IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante
commissariamento dell'Istituto nazionale di ricerca metrologica (INRIM) (n. 531)
(Parere
al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell'articolo 1,
comma 5, della legge 27 settembre 2007, n. 165. Esame. Parere
favorevole condizionato)
Riferisce alla Commissione il presidente relatore POSSA (PdL),
il quale ricorda che l'Istituto nazionale di ricerca metrologica
(INRIM), costituito con il decreto legislativo 21 gennaio 2004, n. 38, a
norma dell'articolo 1 della legge n. 137 del 2002, deriva dalla fusione
dell'Istituto di metrologia "Gustavo Colonnetti", scorporato dal
Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), con l'Istituto elettrotecnico
nazionale "Galileo Ferraris".
Fa presente poi che l'INRIM è un
ente pubblico nazionale con il compito di svolgere e promuovere attività
di ricerca scientifica nei campi della metrologia; ad esso competono le
funzioni di istituto metrologico primario, vigilato dal Dicastero
dell'istruzione. Osserva altresì che secondo il comma 4 dell'articolo 2
del decreto legislativo di istituzione, il Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca e il Ministero delle attività
produttive, ora Ministero dello sviluppo economico, possono stipulare
apposite convenzioni con l'INRIM per l'individuazione e la disciplina
delle relazioni tra la ricerca e le applicazioni nei campi della
metrologia.
Nell'evidenziare che, ai sensi del decreto
legislativo n. 213 del 2009, l'Istituto si è dotato di un proprio
statuto, riferisce che, in base all'articolo 6 del predetto statuto, il
consiglio di amministrazione è costituito da tre membri, di cui il
Presidente e un membro designati dal Ministro dell'istruzione e un
membro designato dalla comunità scientifica e disciplinare di
riferimento.
Dopo aver brevemente accennato alle numerose
competenze del consiglio di amministrazione, si sofferma sulla
disciplina riguardante il commissariamento di un ente pubblico di
ricerca, richiamando l'applicazione della legge n. 165 del 2007. A tale
proposito, rammenta che, nel caso di comprovata difficoltà di
funzionamento o di mancato raggiungimento degli obiettivi indicati dal
Governo, quest'ultimo può procedere al commissariamento dell'ente
attraverso un decreto sottoposto al parere delle Commissioni
parlamentari competenti, che si esprimono entro trenta giorni, oltre i
quali si può comunque procedere al commissariamento.
Quanto
alla fattispecie in esame, segnala che lo scorso 12 dicembre 2012 hanno
rassegnato dimissioni dalla carica di componente del consiglio di
amministrazione dell'INRIM il professor Paolo Vigo e l'ingegner Aldo
Godone e che il successivo 19 dicembre tali dimissioni sono state
accettate dal ministro Profumo.
Evidenzia peraltro che negli
atti trasmessi si menziona il forte contrasto interno che ha connotato
l'INRIM nel 2012, al punto che la quasi totalità dei ricercatori
dell'ente ha fortemente richiesto che l'attività venisse ricondotta
entro la prassi scientifica unanimemente accettata. Proprio alla luce
della situazione venutasi a creare, due componenti del consiglio di
amministrazione hanno infatti rassegnato le loro dimissioni. Puntualizza
peraltro che la ragione dei contrasti interni ha riguardato le ricerche
sul piezonucleare.
Risulta evidente, prosegue il Presidente
relatore, che essendo rimasto in carica solo il Presidente, professor
Alberto Carpinteri, il consiglio di amministrazione non può proseguire
la propria attività; l'Esecutivo ritiene perciò che tale impossibilità
di funzionamento costituisca una delle fattispecie previste
dall'articolo 1, comma 5, della legge n. 165 del 2007, legittimante
l'adozione da parte del Governo di un provvedimento di commissariamento.
Ne consegue che dalla data di emanazione del provvedimento in
esame il consiglio di amministrazione dell'ente è sciolto e il
Presidente cessa dalla carica; inoltre si nomina quale commissario
straordinario dell'INRIM con compiti di ordinaria e straordinaria
amministrazione il professor Rodolfo Zich fino alla nomina del nuovo
Presidente e all'insediamento del nuovo consiglio di amministrazione.
Tiene peraltro a rimarcare l'errata indicazione del nominativo del
commissario straordinario nell'atto in titolo, laddove viene menzionato
come Riccardo e non come Rodolfo. Osserva poi che rimarrà comunque in
carica il collegio dei revisori dei conti. Fa presente altresì che, con
un successivo decreto del Ministro dell'istruzione, sarà determinata
l'indennità spettante al commissario straordinario.
Avviandosi
alla conclusione, riferisce che il professor Rodolfo Zich è uno dei
maggiori scienziati italiani nel settore dell'elettronica e uno dei più
autorevoli esperti di management della ricerca esistenti nel nostro Paese. Dà conto in ultima analisi dei tratti salienti del curriculm del professore, con riferimento alla sua attività accademica e di ricerca, proponendo l'espressione di un parere favorevole.
Il
sottosegretario Elena UGOLINI conferma l'intenzione dell'Esecutivo di
nominare il professor Rodolfo Zich e che dunque nello schema di decreto
si è verificato un mero errore materiale.
Nel dibattito interviene il senatore CARUSO (FDI-CDN)
il quale ritiene che le puntualizzazioni del Sottosegretario circa il
nome del commissario non siano sufficienti per l'adozione dell'atto
formale. Afferma pertanto la necessità che sia ufficialmente rettificato
il provvedimento da parte del Governo e sia nuovamente inviato alle
Camere.
Richiama poi i contenuti dell'articolo 2388
del codice civile, sottolineando che il Governo in determinate
condizioni ha l'obbligo e non la mera facoltà di azzerare il consiglio
di amministrazione e di nominare un commissario straordinario. Giudica
perciò doveroso nel caso di specie procedere al commissariamento,
reputando tuttavia sufficiente nominare il membro del consiglio di
amministrazione attualmente in carica, ossia il presidente Carpinteri,
quale commissario straordinario.
Invita poi a
focalizzare l'attenzione sulla tempistica delle dimissioni
nell'Istituto, accolte dal ministro Profumo il 19 dicembre scorso,
sottolineando l'opportunità di procedere tempestivamente a norma del
codice civile. Rileva peraltro ora che l'Esecutivo è dimissionario e che
a questo punto sarebbe a suo avviso più corretto che detta procedura
sia compiuta dal nuovo Governo, nel pieno esercizio delle sue funzioni. A
titolo personale, dichiara perciò di dissentire dalla proposta di
parere favorevole preannunciata dal Presidente relatore.
Prende la parola la senatrice Mariapia GARAVAGLIA (PD),
la quale si sofferma sull'istituto del commissariamento, evidenziando
preliminarmente l'esigenza di porre un termine per tale fase
straordinaria. Ritiene infatti che un modo per rispettare le istituzioni
sia quello di tener fede alle scadenze, evitando di prolungare
procedure eccezionali. Afferma dunque che la nomina di un commissario
rappresenta una modalità per risolvere problemi procedurali ma non deve
costituire affatto uno strumento per attribuire incarichi in maniera non
trasparente.
Il senatore COMPAGNA (PdL)
rammenta a sua volta le disposizioni del codice civile giudicando
singolare che sia nominato in qualità di commissario non già il membro
del consiglio di amministrazione rimasto in carica bensì un'altra
persona sia pure di indiscusso prestigio. Manifesta peraltro dubbi sulla
possibilità per un Governo attualmente dimissionario di presentare
provvedimenti siffatti, che hanno sicuramente un rilievo politico.
Reputa dunque che, al di là del dato formale circa il nome corretto del
candidato, debba essere preliminarmente affrontata una questione di
correttezza istituzionale.
La senatrice Vittoria FRANCO (PD)
giudica a sua volta non sufficiente la dichiarazione resa dal
Sottosegretario circa la giusta denominazione del commissario, reputando
indispensabile un atto formale che esprima in maniera univoca la
volontà del Governo. Pur non mettendo in discussione le qualità del
professor Rodolfo Zich, sulle quali si riallaccia all'esposizione del
Presidente relatore, ritiene che lo schema di decreto vada corretto,
tenuto conto che in esso è ripetuto per ben due volte il nome del
professor Riccardo Zich. Invita perciò a sospendere l'esame in attesa di
dirimere detta questione preliminare.
Il senatore ASCIUTTI (PdL)
concorda con le dichiarazioni della senatrice Franco circa l'esigenza
di una univoca indicazione del Governo circa il nome del candidato.
Richiamando le osservazioni del senatore Caruso, si domanda a sua volta
le ragioni che hanno indotto il Governo a non intervenire già a dicembre
e a non indicare l'attuale Presidente come commissario straordinario.
Sollecita indi un chiarimento sulla reale situazione dell'Istituto,
giudicando a sua volta opportuno un rinvio dell'esame.
La senatrice SOLIANI (PD)
fa presente che l'Esecutivo, nel prendere atto dell'impossibilità di
funzionamento dell'Istituto, è intervenuto per sanare tale situazione,
anche alla luce delle vicende interne all'ente. Nel valutare
positivamente il coinvolgimento del Parlamento, ritiene che si debba
procedere al più presto, tenuto conto del rilievo dell'INRIM nel suo
settore di ricerca.
Dopo essersi a sua volta soffermata sul
problema della corretta menzione del candidato, ritiene che le
dimissioni di due membri del consiglio di amministrazione denotino
inevitabilmente un contrasto con l'attuale Presidente, che dunque non
poteva essere scelto in qualità di commissario. Evidenzia peraltro i
dissensi dei ricercatori circa la condizione dell'Istituto per cui
occorre assolutamente intervenire con rapidità. Si dichiara perciò
conclusivamente d’accordo con la proposta del Presidente relatore.
Il senatore PROCACCI (PD)
invita a tener conto della lettera del ministro Profumo al
sottosegretario Catricalà nella quale si richiama correttamente il nome
del professore Rodolfo Zich. Concorda altresì con la ricostruzione della
senatrice Soliani, tenuto conto che le dimissioni di due terzi del
consiglio di amministrazione comportano necessariamente un cambiamento
dell'intero organo. Ciò implica inoltre l'impossibilità di designare il
membro del consiglio di amministrazione ancora in carica come
commissario straordinario, in quanto sarebbe preferibile scegliere una
terza figura, esterna alle posizioni espresse all'interno dell'Istituto.
Quanto al tema della correttezza formale, propone di esprimere
un parere favorevole a condizione che lo schema di decreto sia
modificato indicando il nominativo corretto del candidato, invocando
coerenza tra la lettera di trasmissione e il provvedimento
effettivamente trasmesso alle Camere.
Il senatore VITA (PD)
si dichiara d'accordo con la proposta del senatore Procacci, che può
offrire una interpretazione autentica di supporto al Governo. Si
sofferma poi sul prestigioso curriculum del professor Rodolfo
Zich, che rappresenta una personalità indubbiamente qualificata e
autorevole. Ribadisce infine la possibilità di manifestare un parere
favorevole, condizionato alla correzione del nominativo.
Il senatore RUSCONI (PD)
sottolinea il dato politico sotteso al dibattito in esame, segnalando
che, oltre ad un aspetto formale, ci sono anche ragioni di opportunità.
Pur condividendo le considerazioni giuridiche che richiederebbero una
rettifica formale, invita a considerare nella giusta prospettiva il curriculum del candidato, da cui si evince indubbiamente la scelta per il professor Rodolfo Zich.
Rimettendosi
alla Commissione circa la scelta di concludere oggi o di rinviare
l'esame, anche sulla base di una verifica normativa, giudica a sua volta
ineludibile procedere al commissariamento di un Istituto non più in
grado di funzionare, per il quale si propone peraltro un candidato dalle
valide competenze.
Il sottosegretario Elena UGOLINI informa che è in corso di trasmissione il decreto corretto.
Replica infine il presidente relatore POSSA (PdL),
il quale ribadisce anzitutto l'esigenza che l'Istituto goda quanto
prima di un consiglio di amministrazione nella pienezza dei suoi poteri.
Ripercorrendo indi le date della vicenda, conferma che i due
consiglieri di amministrazione hanno presentato le loro dimissioni il 12
dicembre scorso, le quali sono state accettate dal ministro Profumo il
successivo 19 dicembre. In quella stessa data, il Ministro ha trasmesso
al sottosegretario di Stato Catricalà la richiesta di commissariamento
dell'Istituto, per evidente impossibilità di funzionamento dell'ente. Lo
schema di decreto è stato indi trasmesso alle Camere l'8 gennaio, senza
perciò che sia addebitabile al Governo alcun colpevole ritardo.
Quanto
all'indicazione, nelle premesse e all'articolo 1, comma 2, dello schema
di decreto, del professor Riccardo Zich in luogo del professor Rodolfo
Zich, ritiene che si tratti di un evidente errore materiale, alla luce
sia della lettera di trasmissione del Ministro dei rapporti con il
Parlamento che di quella di accompagnamento del ministro Profumo, nonché
del curriculum allegato. Rispetto all'esigenza di assicurare con
sollecitudine la piena funzionalità dell'ente, reputa perciò
preferibile non posticipare l'espressione del parere da parte della
Commissione, tanto più che il sottosegretario Elena Ugolini ha
assicurato che è in corso di trasmissione la correzione dell'errore.
Considerato
dunque che il Governo intende nominare il professor Rodolfo Zich quale
commissario dell'Istituto, e confermato un giudizio estremamente
positivo sulla persona, osserva che il parere parlamentare riguarda
comunque solo l'opportunità del commissariamento, non già il candidato,
rispetto al quale il Governo ha piena discrezionalità. Ai sensi
dell'articolo 1, comma 5, della legge n. 167 del 2007, alle Camere
spetta infatti la valutazione se ricorrano effettivamente le condizioni
ivi indicate per il commissariamento degli enti di ricerca. In questo
caso, le dimissioni di due consiglieri di amministrazione configurano
sicuramente una comprovata difficoltà di funzionamento dell'ente. In
questo senso, egli propone esprimere un parere favorevole sull'atto in
titolo, accogliendo comunque il suggerimento del senatore Procacci di
condizionarlo alla correzione dell'errore materiale. Illustra perciò uno
schema di parere favorevole condizionato, pubblicato in allegato al
presente resoconto.
Il senatore RUSCONI (PD) dichiara il voto favorevole del suo Gruppo.
Si associa il senatore ASCIUTTI (PdL).
La senatrice Vittoria FRANCO (PD)
dichiara, a titolo personale, la propria astensione ribadendo che,
senza entrare nel merito del giudizio sul candidato, avrebbe ritenuto
preferibile attendere la correzione formale dell'errore contenuto nello
schema di decreto.
Il senatore CARUSO (FDI-CDN) dichiara il suo voto contrario.
Dopo che il PRESIDENTE
ha accertato la presenza del numero legale ai sensi dell'articolo 30,
comma 2, del Regolamento, la Commissione approva a maggioranza lo schema
di parere favorevole condizionato proposto dal Presidente relatore.
(fonte)