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lunedì 30 novembre 2009

Umbria, cuore dimenticato d'Italia

Un mio amico, che fa il pendolare da Foligno a Firenze, ha inoltrato ai suoi contatti la lettera che qui riporto - scritta da altri pendolari - per perorare la non soppressione dell'intercity 593 "Tevere" che parte alle 17.55 da Firenze Santa Maria Novella. Senza questo collegamento il mio amico finirebbe col doversi trasferire direttamente a Firenze, gli auguro proprio di no!
Dallo scorso dicembre pendolari e viaggiatori diretti da Firenze ad Arezzo e Terontola (ma anche in Umbria) hanno potuto beneficiare del servizio di trasporto offe
rto dall'IC TEVERE (partenza da Firenze SMN 17.55 e arrivo a Terontola 18:54). In sede di modifiche orari del giugno 2009, era stata prevista la soppressione del predetto IC, poi mantenuto in ragione delle forti proteste manifestate dai pendolari, in particolare, toscani. Appare opportuno che l'IC Tevere venga mantenuto, almeno fino a quando non potrà essere garantita una soluzione che assicuri almeno un rientro pomeridiano attraverso treni c.d. veloci, non soltanto a pendolari toscani (Arezzo e Terontola) e umbri, ma anche al viaggiatore occasionale, che dopo aver percorso in tempi "lampo" MILANO-FIRENZE o VENEZIA-FIRENZE, si ritrova a raggiungere PERUGIA o ASSISI, in tempi "biblici". Si osserva infatti che l'IC Tevere è molto utilizzato anche da pendolari e viaggiatori occasionali diretti in Umbria, sebbene costretti a raggiungere in auto Terontola, atteso che il treno regionale diretto a Perugia (21637) riparte da Terontola esattamente un minuto prima dell'arrivo dell'IC alle h. 18.53. Si evidenzia altresì che al fine di coniugare le esigenze sottese al tentativo di soppressione dell'IC Tevere (verosimilmente legate all'esistenza di "troppi" treni che collegano Firenze a Roma) e le esigenze sopra rappresentate, ben potrebbe essere ipotizzata l'istituzione di un collegamento IC che mantenga sia all'andata che al ritorno gli stessi orari dell'IC Tevere ma raggiunga, anziché Roma, Perugia e Foligno. La partenza potrebbe essere mantenuta alle 17.55 da Firenze SMN, così sfruttando la traccia oraria già esistente fino a Terontola. Da terontola a Perugia - Foligno l'IC potrebbe sostituire il regionale 21637. In subordine, potrebbe essere valutata l'ipotesi di anticipare il rientro dell'IC Tacito da Milano.
Lettera inoltrata a: m.moretti@ferroviedellostato.it - segr.cg.iafolla@mit.gov.it - riccardo.conti@regione.toscana.it - gmascio@regione.umbria.it - direzione.toscana@trenitalia.it - direzione.umbria@trenitalia.it
L'Umbria sconta da molti decenni un grave e imperdonabile isolamento dal resto dell'Italia, tagliata fuori sia dalla rete autostradale sia dalle principali direttrici su binario. Si parla tanto di alta velocità, ma per un Umbro sono un problema i semplici collegamenti ferroviari con Roma e Firenze, sempre più scomodi e pochi. Quando ero ragazzo, 25 anni fa, capitava spesso nei festivi di andare a fare un giro nella capitale o a Firenze; per ritornare c'erano corse frequenti, anche alla sera. I ragazzi del XXI secolo se lo sognano! A furia di sopprimere treni su treni, adesso per rientrare a Perugia la domenica le ultime partenze da Roma e Firenze sono queste: 
Reg.le 2484 ..... 17:57 ROMA TE ... 20:45 PERUGIA (durata 02:48)  
Eurostar 9336 ... 20:00 ROMA TE .. 22:26 PERUGIA (durata 02:26)
Reg.le 2326 ..... 20:30 ROMA TE .. 23:36 PERUGIA (cambio a Foligno, durata 03:06) 
Reg.le 3165 ..... 18:13 FI.SMN .... 20:19 PERUGIA (durata 02:06) 
Reg.le 3169 ..... 20:13 FI.SMN .... 22:22 PERUGIA (durata 02:09)
IC 597 "Tacito" .. 21:38 FI.SMN .... 23:16 PERUGIA (durata 01:38) 

Dopodiché il primo treno per Perugia, sia dalla capitale che dal capoluogo toscano, parte la mattina seguente alle 5:50. Se poi guardiamo i tempi di percorrenza, la situazione è drammatica: andare da Perugia a Roma (circa 180 km) o da Perugia a Bologna (circa 390 km) o viceversa richiede più o meno lo stesso tempo! Capirete dunque perché noi Umbri, quando sentiamo far vanaglorie sulle tratte ferroviarie ad alta velocità, non restiamo molto impressionati. L'Umbria è tagliata fuori dal collegamento ferroviario Firenze-Roma così come da quello autostradale. Si ricorda che negli anni '60 fu Amintore Fanfani, uno dei principali leader dell'allora onnipotente Democrazia Cristiana, a imporre che l'A1 passasse per la sua Arezzo piuttosto che per il capoluogo umbro come ipotizzato all'inizio. Risultato, l'autostrada ha solo tre caselli in territorio umbro, ma del tutto marginali (Fabro, Orvieto, Attigliano), tant'è che la maggior parte degli Umbri per arrivare a Roma deve arrivare al casello di Orte (nel Lazio) e per arrivare a Firenze a quello di Valdichiana (in Toscana). L'Italia ha un cuore verde sì, ma praticamente senza arterie!

"Figlio mio, lascia questo Paese"

Sta accadendo davvero... questa lettera non è una finzione letteraria, purtroppo, è vera.
Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio. Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai. Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza. Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio. Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi. Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni. Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché. Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze. Preparati comunque a soffrire. Con affetto, tuo padre Pier Luigi Celli, autore della lettera, è direttore generale della Libera Università internazionale degli studi sociali Luiss Guido Carli.
Fonte: La Repubblica
P.S. Prima o poi riuscirò a tornare nello spirito che in origine animava il mio blog: a veicolarci solo notizie portatrici di speranza e positività. Resta il fatto che è davvero difficile tacere di fronte alle miserie e ai misfatti di questa nostra moribonda democrazia, che possono avere o non avere una particolare bandiera politica. Come era giusto la lettera di Celli ha suscitato molte reazioni (da leggere qui): essendo quarantenne posso unirmi al coro dei giovani che invitano gerarchi e compagni della gerontocrazia italiana ad andarsene loro all'estero e lasciare, finalmente, questo povero scassato stivale nelle mani di chi ancora spera di poterlo riparare, per il bene di tutti e non per il bene proprio. Cambiare nazione dovrebbe essere l'ultima ratio, non la prima scelta.

sabato 28 novembre 2009

Mi sto abituando

"Ciao Dani, spero tu stia meglio. Stasera dopo cena verso le 11 appuntamento da [omissis] con Stefi per un drink in un locale frequentato da adulti dove possiamo fare incontri. Fammi sapere per sms. Bacio"
 
Era il testo dell'sms inviatomi stamattina da un'amica single. E già, spesso mi dimentico d'essere single pure io. Perché non accettare l'invito? Sono abbastanza insofferente verso questo tipo di uscite, ma ci sarei andato, soprattutto per il gusto di vedere le mie amiche in azione in un locale per single. Però non mi va di lasciare mia figlia a qualcuno per andare a divertirmi, tanto più che ha ancora un po' di febbre. In verità, quasi ogni volta che mi capita un invito ad hoc per single, mi trovo a dover rispondere da responsabile e impegnatissimo papà. Per questo dico che la categoria dei genitori separati e non riaccompagnati non è assolutamente assimilabile a quella dei single.

Mi sa proprio che mi sto abituando a vivere senza una compagna di vita, facendomi bastare la compagnia di mia figlia e, quando ci sono, degli amici. Brutto affare.  

P.S. Un figlio è qualcosa di inestimabile, non si discute, ma sottoscrivo al 100% un commento che mi è stato lasciato in altra sede: "credo sia un vero peccato non poter condividere la propria vita con un partner (parlo in prima persona)... il legame con i figli è diverso... non può bastare... Prima di madri e padri, siamo donne e uomini...". Mi trovo d'accordo proprio perché, avendo vissuto in coppia per 11 anni, francamente nella condivisione coniugale quotidiana sentivo la mia anima più felice che nella "libertà" dell'essere single. E a scanso di equivoci, non ho le lenzuola della foto!!!

Elogio del rosa

Il rosa è rosso in incognito, sangue e passione sotto vesti candide. Quale altro colore poteva essere meglio collegato alla donna?
Dell'uso "compensativo" del rosa figlio del maschile e del celeste figlio del femminile avevo parlato due anni fa qui.

mercoledì 25 novembre 2009

Mai più pannolini usa e getta!

Sono ormai ferrato sul tema. È infatti da un paio di mesi che promuovo nel Comune per il quale lavoro, l'idea di diffondere tra le sue famiglie la conoscenza e l'uso dell'eco-pannolino. Fino alla scorsa estate non sapevo nulla, o poco più, dei pannolini lavabili. A parlarmi per la prima volta di questo prodotto è stata una Onlus locale, o meglio una sua volontaria che si è presa a cuore la questione. E ora i pannolini ecologici "usa e lava" possono essere prodotti pure ad Assisi! Spero che la cosa si concretizzi presto.
PER APPROFONDIRE: AGGIORNAMENTO DEL 31/12/09

martedì 24 novembre 2009

Allegria di Naufragi

E subito riprende il viaggio come dopo il naufragio un superstite lupo di mare.
(Giuseppe Ungaretti)

lunedì 23 novembre 2009

Quel che so di Jodorowsky... (II)

(continua dalla prima parte)

Finalmente concludo, come promesso (e grazie al giusto "richiamo" di una visitatrice del blog) il resoconto sul seminario con Jodorosky a Firenze, a cui ho partecipato il 7-8 marzo di quest'anno. E se volete sapere perché ho scelto l'immagine a lato vi toccherà leggere fino alla fine...


Davvero non si direbbe che a febbraio 2009 Jodo abbia compiuto 80 anni! A Firenze, benché reduce da un intervento all'anca, sprizzava comunque un'energia invidiabile. Chiaramente le energie fisiche non sono più quelle che aveva all'inizio del suo cammino, così sta progressivamente riducendo i suoi impegni pubblici e passando il testimone al figlio Cristobal e al suo assistente Moreno Fazieri. Mi ritengo dunque fortunato ad averlo incontrato di persona.

Sicuramente il seminario non è stata occasione di imparare nuove nozioni sulla psicomagia, ho semmai consolidato quelle che avevo già messo insieme leggendo l'omonimo libro di Jodorowsky (rimando a questa mia piccola recensione).

Quanto alla psicogenealogia, a onor del vero, non mi è sembrata molto dissimile dal filone delle costellazioni familiari e altri simili approcci psicologici a cui mi è capitato d'interessarmi. Di certo però Jodo ha una capacità di analisi e intuizione sorprendente: lui come persona è un valore aggiunto.

Ad entusiasmarmi senza riserve è stata la spiegazione sui 22 Arcani maggiori dei Tarocchi: profonda e densa di contenuti (di più in tre d'ore sarebbe stato impossibile dire). Il suo modo di intendere la taratologia è simile a come l'astrologia umanista intende l'interpretazione del tema natale: l'analisi è focalizzata a dare a colui che chiede un consulto qualche jolly di consapevolezza sulle sue modalità psicologiche e tendenze (innate e acquisite) ad affrontare gli eventi. Il consulente non va a colludere con l'ansia del consultante di conoscere il futuro, non s'arzigogola a predirglielo, non consiglia cosa fare o non fare; al più di fronte a un bivio cerca di aiutarlo a vedere le possibili conseguenze dell'una o dell'altra scelta, lasciando però a lui la responsabilità di decidere su quale strada incamminarsi.

Molto illuminante lo schema quaternario (i 4 semi delle carte) e duale (materia e spirito) che Jodo ci ha proposto per riassumere insieme il movimento dello spirito che discende per incarnarsi nella materia e quello della materia che aspira ad ascendere e spiritualizzarsi. L'anima stessa è il frutto di questo matrimonio, così come il Cristo è il frutto dello Spirito sceso in Terra, incarnato nella madre umana ascesa in Cielo, la Santa Vergine Maria.


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SPIRITO

- EMOZIONI / CUORE ------- PENSIERO / MENTE --
(Coppe) ------------------- (Spade) -

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MATERIALITÀ ------.------ SESSUALITÀ -
(Denari) ----------------- (Bastoni)

MATERIA
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Anche tutto ciò è esposto estesamente in un altro libro di Jodorowsky, La via dei Tarocchi, edito da Feltrinelli.

Allora perché dico che partecipare a questo incontro è stato utile? Perché l'aspetto più interessante dello stage è stata osservare Jodo parlare all'impronta, improvvisare esempi, fare consulti di psicogenealogia e prescrivere rituali psicomagici, trovare non solo le diagnosi e le terapie opportune, ma anche le parole giuste per chi confidava un proprio problema (e il proprio dolore). Tutto questo mi ha convinto che l'autore di Psicomagia è proprio la bella persona che ci si immagina leggendolo.

Memorabile infine, la mattina di domenica 8 marzo, il vivace dibattito sul concetto di Karma tra Jodo e il Lama Ghesce Tenzin Tenphel dell'Istituto buddista di Pomaia (il ricavato del seminario era destinato ai restauri a seguito dell'incendio di fine 2008). Per quanto il buddismo sia la più "laica" e disincantata delle Fedi (infatti è più filosofia che religione) anch'essa ha i suoi dogmi e il buon Lama non se ne discostava. Al contrario il nostro psicomago, pur animo di grande spiritualità e uomo credente, è per sua natura iconoclasta rispetto alle religioni che separano le genti del mondo. Così pur ponendosi, con grande umiltà, nella posizione di chi ascoltava per imparare qualcosa di più sul Karma, con le sue puntualizzazioni intelligenti ha trasformato quello che si annunciava come un Lama-monologo in un gustoso match vinto da entrambi e da tutto il pubblico insieme, beato di tanta overdose di saggezza. Naturalmente l'ironia di Jodo ogni tanto veniva fuori. Dimentico con grande facilità le cose, ma ancora otto mesi dopo, ricordo uno scambio che suonava più o meno così:

LAMA: "Il karma è commisurato alla qualità delle azioni che lo generano. Se per esempio volessi uccidere un elefante a mani nude per riuscirci dovrei davvero metterci tanto impegno, e proprio ciò mi dà la misura di quanto karma l'uccisione dell'elefante mi getterebbe addosso. Ma se volessi uccidere una piccola mosca, sarebbe decisamente più semplice. Così come molto minore sarebbe il karma che me ne verrebbe..."

JODO: "Eh no, mi perdoni ma non sono d'accordo, devo spezzare una lancia in favore della mosca!"

LAMA: "...!"

JODO: "Glielo vada a spiegare Lei alla mosca che la sua vita valeva meno di quella dell'elefante... e che ne sappiamo poi che non si trattava di una mosca illuminata, di una mosca-Buddha. Sì, per me la vita della mosca vale quella dell'elefante e di ogni altra creatura vivente. Se io, volontariamente, uccido la mosca o l'elefante il karma che ne deriva è uguale."

martedì 3 novembre 2009

Blog captchato!

Per la cronaca, oggi ho ricevuto sul blog una sequenza di commenti anonimi fotocopiati: h 4:00 - La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu" h 4:00 - "molto intiresno, grazie" (sul post L'importanza del contatto corporeo madre-figlio del 17/05/09) h 10:00 - "La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu" h 10:02 - "molto intiresno, grazie" (sul post Strada senza sfondo del 30/06/08) h 16:53 - "La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu" (sul post Confronti tra buoni e pessimi esempi del 09/10/09) h 16:53 - "La ringrazio per Blog intiresny " (sul post Confronti di Ferragosto del 23/08/09) h 18:54 - "good start" h 19:25 - "La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu" h 19:26 - "leggere l'intero blog, pretty good" (sul post India: tra passato e futuro del 29/02/08)
Trattandosi con tutta evidenza di commenti automatici generati da software molesto e portatore di spam, ho aggiunto al modulo commenti del blog il classico test di verifica parole detto CAPTCHA. Però un po' mi mancheranno i commenti non umani, se non fossero così ripetitivi sarebbero anche divertenti!