Pagine

lunedì 16 agosto 2010

Buttare addosso agli altri la propria sofferenza

Tu non puoi sovraccaricarmi di tutto quello che senti, aspettandoti determinate risposte o reazioni, e se queste non arrivano, buttarmi addosso la tua sofferenza! È da ieri mattina che rifletto su questa e su altre frasi. Credo nessuno mi avesse mai riflesso addosso, con tanta chiarezza e lucidità, un mio meccanismo antico, credo ereditato pari pari da mia madre sin da quando ero bambino, di cui ero pochissimo consapevole finora, nonostante ne osservassi tracce e segni, gli effetti nella mia vita. Purtroppo si fa fatica a mettere a fuoco, ciò che è vicinissimo a noi, quasi cucito alla nostra pelle. È proprio vero: sono pressoché programmato a riversare sugli altri con pochissimi filtri tutte le mie emozioni, in particolare quelle legate alle aspettative proiettate su di loro, fatto spesso molto piacevole se si tratta di esprimere gioia e soddisfazione, viceversa sgradevole se si tratta di disagio e sofferenza: un'altalena di leggerezza e pesantezza! Ora sono consapevole - meglio tardi che mai! - di questa mia tendenza, e dato che che non mi piace per niente, ho già iniziato a rimboccarmi le maniche per farla fuori dai miei pensieri, dai miei atteggiamenti e dai miei comportamenti. Per lo meno voglio riuscire a diventare consapevole del suo manifestarsi e controllarne gli eccessi. Mi sento allo stesso tempo deluso e contento di avere, a 45 anni, ancora così tanto da imparare su me stesso. E sono pieno di riconoscenza per la persona, molto più giovane di me, che ha saputo darmi questa dritta: cercherò di farmi perdonare quello che le è costato, dimostrando che, sì, voglio e posso vincere questa mia "coazione a ripetere".

6 commenti:

  1. Mio fratello fa la stessa cosa. È un uomo generoso, con tante buone qualità, ma è incapace di trattenersi dal riversarci addosso nel modo più angoscioso possibile quanto lo preoccupa.
    Per sdrammatizzare e sgonfiare la bolla gli sparo addosso una serie di improperi scherzosi. Funziona.

    RispondiElimina
  2. Riferirò, grazie... il tuo sistema funzionerebbe benissimo anche con me! :)

    RispondiElimina
  3. Fortuna hai avuto (anche se io non credo nella fortuna, ma piuttosto nella costruzione di un sentiero consono al nostro pensiero, che quindi ci può dare questo o quel risultato) ad avere vicino una persona che ti ha fatto notare un difetto tuo in maniera che tu possa comprenderlo e migliorarlo. Io ho 43 anni, e anche io sono conscio di aver ancora moltissimo da imparare; ma di compagni di viaggio così, neppure l'ombra. Infatti quello della scelta degli amici è un punto molto importante della vita, nel quale sono un perfetto somaro.

    RispondiElimina
  4. @Caterpillar!
    Logorrica come sempre eh!

    @Roby
    È anche vero che spesso siamo noi stessi a essere ciechi e sordi... ovvero a non voler vedere/ascoltare quei pochi preziosi amici giusti. Un abbraccio

    RispondiElimina
  5. Parole sante! Ma gli amici giusti continuano a scarseggiare. Ovviamente non mi abbatto, ma rimane comunque un aiuto in meno, che se ci fosse non mi dispiacerebbe. E comunque rimango un somaro nel valutare le persone...! Ricambio l'abbraccio.

    RispondiElimina

N.B.PER LASCIARE COMMENTI È NECESSARIO REGISTRARSI CON LA PROPRIA GMAIL
22passi è un blog non una rivista on line, pertanto la responsabilità di quanto scritto in post e commenti dovrebbe appartenere solo ai rispettivi autori. In ogni caso (cfr. Sentenza Corte di Cassazione n. 54946 del 27 dicembre 2016), le persone fisiche o giuridiche che si reputassero diffamate da determinati contenuti, possono chiederne la rimozione contattando via email l'amministratore del blog (vd. sezione "Contatti") e indicandone le "coordinate" (per es. link, autore, data e ora della messa on line).