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domenica 23 novembre 2008

La volontà di Billy McLaughin

Fino a ieri di Billy McLaughlin sapevo che era un chitarrista americano, grande interprete dello stile tapping, sul genere del compianto Michael Hedges. Nulla di più. Stamattina, cercando qualche sua esibizione registrata su YouTube ho scoperto la sua incredibile storia. Dopo oltre 20 anni di carriera di musicista e compositore, con concerti eseguiti in ogni parte del mondo, nel 1999 iniziò ad avere problemi di coordinazione alla mano sinistra (quella principale per i chitarristi) sempre più accentuati, fino a perderne quasi del tutto la mobilità. Nel 2001, i medici gli diagnosticarono la distonia focale, una malattia neurologica incurabile che impedisce al cervello di comandare gli arti e le varie parti del corpo. La sua carriera di musicista era finita. Ma Billy non si è scoraggiato. "Salve, distonia focale, benvenuta nella mia vita," si è detto e poiché era ancora capace di utilizzare al 100% la mano destra, per quattro anni si è totalmente dedicato a imparare a suonare ex novo il suo strumento e la sua musica da mancino, nota dopo nota; allo stesso tempo ha rieducato con determinazione la sinistra in modo che potesse accompagnare sulle corde dei bassi le melodie costruite dalla destra. Dal 2006 Billy McLaughlin è tornato a calcare i palchi e a incidere dischi. Il video che propongo qui di seguito riguarda proprio la sua seconda vita musicale! APPROFONDIMENTI Qui il video (in inglese) che ho utilizzato come fonte principale per ricostruire la vicenda di Billy McLaughlin. Qui la pagina dedicata su Wikipedia a questo grande musicista e ancor più grande uomo. Qui un altro bel video, però di prima della malattia, quando suonava con la mano sinistra. P.S. Vedere e ascoltare questo video pensando alla volontà e al coraggio che stanno dietro alla performance mi ha commosso fino alle lacrime. Billy, giustamente ha detto che per lui suonare ancora è un miracolo e che si considera molto fortunato.

3 commenti:

  1. Non conoscevo questo compositore e la sua storia. Bellissima la musica. Bravissimo lui.

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  2. E io non conoscevo Giovanni Sollima... che bello scambio! ;)

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  3. Ciao Daniele,
    non conoscevo questo chitarrista,ma più che la sua musica mi affascina lui stesso come persona...e mi fa scattare anche un sacco di interpretazioni..nel senso che io della malattia ho una concezione molto particolare, e mi colpisce il fatto che a lui sia venuta fuori una malattia che lo colpiva proprio in ciò che per lui era così importante, ma lui non si è arreso...mi ha fatto venire in mente anche un romanzo che ho letto lo scorso anno e che mi è venuta voglia di rileggere dopo aver letto il tuo post, si tratta di "LA SORELLA" di Sandor Marai, che è uno degli scrittori da me preferito....e questo libro è davvero coinvolgente, anche se devo dire che nel finale mi lascia un po' di amaro in bocca.
    In effetti, in questo libro si tratta di un pianista, e anche a lui viene una malattia che lo colpisce nella mano...però l'esito finale è diametralmente opposto alla storia del tuo chitarrista.
    Approfitto qui anche per chiederti una cosa che avevo già in mente altre volte...e cioè se ti piacciono SANTO & jonny, forse perchè ho un bel po' di anni, e forse perchè io di musica alla fine non me ne intendo, aldilà del fatto che ho delle mie preferenze dettate dal gusto, ma questi due chitarristi li ho considerati per molto tempo dei veri mostri sacri,di loro ho anche qualche disco in vinile che tengo molto da conto...come cose preziose.

    Ancora un caro saluto

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