È aperto fino al 4 maggio il bando della Regione Umbria che vedete nel titolo. Ve ne voglio parlare perché è un bando veramente
curioso, per ora mi fermo agli eufemismi. Dopo averlo letto con attenzione - osservando che è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria (
1) il
1 aprile scorso - verrebbe da credere che si tratti di uno scherzo... invece è tutto vero.
Potete leggerlo integralmente sul BUR o sulla delibera di giunta regionale che l'ha approvato il 16 marzo scorso (
2), io ve ne riassumerò i punti salienti.
Sono destinatari dei contributi i nuclei familiari che hanno avuto una diminuzione del reddito complessivo 2013 rispetto a quello 2012 uguale o superiore al 40% (il bando specifica quali cause sono ammesse come origine della riduzione di reddito).
Tra i requisiti soggettivi per l'accesso, è fondamentale la non titolarità di casa di proprietà. Inoltre il nucleo familiare deve avere un reddito complessivo 2013 non superiore a € 30.000.
Notiamo subito che il bando puzza parecchio di
illegittimo, poiché prende in esame il
reddito del cittadino a dispetto della normativa vigente che prevede la presentazione dell'
ISEE ogniqualvolta si
"richiedano prestazioni o servizi sociali o assistenziali non destinati alla generalità dei soggetti o comunque collegati nella misura o nel costo a determinate situazioni economiche". Facciamo finta di non essercene accorti e andiamo avanti.
Dunque, se un nucleo con reddito complessivo 2013 pari a € 30.000 avesse avuto un reddito complessivo 2012 pari a € 40.000, non potrebbe accedere al sostegno in questione, infatti la riduzione di reddito dal 2012 al 2013 sarebbe pari solo al 25%. Per partecipare al bando quel nucleo avrebbe dovuto avere nel 2012 un reddito complessivo di almeno € 50.000, infatti una riduzione del reddito da € 50.000 a € 30.000 corrisponde al 40% di riduzione minima prevista dal bando. E siccome la riduzione deve essere uguale o superiore al 40%, quel nucleo nel 2012 avrebbe potuto avere un reddito complessivo di € 100.000, ma anche di € 200.000, € 300.000 e così via, e potere partecipare comunque al bando...
Ehm, va be', può partecipare al bando una famiglia che nel 2012 aveva un reddito di € 300.000 e nel 2013 se lo ritrova ridotto di un ordine di grandezza: pensiamo per esempio a un manager di una grande industria licenziato in tronco... un evidente caso di
"debolezza socio-economica", ci sta no? Ok, ma partecipare al bando
per ottenere cosa? Qua cominciamo a divertirci sul serio: per ottenere un
contributo integrativo del canone di affitto relativo a un alloggio locato o da locare, che sia ubicato in Umbria, che faccia parte di un fabbricato costituito da almeno due alloggi (ville e castelli no, grazie a Dio, ma una bella bifamiliare con giardino sì!), che abbia una
superficie utile fino a 95 mq, o 120 mq per nuclei composti da almeno 5 persone.
Il bando prevede la formazione di una graduatoria e i punti vengono attributi così:
- punti 6 se il nucleo risiede in un alloggio oggetto di sfratto esecutivo
- punti 5 se l'alloggio locato o da locare è ubicato in un centro storico
- punti 3 se almeno un componente del nucleo è titolare di un contratto di lavoro precario
- punti 3 se il reddito complessivo 2013 non è superiore a € 12.000
- punti 2 se il reddito complessivo 2013 non è superiore a € 18.000
- punti 1 se il nucleo è in graduatoria per l'assegnazione di una casa popolare
Riuscite a vedere un filo di buon senso in tutto ciò?
An passant. Il bando prevede che "a parità di punteggio le domande sono collocate in graduatoria in ordine crescente di reddito complessivo"... Qualche dubbio su come vada interpretata questa fase, visto il bando nel suo complesso, ce l'ho. Voglio sperare che significhi che, a parità di punteggio, prende il contributo chi sta economicamente peggio e non chi sta meglio.
E ci avviciniamo al gran finale.
Che differenza c'è tra partecipare al bando come single o come nucleo familiare composto - facciamo un esempio a caso - da marito e mogli, tre figli e due nonni disabili? Nessuna, ai fini del punteggio è la stessa cosa, gulp!!!
Ricapitoliamo.
Un single che nel 2012 abbia avuto un reddito complessivo di € 300.000, che poi sia stato licenziato, che abbia visto il proprio reddito complessivo crollare nel 2013 a € 30.000, che non abbia mai comprato casa, che magari abbia sempre vissuto in hotel e giri in Porsche, che ora intenda affittare un "appartamentino" di 95 mq in centro storico, ebbene quel single è un "nucleo familiare in condizione di debolezza socio-economica" buon candidato a ricevere dalla Regione Umbra un "contributo finalizzato a sostenere l'affitto".
Ma quanto sarà mai questo contributo? Il bando prevede un meccanismo per calcolarlo, commisurando il reddito 2013 all'importo del canone di locazione, comunque sia il massimo contributo possibile è pari a € 200 al mese. Ricorda un po' la montagna e il topolino, non vi pare? Va però detto che il contributo viene erogato per massimo 36 mesi! Dunque il single di cui sopra verrebbe a prendere in 3 anni fino a € 7.200... mica male di questi tempi!
Ora dico io, mentre i Comuni sono costretti a tagliare ore di assistenza domiciliare ad anziani e disabili, contributi economici ad indigenti, chiudere servizi per i cittadini, per l'ormai cronica riduzione del
FNPS, ha un pur minimo senso che una Regione, per di più di
sinistra, dissipi risorse preziose in un bando
sui generis come quello che abbiamo appena esaminato? A mio avviso assolutamente no, oserei dire che è
vergognoso.
Per questo, se alle prossime elezioni regionali umbre sicuramente non voterò la destra alleata di Salvini, tanto meno rivoterò la sinistra che nel corso degli ultimi anni ha partorito decine di altri bandi insensati e schizofrenici come quello che abbiamo appena esaminato.
Umbri, svegliamoci! La sinistra che ci governa non è più la sinistra in cui abbiamo creduto per tanti anni, ci ha tradito nei valori, nei diritti, nelle promesse. Venite ad ascoltare i comizi dei 5 Stelle: sentirete argomentazioni, percepirete un senso morale, respirerete un entusiasmo a cui non eravamo più abituati. A vedere la TV sembrerebbe che la politica è morta con Berlinguer, ma non è così. La vera anima della sinistra non appartiene più al PD berlusconizzato da Renzi, ora è rinata dentro il Movimento: nessun altro partito in Italia oggi fa politica, parla di politica, difende la politica dei diritti e dei cittadini come i cinquestelle. Ci siamo talmente assuefatti alla politica del potere e della casta che avvicinarsi al Movimento 5 Stelle è come respirare aria fresca dopo anni e anni chiusi in una scatola!
Per questo è importante mandare in Consiglio Regionale
Andrea Liberati e il
maggior numero di cinquestelle possibile (tra l'altro si dimezzano lo stipendio e quindi costano ai cittadini la metà): affinché controllino che certe schifezze, porcherie, maneggi - ad hoc, ad personam, ad libidum - che avvengono in questa Regione non accadano più.
Per vincere la presidenza della Regione Umbria ci vorrebbe un miracolo, è vero. Ma se non sarà quest'anno, il miracolo accadrà tra 5 anni, ormai è solo questione di tempo.
@Daniele
RispondiEliminaNon ho capito questo passo:
"E se ora vi dico che il bando prevede che "a parità di punteggio le domande sono collocate in graduatoria in ordine crescente di reddito complessivo" e dunque prende il contributo, a parità di condizioni, chi sta economicamente meglio: ci vedete un qualsivoglia senso?"
A me suona invece che è primo in graduatoria che ha un reddito minore... Ma non sono avvezzo al politichese... Sei sicuro che significhi quello che hai inteso tu?
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSilvio tu hai una mente razionale e quindi fai un ragionamento logico, ma ti garantisco che i bandi pubblici come le leggi sono volutamente fumosi e variamente "interpretabili" per piegarli alle esigenze politiche dei committenti. Ora siamo sotto elezioni e queste manovre si moltiplicano ed hanno raggiunto un livello di raffinatezza notevole, non come a Napoli ai tempi di Lauro dove si dava una scarpa prima del voto e l'altra dopo (se si veniva eletti).
RispondiEliminaHai notato l'uscita di Renzi che si è inventato il fantomatico "tesoretto"???
Sta per replicare anche per le regionali il giochino degli 80 euro che alle europee gli ha portato una valanga di voti.
@Silvio
RispondiEliminaDefinizione di graduatoria:
"Elenco che, al termine di una gara o di un concorso, riporta i nomi dei partecipanti ordinati secondo il merito"
Sinonimo di "classifica".
Ora il nostro elenco è ordinato, a parità di reddito, in ordine crescente... mumble, mumble... hai ragione tu o hai ragione io?
Io una graduatoria ordinata in ordine crescente di reddito la immagino così:
1 1000€
2 900€
3 800€
4 ecc.
Tu la immagini così...
1 0€
2 100€
3 200€
4 ecc.
Quale è l'interpretazione giusta?
Gio dove sei?
Tu che sei un giurista, dacci una risposta per favore.
Buona giornata a tutti gli autori e a tutti i lettori.
Forse io sono troppo naive, ma fossi il comune agirei in modo completamente diverso... Farei semplicemente un bando per i locatori di case in affitto i cui inquilini non pagano più l'affitto per venir loro incontro compensandoli con:
RispondiElimina- il 50% dell'affitto concordatario
- l'esonero da tutte le tasse comunali sull'immobile
- l'esonero dalle tasse sul reddito da fabbricati (irpef) dell'immobile
Tutto questo ovviamente a condizione che:
- il reddito da fabbricati sia stato regolarmente denunciato e pagate le tasse
- il locatore rinunci ad azioni legali/sfratto nei confronti del locatario in difficoltà
- con graduatoria basata sui mesi di morosità accumulata
In pratica il comune si fa da garante per i cittadini locatari che non ce la fanno più a pagare l'affitto, nei confronti dei locatori.
Chiamiamolo "affitto da cittadinanza".
Troppo semplice?
@Silvio
RispondiEliminaSi, troppo semplice a quanto pare... ma se io avessi opportunità di votarti lo farei! :)))
La questione della graduatoria-crescente o decrescente è il meno. Se hai ragione tu, correggerò quel punto.
Vedi piuttosto se trovi altre possibili mie interpretazioni sbagliate, sarei contento se risultasse che sono un malfidato io e un benefattore l'artefice di quel bando.
Ci risentiamo stasera, sono impegnato per tutta la giornata.
Un abbraccio
Ciao,
RispondiEliminaio non pressoché dubbi che l'interpretazione di Silvio sia corretta.
DIre "in ordine crescente di reddito complessivo" è univoco,
essendo il reddito un numero significa
x1<=x2...<=xN
senza ambiguità.
Ma sono d'accordo con Daniele che non è questo il punto più rilevante.
Ciao,
gabriele
@Daniele
RispondiEliminaIo voglio credere che tutte le classifiche di questo genere siano fatte per favorire chi ha meno reddito... Ma viste le premesse fai bene ad essere sospettoso, però se quella frase davvero significasse una classifica come dici tu saremmo alla vera truffa scamuffa...
Non che non se ne facciano già... Tipo quella di dare 80 euro a chi bene o male un reddito ce l'ha già ma di non dare niente a chi proprio non ce l'ha...
O come questa di aiutare chi poverino di colpo non può più permettersi il caviale e champagne invece di concentrarsi su chi di fatto non è riuscito a pagarsi da mesi l'affitto mettendo anche in ginocchio un povero locatore che nel frattempo per almeno un paio d'anni è costretto a pagare le tasse COME SE gli entrasse l'affitto (il reddito da fabbricati è considerato assurdamente per competenza e non per cassa!) oltre che ovviamente pagare gli avvocati...
Esemplare il punto 6: cosa se ne fa di 200 euro al mese chi ha uno sfratto esecutivo in corso? Ci riesce a fermare lo sfratto?
E' il principio pietistico del "io ti do un contributo, al resto devi pensarci tu... Così invece di andare a rubare per 1000 devi solo più andare a rubare per 800"
@Gabriele
RispondiEliminaSì, il problema non è certo quello della classifica e non vorrei aver distratto dal problema principale: si privilegia chi ha avuto una diminuzione di reddito rispetto a chi proprio il reddito non c'è l'aveva manco prima!
È la stesa cosa di dare un sussidio a chi ha perso il lavoro ma non darlo a chi non ce l'aveva già prima!
E' il concetto di mantenere lo status quo, dare l'illusione a chi è nel tuo target di voto di un senso di protezione così che continui a votarti, ignorando quali sono i reali problemi della società.
@Domenico Canino
Per me il concetto di "uno vale uno" fa il paio con "nessuno deve rimanere indietro", cioè che quello che è rimasto indietro vale tanto quello che è avanti, non è che lo puoi ignorare pensando "si arrangi", l'ultimo vale tanto quanto te o il primo di tutti.
E non è una novità inventata da Grillo o Casaleggio, è uno dei capisaldi della Tradizione: "gora, gora te mem!".
Anche l'"uno vale uno" ha le sue radici esoteriche... Che ti piaccia o no, anche tu e Cimpy siete espressioni (diverse) della stessa Unità... :-)
Chiedi a Indopama i dettagli...
OT
RispondiElimina@Gio
@Alessandro Pagnini
Comincio ad essere preoccupato per la nostra vecchia scommessa...
Toyota, Honda, Mitsubishi, Volvo... Più ne vedo aggiungersi all'elenco che non siano Fiat, più tremo all'idea che Gio avesse ragione... :-D :-D :-D
@Silvio Caggia
RispondiElimina@gabriele
Ho modificato il post in modo da lasciare aperto giusto un dubbio su come interpretare il punto del reddito crescente.
Il mio dubbio è questo: per definizione una graduatoria di n partecipanti a un bando è un "elenco ordinato secondo il merito", ma al merito maggiore corrisponde il numero più basso (1) e al merito minore il numero più alto.
Quindi se guardiamo al merito, la graduatoria è un elenco decrescente (dal merito maggiore al minore), ma se guardiamo ai numeri attribuiti al merito, è un elenco crescente (da 1 a n).
Per voi la graduatoria di classificazione è decrescente o crescente?
Perché o l'impressione - ma potrei sbagliare - che è da questa risposta che deriva il modo di interpretare la frase "a parità di punteggio le domande sono collocate in graduatoria in ordine crescente di reddito complessivo".
@silvio
RispondiEliminaPer me il valore più importante negli uomini è l'intelligenza. Se è vera intelligenza, e non furbizia o astuzia che è diverso, ogni azione che produce è per il miglioramento della propria vita e per quella di tutti gli altri. E si giudica dalle opere concrete che uno produce e non da test o cavolate simili. Laicamente non si giudica mai l'individuo ma le sue opere. Ora per me è una fesseria dire: uno vale uno. Significa negare il valore degli uomini migliori ed equipararli ai più scarsi. Se si accettano i contributi degli uomini più intelligenti, se "si immette più intelligenza nel sistema" come dico sempre, a beneficiarne saranno tutti gli uomini, sopratutto gli ultimi che tu citavi. Esempio: Rossi inventa per capacità o fortuna un accrocco che ci dà calore ed energia a costi irrisori e sopratutto non inquina, non fa scorie. Pensate a navi e mari senza inquinamento da trasporto di petrolio, a montagne di alberi non tagliati, a città e megalopoli con aria finalmente respirabile. In un primo tempo è comprensibile ed umano che Rossi voglia farci i soldi e vivere bene, ma poi la scoperta deve diventare di uso libero e arricchire anche l'ultimo povero del pianeta. Se uno vale uno equivale a dire che le decisioni e le scelte che condizionano la futura vita del pianeta le decidono persone non intelligenti, perchè le loro idee valgono come quelle dei geni, allora per me non funziona. Perchè così non avremmo mai progressi.
le decisioni le decidono è veramente orribile, volevo dire"le prendono" ovviamente, scusate
RispondiElimina@silvio
RispondiEliminaio non so dirla bene, ma Menennio Agrippa e la sua parabola su chi deve prendere le decisioni è perfetta.
@Domenico Canino
RispondiEliminaCapisco il tuo discorso, ma al di là di tutto uno vale uno non è nato come slogan di Grillo, è da molto prima un principio fondante della democrazia: il voto elettorale di un premio Nobel vale quanto quello di un operaio, sia di un operaio che - se ne avesse avuto le opportunità - aveva un'intelligenza tale da diventare anche lui premio Nobel, sia di un operaio con QI nella media, sia di un operaio sempliciotto, e potrei fare lo stesso discorso dell'operaio con qualsiasi altra professione. In questo meccanismo tu vedi i contro, ma ci sono anche i pro.
Se scardiniamo il principio 1=1 nelle tue intenzioni punteremmo, nella migliore delle ipotesi a una aristocrazia, ma dà lì a una deriva verso oligarchia, tecnocrazia, dittatura, il passo è breve...
Chiaro, nemmeno il principio 1=1 ti protegge da derive, ma eticamente lo trovo superiore.
Chiaro, 1=1 non significa affidare scelte vitali per tutti ad incompetenti, per come la vedo io significa che i "migliori" devono essere in grado di spiegare le scelte che ritengono migliori e convincerne anche gli incompetenti.
Il principale problema della democrazia mi pare proprio la NON COMUNICAZIONE, si vendono scelte come fossero prodotti, non si fa convincimento ma pubblicità.
Mi dispiace ma devo correre via ora, se no avrei sviluppato il discorso come merita... così è insufficiente.
@daniele
RispondiEliminaCapisco il tuo punto di vista. La paura è di una aristocrazia, di una elite che comandi senza controllo. Il punto è questo per dare il comando in mano alle persone più intelligenti, e non a quelle che prendono più voti, bisogna creare un nuovo modo di governare i processi, che non sia la democrazia. E sopratutto levare tutte le forme ed andare alla sostanza. non contano, i premi nobel, o se sei un operaio o se sei un contadino o presidente di una banca mondiale. L'intelligenza non c'entra con la forma e la carica. Si presenta con i fatti con le opere, prima si fa qualcosa, si dimostra qualcosa e poi ci si propone. E' forse una utopia, ma non vedo altri modi per progredire. In tutte le epoche ha prevalso il più aggressivo, il più forte fisicamente, o quello che sapeva arringare le folle, quasi mai il più intelligente che aveva le idee giuste per realizzare una cosa, ecco il perchè della lentezza del progresso umano. Ma capisco che ci sono grandi rischi.
@Domenico Canino
RispondiEliminawww.beppegrillo.it/listeciviche/liste/conversano/uno-vale-uno.html
www.delusidalbamboo.org/2013/09/come-intendere-uno-vale-uno-per-fare-si-che-questo-concetto-sia-un-veicolo-di-liberta/
P.S. Maledetto correttore automatico dell'iPhone! Il da preposizione accentato grida vendetta! :))
RispondiElimina@Domenico Canino
RispondiEliminaQuoto i link lasciati da Silvio, il mio discorso andava a parare proprio in quella direzione.
@ daniele
RispondiElimina>Quale è l'interpretazione giusta?
Gio dove sei?
...disperso ...al momento disperso.....spero di ritrovarmi;)
@ silvio
>Comincio ad essere preoccupato per la nostra vecchia scommessa...
Toyota, Honda, Mitsubishi, Volvo... Più ne vedo aggiungersi all'elenco che non siano Fiat, più tremo all'idea che Gio avesse ragione... :-D :-D :-D
..vendettaaaaaa....tremenda vendettaaaaa:):):):)
@silvio
RispondiEliminaHo visto i link, il primo è di una banalità sconcertante; sorvoliamo; il secondo è più interessante perchè cerca di camminare sul filo, contro le elite che governano il mondo e i pochi che drenano la liquidità dei molti; l' analisi la si può condividere in parte, ma è il metodo che non funziona. Non ha mai funzionato nella storia degli uomini, tutti i progressi e avanzamenti sono venuti da idee di singoli individui o gruppi ristretti di persone, che sono riusciti POI a muovere le folle. Mai i cambiamenti sono partiti dalle moltitudini. Io dico che la soluzione sono ancora piccoli gruppi di individui che sono nati con la fortuna di essere più dotati degli altri,, ma con lo scopo del bene di tutti e non solo del loro, come avviene per le elite di oggi. Ti assicuro che in molti think-thank mondiali, il gusto del potere non è più nel fare denaro o non solo, ma nel gusto di comandare le masse a loro insaputa, come dei birilli. Quella elite deve essere sbaragliata da una elite migliore, ma le moltitudini non se ne accorgono neanche, figurati se possono sperare di combatterli. con uno vale uno. Magari mi sbaglio.
@Domenico Canino
RispondiEliminaCapisco il tuo punto di vista. La paura è di una aristocrazia, di una elite che comandi senza controllo...
Esattamente. Ma sei sicuro che nella storia non ci esistano casi di grandi cambiamenti innescati dal basso? Ok, una elite illuminata serve, ma senza un popolo "illuminato" che la segue dove va?
Uno vale uno a mio avviso non significa quello che evoca a te, a me pare il concetto fondante della democrazia: quello per cui secoli fa si è detto che tutti gli uomini nascono uguali.
Chiaro che va inteso cum grano salis, ma non vedo grossi fraintendimenti al riguardo in giro.
@domenico canino
RispondiEliminaHo visto i link, il primo è di una banalità sconcertante; sorvoliamo...
Per pensare che sia banale devi credere che sia un insieme di frasi fatte.
Francamente io non lo credo.
Se mi sono avvicinato al M5S non è per Grillo (anzi, quello tenderebbe a a farmi allontanare!), né per quello che (non) si vede in TV, né per quello che si può trovare in rete. È perché ho scoperto che molte persone che stimo e con le quale so di avere molti valori in comune gira e rigira, e non a caso, sono approdate lì. È perché sono un inguaribile idealista e l'unico Movimento civile che vedo portare avanti ideali (e non promuove paure, interessi di parte, inciuci) è solo il M5S.
È pieno di persone in gamba e intelligenti e vedo che stanno facendo una buona scrematura di chi non è in grado di fare politica ("uno vale uno" è un principio etico, mica un dogma operativo!) e di chi non è in grado.
È l'unico partito "rivoluzionario" che esiste in Italia, e io ci spero che di qui a qualche anno una rivoluzione dal basso (con buoni leader nel M5S) possa avverarsi in Italia... ne abbiamo talmente sete e bisogno che sarà come aprire una chiusa per fare scorrere a valle l'acqua... non ci sarà bisogno di spingerla! :)
Vedi come sono idealista?
Il problema è solo riuscire ad aprirle queste benedette chiuse, perché chi non ha interesse ad aprirle farà guerra, proprio come ha fatto guerra ai no TAV alla fancia del principio dell'autodeterminazione delle comunità. Ma stare a guardia di una chiusa è molto molto pericoloso, perché se appena appena la chiusa cede, vieni immediatamente spazzato via dalla furie delle acque! ;)
io sono più NO TAV di erri de luca; speriamo che si aprano queste chiuse, li ho votati per questo; ma a differenza di te, non ho molta fiducia;
RispondiElimina@Domenico Canino
RispondiEliminaSe non si vuole soffrire, meglio non amare.
Se non si vuole restar delusi, meglio non sperare.
Ma senza amore e senza speranze non si vive.
P.S. Te l'ho detto che sono un inguaribile idealista! ;)
RispondiElimina