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giovedì 13 gennaio 2011

Domani inizia l'era della fusione fredda


Il manifesto che nel 2005, in occasione dell'Anno Mondiale della Fisica, ha celebrato i Premi Nobel italiani in tale disciplina: Guglielmo Marconi (1909) - Enrico Fermi (1938) - Emilio Gino Segré (1959) - Carlo Rubbia (1984) - Riccardo Giacconi (2002)


Domani 14 gennaio 2011, come ormai sapete, si terrà in uno stabilimento nella periferia di Bologna  la prima dimostrazione pubblica (su invito) di un piccolo reattore Nichel-Idrogeno a fusione fredda capace di produrre alcuni KW termici a fronte di una piccola scarica iniziale necessaria a innescare il processo*: un risultato che pochi al mondo ritenevano possibile.
*P.S. di un anno dopo - Evidentemente mi era già stato riferito che era previsto che il reattore potesse funzionare in auto-sostentamento...

Il Resto del Carlino nel suo articolo di oggi ha diffuso persino l'indirizzo della sede della dimostrazione; ieri avevo preferito omettere tale informazione ritenendola destinata e utile solo agli invitati, ma essendo diventata di dominio pubblico, confermo che il test si svolgerà presso l'azienda privata GM System*, in Via dell'elettricista, a partire dalle 15.30 fino alle 18.30 circa.

Se riscaldare a costo irrisorio un condominio o un capannone fosse il massimo risultato ottenibile con un reattore Ni-H, già questo sarebbe un traguardo in grado di ribaltare l'attuale mercato dell'energia. Ma questo è solo un primissimo step del processo messo a punto da Rossi e Focardi. Mi aspetto che presto venga confermata la voce - ritengo veritiera - che un'altra nazione europea* ha già dato disponibilità alla costruzione, a tempi brevi, della prima centrale a fusione fredda da 1 MW: sì un megawatt, avete letto bene.
*P.S. di un anno dopo - Avrei saputo successivamente che si trattava della Grecia, e tale prospettiva rimase fino alla brusca rottura tra Rossi e Defkalion l'estate seguente.

Quello che dovrebbe davvero fare riflettere è che mentre in Italia si buttano tempo e risorse nell'inseguire la chimera vecchia e velenosa del nucleare "sporco", non lontano dai nostri confini già si pianifica la produzione di energia su vasta scala tramite un processo nucleare "pulito" a bassa energia, privo di tutte le note controindicazioni delle centrali nucleari a fissione. 

Chi è lungimirante allora? Non certo chi ci governa. 

Chi sono i veri eroi? Senz'altro gli scienziati e i ricercatori italiani che riescono ancora a stupire il mondo con le loro scoperte, nonostante le ristrettezze in cui sono costretti a lavorare. 

Perché siamo stati fortunati? Perché il processo ideato da Rossi e Focardi è poco costoso (Nichel e Idrogeno sono materie prime facilmente disponibili), non comporta alte temperature e dispendiosi livelli di ingegnerizzazione: pertanto è stato possibile metterlo a punto nonostante i tagli alla ricerca che hanno colpito l'Italia e tutte le università.

Chi dobbiamo ringraziare in particolare? Senz'altro l'ing. Andrea Rossi, che ha creduto nella fusione fredda al punto da investirci i propri capitali e la propria credibilità.


Concludo riportando una lettere attribuita - e non c'è motivo di dubitarne - a Francesco Celani (nella foto) ricercatore dei laboratori INFN di Frascati, trovata su www.energeticambiente.it (per la precisione qui) in un forum aggiornatissimo sulla fusione fredda (non ha caso è stato il primo sito a linkare il  mio post di ieri). Le evidenziature sono mie.

Cari Colleghi,
desidero informarVi che domani, a partire dalle ore 15:00, verrà effettuata a Bologna, in un Laboratorio privato industriale, la prima DIMOSTRAZIONE PUBBLICA di un apparato sperimentale, sviluppato principalmente dai Colleghi Andrea Rossi e Sergio Focardi, volto a dimostrare la produzione di calore in eccesso in un piccolo reattore (volume totale di pochi litri) di potenza termica in LARGO (circa un fattore 100) eccesso rispetto a quella elettrica immessa (usata per "stimolare" il processo).
Per quanto sono riuscito a capire, l'esperimento è basato sull'interazione "intima" di Idrogeno e Nichel (a livello di nano-microparticelle), opportunamento trattato in superficie. La potenza in uscita aspettata è realmente significativa (alcuni kW).
La dimostrazione avverrà alla presenza di: "Tecnici" esperti nel settore (tra cui lo scrivente), alcuni giornalisti di formazione scientifica.

Il giorno 11 Gennaio 2011 l'Università di Bologna ha emesso un breve Comunicato Stampa sull'argomento.

Dal punto di vista "storico", i primi Ricercatori che hanno esplorato la linea di ricerca del Nichel-Idrogeno, per la produzione di eccessi termici, sono stati il "trio" Piantelli-Focardi-Habel presso l'Università di Siena. Purtroppo grossi problemi di riproducibilità degli esperimenti, e ristrettezze economiche/personale, hanno gravemente limitato gli sviluppi di tali (potenzialmente promettenti) specifici studi.

Il primo Ricercatore che ha dimostrato la produzione anomala, riproducibile al 100%, di calore con sistemi basati su leghe di Nichel è stato Yoshiaki Arata nel 2005 in Giappone. Nel caso specifico ha utilizzato COSTOSE nanoparticelle, sviluppate in un laboratorio universitario, basate sulla dispersione di un composto Ni-Pd in una matrice di Zirconia (in formule: [ZrO2]65%, Ni30%, Pd5%). Il gas utilizzato era il (costoso) Deuterio. Il lavoro è stato presentato (brevemente) alla 12° Conferenza Internazionale della Fusione Freddda (ICCF12) tenutasi a Yokohama nel Novembre 2005. Pubblicato dalla (prestigiosa) World Scientific (ISBN 981-256-901-4) soltanto il lavoro basato su nanoparticelle di Pd disperse in Zirconia . Lavori specifici scientifici sul composto Al2O3-Ni-Pd sono stati scritti solo alcuni anni dopo.
Molti di Voi ricorderanno che anche il nostro gruppo di ricerca ha effettuato studi sul sistema Ni-Idrogeno e/o Deuterio. Nel nostro caso abbiamo sviluppato una tecnica "ibrida" basata su lunghi e sottili fili di Ni ricoperti di nanoparticelle (compreso il Pd). Il miglior risultato ottenuto è stato un eccesso di potenza di 26W assoluti ed una densità di potenza realmente elevata (1800 W/g di Ni). La temperatura operativa era di ben 850°C. Il lavoro è stato presentato al 9° Workshop Internazionale sulle anomalie Metalli-Hydrogeno/Deuterio tenutosi all'Università di Siena lo scorso Settembre.
Per quanto mi è dato sapere, l'Ing. Rossi ha ripreso, da oltre 3 anni, gli studi sotto un altro punto di vista ottenendo risultati nettamente interessanti e con basso costo dei componenti base. Alcune sperimentazioni sono state effettuate anche sotto l'egida del DOD (Department of Defence) in USA.

Mi auguro che il gruppo sperimentale di Bologna permetta di far effettuare, agli osservatori esterni "tecnici", misure indipendenti per poter far validare a pieno la sperimentazione.

Il reattore in oggetto, per quanto ne sappia, è coperto da Brevetto Internazionale. Ho sentito "rumors" riguardo il fatto che il brevetto, purtroppo, è stato già venduto all'estero.

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