Comunque, in ciascuno di noi, c’è una guerra in corso. È una guerra civile. Non conta chi sei, non conta dove vivi, nella tua vita c’è una guerra civile in corso. E ogni volta che tu ti disponi a essere buono, qualcosa ti strattona, ti dice di essere malvagio. Succede nella tua vita. Ogni volta che ti predisponi ad amare, qualcosa comincia a tirarti dalla sua parte, cercando di farti arrivare a odiare. Ogni volta che vorresti essere buono e dire cose gentili sugli altri, qualcosa ti spinge a essere geloso e invidioso e a diffondere malignità sul loro conto. C’è una guerra civile in corso. In tutti noi esiste una sorta di schizofrenia, come la chiamerebbero gli psicologi e gli psichiatri. E a volte tutti noi in qualche modo sappiamo di avere dentro un mister Hyde e un dottor Jekyll. E alla fine dobbiamo esclamare, insieme a Ovidio, il poeta latino: "Vedo le cose migliori della vita e le approvo, ma quelle che faccio sono le cose malvagie". Alla fine ci tocca essere d’accordo con Platone, e dire che l’indole dell’uomo è come un uomo che guida un carro con due cavalli testardi, ciascuno dei quali vuole andare in una direzione diversa. Oppure, a volte ci tocca esclamare addirittura, come fa sant’Agostino nelle Confessioni: "Signore, purificami, ma non subito" [Confessioni, lib. VIII, cap. 7]. Alla fine, ci tocca esclamare con l’apostolo Paolo: "E così non faccio quel bene che voglio; faccio invece il male che non voglio" [Rm, 7, 19]. Oppure, alla fine dobbiamo dire con Goethe che "in me c’è stoffa sufficiente per un galantuomo e per un farabutto". Nel cuore della natura umana esiste una tensione: e ogni volta che ci disponiamo a sognare i nostri sogni o a costruire i nostri templi, dobbiamo essere così onesti da riconoscerlo. In ultima analisi, Dio non ci giudica per i singoli incidenti o per i singoli errori che commettiamo, ma per la tendenza generale della nostra vita. In ultima analisi, Dio sa che i suoi figli sono deboli e sono fragili. In ultima analisi, quel che Dio chiede è che il vostro cuore sia retto. È la questione che vorrei sollevare con voi: il vostro cuore è retto? Se non lo è, raddrizzatelo oggi; chiedete a Dio di raddrizzarlo. Fate che di voi si possa dire: "Magari non avrà raggiunto la vetta più alta, magari non avrà realizzato tutti i suoi sogni, però ha tentato". Non è forse meraviglioso che si possa dire di voi una cosa simile? "Ha tentato di essere un uomo buono. Ha tentato di essere un uomo giusto. Ha tentato di essere un uomo onesto. Aveva buon cuore". E mi sembra di sentire una voce che attraverso l’eternità grida: "Io ti accetto. Tu hai ricevuto la mia grazia perché era nel tuo cuore. Ed è molto bene che fosse nel tuo cuore". Non so per quanto riguarda voi, ma io posso rendere una testimonianza. Non è il caso che andiate a dire in giro che Martin Luther King è un santo. No davvero. Stamani voglio che sappiate che sono un peccatore come tutti i figli di Dio. Però voglio essere un uomo buono. E un giorno voglio sentire una voce che mi dice: "Ti accolgo e ti benedico, perché hai tentato. È bene che ciò fosse nel tuo cuore".
Ringrazio vivamente Alessia per avermi fatto conoscere questo brano, tratto da "Sogni non realizzati" (1968), dove M. L. King prende spunto dal medesimo passo della Lettera ai Romani di San Paolo di cui Adri mi aveva inviato qualche settimana un altro commento di anonima fonte carmelitana. Forse il chiodo batte dove il dente duole.
e quando il dente duole...
RispondiEliminaGrazie mille a te Daniele!
RispondiEliminaanche di averlo condiviso con i tuoi lettori.
Martin L. King ci ricorda che siamo persone, uomini, ma possiamo sempre cercare di fare del nostro meglio, di fare il bene.
Ed è questa la speranza.
...alla fine si ritorna sempre a S.Agostino:
'Ama e fa ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene'.
Non è facile ma proviamoci!! ;)
Un abbraccio
Ale