Ieri ho ripreso la bici, dopo oltre due anni, armato delle migliori intenzioni a non appenderla più al chiodo. Bici nuova di zecca tra l'altro, ché la mia precedente mountain bike aveva più di vent'anni sulle ruote e non si teneva più insieme. E come battesimo non è stato niente male!
Mi scuso per chi non è di Perugia se farà un po' di fatica a seguire l'itinerario...
Sono partito da casa alle 9:15. Da Pieve di Campo (km 0, lettera A sulla cartina) ho fatto poche centinaia di metri fino a Via Manzoni (190m s.l.m.) e da Ponte San Giovanni ho cominciato a salire per gli ampi tornanti di Via Assisana fino alla rotonda in cima a Via della Pallotta e da lì per Via Romana fino a Porta S. Pietro (km 6, 400-450 m s.l.m). Da qui in poi - per lievi saliscendi - ho costeggiato le mura urbiche: Viale Bonfigli (sfilando accanto a Porta S. Girolamo), Via Ripa di Meana, Via XIV Settembre, Porta Pesa, Via Pinturicchio. Arrivato accanto all'Arco Etrusco ho proseguito verso Elce per Via Fabretti, Via Innamorati, Via Annibale Vecchi e sempre dritto verso San Marco. Una breve pausa per la colazione al bar di San Marco (km 12, lettera B). Dopo nemmeno 1 km è iniziata la discesa che si è conclusa alle porte di Cenerente (km 15, circa 150m s.l.m.). Ho quindi ripreso a salire (con una pendenza molto lieve) lungo Strada Forcella in direzione Migiana del Tezio. Giusto una minima deviazione per scendere al Laghetto del Circoletto (Km 18, lettera C) dove mi sono sgranchito un attimo le gambe (e soprattutto il sedere: terribili i sellini nuovi!) e ho affrontato la salita che da qui in poi cominciava a farsi meno lieve, finché sono arrivato al valico tra Monte Tezio e Monte Bagnolo (km 21, penso attorno ai 500m s.l.m.), riaffacciandomi verso l'Appennino. Mi sono lasciato il bivio per Migiana del Tezio a sinistra e ho cominciato a scendere per Strada Montenero, qui ho trovato un tratto di strada bianca d'un paio di chilometri. A questo punto, visto che tutto procedeva bene ed erano ancora le 11:45, ho pensato che tornato a Ponte S. Giovanni, invece di puntare verso casa, potevo andare a pranzare da mio padre, che abita alla base di Torgiano... gli ho telefonato e mi ha detto di sì! Al km 25 è iniziata una fantastica discesa, ricca di curve e appena un paio di piccole contropendenze, al termine della quale sono arrivato a Ponte Pattoli (km 35, 210m s.l.m.) nuovamente nella valle del Tevere da cui ero partito. Ho preso la statale che passando per Villa Pitignano mi ha condotto fino alla prima rotonda di Ponte Felcino; sono passato sul ponte dall'altra parte del Tevere e mi sono immesso nel percorso ciclo-pedonale sterrato che costeggia il fiume fino alla pineta, qui ho preso la parallela strada bianca, più comoda e non frequentata dai podisti, fino al Parco di Ponte Valleceppi (lettera D), dove ho riempito la borraccia e scattato le due foto che ho inserito nel post. Ho ripreso il percorso sterrato che costeggia il Tevere fino all'altezza del canile dell'ENPA, da qui sono arrivato alle spalle del Centro Commerciale alla base di Collestrada e, rimesse le ruote sull'asfalto, ho costeggiato la superstrada percorrendo Via Valtiera fino a imboccare la statale per Torgiano dove sono arrivato verso le 13:00 (km 46, lettera D). Da mio padre mi sono rifocillato (veramente squisito il pranzetto preparato dalla sua compagna Marisa) e riposato un paio d'ore, guardando pure un po' di Olimpiadi in TV; poi ho ripreso il percorso, evitando di salire e ridiscendere dal paese, ma tagliando tra le vigne passando per la strada bianca dell'Olmone. Tornato definitivamente sull'asfalto, la Strada Tiberina Sud mi ha guidato fino a ridosso di Balanzano (dove abitavo prima di separarmi e dove tutt'ora vive la mia ex e il suo nuovo compagno). Ancora le ultime pedalate sulla Strada dei Loggi e sono finalmente ritornato a Pieve di Campo (km 55, lettera A)... casa dolce casa!
Più tardi ho preso la Vespa e ho rifatto lo stesso tragitto, fermandomi ogni tanto ad appuntare le distanze parziali: ero troppo curioso di vedere quanti chilometri avessi effettivamente percorso... a occhio e croce avevo valutato una cinquantina e non m'ero sbagliato. Stamane mi sono aiutato con GoogleMaps per trovare nomi di strade e vie, ho scannerizzato una cartina e ci ho aggiunto il percorso di cui sopra con photoshop et voilà.
Un giro in bici molto tranquillo, effettuato a velocità di crociera decisamente basse, specialmente sul finire, da Ponte Pattoli in poi: qui, dopo 40 km di asfalto non troppo impegnativo, i numerosi saliscendi della sterrata che costeggia il Tevere hanno stroncato le mie gambe fuori allenamento. Chissà che riprendendo a girare in bici almeno un paio di volte al mese, non riesca a riavvicinarmi alla condizione che avevo fino a qualche anno fa, quando pianura o salita che fosse riuscivo a permettermi sempre i rapporti del cambio più duri.
Questa prima giornata in bici dopo tanto tempo, avrebbe un'appendice a prima vista negativa: ho avuto alla fine qualche dolore di troppo al ginocchio destro... del resto me la sono voluta, perché 55km come primo assaggio è un po' eccessivo! Ma la nota positiva è che il ginocchio destro è il mio ginocchio "buono"! A riportarmi a casa (senza problemi) è stato il ginocchio sinistro, proprio quello riguardo cui devo recuperare fiducia ancor più che forma. In questo periodo, ricevendo un trattamento shatsu ogni settimana, sono diventato particolarmente consapevole della mia accentuata bilateralità: lato destro sovraccarico e sinistro scarico. Asimmetria che ha causato pure la crisi avuta al ginocchio sinistro due anni fa. Quell'incidente mi ha portato ad accentuare questo squilibrio (tra yin e yang): non fidandomi più della gamba sinistra tendo sempre a poggiare sulla destra. Senza addentrarmi nei risvolti psicologici e simbolici di tutto ciò, dico semplicemente che ieri ho riacquistato fiducia nel mio lato sinistro e ridimensionato quella riposta sul lato destro: questo è bene!
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