Loro non si arrenderanno mai...
Noi neppure.
Un lettore del blog ha, con squisita cortesia, trascritto l'intervento a Radio3 Scienza del fisico Giulio Peruzzi (Università di Padova) nella puntata del 21 agosto scorso intitolata L'energia che non c'era (qui il file audio) e dedicata alla scomparsa di Fleischmann. Ci tiene a farne partecipi tutti quanti seguono gli sviluppi della fusione fredda, poiché s'è accorto che lo scienziato padovano ha messo insieme - una dietro l'altra - una sequenza di affermazione a dir poco "curiose".
Per esempio, Peruzzi afferma che:
Varie commissioni americane confermarono la scoperta di Fleischmann e Pons, ma esortarono i politici a non dirottare troppi finanziamenti su qualcosa di poco utile.
Non c'è stata opposizione di principio su queste scoperte.
Le promesse e gli annunci fatti da Fleischmann e Pons non furono supportati da corroboranti evidenze scientifiche e sufficiente riproducibilità.
La campagna mediatica dette troppa visibilità a Fleischmann e Pons, è ciò si ritorse contro loro stessi.
Peruzzi definisce quanti si sono dedicati allo studio di questi fenomeni un "piccolo gruppo di persone", mica scienziati, studiosi, colleghi ecc.
L'opinione di cui al punto 5) non è per nulla condivisa, né quantitativamente né qualitativamente, da tanti, per esempio dal management di National Instruments, che ha invece visto nelle LENR uno dei campi di ricerca più promettenti.
Del punto 3) quello che più interessa è se a distanza di 23 anni si siano accumulati sufficienti evidenze scientifiche e riproducibilità... su questo come sapete c'è molto disaccordo all'interno della comunità scientifica e lo stesso Peruzzi - come vedrete - resta nel vago.
Il punto 4) evidenzierebbe, tralasciando di entrare nel merito della scoperta, che l'errore principale commesso da Fleischmann e Pons fu quello di cercare consenso nell'opinione pubblica piuttosto che nella comunità scientifica, violando regole e tempi codificati nella metodologia di comunicazione della ricerca scientifica.
I punti 1) e 2) sembrano essere i primi segnali della già prevista fase di riposizionamento della comunità scientifica, che cerca di riscrivere la storia della fusione fredda per salvare un po' la faccia. Forse tante affermazioni apodittiche fatte in 23 anni, fino all'altro ieri, cominciano a fare paura a molti dei loro autori.
Se è vero che nel primo anno la comunità scientifica si interessò della cosa (be' ovviamente! potevano starsene in disparte?), in realtà subito dopo partì la contro-campagna mediatica di discredito sui due poveri malcapitati e chiunque continuasse a fare ricerche sulla fusione fredda. Le istituzioni non finanziarono più nulla e il "gruppo di persone" di cui parla Peruzzi dovette creare la Società Internazionale della Scienza Nucleare nella Materia Condensata e pubblicare nel proprio journal le scoperte compiute. Se non ci fosse stata la rete sarebbe caduto tutto nell'oblio e anche Rossi e Focardi non avrebbero mai avuto l'impatto che hanno avuto fino adesso.
Insomma, nonostante quello che dice Peruzzi, tutt'ora giornalisti scientifici come Sylvie Coyaud o Eugenio Iannone, prorettori come Carlo Ruocco, chimici come Camillo Franchini o Ugo Bardi, matematici come Alessio Gugliemi, ingegneri come Giancarlo De Marchis, periti elettrotecnici come Livio Varalta ecc. continuano a "presidiare" il web raccontando in ogni occasione che la comunità scientifica ha da sempre bollato inequivocabilmente come truffa e bufala le LENR e che esse non possono esistere per principio in quanto scientificamente impossibili. E lo affermano ignorando (o fingendo di ignorare) che - come scrive il nostro impagabile Hermano Tobia - "su http://www.dieterbritz.dk/fusweb/years.html sono catalogati anno per anno tutti gli articoli peer-reviewed relativi alle LENR; dal 1989 se ne contano quasi 1400. [...] qui c'è - continua Hermano Tobia - un interessante riassunto che mostra come i risultati positivi dimostrati dagli studi sono via via sempre più numerosi di quelli negativi: http://lenr-canr.org/acrobat/RothwellJtallyofcol.pdf. È indubbio che il numero degli articoli è calato nel corso degli anni; i detrattori dicono che è perchè il mondo LENR è sempre più 'catacombale', mentre una spiegazione più probabile, anche alla luce degli ultimi avvenimenti, è che quando si sono visti risultati reali la ricerca ha lasciato gli ambiti universitari e si è trasferita in quelli industriali, dove le pubblicazioni sono viste come un pericoloso aiuto alla concorrenza e se si 'pubblica' qualcosa, si tratta di brevetti. Inoltre, come tempo fa ha ben spiegato Vettore, la pubblicazione in peer-review è solo l'ultimo 'atto' di un percorso che inizia con la comunicazione delle risultanze ottenute (ad esempio in un convegno come NiWeek); tra comunicazione e peer-review può passare anche più di un anno".
Dunque, per coerenza, Peruzzi dovrebbe definire i sopraccitati negazionisti della fusione fredda degli emeriti 'peracottari', per quel che riguarda la loro opinione talebana sulla storia fusione fredda.
Giudicate voi stessi.
***
Bencivelli: "Martedi 21 Agosto 2012 sono le 11 e pochi secondi, buongiorno a tutti. Ben tornati a Radio3 Scienza da Silvia Bencivelli che vi parla al microfono e, insieme a lei, da Marco Motta, Paolo Conte, Rossella Panarese, Giovanna Savignano, Riccardo Orsini con Roberta Fulci.
Era il 23 Marzo 1989 quando il chimico inglese di origine ceca Martin Fleischmann, insieme al suo allievo americano Stanley Pons, annunciarono in conferenza stampa di essere riusciti a realizzare la fusione fredda, cioè una reazione nucleare a basse temperature e basse pressioni in grado di produrre energia pulita.
Era il 1989, forse allora eravamo anche più sensibili di adesso ai temi energetici, perché erano passati 3 anni dalla tragedia di Černobyl', che aveva fatto ovviamente una grande impressione. Il dibattito sul nucleare era vivo. C'era stato da poco anche il disastro della petroliera Exxon Valdez e quindi in tutto il mondo c'era un'ansiosa e ottimistica ricerca di metodi di produzione di energia alternativi. La storia che raccontiamo oggi è cominciata dunque 23 anni fa. Ogni tanto riaffiora alla cronaca per la comparsa di emuli di Fleischmann e Pons che propongono sistemi analoghi o ricerche simili basate sugli stessi principi. Oggi invece noi ne parliamo perché pochi giorni fa è scomparso Martin Fleischmann. La sua scomparsa è avvenuta il 3 agosto, ma è stata annunciata con diversi giorni di ritardo dalla famiglia. Lo facciamo insieme a Giulio Peruzzi dell'Università di Padova, buon giorno Peruzzi..."
Peruzzi: "E buon giorno a Lei e agli ascoltatori di Radio3 Scienza."
Bencivelli: "... che fa Storia della Fisica è così Peruzzi?"
Peruzzi: "Certo sì, e anche della Tecnica."
Bencivelli: "Allora, cominciamo subito con Lei... la cosa che viene ricordata di quell'evento (che poi la fusione fredda, appunto, ci ha accompagnato in tutti questi anni) è che prima si fece una conferenza stampa, quindi prima si dette in pasto a noi giornalisti e al pubblico - che appunto era ansioso di capire cosa stesse succedendo nell'ambito della ricerca nucleare - e poi si permise di arrivare alla comunità scientifica. Cioè, in pratica, il processo fu corrivo: si fece prima la conferenza stampa e poi la pubblicazione destinata agli specialisti. Oggi forse queste cose fanno un po' meno impressione, nel '89 insomma non gliel'avete perdonata. È così? Non bisognava parlarne subito al pubblico?"
Peruzzi: "Be' questo non è perdonare o assolvere... i procedimenti tramite i quali la conoscenza scientifica cerca di autocorreggersi e crescere, sono procedimenti che oramai sono - diciamo - secolarmente assodati. Uno di questi procedimenti è quello che richiede che, se uno fa una scoperta, tanto più se una scoperta particolarmente eclatante, prima confronti i risultati che ha ottenuto, presunti o reali (in questo caso molti sono presunti, come ha dimostrato 23 anni di ricerca nel settore) con la comunità scientifica, si presti a verifica e a riproduzione di quei dati e a referaggi - come si chiamano insomma - quindi tra pari della comunità scientifica... controlli reciproci tra pari, quindi discussioni e dibattito sui risultati dal punto di vista tecnico-scientifico... dopodiché, se le cose vengono assodate e pubblicate su una rivista, allora si può anche fare una comunicazione.
Il fatto che quella volta lì... non è la prima nella storia, però - diciamo - in quel momento già quella che era la costruzione della comunicazione di massa, come la conosciamo anche oggi, era già abbastanza avanti. Quindi aver comunicato in quel periodo lì - che come lei ricordava era particolarmente sensibile alla ricerca di nuove forme di energia - prima alla stampa e poi solamente e successivamente in un piccolo articolo (come molti hanno detto, anche abbastanza impreciso e incompleto) i risultati della ricerca, è stato sicuramente una violazione di uno di quelli che sono gli statuti etici - diciamo - del fare scienza, ecco."
Bencivelli: "Gli stessi Fleischmann e Pons poi in effetti ammisero molti dei loro errori, li corressero anche, però ormai la frittata era fatta, insomma, questo è il motivo per cui tutti noi abbiamo sentito parlare di Fusione Fredda... stanno già arrivando messaggi qui al 335 5634296... però poi Pons presentò la cosa alla Società Americana di Chimica, l'Università dello Utah, chiese un mega finanziamento, questi soldi arrivarono, insomma la ricerca poté cominciare davvero."
Peruzzi: "Si ecco appunto, una delle cose di cui vanno sottolineati alcuni aspetti, siccome oggi esiste una comunità molto piccola - diciamo - fatta da un centinaio, centocinquanta persone che si occupa ancora di fusione fredda, ci sono stati ben 17 conferenze internazionali dal 1990 al 2012 di questo gruppo di persone, ecco... la cosa che va detta è che viene spesso sottolineato che questa comunità o queste ricerche sono state emarginate perché c'è stato - usiamo un termine un po' così, vetero - un "complesso scientifico-industriale ortodosso" che si è imposto contro queste novità.
In realtà - diciamo - a distanza di 23 anni è certo che qualche fenomeno ancora da spiegare ci sia in quello che Fleischmann e Pons avevano osservato, sicuramente molte delle cose che loro avevano promesso che si sarebbero fatte non ci sono state, sicuramente non si può dire che specialmente nell'intorno, cioè nel 1989-90, la comunità scientifica non accolse in maniera così contraria questa notizia [ndr. a dire il vero due negazioni affermano!].
Ricordo solo un fatto che è italiano, ma che comunque è significativo: la Società Italiana di Fisica, nel congresso di Varenna del settembre 1989, fece un incontro che si intitolava 'Capire i fenomeni di fusione fredda' mettendo a confronto 130 scienziati che venivano da tutto il mondo. Cioè la comunità scientifica cercò davvero di capire se c'era qualche novità. I politici e gli industriali furono molto interessati. Il congresso americano e - diciamo - il governo americano, non solo diedero i finanziamenti che Pons aveva chiesto, ma istituirono delle commissioni di altissimo livello che verificassero questo, i quali dissero che nuovi fenomeni da capire c'erano, che sicuramente però non era un filone su cui valeva la pena dare dei finanziamenti straordinari. Queste erano le conclusioni, per esempio, della commissione messa su da quello che è il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti d'America [ndr. DOE], che è il dipartimento responsabile della gestione dell'energia nucleare e gestisce poi anche lo sviluppo di nuove forme di energia.
Per cui - diciamo - non c'è stata una opposizione di principio o ideologica a queste nuove scoperte. Solo via via si è cercato di verificare che cosa davvero si poteva dimostrare, che cosa rispetto alle promesse di nuove fonti di energia pulita a costo quasi zero poteva essere fatte. E quello di cui ci si è accorti a distanza via via negli anni, a distanza di 23 a maggior ragione, è che le promesse fatte o gli annunci fatti da Fleischmann e Pons e poi da alcuni altri, erano effettivamente non basati scientificamente, non erano riproducibili, con una serie di limiti diciamo che credo siano a questo punto riconosciuti un po' da tutti, il che non vuol dire che non sia un settore che possa essere di interesse per sviluppi di conoscenza scientifica lo stesso, ecco!" [ndr. ecco, ribadiamolo: il fatto che non esista ancora una teoria e una riproducibilità al 100% NON significa che non sia un settore che possa essere di interesse per sviluppi di conoscenza scientifica... più chiaro di così!]
Bencivelli: "Infatti come ci ricorda Gabriele al 335 5634296, la ricerca va avanti. Ci sono anche ricercatori italiani impegnati in questa cosa. Sul sito dell'ENEA si trova un documento che fa il punto, che ammette che qualche piccola replica si è ottenuta e dice: occorre sottolineare che allo stato si tratta comunque di ricerca fondamentale, non c'è davvero la possibilità di esprimersi né su ipotetiche applicazioni, né sulla possibilità di studi di natura tecnologica senza prima aver definito la fisica del sistema."
Peruzzi: "Ecco questo secondo me ci porta ad una cosa che mi fa fare una osservazione brevissima, che appunto, allora, la ricerca fondamentale diretta a capire fenomeni curiosi... quindi diretta dalla curiosità libera eccetera è importante... è importante che trovi il suo spazio e questo potrebbe essere uno di quelli. Bisogna stare attenti a non far sì che... e in questo appunto la comunicazione di Fleischmann e Pons e una serie di punteggiate conferenze stampa, servizi televisivi, che sono stati fatti in cui gli esperimenti venivano dimostrati non alla comunità scientifica o discussi nella comunità scientifica, ma alla platea degli spettatori [Peruzzi ride]... punteggia la storia della fusione fredda questa strana modalità di comunicazione dei risultati... bene, questi creano una forma di moda che in alcuni momenti ha prodotto... per esempio, l'articolo di Fleischmann e Pons - sono andato a guardare per curiosità - dal 1996 a oggi (perché non ci sono dati precedenti al 1996) è stato pubblicato sul giornale Analytical Chemistry... ebbene in quel giornale lì ha avuto, dal 1996 al 2012, 173 citazioni! Molte di queste citazioni sono citazioni dicono che non è stato visto quello che si voleva vedere, però mette in evidenza un fatto: che creando una moda si crea un modo per citare... quindi in questo senso il fattore d'impatto di quella rivista è cresciuto e se questi due ricercatori oggi fossero due giovani ricercatori in Italia avrebbero degli indici di citazione molto alti, che favorirebbero la carriera accademica."
Bencivelli: "È straordinario."
Peruzzi: "È un emblematico esempio... oggi è in discussione perché c'è l'
Agenzia Nazionale per la valutazione del sistema Universitario e la Ricerca in Italia che fa valutazioni di strutture e di singoli su base un po' troppo vincolata a criteri puramente quantitativi, bibliometrici, citazioni e di cose che sono legate a questo... un esempio emblematico di come bisogna stare molto attenti a utilizzare questi strumenti in maniera un po' troppo rigida si rischia davvero di premiare chi forse..."
Bencivelli: "... premiato non deve essere."
Peruzzi: [annuisce e ride].
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RispondiEliminaBASTA OT.
RispondiEliminaPiccolo commento sul dialogo andato in onda su radio 3
RispondiEliminafin adesso i fusionisti freddi son stati sopportati dalle alte sfere perchè tanto non avrebbero concluso nulla.Dimenticati e segregati a chi avrebbero potuto dar fastidio?
Ora lo scenario cambia.Potrebbero aver qualcosa tra le mani ,pertanto fare subito rapporto!
Viene tirato in ballo che son dipendenti statali e l interessamento nasce solo dal fatto che non sprechino soldi pubblici.
Per anni hanno speso soldi pubblici in quasi reali gabinetti,ma adesso è ora di metter fino a questo spreco
Morale
o mi fai partecipe o ti faccio mollare tutto
@robi
RispondiEliminaDi sicuro chi crede e/o racconta che fusione fredda e LENR non esistono rappresentano posizioni sempre più isolate e minoritarie... a voglia che la situazione è cambiata nel giro degli ultimi 2 anni!!!
Negarlo è davvero cosa da negazionista tetragono e scientista! :))))
Non dimentichiamoci però da 20 a 40 milioni di dollari con i quali la Toyota finanziò Fleishmann e Pons
RispondiEliminaSono briciole in confronto ai fondi per ITER
RispondiElimina@Giuliano Berruti
RispondiEliminaForse non sono stati soldi buttati: i giapponesi della Technova (gruppo Toyota), oltre a Brian Ahern, sono riusciti a replicare con successo gli eccessi di calore riscontrati da Celani:
http://www.mail-archive.com/vortex-l@eskimo.com/msg69391.html
@Daniele
Grazie per aver apprezzato al mio commento :)
Essendo a corto di argomenti, e con le evidenze a loro avverse che si fanno ogni giorno più sostanziose, adesso i telefonisti la sparano sempre più grossa:
il frequentatore quadratico medio di 22P risulta talmente presuntuoso saccente e ottuso che merita senza riserva alcuna di perdere tutti i suoi risparmi in un gruppo di acquisto per un mega generatore di sfiatella.
Ah ecco l'idea intelligente del giorno: Rossi ha inventato tutto per fregare noi !! meno male che questo genio ci ha avvertito !!
Senza contare che Rossi vende i mega-gatti a grosse imprese, che verosimilmente comprano in leasing da una banca, la quale vuole essere super-certa di dove vanno a finire i suoi soldi: proprio i soggetti giusti per una truffa facile facile, secondo gli scienziati telefonisti.
Io invece ho un sospetto: dopo tante telefonate fatte per bloccare conferenze e segare finanziamenti, forse una telefonatina spiacevole (per loro) l'hanno ricevuta, di cui provo ad immaginare il contenuto:
"Ehm ... non ci credevo nemmeno io ... ma le anomalie ci sono sicuramente ... lo so per certo ... sull'origine non ci sono certezze ma sicuramente nessun fenomeno chimico può produrre quegli eccessi di calore ... avevano ragione ad insistere nelle ricerche ... presto i risultati saranno resi pubblici ... forse è meglio tenere un profilo basso ... "
Ciò che volevo far notare è che i fusionisti freddi han cominciato a sperperare soldi pubblici solo dopo le prime ipotetiche voci di aver raggiunto un qualche risultato
RispondiEliminaPer anni han fatto prove con sovvenzioni senza che nessuno avesse qualcosa da ridire.
Stranamente solo adesso saltano fuori i mille.
No ,io , sinceramente vedo invidia e paura di passare in secondo piano
Berruti
si sta parlando di ciò che sta succedendo in italia.
Perchè cambi discorso?
@Berruti
RispondiEliminaLa Toyota è un privato e non è pagata dai contribuenti, almeno non quelli italiani.
@Sandro,
RispondiEliminain relazione al discorso di ieri e tanto per farti capire lo spirito che animò il mio stare in quel contesto, tentando di far cambiare opinione a chi proprio non vuol ragionare, ti posto di seguito uno dei tentativi:
1. paolo scrive:
aprile 27, 2012 alle 8:06 am
@ Camillo Franchini,
Dall’insieme di alcuni dati mi nata un’idea, di cui parlerò più avanti; ora descrivo i dati:
1) in questo blog esiste uno scambio di opinioni tra lei e il titolare del blog l’ing.Mario Massa che dimostrerebbe una certa stima reciproca.
http://rnbe.blogspot.it/2012/01/se-fosse-possibile-ripetere-un-test.html
2) Athanor realizzato da un gruppo di professori e di allievi dell’Istituto Superiore Leopoldo Pirelli di Roma
3) collaborazione tra l’ing,Mario Massa e l’ing. Abundo, conseguenza del punto 2
4) collaborazione tra il Dr. Camillo Franchini + Ing. Mario Massa + Ing. Ugo Abundo ==> proprietà transitiva
5) collaborazione tra gli esperti citati al punto 4 + world’s researchers ==>estensione della proprietà di cui al punto precedente
6) ONU REACTOR = frutto della collaborazione dei RICERCATORI di cui al punto cinque: Il nome – non vincolante – vorrebbe esprimere il risultato di uno sforzo comune e senza frontiere
L’ispirazione mi è venuta leggendo una frase del messaggio dell’Ing. Abundo che cito di seguito:
” L’aver brevettato è funzionale alla più aperta circolazione, ora, sia dei piani costruttivi, che delle prove e delle interpretazioni, nell’ottica di poter condividere le informazioni senza timore che il lettore brevetti lui ciò che gli abbiamo comunicato noi, e successivamente impedisca a noi e agli altri di proseguire in direzioni promettenti.”
Condivisione, questa è la parola magica, sulla quale mi piacerebbe riflettesse, perché, pur non conoscendola, sono convinto che il contributo di conoscenze ed esperienza, che potrebbe fornire, sarebbe fondamentale per lo sviluppo di questo progetto – ONU – che potrebbe essere il 2 volte orribile!!!!
ari- paolo
... è solo un esempio, ma se vuoi ne posso riprodurre altri di progetti che coinvolgevano altri individui o altri esempi di civiltà del chimico.
... segue:
RispondiElimina1. paolo scrive:
aprile 27, 2012 alle 9:56 am
@ Franchini,
“Abundo sa che Daniele porta sfiga?”
… questa espressione è indegna di una persona che si ritiene intelligente; se potessi cancellerei anche il quadro che le ho inviato e i miei post di stima!
Orribile!
Paolo
Camillo Franchini scrive:
aprile 27, 2012 alle 10:58 am
Paolo,
mi sono deciso a usare quella parola sessuale da quando Formigoni, che è di Comunione e liberazione, l’ha sdoganata. Se va bene a lui, che è Celeste, va bene anche a me.
Resto sempre comunque convinto che Daniele fa quella cosa lì a quelli che cadono sotto la sua attenzione. In questo momento tocca a Celani soffrire. Fra un po’ sarà Abundo. Rossi ha già avuto la sua parte. Avanti il prossimo.
Ho guardato il quadro; a Londra mi sono goduto l’anamorfosi. Impressionante.
1. paolo scrive:
aprile 27, 2012 alle 12:22 pm
@ Franchini,
… la scusa addotta è persino peggiore dell’espressione ( NON della PAROLA ) usata, quindi, nella speranza che l’ aritmetica mi perdoni:
… 1+1 = 2 ==> 2 volte orribile!!!!
ari- paolo
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RispondiElimina@Robi,
RispondiEliminaio mi riferivo in generale ai finanziamenti delle ricerche sulla fusione fredda, e in particolare a quelli ricevuti da Fleishmann e Pons, ossia al tema della discussione.
E' importante tenere conto del fatto che in posti come gli USA, gran parte della ricerca è svolta dai privati, che possono contare su esperti e strutture identiche alle nostre strutture di ricerca pubbliche.
I privati bisogna convincerli
Per rispondere a RICT, volevo dire che depone moralmente a favore di Fleishmann e Pons il fatto che abbiano usato i soldi di un privato come Toyota che ha deciso di provare.
Il fatto dei mille è legato al piezonucleare, che è una questione del tutto diversa dalle altre LENR.
Tutti i fusionisti freddi accettano il principio di base delle reazioni nucleari che producono energia. Solo che pensano di avere trovato il modo di renderle più facili.
In pratica aggiungono qualcosa a quello che già sappiamo e che verifichiamo tutti i giorni.
I piezonuclearisti fanno affermazioni che implicano la negazione di cose già ampiamente verificate, e sulle quali, nota, si basano anche i fusionisti freddi.
Questo è decisamente strano, perchè se avessero ragione non funzionerebbe più nulla, nemmeno l'e-cat.
Per questa cosa i pezonuclearisti, a differenza di F&P (ringrazio RICT che me lo ha fatto notare) cercavano di avere finanziamenti pubblici.
Spero di averti risposto esaustivamente.
Giuliano Berruti
I piezonuclearisti fanno affermazioni che implicano la negazione di cose già ampiamente verificate, e sulle quali, nota, si basano anche i fusionisti freddi.
RispondiEliminasu questa frase non mi trovo d accordo.Tu parti dal presupposto che non abbiano mai replicato nulla delle lenr .E asserisci che stanno cercando di applicare una teoria che sarebbe impossibile dalle attuali conoscenze ufficiali ,vidimate dal notaio (eheh).
Siamo su due basi differenti di discorso.
Non pretendo di poterti convincere che le Lenr esistono e la teoria ,naturalmente ,sarà un qualcosa che aprirà nuove conoscenze in fisica.
Ecco su di una cosa ci troviamo in sintonia.Con l attuale fisica ufficiale è impossibile dare una spiegaione delle lenr
saluti
@Robi,
RispondiEliminadevo spiegarmi meglio.
"Tu parti dal presupposto che non abbiano mai replicato nulla delle lenr."
Questo non lo ho detto, comunque non è importante.
"E asserisci che stanno cercando di applicare una teoria che sarebbe impossibile dalle attuali conoscenze ufficiali"
Questo devo spiegarlo meglio.
Focardi, Piantelli, Fleishmann e Pons e anche ITER hanno in comune una cosa:
Vogliono generare energia fondendo insieme elementi leggeri.
I piezonuclearisti dicono di generare energia scindendo elementi leggeri in elementi ancor più leggeri.
Una delle due posizioni esclude per forza l'altra. Ma la posizione dei fusionisti tutti è ampiamente verificata, addirittura è verificata anche dal fatto che le centrali nucleari a fissione funzionano. Il principio è lo stesso.
Un conto è dire:"può esistere qualcosa d'altro".
Un altro conto è dire una cosa che implica che ciò che è stato verificato fino a ora non funziona, perchè invece funziona eccome.
La differenza tra fusione nucleare fredda o calda, e la fissione piezonucleare, è tutta qui.
Paradossalmente, la fusione fredda è un fenomeno "canonico" rispetto al piezo.
Ciao.
Giuliano.
@Giacomo Berruti
RispondiEliminaFocardi, Piantelli, Fleishmann e Pons e anche ITER hanno in comune una cosa:
Vogliono generare energia fondendo insieme elementi leggeri.
Per ITER questo è sicuramente vero, relativamente alle LENR, le cose non sono così semplici.
L'ipotesi iniziale che l'emissione di calore fosse dovuta alla fusione DD fredda è ormai abbandonata: oltre ai 3 miracoli di Preparata (drastica diminuzione sezione d'urto, alterazione radicale branching ratio, assenza gamma), la pietra "tombale" è stata messa dagli esperimenti Ni-H, dove non ci sono elementi leggeri da fondere.
La natura delle reazioni che provocano gli eccessi di calore e (talvolta) le deboli emissioni gamma e neutroniche è ancora sconosciuta. Si sa con certezza che non si tratta di reazioni chimiche o chimico-fisiche note viste le quantità in gioco, ma nulla più (o almeno nulla di pubblico).
Visti i passi falsi iniziali, gli studiosi seri (Piantelli, Celani, Cirillo, ecc) si limitano a riportare le risultanze sperimentali anomale senza azzardare una teoria.
Secondo me qualche Celani e la NI qualche idea di che cosa avviene in quello che Truchard ha chiamato "quantum reactor" ce l'hanno, ma prima di divulgarla vogliono essere, giustamente, super-sicuri.
I piezonuclearisti fanno affermazioni che implicano la negazione di cose già ampiamente verificate
Ahimè, qui non ha tutti i torti. E noto da decenni che la fissione degli elementi più leggeri del ferro (compreso) è endotermica, ovvero richiede un contributo netto di energia per avvenire, mentre la fissione di quelli più pesanti è esotermica, quindi fornisce un contributo netto di energia. Questo è quello che si sa dalla teoria e che è sempre stato osservato sperimentalmente.
Nei miei interventi ho sempre cercato di promuovere la ricerca sulle LENR, ma la lettura di questo comunicato, francamente, lascia interdetti:
Le reazioni piezonucleari sono legate ai fenomeni di fissione, vale a dire di separazione, dei nuclei di elementi leggeri (con numero atomico pari o inferiore a quello del ferro), e producono energia senza emissione di raggi gamma e senza scorie radioattive.
http://www.inrim.it/events/press/nucleare%20pulito_convegno_cs.pdf
Un'affermazione di tale portata dovrebbe essere fatta portando un'evidenza sperimentale inoppugnabile ed una spiegazione convincente di come mai tutti le fissioni di elementi leggeri osservate fino adesso invece richiedono energia invece che fornirla.
Per questo ritengo probabile che le anomalie riscontrate negli studi piezonucleari siano reali, ancorchè da approfondire, ma forse i ricercatori coinvolti avrebbero fatto meglio a limitarsi a riportare quelle piuttosto che proporre prematuramente una teoria così "avanguardista".