Lo striscione srotolato oggi da Greenpeace a Roma (fonte) |
Se poi volete saperla tutta sulle insidie di questo referendum dedicate 18 minuti ad ascoltare Monia Benini... ma al di là del fatto che i cittadini non sanno che gli effetti referendari non sono esattamente quelli che ci aspetteremmo, anche Monia conclude di votare SI!
- La menzogna nucleare / Perché tornare all'energia atomica sarebbe gravemente rischioso e completamente inutile - Giulietto Chiesa, Luigi Sertorio, Guido Cosenza - Ponte alle Grazie (2010)
- Ecofisica / Programma di matematica, fisica, elettronica - Luigi Sertorio, Erika Renda - Bollati Boringhieri (2009)
- La natura e le macchina / La piramide economica del consumismo ha la base nella miseria - Luigi Sertorio - Seb27 (2009)
- Cento watt per il prossimo miliardo di anni - Luigi Sartorio, Erika Renda - Bollati Boringhieri (2008)
- Vivere in nicchia, pensare globale - Luigi Sertorio - Bollati Boringhieri (2005)
- Storia dell'abbondanza - Luigi Sertorio - Bollati Boringhieri (2002)
Cercare di far votare amici parenti conoscenti. Bisogna raggiungere il quorum. Ciao.
RispondiEliminaUn motivo in più per votare SI
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/09/francia-la-siccita-minaccia-gli-impianti-nucleari-manca-lacqua-per-il-raffreddamento/117049/
Ma non è che votando SI al nucleare ci precludiamo la possibilità per il futuro di installare impianti a fusione fredda??? :-)))
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/event.php?eid=229601823718906
RispondiEliminaLodevole iniziativa.
Ri-copio i miei motivi di contraretà (repetita juvant):
RispondiEliminaEssenzialmente per i segg. motivi:
Non è vero che ci darebbe indipendenza rispetto all’estero: dipenderemmo dai pochi paesi produttori di uranio, il quale è oltretutto destinato a durare molto meno del petrolio (per non parlare del gas naturale e del carbone); Esistono solo 4 (quattro) paesi al mondo che producono uranio (petrolio, carbone e gas molti di più) e, per quanto riguarda le tecnologie di lavorazione, solo 4 compagnie al mondo che fanno centrali; almeno per la lavorazione del petrolio siamo indipendenti (raffinerie), per il nucleare dipenderemmo dall’estero sia per il combustibile che per la tecnologia;
Non è vero che è pulito: i procedimenti per l’estrazione dell’uranio sono fra le procedure più inquinanti fra quelle sviluppate dall’uomo; non è mai stato risolto il problema delle scorie radioattive, che lasceremo in eredità praticamente per sempre alle generazioni future; e non mi si dica che questi problemi sono risolti, altrimenti non si spenderebbe tanto nella ricerca per il nucleare a fusione (calda, progetto ITER);
Non è vero che è economico: se si mettono in conto tutti i costi, inclusi quelli di smaltimento scorie radioattive (che a tutt’oggi nessuno conosce, e sembrano essere molto maggiori di quelli di costruzione!), il costo a kwh supera quello di altri combustibili fossili; inoltre per come vanno le grandi opere in Italia si partirebbe con una spesa budgettaria che verrebbe almeno quadruplicata al termine dei lavori; Ed infine non sarebbe necessario un intervento pubblico se fosse un investimento remuneratico: lo farebbero i privati!
Non è democratico: è un modello di produzione centralizzata dell’energia, mentre altre forme (si veda le LENR, Low Energy Nuclear Reaction, la Fusione Fredda, l’elettrolisi catalizzata di Daniel Nocera, la produzione di idrogeno grazie al fotovoltaico, ecc.) permettono la creazione di modelli distribuiti che complicano il tentativo di controllare e soggiogare gli utenti (che di fatto si liberano dalla schiavitù della rete di distribuzione).
Detto questo, andrò a votare ai referendum? Sì perchè è un’occasione per far sentire la propria voce, anche se sono pienamente d’accordo con Paolo Franceschetti quando afferma, giustamente, che in altre consultazioni referendarie il volere dei votanti è stato spudoratamente calpestato, e probabilmente sarà così anche stavolta. Ma tant’è: facciamo il nostro dovere senza illuderci.
Che sorpresa questa mattina! Quanti striscioni inneggianti al sì! Specialmente sul nucleare.
RispondiEliminaUn altro motivo terra terra per votare si al referendum abrogativo sul nucleare sono i possibili costi incalcolabili in caso di incidente. Per risanare parzialmente i danni causati da Fukushima alcuni studi preliminari raggiungono anche la cifra di 250 mld di $, quasi 180 mld di €, quasi un decimo del debito pubblico italiano....... ricordo che siamo già con le pezze al ....
RispondiEliminasarebbe saggio evitare di comprare costosi e rischiosissimi biglietti della lotteria del nucleare, 6 mld l'uno e una possibilità su 100 in
5o anni di vincere la maxi perdita di 180 mld di € !
@Alberto Cane
RispondiEliminaCe l'abbiamo messa tutta! Domani e dopodomani vedremo se l'Italia vuole ancora lottare per tirarsi fuori dal fango.
@Tal dei tali
Devo riconoscere che come collettore di informazioni non sei male... non sono ironico, dico davvero.
Grazie, ottimo link.
@Perritos
Penso di avere risposto decine di volte a questa domanda! :)
A mio modesto parere non c'è questo rischio: direi che è la stessa probabilità che mettano al bando i macchinari di medicina nucleare degli ospedali. Il referendum è sul nucleare a fissione: sia nell'intenzione del legislatore delle norme abrogande, sia nell'intenzione dei comitati promotori dell'abrogazione, sia nell'intenzione di chi ha firmato per l'indizione dei referendum, sia per quel che riguarda la volontà popolare.
@Tia
Grazie Tia. Anch'io vado domattina a votare.
È un vero piacere (e non sono ironico nemmeno con te) essere d'accordo qualche volta.
@Alberto
Ben detto. :)
@robi
Sì, è bellissima questa Italia "affermativa"... mi emoziona, è spero faccia lo stesso effetto a tanti!
@gwon
Ce ne sono talmente tanti di motivi per votare SI contro il nucleare che È IMPOSSIBILE NON ANDARE A PENSARE che persone come Chicco Testa, Umberto Veronesi, Franco Battaglia siano stati COMPRATI da Berlusconi, così come ha fatto dopo con la campagna acquisti di quegli ossimori umani detti "Responsabili", vergogna d'Italia!