Non sappiamo con certezza come funzioni l'e-cat, qualcuno direbbe che non sappiamo nemmeno con certezza che funzioni...
Molte sono le teorie finora avanzate dagli esperti, anche troppe; infatti solo una, al massimo, potrà essere quella giusta.
Di sicuro la persona che dovrebbe conoscere meglio l'e-cat, Andrea Rossi, ha fatto una scelta: pubblicare con il prof. Norman Cook
un paper in cui è presentata una bozza di ipotesi di funzionamento. Inoltre dichiara di stare attualmente lavorando con Cook, ed ora anche un matematico, ad una revisione ed affinamento matematico della stessa teoria.
Alcuni aspetti del paper si comprendono meglio attraverso
un libro di Cook, che Rossi ha dichiarato più volte di aver studiato per lo sviluppo dell'e-cat. In estrema sintesi il paper ipotizza che l'energia in eccesso dell'e-cat sia dovuta alla fusione di Litio-7 e Idrogeno-1 in Berillio-8 e dal suo conseguente decadimento in due atomi di Elio-4 ad alta energia cinetica (circa 17 MeV complessivi), quindi senza sostanziali emissioni di pericolosi neutroni e gamma.
Questo Cook-Rossi paper ha ricevuto di recente una forte critica da Camillo Franchini in
un post del suo blog. In sintesi Franchini mostra che, secondo le banche dati AIEA, a fronte del bombardamento di Litio-7 con protoni (nuclei di Idrogeno-1), le reazioni nucleari documentate siano ben tre: una che produce solo gli alfa (nuclei di Elio-4) ad alta energia, ma anche una che produce pericolosi gamma ed una che produce addirittura neutroni.
Sono venuto a conoscenza di questo interessante post grazie a Gio che lo aveva linkato su 22 passi, e seguendo un vecchio consiglio di Mario Massa sono andato nel blog di Franchini a chiedere chiarimenti tecnici.
Il primo dubbio che mi era venuto era se queste emissioni di gamma e neutroni censite nelle banche dati fossero in quantità trascurabili o fossero facilmente schermabili, ma dalle prime risposte tecniche ricevute ho capito di no.
Ho quindi sottoposto a Rossi la questione su JoNP e lui mi ha suggerito di rileggere bene il Cook-Rossi paper, cosa che ho fatto.
Ho notato per prima cosa che Cook parla di Litio-7 al primo livello di eccitazione nucleare e non allo stato fondamentale e che questa cosa sia per lui determinante.
Ma ho notato che gli esperimenti documentati nelle banche dati AIEA non contemplavano questa opzione per ragioni tecnologiche molto semplici: la durata del primo stato di eccitazione nucleare del Litio-7 è estremamente piccola, questo torna praticamente subito allo stato fondamentale emettendo un gamma... ancora gamma!
Ci ho pensato un po' sopra ed ho avuto alla fine un flash molto bizzarro: e se invece di essere il protone a colpire il Litio-7 avvenisse il contrario?
Data la bizzarria dell'ipotesi non ho voluto nemmeno proporla come ennesima spiegazione dell'e-cat, ma suggerirla come originale ipotesi di un ipotetico reattore alternativo all'e-cat che ho chiamato ironicamente Ca-cat (Caggia-catalyzer).
Ho cercato quindi nella banca dati
AIEA questa bizzarra reazione e con mia sorpresa l'ho trovata. Che fortuna! Mi sono detto.
Ho anche verificato che non esistessero altre possibili conclusioni di questa reazione che producessero gamma o neutroni... altro colpo di fortuna! (vedi nota 1)
Ho quindi buttato lì a Franchini questa boutade del ca-cat chiedendo se tale reazione facesse davvero quello che stavo immaginando.
Una delle obiezioni di Franchini fu che la probabilità che questa reazione avvenisse sulla terra, fuori da un acceleratore di particelle, è molto scarsa: la sezione d'urto, nel suoi punti massimi, è infatti di soli 0,0016
barn mentre a confronto la sezione d'urto di un neutrone che provochi la fissione dell'uranio è 500.000 volte maggiore.
Ho quindi immaginato che mentre nei test fatti negli acceleratori di particelle il target di idrogeno fosse una fetta sottilissima di polipropilene, dentro il reattore ca-cat avrei potuto mettere tutto l'idrogeno che volevo, sfruttando la terza dimensione, intorno al Litio-7, così da aumentare il numero effettivo di reazioni che sarebbero avvenute.
L'immagine mentale che avevo in testa era che se era improbabile colpire con un dardo un bersaglio piccolo, tappezzando di tanti di questi bersagli la stanza, magari anche creando molti strati di bersagli sfasati tra loro, sarei riuscito ad aumentare il numero dei colpi a segno fino alla quasi certezza.
L'obiezione che mi è stata fatta è che aumentare di 500.000 volte la densità dell'idrogeno non sia possibile. Pur non avendo capito appieno questa obiezione l'ho portata a casa ed ho continuato a pensare...
Mi sono quindi ispirato al gioco delle freccette elettroniche dove il paglione non è liscio ma forma un reticolo di plastica nei cui buchi la freccetta con la punta di plastica va ad incastrarsi.
Ho immaginato quindi che l'assorbimento dell'idrogeno negli spazi interstiziali del reticolo della struttura cristallina (lattice della materia condensata) del Nichel creasse non solo il compattamento e la densità cercata dell'idrogeno rispetto allo stato gassoso, ma che addirittura la struttura cristallina del Nichel creasse in ogni cella una sorta di nano-imbuto che attraverso lo scattering elastico del Litio-7 lo guidasse al centro verso l'idrogeno...
L'obiezione di Franchini è stata a questo punto che avrei fatto meglio ad usare il Palladio al posto del Nichel, perché ha una capacità assorbente dell'idrogeno 500.000 volte maggiore, mentre nel Nichel l'idrogeno si sarebbe distribuito solo sulla superficie e nei primi strati di atomi.
Ho controllato quindi il brevetto di Rossi ed ho notato che come catalizzatore non cita solo il Nichel ma anche il Palladio e tutti gli elementi della colonna 10 della tavola periodica.
Altro colpo di fortuna!
Inoltre ho notato che la dimensione micrometrica del Nichel permette proprio di saturare quasi completamente il volume dei grani avendo tanta superficie.
Altro colpo di fortuna!
La mia immagine mentale è che il Litio-7 non possa entrare dentro lo spazio interstiziale della cella cubica a facce centrate del Nichel, né che a basse energie possa reagire anelasticamente con il Nichel, e quindi che l'unica cosa che gli riesca è di fondersi con l'idrogeno, se non subito magari dopo qualche rimbalzo.
L'obiezione ricevuta è stata che nella fisica quantistica le cose non sono così semplici come nei giochi di palline e freccette del mondo macroscopico e che ciò che stavo immaginando non poteva accadere... e che per capirne il perché avrei dovuto studiare la fisica a livello universitario... insomma, questo ca-cat può funzionare solo nella fantasia degli ignoranti.
Un'altra obiezione è stata chiedermi da dove il Litio-7 avrebbe preso l'energia, ipotizzata dell'ordine dei 3 MeV circa, necessaria all'eccitazione ed all'accelerazione necessaria alla reazione.
Ho immaginato che questa possa venire dallo scattering parzialmente anelastico delle particelle alfa a 17/2 MeV contro i nuclei di Litio-7. Anche questa è una reazione presente in banca dati.
Di fatto non disponiamo di dati sperimentali sulle sezioni d'urto di proiettili di Litio-7 che colpiscono un bersaglio di Nichel caricato con Idrogeno-1... penso che sarebbe interessante come misurazione, sempre che sia tecnicamente fattibile.
Concludendo: i tecnici del blog di Franchini sono compatti nella convinzione che il ca-cat non possa funzionare, la spiegazione dettagliata del perché però è secondo loro troppo complessa per l'uomo della strada come me, che dovrebbe mettersi a studiare seriamente la fisica nucleare se volesse capirla...
Io rimango in attesa che si manifesti da qualche parte una sorta di buon Piero Angela che riesca a spiegare queste motivazioni complesse anche alle persone come me, senza pretendere che tornino a scuola.
Silvio Caggia
Nota 1: Franco Morici ha fatto notare in un
commento che, a certe energie, il bombardamento di Idrogeno-1 con Litio-7 potrebbe attivare una reazione anelastica con produzione di neutroni.
e tutto questo mentre tentavi di vendere dei "folletti" o ricordo male ? comunque bella ipotesi , se non ti assume ora come portavoce non lo fà più .
RispondiElimina"Di fatto non disponiamo di dati sperimentali sulle sezioni d'urto di proiettili di Litio-7 che colpiscono un bersaglio di Nichel caricato con Idrogeno-1... penso che sarebbe interessante come misurazione, sempre che sia tecnicamente fattibile."
RispondiEliminae cosa succede se nell'imbuto , prima del litio , si trovi per caso un'altro atomo di idrogeno che non ha trovato posto nel reticolo e che viene compresso dal proiettile litio ? cosa succede se il reticolo sottoposto a tensione alternata si espande e si contrae e quindi potrebbe includere o rilasciare idrogeno ? cosa succede se la compressione del reticolo stesso dovuta all'alternata e' sufficentemente forte da "fondere" atomi di idrogeno e nickel prossimi ?
Intanto complimentoni per il lavoro :-)
RispondiEliminaQuando mi avventurai a seguire le tue elucubrazioni da Franchini, fantasticando sulle questioni della 'Barriera di Coulomb' e delle sezioni di urto, mi venne in mente che le ragioni per le quali le energie dovevano essere molto alte per consentire una fusione, era, semplificando al massimo e rifacendomi all'ingenuo modello atomico stile Bohr (a palline ;-) ), che i due protoni si potevano 'schivare' a vicenda. Sappiamo che la forza di repulsione dovuta alla carica elettrica agisce a qualunque distanza e che quadruplica ad ogni dimezzamento di questa. Invece, la forza che tiene insieme il nucleo (mi sfugge il nome e non ho voglia di cercare su wikipedia) ha un raggio d'azione più limitato, ma quando le distanze diventano veramente piccole, prevale su quella di repulsione elettrica. Mi ero chiesto se davvero l'energia richiesta servisse per arrivare al punto in cui la seconda forza, quella a breve distanza, prevale sula prima, nell'ipotesi che i due nuclei fossero su un binario. Seguendo alcuni link mi era parso di capire che calcoli teorici confermavano quell'ipotesi. Forse quello che ti hanno risposto cripticamente è proprio quello che 'credevo' di aver capito io, cioè che i calcoli teorici delle forze e delle masse coinvolte, ci dicono che anche con un vincolo di 'giacere praticamente sulla stessa retta' le due particelle per arrivare a fondersi hanno bisogno di una energia di svariati Mev, quindi non è facile pensare di fregare la barriera i Coulomb limitando le possibilità di movimento delle stesse. Se invece fosse vero che buona parte dell'energia è necessaria per evitare che la mobilità delle particelle possa consentire loro non tanto di frenarsi e respingersi a 180°, ma piuttosto per 'evitarsi di un soffio', come nei filmoni catastrofici in cui si deve deviare di pochi gradi l'asteroide che sta per schiantarsi sulla Terra e tanto basta per evitare l'impatto, allora il confinamento in una matrice potrebbe avere esattamente l'effetto che hai immaginato. Credevo di aver capito che NON era così, ma mi sta venendo l'insana speranza di aver interpretato male quello che avevo letto. Sta' a vedere che il ca-cat-A (tranquillo, poi ci sarà il 'B' :-D ) non è poi così improbabile. Sarebbe grande, ma aspettiamo le bacchettate. 'Altrove' si staranno già sbellicando dalle risa a leggerci.
Era palese che allorquando non avrebbero avuto argomenti per confutare la tua ipotesi l'avrebbero buttata in caciara...bravo Silvio.
RispondiEliminaMa che mestiere fai?io non l'ho ancora capito :)
@Bertoldo
RispondiEliminaDi chi dovrei fare il portavoce?
Concordo con tutte le tue domande sul cosa succede se... Secondo me accadono proprio le cose riscontrate nei vari TPR!
Nota: anche se li chiamo nano-imbuti di nichel questi sono più simili ai cartoni portauova dove le uova sarebbero l'idrogeno-1. Sarebbe più corretto chiamarli reggi-idrogeno... :-)
@Alessandro Pagnini
Ti basta guardare i grafici dell'AIEA delle sezioni d'urto. Questi ti danno un'idea di come la probabilità che la reazione avvenga sia funzione dell'energia incidente.
@triziocaiodeuterio
Io non lavoro, e per questo posso permettermi di fare queste pensate... :-)
Per i "mestieri" come già scrissi in passato sono un "emerito": programmatore, analista dati, technical manager, program manager... Ma anche "emerito": venditore porta a porta, distributore...
@Silvio
RispondiEliminaFai pure qualche marchetta dimme la verità ;-DDDD
@ Silvio
RispondiElimina"...Ti basta guardare i grafici dell'AIEA delle sezioni d'urto. Questi ti danno un'idea di come la probabilità che la reazione avvenga sia funzione dell'energia incidente...."
Cosa intendono con 'energia incidente'?
Oggi c'è stata parecchia energia e soprattutto rabbia nell'incidente tra Rossi e Marquez, ma credo sia un altro paio di maniche. :-D
Scherzi a parte, l'energia incidente definita a livello atomico non so immaginarmela. Nel mio modello 'a palline' immaginiamo due palle da biliardo. Dirigo la 1 verso la 2, ma una forza repulsiva tende ad amplificare qualunque minima incertezza nella direzione, aumentandone l'angolo. Ovviamente il vettore di questa forza potrà definire una risultante del moto della biglia 1 tanto più diversamente orientato, quanto minore sarà il vettore della forza impressa nel colpo e in termini di effetto della velocità di corsa della biglia 1. Inoltre anche la biglia 2, avendo massa confrontabile, tenderà a sottrarsi all'incontro con la 1. Ora so già che un modello a palline è inadeguato, ma io più di così proprio non riesco.
Rimanendo quindi su questa rappresentazione, con tutti i suoi limiti, mi viene da pensare che invece se la biglia 2 fosse in un angolo del biliardo e le dirigessi la 1 addosso, magari dopo qualche rimbalzo sulle sponde, ottimo per una 'carambola' ;-), avrei la possibilità di avvicinarmi a sufficienza. Se invece la biglia 2 non è nell'angolo, ritorniamo al primo caso, ovvero devo tirare ben dritto e ben forte per farle toccare, o almeno avvicinare molto.
Ora non so se quello che chiami energia incidente può essermi spiegato in questo mio puerile modello, che è quasi il massimo a cui posso arrivare :-(
@triziocaiodeuterio
RispondiEliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Marchetta ? No, ancora non mi faccio pagare...
@Alessandro Pagnini
Premesso che l'analogia con le palle da biliardo non regge nel mondo subatomico, tieni presente che gli esperimenti fatti negli acceleratori ti danno delle misure, dei dati, in cui la tua barriera di Coulomb è già inclusa nel prezzo.
L'energia incidente è quella dei proiettili di Litio-7 sparati contro il target. Nel target c'è un sottilissimo strato di polipropilene che contiene atomi di Idrogeno-1. Dagli "schizzi" che fanno i "botti" misurano con quale probabilità la reazione è avvenuta. "Tutto compreso", anche la repulsione Coulombiana.
Su e cat world: PDFs of Presentations at the 11th International Workshop on Anomalies in Hydrogen Loaded Metals (Roul)
RispondiEliminaAprendo questo argomento c'è un link che porta su 22 passi...entrando da li, c'è un 22 passi "ridotto"... potevano "linkarlo" meglio
@Mauro
RispondiEliminaEh, credo che e-cat world mi abbia guastato la sorpresa in preparazione, linkando la versione beta in progress del nuovo 22passi prossimo venturo... purtroppo il tempo è molto tiranno con me e non so esattamente quando sarà pronto, ma sicuramente entro fine anno faremo tutti shift da qui a lì.
Non cambieremo piattaforma (Blogger di Google), ma ci saranno molti meno orpelli (quindi un blog più leggero da caricare e aprire), layout dinamico per fruire il blog in modo ottimale da qualunque dispositivo, nuova gestione di TAG/etichette, staremo in https invece che in http, i commenti si appoggeranno a DISQUS invece che a Blogger (in questa prospettiva non escludo di riaprire il blog adottando tutte le contromisure possibili contro troll, zingari ed esagitati) ma sarà soprattutto un blog meno personale e più collettivo.
@ Daniele
RispondiEliminaops! :-)
@silvio
RispondiEliminaComplimenti sinceri; non si se ci hai preso, ma la tua speculazione logica rivela una intenzione lodevole di andare oltre la superficie delle cose, in una parola rivela intelligenza.
@ Silvio
RispondiElimina"...Dagli "schizzi" che fanno i "botti" misurano con quale probabilità la reazione è avvenuta. "Tutto compreso", anche la repulsione Coulombiana...."
A me interessava capire quanto valeva da sola la repulsione coulombiana, appunto, per il mio self brainstorming. Vabbe', tanto col modello a palline, effettivamente, non andrei molto in là. :-)
gran bel lavoro!
RispondiElimina@Silvio Caggia
RispondiEliminaCiao Silvio, hai per caso avuto modo di leggere il paper del Dubinko per poter valutare se le sue principali tre ipotesi (...tendenti alle tesi per via delle sperimentazioni effettuate) siano compatibili col tuo Caggia-catalyzer?
Comunque complimenti per il tuo ca-cat, lavoro caratterizzato da costante... fortuna!!! ;-)
@salvatore boi
RispondiEliminaMi spiace, ho provato a leggere Dubinko ma sono spiazzato dalla matematica... :-(
Vi segnalo il proseguimento della discussione con Franchinu in alcuni commenti del post Andrea 1 su Fusione Fredda.
RispondiEliminaIn particolare in riferimento ad un vecchio paper:
http://www.diva-portal.org/smash/get/diva2:52651/FULLTEXT01.pdf
Leggiamo un attimo insieme l’abstract di questo lavoro sperimentale:
“Evidence of Enhanced Nonthermal Nuclear Fusion
Hidetsugu Ikegami* and Roland Pettersson
Department of Analytical Chemistry, Institute of Chemistry, Uppsala University,
P.O. Box 531, S-751 21 Uppsala, Sweden
PACS Ref: 25.45.Hi
Abstract:
The 7Li(d, nα)4He reaction has been studied with 10~24 keV deuterons implanted on
metallic Li. Alpha-particles were measured using a solid state detector and neutrons
by a BF3 counter. When the liquid target was in the solid phase, no single event was
observed as interfered from known reaction cross-section data. Using metallic Li in
the liquid phase we observed a rate enhancement by a factor of 10^10-10^15. This
enhancement is explained by united atoms LiD formation enhanced by the thermodynamic force in metallic Li liquids, which induces adiabatically the recoilless 7Li(d, n)8Be*→2 4He reaction.”
Evidenzio:
“When the liquid target was in the solid phase, no single event was observed as interfered from known reaction cross-section data. Using metallic Li in the liquid phase we observed a rate enhancement by a factor of 10^10-10^15.”
Ora, ragionando per pura analogia con questo esperimento, se per botta di c*** ottenessi anche io questo miglioramento di un fattore 10^10-10^15, saremmo d’accordo che il mio ca-cat si auto sosterrebbe?
Sì o no?
Riporto la frase conclusiva del paper:
“On the contrary to the one century retained assessment that atoms never change identity in the chemical reactions whereas nuclear reactions are not affected by temperature, catalysts and the compound in which an element occurs, both chemical and nuclear reactions take place cooperatively in certain ensembles such as metallic Li liquids at thermal equilibrium. In the liquids, the thermodynamic force produced by collective mobile valence s-electrons dominates the nuclear reactions via enhanced atomic fusion, that is, formation of united atoms and results in the nuclear reaction enhancement of exponential magnitudes.”
A quanto pare qualcosa di simile ai miei nano-inbuti qualcuno lo ha già scientificamente sperimentato e misurato.
Malgrado la fisica nota continui a dire che ciò è impossibile.
Una sola ultima domanda: lei questo paper lo aveva già letto o non lo conosceva?
https://fusionefredda.wordpress.com/2015/10/26/andrea-1/#comment-53144
Beh, beh... Extreme cherrypicking, mi pare.
RispondiEliminaPer onesta' intellettuale avresti dovuto segnalare anche la risposta di Franchini.
Ci penso io, non ti preoccupare:
@Silvio Caggia
Una sola ultima domanda: lei questo paper lo aveva già letto o non lo conosceva?
E’ un lavoro notissimo; ne avevamo discusso in questo blog, però non saprei ritrovare il post. Mi ricordo che segnalai che comunque il lavoro era stato fatto in acceleratore, non si tratterebbe di fusione fredda. Io fisserei 1200 °K, ossia 0,15 eV, come limite della ff. Come focalizza e accelera un fascio di particelle si entra nella fusione calda. Tenga conto che nessun mamozio contiene un acceleratore. Deve rinunciare perfino a un comune tubo a raggi catodici.
Se altri sono interessati si può entrare nei dettagli di quel lavoro. Per esempio, dice di avere ottenuto sezioni d’urto elevatissime, ma non fornisce i dettagli sperimentali.
Malgrado la fisica nota continui a dire che ciò è impossibile.
Appunto, se la fisica non lo considera possibile, archivi quel lavoro come hanno fatto tutti.
Mi colpisce l’espressione “fisica nota”: la fisica nota è la sola fisica di cui disponiamo. Lei crede che il chimico Ikegami abbia inventato una nuova fisica?
Adegui le Sue opinioni alla fisica nota e non avrà sorprese. Lei dirà che è faticoso e io Le dò ragione, è faticoso, bisogna studiare per anni. Chi studia per anni non è un masochista.
Saluti,
Barney
@Barney
RispondiEliminaPer onestà intellettuale dovresti allora copiare anche la mia risposta a Franchini, e magari poi la sua... E perché non copiare anche il commento prima e magari quello prima ancora...
Invece io che ho fatto? Ho messo il link al commento così chi vuole può leggersi tutti i commenti dopo e tutti i commenti prima... E magari anche le tante cimpate di contorno che rendono volutamente illeggibile il dialogo...
Se hai seguito tutto il dialogo, compresi i continui loop, go to, repeat until, poi mi dai un giudizio complessivo di onestà intellettuale, se hai voglia, dei vari personaggi...
Per onestà intellettuale il cherry picking è un'altra cosa, è quando tiro cento volte una monetina e riporto solo le volte che esce testa. Riportare un esperimento scientifico che dimostra un miglioramento tra i 10.000.000.000 ed i 1.000.000.000.000.000 di volte della sezione d'urto di una reazione nucleare attraverso il controllo fine della temperatura del Litio-7 è cherry picking?
Il paper è andato in prescrizione come i processi perché è del 2002?
La fisica nota come se lo spiega?
Sempre per onestà intellettuale...
Per onesta' intellettuale io avrei messo SOLO il link alla discussione.
RispondiEliminaQua c'e' gente di bocca buona, che non andra' mai a controllare da Franchini se le tue domande hanno ricevuto risposta. E questo lo sai anche tu.
Il cherry picking e' scegliere quell'articolo che citi, e pensare che da solo (tra centinaia di altri che dicono l'opposto) serva a puntellare la tua teoria, per la quale ti rinnovo i complimenti (meno per la riuscita finale, ma l'intento e' lodevole). La fisica ufficiale presumo l'abbia letto, vagliato con gli strumenti della fisica ufficiale, e ritenuto insufficiente a spiegare alcunche'.
La supponenza e' credere che quell'articolo, di 13 anni fa, sia passato inosservato ai piu', pur avendo al suo interno la ricetta per la felicita' del mondo. Pensare cioe' che tutti stiano andando contromano, e non prendere minimamente in considerazione l'idea che la corsia che dovevi imboccare era l'altra. Ritenere che gente che di mestiere fa il fisico nucleare non capisca una mazza di quanto la' sopra scritto, vuoi perche' troppo ligio alla scienza ufficiale, vuoi perche' prevenuto nei confronti di Rossi (che nel 2002 chissa' cosa cercava di inventare per rivoluzionare il mondo... Non certo la fusione fredda).
Ma non c'e' problema, aspettiamo gli eventi: entro Natale avremo qualche notizia. Non certo l'accrocchio sugli scaffali, perche' il genio d'aa Brianza ha messo le mani avanti sia col ritornello "positive or negative", sia col dire che in ogni caso serviranno taaaaanto tempo e taaaanti soldi per avere le fabbriche robotizzate (che aveva gia' pronte overseas o in Florida nel 2012, poi probabilmente le avra' smantellate per far cassa e comperare i 17 appartamenti a Miami...), la certificazione, scegliere il colore dei toppini di gomma per chiudere le valvole, e il profumo dell'arbre magique da appiccicare all'antenna...
E' un mondo difficile, Silvio. Ci vuol fede, o fantasia. Chi e' dotato di entrambe puo' stare tranquillo. Gli altri e' bene inizino a provare la caldaia del metano: questa primavera non durera' in eterno.
@Barney
RispondiEliminaIo i link senza spiegazione o citazione di cosa vado a trovare non li apro mai per principio.
Visto che la discussione nata sul primo post di Franchini si è trascinata su un nuovo post ho ritenuto doveroso linkarlo.
Ho scelto quel mio commento perché mi sembra una svolta interessante nella discussione, che aggiunge dopo giorni qualcosa di nuovo a quanto già riassunto nel mio post.
Non esiste cherry picking nello scegliere un paper scientifico anche perché non ne esistono centinaia di altri che dicono l'opposto riguardo quell'esperimento, come sostieni tu.
Ti invito ad usare la tua onestà intellettuale e ritirare l'accusa di cherry picking
https://en.m.wikipedia.org/wiki/Cherry_picking_(fallacy)
L'unico argomento rimasto è la supponenza?
La mia?
Sei sicuro che chi è supponente sia io?
Sia ben chiaro: io non posso certo dimostrare con assoluta certezza che l'e-cat funzioni, non ne ho certo gli strumenti. Quello che sto qui sostenendo è che voi non potete dimostrare che non funziona appoggiandovi alla scienza nota. Troppe le cose che la scienza nota non ha mai misurato per mancanza di interesse a farlo.
Quello che potete dire con certezza è che non sapete come funziona. Né sapete con certezza se funziona.
Possiamo nel frattempo avere delle opinioni personali, io che funzioni, voi che non funzioni.
Ma le opinioni personali, anche di uno scienziato, non vanno confuse con la Scienza.
Supponente sarà chi è assolutamente certo che una cosa non può funzionare. Io invece ti offro anche due opzioni tra cui scegliere: funziona o Ascoli65.
@Andrea Idini
RispondiEliminaNon abbiamo ancora i dettagli di tutta la teoria ma a pagina 7 di questo documento si può leggere l'abstract del paper di Cook che sarà presentato a dicembre:
http://jcfrs.org/JCF16/jcf16-abstracts.pdf
Mi piacerebbe un tuo commento che rispecchi il punto di vista della scienza ufficiale.
Per quello che si può dire di un semplice abstract, quanto siamo lontani qui dalla fisica nota?
Potresti spiegarci questo abstract "a fumetti" e sempre "a fumetti" magari spiegarci se qualcosa non torna?
Grazie
@Andrea Idini
RispondiEliminaE non è che magari ti scappa anche un'analisi di tutti gli altri abstract contenuti in quel documento preliminare - 22 pagine - del JCF16?
Sempre più fuffaroli e burloni questi Giapponesi, nevvero?
Rossi ha precisato quanto segue su JoNP riguardo quel paper:
RispondiEliminaAndrea Rossi
November 26th, 2015 at 7:22 PM
Albert N.:
The Mossbauer Effect is well described on Wikipedia (Google Wikipedia Mossbauer Effect).
Prof Cook and I are working on a theory that could link the reverse Mossbauer Effect with the Rossi Effect.
It is a very complex work that demands complex mathematical models and we are not ready for a publication.
What Prof Cook will present is a hint of our intuition.
We are curious to see the reactions and to see if there is something to learn.
I must say that we learnt much from the discussions I had with Prof. Suffritti of the University of Sassari (Italy) upon an unpublished paper of him on the same issue.
Our publication is going slow because we agreed upon the fact that this publication is worth to be made only if our theory can be sustained by a consistent mathematical structure.
Warm Regards
A.R.