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martedì 14 aprile 2009

Quel che so di Jodorowsky... (I)

È passato poco più di un mese da quando ho partecipato allo stage formula-weekend (7/8 marzo) con Alejandro Jodorowsky a Firenze e tra una cosa è l'altra sono mai riuscito a trovare il tempo per parlarne; comincio a farlo ora, cogliendo l'utile sollecitazione di una visitatrice del blog. Intanto butto subito giù il mio Jolly: la cosa più importante che ho riportato da Firenze è la certezza che Jodorowsky non è un bluff e spiego perché.
Alla fine degli anni '90, partecipando a un seminario sulla conduzione di gruppi, per la prima volta capii veramente (non a livello razionale, dico proprio "con la pancia") che quel che sai non vale niente per gli altri se come persona non dimostri di valere le cose che dici... il "predica bene ma razzola male" della saggezza popolare, dove per razzolare male s'intenda trasmettere con tono di voce, postura e non-verbale corporeo un messaggio che contraddice quel che affermi. Insomma, saper essere e saper comunicare è importante quanto sapere, a volte persino di più. Se non sai, meglio tacere, questo sempre. Ma se sai non è detto che tu sia in grado di trasmetterlo agli altri: non basta la buona volontà, servono tanta esperienza di vita e attitudine all'ascolto (non puoi dare se non sai ricevere). Un "conferenziere" comunica veramente, se riesce a toccare nel profondo il suo interlocutore e ciò avviene quando lo scambio nasce da motivazioni sincere, amorevoli e disinteressate, quando uno è autenticamente se stesso e in quel "se stesso" ci mette soprattutto il cuore. Se vogliamo insegnare qualcosa il COME SIAMO è molto più importante del COSA SAPPIAMO, anche se naturalmente queste due dimensioni retroagiscono l'uno sull'altra. Estremizzando, la maggior parte di seminari, conferenze, workshop ecc. su temi "spirituali" sono in primis business per chi li organizza e per chi partecipa un semplice passatempo o appagamento intellettuale o appiglio esistenziale. Però ci sono le eccezioni - tra queste senz'altro Alejandro Jodorowsky - in cui il valore aggiunto è un "conferenziere" che dà prova vivente del risultato di un percorso, stile di vita, fede, conoscenze, ecc. oltre che descriverti queste cose a parole. Vedere e ascoltare Jodorowsky dal vivo mi ha dato la precisa sensazione di una "persona vera" che - come spesso sottolinea egli stesso - non si avventa a raccontare e spiegare nulla non direttamente sperimentato da lui medesimo. Quest'uomo, cercando se stesso, ha avuto delle intuizioni felicissime gettando in particolare un ponte tra psicoanalasi e sciamanesimo/magia (se volete Jodo è l'anello di congiunzione tra Jung e Castaneda!).

8 commenti:

  1. Ciao Daniele, non conoscevo questo personaggio, sono andata come al solito a farmi una ricerca su Wikipedia, adesso ne so qualcosa, ma non ho mai avuto modo di approfondire, questo il motivo per la quale anche la volta scorsa non ho commentato.
    Ti lascio un saluto...una buona serata e anche una buona notte
    Ciao
    Franca

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  2. Ciao Daniele,

    Spesso sono ritornata in queste ultime settimane a controllare se, come da te promesso, avevi riportato le tue "impressioni" sull'incontro con Alejandro Jodorowsky, avvenuto lo scorso marzo.

    Aspettavo la tua condivisione non come pretesa ma come una sorta di dono che mi veniva fraternamente offerto e che sentivo essere PREZIOSO.

    In effetti, sono tantissimi i ciarlatani in giro oggi, soprattutto per l'Italia, e tu, osando toccare questa tematica già mi ripaghi di tante umiliazioni che mi sono incautamente lasciata infliggere da "personaggi" che sono tutto fuorché essere esseri umani autentici, e che calcano le scene dei teatri solo per promuovere i loro libri e riempire col più alto numero possibile di "ingenui bisognosi" i loro costosissimi corsi.

    Tra tutti i famosi "burattinai" che ho incontrato (a partire da quando avevo 22 anni a oggi, che ne ho 50), non ve ne è stato uno o una che VEICOLASSE LA SUA ESSENZA E SI FACESSE VERAMENTE STRUMENTO DISINTERESSATO E NON-GIUDICANTE DELL'ESSENZA DI VITA ALTRUI.
    Con i contenuti dei loro libri hanno "mietuto" veri e propri proseliti, veri e propri automi (infatti, per tanti ricercatori, basta percorrere nuove vie perché queste siano automaticamente da ritenersi evolutive).
    Io, purtroppo, ogni volta, mi accorgevo di essere testimone impotente di veri e propri illusionisti, interessati al dio denaro, come ogni altro corrotto personaggio che si può incontrare nelle strutture canoniche, sia pubbliche che private, preposte alla salute psico-fisica o a quant’altro.
    Quando osavo chiedere a qualche compagno/a di corso se non si accorgeva della "corrotta" luce di questi "famosi" esseri umani, venivo allontanata come una pestilente: come osavo permettermi di usare discernimento sui loro "miti", sui loro "santi guru"? Come osavo rompere la loro illusione?
    Le cose in effetti non andavano proprio così: io osavo, durante la pausa pranzo, per esempio, solo iniziare un abbozzo, quasi balbettante, di riflessione ed ecco che subito venivo depistata dalle forme pensiero altrui che mi facevano trangugiare, prima di provare ad esprimerle, le parole: le dovevo ringoiare, mentre il mio cuore sentiva una stretta nel sentire martellare nella mente questa frase che sin da piccola mi critica negativamente: “Ehhh… lo sai Maria Teresa che devi stare zitta, altrimenti gli altri non ti accettano e ti ritrovi ad auto-umiliarti e vergognarti ancora di più – chiudi ‘sta bocca, come hanno sempre tanto desiderato i tuoi parenti e gli amici tutti – stai buona – possibile che sempre tu vedi le cose come stanno e per di più hai l’arroganza di voler esplicitare ciò che vedi e senti – sei solo tu a sentire questo per cui ciò che senti è falso, non devi crederci, non devi ascoltarlo! Chi pensi di essere? Sei proprio cattiva, egoista e prepotente, peggio di chi vedi approfittare disumanamente degli altri in nome di Dio e della Verità! Vergognati, non sei degna né della tua famiglia né della razza umana!!!”).

    Ho iniziato da un paio di mesi a leggere i libri di Jodorowsky (ho letto anche quello, veramente prezioso, del figlio Cristobal), oltre a guardare e riguardare i video delle sue conferenze e i suoi films: tutto questo mi dà tantissima energia e riesce a riconnettermi a quel sentiero dove, da quando avevo 35 anni, vorrei una buona volta LEGITTIMARMI A VIVERE.

    Tornando al tuo sentire…
    Per me è prezioso infatti il tuo dono di condivisione poiché lo sento pulito e non ostruito da schemi di "perbenismo", che sovraccaricano o riattivano in noi il "virus del dominio" (termine coniato dal caro Danilo Dolci - di cui consiglio il testo "Dal trasmettere al comunicare"), di cui siamo tutti, chi più chi meno, portatori.
    Virus che trova nella nostra cecità emotiva un assai fertile terreno.

    Io non ho avuto ancora modo d'incontrare fisicamente Alejandro Jodorowsky ma sento comunque arrivarmi la sua autenticità. Lo sento su quell’onda che mi è congeniale ma che sono la prima a boicottare.

    Penso proprio che l'autenticità (non certo quella che potremmo ancora indurci ad attuare con un mero calcolo mentale raggirando il vero sentire) ci colma di verità (anche se a volte comporta dolore) e nel contempo ci apre al DONO DI SE', come se il nostro bene coincidesse in tutto e per tutto col Bene Comune.
    L’autenticità è la Forza che ci fa espandere con umiltà e coraggio, senza il rischio di invadere brutalmente l'intimità altrui con mere parole che vogliono convogliare l’attenzione sul proprio Ego anziché sulla propria Essenza, che tutti accomuna e in cui tutti si possono specchiare, ri-svegliarsi e re-evolversi.

    Grazie Daniele!

    Un fraterno abbraccio,
    Maria Teresa Lanza

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  3. Grazie a te Maria Teresa,
    appena ho la testa per farlo scrivo anche la seconda parte del post... andando più nel vivo della descrizione di quel weekend.

    N.B. Non prometto mai di fare cose che non mi interessano e che non sento, ciononostante a volte ci metto un po' troppo a mantenere gli impegni presi... faccio ammenda!

    Ricambio volentieri il tuo abbraccio, a presto.

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  4. Daniele,

    Qualora tu non l'avessi ancora segnalato, mi permetto indicare il Blog "PLANO CREATIVO": http://planocreativo.wordpress.com/

    Un vero pozzo di utili spunti e approfondimenti, anche se, purtroppo, in lingua spagnola - ma sempre meglio di niente - per chi apprezza il messaggio di Alejandro Jodorowsky.

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  5. Grazie! E dire che devo ancora postare la mia seconda parte su Jodo... devo solo rileggerlo e aggiungere un paio di cose... ormai mi tocca aspettare che torno da Parigi però! ;o)

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  6. Ciao...stavo cercando qualcosa in più su Jodo ed ho trovato il tuo blog!
    Non conosco lui personalmente, purtroppo, ma sono sul suo cammino da un pezzetto, soprattutto da quando aspetto una bimba e, siccome le cose non avvengono per caso, ecco che nella ricerca ho trovato anche le notizie postate da te. Mi farebbe piacere leggere il tuo secondo post in merito alla tua partecipazione al seminario; siccome la tua ultima risposta risale all'8/6 di quest'anno...forse il tempo è giunto che ne pensi? Grazie e buen camino
    La T

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  7. Grazie a te anonima "La T", mi dai lo stimolo per tornare a scrivere, tanto più che questi giorni (causa incidente che mi ha lasciato interdetto) sono bloccato a casa in convalescenza. Mi ero completamente dimenticato del promesso secondo post su Jodo. Se ricordo bene è salvato come bozza, ora vado a cercarlo, lo finisco e provvedo a pubblicarlo. Tanta salute e futuri rosei nonché dorati a te e alla tua piccola gemma di mamma.

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