Ho trovato nel web (
qui) il testo di una conferenza-dibattito sulle nuove prospettive della scienza
tenutasi a Napoli il 16 Marzo
2000, dove il fisico Roberto Germano presentò i contenuti del libro che di li a poco avrebbe pubblicato per i tipi di Bibliopolis nel 2003 col titolo
Fusione fredda, moderna storia d'inquisizione e d'alchimia. Questo è il testo di quella conferenza, è un po' lungo, ma vale la pena di leggerlo tutto perché è assolutamente attuale!
Fusione fredda
moderne storie d'inquisizione e d'alchimia
Che voglio dire con questo titolo?!
Cominciamo con dei riferimenti al passato. Poi passerò
a condividere con voi quella che è stata la mia esperienza sconvolgente
in merito... Perché c'è una certa differenza tra leggere
certe cose sui libri e viverle in prima persona.
Sui libri si può trovare l'aforisma di Max Planck
(uno dei padri della Meccanica Quantistica): "Una nuova verità
scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e
vedono finalmente la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono
e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari".
E va bene, questo è vero. Molti di noi avranno letto "La struttura
delle rivoluzioni scientifiche" di Thomas Kuhn, in cui l'autore tratteggia
il modo di evolversi del pensiero scientifico. Ci sono, nel corso dell'evoluzione
scientifica, dei modelli, delle teorie, cioè delle visioni del mondo
("teoria" deriva dal greco - teoria
-
e significa proprio "vedere", "osservare") che hanno un certo peso in alcuni
periodi ed intorno alle quali si costruisce tutta la scienza sperimentale.
Dopodiché accade che iniziano pian piano a presentarsi delle "anomalie"
sperimentali, anomalie rispetto a quella che è la visione generalmente
accettata fino a quel momento. Tali anomalie non si inseriscono più
nella teoria e quindi le si inizia a classificare, un po' come degli insetti
particolari... Ad un certo punto c'è qualcuno che grazie a queste
anomalie ha una nuova "visione" e dice: "OK: queste anomalie si possono
correlare tutte insieme in un nuovo modello, in una nuova teoria". E questo
è quello che è sempre successo.
Niente di nuovo. Però...
Potremmo citare la considerazione di Benedetto Croce secondo
cui: "La maggior parte dei professori hanno definitivamente corredato
il loro cervello come una casa nella quale si conti di passare comodamente
tutto il resto della vita; da ogni minimo accenno di dubbio... diventano
nemici velenosissimi, presi da una folle paura di dover ripensare il già
pensato e doversi mettere al lavoro". Questa è effettivamente
una delle problematiche psicologiche che sta alla base della difficoltà
di accettare nuove visioni scientifiche. Non è l'unica, come vedremo.
Ma sicuramente la pigrizia intellettuale e l'attaccamento al potere accademico
sono dei fattori importanti. Attualmente è divenuto in realtà
fondamentale anche il potere economico.
Può essere interessante ricordare alcuni aneddoti
del passato che fanno luce sul presente.
Quando Alexander Graham Bell, negli Stati Uniti d'America,
decise di proporre l'idea del telefono, avendone capita l'utilità,
per noi oggi ovvia - dopo essere stato rifiutato dal U.S. Post office e
dalla Western Union - andò al British Post Office, il cui ingegnere
capo era Sir William Preece, uno dei più importanti scienziati inglesi
dell'epoca. Preece era membro della prestigiosissima Royal Society ed aveva
studiato col grande Michael Faraday. Ebbene, cosa disse questo eminente
scienziato quando Bell gli spiegò il funzionamento e l'uso del telefono?!
Disse: "L'Inghilterra è piena di ragazzini che possono portare
messaggi". Questo è ciò che disse. Poi si distinse anche
in seguito per un'altra affermazione relativa alla lampadina: "Un'idea
completamente idiota".
Questi sono esempi abbastanza interessanti che riguardano
apparecchi, invenzioni, non di chissà quali nuove idee sulla visione
del mondo...
Lo stesso famoso Michael Faraday fu accusato di ciarlataneria
quando annunciò di poter generare una corrente elettrica semplicemente
muovendo un magnete in un avvolgimento... cosa oggi ovvia, che si usa ad
esempio nella dinamo della luce della bicicletta...
Un altro esempio è la presentazione del fonografo
all'Accademia delle Scienze di Parigi: "Non appena la macchina ha emesso
qualche parola il Signor Segretario Perpetuo si precipita sull'impostore
e gli serra la gola con mano di ferro." Quindi, credeva che fosse il
trucco di un ventriloquo... "Vedete bene - Dice ai suoi colleghi. Con
sbalordimento di tutti, la macchina continua ad emettere suoni."
Ebbene sì, è successo anche questo.
Possiamo prendere degli spunti interessanti anche dal
recente libro di Luc Burgin "Errori della scienza".
Ad esempio, quando Antoine Laurent Lavoisier, il padre
della chimica moderna, scoprì che esisteva l'ossigeno e che era
fondamentale nella combustione e che il "flogisto" invece non esisteva,
tutti spararono a zero contro Lavoisier, sulle più importanti riviste...
Certo, Lavoisier era senz'altro un rivoluzionario, anche
dal punto di vista politico, partecipò attivamente alla Rivoluzione
Francese e definì la chimica "scienza rivoluzionaria".
Però su Lavoisier possiamo anche dire un'altra
cosa. Fu chiamato a pronunciarsi sull'origine delle meteore, infatti c'erano
allora varie teorie sull'origine delle meteore, una delle quali (quella
giusta) era quella secondo cui si trattava di pietre che cadevano dal cielo,
come oggi sappiamo bene. Lavoisier disse che le meteore non potevano certo
essere pietre che cadevano dal cielo per il semplice motivo che nel cielo
le pietre non ci sono... Effettivamente c'era poco da discutere!!
Un altro esempio riguarda Jean Baptiste Joseph Fourier.
Chi ha studiato matematica, ingegneria... saprà che la cosiddetta
analisi di Fourier è una cosa fondamentale; permette di scomporre
una funzione matematica come somma di seni e coseni. Quando Fourier propose
questa sua idea, grossi scienziati come Laplace, Lagrange, Poisson ed Eulero,
la considerarono semplicemente una sciocchezza...
Un altro esempio...
Quando si parla di falsa scienza spesso si citano i raggi
N. All'inizio del '900 c'era un francese che non era proprio l'ultimo degli
scienziati, si trattava di un eminente professore di Fisica all'Università
di Nancy: René Blondlot. Erano stati scoperti da poco i raggi X
da Rontgen, e lui pensò di aver trovato degli altri raggi che chiamò
N, in onore della città di Nancy. Questi raggi avevano una serie
di caratteristiche che lui stava studiando ed altri scienziati pareva avessero
anche riprodotto i suoi risultati in altri laboratori. Oggigiorno questo
si cita come un caso di illusione dello sperimentatore, infatti, per il
desiderio di trovare qualcosa di nuovo, Blondlot si era illuso. Infatti
si scoprì poco dopo che i raggi N non esistevano: togliendo un prisma
metallico, a sua insaputa, dall'apparecchio di misura, lui continuava a
vederli.... Evidentemente questo episodio è citato come esempio
di falsa scienza. Però, non si dice praticamente mai che, poco prima,
i famosi raggi X scoperti da Wilhelm Conrad Rontgen, ed ora considerati
una realtà ovvia, furono definiti addirittura da uno dei più
eminenti fisici dell'epoca, il grande Lord Kelvin, "un abile trucco".
Poi si capì che esistevano realmente, però si disse: "Vabbè,
ma a che servono? "...
Questo è il tipo di situazione di cui dobbiamo
essere consapevoli, visto che nei libri didattici queste cose non si dicono...
Lo studente già normalmente impiega molto tempo a capire le cose,
se poi uno gli mette anche dei dubbi, è finita! Naturalmente sono
sarcastico... Comunque sia, questo approccio finisce col far credere allo
studente che la scienza sia una sorta di teologia... senza capire che si
tratta di modelli di realtà, profondi quanto si vuole, ma pur sempre
modelli, con i loro limiti... E normalmente uno cerca di andare oltre...
Una teoria è giusta in certi ambiti ben precisi. È sempre importante
quando si fa un modello scientifico, capire in quali ambiti il modello
è valido. Con quali approssimazioni?
Possiamo ancora citare un esempio, tratto dall'ambito
medico: la storia di Ignaz Semmelweiss. Nel 1847 questo medico svizzero
intuì una cosa che per noi è banale. Perché le puerpere
morivano in così gran numero? Perché c'erano infezioni visto
che i medici non si lavavano le mani e gli strumenti! Spesso dopo aver
dissezionato i cadaveri andavano a far partorire le donne!! Ebbene gli
altri medici lo trattarono come un folle, per diversi anni... Pubblicò
finalmente un libro: ancora peggio! Infine, fu rinchiuso in manicomio e
lì morì a seguito di una ferita conseguente ad una colluttazione
con un infermiere e successiva setticemia... L'ironia della sorte.
Tutte queste cose ci fanno capire come dei fatti che per
noi oggi sono semplicemente banali - anche per un bambino sono banali -
nel passato sono stati duramente avversati dal mondo accademico... Tra
l'altro si tratta di un passato anche abbastanza recente: la storia così
incredibile di Semmelweiss è accaduta ai tempi dei nostri bisnonni...
e non all'epoca di Nerone!!
Un altro esempio abbastanza interessante è quello
di Alfred Wegener, il padre della teoria della deriva dei continenti, oggi
normalmente accettata. Wegener ne parlò fin dal 1912; e ancora 40
anni dopo, fino agli anni '50, i commenti degli scienziati di fama erano
di questo tipo:
-
un parto della fantasia;
-
vaneggiamenti di un malato grave della malattia della rotazione
della crosta e dell'epidemia dello spostamento dei poli;
-
ricerca del tutto fallita;
-
come possa muoversi un continente, formato da uno spessore
di ben 35 chilometri di solida roccia, non è mai stato spiegato
veramente; (...) non dovremo prendere sul serio la deriva dei continenti;
-
si tratta del sogno di un grande poeta;
Quest'ultimo è stato il più buono...
Ancora... Non parliamo dei primi sostenitori del volo
spaziale che erano davvero considerati folli e basta... ma accenniamo invece
ai fratelli Wright e ai primi voli di questi due meccanici di biciclette
dell'Ohio. Per ben 5 anni, dal Dicembre 1903 al Settembre 1908, Wilbur
ed Orwille Wright avevano più volte affermato di aver fatto volare
un oggetto più pesante dell'aria. Però, malgrado numerose
dimostrazioni pubbliche, dichiarazioni di pubblici ufficiali e fotografie,
si continuava a deridere la faccenda e a parlare di frode.... su Scientific
American, sul New York Heraldry, da parte dei militari e di
eminenti scienziati. Finché nel 1908 il presidente Theodore Roosvelt
non comandò di effettuare una pubblica dimostrazione a Fort Myers,
ed allora si dovette ammettere la realtà! Dopo 5 anni!! L'ironia
della sorte vuole che proprio qualche settimana precedente al primo volo
dei fratelli Wright a Kittyhawk, nel Nord Carolina, il professore di matematica
ed astronomia alla Johns Hopkins University, Simon Newcomb, aveva pubblicato
un articolo sul The Independent che "dimostrava" scientificamente
l'assoluta impossibilità del volo umano a motore, che avrebbe richiesto,
a suo dire, la scoperta di qualche nuova forza della natura!! Ecco quali
erano i commenti che apparivano sul numero del 13 gennaio 1906 di Scientific
American: "Pare che questi presunti esperimenti si sarebbero tenuti nei
dintorni di Dayton, nell'Ohio (...) e che i giornali americani, per quanto
attenti, si siano lasciati sfuggire tali prestazioni sensazionali. (...)
Noi abbiamo il diritto di esigere altre informazioni prima di poter prestare
fede alle relazioni provenienti dalla Francia. Purtroppo i fratelli Wright
non sono disposti a pubblicare dati più esatti o a fare esperimenti
pubblici, per ragioni che nessuno può conoscere meglio di loro.
Se esperimenti così sensazionali e di tale estrema importanza venissero
effettivamente compiuti in una regione non troppo remota del nostro paese
(...), si può credere che gli intraprendenti cronisti americani
(...) non avrebbero già da molto tempo accertato tutto ciò
che si può sapere, per farlo conoscere all'opinione pubblica?".
E tutto questo solo ai tempi dei nostri nonni. Oggi volano
quotidianamente migliaia di persone da una parte all'altra del globo...
Queste premesse servono a contestualizzare in un orizzonte
più ampio quella che è stata la mia esperienza personale
e che voglio condividere con voi.
Alcuni anni fa, qualche giorno prima di laurearmi in Fisica,
andai a sentire un seminario al Dipartimento di Fisica; era il Giugno 1995.
Avrebbe parlato un professore proveniente da Milano, Emilio Del Giudice,
che io non conoscevo, e che avrebbe parlato su "Varietà vetrose
nei liquidi", un argomento che mi incuriosì malgrado non ne
sapessi niente o forse proprio per questo... Disse delle cose molto interessanti
e fu molto brillante, così dopo lo contattai per chiedergli l'articolo
che lui avrebbe scritto sull'argomento. Fu molto gentile, e disse che me
l'avrebbe mandato subito. Passarono sei mesi e non mi mandò niente.
Lo richiamai e gli dissi che io ero molto interessato... forse s'era distratto...
Non s'era distratto, me l'avrebbe mandato al più presto. Dopo un
po' che non avevo avuto ancora niente lo richiamai e lui disse: Scusa
ma non ho avuto più tempo, perché ho lavorato a rendere riproducibile
la fusione fredda...
Ora, la fusione fredda, non so se qualcuno di voi ricorda,
è una cosa di cui si parlò 11 anni fa, nel Marzo 1989 quando
due chimici, Martin Fleischmann e Stanley Pons dissero che in una semplice
cella elettrolitica si poteva ottenere la fusione nucleare. Sul momento
tutti quanti dissero: Ah, è una cosa eccezionale!! Ma, dopo
pochissimo i due chimici furono estromessi dal novero della gente seria...
malgrado Fleischmann fosse stato addirittura presidente della Società
Elettrochimica Internazionale e membro della prestigiosa Royal Society,
insomma si trattava di gente più che seria... Ci sono diversi motivi
per cui questo è successo e ne parleremo in una prossima occasione;
ora intendo fare solo il quadro generale.
Quindi, io, come tutti gli altri, mi ero fatto l'idea
che la fusione fredda non era che una stupidaggine... Ci si era illusi
che si poteva ottenere la fusione nucleare facilmente invece che in queste
macchine enormi in cui è necessario raggiungere temperature elevatissime,
pressioni straordinarie, un po' come nel Sole, ma non era vero.
Qui apro una piccola parentesi: sono decenni che si fanno
esperimenti costosissimi in queste macchine ciclopiche e complessissime
e non si riesce mai a raggiungere le condizioni per far sostenere la reazione
di fusione termonucleare dell'Idrogeno e ricavare energia, come invece
succede nelle centrali a fissione nucleare con l'Uranio. Si fanno solo
costosissimi esperimenti e un bel po' di radioattività. È bene
che si sappia che solo in Europa ci lavorano 3000 persone e si spendono
1000 miliardi di lire all'anno. Questo è ovviamente uno dei vincoli
facilmente ipotizzabili alla libera diffusione della ricerca sulla fusione
fredda, che avviene in una piccola cella elettrolitica senza scorie radioattive,
di 10 cm di diametro, alta 30 cm, che costa 500.000 lire (il costo di 1
grammo di Palladio e un litro di acqua pesante) e che può fornire
10 kW per 500 anni, e che è assemblabile in casa... con gli opportuni
ingredienti e con la giusta metodologia.
Tornando a noi, era passata la notizia che si trattava
di una pia illusione, all'inizio, quindi, io rimasi perplesso, e pensai:
Coma mai? Non era una stupidaggine questa fusione fredda? Però
la persona in questione, il prof. Emilio Del Giudice, mi era parsa così
geniale e aveva fino ad allora fatto studi così notevoli che pareva
un po' strano che stesse occupandosi di una stupidaggine... Allora, cominciai
ad informarmi sulle riviste scientifiche specialistiche e scoprii che c'erano
effettivamente degli studi ancora in corso e molto interessanti. In particolare,
uno dei primi articolo trovati fu un lavoro di review, cioè
un articolo scientifico che esamina criticamente decine di studi precedenti
su un certo argomento. L'autore, Edmund Storms, fisico del laboratorio
Nazionale di Los Alamos (dove fu costruita la prima bomba atomica), esaminava
ben 359 articoli! Scritti dal 1989 al 1991, solo 3 anni! E all'inizio di
questo lavoro di ben 45 pagine, dice:
Il numero e la varietà di attente misurazioni
sperimentali relative alla generazione di calore, trizio, neutroni, ed
elio supportano fortemente il fatto che avvengano reazioni nucleari in
un reticolo metallico vicino alla temperatura ambiente come proposto da
Pons e Fleischmann e indipendentemente da Jones.
(...) quando si trova che molte misure, usando una
varietà di tecniche, danno risultati simili e cominciano a rivelare
dei modelli di comportamento, le osservazioni non si possono più
continuare ad ignorare. È più semplice e più razionale dare
inizio al processo di comprensione della fusione fredda come fenomeno reale
piuttosto che cercare modi per bandirlo.
Quindi mi incuriosii enormemente e da allora ho approfondito
sempre più sia ciò che riguarda la questione fusione fredda
sia il tipo di meccanismo che tende a far sì che una nuova visione
scientifica o addirittura un nuovo fatto sperimentale (come è nel
caso della fusione fredda) abbia difficoltà così grandi ad
essere accettato.
Apro una parentesi su cosa è un "fatto sperimentale".
"Fatto" vuol dire "che è stato fatto". Banalmente. Ma questo è
fondamentale perché in laboratorio, quando uno decide di fare un
esperimento deve mettere una serie di vincoli enormi a quello che sta facendo.
Deve dire: OK Io ora vado a cercare una cosa ben precisa a questa temperatura,
con questa corrente elettrica, faccio prima questo e poi quest'altro, in
queste ben precise condizioni sperimentali... Quindi, in realtà,
io sto cercando una ben precisa cosa.
Dico: Ma non è che per caso se io faccio così
succede quest'altra cosa? Ma ciò che ti fa cercare una cosa
è la teoria, che ti dice: Se fai un certo esperimento probabilmente
otterrai un certo risultato; forse ne otterrai un altro o un altro ancora.
In genere la teoria ti fa prevedere che tu possa ottenere due o tre cose,
non di più. Bene! Allora facciamo questo esperimento, e vediamo
quale delle due o tre cose ottengo, cioè qual è la risposta
ad una mia domanda. Ma la risposta dipende dalla domanda che ho fatto...
Come dice anche Albert Einstein, che non è mai
male citare: Osservare o meno una cosa dipende dalla teoria che usi. È la teoria che decide cosa può essere osservato. Dopodiché,
come dico anche in questo mio libro, in attesa di editore, sulla fusione
fredda, in genere uno in laboratorio non decide di fare l'elettrolisi di
un cappuccino alla temperatura di 98 gradi, con abbondante cacao, ad una
intensità di corrente di 0.7 ampere, alla pressione di un bar, in
un'atmosfera di pura grappa trevigiana vaporizzata ecc... e dopodiché
va a vedere se per caso, in seguito a questa elettrolisi, non è
cambiato qualcosa nelle caratteristiche di una pelliccia di una foca monaca
albina che sta in uno zoo del Madagascar meridionale... Chiaramente non
è così!! Questo significa semplicemente che se uno non fa
la domanda "giusta" non può aspettarsi di avere una risposta interessante.
Allora cos'è che capita tipicamente? Uno ha una
teoria cui si fa riferimento, ogni tanto vengono fuori delle anomalie sperimentali,
che si accumulano sempre più numerose, finché uno decide:
Forse
c'è qualcosa che non va! Bisogna fare una teoria migliore...
Però spesso che succede? Succede che le anomalie
si tende a non vederle, perché se tu una cosa non te l'aspetti,
la vedi tanto strana da pensare che sia un semplice errore sperimentale.
E anche se ti viene il dubbio che la cosa sia reale, siccome tu non stai
capendo bene il fenomeno, cioè in che contesto, in che cornice,
si inserisce, tu hai difficoltà a riprodurre l'esperimento.
Ma la riproducibilità è fondamentale nella
scienza! E questo è uno dei motivi principali per cui Fleischmann
e Pons furono messi da parte, perché loro pur avendo fatto molti
esperimenti, non dissero che avevano problemi di riproducibilità.
Avrebbero fatto meglio a dirlo, perché è normale che quando
una cosa è nuova ci sono problemi nel replicarla; perché
uno vede delle cose, però non sa esattamente come inserirle nel
modello, nella teoria. Quindi non sa bene in che direzione andare. Una
volta tu per caso hai raggiunto delle condizioni ottimali però non
sai bene perché. Un'altra volta pensi di stare nelle stesse condizioni
sperimentali, ma non è vero, e quindi non ti riesce... Con l'elettrolisi
poi questo è un fatto ben noto a chi ci ha lavorato, come me... È divertente citare ciò che dice Brenner, l'autore di un testo
che è una specie di Bibbia per ciò che riguarda l'elettrodeposizione
delle leghe metalliche; nel volume II a pag. 460, dice:
L'aggiunta di
saccarina, circa 5 grammi al litro, alla soluzione numero 1, era benefica
nel ridurre lo stress della lega di Nichel. Cioè, sembra quasi
una ricetta di cucina.... Però spesso è così, specie
quando, come è il caso dei fenomeni elettrochimici, non ci sono
degli ottimi modelli che descrivono il fenomeno.
A seguito di quella comunicazione di Fleischmann e Pons
sulla fusione fredda, ci furono una serie di critiche; si disse: No,
non è possibile. Infatti, essendo un fatto nuovo non rientrava
nel paradigma corrente della fisica nucleare. In questa sede non mi dilungherò
sui motivi tecnici... Comunque, la cosa non rientrava nella teoria, e
quindi venne messa da parte come una stupidaggine.
Cosa successe - cose indegne della scienza - poco dopo
questa "sentenza di condanna"? Ovviamente ci furono dei tentativi di riproduzione
del fenomeno in altri laboratori. Ma, non trovando subito gli stessi risultati,
si parlò addirittura di "possibile frode". In particolare al M.I.T.
(il prestigioso Massachussets Institute of Technology) furono tra i primi
a tentare questa replica dell'esperimento, senza risultati. Lì,
tra l'altro, c'è un grosso gruppo che si occupa di fusione calda...
Un ingegnere, laureato al M.I.T., allora caporedattore scientifico dell'ufficio
stampa dell'Istituto, Eugene Mallove, scettico sulla fusione fredda, analizzò
i risultati del M.I.T. e ne rimase folgorato! Si era reso conto che era
stata spostata l'origine dell'asse delle temperature per nascondere del
calore che si era sviluppato nell'esperimento... Un vero e proprio "trucco"!
Chi ha esperienza di laboratori, purtroppo sente spesso
di queste cose... Non parliamo della medicina... ma anche nel campo di
quella che si chiama la "scienza dura", cioè la fisica, in cui veramente
c'è poco da inventarsi le cose, in realtà non è esattamente
così! Perché spesso, siccome ti aspetti una certa cosa, vai
talvolta a cambiare quel punto sperimentale... Io ovviamente non l'ho mai
fatto e non lo farei mai, ma c'è chi lo fa... È tipico degli studenti
ai primi anni, nelle loro esperienze di laboratorio didattiche, perché
hanno paura del voto cattivo...
E su questo vi racconto un fatto divertente che è
avvenuto all'Università di Roma.
Nel corso di laurea in Fisica, ci sono gli esami di laboratorio
in cui, distribuiti su vari tavoli, gruppi di studenti svolgono degli esperimenti
standard, sanno cosa ci si aspetta, però devono condurre l'esperimento,
elaborare i dati con le opportune tecniche matematiche, e scrivere la relazione.
Una volta, a Roma, un gruppo di studenti non si trovava con gli altri con
dei dati riguardanti l'emissione radioattiva di fondo. Non gli credevano...
Sono
anni e anni che i risultati sono questi! Ma il gruppo quella volta
fu insistente. E si scoprì che nell'angolo vicino a quel tavolo
c'era effettivamente una vernice particolare che era debolmente radioattiva
e che spiegava quei risultati! Che era successo?! Negli anni precedenti,
tutti i gruppi di studenti che capitavano su quel tavolo, avevano un risultato
anomalo e dicevano: Vabbè, abbiamo sbagliato... Andavano
dagli amici e chiedevano: Che vi siete trovati? E facevano la relazione
come gli altri.
E questo è un esempio interessante... perché,
talvolta, questo stesso tipo di processo sostanzialmente infantile si manifesta
anche negli adulti. Agli adulti accade apparentemente per altri motivi,
perché magari vogliono pubblicare, perché sono diventati
specialisti in un certo ramo e quindi credono di sapere il risultato che
devono ottenere. Quindi... Vabbè, anche se aggiusto un punto... tutto
sommato... quello così è... Se ne tolgo uno... Vabbè,
ma, insomma...
Allora che succede? Questo impedisce di trovare quelle
anomalie che poi alla fine farebbero capire che qualcosa non va. Normalmente
la riproducibilità nella scienza è fondamentale. Però,
ci sono alcuni casi in cui non è vero nella prassi.
Un caso è quello in cui l'esperimento è
abbastanza standard. Cioè se arriva uno che fa una cosa che tutto
sommato ci si aspetta, un'altra persona non andrà a rifare esattamente
lo stesso esperimento, perché pensa: Io perdo tempo; devo pubblicare
un articolo originale, e non vado a riprodurre esattamente quello stesso
esperimento. Magari faccio una cosa simile alla sua, però un po'
diversa... Quindi la tanto decantata riproducibilità spesso
non esiste affatto proprio in quella che Thomas Kuhn chiama la "scienza
normale", cioè la scienza che si fa negli anni in cui si vanno ad
approfondire via via gli aspetti sperimentali connessi alla teoria che
in quel periodo è "vincente".
Un altro caso è quello in cui l'esperimento è
troppo complicato, troppo grande, incredibilmente costoso... Questo avviene
tipicamente negli esperimenti odierni di fisica nucleare, in cui si utilizzano
questi acceleratori di particelle chilometrici, costosissimi, in cui un
solo esperimento coinvolge centinaia di persone! Realmente! E se vedi gli
articoli sono firmati da un elenco di persone impressionante... Alla fine
che succede?! Succede che si ottengono dei risultati sperimentali... ma,
riprodurre esattamente quel risultato da parte di un gruppo che sta da
un'altra parte del mondo è difficilissimo: dovrebbe avere lo stesso
apparato enorme, investire un sacco di energia in termini umani ed economici,
per riprodurre poi esattamente lo stesso risultato per poi... non pubblicare,
perché non è nuovo! E questa è sicuramente un'altra
situazione da denunciare per ciò che riguarda l'approccio odierno
nella fisica nucleare...
Un altro caso in cui la riproducibilità è
difficile è quello che abbiamo detto, cioè quando si ha un
risultato sperimentale inatteso e totalmente nuovo, che non rientra nel
modello, dopodiché questo significa che tu non sai esattamente quello
che sta succedendo, e quindi la riproducibilità è intrinsecamente
difficile. E questa è un'esperienza quotidiana, anche al di fuori
dell'esperienza di laboratorio, come ad esempio per un bambino che ha inventato
un nuovo gioco con un oggetto, o una nuova cantilena, ma dopo un po' non
gli riesce più, e dice: Come facevo? Non lo so più fare!
O quando uno impara una nuova arte, impara a strimpellare la chitarra...
ecc... Anche nella scienza è la stessa cosa di fronte ad un fenomeno
nuovo; tu non conosci bene tutti i parametri essenziali perché quel
fenomeno si realizzi, non li hai ancora capiti... e non c'è ancora
la teoria giusta a guidarti...
Dopo questa bella digressione, torniamo a ciò che
stava succedendo al M.I.T....
Questo ingegnere del M.I.T., poi divenuto caporedattore
scientifico dell'ufficio stampa dell'Istituto, Eugene Mallove, si era accorto
di quel "trucco", lo denunciò pubblicamente, il portavoce ufficiale
del M.I.T. negò recisamente, allora lui addirittura si licenziò
per protesta e chiese l'apertura di un'inchiesta. Al M.I.T. se la cavarono
modificando lo scopo dichiarato dell'esperimento, dopo che era già
stato presentato al Congresso degli Stati Uniti d'America!! Cioè,
venne aggiunta un'appendice all'articolo in cui si diceva che non si cercava
nessuna quantità di calore anomala, ma degli improvvisi fiotti di
energia... che, naturalmente, non erano stati visti. Quindi si cambiò
quello che era lo scopo dell'esperimento e dell'articolo. Dopodiché
Mallove fondò una rivista specializzata sulla fusione fredda, perché
pensò che era fondamentale poter divulgare risultati che si stavano
cominciando ad insabbiare...
Nell'ambito della "saga" della fusione fredda, un altro
episodio sconcertante coinvolse lo studioso di elettrochimica John Bockris.
Uno dei suoi dottorandi, Nigel Packam, all'Università A&M del
Texas, in una replica dell'esperimento di fusione fredda di Fleischmann
e Pons, aveva trovato una piccola quantità di Trizio, che è
un prodotto di fusione nucleare! È idrogeno con due neutroni, oltre al
protone: la sua presenza confermava l'ipotesi che si trattasse di un fenomeno
nucleare...
Arrivò nel laboratorio di Bockris uno scrittore
divulgativo che si interessava di frodi nella scienza, Gary Taubes. Quindi
già si partiva dall'idea che si trattava di una frode... Dice il
prof. Bockris: Inizialmente pensavamo che Taubes fosse in buona fede.
Gli mostrammo i quaderni di laboratorio, e gli spiegammo i risultati. Ma
poi lui disse a Packam, il mio dottorando, "Ho spento il registratore,
ora puoi dirmi - è una frode, non è vero? Se me lo confessi
ora, non sarò duro con te, potrai seguire la carriera".
Che successe? Allontanarono il loro dottorando da questo
tipo di studio. Ma in seguito altre persone hanno ottenuto risultati analoghi...
Comunque, la cosa interessante è che questo giornalista-scrittore,
sul numero di Giugno del 1990 della rivista "Science" suggerisce chiaramente
che questo dottorando possa aver aggiunto a mano del Trizio nella cella
elettrochimica, cioè avendo truccato i risultati! Inoltre Packam
riuscì infine ad ottenere il dottorato di ricerca ma solo a condizione
che nella sua tesi non citasse la fusione fredda. Oggi lavora alla NASA
e si sta forse ancora chiedendo che gli successe esattamente in quegli
anni...
Il povero professor Bockris che aveva avuto la ventura
di seguire quel pericoloso dottorando, fu momentaneamente esonerato e posto
sotto inchiesta dall'Università. Nessuno fu però in grado
di trovare alcuna traccia nè di incompetenza nè di frode.
Però finì nuovamente sotto inchiesta nel '92, e fu nuovamente
esonerato. Anche stavolta non si trovò niente di cui accusarlo.
Dice Bockris: La gente del dipartimento di chimica creò il proprio
comitato ad hoc per investigare il prof. Bockris. Per 11 mesi fui da loro
indagato, senza sapere mai in che consistesse l'indagine. Alla fine
fece appello all'Associazione Americana dei professori universitari perché
queste inchieste vessatorie e inquisitorie finalmente potessero terminare.
In realtà le vessazioni su questo poveraccio non finirono lì;
infatti, nel '97 è stato insignito del premio IgNobel, che
è un gioco di parole di fusione tra le parole Nobel ed ignoble
(ignobile) che un gruppo di scettici estremisti si diverte a dare a delle
persone che, secondo loro, dicono delle sciocchezze nel campo delle scienze.
Questi professori buontemponi, sicuri del fatto loro, su non si sa quali
basi, lo hanno insignito di questo premio con la seguente motivazione:
per le sue rilevanti acquisizioni nella fusione fredda, nella trasmutazione
degli elementi in oro, e nell'incenerimento elettrochimico dei rifiuti
domestici. Insomma continuano a prenderlo in giro... arma tipica per
smontare le affermazioni di una persona che dice delle cose nuove che tu
non riesci a capire. Come abbiamo visto è già successo tante
volte.
E questo è quello che è successo all'inizio
della storia della fusione fredda.
Mi sono incuriosito moltissimo della faccenda, e ho trovato
moltissimi articoli scientifici al riguardo, pubblicati malgrado le inquisizioni
varie... Ho conosciuto personalmente, a Milano, Giuliano Preparata che
insieme ad Emilio Del Giudice ha reso riproducibile la fusione fredda,
pur essendo fisici teorici..... Avendo, infatti, capito il meccanismo teorico,
hanno poi lavorato in laboratorio raggiungendo i risultati previsti.
Recentemente si stanno moltiplicando in giro per il mondo
una serie di esperimenti in cui le trasmutazioni nucleari che avvengono
nella cella elettrochimica sono sempre più evidenti. Tant'è
vero che si riscontra la presenza di elementi inizialmente assenti nell'apparato
sperimentale, per esempio Ferro, in distribuzione isotopica non standard.
In natura si hanno vari isotopi del Ferro (nuclei con neutroni in numero
differente si chiamano isotopi, è sempre Ferro ma è più
"pesante"...); sulla Terra c'è una certa distribuzione isotopica
di ogni elemento, invece in queste celle elettrolitiche si trovano isotopi
di elementi in distribuzione non naturale, ed è quindi abbastanza
evidente che sono stati ottenuti per fusione nucleare nell'ambito dell'esperimento!
Negli Stati Uniti è sorta addirittura un'azienda,
fondata dall'anziano inventore James Patterson, che si chiama CETI Inc.
(Clean Energy Technology Incorporated) che sta portando avanti il lavoro
sulla fusione fredda; ma la cosa interessante è che, dopo una fase
iniziale in cui usavano l'espressione "fusione fredda", ora non usano più
questo termine! Hanno capito che si tratta di una parola ormai tabù!
Anche io sto avendo problemi a pubblicare il mio libro sull'argomento per
motivi analoghi....
In realtà ora negli USA sono una decina, almeno,
le aziende che si occupano di fusione fredda...
Da queste ricerche, tra l'altro, sta sorgendo la concreta
possibilità di deattivare le scorie nucleari in tempi brevi con
tecniche elettrolitiche! Sono cose impressionanti!! Ci sarebbe da parlare
per ore...
In Italia sta per sorgere all'Enea di Frascati un laboratorio
nazionale sulla fusione fredda che riunirà tutti gli studiosi italiani
dell'argomento, per volontà di Carlo Rubbia che inizialmente era
molto scettico! Aveva detto: Dio sarebbe stato veramente molto buono
con noi se la fusione fredda funzionasse.
Comunque, come diceva Sigmund Freud: La teoria non
impedisce ai fatti di verificarsi. Ed infatti ci sono moltissimi studi
sperimentali e brevetti sulla fusione fredda.
Analogamente alla fusione fredda, sta succedendo qualcosa
di simile, sempre per motivi analoghi, cioè si hanno dei risultati
sperimentali che non rientrano nel paradigma corrente, riguardo a certe
proprietà dell'acqua. Parto anche qui da un'esperienza personale.
Al dipartimento di chimica dell'Università Federico
II di Napoli insegna il prof. Vittorio Elia; mi ha raccontato che quando
era giovane aveva delle idee sperimentali un po' "strane": Vuoi vedere
che forse l'acqua "omeopatica" ha delle proprietà chimico-fisiche
diverse dall'acqua "normale"?
Cos'è l'acqua omeopatica? L'omeopatia è
stata fondata da Hahnemann, alla fine del '700, che si era ispirato, tra
l'altro, a visioni alchimistiche, secondo cui, purificando una sostanza,
se ne poteva estrarre la "quintessenza", che aveva proprietà opposte
alla sostanza stessa. Hahnemann iniziò a fare esperimenti in cui
faceva infusioni di sostanze in acqua e poi diluiva sempre più queste
soluzioni. Nella scienza è spesso fondamentale l'idea "fantastica",
"magica", "mitica", "religiosa" per condurre a teorie valide. Su questo
punto vi consiglio il bellissimo libro di Feyerabend "Contro il metodo".
Tra l'altro Hahnemann sperimentò la corteccia di
china per curare la febbre malarica. Perché? Perché aveva
lo stesso effetto della febbre malarica... Se mangi della corteccia di
china ti viene la febbre. Così nell'ottica del "simile cura il simile",
da cui il termine "omeopatia", pensò: Vuoi vedere che se dai
della corteccia di china a un malato di malaria, forse gli passa la febbre?
E funzionava...
L'acqua "omeopatica" viene fatta così: si diluisce
una sostanza "attiva" in acqua e si scuote ripetutamente il recipiente
("succussione"); poi si diluisce ancora e si scuote ancora e così
via, molte volte... Alla fine si arriva a un'acqua praticamente pura!!
Perché il numero di diluizioni successive è tale da far sì
che neanche più una molecola della sostanza "attiva" sia presente
nella boccettina finale! Ma allora come può essere che quest'acqua
possa avere una struttura chimico-fisico diversa dall'acqua pura?
Nel paradigma corrente, l'acqua liquida è semplicemente
un insieme di palline molecolari di H2O, che stanno lì,
più o meno vicine, e interagiscono in base a un certo potenziale;
cioè è un modello che è qualcosa di simile a una polvere
che per qualche motivo è liquida... Inoltre non è chiaro
come dal gas si passi per condensazione al liquido. C'è in verità
un recente modello di acqua che da calcoli di meccanica quantistica deduce
la transizione gas-liquido per l'acqua ed è stato sviluppato da
Giuliano Preparata ed Emilio Del Giudice. Ebbene sì: gli stessi
della fusione fredda! Nell'ambito di una teoria fisica ormai standard,
l'elettrodinamica quantistica, hanno trovato certi risultati, in base ai
quali hanno capito perché avviene la fusione fredda e hanno trovato
anche che l'acqua ha una struttura diversa da quella normalmente immaginata.
L'acqua, cioè, è costituita da domini "di
coerenza", delle piccole zone molto ordinate un po' come i domini ferromagnetici
in un magnete, inserite in una matrice disordinata. Questo modello dell'acqua
non è quello attualmente accettato. Ma, a me personalmente è
successo di poter verificare che, invece, i biofisici, essendosi "dimenticati"
del fatto che, come fisici, devono avere un modello teorico ben preciso
dell'acqua, assumono un modello empirico dell'acqua che è molto
simile a questo! Lo assumono perché è quello che funziona
in biofisica! Se lo vai a dire a un fisico che si occupa di meccanica statistica
dirà: Questa è una follia! Siccome non c'è
dialogo tra i due àmbiti della fisica, si ignorano tranquillamente,
e ognuno va per i fatti suoi senza troppi problemi... Invece una persona
che per caso vede ambedue le cose, si incuriosisce e dice: Forse c'è
qualcosa sotto...
Tornando al professor Elia... la sua idea giovanile di
fare esperimenti sull'acqua omeopatica venne paternamente inibita dal suo
maestro che gli disse qualcosa del tipo: Guarda, se vuoi continuare
ad essere il brillante ricercatore che sei, dimentica questa tua idea.
Lascia perdere. Non è possibile fare esperimenti di questo genere.
E così è stato. È diventato professore. Una carriera normalissima
e brillante. Dopodiché qualche anno fa ha detto: OK Ora sono
io che decido e l'esperimento lo faccio. Quindi si è aspettato
una quindicina d'anni per motivi puramente inquisitori; non c'era un motivo
realmente scientifico, tranne che, secondo la teoria, non ci si aspettava
risultati interessanti.
Cosa ha trovato il prof. Elia? Voi sapete che quando si
mescola una sostanza nell'acqua si produce una reazione esotermica o endotermica,
l'acqua si raffredda o si riscalda; in genere si nota poco, ma avviene
anche quando sciogliamo il sale nell'acqua. Ad ogni sostanza corrisponde
un ben preciso calore di mescolamento. Il prof. Elia è un esperto
proprio di questo tipo di misure calorimetriche. Ed è per questo
che ha deciso di fare delle prove in questo senso... Ha trovato che effettivamente
il calore di mescolamento dell'acqua "omeopatica" è sempre maggiore
di quello dell'acqua pura e semplice!! Ha già fatto diversi seminari
sull'argomento, al dipartimento di fisica a Napoli, ed in giro... Ha mandato
un articolo a "Nature", dopo aver fatto molti esperimenti
di verifica che non stesse prendendo lucciole per lanterne. Ma "Nature"
nel
1986 aveva avuto un'esperienza scottante con Jacques Benveniste, direttore
di ricerca di un laboratorio del CNR francese, in odore di Nobel, tra l'altro,
il quale aveva trovato che un farmaco enormemente diluito aveva comunque
degli effetti biologici; si parlò allora con gran rumore della "memoria
dell'acqua", appunto come se l'acqua conservasse memoria della sostanza
ospitata in precedenza. Una commissione, andando a replicare l'esperimento
nel suo laboratorio, con atteggiamento inquisitorio - c'era anche un famoso
prestigiatore - non trovò gli stessi risultati e senza por tempo
in mezzo Benveniste fu estromesso dall'Istituto e dal novero delle persone
serie. Per fortuna ha però continuato a ricercare.
Avrebbe forse fatto meglio a sottolineare la difficoltà
dell'esperimento, come abbiamo visto che sempre accade con i risultati
nuovi e difficili da inserire in uno schema teorico.
Così "Nature" ha rifiutato l'articolo al
prof. Elia chiedendogli di approfondire con misure di altro genere. Sono
quindi state effettuate misure di conducibiltà elettrica, potenziale
agli elettrodi, ecc... Tutte misure molto sensibili, e tutte indicano chiaramente
che l'acqua omeopatica si comporta sempre in maniera diversa! Questi dati
sperimentali fanno quindi pensare che il modello attuale dell'acqua è
troppo ingenuo. Ed è probabile che il modello teorico di Giuliano
Preparata ed Emilio Del Giudice possa invece spiegare le cose, perché
tiene conto del campo elettromagnetico. Altri stanno osservando, poi, questi
domini previsti teoricamente, e già empiricamente assunti come esistenti
dai biofisici... Insomma molte cose stanno collimando nella stessa direzione.
Malgrado ciò il CICAP (Comitato Italiano per il
Controllo delle Affermazioni sul Paranormale e le Pseudoscienze) non vuole
sentire di dati sperimentali ed è agguerritissimo anche contro l'omeopatia
oltre che contro la fusione fredda... Il presidente del CICAP Campania,
che è un medico, mi ha detto: Se l'omeopatia funzionasse io straccio
la mia laurea. Va bene...
Dimenticavo di raccontarvi di un episodio inquisitorio
che ho personalmente vissuto all'inizio della mia curiosità su queste
questioni, che forse a qualche altro sarebbe bastato per sospendere la
ricerca... Mi ero appena laureato e stavo nello studio del professore
con cui collaboravo, e mi ero procurato quell'articolo di cui vi ho parlato.
Avevo appoggiato le fotocopie sulla scrivania. Entra un professore di fisica
che insegna alla facoltà d'Ingegneria - si dice il peccato ma non
il peccatore - vede quest'articolo, perché si tratta di una persona
curiosa, come tutti gli scienziati. Legge "Cold Fusion" e dice esattamente
"Questa è una cazzata! Chi è che si interessa di questa
cosa?". Cosa che imbarazzò un po' il professore con cui collaboravo
che dovette scusarsi: "Sai, Roberto è una persona che si interessa
a tutto...". Ma, la cosa più strana è che questa persona
non toccò l'articolo per leggerne almeno l'abstract, cioè
il riassunto iniziale; semplicemente emise la sua decisa sentenza in base
a cose sentite dire anni addietro... Non ebbe la benché minima spinta
a leggere qualcosa...
E questo è il tipo di situazione che poi conduce
a ciò di cui parliamo. In realtà, non solo, in ambedue le
tematiche, fusione fredda ed omeopatia, ci sono dietro anche enormi interessi
economici. Così a parte il problema accademico, la superficialità
o la pigrizia intellettuale, il timore di perdere potere accademico che
rende difficile accettare le nuove cose, ci sono anche grossi poteri economici.
Nel caso della fusione fredda l'abbiamo detto, nel caso dell'omeopatia,
poi, vi rendete conto che se per caso ci fosse un metodo scientifico basato
su buoni fondamenti teorici, e non solo sull'aspetto empirico, che possa
condurre a dei farmaci fatti in pratica di acqua pura... sarebbe rivoluzionario
non solo per il campo della medicina ma anche per il regno delle case farmaceutiche!!...
Infine vi voglio solo citare un altro recentissimo (la
cosa è avvenuta nel 1999) esempio di moderna inquisizione della
scienza, in cui è incorso Arpad Pusztai, scienziato di un istituto
medico governativo britannico che sta in Scozia, l'Istituto Rowett. Nell'ambito
delle sue normali ricerche doveva studiare l'effetto di certe patate transgeniche,
cioè modificate geneticamente allo scopo di renderle resistenti
a particolari agenti patogeni. Fatti gli esperimenti per capire se queste
patate date in cibo ai topolini avevano qualche effetto, si era accorto
che deprimevano l'apparato immunitario dei topi da laboratorio. Lo ha detto
pubblicamente, addirittura in televisione. Ha detto: Sto continuando
gli esperimenti, ma ora come ora queste patate non le mangerei. È
successo il finimondo! È stato costretto a dimettersi dall'Istituto. In
seguito 20 scienziati hanno firmato un documento di protesta in sua difesa.
Questo è un altro ambito abbastanza minato perché
manca un paradigma ben affermato, d'altronde ci sono anche fortissimi interessi
economici, e questi due ingredienti conducono all'inquisizione. È vero,
infatti, che secondo il paradigma corrente non ci si aspetta che i cibi
modificati geneticamente possano far male. Questa è la verità.
Questo fatto, tende a far sì che se uno dice tranquillamente ed
allegramente: I cibi transgenici non fanno male, non viene radiato
dall'Istituto. Mentre se uno fa una serie di esperimenti seri, arriva a
dei ben precisi dati sperimentali e dice: Secondo i dati, bisogna approfondire,
ma sembrano esserci effetti negativi, per cui non le mangerei, viene
radiato dall'Istituto. Questa è il tipo di situazione.
Sia ben chiaro che in biologia il paradigma corrente non
rende conto di tutto! Basti dire che se fate questa domanda apparentemente
infantile a qualsiasi biologo non vi saprà rispondere (allo stato
attuale delle conoscenze): Perché il DNA del bruco è uguale
a quello della farfalla, eppure questi due organismi sono così diversi?
Non vi saprà rispondere nessuno, in base al paradigma ortodosso
della biologia molecolare.
Ciò dovrebbe indurre come minimo alla prudenza,
e comunque non certo a radiare dei ricercatori perché trovano risultati
non piacevoli all'accademia o al potere economico.
Bene Daniele, stai andando alla grande; te lo dice uno che non e' nessuno, ma ha la spocchia, l'arroganza e la fortuna di poter dire: meno male che nel 2002 volevano farmi una centrale turbogas da 800 MW sotto casa, cosi' da quel momento ho potuto iniziare a interessarmi di tecnologie alternative, e rendermi conto nel giro di qualche mese che c'era qualcosa che non quadrava. Benvenuto nel club! :-) Non ti offendere, e' la stessa sensazione che abbiamo avuto tutti quando ci siamo posti la domanda: ma io dov'ero quando succedeva tutto questo sotto ai miei occhi? Dovevo aspettare la centrale da 800 MW o di avere un compagno di classe secchione che e' finito a fare il prof. all'universita'? E' poi bello scoprire che siamo ancora piccoli. E curiosi.
RispondiEliminaOttime le rinnovabili, per carita', e sarei contento di "decrescere" come gia' si aspettava di dover fare la tua amica in un altro thread. Ma si puo' decrescere ancora piu' felicemente sapendo quanto e' grande e bello e infinto e vasto e complesso l'universo in cui naufraghiamo ogni giorno.
Peccato per quelli che insozzano tutto con le bufale, sono tantissimi e in mezzo a questi diventa difficilissimo andare a trovare le cose veramente degne di interesse. Tra queste sicuramente le LENR. Poco altro. Forse Santilli (ma forse sono LENR anche quelle). E poi...
Leggi in fretta il libro di Germano (tranquillo: non ci si dorme la notte per volerlo finire) e quello di Virgilio che aggiorna sullo stato dell'arte (almeno in Italia; gli americani avrebbero da obiettare, ma un po' di sano nazionalismo non facciamocelo mancare in questo caso, perche' e' vero che siamo stati bravi, o almeno nel gruppo dei migliori). E poi, se posso continuare con l'arroganza con cui ho iniziato e se troverai un attimo di tempo libero, ti consiglio di seguire anche questa traccia: http://www.uwtv.org/programs/displayevent.aspx?rID=22222 . E dopo questa guardarti queste slides: http://www.energeticambiente.it/attachments/sistemi-per-auto-idrogeno-acqua/13340d1289753883-esperimento-zero-voeikov_-pollack-napoli-2010_i_parte.ppt - http://www.energeticambiente.it/attachments/sistemi-per-auto-idrogeno-acqua/13341d1289753883-esperimento-zero-voeikov_-pollack-napoli-2010_ii_parte.ppt . Tutto questo materiale va a parare proprio dove l'intervento di Germano racconta: scoperte di bio-ingegneri, studi di biologi, teorie di fisici di elettrodinamica quantistica, scoperte piu' o meno casuali di elettrochimici convergono tutti li': si sta aprendo la porta di un universo ancora piu' bello e grande e meraviglioso e complesso di quello che gia' ci appare.
Voglia il cielo che Rossi possa diventare ricchissimo e stimato come un santo, facendo cosi' eccezione alla regola del cammello e dell'ago e contemporaneamente il gesto dell'ombrello a chi lo voleva rovinato. Ma se succedera', il suo vero grande merito sara' quello di avere aperto quella porta per tutti.
Ciao e sempre grazie di tutto quello che stai facendo.
ps: dici di prendere in considerazione l'idea di fare il giornalista; ti fa onore, dato che non sei piu' un ragazzino e immagino che tu non sia a caccia di sogni (o almeno, non troppo grandi). Hai mai dato un'occhiata a questa iniziativa: http://it.wikinews.org/wiki/Pagina_principale ? Non ha ancora avuto il successo che meriterebbe, ma penso che sarebbe un buon raccoglitore per te (e Sterling Allan) e i tanti che vogliono dare notizie alternative senza disperderle troppo nel deserto. Cerca di metterti nei panni di chi legge: per informarci dobbiamo saltabeccare da un blog a un forum a un giornale all'altro: avere un unico posto dove trovare tutto il materiale che raccogliete sarebbe fantastico.
Caro Daniele , mi sono ricordata che qualche anno fa la Gabbanelli intervistò degli scienziati di un'università nostra , forse davvero Bologna , che stavano facedno esperimenti su una macchina per produrre nergia che utilizzava acqua pesante, Date le mie conoscenze non mi ricordo altro , però parlavano dei soldi che non erano riusciti farsi dare , chiaro, e mettevano in risalto il fatto che per il loro studi sarebbero serviti molto meno della quantità enorme di quattrini che sono andati nell'acceleratore di Ginevra , allora in costruzione. Per leggere queste cose lunghe, che ancora non ho letto , devo stamparle, perchè ci divento cieca. Buona domenica.
RispondiEliminaSì Lorenza, so che la Gabbanelli ha fatto qualche anno fa un servizio sulla fusione fredda (ma non l'ho visto), probabilmente però non intervistando i laboratori di Bologna ma quelli di Frascati, che esprimono l'eccellenza italiana nel campo della ricerca sulla fusione fredda... nel campo dell'applicazione l'eccellenza sembrerebbe invece in mano a Rossi e Focardi.
RispondiEliminaA schermo o stampato, quel che conta è leggere... e diffondere. Buona domenica anche a te.
@Zippo
RispondiEliminaCiao carissimo, con tutti quei link eri finito dritto dritto nello spam!
Molto lieto di essere nel club anche io! Lietissimo di aver trovato un binario (anzi tutti i binari della stazione Termini e qualcosa di più!) dove convivono fusione fredda, memoria dell'acqua e tante altre cose tra cui includerei pure inconscio collettivo e archetipi junghiani... vedo finalmente i primi segni concreti di una possibile riunificazione tra scienze matematiche e scienze umanistiche. Sta per aprirsi una rivoluzione analoga a quella della scoperta delle onde radio e tanta cosiddetta para-scienza sta per essere felicemente annessa ai territori della scienza, con reciproco vantaggio.
Ti ringrazio per i link. Di roba da approfondire ce ne sarebbe davvero tanta... calma però! :)
In due giorni ho letto "Il segreto delle tre pallottole", oggi finisco l'ottimo manualetto di Roy Virgilio e la settimana prossima dovrebbe arrivarmi il libro di Germano. Tanto per cominciare insomma.
Mi sono iscritto a wikinews, grazie del suggerimento... ora devo capire bene come funziona, ma il problema è il tempo. Tutto questo lo sto facendo nei ritagli di tempo, quando sono a casa (lavoro in ufficio 36 ore a settimana), quando non sono impegnato con mia figlia e con la casa, quando riesco a rubare un po' di ore al sonno...
Direi che è perfino una fortuna che in questa fase della vita sia senza una compagna... per come si sarebbe vista tradita vedendomi buttare a capofitto anima e corpo in questa storia, avrebbe sicuramente chiesto il divorzio!!! :)
io consiglio anche questo libro:Dai quark ai cristalli. Breve storia di un lungo viaggio dentro la materia
RispondiEliminaAutore Preparata Giuliano; è la versione "soft" della sua teoria (oggi portata avanti e corretta da Emilio del giudice) cioè c'è solo una descrizione dei fenomeni pocchissima matematica..nel libro di Roy Roberto Germano nè richiama i concetti (rendendoli un pò più chiari rispetto al libro..)
@FrancescoG
RispondiEliminaOttimo, prendo nota, grazie.
Tra un po' farà un post di biobliografia sulla fusione fredda e ci mettero tutto quello che vado leggendo.