"Perché mai," le ho chiesto.
"Perché è una vetrina... ti metti in mostra... perché?"
Oh ci sono tanti perché.
È una vetrina certo, però non dei fatti miei.
Per esempio non ho scritto nulla di mio padre, 80 anni tra un paio di settimane, tanto poco espansivo quanto molto cardiopatico: dopo mesi di visite e preoccupazioni, gli hanno asportato oggi con successo una massa di carne manigolda cresciuta tra le sue corde vocali fino a rubargli la voce. Torno ora dalla stanza di ospedale dove si è svegliato dall'anestesia totale e dove passerò tutta la giornata di domani. In realtà ho un sano pudore a esternare i fatti miei... e quando comincio a farlo salto subito di palo in frasca, anzi di polo.
Avevo già parlato 2 anni fa del nuovo polo unico ospedaliero di Perugia, il S. Maria della Misericordia, preciso che ora, concluso l'accorpamento tra l'ex ospedale Silvestrini e l'ex policlinico di Monteluce, è evidente e apprezzabilissimo, lo sforzo compiuto per creare una segnaletica capillare e comprensibile: ottima l'idea dei percorsi colorati (rosso, blu, giallo, verde), dei nomi cartografici dati ai principali corridoi (Via del Grifo, Via Fortebraccio, Via del Leone, Piazza dell'Accademia, Piazza Silvestrini ecc.) che collegano i 12 blocchi principali, A-B-C-D-F (percorso rosso), L-M (percorso blu), G-H (percorso giallo), N-P (percorso verde)... mi sono divertito a orientarmi in questa cittadella della salute!
Ok è vero, metto spesso in vetrina emozioni e sentimenti personali (come ho fatto in gran parte degli ultimi post di luglio e agosto), ma soffermandomi decisamente più su cosa provo che sugli eventi che mi hanno portato a un particolare stato d'animo. Lo faccio magari in forma di poesia. O astraendo comunque dal particolare al generale, privilegiando cioè solo quelle esperienze che presumo qualcuno possa avere interesse e utilità a confrontare con le proprie.
All'opposto, quando ne ho voglia, parlo di politica, ambiente, o semplicemente inserisco una canzone, un brano musicale, una poesia o qualsivoglia argomento mi appassioni e voglia condividere. Oh sì, è un blog un pizzico incoerente, eternamente in divenire, disordinato, come sono le persone che non si arroccano a un ruolo per sentirsi sicure.
Mi aiuta a tenermi allenato a scrivere. Offre di tanto in tanto cibo per l'anima a chi condivide la scala di priorità fuori moda con cui affronto la vita. È una sonora pernacchia a chi, Dio non voglia, venisse qui con meri intenti voyeuristici. È un piccolo mondo virtuale a cui non sacrifico quello reale. È pure un colloquio segreto con le persone per me importanti. E mi piace interagire coi visitatori che lasciano un nick e un commento, anche se ahimè ci metto un po' a trovare il tempo per rispondere.
E visto che, per scelta, nel blog dedico pochissimo spazio e peso al mio lavoro, perché gliene dedico tanto in ufficio e qui mi rilasso e mi disfo del "ruolo professionale", concludo proprio parlando del mio lavoro, con quel senso di gioiosa anarchia data dal concedersi d'essere consapevolmente contraddittori.
Dunque, oggi mi sono portato un po' lavoro a casa, era da parecchio che non accadeva. Non sono rigido nelle regole, ma di certo non portare lavoro a casa dall'ufficio per me è una regola aurea quanto non mettere la TV in camera da letto! Cosa è successo? Domani, come ho spiegato, prenderò un giorno di ferie per seguire le dimissioni di mio padre, e siccome non voglio rallentare un'attività che coinvolge parecchie persone, mi sono portato a casa gli appunti che ho preso ieri a un Tavolo della concertazione per ricavarne il verbale da mandare il prima possibile a tutte le persone che hanno partecipato, una trentina. In coscienza non posso fare altrimenti. Ovviamente è lavoro straordinario volontario e non retribuito.
Ecco perché tutte le volte che ascolto il ministro Renato Brunetta proclamare contro i fannulloni della Pubblica Amministrazione mi si torcono le budella. Come diceva il buon Totò: ma mi faccia il piacere! Eh sì, mi piacerebbe avere occasione di parlargli di persona, tanto più che per distrarsi dalle sue fatiche ministeriali viene spesso a riposarsi nella casa che possiede a Monte Castello di Vibio, un suggestivo paesello di fronte a Todi, una quarantina di chilometri da dove abito. Guarda il caso! Sapete perché è famoso urbi et orbi Monte Castello di Vibio? Perché tra le sue viuzze c'è il teatro più piccolo del mondo, il Teatro della Concordia (nella foto). Pare che adesso i Montecastellesi vantino un nuovo primato: ospitano pure il ministro più piccolo del mondo... si riferiranno all'altezza, alla levatura, o ad entrambe?
Non smettere di scrivere.....
RispondiEliminaOk, prometto che continuerò a scrivere finché proverò gusto a farlo... chiaramente se potessi scegliere qualcosa per sempre nella vita il blog non sarebbe nella top ten! ;o)
RispondiEliminaIl tuo blog è una ventata di freschezza, anche se non sempre lascio un commento mi piace leggere quello che scrivi, mai banale, mai patetico. A presto.
RispondiEliminaMercì, mia grande lettrice! :)
RispondiEliminaGià che ci sei, t'interessa la presentazione di cui ho parlato in Meglio sbucciarsi come una cipolla che essere duri come una zucca! che si terrà domani pomeriggio alle 18 dalle parti di Piscille e si concluderà con pizzata conviviale al Circoletto vicino a Via dei Filosofi?
Passa comunque parola, se conosci altre persone che potrebbero essere interessate.
Un abbraccio digitale... nel senso del virtuale! :)
Ciao Dani,
RispondiEliminaun giorno girando nel web mi sono imbattuta in questa poesia.
Più e più volte, rileggendola ho pensato a te, per tutte le volte che mi hai detto dovrei ricominciare, forse è ora di scrivere un altro libro..
Ebbene, non te l'ho mai mandata per paura che la prendessi nel verso sbagliato.
Stavolta ho deciso di lasciartela qui.
Ma non perchè tu smetta, assolutamente!
Ma proprio perchè tu possa prendere lo spunto per continuare.
Che sia il blog, che siano le poesie, che sia un libro..
qualsiasi cosa..
Finchè la sentirai una cosa venirti dal cuore!
In bocca al lupo.
Baci
Ale
E così vorresti fare lo scrittore?
se non ti esplode dentro
a dispetto di tutto,
non farlo. a meno che non ti venga dritto
dal cuore e dalla mente e dalla bocca
e dalle viscere,
non farlo.
se devi startene seduto per ore
a fissare lo schermo del computer
o curvo sulla
macchina da scrivere
alla ricerca delle parole,
non farlo.
se lo fai per soldi o per
fama,
non farlo.
se lo fai perché vuoi
delle donne nel letto,
non farlo.
se devi startene lì
a scrivere e riscrivere,
non farlo.
se è già una fatica il solo pensiero di farlo,
non farlo.
se stai cercando di scrivere come qualcun
altro,
lascia perdere..
Ho scordato..
RispondiEliminala poesia è di Charles Bukowski.
;)
D'accordo anch'io con i precedenti commentatori.
RispondiEliminaA me non sembra che tu ti metta in mostra e il tuo blog è accogliente - ora che è celestino pare ovattato, acusticamente isolato ;) -, anche se non sempre i nostri punti di vista sono gli stessi.
Un augurone per il tuo papà.
@Alessia
RispondiEliminaGrazie dello spunto...
apprezzatissimo!!!
@Fay
Grazie del feedback sul nuovo layout... anglofilmente parlando!
E fortuna che i nostri punti di vista non coincidono sempre, se no come ci si arricchirebbe!? ;)
P.S. Vado a riprenderlo proprio ora mio padre dall'ospedale. Tutto ok.