono pochi! Cito dalla quarta di copertina di Incantamenti e Luoghi: " Dania Lupi è nata a Roma. Vive tra Assisi e la sua città natale. Le raccolte di poesia pubblicate sono: Percorso n. 2 (1978), Capo solare (1985), In stato di presenza (1987), La stanza delle rose (1992), Medicamenta in Rosa (1999). Tra gli scritti dedicati all'infanzia Ninne Nanne - Terra e Luna (1988, con varie edizioni fino al 2005). Ha allestito diverse mostre e performance di poesia visiva, tra le quali Festival di Spoleto (1977, 1992) e Notte di Poesia, Assisi (1998). Segue per la RAI trasmissioni su natura, poesia e meditazione, curandone testi e regia." Per adesso copio qui una breve selezione di alcune sue poesie - che mi hanno folgorato alla prima lettura - tratte da Incantamenti e Luoghi.
Prova, mi disse lui "Entra in un roseto potrai sentire i racconti del mare". Solo occhi abituati all'immagine di un tempio potranno trovarlo ovunque. .............................................. Se hai paura del dolore l'amore non ti cerca. Ricordi l'abbraccio del mare alla riva? Così fa il giardiniere con le rose anche se tutte le spine provano a toccarlo. .............................................. Da sempre cammino in compagna degli alberi, del vento. Ma tu mi vedi solo spettinata. .............................................. Come in un roseto spicca una Rosa così tra la folla mi appari tu fiorito e attento. Re dei Re. Dunque dove vuoi che io posi la mia veste? .............................................. Arrampicarsi arrampicarsi sugli alberi e scendere fioriti. .............................................. Mani ornate di merletti. Merletti e mani s'intrecciano nel tratto. Non c'è più distanza. Chi canta e chi è cantato?
La poesia di Dania Lupi ruota attorno all'immagine e al simbolismo della rosa, come spiega
Maria Luisa Spaziani nella prefazione di Incantamenti e Luoghi: "La rosa, si è detto, domina in tutta la poesia di Dania Lupi. Ci sono belle parole fuori moda come anima e cuore, e altre come le due del titolo, dove i "luoghi" sono luoghi di incantamento. Inserisco un ricordo personale: anni fa, parlando con Jorge Luis Borges, ho avuto occasione di domandargli se per lui, sulla terra, ci fossero dei luoghi personalmente consacrati. Mi rispose che i luoghi che ognuno di noi consacra al ricordo, non sono quelli dove ci siamo innamorati, dove nostra madre è morta, dove abbiamo avuto un grande premio, ma sono esclusivamente quelli che ci hanno ispirato una poesia. Dania Lupi è senz'altro d'accordo. Dunque "l'incantamento della rosa in certi luoghi" convoglia sulla rosa il significato essenziale dell'insieme, qui e nelle precedenti raccolte, perché evidentemente per lei la rosa è una direzione e un archetipo. La diranno "la poetessa delle rose"..."

venerdì 6 luglio 2007

Le onde di Daniela Benaglia e...

Questo post è dedicato a Daniela Benaglia, poetessa comasca, autrice per i tipi di OTMA Edizioni (Milano) di Maturando (2005) e di Amaro e Amaro (2006). Più di un anno fa avevamo scambiato a distanza i nostri libri d'esordio e scoperto richiami e rispecchiamenti tra diverse nostre poesie. Così anche se è capitato raramente di contattarci, da allora si è andato tessendo un filo sottile che si è teso nello scorso mese di giugno quando ci siamo prima spediti i nostri secondi libri e dopo sentiti spesso per telefono. Infine, giusto dieci giorni fa, approfittando di una vacanza di qualche giorno in Valchiavenna - a poco più di un'ora di auto da Como - ho avuto finalmente occasione di conoscere Daniela (e suo marito e la dolcissima figlia) e subito la conferma di essere anime molto vicine per sensibilità, passioni ed esperienze di vita. Era da tanto tempo che mi ripromettevo di pubblicare qui alcune sue poesie e ora che posso ben considerarla amica, e che lei ha pure accettato la mia proposta di entrare nello staff del blog, non posso aspettare oltre! Ho scelte quattro composizioni (le prime due sono tratte da Maturando le altre da Amaro e Amore) scegliendo piuttosto che quelle che mi piacciono di più quelle in cui Daniela parla delle onde del mare... un tema che è eterna fonte d'immagini e metafore davvero per tanti poeti e in cui anch'io amo tuffarmi.
Come onda di mare Fammi bere dell'acqua, così tanta, ch'io possa confondermi, onda di mare. Sciolta poi, cospargimi di sale dammi sapore. Mi cullerò nell'oceano, divenutomi amico. Mi scalderò con raggi di sole su distese di bianca sabbia. Rotolerò via, scivolando su conchiglie per unirmi all'infinito scorrere dell'alta marea. Dentro e fuori di me L'onda ti travolge e poi si rifugia nell'infinito mare e di ritorno porta con sé altro mare, altre onde, altro infinito, e si abbandona e si culla in te ed è ancora nuovamente infinito. Aspetto l'onda Aspetto l'onda alta per sommergere la quiete falsa e illusoria del tempo che, inesorabile, si prende la mia vita. Aspetto che mi riporti a riva sui granelli a cui resto legata di sabbia tiepida e incolore. Aspetto che TU sia quell'onda e con foga mi getto sullo scoglio nuovo, cercandoti impavida tra le punte aguzze, non ancora lisciate dall'usura del sale, ancora vergine del bagno di sole che rende opachi, quell'onda ancora fresca d'amore, pronta a infrangersi sul mio essere donna d'amare. Non sono più La mia vita di sbalzi, d'amore forte e debole, dal troppo al nulla amare a al non capire più... Sento, come in una conchiglia, il mare, ma come sposto l'orecchio muore e cerco altrove. ...e tu che guardi presente e a volte assente... e io - che non sento più - ho rotto la conchiglia? Non so! Seduta in spiaggia scruto l'onda che viene e va nella bassa marea.
(Daniela Benaglia)
Cito il critico Roberto Bramani Araldi che nella prefazione a Amaro e Amore così scrive di Daniela: "La sua poesia, si può ormai intuire, è poliedrica, quale riflesso di più anime emergenti improvvise nel racconto, che, nel momento nel quale si pensa ormai prevedibile, cambia improvvisamente direzione, come fiume che, giunto in prossimità della foce, si sbizzarrisce in continui meandri, e allora appaiono, come fiori appena sbocciati nella notte, quindi affascinanti per la loro giovane bellezza, i versi di squisita sensibilità poetica che vanno a nobilitare l'intera raccolta. E le onde di Daniela mi evocano altre onde - del mare e allo stesso tempo sonore:

Benvenute Panna e Dani

Sparo qualche fuoco d'artificio per salutare le ultime due new entry nella "redazione" di Ventidue passi d'amore e dintorni...!

Anna Paola Maestrini - per gli amici Panna - ha lasciato un segno prezioso sui miei libri: su Ventidue passi d'amore con le parole del "suo angelo" che ne sono diventante il perfetto incipit, su Sospensioni di gravità con i disegni ispirati da quattro poesie (ho già inserito sul blog quello ispirato da Arcipelaghi e quello ispirato da La falena, presto metterò anche gli altri). Panna è illustratrice, traduttrice... ed è anche maestra di qi-gong, mia e di molti altri in quel di Perugia.

Daniela
Benaglia è una fantasmagorica, pirotecnica, vulcanica poetessa comasca, come me al secondo libro pubblicato. Con lei ho da scoperto una particolare sintonia... e le dedicherò un post apposito a parte, un appost insomma!

N.B. Finora chi si è iscritto al blog ha scritto poco sul blog (unica eccezione Betty che però al momento è fuori dai giochi di internet)... allora forza Panna e Dani: cercate di sfatare questa tradizione e di darmi una mano, anche perché da solo non ce la faccio a mandare avanti questo - così mi dicono - bel blog!

mercoledì 4 luglio 2007

Adam e il nostro futuro

Rieccomi dopo una ventina di giorni!
Ed è più o meno nei giorni del mio ultimo post, quello sulle maschere, che avevo trovato su www.repubblica.it la canzone di un bambino del Darfur di 12 anni, Adam, registrata da una volontaria di Medici Senza Frontiere. Avevo tenuto da parte il link per metterlo qui sul blog. Che un bambino possa spontaneamente creare, in uno dei luoghi del pianeta più martoriati da guerra e povertà, una canzone così matura lo trovo meno un piccolo miracolo che un segno di grande speranza... da un po' di tempo si parla (chi bazzica siti e pubblicazioni new age mi capirà al volo) di bambini indaco e cristallo alludendo a una generazione speciale... è un topos abbastanza comune nella fantascienza quello delle mutazioni genetiche che producono di colpo un'evoluzione della specie: individui dotati di intelligenza, sensibilità, spiritualità e poteri paranormali particolari. Ma qua parliamo di realtà non di fantasia: la Terra ha davvero bisogno di donne e uomini nuovi, con una coscienza eco-planetaria, infiammati da desiderio di pace e fratellanza, portatori di una religiosità che nasca realmente dal cuore e non da Fedi e Confessioni contrapposte.
Chissà che il piccolo Adam, con quella grande voglia di andare a scuola ed imparare gridata con forza nelle parole che canta, non diventi uno degli uomini di governo di domani. Uno degli uomini nuovi che riuscirà a completare il processo di guarigione della ferita purulenta che divide il nord dal sud del mondo. Perché è solo questione di tempo, il processo è già iniziato ed il passaggio dal nostro vecchio ordine - dell'ineguaglianza e della ricchezza di pochi a scapito di troppi - a quello nuovo - delle risorse distribuite a tutti - non sarà di certo indolore, ma è a questo che si dovrà arrivare. Non credo che lo vedrò, ma spero che almeno lo intraveda mia figlia!