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venerdì 31 agosto 2012

La strada giusta...
(autore: sandro75k)

Vorrei proporvi un vecchio articolo di un brillante  e giovane giornalista che per me  è più di un semplice amico... un fratello!

È chiaro che ogni riferimento alle questioni scientifiche che affronta questo blog non è "puramente" casuale. Seguire le strade canoniche e già "segnalate" non sempre è indice di saggezza... anzi, spesso si finisce dentro il fiume...!

sandro75k


«Gira a destra», e va nel fiume
I guai in auto con il navigatore
Mappe vecchie, indicazioni sbagliate. Il caso inglese

In Gran Bretagna è nato un nuovo tipo di business: la pesca degli automobilisti. Ogni giorno ce ne sono almeno un paio che finiscono dritti nelle acque del fiume Avon, in un paese che si chiama Brook End (che suona, ironicamente, come «fine del ruscello»). La colpa, a quanto pare, è dei navigatori satellitari montati sulle vetture che passano da quelle parti: di fronte a una strada chiusa per lavori danno l'indicazione sbagliata.
Il guado, transitabile nei periodi normali, diventa insuperabile in caso di pioggia. Gli abitanti della zona, stufi di dover intervenire continuamente, hanno deciso di farsi pagare: 25 sterline per ogni auto tirata fuori dalle acque. Poca roba, comunque, rispetto ai danni subiti dalle vetture.
Quello britannico è un caso limite, ma il problema esiste: in tutto il mondo le persone che usano il Gps per muoversi in macchina sono ormai milioni.

Hanno a disposizione sistemi sempre più sofisticati, mappe sempre più particolareggiate. Tanto che molti si lasciano guidare dal navigatore «a occhi chiusi». Ma è un errore: le cartine non sono sempre aggiornate e basta una strada chiusa per lavori o una deviazione imprevista per ritrovarsi fuori strada.

«Non mi sorprende», dice Carlo Di Giusto, giornalista di Quattroruote,
esperto di navigatori. «A me capitò una cosa simile qualche anno fa in Sicilia. Stavo per fare un salto nel buio con la mia macchina. Il problema è che le mappe non possono essere aggiornate continuamente.
È un lavoro che richiede denaro e molte persone. Bisogna percorrere milioni di chilometri, strada per strada, annotando anche i numeri civici. Gli automobilisti devono tener presente che il navigatore satellitare non è capace di apprendere da sé. Soprattutto quando c'è qualche imprevisto, come è capitato in Gran Bretagna».

Un ausilio, dunque, e non soltanto per imboccare la strada giusta. Ci sono anche i furbetti dell'autovelox: «Sono quelli che lo usano come sistema anti-contravvenzione — spiega Giordano Biserni, presidente dell'Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale) — perché questi marchingegni segnalano anche la presenza dei rilevatori di velocità. Noi siamo comunque favorevoli all'utilizzo delle nuove tecnologie sulle strade, anche se il miglior satellitare resta sempre quello che abbiamo sopra le spalle».

Fra gli estimatori del navigatore anche l'ex pilota di Formula 1 Jean Alesi: «Per me è diventato un'abitudine — ammette — soprattutto se devo attraversare città che non conosco. Però non si deve mai perdere il buon senso. Quando passo lungo il traforo del Monte Bianco il navigatore, che probabilmente perde il segnale, mi chiede insistentemente di tornare indietro: chiaro che non lo sto a sentire».

Non obbedisce invece per principio lo scrittore Sandro Veronesi. Nel suo ultimo romanzo (Caos Calmo) il protagonista e la figlia si divertono a evitare una dopo l'altra le strade suggerite dal Gps. «È un gioco che faccio anche nella realtà — spiega Veronesi — perché i navigatori mi fanno un po' pena. Sono ottusi, hanno quella voce perentoria che continua a indicarti la via giusta anche quando hai deciso di non seguire le indicazioni».

Ma i migliori giudici sono i tassisti: «È utile solo quando viaggi in luoghi che non conosci — dice Giuseppe Ierardi —. In città non serve, perché non tiene conto delle variabili del traffico e delle ore di punta. Io preferisco affidarmi all'esperienza».

Germano Antonucci
corriere.it

mercoledì 29 agosto 2012

relax
(autore: paolo)


I tre moschettieri sono finalmente diventati quattro.
sottotitolo: dato che non avete voglia di scrivere, almeno, leggete :))


I tre moschettieri (Les trois mousquetaires) è un romanzo d'appendice scritto dal francese Alexandre Dumas (padre) nel 1844 e pubblicato originariamente a puntate sul giornale Le Siècle. È uno dei romanzi più famosi e tradotti della letteratura francese e ha dato inizio ad una trilogia, che comprende Vent'anni dopo (1845) e Il visconte di Bragelonne (1850).

I tre moschettieri del titolo sono Athos, Porthos e Aramis, a cui poi si aggiunge il protagonista del romanzo, D'Artagnan.

Francia, 1625: un giovane guascone, Charles de Batz de Castelmore d'Artagnan, va a Parigi per entrare nelle guardie di re Luigi XIII. Porta con sé una lettera di presentazione indirizzata al signore di Tréville, capo dei moschettieri, ma questa lettera gli viene rubata dal cavaliere di Rochefort. Dopo l’udienza con Tréville, incontra casualmente, uno dopo l'altro, Athos, Porthos e Aramis, i più famosi moschettieri del re, e ciascuno di loro, ritenendosi provocato, lo sfida a duello all’insaputa degli altri.

All'incontro si presentano le guardie del cardinale Richelieu, per arrestarli perché la legge proibiva i duelli, ma i tre moschettieri e D’Artagnan si oppongono e combattono insieme, uscendo vittoriosi. D'Artagnan in questo duello conquista la fiducia e l'amicizia dei tre moschettieri combattendo molto valorosamente.

martedì 28 agosto 2012

Cercasi per acquisto casa in zona Perugia

Ho acquistato 10 anni fa l'appartamento dove vivo. Fino a un anno fa ci abitavamo soltanto io e mia figlia; nel corso del 2012 con la mia compagna siamo diventati tre e, tre giorni a settimana, quattro con suo figlio. Per quanto siano 63 metri quadri sfruttati benissimo, con soppalchi, soffitte (i soffitti sono alti 318 centimetri) e mobili su misura, ci servirebbe una stanza in più.

Vendere questo appartamento ci dispiace. È al secondo piano di una piccola palazzina di tre piani (un tempo villa padronale) costruita tra fine '800 e inizio '900, poi divisa in sei appartamenti (quello dove abitiamo ha l'ingresso praticamente indipendente). C'è un cortile dove i bambini possono giocare, un pino secolare, posto auto, rimessa, angolo barbecue ecc. La zona è residenziale, in collina, tranquilla e silenziosa. La posizione è veramente strategica: a 5 minuti d'auto dal centro di Perugia, altrettanto dalla superstrada, altrettanto dalla stazione ferroviaria di Perugia - Ponte S. Giovanni.

Avevo pensato di unirci l'appartamento accanto e ho cercato di contrattarne la vendita col proprietario: ma non si schioda dal doppio del suo valore di mercato! Ho pensato allora di unirci l'appartamento al piano di sopra, ma la proprietaria lo vuole lasciare ai suoi figli (che ora vanno alla scuola elementare!) per quando saranno grandi. Devo per forza guardare altrove.

Il problema al momento non è vendere la casa attuale, ma trovarne una più spaziosa che non ci faccia rimpiangere quella che lasceremo. Chiaramente ci piacerebbe avere anche un giardino... ma il budget è piccolo. Comunque per aggiungere frecce al mio arco ho deciso di parlarne qui nel blog: non ci spero tanto, ma fosse mai che capitasse un colpo di fortuna oltre a quelli dei fulmini!

P.S. Dedico poco tempo al blog questo periodo. Scusate, ma sono parecchio occupato con la mia famiglia.

lunedì 27 agosto 2012

La preziosa opera di protezione del parafulmine

A buon intenditor...

"Per arrivare al parafulmine Franklin aveva fatto alcune importanti considerazioni sulle scariche elettriche atmosferiche, arrivando a stabilire che i danni da queste provocati non erano dovuti tanto alla loro potenza, quanto al calore che esse generavano nell'impatto con qualsiasi oggetto. Inoltre scoprì che quando un fulmine, che non è altro che una scarica elettrica, colpisce un oggetto, lo attraversa soltanto per una parte: bisognava quindi pensare a qualcosa che attirasse il fulmine e ne disperdesse la forza per mezzo di un percorso obbligato."

(Dalla voce parafulmine su Wikipedia)

Una brevissima email...

Il 21 agosto scorso spedii una brevissima email...
Ciao [omissis],
come va?
Da quando ti ho conosciuto a [omissis] - al di là delle schermaglie verbali su internet, più di rito che di sostanza - mi farebbe piacere poterti sentire e scambiare due chiacchiere insieme.
Puoi darmi un numero di telefono a cui chiamare?
A presto e ti prego di porgere i miei saluti anche alla gentile consorte.
Ho la certezza che sia giunta a destinazione e sia stata letta - me lo ha confermato indirettamente la giornalista Sylvie Coyaud - ma non ho ricevuto nessuna risposta. Anche la Coyaud mi aveva scritto per chiedermi qualcosa; io non sono stato in grado di risponderle, ma per lo meno le ho risposto per dirglielo.
Invece l'interlocutore della email sopra riportata non si è nemmeno degnato... ormai prende ordini solo da "tedeschi defunti". Del resto chi usa internet esclusivamente per scientemente danneggiare persone scomode e ricerche scientifiche, non ha nessun interesse a rispondere a offerte di dialogo.

Buona giornata

Modi diversi di vedere la realtà
(autore: paolo)

Gli "Ambasciatori" di Hans Holbein
"Preferiamo un mondo ordinato, schemi regolari, forme familiari e quando si verificano difetti o distorsioni, purché non siano troppo gravi, gli occhi della nostra mente li riordinano. Vediamo quello che vogliamo o ci aspettiamo di vedere ..."

"... in un qualsiasi momento noi non vediamo mai l'insieme di qualsiasi oggetto solido, anche per vedere l'intera superficie di un oggetto così semplice come una sfera, sono necessari sei punti di vista successivi... Ma noi accettiamo con un solo sguardo che sia una sfera... completiamo la visione col presupposto che si tratta di una forma coerente e la più semplice possibile, infatti potrebbe essere una qualsiasi delle innumerevoli forme che sono solo in parte sferiche.
C'è una fontana a Granada dove ai visitatori si racconta la storia di un califfo arabo che stava per nominare un Gran Visir: per scegliere invitò i candidati ad identificare un oggetto poggiato o galleggiante in acque poco profonde. Tutti tranne uno dissero subito che si trattava di un'arancia. Uno, invece, prima la raccolse, e identificandola come mezza arancia, ottenne la promozione".

(Lawrence Wright, Prospettiva in prospettiva, pagine 27, 24).



P.S. scusate ho sbagliato il link; questo se lo voleste aprire è - a mio avviso - molto più interessante.


paolo



domenica 26 agosto 2012

Pazienza...

Il miglior momento per tenere a freno la lingua è quando senti che devi dire qualcosa per non scoppiare. (Josh Billing)

"Dall'Eolipila di Erone alla fusione nucleare"
(autore: utente sandro75k)

Daniele Passerini in un articolo sull'Indro che trattava praticamente lo stesso argomento, sosteneva quanto segue:"Scoperte e invenzioni non avvengono spontaneamente, si manifestano quando mercato e politica decidono di poterne trarre vantaggio".


Io aggiungo :
"Le conquiste dell'uomo  passano attraverso varie fasi di "comprensione". 
Quando nel 96 a.c. il matematico-inventore Alessandrino noto con il nome di "Erone il Vecchio" mise appunto l'Eleolipila (sfera di Eolo), in pochi  avrebbero scommesso sulla capacità di tale invenzione di rivoluzionare il mondo nelle sue attività fondamentali. Sono portato a credere che fu ostacolata o scartata troppo precocemente per l'opposizione di altri studiosi del tempo che non ne intuirono in pieno le possibilità probabilmente perché  troppo rivoluzionarie  per l'epoca. Se le si fossero comprese 1700 anni prima di Mr. Watt come si sarebbe evoluta la specie umana e le sue attività primarie? Come diversa sarebbe la storia? È quello che ha provato a chiedere ai suoi studenti un insegnate... divertitevi anche voi!

Sandro75k


Sabato 21 aprile 2007, per la prima volta nella sua vita, William Riker ha deciso di assegnare ai suoi studenti un compito "ucronico". Questo è il tema assegnato loro per il ponte del 25 aprile e del 1 maggio:
« L'industrializzazione del mondo (prima rivoluzione industriale) iniziò con l'invenzione della macchina a vapore nel 96 a.C. a partire dall'eolipila o "sfera di Eolo" di Erone di Alessandria. Di conseguenza… » (se lo si realizza in forma di articolo, indicare il giornale su cui esso va pubblicato, il titolo e il sottotitolo. Lunghezza massima: quattro facciate protocollo divise a metà o due pagine A4 in Word)

Dal sito http://www.fmboschetto.it/Utopiaucronia/Fanta_Erone.htm vi riporto integralmente il tema di una studentessa che mi ha colpito particolarmante .


DALL'EOLIPILA DI ERONE ALLA FUSIONE NUCLEARE
Una rivoluzione industriale alternativa?
di Silvia Molani
(pubblicato su "Focus" il 9 maggio 2783 dalla Prima Olimpiade, 2007 d.C.)

L'industrializzazione del mondo (prima rivoluzione industriale) iniziò con l'invenzione della macchina a vapore nel 680 dalla Prima Olimpiade (96 a.C.) a partire dall'eolipila di Erone di Alessandria. Di conseguenza già intorno al I sec d.C. vennero varate le prime navi a vapore e i Greci avviarono un'intensa rete di scambi commerciali con l'India, la Cina ed il Giappone. Prima di questa rivoluzionaria scoperta, i commerci con le remote regioni asiatiche erano gia esistenti, ma limitati dalle notevoli distanze da affrontare. E fu grazie all'utilizzo di grandi draghe a vapore che nel 1045 d.P.O. (269 d.C.) fu possibile l'apertura del Canale di Suez che agevolò il collegamento fra il Mediterraneo, sempre più centro del mondo industrializzato, con l'Estremo Oriente, una terra ricchissima di materie prime.

sabato 25 agosto 2012

Non sempre vale la pena replicare

Una preghiera a tutti i lettori di 22 passi. Per favore, evitate di segnalarmi ancora interventi come questo. Condivido in pieno le parole lasciate poco fa tra i commenti da Robi: "Se almeno riusciste ad ignorarli... già ci stiamo infervorando un pò troppo qui. Non vedo motivo di andar a cercar ulteriori problemi da altri, anche se siamo parte in causa dei loro discorsi. State facendo il loro gioco... ignorateli."

Sì, non sempre vale la pena replicare, soprattutto quando il livello delle accuse, oggettivamente, è così terra terra. Solo una cosa però tengo a precisare: un blog non può mai essere identificato coi commenti che ospita, a maggior ragione se questi non sono sottoposti a moderazione, poiché tra i tanti commenti intelligenti spiccano ovviamente quelli che lo sono meno, soprattutto agli occhi di chi cerca ogni pretesto per screditare quel blog. 22 passi d'amore e dintorni è rappresentato dai post che pubblica e dalla moralità media dei suoi lettori che, grazie al Cielo, è alta.

Riponiamo le lingue, mettiamo a freno lo sdegno, tutti.
Buon weekend e grazie.

Sono un semplice cittadino...

Un lettore di vecchia data del blog, mi ha invitato a pubblicare la "richiesta" che ha inviato a La Repubblica in merito alla qualità dell'informazione data (da anni) sul delicatissimo argomento della fusione fredda. L'ultimo episodio, verificatosi in occasione della notizia della morte di Martin Fleischmann, è ben riassunto in questo articolo de Il Democratico
http://ildemocratico.com/2012/08/21/la-repubblica-fusione-fredda-scriviamo-la-verita/

Invito chiunque è sensibile al tema a fare altrettanto: copiate, incollate, firmate e spedite.

***

Da: [omissis]
Oggetto: autore articolo su Fleischmann
Data: 23 agosto 2012 18:25:05 GMT+02:00
A: repubblicawww@repubblica.it
CC: v.zucconi@gmail.com

Gentile Redazione di Repubblica,
sono un semplice cittadino senza partecipazioni azionarie di qualche valore e senza aziende di famiglia alle spalle. Non ho alcun interesse di tipo economico in questa vicenda.

Ho intenzione di fare un esposto all'Ordine dei Giornalisti competente per questo vostro articolo:

copiato evidentemente da qui

ma con una piccolissimo cambio di finale, dove le 17.000 repliche di fusione fredda RIUSCITE (AGI) diventano FALLITE (Repubblica).

Desidero sapere il nome del giornalista per capire quale Ordine ha la competenza territoriale per ricevere l'esposto.

Si tratta di un fatto grave, che merita una indagine adeguata, e meriterebbe, da parte di un giornale così importante, quantomeno una correzione.

In caso di mancata risposta entro 10 giorni alla presente email procederò con esposto nei riguardi del direttore reponsabile presso l'OdG di Roma.

Saluti cordiali,
[lettera firmata]

Solidarietà a Domenico Cirillo (3)

Dopo il primo ed il secondo, eccoci al terzo - e ultimo - post di solidarietà a Domenico Cirillo. Se non volete spendere 20,00 € per scaricare l'articolo peer-reviewed (non posso condividere la mia copia con voi, perché sarei passibile di denuncia da parte dell'editore) potete sempre rileggere la spiegazione che Domenico Cirillo dette 2 anni fa su EnergeticAmbiente sul principio alla base del funzionamento del motore "ad acqua", su cui in questo momento varie case automobilistiche stanno "in silenzio" lavorando.
Ribadisco che non vi è nulla di strano che un'inventore sia sottoposto a NDA, è semmai esecrabile che Cirillo venga mediaticamente lapidato per questo! Come ha detto Vettore qualche giorno fa: "Molti di voi sottovalutano la gravità di questi attacchi, e anche le caratteristiche dell'ecosistema in cui si possono sviluppare e possono proliferare. Qui la Scienza non c'entra niente: non è ne il vero oggetto ne il vero soggetto della discussione... La discussione però è troppo lunga e "delicata" per essere affrontata in un commento... Domenico ha tutto il mio incoraggiamento."

***



[...] nonostante appelli alla serenità e alla pacatezza, si continua a interloquire in modalità isteroide. Male, per me. Male per il clima nevrotico che si determina.


Se uno posta qua sopra non lo fa per dimostrare nulla a nessuno, ma per mostrare i propri risultati e discuterne insieme. Poichè però di fondo c'è, in qualcuno, un atteggiamento saccente e poco umile di base, ecco che piuttosto che discutere sulle possibilità, magari mettendo per un attimo in dubbio le proprie convinzioni, si preferisce portare la discussione a una rissa, un battibecco in cui la sostanza della materia, si perde nella gara a chi provoca meglio.

E' un gioco che non mi piace e di cui, personalmente, ne soffro molto.

Fino a prova contraria, i test, le prove, le capocciate nel muro, i calcoli e tutto lo sforzo connesso vengono fuori dalle nostre tasche, dalle nostre teste e dalle nostre mani. Se si condividono certe informazioni lo si fa per il piacere di farlo. Se il piacere viene meno cosa dovrebbe spingerci a questa condivisione?

Grazie a Dio queste modalità di interazione negativa non sono proprie di tutti gli utenti che frequentano questo forum. 

Sperando in una sterzata verso la serenità aggiungo qualche osservazione.

Non darò direttive costruttive, ma solo informazioni sul principio base che può innescare la scissione dell'acqua in maniera vantaggiosa senza violare alcun principio fisico.

Cambiando il modo di 'guardare' al problema molti concetti, precedentemente ritenuti impossibili, non sono più tali.

Procediamo.

venerdì 24 agosto 2012

Solidarietà a Domenico Cirillo (2)

Dopo la pubblicazione del post Solidarietà a Domenico Cirillo (1) sono arrivate espressioni di stima e sostegno al ricercatore Casertano, ma in verità i commenti a quel post sono diventati il regno dell'off topic - e ribadisco che l'unica medicina a ciò è la moderazione dei commenti - fino alla comparsa di una vera e propria piece teatrale collettiva messa in scena da barbagianni, giuliano-berrutti, dumah, razzaduroc:

il 23 agosto 2012 alle 22:30 barbagianni ha detto...
2 anni fa uno dice di aver inventato una automobile a acqua, e di aver poi stretto un accordo con una "realtà industriale" coperto da NDA.
Di questa macchina non se ne è saputo più nulla, perché?
1- aveva preso un granchio/era una panzana oppure
2- ha avuto un' offerta che non poteva rifiutare oppure
3- sta silenziosamente lavorando al perfezionamento della macchina oppure
4- ??????????????


23 agosto 2012 22:30 giuliano-berruti ha detto...
@BG,
ricorda l'invito a restare in thread.
"2 anni fa uno dice di aver inventato una automobile a acqua, e di aver poi stretto un accordo con una "realtà industriale" coperto da NDA.
Scusa, ma cosa c'entra con Cirillo?
Ben due posts dopo l'invito a non andare OT ;)
ciao,
Giu.

il 23 agosto 2012 alle 23:27 Dumah ha detto...
Il soggetto della storiella E' Cirillo...

il 23 agosto 2012 alle ore 23:34 razzaduroc ha detto...
@Giuliano

Barbagianni e vedo ora anche Dumah, hanno ragione:
ecco cosa scriveva Cirillo in data 11/11/2010
"Abbiamo, nel nostro laboratorio-rimessa (o rimessa-laboratorio) un sistema che fa girare un motore a combustione interna utilizzando come combustibile solo acqua. Non aggiungiamo idrogeno e ossigeno in aspirazione in tandem con benzina o gasolio, ma si parte dalla sola acqua. Fino ad oggi il motore è rimasto in moto per un max di tre ore consecutive. Lo abbiamo spento solo perchè, dopo tre ore passate a guardare un motore che gira, cominci a romperti un po' le scatole."
Praticamente Cirillo ha inventato una cosa in grado di stracciare letteralmente l'e-cat!!!!!
Poi dopo Cirillo scrive ancora il 16/11/2010:
"Sia io che Luigi abbiamo firmato un accordo di 'non-disclosure agreement' con una realtà industriale interessata alla cosa.
Parlare della cosa violerebbe dei vincoli legali per cui chiudo qua."
Trovate tutto qui:
http://www.energeticambiente.it/sistemi-per-auto-idrogeno-acqua/14731141-auto-ad-idrogeno-fai-da-te-19.html#post119131080
http://www.energeticambiente.it/sistemi-per-auto-idrogeno-acqua/14731141-auto-ad-idrogeno-fai-da-te-17.html#post119129125
RD

il 23 agosto 2012 alle 23:55 giuliano-berruti ha detto...
@Barbagianni, Dumah, RazzaDuroc
mi devo ovviamente scusare con voi, non ero al corrente. Ho letto solo i due post che ha indicato RazzaDuroc, ma il quadro sembra più chiaro:
questa persona trasmuta metalli e costruisce motori che funzionano a sola acqua.
E' legato a un non disclosure agreement.
Qui ci sono solo due casi, uno dei quali è che questa persona sia un genio.
Scusate ancora.
Giuliano.



Che bel "teatrino"! Eppure lo aveva scritto lo stesso Barbagianni che cosa poteva essere successo nei quasi 2 anni trascorsi dalle ultime parole di Cirillo sul motore ad acqua: "...oppure sta silenziosamente lavorando al perfezionamento della macchina..."


Esattamente! E allora perché montare su tanti dubbi?


Ho appena parlato con Cirillo.  Mi ha confermato che il progetto del motore ad acqua (il cui principio tra l'altro è spiegato in una pubblicazione scientifica 'peer reviewed' uscita lo scorso novembre di cui trovate l'abstract a http://www.scientific.net/KEM.495.100) procede coi tempi che sono necessari. Perché, vi sembrano troppo due anni per un progetto di quella portata?


Cirillo ha ribadito di essere sottoposto a NDA dai partner industriali che stanno sviluppando l'idea iniziale. Mi ha spiegato un altro paio di cosette, e gli credo.


Perciò a Barbagianni, Dumah, Razzaduroc e 'spalle' e compari dico innanzitutto questo: CRESCETE!
Pensate veramente che i vostri interlocutori caschino nei vostri giochetti???
Vi piacerebbe assai, insultando e millantando, vedere dei risultati, conoscere le ricette e dettagli del lavoro altrui, vi piacerebbe!


Quanto è successo a Cirillo su EA (e pure qui!) è la dimostrazione di come la brutalità e la ferocia possano tappare la bocca alle migliori intenzioni di condivisione. Ma non ne frenano il lavoro, mettetevelo bene in testa. Perché il progetto del motore ad acqua va avanti, non si è mai fermato. 
Quindi insultate pure, sfogate la vostra frustrazione di non essere andati mai oltre quello che vi hanno insegnato a scuola. Se una cosa è impossibile per voi, allora se uno ci riesce, per voi è sicuramente un imbroglione. Il che induce a provare solo tanta tanta pena per i miserrimi sentimenti che pilotano la vostra mano a scrivere i commenti che ci fate leggere.


Poi il giorno che avrete tra le mani o sotto il sedere qualcosa che ritenevate impossibile, che cosa farete? Farete ammenda? Ma no, ve ne starete zitti! E magari vi comprerete pure quei prodotti ritenuti fino al giorno prima "impossibili" e i cui ideatori avete denigrato e insultato e attaccato... ve lo dico dal profondo del cuore: vergognatevi delle vostre supposizioni.

Scoop: il segreto dell'antigravità!

È ufficiale: la NASA sta incamerando tutte le scorte disponibili di argilla bianca, copaiba e noce brasiliana; le trattative con Bottega Verde per la cessione del brevetto della crema antigravità sarebbero ormai giunte in porto... pardon, in astroporto.

Follia? Per nulla, i ricercatori del Langley Aeronautical Laboratory, hanno certificato che le loro cavie (polli e asini), unte a puntino con la crema antigravità, volano come jet (vedi foto a lato)! Pertanto, valutati i ritardi del programma scramjet X-51A e l'ostinazione di certi inventori di reattori a fusione fredda a non voler cedere brevetti e know how, a Houston avrebbero deciso di ribaltare il tavolo e puntare tutto sulla crema cosmetica - pardon cosmotica! - della Bottega Verde.

L'azienda in questione ha sede a Siena e su molti blog e forum si vocifera che dietro l'incredibile exploit della crema antigravità ci sia lo zampino d'un noto scienziato di quelle parti. Una 'gola profonda', tal Durex, avrebbe infatti rivelato che mentre il professor F.P. cercava di rendere stabili le reazioni LENR con un catalizzatore a base di argilla e olii di copaiba e noce brasiliana, i suoi reattori avrebbero iniziato a fluttuare a mezz'aria!

P.S. Il presente post risponde pariteticamente alle folli elucubrazioni d'un matematico cui serve urgentemente una exit strategy... chissà, potrebbe cospargersi di crema antigravità e spiccare il volo.

giovedì 23 agosto 2012

RAGE COMICS PER L'E-CAT
[autore: Silvio (postato da Anto per ragioni tecniche)]


Alzi la mano chi non ha mai visto una di queste "faccine" su internet!
Possibile che non abbiate amici su Facebook che vi condividano continuamente strisce piu' o meno divertenti con questi personaggi?
Se davvero non sapete di cosa si tratta è ora di colmare questa lacuna! :-)
Wikipedia in italiano dice poco (http://it.m.wikipedia.org/wiki/Rage_comics) mentre siti stranieri seguono il fenomeno (http://knowyourmeme.com/memes/rage-comics) cercando di tenerne traccia.
Nato come uno sfogo di rabbia è oggi diventato tra i giovani una sorta di "standard open source" per comunicare pensieri ed emozioni in modo veloce quanto aggiungere una emoticon ad un testo.
Proviamo allora ad usarlo per esprimere qualcosa di utile, ma anche divertente, riguardo l'e-cat.
La striscia tipo consiste di 4 vignette, non è nemmeno necessario disegnarle, basta descriverle scrivendo i testi, esistono anche dei programmi apposta per crearne poi automaticamente la striscia!
Esprimete così le vostre idee e le vostre emozioni sull'e-cat, la striscia che piacerà di più potremmo poi condividerla con tutti i nostri amici su Facebook e fare in modo che si diffonda viralmente così che molte più persone conoscano l'e-cat.
Troppo pigri per farlo? Abbiamo una soluzione alternativa per voi!

Una striscia "format" (preformata) dal titolo: l'e-cat. In ogni vignetta c'è scritto "come lo vede :" e c'è la foto o il disegno di qualcosa; nell'ultima vignetta c'è scritto "come è realmente:"; vi resta solo da proporre dei nomi di personaggi famosi e cosa mettere come disegno/foto relativo, meglio riportando un link ad una foto/disegno presente su internet (scelta ovviamente tra quelle senza diritti d'autore per non avere problemi SIAE!).

Buon E-Cat Rage Comic Contest a tutti!

"Non valeva la pena dare finanziamenti..."

Loro non si arrenderanno mai...
Noi neppure.

Un lettore del blog ha, con squisita cortesia, trascritto  l'intervento  a Radio3 Scienza del fisico Giulio Peruzzi (Università di Padova) nella puntata del 21 agosto scorso intitolata L'energia che non c'era (qui il file audio) e dedicata alla scomparsa di Fleischmann. Ci tiene a farne partecipi tutti quanti seguono gli sviluppi della fusione fredda, poiché s'è accorto che lo scienziato padovano ha messo insieme - una dietro l'altra - una sequenza di affermazione a dir poco "curiose".

Per esempio, Peruzzi afferma che:
  1. Varie commissioni americane confermarono la scoperta di Fleischmann e Pons, ma esortarono i politici a non dirottare troppi finanziamenti su qualcosa di poco utile.
  2. Non c'è stata opposizione di principio su queste scoperte.
  3. Le promesse e gli annunci fatti da Fleischmann e Pons non furono supportati da corroboranti evidenze scientifiche e sufficiente riproducibilità.
  4. La campagna mediatica dette troppa visibilità a Fleischmann e Pons, è ciò si ritorse contro loro stessi.
  5. Peruzzi definisce quanti si sono dedicati allo studio di questi fenomeni un "piccolo gruppo di persone", mica scienziati, studiosi, colleghi ecc.
L'opinione di cui al punto 5) non è per nulla condivisa, né quantitativamente né qualitativamente, da tanti, per esempio dal management di National Instruments, che ha invece visto nelle LENR uno dei campi di ricerca più promettenti.

Del punto 3) quello che più interessa è se a distanza di 23 anni si siano accumulati sufficienti evidenze scientifiche e riproducibilità... su questo come sapete c'è molto disaccordo all'interno della comunità scientifica e lo stesso Peruzzi - come vedrete - resta nel vago.

Il punto 4) evidenzierebbe, tralasciando di entrare nel merito della scoperta, che l'errore principale commesso da Fleischmann e Pons fu quello di cercare consenso nell'opinione pubblica piuttosto che nella comunità scientifica, violando regole e tempi codificati nella metodologia di comunicazione della ricerca scientifica.

I punti 1) e 2) sembrano essere i primi segnali della già prevista fase di riposizionamento della comunità scientifica, che cerca di riscrivere la storia della fusione fredda per salvare un po' la faccia. Forse tante affermazioni apodittiche fatte in 23 anni, fino all'altro ieri, cominciano a fare paura a molti dei loro autori.

Se è vero che nel primo anno la comunità scientifica si interessò della cosa (be' ovviamente! potevano starsene in disparte?), in realtà subito dopo partì la contro-campagna mediatica di discredito sui due poveri malcapitati e chiunque continuasse a fare ricerche sulla fusione fredda. Le istituzioni non finanziarono più nulla e il "gruppo di persone" di cui parla Peruzzi dovette creare la Società Internazionale della Scienza Nucleare nella Materia Condensata e pubblicare nel proprio journal le scoperte compiute. Se non ci fosse stata la rete sarebbe caduto tutto nell'oblio e anche Rossi e Focardi non avrebbero mai avuto l'impatto che hanno avuto fino adesso.

... de fortitudine
(autore: paolo)

"Fortitudo" di Sandro Botticelli.
Dedicato a mia moglie
[...] C'è per me un "libro di formazione". Non sembri una citazione fuori luogo o fuori misura. Scritto nel 1923, in circostanze più drammatiche delle attuali, contiene una lezione indimenticabile. È Il tradimento dei chierici di Julien Benda (ripubblicato da Einaudi). Non è una citazione esornativa, "da professore". È un invito. Tratta degli uomini di pensiero che in quel tempo - e in tutti i tempi - si astennero dal prendere posizione, tacendo o dicendo cose che andavano contro le loro stesse convinzioni, e questo fecero "per opportunità".

La loro colpa non fu di avere detto cose sbagliate, ma di non avere detto le cose ch'essi stessi ritenevano giuste.
Facciamo le debite proporzioni, ma riflettiamo sul corto-circuito che si verifica quando nel campo del pensiero si insinua l'idea che ciò che pensiamo, per opportunità, o anche per "responsabilità", si possa o debba tacere. [...]
 
(leggi su La repubblica tutto l'articolo di Gustavo Zagrebelsky:

paolo

mercoledì 22 agosto 2012

Solidarietà a Domenico Cirillo (1)

Quantum Leap (nick storico di Domenico Cirillo) ha pubblicato nel forum di EnergeticAmbiente - ringrazio Hermano Tobia per la segnalazione - un commento, che chiama in causa la scorrettezza metodologica, professionale e umana di un noto personaggio accademico che ha scelto, da anni, il web come agone preferito per la "discussione scientifica" in temi in cui e ferrato e non. Un commento che vale benissimo per tutti quei ricercatori, da Rossi a Celani, da Del Giudice a Srivastava, metodicamente attaccati e squalificati nel web da un gruppetto di esaltati che antepongono alle evidenze sperimentali quanto hanno letto sui libri, tanta prosopopea, supponenza e arroganza e zero umiltà e rispetto.

Fino a qualche anno fa il web sembrava poter essere un nuovo fertile terreno dove condividere ricerche e scoperte in modo democratico, troppo democratico forse. Allora sono scesi in campo i "grandi interessi economici", hanno comprato 'firme' ammantate di autorevolezza, dando loro missione di censurare, attaccare, screditare, ostacolare chiunque si avvicinasse a realizzazioni capaci di ridurre i flussi di soldini destinato a chi ci vede come mero gregge da mungere. Di fronte a tutto ciò, anche Cirillo è arrivato alla stessa conclusione di un Piantelli o di un Levi: meglio ignorare totalmente questi personaggi che imperversano nel web, "lavorare, lavorare" in laboratorio, facendo peer review con colleghi seri di altre università, piuttosto che perdere tempo in infiniti botta-risposta polemici nei blog.

A nome di tanti lettori, dico a Cirillo che non è solo; non si curi dei saccenti che pontificano nel web sguazzando nel fango, continui ad avanzare lungo la strada che sta percorrendo, per portare a pieno diritto le LENR alla completa accettazione della comunità scientifica. Lo ringraziamo tutti per il suo impegno, la sua deduzione, la sua grande onestà intellettuale.

***

Salve a tutti,

di ritorno dalle vacanze e da profonde riflessioni, vi leggo.

Si continua a dibattere sulla presenza o meno di renio, sulle prove, sulle misure, sulla professionalità di altri, sulla consistenza o meno del lavoro degli altri.
Il tutto condito da un atteggiamento scorretto nel suo essere più profondo.

Per una questione mia di rispetto dei colleghi e del loro lavoro, prima di uscirmene con ironia, soluzioni, risposte e 'consigli', mi sono sempre premurato di perseguire una modalità di scambio garbata e corretta.
Per me è un presupposto ineliminabile nel confronto. Senza, con me, non può esservi confronto.

E, proprio con me, se si vuol cavare informazioni, conviene in modo assoluto mantenere questo contegno. Si, proprio con me, perché rispetto ai ricercatori e agli studiosi pagati con soldi di organizzazioni pubbliche, mi faccio le ricerche rimettendoci di mio, investendoci di mio, in termini di soldi, tempo, dedizione.
Quindi il mio lavoro NON è pagato dai contribuenti. Non è fatto con i soldi vostri.

La mia è passione pura nel capire e comprendere un fenomeno ancora controverso perché non compreso.
E nell'avanzare delle mie ricerche, dei miei studi e dei miei esperimenti ho seguito il normale e corretto percorso della scienza. E, attraversato il suo filtro, ho pubblicato qualche lavoro, ho diverse citazioni dei miei lavori e, sebbene non siano cose straordinarie, quello che ho prodotto ha dimostrato di poter essere 'pubblicabile' e i miei risultati utilizzabili nell'avanzamento delle ricerche in questo campo.

Ho sempre rispettato la professionalità altrui. Se ho utilizzzato un atteggiamento dubitativo l'ho usato principalmente nel dubitare di me stesso, delle mie constatazioni, delle mie misure. E nel dubbio ho chiesto. Senza aver paura di apparire impreparato. Ho chiesto. Perché non ho mai ritenuto la ricerca come una 'gara' a chi è più bravo ma un sistema per cui, più cervelli che collaborano insieme, raggiungono prima e meglio determinati risultati.

Ma torniamo al renio.

Tutto parte da OTTO anni fa. La macchina che ci ha fatto le misure e le persone che se ne sono occupate facevano questo lavoro da 25 anni. La macchina produce un file calibrato sul bianco, per la base, e poi sul campione produce una tabella discreta su cui opera un delta. L'operatore decide la significatività di questo delta e la macchina dice cosa c'è sopra o sotto soglia.
La macchina produce anche un grafico. Indicativo. Il vero dato numerico è, ovviamente, la tabella.

All'epoca eseguimmo più di 25 analisi sui nostri catodi. Non tutte trovarono 'qualcosa'. Non tutte misurarono renio. Le più significative furono introdotte in un lavoro di molte pagine che fu presentato per essere pubblicato. Esigenze di editing e di 'review' ci fecero tagliare tante cose. Quindi chi legge l'articolo così come uscito legge qualcosa di tremendamente 'decurtato'. Ma tant'è. Eravamo felici di aver contribuito. Eravamo felici che i nostri risultati convinsero i 'revisori' che, anzi, li ritennero fondamentali. Fondamentali dati i numeri e il tipo.

Da allora (cavolo, in otto anni succede di tutto) ci siamo accorti di tante cose. Abbiamo eseguito le analisi più disparate e diversificate, abbiamo cambiato target e procedure di preparazione dei campioni e il benedetto renio è trapassato remoto perchè nella cella al plasma (nella nostra configurazione e con la nostra procedura) siamo riusciti a ottenere risultati più completi e più complessi.
Non definitivi (perché tutto è in divenire) ma che un punto esclamativo lo pongono:
le trasmutazioni di certe specie ci sono e, volendo mettersi a studiare, si può andare ben oltre le prime risultanze di otto anni fa.

Ma, in questi otto anni, sono successe tante cose, come dicevo. Il clima e la serenità di analisi in questo campo si è via via mortificato. I frequentatori di forum e gli interlocutori scorretti non si interrogano più su nulla, partono dal presupposto che l'altro è asino (ovviamente in buona fede, per carità, mica è colpa sua che non è intelligente e bravo quanto me?) e che i risultati ottenuti sono impossibili.
Non si domanda al ricercatore cosa abbia fatto e come. Si parte a piè pari con questi presupposti, ed ecco che mi linkate
certi articoli di un grezzone che non ha neanche avuto la correttezza formale di scrivermi per chiedermi lumi o chiarimenti su 'come' e su 'perché'. Ha sparato a zero e basta. E lo stuolo di chi, prudentemente nascosto dall'anonimato ti chiede dettagli e cifre e elementi sensibili su cose che hai misurato, la comunità scientifica ha accettato e pubblicato, partendo dal concetto che lui, l'anonimo, deve sapere.

Perché in questo nuovo mondo è 'normale' comunicare così.

Lui getta merd. ops, fango su di me e io devo replicare.

Ma perché?

Cosa me ne frega di convincere un elemento del genere quando la comunità scientifica mi ha già risposto?
Cosa me ne frega di scendere a livelli di rissa solo per far divertire gli utenti del forum?
Qual'è il vantaggio che trarrei nel 'prestare il fianco' a questo gioco balordo?


Ho visto dove può arrivare questo gioco.
Ho visto chiudere (ops, solo rimandare) convegni scientifici da chi ritiene questo campo 'impossibile'.
Ho visto gente chiamare i superiori di chi sperimenta per chiudergli la bocca.
Ho visto le peggio cose.

Per cui, cari tutti, colgo l'occasione per accomiatarmi da voi. Sarebbe stato bello poter condividere pubblicamente risultati e risultanze allo stesso modo in cui si dialoga in privato.

Ma ora è diverso.

Ora ho paura.

Ma non mi fermo. Nell'ombra si lavora meglio. Chi vuol saperne di più può scrivermi in privato.
Ci sono nuovi risultati e nuove risultanze in via di pubblicazione.
Ma mi terrò ne lontano dall'arena.

Sono debole e sono solo.


Quantum Leap

PS: resto comunque a moderare il forum. Ma, chiamato in causa, non replicherò.

La Repubblica, fusione fredda: scriviamo la verità!

Ringrazio Valeria per avere segnalato a tutti l'ultimo articolo di Roberta de Carolis su Il Democratico:

La Repubblica, fusione fredda: scriviamo la verità!

Ne hanno parlato tutti i giornali: il padre della fusione fredda, Martin Fleishmann, è morto a 85 anni lo scorso 3 Agosto, stroncato dal morbo di Parkinson, del quale soffriva da anni. Non tutti però hanno parlato del futuro della sua scoperta, lasciando intendere che il suo esperimento non fu mai replicato, né subito dopo, né recentemente, come riportato da un recente un articolo de ‘La Repubblica’, pubblicato in seguito alla notizia della scomparsa. Le cose non stanno affatto così...

Pranzo-raduno "22 pasti e contorni"
22 settembre 2012 - Cesena

Cari lettori,

dopo estenuanti trattative siamo lieti di annunciarvi il pranzo-raduno previsto per il 22 settembre 2012. Il locale scelto, dopo attento vaglio di tutte le opzioni, è il ristorante Ca' Ad Pancot di Cesena - suggerito dal nostro utente AC/DC - che  si trova ad appena 1500 metri dall'uscita autostradale di Cesena nord, per l'esattezza in via Benzi n° 514,  S. Andrea in Bagnolo (CESENA).

La struttura è dotata di parcheggio, ampio giardino, interni rustici ma raffinati. Le sale sono molto grandi e accoglienti, motivo per cui vi invitiamo volentieri a estendere l'invito ad amici, appassionati alle tematiche del blog, e naturalmente alle vostre famiglie. 

Saranno graditi ospiti anche agli autori e lettori di tutti gli altri blog e siti che amano linkare e commentare i contenuti di 22 passi d'amore e dintorni.

Per prenotare scrivete a daniele.passerini@22passi.itsandro75k@yahoo.it entro il 15 settembre

Il prezzo concordato a persona col ristoratore è di euro 30 comprensivo di:

 

APERITIVO
Prosecco - Succhi di frutta alcolici e analcolici
Panzerotti pomodoro e mozzarella - Olive ascolane
Verdure fritte pastellate - Piadine farcite

ANTIPASTO
Affettati misti 
Tavolozze di crostini assortiti
Insalatina capricciosa
Squacquerone e piadina 

PRIMI PIATTI
Bis di primi:
Tagliatelle al ragù
Strozzapreti panna e salsiccia
(pasta fatta a mano secondo la tradizione romagnola)

SECONDI
Misto di carni ai ferri
Piatti del “buon ricordo”
(Arrosti misti)
Contorni di stagione

DESSERT
Dolce della casa

VINO
Sangiovese Superiore della Cantina Braschi
Vino bianco Trebbiano
Acqua naturale e gassata
Caffè e digestivi

 

e inoltre:

  • possibilità di menù vegetariani previa prenotazione
  • prezzo di euro 15 per bambini fra 6 e 12 anni ed esenzione per quelli di età inferiore.

Sarà l'occasione per trascorrere una giornata insieme, conoscerci e scambiare quattro chiacchiere e avere conferma che dietro a tanti nick ci sono altrettante belle persone.

Sperando che scelte logistiche e culinarie siano gradite, 
vi aspettiamo numerosi il 22 settembre alle ore 12.30 per l'aperitivo di benvenuto!

RESPONSABILE GASTRONOMICO
Sandro75k

BLOGGER 22 PASSI

martedì 21 agosto 2012

Chi "volerà" primo alla meta?
(autore: utente paolo)

Questa volta desidero partire dall’immagine di una Galassia fantastica che con la sua caratteristica forma ci ricorda quanto ancora ignoriamo, quindi con quanta umiltà dovremmo affrontare l’ignoto, ma non per questo dovremmo fermarci, temere lo spazio o quelle leggi che ancora la scienza non riesce a spiegare, ma affrontarle con umiltà e mente libera.

Poi, inserisco due dati, che già abbiamo imparato a conoscere, ma perché appassionati, quindi spinti dal desiderio di imparare, leggere, informarci, cercare … tuttavia, se osservati da un altro punto di vista, anche per alcuni di noi potrebbero acquistare una valenza diversa:


9. Defkalion Green Technologies - Products. Hyperion Specs Sheet November 2011

Chiudo questa premessa con una frase piuttosto significativa La tecnologia LENR ha le potenzialità, non solo, per cambiare lo sviluppo dell’aviazione generale, ma per cambiare la produzione di energia in tutto il mondo” che potrete leggere a pag. 120 terz'ultimo capoverso del documento che trovate a questo link NASA: http://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/20120009038_2012008934.pdf

Il tema è: Subsonic Ultra Green Aircraft Research

La ricerca della NASA si occupa – nel senso che compara, analizza, propone grafici, tabelle, schemi – di motori aeronautici di ultima generazione (mi sia consentita questa licenza poetica) in quanto dovrebbero utilizzare nuovi propellenti: gas liquido – idrogeno – ibridi   LENR quindi una ricerca lunga ed esaustiva, della quale sarebbe perfettamente inutile che tentassi un riassunto, per cui chi volesse approfondire o soltanto sbirciare, potrà aprire e consultare il link allegato.

Quel che a me interessa, non essendo un tecnico ma uno “spiritualista” - come precisò un noto chimico, di altra epoca – è attirare la Vs. attenzione su di un grafico di pag. 84 e sulle considerazioni TRIAL 6 (e) di pag. 85 che recita:LENR propulsion system will be demonstrated in flight".

Cioè questi scienziati sulla base delle attuali conoscenze, che come si scopre dalle REFERNCES di pag. 122 – sopra riprodotte – riferite a Rossi Andrea e a Defkalion (quindi ancora Rossi) prevedono di volare nel 2035 con un aereo “Subsonico Ultra Green”???

Ma il nostro Presidente del Consiglio , il Ministro per lo Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera sono stati informati di questo fatto?

Ricordo, ma solo per informazione, che:

“Si stanno effettuando ingenti investimenti in questo tipo di reattori (ITER/DEMO) anche se si ritiene che i primi impianti potranno essere operativi solo intorno al 2050” (wikipedia)

Come?... 15 anni dopo il presunto volo di un AEREO - LENR?!

... e se il Dr. Rossi Andrea dovesse migliorare la “polverina magica” cosa faremmo? … useremmo la “flotta LENR” per portare i vari componenti necessari per costruire la centrale nucleare a fusione demo in Francia o dove sarà?

Nota: a pag. 122 – REFERENCES si trovano i riferimenti 8 – 9 / Rossi – Defkalion e di quest’ultimo vi segnalo la data, 28 Gennaio 2012.

paolo