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lunedì 14 marzo 2011

Lo strano caso
dell'allergia del CICAP all'omeopatia

Il dottor Pindaro Mattoli - medico omeopata di Perugia
Segnalo la lettera aperta di un mio illustre e stimato concittadino, il dottor Pindaro Mattòli, a proposito del cul-de-sac in cui la crociata contro l'omeopatia sta trascinando il CICAP e chi in buona fede scredita un approccio medico con fior di evidenze cliniche e sperimentali a favore.


Lettera aperta di un medico di "omeopatica" stirpe
 
continua la disputa tra i sostenitori e i detrattori dell'omeopatia.
Ricevo questa lettera dal Dott. Pindaro Mattòli,  medico omeopata di Perugia e volentieri pubblico nel prosieguo del dibattito sulla crociata contro l'omeopatia. [ndr. nota di Alberto Magnetti, curatore sul blog di www.stampa.it della rubrica Appuntamenti con l'omeopatia]

"Esiste un movimento ideologico storico, articolato ma coerente, datato oramai da due secoli, che è completamente dedicato a contrastare l’Omeopatia. In verità è una cosa veramente singolare il fatto che rispettabili uomini di scienza e di cultura si siano dedicati e si dedichino tuttora a screditare l’Omeopatia con tanto alacre impegno: credo sia veramente un caso unico nella storia della scienza. Fra i tanti attivisti anti-Omeopatia c’è in Italia una associazione, il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) che periodicamente e con ammirevole sollecitudine organizza eventi e campagne di stampa contro le medicine non convenzionali e in particolare contro l’Omeopatia, la vera “bestia nera” da abbattere. L’ultima manifestazione è stata organizzata in Piemonte a inizio febbraio, su imitazione di un evento similare avvenuto in Inghilterra circa un anno fa, un “appuntamento nelle piazze per suicidarsi omeopaticamente”: i nostri eroi, con audacia sovrumana, hanno ingerito granuli omeopatici in gran quantità nell’intento di dimostrare la completa assenza di azione farmacologica o tossica dei medicinali omeopatici.
Il cavallo di battaglia del CICAP è da sempre la questione delle diluizioni omeopatiche: troppo alte per essere giudicate farmacologicamente attive.
Di fatto le diluizioni omeopatiche, al di là dell’undicesimo passaggio 1/100 (11 CH in termini omeopatici), oltrepassano il numero di Avogadro (per chi si intende un po’ di Chimica) e quindi non possono contenere molecole attive, ma solo acqua fresca, come afferma il celebre Prof. Silvio Garattini. In pratica, tutto l’effetto della Omeopatia si ridurrebbe a effetto “placebo”, frutto di suggestione. Il ragionamento non fa una piega, ma si dà il caso che la realtà a volte contraddice le opinioni più autorevoli, solide e apparentemente incontestabili. Come affermò Claude Bernard: “un fatto può contraddire una teoria, ma non il contrario”.
Su tale disputa vorrei dare un mio personale contributo, sia come discendente da una tradizione medica omeopatica familiare che data dalla metà dell’Ottocento (finora nove medici e due veterinari), sia, personalmente, come medico omeopata, come ricercatore e come interlocutore diretto del CICAP.
A cavallo della metà dell’Ottocento si verificarono in Italia diverse epidemie di Colera. In quegli anni la Omeopatia era fiorita già da qualche decennio in Italia e gli omeopati erano circa 500. Ovviamente, essi si adoperarono per curare il Colera. Le autorità militari censirono 6.307 casi di colerosi curati con l’Omeopatia; fra questi, anche i casi curati dal nonno di mio nonno, Dott. Agostino Mattòli (Bevagna 1801-1869) che, nel 1867, curò 193 concittadini contagiati dal colera (ne sono testimonianza un breve trattato intitolato “Cura del Colera Morbus”, tuttora presente presso la biblioteca Augusta di Perugia e una lapide che ancora oggi, nella via principale del paesino umbro, ricorda l’opera di assistenza medica del Dott. Agostino Mattòli a favore della popolazione). L’indice di mortalità dei pazienti affetti da Colera curati omeopaticamente in tutta Italia fu del 7,26%: all’epoca il Colera si portava via almeno il 50% dei malati. Potenza della suggestione sul vibrione del Colera! Nella mia famiglia ci sono stati anche due veterinari omeopatici (Dott. Sesto e Dott. Rifeo), vissuti nella prima metà del novecento, che esercitavano regolarmente con successo la terapia omeopatica, in un epoca in cui la farmacologia ufficiale era assolutamente sguarnita. Potenza della suggestione sugli animali!
Mio padre, Dante, appena laureato nel 1940, fu inviato come medico militare nell’isola di Pantelleria e, già istruito sulla Omeopatia dallo zio Corradino Mattòli, portò con sé una trousse di medicinali omeopatici. Nella zona dell’isola in cui era situata la sede dell’infermeria militare, Rekale, si verificavano epidemie estive di diarrea nei bambini con una mortalità del 20%. Mio padre consultò i testi di Omeopatia che aveva con sé e somministrò a tutti i bambini malati un medicinale omeopatico che limitò la mortalità infantile quasi a zero. Potenza della suggestione sui batteri patogeni intestinali! Personalmente esercito esclusivamente l’Omeopatia da circa trenta anni e, sulla scorta di migliaia di casi clinici curati più o meno con successo, nessuna più o meno colta e circostanziata disquisizione potrà dissuadermi da quello che ho constatato direttamente nella mia attività clinica giornaliera. Potenza della suggestione in clinica quotidiana!
Nei primi anni novanta ho ideato e avuto la possibilità di effettuare un esperimento presso l’Università di Perugia (Dip. di Medicina Sperimentale e Biochimica) sull'impiego di Phosphorus 30 CH nella terapia della fibrosi epatica sperimentale del ratto. L’esperimento intendeva dimostrare sia la validità della Legge dei Simili che sta alla base dell’Omeopatia (analogia fra l’azione tossica del Fosforo e quella del Tetracloruro di Carbonio), sia l’azione delle dosi ultra Avogadro, perché il Phosphorus era stato somministrato 30 volte diluito 1/100. I risultati, incontestabili, sono ancora pubblicati sul sito della FIAMO (www.fiamo.it – Dip. Scientifico). Potenza della suggestione sui ratti! Ho avuto a che fare direttamente con il CICAP in diverse occasioni, una prima volta nei primi anni novanta in un congresso organizzato a Perugia dal Prof. Bartocci, docente di Matematica presso la locale Università e studioso delle scienze “eretiche”, trascurate o osteggiate dalla scienza ufficiale. Al congresso era stato invitato anche il CICAP, con il quale il Prof. Bartocci era in corrispondenza. In quella occasione presentai l’esperimento di Phosphorus 30CH eseguito al Dip. di Medicina Sperimentale. Il presidente e gli altri rappresentanti del CICAP non mostrarono al momento il minimo interesse, ma in seguito hanno avuto una nutrita corrispondenza con il Prof. Bartocci a proposito dei “topi omeopatici perugini”. Traccia di tale evento è presente in una pubblicazione dello stesso CICAP, “Medicine Alternative” – una guida critica” (quaderni del CICAP – 2001): “… Va riconosciuto al Dott. Mattoli il merito del coraggio e della coerenza con le idee che sostiene. Fino ad ora è stato il solo fra tutti i suoi colleghi ad aver deciso di uscire dal terreno delle discussioni per lasciare parlare i fatti e gli esperimenti…”. Poco tempo dopo lo stesso Prof. Bartocci partecipò a un convegno del CICAP a Saint Vincent. Nell’occasione un Comitato francese di scettici, rappresentato da un tale Henri Broch, bandì uno strano concorso per chi avesse voluto dimostrare qualcosa di “paranormale” o di alternativo alla scienza. Il Prof. Bartocci propose il mio esperimento per il concorso ed ebbe poi una fitta corrispondenza con i promotori del concorso stesso, i quali, messi infine alle strette, preferirono una molto poco dignitosa ritirata strategica. Documentazione esaustiva su tutta la corrispondenza in merito è reperibile sull’interessantissimo sito del Prof. Bartocci, Episteme: http://www.cartesio-episteme.net/listast.htm al punto 11 della home page - “Il CICAP e l’Omeopatia: il caso Broch-Mattoli” – Documento 1 – Documento 2 – Documento 3 – Documento 4.
In un mondo fatto in massima parte di ipocrite apparenze e di suggestioni istrioniche a tutti i livelli, un sano scetticismo è indispensabile per mantenere un’equilibrata analisi della realtà e organizzazioni come il CICAP sono assolutamente utili. Ma quando si ha minimo sentore che un’istanza da sempre osteggiata potrebbe avere un fondo di verità, sia in virtù della sua sussistenza nel tempo, sia delle oramai numerosissime esperienze di laboratorio e cliniche, si impone una scelta: o continuare a negare, senza avere il coraggio di approfondire, per banale punto preso, utilizzando tutti i mezzi sconfinati derivati dalla posizione di “ortodossia” per tenere sotto scacco la verità emergente, oppure onestamente riconoscere, dopo attenta analisi, che quella determinata istanza può avere una sua recondita validità. Peraltro il fatto definitivamente dirimente, volutamente ignorato e tenuto sotto silenzio dagli scettici professionisti, della validità della Omeopatia in campo animale (clinica omeopatica veterinaria fin da metà dell’Ottocento e recenti sperimentazioni presso l’Università di Verona) e in campo vegetale (sperimentazioni di laboratorio degli ultimi decenni presso l’Università di Bologna e altrove), o il fatto che la validità dell’azione biologica delle diluizioni infinitesimali sia anche confermata da scienziati assolutamente attendibili come il Prof. Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina nel 2008, e i fisici Giuliano Preparata e Emilio Del Giudice, rendono semplicemente risibile l’accusa di effetto placebo invocato dagli zelanti della crociata anti-Omeopatia e la sceneggiata del suicidio omeopatico organizzata dal CICAP non fa altro che screditare l’attendibilità di detta associazione, che riveste peraltro un ruolo importante e utile nella nostra società.
La pertinacia del CICAP nel contrastare l’Omeopatia, soprattutto in maniera così grossolana e farsesca, esiterà presto in un vero suicidio del CICAP, nel senso che lo trascinerà al ruolo di “fenomeno folkloristico” della storia della Scienza, immagine grottesca del peggiore conservatorismo in campo scientifico. Supponiamo ora per ipotesi che la Omeopatia sia veramente una valida possibilità terapeutica. L’Omeopatia ha le seguenti caratteristiche: l’ individuazione terapeutica dei medicinali omeopatici avviene in maniera assolutamente inoffensiva ed economica, attraverso le nozioni della tossicologia tradizionale e attraverso sperimentazioni su volontari, con modalità assolutamente innocue e senza sacrificio di animali; la somministrazione di medicinali omeopatici avviene a dosi infinitesimali che non possono avere effetti collaterali dannosi, escludendo dunque qualsiasi effetto iatrogeno; la produzione di medicinali omeopatici è effettuata con una tecnologia non particolarmente complessa e ha costi molto ridotti rispetto ai farmaci convenzionali; l’effetto prevalente delle cure omeopatiche tende ad essere in genere risolutivo e non palliativo, come solitamente le terapie chimiche convenzionali; in due indagini, una tedesca e l’altra francese, di qualche anno fa, l’applicazione clinica omeopatica a livello sociale permetteva allo Stato un risparmio del 40 % circa sulle spese mediche.
Di fronte a tali fatti è facile prevedere l’effetto dirompente in senso positivo, sia a livello sanitario che sociale, se l’Omeopatia fosse estesamente applicata sulla popolazione, ma anche l’effetto dirompente in senso negativo sugli interessi del mondo produttivo farmaceutico convenzionale.
La conferma delle efficacia terapeutica dell’Omeopatia è infatti realisticamente un problema non solo scientifico, ma soprattutto politico. Infatti, a mio parere, il motivo reale per cui l’Omeopatia viene osteggiata con tanto accanimento è il fatto che è profondamente incompatibile con il sistema economico farmaceutico imperante e minaccia seriamente i suoi interessi. Ferma restando comunque la buona fede di molti avversari dell’Omeopatia, ai quali spero con questo mio scritto di aver suscitato almeno qualche ragionevole dubbio sulle loro certezze granitiche, e con i quali sarebbe necessario da parte dei medici omeopati tessere un dialogo non polemico ma produttivo, i detrattori sistematici e aprioristici della Omeopatia dovrebbero rendersi conto della grave responsabilità che si assumono davanti alla storia dell’Umanità, se continueranno a ostacolare indiscriminatamente lo sviluppo e la diffusione di una terapia efficace, spesso risolutiva, economica e priva di effetti collaterali. Negare l’Omeopatia è un crimine contro l’Umanità."


25 commenti:

  1. Leggo questo post al risveglio . Ho fatto anche io parecchi tentativi di curare me e i miei con l'omeopatia . Quanto al CICAP e a Piero Angela che l'ha fondato li trovo piuttosto patetici. SE talvolta c'è bisogno di smascherare gli impostori , mi pare che certe cose sia ormai chiaro che funzionano.Ho sentito Piero Angela , con la presunzione di un Dio , parlare malissimo dellla psicanalisi, per fortuna che non è lui a dettare legge, altrimenti io non avrei potuto utilizzarla e migliorare qualitativamente la mia vita, sotto l'aspetto fisico e psichico.Piuttosto devo fare un appunto all'omeopatia , i medici o,eopati non sono tuti bravi , ho avuto un negozio di alimenti biologici e ho sentito tante esperienze nel corso di dieci anni. Puoi immaginare. Siccome era una terapia di moda , molte persone , soprattutto donne, andavano dall'omeopata come dallo psicologo, a far due chiacchiere, con sintomi così vaghi che non potevi sapere cosa avevano .
    La maggior parte delle volte a me non ha funzionato , una volta c'è stato un successo eclatante. Quindi la mia esperienza non vale molto , se non come speranza di una medicina meno dannosa e che cura la persona nel suo complesso, non per parti separate. Un' ultima cosa sui costi, per noi è diventato proibitivo , una prima visita da 180 euro in su senza ricevuta non ce la possiamo permettere da tanto tempo.

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  2. Daniele, anch'io ho avuto esperienza dell'omeopatia come paziente e se sento dire che è solo autosuggestione mi viene da ridere :)
    Il CICAP non è una associazione scientifica ma ideologica e faccio fatica a prenderla sul serio. Uno dei fondatori del CSICOP cioè l'associazione scettica americana da cui derivano tutte le altre è stato il sociologo Marcello Truzzi, lui sì che era uno "scettico" nel senso nobile della parola. Infatti fu allontanato molto presto perchè voleva studiare questi fenomeni in maniera imparziale e moderata. E fu lui in seguito a coniare il termine "pseudoscetticismo" per definire l'atteggiamento del CSICOP e di altre associazione simili.
    Renzo

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  3. Vedi questo articolo di disinformazione.it come si conclude: serve il CICACICAP!
    http://www.disinformazione.it/aqua.htm

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  4. Io mi curo spesso con l'omeopatia e con buoni risultati. Non penso di cambiare rotta.

    Buon lunedì!

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  5. @Vitamina
    Piero Angela che parla male della psicanalisi... me lo sono perso, mannaggia! Sai a fargli fare una trasmissione insieme a Gabriele La Porta... secondo me non si capirebbero proprio, manco parlassero due lingue diverse. :)

    Comunque c'è di peggio, se vuoi farti due risate, guardati la crassa ignoranza che su Oggi Scienza sfodera la giornalista scientifica Sylvie Coyaud (alias Ocasapiens su Repubblica.it) quando tiro in ballo Freud e soprattutto Jung (vedi dal 5 febbraio in poi).

    @Renzo
    Grazie, allora non esagero a vedere il CICAP come lo vedi anche tu... mi conforti: il problema è che si tende a attribuire loro autorevolezza: in realtà rappresentano solo loro stessi.

    @Alberto
    Ma non si potrebbe fondarlo sul serio il CICACICAP?! (comunque mi sa che hai sbagliato link... non trovo la conclusione in questione).

    @Kylie
    Anch'io. Dunque, nell'ottica dei cicapiani, siamo due creduloni che si curano con pasticchine di zucchero o soluzioni al brandy! :)))
    Contenti loro a crederlo.

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  6. Ma che bello un post farmacologico, non posso perdermelo.

    Per prima cosa vorrei dirvi che la mia è un'esperienza professionale e non personale, purtroppo in campo farmaceutico quest'ultime hanno poco valore, basterebbe solo pensare al buon numero di persone che assumendo vaccini vari poi accusano sintomi molto fastidiosi, non credo che per questo i vaccini siano da eliminare a priori.
    Purtroppo l'omeopatia come altre pratiche simili soffrono di un male gravissimo, troppi ciarlatani che si spacciano per professionisti del campo.
    Almeno questa è la ragione per cui tratto poco prodotti omeopatici e fiori di Bach.
    Ragione sufficiente per liquidare tutta la cosa come scemenze new age al pare dell'armata del CICAPiscono? Non credo proprio, anzi, il fatto che esistano evidenze di efficacia in un contesto non troppo chiaro sul meccanismo d'azione dovrebbe far ridere di felicità tutti i farmacologi degni di tale nome.
    In verità i farmaci son soggetti ad una lobby estremamente potente (vi ricordo che big pharma è economicamente più potente di tutto il comparto industriali riguardante armi, petrolio, alimentari, macchine messo assieme) che per i motivi elencati da Daniele ha interesse solamente a mantenere lo status quo, ovvero fornire prodotti NON risolutivi ma che semplicemente alleviano i sintomi della patologia trasformando così i pazienti in perpetui malaticci dipendente dal farmaco di turno (credete veramente che HIV non sia curabile in maniera definitiva?)!
    Fatta questa notevole introduzione mi sento in dovere di dire che esiste anche omeopatia e omeopatia, un conto è sostenere di aver curato il colera (cosa notevole dove l'effetto placebo non può essere adotto come spiegazione) altra cosa è tutta quella galassia di prodotti per alleviare disturbi di tipo nervoso (irritabilità, stanchezza, ansia, insonnia, ecc ecc) per questi l'effetto placebo può avere un fondamento.
    A tal proposito vi riporto la mia esperienza in un trial clinico, il controllo avveniva tramite misurazione della pressione sanguigna, ebbene, il placebo somministrato in un contesto che "influenzava" il soggetto ebbe più effetto della sostanza attiva.

    Mi ripeto per non venir frainteso, certe pratiche non hanno bisogno di saputelli che le castrino sul nascere o le elevino a tesoro dell'umanità, ma di umiltà applicazione studio e tanta, tanta curiosità.
    Purtroppo i curiosi di solito muoiono squattrinati e la cosa non è appetibile a molti oggi giorno.

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  7. @AlexFe
    Ci sono medici allopatici bravi e altri meno bravi, la stessa cosa accade con quelli omeopatici.
    C'è chi ritiene di avere avuto esperienze infelici con l'omeopatia, semplicemente il medico ha sbagliato diagnosi e non ha prescritto la cura adatta.
    Chi ha trovato un bravo medico omeopatico, difficilmente torna indietro.
    Ciao Alex, felice di averti risentito :)
    In realtà allopatia e omeopatia potrebbero tranquillamente collaborare invece di guardarsi in cagnesco. Per crisi acute e potenzialmente mortali funziona meglio l'allopatia, per prevenzione e malattie croniche ma non gravi funziona meglio l'omeopatia.
    Comunque tornerò a parlarne... ci sono molte cose da dire, e ho un po' di cose da raccontare io stesso.
    A presto Alex, felice di averti risentito :)

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  8. Daniele: sì, è proprio in fondo all'articolo, cito: "forse ci vuole il CICACICAP? (Comitato Italiano per il Controllo della Affermazioni del CICAP). Chissà?! Ne riparleremo fra poco."

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  9. Sì, sì, trovato! Favoloso!! ;)
    Fantastico questo brano... sapevo già che Aqua sarebbe stato il secondo libro di Germano che avrei comprato, non avevo dubbi; adesso sto ancora leggendo quello sulla fusione fredda... il tempo è tiranno: o scrivo o leggo!

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  10. Sempre stata scettica - e pare a ragione - sui test che impiegano per testare i farmaci allopatici; figuriamoci se li trasferiscono sicut sunt a quelli omeopatici.
    Ieri, a Linea Notte, Aldo Busi diceva che la scienza è un'emanazione della politica, che a sua volta è emanazione dell'imprenditoria, e che la scienza non ha il controllo del ciclo completo di ciò che crede di controllare. Insomma, non c'è da fidarsi, perché il processo è viziato in principio.
    Ogni volta che leggo su un foglietto informativo che la pastiglia per il mal di gola può produrre seri effeti collaterali mi si drizzano i capelli.
    Pensare che secondo qualcuno - riporto quasi testualmente - "non ci si può curare se non subendo questi effetti".

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  11. Un altro link, per scaricare la ricerca in PDF.

    http://www.annals.org/content/153/8/532,full

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  12. @Fay
    Bentornata carissima.
    Gente strana quella del CICAP, pensano in buona fede di essere più furbi degli altri e invece sono 1000 volte più ingenui... hanno una visione talmente semplificata della vita che finiscono col perderne l'essenza. Perdona la divagazione. :)

    Il link giusto è questo (hai messo una virgola al posto di un punto):
    http://www.annals.org/content/153/8/532.full

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  13. @Daniele
    Questa volta non ti seguo: anni fa mi rivolsi per la prima volta ad una dottoressa omeopata, alle mie domande rispose in modo che definirei scarsamente professionale, suscitando in me la netta impressione che si trattasse di una ciarlatana di basso livello. Cercai allora informazioni sulla rete relative all'omeopatia e cio' che ho letto mi porto' a considerare l'omeopatia niente piu' che una moda sfruttata da gente senza scrupoli per fare soldi. O si fanno studi seri e inconfutabili che ne dimostrino la validita' o ritengo non ci sia altro da aggiungere. Se sei al corrente di studi e sperimentazioni cliniche svolte con metodo scientifico e in modo da escludere effetti placebo ecc.. ti chiedo di fornirmi qualche link.
    ciao
    Massimo

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  14. @Massimo
    Non si può essere sempre d'accordo su tutto, Giuseppe Levi ad esempio la pensa come te sull'omeopatia.
    Ribadisco - come ho scritto sopra ad AlexFe - che come uno sceglie il medico di base perché ne sente parlare bene, o lo cambia perché ne resta deluso, deve fare lo stesso con un medico omeopata: un'esperienza non è significativa. Di esperienze cliniche favorevoli ce ne sono tante, poi bisogna vedere quanto ritieni scientifica un'esperienza clinica. L'efficacia delle terapie psicoanalitiche, per esempio ha evidenza clinica, ma non scientifica. Parto dal presupposto che le persone che usano omeopatia (io tra loro) non continuerebbero a farlo se non ne ricevessero benefici e non ne fossero soddisfatti. Poi chiaramente, lo ribadisco, non bisogna avere una visione dicotomica, o l'una o l'altra: per esempio a una persona sotto chemioterapia consiglierei spassionatamente una seconda cura omeopatica di sostegno in parallelo, per ridurre gli effetti collaterali della prima.

    P.S. Gente senza scrupoli ce ne è in ogni settore, ma sicuramente meno (e non solo per una questione di numeri) nell'omeopatia che nell'allopatia. Troppe volte ho accompagnato mio padre a visite specialistiche private (di medici allopatici) che un comune pensionato non potrebbe mai permettersi. Viceversa conosco personalmente un bravissimo medico di base omeopata che - letteralmente - non si fa pagare le visite e le prescrizioni omeopatiche perché comunque guadagna quanto gli basta facendo la restante attività medica. Normalmente un medico omeopata ha una sensibilità verso il paziente che gli altri si sognano, credimi.

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  15. in questi commenti ho letto tante chiacchere senza niente dietro, solo impressioni personali, di oggettivo nulla. Invece nell'articolo c'è scritto "la realtà a volte contraddice le opinioni più autorevoli", ma dov'è questa realtà ? Quando si approfondisce un po' non si trova nulla che confermi la validità dei farmaci omeopatici. Mi pare facile narrare di fatti accaduti senza che fosse stato effettuato un vero e rigoroso controllo, oppure snocciolare studi che chissà perchè non sono portati come prove dagli stessi sostenitori. Allora cominciano le teorie complottiste e si va giù pesanti col vittimismo.
    Consiglio:
    http://medbunker.blogspot.com/2011/03/tv-canadese-omeopatia-cura-o.html

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  16. @Marco
    E io rilancio. Qua trovi molti link dove puoi approfondire:
    http://www.omeomed.net/sub_index/ricerca.php

    Per favore evita di mettere chi crede all'omeopatia insieme a chi crede nelle teorie complottiste... tanto varrebbe dire che la medicina (allopatica) non funziona perché ogni tanto un medico sbaglia una diagnosi.

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  17. @Marco
    Per aprire un po' gli orizzonti consiglio anche la lettura di questa intervista al Nobel Josephson.
    Praticamente ti ho dedicato un post:
    http://22passi.blogspot.com/2011/03/la-rivoluzione-scientifica-prossima.html

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  18. @Daniele
    riporto testualmente quanto scritto nell'articolo di cui sopra "a mio parere, il motivo reale per cui l’Omeopatia viene osteggiata con tanto accanimento è il fatto che è profondamente incompatibile con il sistema economico farmaceutico imperante e minaccia seriamente i suoi interessi". Certo è il pensiero del Dott. Pindaro Mattòli e, spero, non quello prevalente tra gli omeopati. Ci mancherebbe.
    Il link riporta vari altri link ad articoli, ma diversi non sono disponibili. Curioso che le pubblicazioni si fermino al 2005, comunque ho iniziato a leggere.
    In particolare il primo articolo espone i commenti sui risultati di alcune metanalisi leggermente favorevoli e critica quella pubblicata su Lancet nel agosto 2005 che invece parla di inefficacia dei rimedi omeopatici.
    Nel frattempo sono state pubblicate altre metanalisi, più complete, tutte immancabilmente evidenziano una insufficienza nel mostrare gli effetti benefici dei rimedi omeopatici. Veramente interessante la metanalisi del 2010 il cui titolo e parlante "“L’Omeopatia mostra effetti benefici in pazienti affetti da artrite reumatoide attribuibili al processo di consultazione ma non al rimedio omeopatico: un trial clinico randomizzato.”
    Per chi volesse a questo indirizzo un breve riassunto delle metanalisi + forum:
    http://www.queryonline.it/2011/02/07/omeopatia-metanalisi/#comments
    Continuerò a leggere

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  19. @Marco
    Quello per te sarebbe "complottismo"?
    Quindi se dico che Silvio Berlusconi è un pericolo per la democrazia italiana è puro complottismo secondo te?
    Della ricerca di Lancet e altre parla Josephson nell'intervista che ti ho linkato.
    Query on line considerala come ti pare, ma non è Vangelo, anzi direi che è tutto il contrario... si occupasse delle bufale e dei ciarlatani veri e lasciasse in pace i fenomeni naturali che non è in grado di comprendere.

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  20. io mi diverto tanto a vedere gli omini del cicap affannati, quasi lividi nel respingere ostinatamente tutte le teorie che secondo loro "son tutte frescacce" (cit.).
    mi ci diverto perché negli ultimi anni hanno preso grosse mazzate dai nuovi fatti che contraddicono le loro teorie, e li vedi lì, tra l'incredulo e l'imbronciato, indecisi se mollare o rilanciare..

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  21. @Lorenzo
    Oddio, a me fanno soprattutto tenerezza, non capiscono che le Scienze fisico-matematiche ormai stanno allargandosi a discipline che prime erano considerate solo umanistiche e che la distinzione stessa sta scienze matematiche e umanistiche è destinata a cadere... il punto è che rifiutano di dotarsi degli strumenti cognitivi e culturale per maneggiare questa svolta epocale. Corrono contro la storia. Oggi ho lanciato loro un'altra frecciatina. :)

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  22. Io mi curo con l'omeopatia e acqua fresca non è se mi dà i risultati sperati. I fatti valgono in campo scientifico. Quando le mie figlie erano piccole e capitava di avere febbri alte per placche alla gola io mi assumevo la responsabilità di seguire le cure dell'omeopata e di risolvere le febbri che altri pediatri avrebbero combattute con le bombe antibiotiche. Salvatore

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  23. @salvatore
    Grazie della testimonianza, corrisponde alle mie stesse esperienze.

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  24. @Daniele
    "Oddio, a me fanno soprattutto tenerezza, non capiscono che le Scienze fisico-matematiche ormai stanno allargandosi a discipline che prime erano considerate solo umanistiche e che la distinzione stessa sta scienze matematiche e umanistiche è destinata a cadere... il punto è che rifiutano di dotarsi degli strumenti cognitivi e culturale per maneggiare questa svolta epocale. Corrono contro la storia."

    Perfetto, se riferito agli umanisti.

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  25. @Luciano
    Infatti un giorno "La memoria dell'acqua", che oggi sembra una cosa più letteraria che scientifica, sarà riconosciuta anche dalla scienza... appena si dotera di occhi più fini. :)

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