Pubblico la prima parte del secondo contributo di Luca Chiesi a questo blog dopo Breve preistoria della fusione fredda.
Si tratta di una breve nota storica sui modelli d’atomo che Luca ha tratto e condensato dalla Analisi storico-critica dei modelli dell’atomo, di Roberto A. Monti (Inediti n°12, Società Editrice Andromeda, 186 pagine, 31€) dove sono presenti le riproduzioni di tutti i testi originali che troverete brevemente citati. Una sintesi perfetta per chiunque voglia approfondire come si siano evoluti i modelli dell’atomo direttamente sugli scritti dei fisici che li hanno ideati, visti con un occhio critico, creativo, pungente.
Buona lettura
***
La prefazione di Roberto Monti è da leggere con molta attenzione, perché arriva al cuore di uno dei nodi cruciali della fisica moderna:
“Il fatto che Relatività e Meccanica Quantica urtino prepotentemente contro il comune buon senso è spesso esorcizzato citando l’affermazione, attribuita ad Albert Einstein, secondo cui: “Il senso comune è quello strato di pregiudizi depositatosi nella mente prima dei diciotto anni”. Esiste tuttavia un’altra possibile definizione: “Il comune buon senso è l’insieme di quelle informazioni stratificatesi nel corso di millenni di sperimentazione del mondo fisico che, occasionalmente, riescono a sopravvivere dopo i primi diciotto anni della nostra educazione ”.
A partire dal 1905 questi due modi di intendere il buon senso hanno determinato, nell’ambito della Filosofia Naturale, l’esistenza di due speciali categorie di individui: i Fisici-Metafisici, per i quali l’evidenza è apparenza; e i Fisici-Fisici, per i quali l’evidenza è evidenza. Come è noto da lungo tempo ormai, Galileo ha affermato, per bocca di Aristotele, che “Ciò che l’esperienza e il senso ci dimostra deve essere anteposto a qualsiasi discorso ancorché ne paresse assai fondato”.
Oggi io voglio solamente sottolineare l’opportunità di non rinunciare al dubbio nei confronti di qualsiasi teoria che pervenga a conclusioni del tutto diverse, e contrarie, a quanto si aspetterebbe una comune persona di buon senso.
Questo è per l’appunto, il caso di Relatività e Meccanica Quantica”.
Molte obiezioni che vengono normalmente poste sulla questione “fusione fredda”, come in passato sulle trasmutazioni non radioattive degli elementi (effetto Kervran) e in generale sulle LENR, derivano dal fatto che provengono da persone che partono da principi differenti.
Come è noto, se i principi generali da cui si parte per fare un ragionamento deduttivo non sono gli stessi, sarà molto difficile giungere a conclusioni simili, anzi, spesso saranno addirittura opposte; come in effetti accade piuttosto spesso, come si vede persino sulle pagine di questo blog.
È per questo che credo sia fondamentale, per tutti quelli che ne hanno le capacità e la volontà, non limitarsi ad accettare lo “status quo” scientifico, ma metterlo in discussione senza alcun tipo di timore reverenziale, se evidenze sperimentali danno modo di credere che i modelli comunemente accettati non riescano a spiegarle tutte in maniera sufficientemente ragionevole.
Dare la risposta giusta per il motivo sbagliato non ha un gran valore. E questo vale anche per i modelli fisici o matematici: essi sono sempre e solo dei tentativi di rappresentare la verità, ma diamo per certo che non la raggiungeranno mai e che quindi è …piuttosto frequente che permettano previsioni giuste ma per motivi errati. Questo è il modo in cui la scienza si evolve (come descrive Kuhn in “La struttura delle rivoluzioni scientifiche”, 1967), con periodi di grande sviluppo di alcune teorie seguiti da rovinosi crolli delle stesse, per far posto a nuove teorie meno viziate da pregiudizi o errori e più vicine alle vere leggi che governano il mondo (questo perlomeno in occidente - sarebbe bello se qualcuno dei lettori con sufficienti competenze potesse approfondire il legame tra sviluppo del pensiero scientifico e alimentazione dei vari popoli: mi sembra che in quelli vegetariani o cerealicoli questo non avvenga, mentre nei popoli anche carnivori sì. Curioso, no?). Si può dire ciò che si vuole, ma senz’altro una mappa dipende dal territorio che rappresenta, e non viceversa: se ci si fissa troppo sulla prima dimenticando di guardare il secondo si corre il rischio di prendere dei grossi abbagli. Esattamente come sta succedendo per la questione delle trasmutazioni.
Ma iniziamo ora a leggere alcuni brevi estratti del libro.
Originariamente, la “Analisi storico-critica dei modelli dell’atomo” doveva cominciare da Kervran, dopo un incontro di Roberto Monti con Renzo Boscoli, il quale, alla… confessione di Monti di ritenere l’atomo addirittura “rigido”, rispose traendo da un mucchio di libri proprio quelli di Kervran, i più importanti dei quali sono già stati citati nel mio primo contributo a questo blog. Ma avendo voluto controllare se per caso qualcuno lo avesse preceduto su quella via in passato, Monti si era imbattuto in Thomson, e poi Lewis e Allen. Insomma, era in bella compagnia!
Ecco quindi che la sua analisi storico-critica dei modelli dell’atomo cominicia proprio dall’inizio, ovvero…
1897 - J.J.Thomson scopre che i raggi catodici sono particelle materiali cariche di elettricità negativa i. Scrive: “The most diverse opinions are held as to these rays; according to the almost unanimous opinion of German physicists they are due to some process in the aether to which [..]no phenomenon hitherto observed is analogous: another view of these rays is that, so far from being wholly aetherial, they are in fact wholly material, and that they mark the paths of particles of matter charged with negative electricity[..]”
1904 - J.J.Thomson si pone il problema della struttura dell'atomo: “The atoms of the elements consist of a number of negatively electrified corpuscles enclosed in a sphere of uniform positive electrification[..]; we suppose that the atom consists of a number of corpuscles moving about in a sphere of uniform positive electrification: the problems we have to solve are (1) what would be the structure of such an atom, i.e. how would the corpuscles arrange themselves in the sphere; and (2) what properties would this structure confer upon the atomii”.
1904 - Tenendo conto della scoperta dell'elettrone, H. Nagaoka modifica il “Saturnian System” di Maxwell. Sostituisce i satelliti di Maxwell con anelli di elettroni e il centro di attrazione con una particella carica positivamente. Nagaoka parte facendo presente la fondamentale obiezione di Sir Oliver Lodge ad un “Saturnian System” di elettroni: gli elettroni in orbita dovrebbero perdere energia rapidamente e cadere sul nucleo.
Nagaoka pensa di poter dimostrare che, in opportune condizioni, il sistema è stabile. Sulla base del suo modello ritiene anche di poter spiegare le righe spettrali e la radioattività. Conclude tuttavia riconoscendo di non aver fornito alcuna dimostrazione ma piuttosto utili suggerimenti, suscettibili di ulteriori sviluppi iii.
1905 - Albert Einstein formula la teoria della Relatività Ristretta. In un momento cruciale per lo sviluppo della Fisica Atomica comincia a scomparire la base stessa, il sistema di riferimento del puzzle: l'etere.
Questa graduale scomparsa pregiudicherà irrimediabilmente lo sviluppo di un modello dell'atomo consistente con l'evidenza sperimentale chimico fisica e stereochimica, e determinerà la nascita della Meccanica Quantistica iv, v. "Fra i principali risultati della teoria della relatività indichiamo qui i due che devono interessare anche gli inesperti. Il primo consiste nel fatto che l'ipotesi dell'esistenza di un mezzo, che riempie lo spazio e serve alla propagazione della luce, deve cadere. La luce non appare più, secondo la nuova teoria, come lo stato di moto di un mezzo sconosciuto, ma come una entità fisica alla quale si attribuisce un'esistenza indipendente" vi. 1911 - Kamerlingh Onnes scopre la superconduttività vii, viii. “1220. The resistance of Pure Mercury at Helium Temperatures. Further Experiments with Liquid Helium”.
“1242. Disappearance of the Electrical Resistance of Mercury at Helium Temperatures”.
Ma nessuno ci fa caso come dovrebbe ix: “... Lo scienziato preparò allora un anello di mercurio e lo appese orizzontalmente mediante un sottile filo. Se si fa passare corrente in tale anello (ad esempio facendo passare corrente in un’elettrocalamita posta nelle vicinanze) il filo si torcerà di un certo angolo. Quest'angolo può essere misurato con grande precisione, fissandovi uno specchietto e misurando la deviazione di un raggio di luce riflesso su di esso. Se nell'anello esiste una certa resistenza, la corrente nell'anello andrà gradatamente diminuendo. Ciò comporterà una diminuzione nella torsione del filo con conseguente spostamento del raggio riflesso dallo specchietto. Lo scienziato eseguì questa esperienza. Il raggio riflesso non si scostò affatto . Furono necessari cinquanta anni perché la superconduttività da curiosità di laboratorio si trasformasse in fulcro dell'attività di fisici e ingegneri”.
1911 - E. Rutherford scopre che l'atomo non è una nuvoletta di carica positiva ripiena di elettroni, ma ha un nucleo centrale nel quale è concentrata la carica positiva e attorno al quale sono disposti gli elettroni x. “Considering the evidence as a whole, it seems simplest to suppose that the atom contains a central charge distributed through a very smalll volume, and that the large single deflexion are de to the central charge as a wuole, and not to its constituents.”
Rutherford si ricorda di citare Nagaoka: “It is interest to note that Nagaoka has mathematically considered the propoertiers of a “saturnia” atom which he supposed to consist of a central attracting mass surrounded by rings of rotating electrons”.
Ma preso da un eccessivo entusiasmo per i risultati del suo metodo esprime un'opinione che pregiudichcrà irrimediabilmente lo sviluppo della Fisica Atomica xi: "... La diffusione di particelle cariche di alta velocità da parte degli atomi è uno dei più promettenti metodi per indagare la loro struttura." La Fisica Nucleare è in questo modo avviata a divenire Fisica delle Alte Energie, trascurando quella Regione delle Basse Energie nella quale xi "c'è tanto da imparare quanto nella regione che si trova tra la più alta energia finora ottenuta e l'infinito". Quanto al suo modello, rimangono in sospeso due questioni:
1) Gli elettroni negativi sono attratti dal nucleo positivo, ma risultano distanti dal nucleo. Perché non ci cadono sopra? Rutherford non si sbilancia.
2) II "Saturnian atom", in qualsiasi versione, ha il difetto di sempre: un elettrone può sì orbitare (essere comunque xi "in rapid motion") nel campo elettromagnetico di una carica puntiforme centrale, ma dovrebbe - secondo le leggi ben sperimentate dell'elettromagnetismo - perdere energia radiante e precipitare poi sul nucleo. Come la mettiamo? Rutherford, per il momento, soprassiede. Un uomo prudente, si direbbe. E tuttavia a indubbie prove di buon senso egli accompagna, come abbiamo visto, sorprendenti leggerezze.
Così sottovaluta i perniciosi effetti insiti nel graduale affermarsi della Relatività Einsteinianaxii: "... E. Rutherford non attribuiva alcuna importanza [alla Relatività]. Wien, dopo avergli spiegato che Newton aveva torto sulla questione delle velocità relative, aggiunse: 'Ma nessun anglosassone può capire la Relatività'. No -replicò Rutherford - hanno troppo buon senso'. Questo commento non ebbe tuttavia seguito, e la teoria venne accettata pienamente" xiii. "Ma... ci sono sempre state delle critiche: Rutherford la definì uno scherzo; Soddy disse che era una truffa; e molti scienziati hanno, a più riprese sottolineato le sue contraddizioni ... non credo che Rutherford avrebbe ritenuto questa teoria uno scherzo, se avesse immaginato di quanto essa avrebbe ritardato lo sviluppo razionale della scienza" xiv. E presiede, infine, di persona al debutto in Società di Niels Bohr.
1913 - N. Bohr affronta xv le questioni in sospeso e le risolve così: 1) L'atomo è un sistema planetario e la forza che impedisce a un elettrone di cadere sul nucleo è la forza centrifuga.
2) Postula, puramente e semplicemente, che a dispetto di tutte le leggi, pur ben note e sperimentate, dell'elettromagnetismo - a dispetto, cioè, di ogni evidenza - un elettrone in orbita non irradia energia. Irradia solo quando salta da un'orbita all'altra: “[…]The second assumption is in obvious contrast to the ordinary ideas of electrodynamics, but appears to be necessary in order to account for experimental facts”.
Tanto per cominciare Bohr afferma che bisogna "non curarsi al momento di queste difficoltà". E conclude con una sciocchezza e una tautologia:
"L'ipotesi della quale faremo uso in ciò che segue è che la stabilità di un anello di elettroni rotanti attorno a un nucleo è assicurata attraverso la condizione, sopra citata, dell'universale principio di conservazione del momento angolare, insieme all'ulteriore condizione secondo cui la configurazione delle particelle è quella per la cui formazione viene emessa la maggior quantità possibile di energia".
Adottando poi disinvoltamente la tattica dei Ricardiani egli dimentica, passato il momento, di riprendere in considerazione le difficoltà in precedenza accantonate che, tuttavia, non sono affatto scomparse xvi, xvii. Non solo. Egli ci riserva nella seconda puntata della sua "Constitution", e ribadisce nella terza, una di quelle perle destinate ad essere indigeste proprio e soprattutto a coloro ai quali sono destinate: i Fisici e i Chimici del XX secolo. In conseguenza delle piccole dimensioni del nucleo risulta infatti che esso "non influenza le ordinarie proprietà fisiche e chimiche dell'atomo", che dipendono invece dagli elettroni esterni!
“[…]On account of the small dimensions of the nucleaus, its internal structure will not beo f sensible influence on the constitution of the cluster of electrons, and consequently will have no effect on the ordinary physical and chimica propoerties of the atom. […] The latter ring, which keeps the system together, represents the chemical “bond” “.
1913 - J.J.Thomson non la manda giù e replica da par suo: tutti danno per scontato che gli elettroni e i nuclei siano delle sfere perfette di aristotelica memoria, attorno alle quali il campo delle forze è perfettamente uniforme. Ma chi l'ha detto? E se fossero dei coni anziché delle sfere? xviii. "Nel lavoro che segue ho cercato di descrivere un atomo per il quale la trasformazione di energia radiante in energia cinetica avvenga in accordo con la legge di Planck... Nel considerare le forze che possono esistere in un atomo, dobbiamo ricordare che non possiamo assumere a priori che le forze dovute alle cariche elettriche entro l'atomo abbiano esattamente lo stesso carattere di quelle delle ordinarie leggi dell'elettrostatica: queste ultime rappresentano il risultato medio dell'effetto di un gran numero di cariche elementari, e nel processo di sovrapposizione alcune delle peculiarità possedute dalle cariche elementari possono scomparire... ciascuna carica elementare può essere sorgente di una forza che, invece di riempire lo spazio intorno a sé, può essere confinata a un ristretto tubo di forza, al di fuori del quale la carica elementare non ha alcun effetto... Il solo criterio che dobbiamo applicare alle forze in un atomo è che le proprietà che l'atomo dovrebbe possedere in virtù di queste forze corrispondano alle proprietà reali dell'atomo. Sono necessarie: 1) Una forza radiale repulsiva... 2) Una forza radiale attrattiva confinata a un numero limitato di tubi di forza... Non ci occuperemo, al momento, dell'origine di queste forze; ci limiteremo a postularle".
J.J. comincia a ricostruire lo spettro di Idrogeno ed Elio a partire da questo Secondo Atomo di Thomson.
“[…]This frequency corresponds to light just in the ultra-violet. The most interesting thing about tis result is, however, that, within the errors of experiment, the frequency we have found coincides with that of the head of the series of hydrogen lines given by Balmer’s law, so that this spectrum represents the K radiation for hydrogen[…]”
Deve solo aggiungere, di lì a poco, che i cilindri funzionano meglio dei coni:”[…]If, however, the boundaries of these regions are cylindrical instead of conical, the period will be independent of the kinetic energy of the corpuscle, and the latter will be in resonance with the light until it has acquired enough energy to escape from the region; assuming cylindrical instead of conical boundaries, the result given in the paper can apply without further modification” xix.
1914 - E. Rutherford ribadisce xx la differenza tra il primo Atomo di Thomson e il suo. Ma non accenna al secondo Atomo di Thomson. Avanza l'ipotesi secondo cui il nucleo di idrogeno è l'elettrone positivo e che la sua massa sia interamente di natura elettromagnetica. Ne trae le conseguenze per il raggio e suppone che l'atomo di idrogeno sia l'unità della quale gli atomi sono costituiti: “According to the electromagnetic theoty, the electrical mass of a charged body, supposed spherical, is [(2/3)e^2]/a, where e is the charge and a the radius. The hydrogen nucleaus consequently must have a radius about 1/1830 of the electron if its mass is to be explained in this way”.
Tenendo conto della stabilità dei nuclei di Elio fa l'ipotesi che essi costituiscano i mattoni della maggior parte dei nuclei degli altri atomi: “It is known that a helium atomi is expelled in many cases in the transformations of radioactive matter, but no evidence has so far been obtained of the expulsion of a hydrogen atom[…].The examination showed that if such particles are expelled, their number Is certainly less than 1 in 10000 of the number of helium atoms. It thus follows that the helium nucleaus is a very stable configuration which survives the intense disturbances resulting in its expulsion with high velocity from radioactive atom, and is one of the units of which possibly the great majority of the atoms are composed”.
Sottolinea ancora una volta come l'evidenza sperimentale mostri che il nucleo ha dimensioni eccezionalmente piccole, ma prende le distanze da questa affermazione, prematura e troppo impegnativa, osservando che la struttura dei nuclei deve essere una faccenda molto complicata: meglio saperne di più, prima di compromettersi: “[…] the nucleus of a heavy atomi s an exceedingly complicated system, although its dimensions are very minute”..
Sicuramente, comunque, i nuclei contengono anche elettroni negativi: “A important question arises whether the atomic nuclei, which all carry a positive charge, contain negative electrons. This question has been discussed bty Bohr, who concluded from the radioactive evidence that the high speed beta particles have their origin in the nucleus.[…]It seems reasonable, therefore, to suppose that a beta ray transformation also originates from the expulsion of a negative electron from the nucleus”.
Viene poi in soccorso di Niels Bohr, mitigando la sua avventata affermazione sulla non influenza del nucleo sulle proprietà chimico-fisiche dell'atomo, ma -sostanzialmente – ribadisce: “It is clear on the nucleus theory that the physical and chimica propoerties of the ordinary elements are for the most part dependent entirely on the charge of the nucleus[...], while the ordinary physical and chemical properties are determined by the number and distribution of the external electrons. On this view, the nucleus charge is a fundamental constant of the atom, while the atomic mass of an atom may be a complicated function of the arrangement of the units which make up the nucleus”.
Conclude infine osservando che - certamente - le difficoltà del modello di Bohr sono quelle di sempre e sempre irrisolte, ma non ci sono dubbi sul fatto che il modello ha qualche pregio, quanto meno come primo tentativo di costruire atomi e molecole e di spiegare il loro spettro.
1914 - Thomson risponde xxi a tambur battente, ma vede tutto in termini elettrostatici. Par quasi si sia scordato che esiste il magnetismo: “For even when the atom contains equal amounts of positive and negative electricity, the effects of the opposite charges will not wholly counterbalance each other since these charges are in different parts of the atom[…]”. Interpreta comunque il legame chimico sulla base del suo "Atomo Rigido":
“Thus we may renard an atom allo f whose corpuscles are fixed as incapable of exerting any great attraction on other atoms around it unless these are in particolar positions, we shall suppose that an atom in his state is what the chemista call saturated. So that our criterion of saturation will be that all the corpuscles in the atom are held fast by the forces acting upon them. […] The may, however, be a ring of corpuscles near the surface of the atom which are mobile and which have to be fixed if the atom is to be saturated. […]. Now let us consider how the corpuscles in these atoms can be fixed. We may in a diagram represent the tubes of force proceeding from a corpuscle in an atom by a straight line drawn from the symbol representing the atom, and we see that the condition that all the atoms in the molecule should be saturated is that we should be able to draw a diagram so that the symbol which represents any atom which contains n free corpuscles should be the origin of n of these lines going to the symbols representing other atoms, and the termination of an equal number coming from other atoms.
[…] it is interesting to write down the simplest formula for benzene from this point of view; it is:”
e la notazione di Thomson è quella corrente.
1915 - J.J.Thomson si occupa di conduttività e superconduttività. Osserva che l'esistenza della superconduttività è un'ulteriore, decisiva prova contro l'ipotesi secondo cui la conduzione in un metallo è dovuta all'esistenza di elettroni liberi che si muovono sotto l'influenza del campo elettrico. Egli immagina che la supercorrente sia dovuta ad un particolare stato di polarizzazione degli atomi rigidi del metallo, che facilita l'estrazione di elettroni poco legati. Rimane comunque - essenzialmente - corrente di conduzione xxii. È troppo presto, forse, per immaginare che la superconduttività è una prova del fatto che la corrente elettrica è essenzialmente corrente di spostamento. Che la corrente di conduzione, in altri termini, è l'effetto, parassita, del passaggio, in qualsiasi mezzo, di una corrente di spostamento. Che ove questo effetto parassita cessi, in particolari condizioni di temperatura, e, soprattutto, strutturali, la corrente di spostamento, lungi dal disperdersi in calore mettendo in moto elettroni, può fluire liberamente per centinaia di migliaia d'anni, trasmessa come un'onda elastica dal "reticolo superconduttore" di atomi rigidi di un anello superconduttore, conservando la sua energia iniziale con tempi di rilassamento paragonabili a quelli di un'onda elettromagnetica nel vuoto xxiii. Eppure:
"Una delle caratteristiche salienti di questo trattato è la dottrina secondo cui la corrente reale alla base dei fenomeni elettromagnetici non coincide con la corrente di conduzione, ma la variazione temporale dello spostamento elettrico dev'essere tenuta in conto nel calcolo del movimento complessivo dell'elettricità" - J.C.Maxwell, “A Treatise on Electricity and Magnetism” (Oxford 1873) xxiv.
1915 - N. Bohr cerca di fronteggiare le critiche che gli sono state rivolte. Comincia con un riassunto della sua teoria. Sottolinea la sua grande utilità ai fini di spiegare molte importanti proprietà dell'atomo e l'evidente impossibilità che essa possa spiegarne altre (non dice quali). Ma questa non è una valida obiezione: come se Chimica-Fisica, Stereochimica, ecc. ecc. (vedi subito appresso) fossero cose da poco. Invoca a sproposito una supposta evidenza sperimentale nel caso del magnetismo del ferro che dimostrerebbe very strongly che gli elettroni possono ruotare negli atomi senza emettere energia. Evidentemente non sa ancora nulla di Parson.
A farla breve, la sua obiezione è che "le obiezioni non sono obiezioni". Cambia i cerchi dell'idrogeno in ellissi anche se riconosce che, di questo passo, le cose si complicherebbero senza speranza. Rimanda a tempi migliori e intanto prova con l'Elio, ma finisce male xxv. È l'ultimo articolo di Niels Bohr che citerò in questa rassegna.
1915 - A.L. Parson pubblica xxvi, dopo una lunga gestazione, "A Magneton Theory of the Structure of the Atom". Parson suggerisce l'opportunità di mettere in gioco il magnetismo e dilaga nel vuoto lasciato dalle teorie elettrostatiche che l'hanno preceduto. Commette però un errore imperdonabile: sottovaluta i risultati di Rutherford e mantiene il Primo atomo di Thomson.
Parson passa subito appresso a criticare il secondo atomo di Thomson prima versione e l'atomo di Bohr.
Spiega il suo modello elettromagnetico del legame atomico: “Since we have concluded that tha atom cannot contain spherical or “point” electrons in rotating rings, let us next consider what are the possibilities of such electrons if they are supposed to be in a state of rest in the atom. It must be borne in mind that anything which is true for such electrons must also be a factor in the electrostatic part of the behavior of the magneton. The fundamental problem from a chemical point of view is to show how two electrically neutral system, such as atoms must be, can attract one another at all; […]we are forced to the conclusion that there is a factor in the union of atoms which is unconnected with electrical polarization, and is almost as independent, simple, and ready to hand, as the stroke that is used in a structural formula to represent its action. This is provided by magneton, which is eminently adapted to function as a “link”, for its two sets of forces enable it to hold to its parent atom by electrical attraction and to the magneton or magnetons of another atom by magnetic attraction at one and the same time”.
Ma si perde poi per strada, irrimediabilmente. A quanto sembra non gli viene in mente che Kamerlingh Onnes ha da poco costruito un modello macroscopico di Magnetone: un magnete superconduttore nel quale la corrente di spostamento che fluisce nell'anello genera un campo magnetico. L'una e l'altro sono eccezionalmente stabili. E non c'è neppure bisogno del buco xxvii: "... Un disco superconduttore, non avente fori, può essere considerato un anello se in un suo punto qualsiasi, purché non sul bordo, non è superconduttore. La zona normale in un disco superconduttore giuoca il ruolo di un foro e rende il disco analogo in tutti i sensi ad un anello, sebbene non presenti alcun foro meccanico”.
1916 - G.N. Lewis raccoglie il messaggio di Thomson e di Parson e dice la sua xxviii: "Qualche anno fa io ho concepito quello che potrei chiamare l'atomo cubico facendo ricorso ai seguenti postulati... Noi dobbiamo innanzitutto, dallo studio dei fenomeni chimici, imparare a conoscere la struttura e la disposizione degli atomi... l'atomo planetario sembra inadeguato a spiegare anche le più semplici proprietà chimiche degli atomi. Mi pare molto più semplice fare l'ipotesi che un elettrone possa trovarsi nell'atomo in una serie di posizioni di equilibrio stabile, ciascuna delle quali ha vincoli definiti”.
E ancora:
”Bohr, con il suo elettrone che si muove in un’orbita fissa, ha inventato sistemi che contengono elettroni il moto dei quali non produce effetti sulle cariche esterne. Ora ciò non è solamente inconsistente con le leggi accettate dell’elettromagnetismo ma, si può aggiungere, logicamente incoerente, poiché quello stato di moto che non produce effetti fisici di alcun genere può essere definito’uno stato di quiete’ “.
Gilbert N. Lewis ha fermato l'atomo!
(continua…)
i J.J.Thomson. Phil. Mag. S5. Vol.44, N°269, Oct l897,P.293. ii J.J.Thomson. Phil. Mag. S6. Vol.7, N°39, March 1904, P.237. iii H.Nagaoka. Phil. Mag. S6. Vol.7, N°41, May 1904, P.445. iv R.Monti. A proposito di tutto quello che so e che voi vorreste sapere. Seagreen N°2, P.50. v R.Monti. Nota storica. Seagreen N°5-6. P.10. vi A.Einstein. Citato in: L.Kostro. Einstein e l'etere. Atti del Convegno Intemazionale "Galileo Back in Italy". Bologna 20-23 Maggio 1988, P.2. (Vedi anche: Frigidaire, Ottobre 1988, P.12). vii Science Abstracts. 1911, P.418. viii Science Abstracts. 1911, P.361. ix V.P.Kartsev. Superconduttori nella Fisica e nella Tecnica. Cappelli. Bologna 1967, P.7. x E.Rutherford. Phil.Mag. S6, Vol.21, N°125,May 1911, P.669. xi R.Boscoli, R.Monti. Il modello "criogenico" di fusione nucleare. Seagreen N°4, P.22. xii R.Monti, Paolo Brunetti. Dialogo sui massimi sistemi. Frigidaire, Febbraio-Marzo 1988, P.12 xiii L.Essen. The Special Theory of Relativity. A critical analysis. Clarendon Press. Oxford 1971, P.2 xiv L.Essen. Relatività: scherzo o truffa? Frigidaire, Aprile 1988, P.15. xv N.Bohr. Phil. Mag. S6, Vol.26, N°151, July l913, P.l. xvi J.M.Keynes. In: R.Monti, Paolo Brunetti: "Dalla competizione alla collaborazione sociale". Seagreen N°2, P.29. Nota 10: 10) IM.Keynes, Teoria generale UTET 1953, p.323: «Ricardo era sordo affatto a quanto diceva Malthus... il suo metodo, e quello della sua scuola, fu di escludere il problema della domanda effettiva dal corpo della scienza economica non già col risolverlo, ma semplicemente con il non menzionarlo; ed esso scomparve completamente dalla discussione». xvii N.Bohr. Phil. Mag. S6, Vol.26, N°153, Sept. l913, P.476. xviii J.J.Thomson. Phil. Mag. S6, Vol.26, N°154,Oct. l913, P.792. xix J.J.Thomson. Phil. Mag. S6, Vol.26, N°155.Nov. 1913. P.1044. xx E.Rutherford. Phil. Mag. S6, Vol.27. N°159, March 1914, P.488. xxi J.J.Thomson. Phil. Mag. S6, Vol.27, N°161, May 1914, P.757. xxii J.J.Thomson. Phil. Mag. S6, Vol.30, N°175, Julyl915, P.192. xxiii R.Monti. Elementi di Filosofia Naturale. Parte prima. Seagreen n. 1, p.68 xxiv J.C. Maxwell. A Treatise on Electricity and Magnetism, Dover 1954. xxv N.Bohr. Phil.Mag. S6, Vol.30, N°177, Sept. 1915, P.394. xxvi A.L.Parson.Smithsonian Miscellaneous Collections.Vol.65. N°11. Publication N°2371.Washington.November 29, 1915,P.1-80 xxvii V.P.Kartsev. Superconduttori nella Fisica e nella Tecnica. Cappelli. Bologna 1967, P.7. xxviii G.N.Lewis. Journ. Am.Chem. Soc. Vol.XXXV, P.762,1916.
Post forse un po' pesante.
RispondiEliminaA proposito (Off-topic):
Dear Simon Knight:
By half October we will explain exactly what follows:
1- where the 1 MW plant will be tested
2- all the (not confidential) characteristics of the 1MW plant (the complementary part is more reactors, of a new type that in the meantime we have developed)
3- possibly, who is the Customer, if the Customer will allow us to communicate his name.
The measurements will be made, as I said, by world top class scientists.
I can confirm that we are well in schedule, therefore all will happen in October.
I also confirm that in November we will start our commercial strategy.
Warm Regards,
A.R.
Nuove informazioni entro meta` Ottobre. Buono.
certo che dopo l esperienza del precedente post ,mi pare difficile che "il popolo di 22p" si metta a leggere e a discorrere delle teorie di Monti.
RispondiEliminaSecondo me bisognerebbe che Luca dicesse apertamente la sua e dopo si potrebbe appellare ,nei riscontri,alle varie prove documentate.
I libri di Kervran sono di una semplicità e rigorosità incredibile .Bisogna ,però, stimolare la gente e l unica maniera ,secondo me , sarebbe di esporsi.
Naturalmente chi ne ha le possibilità e le capacità di controribattere.
Spero ,tanto ,di esser smentito e di trovar apprezzamento per un confronto
@Tizzie
RispondiElimina@robi
Mi sa che avete ragione... il vostro è uno stimolo per Luca, ma anche per me, a trovare modalità diverse per affrontare argomenti potenzialmente pesanti quanto importanti.
-----l’esistenza di due speciali categorie di individui: i Fisici-Metafisici, per i quali l’evidenza è apparenza; e i Fisici-Fisici, per i quali l’evidenza è evidenza.-----
RispondiEliminaper me questo nella fisica moderna è un falso problema..è chiaro che si cerca sempre l'evidenza, ma è una cosa molto difficile da trovare quando si va in campi in cui solo fare degli esperimenti attendibili è molto difficile. l'evidenza la si può verificare facilmente su cose macroscopiche limitate alla fisica tradizionale (come la calorimetria e le sfiatelle vaporose o le pentole a pressione:)), ma se si va a analizzare le particelle sub-atomiche e le onde le evidenze non sono facili da sperimentare. lo si vede anche adesso con sti neutrini..in questo caso non ci sono mai prove della serva che danno risposte definitive, ci si vede costretti a misurare in modo precisissimo ma indiretto tempi nell'ordine dei nanosecondi..e qualcuno usando il 'buon senso' può pure pensare che abbiano dovuto costruire un tunnel di 700km per fare l'esperimento:))
ant0p
RispondiEliminasai qual è l ipotesi di Kervran sul petrolio. è chiara semplice , osservabile.A nessuno frega niente. eppure è una trasmutazione
è vero non è vero?
ti rispondo come direbbe il popolo di 22p.:
-metterebbe in crisi ciò che si sa-
mi è piaciuto molto il tuo commento su il primo post di Luca Chiesi.
-non so esprimermi su queste teorie-
più o meno hai scritto così.Una persona con le tue conoscenze ,avrebbe potuto anche sbilanciarsi su idee personali (lo fanno in tanti qua).Te va a merito.
anche se sei un simpatizzante schwarzer block
eheheh
>sai qual è l ipotesi di Kervran sul petrolio. è chiara semplice , osservabile.A nessuno frega niente. eppure è una trasmutazione
RispondiEliminaI russi hanno confermato, le pubblicazioni purtroppo sono in russo.
grazie Mistero
RispondiEliminadopo aver letto i libri di Kervran ,per quanto non competente, ho intuito la persona del ricercatore puntiglioso e molto , molto ,professionale.
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RispondiEliminaStavo leggendo su JoNP il messaggio di:
RispondiElimina"Wladimir Guglinski
September 24th, 2011 at 5:14 PM
LHC, matter, antimatter, photon, neutrino, and Quantum Ring Theory..."
Lui spiega terra-terra la struttura del neutrino ecc. ecc.
Ma afferma l'esistenza dell'etere...
Ma l'etere esiste o no?
Paul
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RispondiElimina@Tizzie
RispondiElimina@robi
@Daniele 22 passi
Intanto...grazie per la pubblicazione (Daniele) e i commenti(tutti)!
E' vero che può essere un po' "pesante", come post. Anche perchè è solo una parte.
Ma lo è molto di più l'argomento in questione.
Pensate un attimo a chi chiedeva se Ruggero Maria Santilli era uno scienziato "serio"; se qualcuno gli avesse risposto:"Puoi giudicarlo tu stesso di persona studiando queste 20.000 pagine di sue pubblicazioni", e lui: "Ma sono troppo pesanti e sono troppe, non ne ho voglia, me lo puoi fare tu?".... cosa avrete pensato?
Sarebbe ridicolo voler capire il nocciolo dei problemi senza dovercisi addentrare molto in profondità. Ma per fare questo non ci si può certo accontentare di un post o due, o una decina di discussioni, o un intero forum sull'argomento. Si tratta di lavorarci e di rifletterci sopra per anni, e ci vogliono anche delle competenze che, personalmente, di certo non ho; è anche da dire che sono in pochi ad averle sul serio tutte quelle che servirebbero, no?
E' per questo che riporto solo fatti che mi hanno particolarmente toccato, o libri che ho trovato fondamentali per chiarire (soggettivamente, è chiaro!) qualche aspetto della questione. Che va a stratificarsi in anni di altre letture e studi, e che permette, in modo ovviamente solo soggettivo, di avere una visione abbastanza chiara e logica e complessiva dell'argomento, anche senza avere tutte le competenze richieste per farlo con proprietà (e come invece potrebbe fare benissimo per esempio Andrea Rampado, tra i frequentatori di questo blog).
Se poi a qualcuno non va bene il modo che ho scelto, cioè identificare prima il contesto storico e scientifico in cui certe cose sono accadute, liberissimo di criticare (una critica costruttiva penso sia meglio di 100 commenti favorevoli) e ancora di più di proporne un altro più consono alla sua visione.
Ma non posso certo farlo io, snaturerei il mio modo di ragionare e quindi di collegare le cose e quindi di vedere il mondo. Allora tanto vale non scrivere o trascrivere nulla...che è comunque un opzione da non disprezzare! Basta un cenno di Daniele e mi stoppo subito!
Però mi chiedo: come si fa a voler disquisire sulla struttura della materia senza andarci come minimo con i piedi di ..osmio?
Mi sembra che il problema di fondo non sia ancora ben chiaro a tutti: non c'è modo di intendersi, con qualcuno, anzi con molti, perchè si parte da modelli diversi della realtà. Se non si riesce a capire da dove nasce il modello che si è personalmente accettato come buono, il perchè si è accettato proprio quello e quali sono i suoi vizi di base, non si va da nessuna parte nella ricerca della verità.
In questi post ho scelto di riportare solo fatti documentati e citazioni che ritengo possano dare un senso alle tante informazioni in nostro possesso, ma che sono state collegate in modo credo poco utile per avvicinarsi a quella verità che stiamo tutti cercando su come è fatto il mondo e come funziona.
Non posso certo "dire apertamente la mia", come chiede @robi , perchè non avrebbe nessun valore; diverso è invece mettere sul tavolo da gioco nuove carte, che forse qualcuno non aveva mai letto o che aveva forse aveva letto ma non le aveva collegate in certi modi un po' "esotici".
Sempre meglio, credo, che discutere del nulla e sul nulla, come a volte succede nei commenti di certi post importantissimi che invece passano sotto silenzio. Come quello di due giorni fa (http://feedproxy.google.com/~r/blogspot/GneRw/~3/ykfS2bUkfgo/per-la-nuova-scienza-europea.html)di Andrea, giusto per fare l'ultimo esempio.
Detto questo..farò comuqnue il possibile per alleggerire un po' quello che posso! Ma non assicuro niente, non sono nè uno scrittore nè un bravo blogger come Daniele nè niente di simile.
Scusate se sono stato fin troppo prolisso anche nel commento, ciao! :-)
Allora, andiamo con ordine:
RispondiElimina- L'articolo di Luca Chiesi è magari un pò "denso", ma comunque interessante perchè mostra come non sia stato per niente scontato arrivare alle "certezze" che abbiamo oggi, e il fatto che queste non sono neanche le uniche possibili. Bisognerebbe sempre tenerlo presente (scienziati e non).
- Rossi sembra molto ottimista ultimamente! Bene, significa che tutto procede in maniera regolare, e oramai siamo vicini a conoscere il finale di questa storia (che in realtà potrebbe essere anche l'inizio di molto altro). Ha detto anche che per questioni di sicurezza il customer non vuole visitatori. Questo potrebbe avvalorare l'ipotesi che l'inaugurazione ed i primi test dell'impianto da 1MW vengano fatti a Bologna (altro motivo: dal punto di vista del cliente non avrebbe senso far testare la bontà di qualcosa dopo averla già consegnata ed installata).
- @Robi: qual è l'ipotesi di Kervran sul petrolio?!? Me la sono persa...
- @Paul: trovo qualche inconsistenza in quello che dice Guglinski, in particolare riguardo la massa dei neutrini, che in base al suo modello dovrebbe essere molto più grossa di quella che è...
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RispondiEliminaVettore
RispondiEliminanel carbon fossile i resti vegetali formano soltanto dei sottilissimi strati (da 1 a 5mm),provenendo da diverse parti di varie piante.Ma la parte più importante è il "durame",duro, opaco che non macchia le dita (invece il "carbone di legna" dei vegetali trasformati, il "carboncino",friabilissimo, annerisce le dita).Esso forma degli strati molto estesi e spessi.é formato di scisto e di minuscole spore.I carboni grassi (o flambants)sono ricchi di durame
P.S.questa è una prima spiegazione visiva.C è una spiegazione ,naturalmente, scientifica che avevo riportato negli interventi precedenti cancellati.é stupido che io cerchi di spiegare cose che non saprei sviluppare.Chieda a Luca Ch o se no c è il libro.
io Kervran l ho letto e aspettavo con ansia un dibattito sulle sue teorie per valutare l impressione che ne avevo avuto sul personaggio.
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RispondiEliminaCommento OT: oggi ho trovato il tempo di leggere il preprint dell'esperimento del CENR/LNGS sui neutrini superluminari. Prima di leggerlo avevo qualche perplessità su alcuni punti critici (in particolare la sincronizzazione del tempo e la misura della distanza). In realtà l'articolo affronta bene questi due punti, e dimostra che è stato fatto un lavoro molto accurato. I valori rilevati sono abbastanza sopra i margini di errore e confidenza degli strumenti e dell'esperimento nel suo insieme, quindi dovrebbero essere ragionevolmente certi.
RispondiEliminaPerò la sensibilità verso qualche parametro non considerato o non stimato bene è ancora troppo alta, secondo me... In altre parole è un buon risultato, ma la certezza può venire solo da una misura indipendente di un'altro laboratorio.
Aspettiamo con impazienza una replica giapponese.
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RispondiElimina@Gian
RispondiEliminaHai mai sentito parlare dei lavori di Cardone e Carpinteri? Alcune delle tue domande sono applicabili anche a questi (a proposito della conservazione della massa e della presunta ivnarianza della composizione di "mari e monti"). In base a questi nuovi risultati i lavori di Kervran acquisiscono un interesse particolare, perchè ci sono parecchie similitudini...
Poi sono d'accordo che fare esperimenti su essere viventi è sempre estremamente difficile e pieno di fonti di errori difficilmente controllabili (che però dovrebbero essere neutralizzate dalla statistica).
gian
RispondiEliminacome te aspetto la controparte..
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RispondiEliminagian
RispondiEliminaspero che stavolta si cerchi di capire, non di aver ragione..
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RispondiEliminain generale
RispondiEliminaLungo tempo non ci vediamo nulla legati a questo, penso che dalla scuola non ha visto niente di simile. Grazie tanto per i tempi di ricodifica bene.
RispondiEliminaxlpharmacy