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domenica 5 settembre 2010

Come le costellazioni

Cassiopea, Cigno, Lira, Serpente, Delfino, Aquila, Orsa Maggiore e Minore, Orione e tantissime altre. Verso i 20 anni passai un'estate a impararmi tutte le costellazioni boreali e i nomi delle principali stelle che gli antichi per primi avevano unito fra loro a formare tutti quei disegni. Poi la notte che fissando la sfera stellata non sentii più il solito brivido di meraviglia nel cuore, ma vidi una mappa di nomi, linee, numeri e bandierine di conquista, mi prese un colpo. Allora decisi che avrei dimenticato quanto avevo imparato, pur di riguardare ancora il cielo con gli occhi vergini e pieni di stupore di un bambino. Grazie a Dio ho dimenticato parecchie di quelle nozioni di astronomia da allora e, anche se non ho ovviamente riacquistato l'innocenza di un bimbo, ho almeno ritrovato tra le stelle un po' di quella poesia che avevo perso.
Come mi è venuto in mente questo ricordo? Be', si sa che le costellazioni sono solo una costruzione della fantasia umana: gli astri che le compongono sembrano vicini soltanto perché proiettati sulla (immaginaria) superficie concava della (virtuale) volta celeste, mentre in realtà appartengono a regioni dell'universo accomunate dal solo fatto di ricadere nel medesimo angolo di osservazione terrestre. Allo stesso modo oggi ho ricordato che le persone che si conoscono, anche se il destino le porta lontane lontane, possono restare collegate fra loro da fili invisibili ed essere sempre vicine vicine, proprio come le costellazioni. Da un certo punto di vista. E non parlo di connettersi con skype e wi-fi, ma col cuore! :-)

4 commenti:

  1. Ci sono pure bellissime storie mitologiche legate alle varie costellazioni. Ma hai ragione tu, guardarle con gli occhi di un bambino, ci fa capire quanto è immenso e meraviglioso il nostro Universo! Non servono commenti, basta aprire il cuore.

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  2. Hai ragione anche tu, grazie dell'osservazione! È che il legame con la mitologia (e anche con lo zodiaco) ce l'ho talmente presente che in questo post l'ho dato per scontato (forse troppo) e mi sono focalizzato, piuttosto, a contrapporre il senso di "conquista" del firmamento a quello di "deferenza" e "umiltà" nei suoi riguardi. Come concludi tu, lo dico con altre parole, è più importante vedere col cuore che con gli occhi. :)

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  3. ...Letto! Io cerco di ricordarmi più nomi possibili per orientarmi e trovare gli oggetti nascosti alla vista ad occhio nudo. Ma son d'accordo, mai perdere quello stupore; basta ricordarselo ogni tanto, non credo sia necessario riconquistare l'età dell'innocenza, è una questione di equilibrio.

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