Pablo Neruda è uno dei miei poeti preferiti, e francamente mi stupisco a scoprire di aver trascritto su questo blog solo tre sue poesie in un anno: Ode al giorno felice, Per salire al cielo e Ode alla vita (*). Sentire poche ore fa, per radio, l'inclemente Mastella preludere la sua dichiarazione di sfiducia a Palazzo Madama proprio con l'Ode alla vita, mi ha fatto attorcigliare le budella! Persino a Neruda, sui prati del paradiso, gli sarà andata di traverso qualche rima. E no! Non sporchiamo la poesia tra le ceneri del politichese di "dicciniana" memoria! Non infanghiamola di maleodorante ipocrisia! Non straziamola tra i denti come una gomma da masticare rendendola insapore! Si scherzi pure coi fanti (e col popolo italiano), ma si lasci stare le sante parole della poesia! ODE ALLA VITA
Muore lentamente chi evita una passione,
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
Lentamente muore chi non viaggia,
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
Evitiamo la morte a piccole dosi,
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
(*) P.S. del 25/01/08. L'autrice di questa lirica è la brasiliana Martha Medeiros, Neruda non c'entra niente!
Caro Daniele ho avuto anche io la tua stessa senzazione!!!!!
RispondiEliminaSono veramente indignata che qualcuno gli abbia suggerito (perchè non credo che uno così possa conoscere Neruda), di fare una cosa del genere.
Per giunta la scorsa settimana avevo anche io citato in uno dei miei post proprio questa poesia....
che dire... non ci sono parole..
Cara Paola...
RispondiEliminaadesso mi manca solo sentire Berlusconi recitare Gibran!!!
:-)