Compatisco chi studia oggi legge. Cosa è la legge quando il principio guida della
certezza del diritto è svuotato di senso? Cosa è la legge quando appare evidente a chiunque che
non è uguale per tutti, quando con Legge dello Stato si sancisce un confine tra
cittadini di serie A, al di sopra della legge, e quelli di serie B, sottoposti alla legge.
Quale è il modello di avvocato oggi per uno studente di scienze giuridiche? Quello del
professionista al servizio dell'Ordinamento, dello Stato e del Popolo? O piuttosto quello del sottile sofista, con la morale buona per tutte le stagioni, pagato per dimostrare veri non i fatti avvenuti realmente, ma quelli ricostruiti ad arte pur di
giustificare, favorire, assolvere o anche solo prescrivere il suo cliente?
Se mi fossi
addormentato 20 anni fa e risvegliato oggi, guardandomi attorno e ripensando ai princìpi del Diritto, non avrei nessun dubbio: la democrazia italiana è gravemente lesa, è in atto uno strisciante
sovvertimento (neo-oligarchico e
soft-totalitario) dell'ordinamento, nascosto dietro al demagogico alibi del mandato della "volontà" popolare.
Io sono con la
Costituzione.
Io sono con i Magistrati.
Io sono per l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla Legge.
Io sono per il rispetto delle regole.
Io sono per la Libertà.
Io sono contro l'arroganza e l'impudenza di chi vuole sempre avere ragione, anche quando contraddice se stesso.
Il Governo che mi sta governando non è il mio governo, non posso
riconoscerlo più.
Perché non rappresenta i valori su cui è nata questa Repubblica.
Perché sta violando la legge.
Perché sta infangando l'immagine della Nazione.
Perché sta mettendo le parti sociali le une contro le altre, accendendo
scientemente la miccia di una guerra civile. Questa miccia va spenta subito.
Perché per farsi eleggere ha ingannato i suoi
elettori,
specie quelli tele-ipnotizzati, propinando loro un mucchio di bugie. E parecchi li ha
direttamente comprati.
Perché è un Governo guidato da un BUFFONE, che offende l'istituzione che rappresenta.
Ero propenso ad astenermi al prossimo voto. Invece voterò, a sinistra
naturalmente, ma convinto della
necessità di questa scelta come non mi capitava più da un bel po' di tempo. E mi auguro che la cronaca politica di queste ultime settimane questo effetto lo faccia a tanti.
Che le prossime elezioni
amministrative siano un referendum: mandiamoli a casa!
IN CHE FILM VIVIAMO? cI SARA' UN LIETO FINE?
RispondiEliminaUn film di fantapolitica non c'è dubbio.
RispondiEliminaIn quanto al finale, visto lo sviluppo della storia, posso solo sperare non sia quello più scontato e prevedibile... confido ancora in un colpo di scena.
"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale.
RispondiEliminaLa maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere,sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'alpiù il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente a causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo.
Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."
(Elsa Morante)
*Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a ...Benito Mussolini...*