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martedì 16 luglio 2013

Christos Stremmenos ricorda Sergio Focardi:
"Per un ventennio abbiamo condiviso le stesse speranze..."

Bologna, 07/07/11: da sinistra Andrea Rossi, Christos Stremmenos e Sergio Focardi al centro, David Bianchini.
----- Messaggio inoltrato -----


Da: Cristos Stremmenos
A: Vincenzo Valenzi
Inviato: Sabato 13 Luglio 2013 2:39

Caro Vincenzo,

spero di essere ancora in tempo per mandarti la mia parziale testimonianza alla memoria di Sergio FocardiSarà per sempre il riferimento di deontologia e di etica per tutti noi.
Grazie per avermi dato l'occasione di esprimere i miei più profondi sentimenti alla sua memoria.
Christos

P.S. segue testo:
PER UN VENTENNIO ABBIAMO CONDIVISO LE STESSE SPERANZE CON SERGIO (Focardi) 

Nell'ultimo saluto alla camera ardente, meditando in silenzio di fronte alla visone serena dell'amico Focardi, trapassante pacatamente in quel limbo di mistero che la morte induce, si scatenano i pensieri, gli interrogativi e i ricordi più profondi e sostanziali dell’esistenza.
Con Sergio ci siamo conosciuti in occasione di una sua conferenza sulla Fusione Fredda all’Università di Bologna nei primi anni ’90. Era il periodo dell'inizio della disputa fra i sostenitori e gli scettici nel mondo accademico sull’esistenza di questo fenomeno e Focardi, pur essendo al’inizio scettico all'annuncio di Fleischmann e Pons, era stato convertito dall'evidenza sperimentale che gli aveva riportato il suo amico Francesco Piantelli dell’Università di Siena.
L’intuizione istintiva e il breve colloquio in quell’occasione mi hanno creato la convinzione che ero di fronte a un “puro” della scienza e della ricerca, con ampia apertura mentale e intransigente onestà intellettuale.
Gli raccontai anch’io, per sommi capi, i miei risultati della replica (con qualche variante) dell’esperienza di Fleischmann e Pons, con indizi positivi specie in fatto di trasmutazioni superficiali sporadiche, sottolineando le difficoltà sperimentali dovute all’instabilità del sistema e alle improvvise velocissime divergenze (esplosioni...!) per fortuna di notte.
Abbiamo deciso in comune accordo di mantenerci in stretto e parallelo contato collaborativo attorno a questa affascinante tematica, esaurendo le nostre competenze nel campo della fisica e chimico-fisica attraverso scambio reciproco di informazione, strumentazione e materiali.
Nei frequenti incontri che sono seguiti, con reciproche visite nei nostri laboratori (al margine di tolleranza nei nostri Dipartimenti...!), oltre l’approfondimento e scambio di idee su tecniche e modalità sperimentali e altre questioni di carattere scientifico, in un'occasione ci siamo amichevolmente scontrati (la vecchia divergenza di punti di vista tra Fisici e Chimici…!) sulla mancanza di fantasia da parte dei Fisici Nucleari.
Si parlava del progetto ITER (fusione termonucleare) e delle decine di miliardi di euro continuamente spesi in questa ricerca, mentre neanche un soldo veniva speso per la fusione fredda…!
Imitare sulla terra il processo termonucleare che avviene alle stelle, a mio parere era sbagliato e privo di fantasia per le seguenti ragioni:
  1. Nelle stelle esistono gratis le condizioni naturali, cioè la forza di gravità nel loro nucleo che permette il superamento della repulsione elettrostatica tra i nuclei atomici; mentre sulla terra, per creare le stesse condizioni di superamento della repulsione elettrostatica, bisogna ricorrere al confinamento magnetico per una decente densità del plasma e, in base alla teoria cinetica dei gas (obsoleta), a temperature di decine di milioni di gradi Kelvin per uno scontro efficace tra i nuclei. Tutto questo comporta energia e soldi restringendo il margine dell'utilizzazione dell'energia prodotta, nei migliori dei casi, a qualche 0,1 in più di quella consumata.
  2. Nello studio della fusione alternativa, cioè quella fredda, i presupposti teorici e concettuali sono più addicenti alle condizioni terrestri. Il confinamento del plasma (elettroni e protoni) avviene gratis, per diffusione naturale nel reticolo cristallino di certi metalli (di transizione) e subisce il particolare comportamento quantomeccanico dello stato solido. Per quello che riguarda la fusione che presuppone il superamento della barriera elettrostatica repulsiva, bisogna approfondire lo studio a livello della meccanica quantistica dello stato solido impregnato di idrogeno e dei suoi isotopi... NIENTE DÌ ESOTERICO...! ...Fisica e Chimico-fisica normale. D’altronde il modello dell'atomo di idrogeno di Bohr, quantificato tramite l'equazione di Schrödinger, riguarda solo gli stati stazionari di questo elemento e non quelli transitori che potrebbero in base al principio di indeterminazione esistere neutri, di dimensioni ridotte e tempo di vita sufficiente per essere captati statisticamente entro al reticolo cristallino, tramite le forti forze dai nuclei più grandi del metallo.
Sergio era aperto alla discussione e la sua onestà intellettuale ha dato ragione alle mie argomentazioni… gli è dispiaciuto solo che abbia accusato i Fisici di mancanza di... fantasia!
Con Sergio Focardi era un piacere discutere, sia da un punto di vista scientifico che umanitario, del ruolo che può avere nel futuro, per la povertà nel mondo e per l’ambiente, una nuova fonte energetica.

Concordavamo che la ricerca è vocazione e non il modo per far carriera, che per accedere ai segreti della natura la ricerca sperimentale è la più idonea, che il miglior modello è quello naturale e non i modelli virtuali che nella maggior parte dei casi scimmiottano la realtà fisica e rendono sterile l’innovazione scientifica.
Io da Sergio ho avuto notevoli suggerimenti utili e incoraggiamenti e in particolare mi ricordo che quando ritornai dal mio anno sabbatico consumato al Politecnico di Atene e gli riportai lo spettro Ramman del deuterio nascente da una placchetta di palladio, entusiasta mi ha suggerito che il risultato ottenuto era molto importante e la risonanza in quelle frequenze sicuramente avrebbe aumentato l’entità del fenomeno e creato le condizioni di controllo.
La nostra collaborazione atipica in parallelo, durata istituzionalmente fino al 2003, anno in cui sono andato in pensione, ci ha convinti fermamente, in base ai risultati sperimentali che avevamo ottenuto, dell'esistenza del fenomeno della Fusione Fredda.
E stato Sergio Focardi, in un mio ritorno a Bologna, a mettermi al corrente dell'incredibile salto di QUANTITA' che avevano ottenuto insieme ad Andrea Rossi, passando dai watt ai Kw;  l’annuncio  verbatim di Focardi “CARO STREMMENOS, CI SIAMO!” mi ha riempito di gioia: era chiaro che si usciva dalla consueta fase sperimentale dei 4-5 watt che, con insistenza, senza risorse e incentivi morali, avevamo ottenuto lavorando per lunghi periodi. Era una vittoria per noi tutti, ma come pensavo e penso tutt’ora, una vittoria per il genere umano!

Chistos Stremmenos

(Professore in pensione dell’UniBO
Già Ambasciatore della Grecia in Italia)


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6 commenti:

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