Il pagamento delle tasse è dovere civico di ogni cittadino, che con esse contribuisce alla res publica, ai servizi pubblici e - si spera - al meccanismo di redistribuzione sociale che dovrebbe tutelare i soggetti più deboli (bambini, donne in cinta, malati, disabili, anziani ecc.). Questo meccanismo virtuoso e connaturato a uno stato moderno ed equo si inceppa quando:
- non tutti i cittadini sono uguali di fronte alle leggi fiscali;
- il livello di imposizione non è realmente progressivo, ma penalizza in particolare il cosiddetto ceto medio (ormai in via di estinzione);
- i servizi pubblici perdono in qualità, sono insufficienti o persino assenti, o all'opposto hanno tariffe tali da non poterli più definire pubblici (es. scuole dell'infanzia con rette proibitive).
Oggi siamo di fronte a un paradosso: chi compie il suo dovere di pagare le tasse, da cittadino virtuoso è trasformato dal sistema in un cittadino vessato.
Per capire a che punto siamo arrivati con le tasse, è molto istruttiva la "storiella" inoltratami da Mario Massa una decina di giorni fa, scaricatevela dal link che segue.
Ciao Daniele,
mio fratello (commercialista) mi ha inviato questa storiella che, comunque uno la pensi, mi pare interessante, se non fosse che c'è da mettersi a piangere.
Ciao
Mario
Ma sono convinto che una riforma delle tasse equa e giusta non potrà mai essere "ottriata" dall'alto, per volontà dei ceti più abbienti, può nascere solo dal basso: per questo non avrò MAI fiducia in una riforma delle tasse messa in piedi dall'armata PdL di Berlusconi (che ha nel DNA la concessione a pioggia di rimborsi, regalie ed "elemosine", dunque non riforme strutturali bensì meri provvedimenti a "spot").
Viceversa penso che il M5S, tra i tanti banchi di prova a cui dovrà sedere dimostrando di sapersi non snaturare ed essere una vera forza democratica propulsiva, riformista e rivoluzionaria, avrà anche quello di realizzare una VERA RIFORMA DEL SISTEMA FISCALE, ormai improcrastinabile pena l'implosione di tutto il sistema produttivo italiano a partire dalle imprese individuali, a conduzione familiare, MPI ecc.
Il PD di Bersani e Renzi non dovrà perdere questa occasione di collaborare col M5S, né quella di collaborare per ricostruire un sistema di welfare (non è un lusso, ma un diritto), per riavere un efficiente sistema educativo e di ricerca (non è un lusso, ma benzina per lo sviluppo), per abbandonare definitivamente la chimera delle "grandi opere inutili" quali TAV e Ponte sullo Stretto (abbiamo ben altre priorità), per "aprire" finalmente il mercato delle energia e sottrarlo ai grandi monopoli, per puntare i piedi con i nostri "vicini di casa" affinché l'Europa sia una Europa della gente e non delle banche. Ecc. ecc. ecc.
Ho grandi speranze nel M5S e soprattutto nella sua base, che ha saputo radicarsi nel territorio ancora meglio del PCI di Berlinguer. Ne vedremo delle belle.
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