Pagine

domenica 4 settembre 2011

Benvenuta LENR3 ©

22 passi d'amore e dintorni ospita, in anteprima assoluta, la presentazione di una scheda di acquisizione dati e controllo progettata e messa a punto da Francesco Santandrea, che ho avuto il piacere di conoscere un mese e mezzo fa al convegno di Viareggio sulla fusione fredda. Auguro tutto il successo possibile alla sua scheda LENR3.
Nato a Roma 52 anni fa, coniugato, attualmente Francesco è responsabile del laboratorio di elettronica ricerca e sviluppo della Nitrex società operante nel settore dell'ingegneria degli esplosivi per uso civile: demolizioni e scavi subacquei, monitoraggio vibrazioni sismiche, rilievi subacquei, progettazione apparecchiature e sistemi per il settore esplosivi, ecc..
È stato capo laboratorio presso la Labor srl, società di ricerca industriale presso il Tecnopolo Tiburtino di Roma (PTIR), attualmente collaboratore a progetto. Ha lavorato per circa trent'anni come capo laboratorio presso l'ex Ministero delle Attività produttive ora Ministero delle Sviluppo Economico nel laboratorio dell'Ufficio Sicurezza Mineraria svolgendo attività riguardanti l'omologazione degli esplosivi e la sicurezza nell'impiego. In tanti anni di lavoro ha accumulato una notevole esperienza nella progettazione, ingegnerizzazione e realizzazione di apparecchiature sistemi e prototipi industriali e scientifici. Per pura passione verso la scienza, ha dedicato e dedica molto del suo tempo ad approfondimenti e studi sull'elettronica e sulla fisica cercando di avere una visione della natura non solo teorica ma collegata alle evidenze di laboratorio cercando di dare una risposta agli interrogativi che si pongono dall'osservazione diretta delle fenomenologie. Da questi studi pian piano è nata un'ipotesi originale sulla costituzione della materia ed ha preso corpo una nuova sintesi di unificazione della fisica alla base della quale c’è semplicemente lo spazio e le sue proprietà. Questi studi potrebbero essere una buona base per la spiegazione dell'Epocale scoperta di Rossi e Focardi e in generale delle reazioni LENR.
Nel corso degli anni ha elaborato due pubblicazioni orientate all'unificazione della Fisica :
La seguente presentazione è consultabile anche in pdf (scaricabile qui). Per contattare Francesco Santandrea la email è lenr3.info@gmail.com.
LENR3
di Francesco Santandrea
© 2011 vietata ogni riproduzione anche parziale
LENR3 nasce come personale contributo dell'autore in risposta alla grande confusione che si è creata attorno l'apparato E-Cat di Rossi e Focardi; LENR3 è a disposizione di Rossi e Focardi ma anche di tutti gli scienziati e ricercatori che vogliano misurare l'efficienza del proprio reattore / dispositivo.
LENR3 è un sistema per la misura dell'energia termica prodotta nei reattori cosiddetti “a fusione fredda”, ed è composto da una serie di moduli e sensori standard e da una scheda di acquisizione appositamente progettata e predisposta con Firmware multitasking adattabile per ogni specifica esigenza di misura e controllo.
LENR3 permette agli scienziati e ricercatori dei centri di ricerca di essere maggiormente concentrati nell'ottenimento di reattori/reazioni più efficienti senza togliere tempo per realizzare il sistema di misurazione e controllo.
(Fig. 1) LENR3 Schema a blocchi
LENR3 si basa su una scheda elettronica multitasking PXE disegnata dall'autore che opportunamente scalata e reingegnerizzata può anche essere utilizzata per la produzione di serie dei generatori di energia, semplificando notevolmente le successive fasi di sviluppo industriale.
LENR3 semplifica le misure di energia prodotta e il controllo di reattori cosiddetti “a fusione fredda” ma è anche adattabile ai reattori per la produzione di gas e calore.
Il suffisso 3 indica che il sistema è stato concepito per essere adattato a tre diversi tipi di reattori attualmente in sperimentazione nel mondo:
  • Gas, Metallo:
    • Idrogeno-Nichel, Deuterio-Palladio : (Rossi-Focardi, Piantelli, Arata, Celani, etc.)
    • Etc.
  • Liquido, Metallo:
    • Soluzione elettrolitica ed elettrodi metallici : (Mizuno, Iorio e Cirillo, Goi, etc.)
    • Soluzione organica ed elettrodi in carbonio grafite (Santilli, etc.)
    • Etc.
  • Liquido, Ultrasuoni:
    • Soluzioni di sali ferro e sonotrodo (Cardone, etc.)
    • Etc.
LENR3 è un sistema programmabile e può essere adattato sia a varianti dei reattori citati sia a disegni completamente nuovi con l'aggiunta dell'Hardware necessario e con la scrittura del nuovo Firmware e Software.
Esempio di misura sul reattore E-Cat di Rossi e Focardi
Il blocco LENR3 D.U.T. contiene:
  • Il reattore E-Cat in prova D.U.T. (Device Under Test)
  • Una termocoppia K per la misura della temperatura del core del reattore
  • Un riscaldatore per l'innesco/controllo della reazione
  • Un ingresso gas (Idrogeno) ad alta pressione controllato da un elettrovalvola
  • Un misuratore di pressione del gas (0-50 bar)
  • Un uscita gas (Idrogeno)
lo stesso blocco LENR3 D.U.T. riceve in ingresso un fluido (es. acqua) che viene riscaldato per effetto della reazione, il risultato è il fluido ad una temperatura superiore all'uscita.
Il delta t (la differenza di temperatura del fluido tra l'ingresso e l'uscita) moltiplicato per il volume di fluido passante ci fornisce l'energia termica prodotta nel reattore e trasferita al fluido trasportatore dell'energia.
Questa energia è direttamente visualizzabile nella plancia in termini di potenza “quasi istantanea” ed energia totale prodotta.
I blocchi P1 e P2 misurano l'energia elettrica immessa nel core e attraverso il software forniscono sulla plancia il C.O.P. (coefficient of performance) istantaneo e medio dal momento dell'accensione.
Se la plancia si presenta con gli indicatori come nella figura sottostante:
(Fig. 2) Plancia di esempio
stiamo misurando:
  • Un flusso di acqua di 2.1 litri al minuto
  • Una potenza elettrica in ingresso di circa 530 W
  • Un delta t (differenza di temperatura tra acqua in ingresso e in uscita) di 82°C
  • Una potenza termica di uscita di circa 12000 W
La plancia “ci dice tutto” ma verifichiamo, l'energia termica che l'E-Cat genera si ottiene facendo il prodotto tra:
flusso acqua x differenza di temperatura x calore specifico dell'acqua
con i dati del nostro esempio si ottengono:
0.035 kg/s x 82°K x 4186 J/kg·°K = 12013 W
quindi un C.O.P. istantaneo di 22.5 (2250%).
Elenco e caratteristiche degli ingressi/uscite della scheda PXE multitasking 32 bit
  • T1 , T2 , T3 Ingressi analogici 4-20 mA (16 bit) per trasmettitori di termocoppie K o sensori PT100;
  • PR1 Ingresso analogico 4-20 mA (16 bit) per trasduttore di pressione;
  • CTRL1 , CTRL2 Uscite digitali per il controllo di due parametri (es.: ampiezza, frequenza) dell'alimentazione del reattore (es.: nei reattori Gas-Metallo viene controllata l'energia elettrica inviata al riscaldatore, in quelli piezoelettrici la potenza e frequenza inviata al trasduttore ultrasonico, in quelli elettrolitici l'energia elettrica inviata all'elettrodo di reazione);
  • V1 , V2 Uscite per le valvole di immissione ed espulsione Gas;
  • P1 , P2 Ingressi per wattmetri / contatori energia ad impulsi;
  • FL1 Ingresso per flussimetro / rotametro misura del flusso del liquido di raffreddamento circolante in litri/minuto;
  • PU1_V Uscita per la regolazione della velocità (portata) della pompa di circolazione;
  • PU1_P Uscita impulsi per comandare una pompa peristaltica;
  • SR1 Uscita per il comando del relay di sicurezza integrato nel sistema;
  • HWD , HWD_G Watchdog hardware che attraverso il relay di sicurezza SR1 spegne il sistema in caso di guasto della scheda PXE;
La scheda è dotata di interfaccia USB per lo scambio dati con un PC esterno che con apposito software è in grado di calcolare e presentare a video le grandezze misurate.
Esempio di pannello di controllo dell'E-Cat
(Fig. 3) Schema di prova E-Cat
  • T1 e T2 temperatura ingresso e uscita acqua (PT100) 0-100 °C, risoluzione 0.1 °C (indicatore numerici e analogici)
  • TH temperatura riscaldatore (termocoppia K) 0-700 °C, risoluzione 1° C (indicatore numerico)
  • P1 pressione idrogeno 0-50 bar, risoluzione migliore di 0.1 bar (indicatore numerico)
  • F1 flusso di acqua 0-5 l/minuto risoluzione (indicatore numerico e analogico)
  • Pwr H potenza immessa nel riscaldatore (indicatore numerico)

89 commenti:

  1. >...lo stesso blocco LENR3 D.U.T. riceve in ingresso un fluido (es. acqua) che viene riscaldato per effetto della reazione, il risultato è il fluido ad una temperatura superiore all'uscita.


    Quindi e' utilizzabile solo se non e' presente vapore in uscita (anche perche' in uscita c'e' solo una sonda di temperatura).

    Quindi l'apparato va bene sono nel caso Rossi si decidesse a fare la prova della serva senza transizione di fase.

    Speriamo si decida.

    RispondiElimina
  2. nello schema per l'e-cat manca un flussimetro F2 per l'uscita dell'acqua..

    RispondiElimina
  3. >nello schema per l'e-cat manca un flussimetro F2 per l'uscita dell'acqua..

    Ma come? Proprio tu che tempo fa dicevi che non serviva neanche UN flussimetro ma tutto occhio-metricamjente, ora ne vorresti due?
    :)

    RispondiElimina
  4. @ant0p
    >nello schema per l'e-cat manca un >flussimetro F2 per l'uscita >dell'acqua..

    ahahah già . per verificare che l'e-cat non faccia sparire l'acqua in un buco nero creato appositamente... il catalizzatore quindi è l'antimateria! Proporrei magari all'ingresso e all'uscita due orologi atomici per tenere sotto controllo le inevitabili anomalie spazio temporali...
    Siete incorreggibili... :-))

    RispondiElimina
  5. Solo una precisazione: le pompe peristaltiche non si comandano ad impulsi. Quella che usa Rossi è una pompa a membrana a elettromagnete; le pompe peristaltiche sono costituite da un tubo flessibile e un pattino rotante (tipo quelle per circolazione extracorporea).

    RispondiElimina
  6. ok, adesso ci manca solo un E-Cat in prestito, un mesetto di prove e se i conti mi tornano lo pago

    RispondiElimina
  7. oppure in kit di montaggio fai da te, tipo Steorn.

    ehm.

    Daniele ti prego, dimmi che non è così.

    RispondiElimina
  8. http://www.lettera43.it/ambiente/21403/e-cat-il-sole-che-non-brucia.htm

    RispondiElimina
  9. articolo sull'ecat non aggiornato.
    http://www.lettera43.it/ambiente/21403/e-cat-il-sole-che-non-brucia.htm

    RispondiElimina
  10. Giusto a chiarimento, per come la vedo io: l'idrogeno entra nel reattore attraverso una elettrovavola V1 che ha azione ON/OFF.
    Quando questa si apre mette la cella del reattore alla stessa pressione della linea a monte; quando si chiude intercetta tale linea, e la pressione dentro la cella può solo scendere lentamente attraverso la valvolina ad ago manuale, e se l'elettrovalvola V2 è aperta. Il trasmettitore di pressione PR1 permette di conoscere il suo valore istantaneo.
    Questo sistema è comunque del tutto manuale e ritengo che sia stato progettato solo per eseguire test sull'apparecchiatura. Non è adatto (ma non è stato pensato per questo) ad un esercizio continuo durante il quale la pressione dell'idrogeno deve poter essere modulata in funzione di altri parametri.
    Paul

    RispondiElimina
  11. @red5goahead

    non siamo incorreggibili, è colpa di rossi che fa il misterioso:)) non solo ci vuole il secondo flussimetro, ma anche l'accesso occhio/manometrico sia al carico che allo scarico dell'acqua, con i tutti i sensori in uscita posti fuori dal caminetto.

    non è che ci vuole il teletrasporto per biforcare un flusso di acqua all'interno del caminetto..bastano due tubicini..e senza flussimetro in uscita il trucco riuscirebbe senza problemi..

    RispondiElimina
  12. @ant0p

    Sono d'accordo. Da profano mi pare più semplice e lineare cosi come viene proposto ora. Credo che la scelta di Rossi sia stata quella di un apparato che producesse vapore perché in un certo senso più visiva mente accattivante e commercialmente più attraente. Io come ho già avuto modo di scrivere in altre occasioni non credo alla truffa perché ne mancano i segnali classici visto in genere il truffatore cerca sempre di tenere un basso profilo e di velocizzare i tempi. Tuttavia sono sempre stato dell'idea come molti di voi che Rossi abbia necessità di persone intorno che lo consiglino .

    RispondiElimina
  13. Grazie Daniele per la segnalazione, contatto entro oggi l'ing. Per acquistare la scheda, se tutto va bene per i primi di ottobre TIA avrà l'onore dei primi test.
    :))))

    RispondiElimina
  14. Bah.
    Se volete chiedo anche al mio idraulico un trattato sulle tecnologie da adottare per saldare i tubi dell'e-cat (ma non credo che abbia tempo da perdere).

    RispondiElimina
  15. @Vocesolitaria
    Invidio la tua sicurezza: è bello sapere tutto a priori, dà sicuramente un bel senso di controllo sulla realtà. Se per te funziona ok, rispetto il tuo punto di vista. Ciao

    RispondiElimina
  16. Rilevo dal libro "2050" di L.C.Smith ( pag 73) che l' "aspettativa di vita" delle riserve di Nichel ( rapporto tra riserve certe e produzione) è di 21 anni. Quello del petrolio è è di 42 anni. Quindi , scetticismo doveroso a parte, spero che Rossi abbia qualcosa in mano ma spero che abbia ragione anche Piantelli e cioè che la fusione fredda ( o quello che è) la si possa fare anche con altri metalli. Altrimenti il rischio è che in pochi lustri ci si trovi punto al punto e a capo. A proposito : ma il professor Focardi dove ha preso l'informazione che le riserve di nichel ( quelle sfruttabili ) sono illimitate ?

    RispondiElimina
  17. Oh, Rossi è davvero sparito dai radar.

    O è sotto torchio dalla Nasa, oppure è un gran paraculo e non scrive su internet perchè sa che controlliamo JONP venti volte al giorno :D

    (oppure è in camporella, gli farebbe bene, eh)

    RispondiElimina
  18. @guido52

    se ne è discusso qua tempo fa.

    http://22passi.blogspot.com/2011/04/e
    strazione-di-nickel-nel-mondo.html

    riassunto: Il nickel non è che lo gratti dai muri però pur essendo presente per più del doppio rispetto al rame quest'ultimo ha una produzione maggiore di un ordine di grandezza. Quindi è probabile che quella del nickel che sia attualmente sotto dimensionata.

    RispondiElimina
  19. @Max Altana
    Volevo fare anche io una domanda sulle presunte (nel senso di non positivamente confermate) sperimentazioni della NASA
    Il fatto che Rossi sia sparito dalla rete potrebbe essere una conferma della notizia: sia che essa sia in corso, sia che abbia avuto esito positivo e lui non possa/voglia divulgarne i risultati oppure negativo e lui sia in fuga...

    Quanto a questo spero che il silenzio venga rotto dalla Nasa stessa quanto prima:
    basterebbe che dicesse che una sperimentazione si è svolta , che ci sono stati o no riscontri e che ulteriori delucidazioni avverranno tramite apposita pubblicazione...

    RispondiElimina
  20. Max Altana:
    "oppure è in camporella, gli farebbe bene, eh"

    e' il week end del labour day, son tutti in vacanza. soprattutto alla NASA. :-)

    RispondiElimina
  21. beh se c'è /ci sarà una sperimentazione, io mi immagino che durerà almeno una settimanella... non mi aspetterei risultati prima di metà mese, in ogni caso.

    è solo che mi immagino che qualunque sia il risultato, ci arriverà alle orecchie (virtuali) prima il gossip delle dichiarazioni ufficiali.

    RispondiElimina
  22. Rossi in fuga? E chi gli corre dietro? Sapete di qualcuno che sia stato truffato per questa storia dell'E-Cat? Dai, per favore...

    RispondiElimina
  23. @Daniele
    Accidenti Daniele, ho sviluppato anch'io la mia teoria sulla gravità quantistica (nel 1997) ma è decisamente più articolata.. Ricordo che avevo appena finita di leggere 2 libri: 1) The Elegant Universe di Brian Greene 2) Fusione Fredda di Angelo Basile. Ed è stata proprio l'appendice di questo libro a darmi... l'intuizione magica! :-)
    Appena sviluppato mi torturavo perché secondo la mia teoria prevedeva uno spazio in accelerazione e non sapevo come fare rallentarlo.. Immagina la gioia quando scoprii qualche mese dopo che lo spazio in effetti accelerava. Ma feci molto altre previsioni felici..
    Il problema e che mi vergogno tantissimo... l'ho raccontata solo ad amici strettissimi, ma nessuno che ne sappia di fisica... Ci vorrebbe qualcuno che conosca bene la cromodinamica quantistica...

    RispondiElimina
  24. Appena sviluppato mi torturavo perché la mia teoria prevedeva uno spazio in accelerazione e non sapevo come fare a rallentarlo.. Immagina la gioia quando scoprii qualche mese dopo che lo spazio in effetti accelerava. Ma feci molto altre previsioni felici..
    Il problema e che mi vergogno tantissimo... l'ho raccontata solo ad amici strettissimi, ma nessuno che ne sappia di fisica... Ci vorrebbe qualcuno che conosca bene la cromodinamica quantistica...

    RispondiElimina
  25. Vi aggiorno un po' sull'E-Cat. A quanto pare la notizia rivelataci da Andrea Rampado sui test presso la NASA che si starebbero svolgendo in questi giorni è smentita da Rossi:

    Mahler
    September 5th, 2011 at 4:51 AM

    Gentile ing. Rossi,
    sul blog di Daniele Passerini ci stiamo sforzando di capire com’è possibile che il riscaldamento dell’acqua possa avvenire solo con raggi gamma. Purtroppo tutti i nostri calcoli porterebbero a concludere che se il meccanismo fosse questo lei sarebbe già morto da un pezzo. Ci può dire a che frequenza vengono emessi i gamma? Non è necessario che sia preciso se non vuole rivelare segreti industriali. Basta solo che ci dia un range di frequenza “a occhio e croce”. O anche che lei ci dica al di sotto di quale frequenza vengono emesse le radiazioni.
    Ancora due domande:
    - ha riscontrato radiazione beta (elettroni)?
    - girano rumors su presunti test che lei starebbe svolgendo presso la NASA proprio in questi giorni; se la sente di commentare?

    Grazie mille per il tempo concesso! Io ormai faccio il conto alla rovescia.

    ------------------------------

    Andrea Rossi
    September 5th, 2011 at 4:37 PM

    Dear Mahler:
    The frequencies of gamma rays inside our reactor are lower that the gamma rays you are talking about.
    No bata rads.
    Rumors are wrong.
    Warm Regards,
    A.R.

    RispondiElimina
  26. @Mahler
    Andrea Rossi
    September 5th, 2011 at 4:37 PM
    Dear Mahler:
    The frequencies of gamma rays inside our reactor are lower that the gamma rays you are talking about.
    No bata rads.
    Rumors are wrong.
    Warm Regards,
    A.R.

    Di che frequenza si parla?

    RispondiElimina
  27. @Mahler
    Come già scrissi, anche a me Rossi ha smentito. Questo intendevo quando dissi che avevo fonti diverse attendibili concordi (non solo quella utilizzata da Rampado), ma non conferme dirette.

    RispondiElimina
  28. @Enzo
    > Di che frequenza si parla?

    Rossi mutu è :-)

    Mahler
    September 6th, 2011 at 6:05 AM

    Grazie mille per la sollecita risposta!!
    Vorrei rubarle un altro minuto chiedendole di risponderci a un’ultima domanda. A una frequenza tanto bassa, per scaldare l’acqua occorre un’enorme intensità. Lei suppone che ogni evento (fusione di un singolo nucleo) generi migliaia di fotoni a bassa frequenza attraverso altrettante trasformazioni di stato invece che uno soltanto ad alta energia? È corretto? Altrimenti i conti continuano a non tornare…
    Le faccio nuovamente i miei migliori auguri.

    -----------------------------

    Andrea Rossi
    September 6th, 2011 at 8:03 AM

    Dear Mahler:
    I cannot give this information regarding the behavior of the internal parts of the reactor.
    Warm Regards,
    A.R.

    RispondiElimina
  29. @Daniele
    > Come già scrissi, anche a me Rossi ha smentito. Questo intendevo quando dissi che avevo fonti diverse attendibili concordi (non solo quella utilizzata da Rampado), ma non conferme dirette.

    Speriamo bene....

    RispondiElimina
  30. (mi auto cito)
    > A una frequenza tanto bassa, per scaldare l’acqua occorre un’enorme intensità. Lei suppone che ogni evento (fusione di un singolo nucleo) generi migliaia di fotoni a bassa frequenza attraverso altrettante trasformazioni di stato invece che uno soltanto ad alta energia? È corretto? Altrimenti i conti continuano a non tornare…

    Il fatto che Rossi resti sul vago su una mia domanda del genere mi fa pensare strane cose. Se io fossi un truffatore e qualcuno mi chiedesse una cosa così precisa rimarrei sul vago per non contraddirmi. Incrociamo le dita!

    RispondiElimina
  31. @nemo
    Mio fratello è fisico teorico e sta facendo un dottorato negli States. Se vuoi ti giro la sua email. Ma mi farebbe piacere che girassi qualche anticipazione a tutti noi se sei d'accordo! :-)

    RispondiElimina
  32. @MAHLER
    >mi chiedesse una cosa così precisa rimarrei sul vago per non contraddirmi

    La contraddizione c'è già, infatti non è possibile avere:
    - gamma talmente bassi (sotto i kev) perchè Focardi non è morto senza schermo
    - 5/10 kW per 6 mesi con 50g di Ni
    contemporaneamente. La coperta è troppo corta.
    Ipotizzare che l'atomo ceda 1MeV a colpi di gamma sotto i keV è ridicolo, no?

    RispondiElimina
  33. @tia
    > Ipotizzare che l'atomo ceda 1MeV a colpi di gamma sotto i keV è ridicolo, no?

    Sicuramente io non sarei in grado di spiegarlo. Le ipotesi che mi vengono in mente sono solo quattro:

    1) L'E-Cat non funziona.
    2) Il reattore aveva uno schermo in piombo anche durante le prove con Focardi (e Rossi ha avuto l'accortezza di usarlo sin dall'inizio) e i gamma sono bassi ma non così tanto. Resta il problema di come produrli.
    3) I gamma sono a una frequenza davvero bassa (ma perché chiamarli ancora gamma allora??). Anche c'è qui il problema di come si producono.
    4) (Nel caso che l'E-Cat funzioni mi sembra l'ipotesi più probabile) Il calore viene prodotto da radiazione beta (teoria di Widom-Larsen?). Rossi non se n'è mai accorto perché le pareti del reattore sono sufficienti a schermarla. La radiazione beta produce incidentalmente deboli raggi gamma tramite radiazione di frenamento quando colpisce le pareti del reattore. Rossi ha erroneamente interpretato questi raggi gamma come i responsabili del funzionamento del reattore.

    Correggetemi se sbaglio.

    RispondiElimina
  34. >Mio fratello è fisico teorico e sta facendo un dottorato negli States

    E non puoi "disturbarlo" giusto per 4 conticini coi gamma e sulle transizioni di stato? Io di atomi che sparano fuori migliaia di fotoni non ne ho mai sentiti, ma la voce di un fisico teorico è graditissima. Grazie


    >2) Il reattore aveva uno schermo in piombo anche durante le prove con Focardi (e Rossi ha avuto l'accortezza di usarlo sin dall'inizio) e i gamma sono bassi ma non così tanto.

    Ci sarebbe voluto almeno un centimetro e mezzo di piombo, e si nota. Certo, a meno che non consideriamo Focardi un poco svanito, ma a quel punto crolla TUTTO.

    RispondiElimina
  35. @tia
    > E non puoi "disturbarlo" giusto per 4 conticini coi gamma e sulle transizioni di stato? Io di atomi che sparano fuori migliaia di fotoni non ne ho mai sentiti, ma la voce di un fisico teorico è graditissima. Grazie

    Ci ho parlato poco fa su skype (ma abbiamo parlato di altre cose per fortuna XD) e ora come ora ha davvero poco tempo. Ma magari in questi giorni gli accenno la faccenda con calma. Un po' di tempo per fare due conti se lo deve prendere...

    RispondiElimina
  36. > Io di atomi che sparano fuori migliaia di fotoni non ne ho mai sentiti

    Basta che riscaldi un atomo fino a un milione di gradi centigradi e vedrai che ti sparerà migliaia di raggi X al secondo. Si può immaginare che nel reattore gli atomi che occasionalmente si fondono non emettano nessuna radiazione di scarto e che "semplicemente" si scaldino fino a temperature stellari. Essendo pochi atomi isolati l'irraggiamento nel range degli X prevale sulla dispersione del calore per induzione (ovvero è più rapido).
    Si tratta di un'ipotesi che ho buttato là senza verificarne la plausibilità. Ma per me l'ipotesi più probabile resta la numero 4.

    RispondiElimina
  37. >
    Basta che riscaldi un atomo fino a un milione di gradi centigradi e vedrai che ti sparerà migliaia di raggi X al secondo

    no no no Mahler, quello che intendevo è chiaro: un atomo eccitato con energia 1MeV che la spara fuori migliaia di volte (in totale) con gamma sotto i keV.
    Hai 50g di Ni, per produrre 5kW per 6 mesi ogni atomo deve cedere ALMENO 1MeV. Che ogni atomo "eccitato" (dopo la fusione?) butti fuori l'energia in quel modo cosi assurdo io non l'ho mai sentito.

    RispondiElimina
  38. > Che ogni atomo "eccitato" (dopo la fusione?) butti fuori l'energia in quel modo cosi assurdo io non l'ho mai sentito.

    È esattamente la maniera in cui l'energia viene buttata fuori all'interno del nucleo delle stelle. Gli atomi raggiungono diversi milioni di gradi centigradi. Per ogni fusione idrogeno-idrogeno ad esempio vengono prodotti due gamma da 1,02 MeV e un neutrino da 0,42 MeV. Si tratta della radiazione "di scarto" della fusione. Ma l'atomo appena formato a sua volta acquista molta energia cinetica (calore) che rilascia mediante irraggiamento nel range dei raggi X. Questa è la radiazione di corpo nero. In una fusione nucleare calda hai entrambi i tipi di radiazioni, la prima a frequenza più alta della seconda. Può darsi che nella fusione fredda manchi la prima. Ma a occhio e croce mi sembra improbabile se non impossibile. Non sono così esperto :-)

    RispondiElimina
  39. Quando dico "rilascia nel range dei raggi X" intendo che un atomo ad altissima temperatura a ogni cambio di direzione nella sua oscillazione emette un fotone altamente energetico. Si tratta quindi di un irraggiamento "continuo" e non una-tantum.

    RispondiElimina
  40. Mahler, non mi pare che sia "sattamente la maniera in cui l'energia viene buttata fuori all'interno del nucleo delle stelle" e l'hai scritto pure tu.
    La cosa strana è avere un atomo ecccitato con 1MeV di energia che la rilascia un pezzettino alla volta, sotto gamma < di 1keV. Si tratta di migliaia di transizioni di stato!
    Che poi nelle stelle un poco dell'energia di fusione venga smaltita sotto forma di raggi X ok, ma non ha nulla a che vedere con migliaia di transizioni di stato!
    Ed è *QUESTO* che non ne ho mai sentito parlare.

    RispondiElimina
  41. ...ma in effetti se manca la radiazione "di scarto" non si capisce come faccia l'atomo ad acquistare energia cinetica... quindi il punto cinque è da cestinare :-)

    Ripeto, se funziona per me quella della radiazione beta resta l'unica spiegazione plausibile. Tocca dare uno sguardo alla teoria di Widom-Larsen per vedere se predice qualcosa in proposito...

    RispondiElimina
  42. ...a meno che non immaginiamo che la radiazione di scarto sia composta unicamente da neutrini... ma siamo già abbondantemente nella fantascienza :-)

    RispondiElimina
  43. Niente, Rossi proprio non vuole dare un numero ai gamma, non mi ha risposto:

    Buongiorno Sig. Rossi,
    in merito alle dichiarazioni sulle radiazioni gamma, Lei e Focardi avevate dichiarato che si trattavano di gamma a bassa energia.
    Questi gamma a bassa energia sono sotto i 100keV, sotto i 50keV o sotto i 10keV?

    I cannot give this information.
    Warm Regards,

    RispondiElimina
  44. "Egregio Dott. Rossi,
    Lei è sicuramente una persona gentile e disponibile , tuttavia mi chiedo ( e le chiedo rispettosamente di spiegare) quale è il senso e lo scopo di questo blog se non può o non vuole rispondere alle uniche domande che hanno un senso : come opera il reattore o almeno quali sono alcune delle reazioni che avvengono al suo interno? Dove e quali sono le strutture produttive che dovrebbero assicurarne la produzione per la fase della commercializzazione che lei afferma essere prossima ? ? chi sono i suoi partner e dove si svolgeranno i test ? ecc.... Se non può rivelare niente di veramente significativo non sarebbe più coerente ( e più opportuno anche per la sua credibilità) sospendere questo inconcludente dialogo ? Inoltre lei accampa il segreto industriale per non rivelare i principi ultimi e le condizioni di funzionamento della sua invenzione ma questo come è noto le preclude in partenza la possibilità di ottenere un brevetto internazionale. Quindi , reputandola persona molto intelligente , perchè non spiega la sua vera strategia anche per dissipare dubbi sulla attendibilità dei suoi claims ? S tratta ( mi riferisco sempre al senso di questo blog) di una operazione di marketing ( e non ci sarebbe niente di male ) oppure di una sorta di assicurazione sulla vita sul presupposto che se si parla molto di lei ne risulteranno ostacolate le "toughest actions "cui una volta ha fatto riferimento ?
    Per correttezza le anticipo che cercherò di rendere pubbliche queste domande che a me non sembra costituiscano una mancanza di riguardo nei suoi confronti . Le auguro buon lavoro e ogni successo."

    Ho posto queste domande a Rossi sul suo blog firmandomi con il mio nome. Vediamo se ci sarà una risposta.

    RispondiElimina
  45. @Maheler
    Difficile scaldare qualcosa con i neutrini, ma è anche vero che partecipano al decadimento beta e credo possano stimolarlo. Ogni volta che un neutrone decade in un protone emette un elettrone (radiazione beta) mentre se avviene il contrario si produce un positrone che decade poi in due raggi gamma. Secondo Preparata i gamma non escono perché la loro lunghezza d'onda è non è abbastanza ampia per riuscire ad uscire dal reticolo cristallino e quindi stimolano altri atomi favorendo une specie di reazione a catena.

    RispondiElimina
  46. @Maheler
    Ok sono tanti anni che attendo un occasione per capire quanto .. 'balenga' è la teoria... Non prendetemi troppo in girò però... mi ci sono affezionato.. ;-)

    RispondiElimina
  47. La cosa più ridicola è il nome... teoria delle braccine (è il nome con cui la presento agli amici)! O almeno lo spero.. Si potrebbe anche però chiamare teoria delle interazioni repulsive

    RispondiElimina
  48. @guido52
    Spero tanto che ti risponda, mi pare un'ottima sintesi delle domande che girano tra tutti.

    RispondiElimina
  49. "L'illuminazione" c'è stata quando ho capito il significato della formula E=mc^2

    RispondiElimina
  50. Erano anni che cercavo di .. 'capire' come possono due concetti così vaghi come lo spazio ed il tempo potessero curvarsi..

    RispondiElimina
  51. Assumiamo di dare al protone massa 1 così come al neutrone (anche se in realtà è lievemente superiore) e immaginiamo di fondere due atomi di deuterio (1p + 1n) per
    ottenere 1 atomo di elio (2p + 2n).
    A questo punto calcolare la massa dell’atomo di elio sembra facile, basta fare 2 + 2 = 4!

    Purtroppo non è così. Il risultato non è 4 ma qualcosina di meno. la massa dell’elio è = 4 - difetto di massa.

    Se moltiplichiamo la differenza di massa per la velocità della luce al quadrato otteniamo la quantità esatta di energia che si genera durante il processo di fusione.

    Ebbene questo fatto mi ha .... scioccato (tutto questo è ovviamente spiegato molto meglio nell’appendice del libro di Angelo Basile).

    Come può essere possibile questa magia?

    RispondiElimina
  52. Avevo appena terminato anche il libro di Brian Greene il quale pareva ancora più assurdo con tutte quelle dimensioni extra e l'impossibile ricerca dell'equazione corretta della Calabi-Yau space

    RispondiElimina
  53. In pochi attimi ho assunto quanto segue (questa è stata la mia intuizione..):

    1) La massa non poteva essere una 'proprietà' della materia perché altrimenti 2+2 doveva essere = 4.

    2) La massa inerziale doveva essere il frutto dell'interazione con lo spazio-tempo

    3) Non riuscendo a dare una connotazione 'fisica' allo spazio-tempo, ho assunto che lo spazio fosse fatto particelle fondamentali che ho batezzato 'spazioni'.

    Gli spazioni sono la 'materia prima' di tutta la materia che obbedisce alla statistica di Fermi-Dirac (fermioni)

    A lungo mi sono interrogato quindi su come avrei potuto chiamare quella cosa che necessariamente divideva gli spazioni... diventa un problema quasi filosofico...

    RispondiElimina
  54. Non sapendo come venirne fuori ho assunto che la separazione tra gli spazioni fosse quella cosa che chiamiamo tempo, o meglio l'entropia del ns. universo

    RispondiElimina
  55. Come potevo pero fare interagire la materia con gli spazioni?

    RispondiElimina
  56. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  57. Per darmi una spiegazione sono dovuto entrare all'interno dei nucleoni, ed immaginarmi i quark come delle specie di 'ragnetti' dotati di braccine (i gluoni) con le quali si afferravano agli spazioni (e questo fatto è responsabile della massa inerziale).

    Ora se immaginiamo gli spazioni com i nodi di una rete da pesca, possiamo anche pensare che sei dei 'ragnetti' afferrano con le loro braccine i nodi, generano una curvatura alla geometria della rete (massa gravitazionale)

    RispondiElimina
  58. @tia
    non riesco a scriverla in una 'botta' sola... non me la piglia... però forse ho scritto già troppo... siete già caduti dalle sedie dal ridere?

    RispondiElimina
  59. @tia
    pensa che a furia di ragionamenti ho ripensato anche le teoria del big bang... 2 ore dopo essere andato a letto.. non riuscivo ad addormentarmi quella sera..

    RispondiElimina
  60. magari domani sera continuo se vi va... ora libero lo spazio ai vs. commenti

    RispondiElimina
  61. Ok, prendetevela con Caracolla allora...

    Ora se immaginiamo un ragnetto - dotato ad es. di 8 braccine - (il protone) da solo nello spazio, allora avrà tutte le sue 8 braccine afferrate ad 8 nodi (spazioni) che genererà una determinata curvatura. Se a questo ragnetto gli avviciniamo un altro ragnetto (neutrone - 10 braccine) magari faranno amicizia e si daranno la mano (fusione). Così facendo dovranno liberare alcuni nodi (spazioni) per legarsi tra di loro, perdendo contemporaneamente massa inerziale e gravitazionale (lo spazio sarà un po meno curvo) perché non ci saranno più 18 braccine afferrate a 18 spazioni ma magari solo 15.

    RispondiElimina
  62. @Nemo
    Lo spazio di questo blog appartiene di diretto a chiunque ha voglia di condividere con sincerità un po' della sua vita e delle sue scoperte. Vai tranquillo e continua pure quando vuoi.
    Buonanotte

    RispondiElimina
  63. Per fare funzionare la cosa in modo semplice, oltre ad avere postulato lo spazio fatto di particelle, ho anche immaginato che tutte le interazioni fondamentali fossero in realtà di ordine repulsivo. Quello che noi percepiamo come attrazione è in realtà una contro reazione...
    Con questi 2 assiomi ho immaginato le seguenti interazioni:

    RispondiElimina
  64. Grazie Daniele per la disponibilità...
    I gluoni sono dei bosoni moto particolari perché trasportano la forza di colore e queste fa si che possano legarsi tra di loro (a differenza dei fotoni).

    RispondiElimina
  65. Ora se un gluone rosso si scontra con gluone anti rosso si genera una 'gluosfera' senza colore
    (le braccine si danno la mano) e sfuggono dal ns. spazio tridimensionale per entrare nell'iperspazio... facendogli perdere curvatura allo spazio 3d e sviluppando energia (E=mc^2). Una sorta di salto quantico degli spazioni.

    La gluosfera eccita gli spazioni dell'iperspazio i quali emettono un gravitone che colpisce lo spazione del ns. spazio generando una sorta di pressione negativa che è quello che per noi è una forza attrattiva

    RispondiElimina
  66. Se immaginiamo il tessuto dello spazio tempo come una rete, allora una particella dobbiamo pensarla come un pezzo di questa rete aggrovigliata su se stessa. Lo spazio tempo è isotropo e omogeneo e quindi mi immagino la mia particella come imprigionata dentro un stanza fatta tutta di rete dalle qui maglie possono sfuggire solo le gluosfere senza colore.

    Ora se nella stessa stanza mettiamo due particelle (fusione) allora i gluoni dell'una interagineranno con i gluoni dell'altra particella.

    1) verifica per falsificare la teoria
    Quello che non sono in grado di verificare è se è possibile mettere in relazione la quantità di gluoni incolori che si possono generare nell'unità di tempo con la perdita di messa della fusione

    RispondiElimina
  67. Per ora mi fermo qui... tanto sonno . Buona notte a tutti

    RispondiElimina
  68. @Nemo

    lol...potessi seguire i tuoi discorsi ti direi sicuramente cosa ne penso!! Mannaggia!

    @guido

    "S tratta ( mi riferisco sempre al senso di questo blog) di una operazione di marketing ( e non ci sarebbe niente di male ) oppure di una sorta di assicurazione sulla vita sul presupposto che se si parla molto di lei ne risulteranno ostacolate le "toughest actions "cui una volta ha fatto riferimento ?".

    Toughest actions??? Ma per favore...se c'era dell'ironia nella tua domanda, l'hai mascherata molto bene, complimenti ;)

    Tra l'altro pecchi anche di ingenuità, a fargli una domanda del genere, perché la risposta la conosciamo tutti (se arriverà mai).

    A pensarci bene, Rossi potrebbe anche prendere la palla al balzo e tirare fuori le "toughest actions" di cui sopra. Non so se avrà la faccia di farlo.

    Ti chiedi il senso di JONP? E' lo stesso che avevano le dimostrazioni di funzionamento dell'eCat. Proprio esattamente lo stesso...a buon intenditor...

    Ps.
    JONP ha, a mio avviso, tutto il diritto di esistere, come ogni altro blog di questo mondo. La decisione di partecipare o no alle discussioni su JONP, che in effetti non sono molto proficue visto il tenore di molte di esse, spetta ai lettori. Rossi non vuole parlare né degli "inner mechanisms" dell'eCat, né dei partner con cui sta prendendo accordi.

    RispondiElimina
  69. Quindi solo ad alimentare il suo ego, su questo concordo.

    RispondiElimina
  70. Kurtneuman@

    Certo che il blog d Rossi ha diritto di esistere così come io il diritto di rivolgergli domande e formulare opinioni visto che il blog serve proprio a questo ( magari con la finalità neanche tanto recondita ipotizzata da Mistero di alimentare l'ego di Rossi, ecco il perchè della menzione delle toughest actions alle quali naturalmente non credo ). La risposta ( o la non risposta, anche questo è un suo diritto) costituirà , almeno per me, un elemento in più per formarmi un'idea più precisa ( però gia' in parte delineata) su tutta la vicenda.

    RispondiElimina
  71. @nemo
    Una cosa non capisco. Se i bosoni sfuggono completamente alla rete, come spieghi che in realtà anche questi curvano lo spaziotempo? Sai che è stata misurata la forza gravitazionale di un raggio laser? E come spieghi che la luce segue la curvatura dello spaziotempo? Il punto è che lo spaziotempo viene curvato sia dalla massa che dall'energia. Sic stant res.

    > Così facendo dovranno liberare alcuni nodi (spazioni) per legarsi tra di loro, perdendo contemporaneamente massa inerziale e gravitazionale (lo spazio sarà un po meno curvo) perché non ci saranno più 18 braccine afferrate a 18 spazioni ma magari solo 15.

    Il fatto è che le tre braccine non è che le usano per abbracciarsi, è che le sparano via come raggi gamma di solito. Comunque resta il fatto che restano con qualche braccio in meno. Ma la curvatura complessiva dello spaziotempo sarà la stessa: semplicemente adesso i gamma sparati via curveranno lo spazio da qualche altra parte.

    RispondiElimina
  72. Ti faccio un esempio assurdo e impossibile. Immagina di essere in orbita intorno a un'enorme sfera di idrogeno. Immagina ora che la sfera di idrogeno fonda istantaneamente in elio. L'1% della massa andrà persa per sempre e verrà sparata via come radiazione di vario tipo. Immaginiamo che per assurdo tale radiazione venisse sparata via completamente in un solo istante. Bene. Fin quando tale radiazione (costituita facciamo per il 100% da bosoni) si troverà all'interno della tua orbita costituirà fonte di attrazione gravitazionale anch'essa e tu non percepirai alcun cambiamento, perché se consideri anche l'energia la massa complessiva del sistema non è cambiata. Solo dopo che la radiazione si sarà dispersa comincerai ad orbitare ad un orbita più larga e il tuo "anno" durerà di più. Spero che sia chiaro.

    RispondiElimina
  73. Sto leggendo adesso in rete (ma non so quanto sia attendibile) che tutta la radiazione elettromagnetica (luce perlopiù) emessa dal Sole che si trova all'interno dell'orbita terrestre ha una "massa" pari a ben due miliardi di tonnellate. Insomma la luce emessa dal sole che si trova istante per istante all'interno della nostra orbita ci attrae verso il centro di massa con una forza pari a quella di un grosso asteroide.

    RispondiElimina
  74. @Mahler:
    @Tia:

    in linea di principio il nucleo prodotto potrebbe trovarsi in uno stato tale per cui regole di selezione impediscono un decadimento sullo stato fondamentale, ma permettono un decadimento su uno stato eccitato con energia di solo qualche KeV inferiore allo stato iniziale (quindi con emissione X) e a sua volta questo stato essere impossibilitato a decadere nello stato fondamentale per via di altre regole di selezione.

    sostanzialmente una situazione analoga all'ortoelio-paraelio, in cui esistono 2 canali 'separati' di transizioni elettroniche che dipendono dall'orientazione reciproca degli spin degli elettroni
    (paralleli o antiparalleli).

    se poi questo sia possibile in pratica, e che soprattutto avvenga per la amggior parte delle interazioni che avvengono dentro l'e-cat, non ne ho idea. a naso direi di no, ma se cosi' fosse non lo troverei molto piu' bizzarro, ad esempio, della superfluidita'.

    RispondiElimina
  75. @Guido
    Alla fine di ogni risposta:
    "Warm Regards,
    A.R."

    Penso sia significativo ;-)

    RispondiElimina
  76. @Mahler
    Accidenti vedo che tu invece mi hai seguito benissimo!

    Si hai ragione, anche l’energia curva lo spazio tempo e ne sono consapevole.

    Ecco qui vorrei farti notare però che forse è fuorviante tentare di dare una massa alla luce.

    RispondiElimina
  77. Noi possiamo farlo dal punto di vista matematico perché possiamo calcolarlo con l’equazione m = E/c^2, tuttavia la luce si sposta a circa 300.000 km/s proprio perché è senza massa. L’equazione è sbagliata allora? No sta semplicemente a significare che dato che i fotoni sono senza massa allora non possono esistere a riposo. Devono nascere e vivere tutta la loro esistenza alla massima velocità possibile che il mezzo in cui si trovano gli permette. Ciò’ nonostante curva lo spazio-tempo. Quindi possiamo dire che lo spazio tempo viene curvato sia dalla massa che dall’energia.

    RispondiElimina
  78. Nella mia spiegazione ho forse semplificato un po’ troppo e non ho spiegato tutti i passaggi. Inoltre ci sono delle ‘varianti’ alla teoria che per me sono semplicemente indecidibili in quanto mi mancano totalmente le verifiche matematiche per comprendere se ciò che a me pare ... ‘logico’ lo è effettivamente ed è consistente con le osservazioni.

    RispondiElimina
  79. In particolare la parte per me più ‘oscura’ è la configurazione che dovrebbe avere lo spazio iperdimensionale.

    In pratica per poter permettere che tutte e 4 le interazioni fondamentali siano di ordine repulsivo, credo sia necessario che lo spazio abbia altrettanti livelli dimensionali.

    La dimensione degli spazioni dovrebbero essere nell’ordine della lunghezza di Plank.

    Ora veniamo alla questione che mia hai posto.

    RispondiElimina
  80. Io non ho detto che i bosoni sfuggono alla rete, ma ho detto “Lo spazio tempo è isotropo e omogeneo e quindi mi immagino la mia particella come imprigionata dentro un stanza fatta tutta di rete dalle qui maglie possono sfuggire solo le gluosfere senza colore”.

    Prima ho anche detto: “e sfuggono dal ns. spazio tridimensionale per entrare nell'iperspazio” e questo è inesatto.

    Dal modello standard sappiamo che il raggio di azione di una ‘forza’ è inversamente proporzionale alla massa del bosone vettore. Così ad es. sappiamo che il raggio di azione dell’elettromagnetismo è infinito perché la massa del fotone a riposo è = 0.

    RispondiElimina
  81. Ora i gluoni ed a maggior ragione le gluosfere sono estremamente massicce, ma non solo, sappiamo anche che dal processo di fusione si generano dei raggi gamma ad altissima energia.

    Da qui se la mia teoria esatta le gluosfere in realtà non vanno da nessuna parte ma devono decadere senz’altro in raggi gamma e poi magari in qualche altra radiazione che serve per conservare i numeri quantici che alla fine dovrebbe farci arrivare al gravitone.

    Come vedi la mia ignoranza è profondissima.. :-( è per questo che scrivo qui... in cerca di aiuto.. Non ho mai frequentato nessuna università... sono geometra...

    RispondiElimina
  82. Allo stato attuale, che io sappia, i soli bosoni per i quali alcuni hanno teorizzato la possibilità di sfuggire dallo ns spazio tridimensionale sono i gravitoni, che peraltro non sono neanche mai stati osservati...

    RispondiElimina
  83. @Nemo
    Sono senza parole... incantato! :)

    @TUTTI
    GROSSE, GROSSE, GROSSE, NOVITA' FINALMENTE IN ARRIVO NEL CORSO DELLA PROSSIMA SETTIMANA (non so il giorno esatto, ma mi hanno assicurato entro la prossima settimana): sarà una anteprima internazionale in contemporanea su due siti.

    RispondiElimina
  84. @Daniele

    Ho lavorato sino ad ora (O.o) e sto stanco morto..ma dopo le tue parole mi sa che passo la notte insonne ;)))

    Porco mondo, non vedo l'ora!!!

    RispondiElimina
  85. Forse le GROSSE novità riguardano questo?

    "Andrea Rossi
    September 7th, 2011 at 11:57 AM
    Dear Bertil Nilsson:
    Soon you will see the photos of the 1 MW plant.
    Warm Regards,
    A.R."

    Paul

    RispondiElimina

N.B.PER LASCIARE COMMENTI È NECESSARIO REGISTRARSI CON LA PROPRIA GMAIL
22passi è un blog non una rivista on line, pertanto la responsabilità di quanto scritto in post e commenti dovrebbe appartenere solo ai rispettivi autori. In ogni caso (cfr. Sentenza Corte di Cassazione n. 54946 del 27 dicembre 2016), le persone fisiche o giuridiche che si reputassero diffamate da determinati contenuti, possono chiederne la rimozione contattando via email l'amministratore del blog (vd. sezione "Contatti") e indicandone le "coordinate" (per es. link, autore, data e ora della messa on line).