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domenica 20 febbraio 2011

Evidenze scientifiche della fusione fredda

"L'anomalia è la chiave per accedere ad una nuova conoscenza" (Nikola Tesla)

Si avvicina ogni giorno di più il momento della riabilitazione di Fleischmann e Pons (e di parecchi altri): se nel 1989 avessero annunciato la scoperta della fusione fredda in termini di probabilità di riproducibilità probabilmente non sarebbero stati tout court bollati come venditori di bufale. Dal 1989 ad oggi però la comprensione delle variabili in gioco nel fenomeno è cresciuta e la riproducibilità è sempre più alta, i laboratori di Frascati e i loro campioni di Palladio venduti ai laboratori di tutto il mondo ne sono un esempio. 

A sostegno di questa mia tesi consiglio la visione (nei due video su YouTube che seguono) di un documentario intitolato "La fusione fredda è ancora un tema caldo" messo in onda a metà del 2009 dalla CBS, la celebre emittente televisiva statunitense. In breve, Scott Pelley, redattore della trasmissione "Sixty minutes" vuole scoprire se la "fusione fredda" è davvero una bufala come sostiene la "scienza ufficiale". Si rivolge a Rob Duncan, uno scienziato esperto in misurazioni energetiche membro della American Physical Society e lo porta a esaminare i risultati dichiarati da un un laboratorio israeliano all'avanguardia nel campo della fusione fredda. Inizialmente scettico, alla fine Duncan deve riconoscere che in effetti il fenomeno esiste. A questo punto è veramente istruttivo osservare la reazione di Richard Garwin, uno dei fisici più autorevoli al mondo che collaborò con Teller alla costruzione della bomba H, che si dice certo, a dispetto delle evidenze scientifiche a favore della fusione fredda, che siano frutto di errori di misura. Aveva perfettamente ragione Max Plank quando affermò: "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." 

Buona visione.




Sono veramente contento di avere finalmente trovato un filo rosso che lega insieme fusione fredda, memoria dell'acqua e tante altre cose tra cui includerei pure inconscio collettivo e archetipi junghiani. Vedo finalmente i primi segni concreti di una possibile riunificazione tra scienze matematiche e scienze umanistiche, una rivoluzione analoga a quella portata nella nostra vita quotidiana dalla scoperta delle onde radio, una rivoluzione culturale che vedrà tanta cosiddetta para-scienza felicemente annessa ai territori della scienza, con reciproco vantaggio.

2 commenti:

  1. NellO "zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" Pirsig andava a cercare tutti questi fili fra scienza e saperi "umanistici ". Guarda un pò dopo la giornata della Memoria m'è scappato di scrivere un post che si intitola "La memoria dell'acqua ". Si vede che davvero c'è un'onda culturale, o di pensiero e ognuno a modo suo è in sintonia con essa..

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  2. @Lorenza
    :-)
    E quanti bei ricordi il libro che citi!

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