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domenica 5 settembre 2010

Giochi ogni giorno (di Pablo Neruda)

Navigando con Google in cerca di qualche poesia ricca di nutrimento, stamattina ne ho trovato una molto famosa di Neruda, in un blog che è praticamente un'autorità in materia, quello di Digitale Purpurea. Avevo già letto questi versi, ma come accade con tutte le belle poesie che hanno una marcia in più, ogni volta ci scopro nuovi significati e pezzetti della mia stessa vita.
A sinistra "Rosa de Granada"  
di George Apperley (1884-1960)

Giochi ogni giorno  

Giochi ogni giorno con la luce dell'universo. 
Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell'acqua. 
Sei più di questa bianca testina che stringo 
come un grappolo tra le mie mani ogni giorno.

 A nessuno rassomigli da che ti amo. 
Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle. 
Chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud? 
Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi. 

Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
Il cielo è una rete colma di pesci cupi. 
Qui vengono a finire i venti, tutti. 
La pioggia si denuda. 

Passano fuggendo gli uccelli. 
Il vento. Il vento.
Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini. 
Il temporale solleva in turbine foglie oscure 
e scioglie tutte le barche che iersera s'ancorarono al cielo. 

Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all'ultimo grido.  
Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura. 
Tuttavia qualche volta corse un'ombra strana nei tuoi occhi. 

Ora, anche ora, piccola mi rechi caprifogli, 
ed hai persino i seni profumati. 
Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle 
io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina. 

Quanto ti sarà costato abituarti a me, 
alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano. 
Abbiamo visto ardere tante volte l'astro baciandoci gli occhi 
e sulle nostre teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti. 

Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata. 
Ti credo persino padrona dell'universo. 
Ti porterò dalle montagne fiori allegri, copihues
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci. 
Voglio fare con te 
ciò che la primavera fa con i ciliegi.  

2 commenti:

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