12. lo smarrimento
Cammino nei giardini dell'inverno
con una valigetta stretta al petto
e un blocco-notes
di simboli schizzati
sotto braccio, attento
che non cadano pensieri surreali.
Inseguo un lampo che trapassò le ore
smussò quadranti e ruppe le lancette
e fui stupito
disincarnato e libero
ancora amor trovando sui tuoi seni
che l'aria si fermò per non fiatare.
Son nuvole e son cieli di continuo
le secche foglie levansi sul vento
scoprendomi il sentiero
avanti ai passi
da che con la cadenza dell'attesa
sì come l'anima la via ti cerco.
Ciao Daniele, ho letto la poesia...e ho provato ad immaginare lo stato d'animo che l'ha fatta nascere...
RispondiEliminadi più non ti dico..perchè le parole guastano secondo il commento più adatto lo hai già messo tu stesso col video che posti.
Un buon fine settimana
e un caro saluto
Franca