Banca d'Italia, l'abbuffata
Maxi-appalto per la ristorazione di Draghi.
Ogni pasto a 76 euro
Crisi o non crisi, la tavola sarà bandita. La Banca d'Italia sta per assegnare un maxi-appalto per la ristorazione di Mario Draghi e dei membri del direttorio, e dei dirigenti comprensivo della mensa interna per il personale. Valore 24,5 milioni di euro per un triennio, con prezzi da alta ristorazione. Settantasei euro a pasto per colazioni di lavoro e buffet di alta rappresentanza, 52 euro a testa per le colazioni di lavoro ordinarie, 42 euro per quelle un po' più leggere. Al top la scelta dei menù e dei vini che Bankitalia pretende indicando nel bando ogni esigenza, comprese le etichette delle case viti vinicole. Sorprese anche per la mensa dei dipendenti, che in tavola potranno festeggiare perfino il Carnevale... Non che siano previsti grandi trattamenti di favore. Per una colazione di lavoro di alta rappresentanza per i 76 euro verrà dato un primo, un secondo,.un contorno e un dolce. Prima o l'aperitivo o se il tempo stringe un anti· pasto seduti. Nel primo caso prosecco, tartine e scaglie di grana. Nel secondo capesante con aragosta in vinaigrette. Di primo nidi di crespelle con polpa di granchio, poi lamelle di spigola e mazzancolle in bellavista. Contorno a scelta fra patate al vapore e asparagi all'agro (si resta leggeri) e dolce di scaglie di millefoglie con cioccolato. Tutto annaffiato da chardollay bianco Lison di Primaggiore. Nei 76 euro anche il caffè finale. Per il menù di lavoro ordinario a 52 euro capesante, riso ai funghi, spigola bollita, contorni di stagione e torta di frutta. Vino rigorosamente bianco, Vintage Tunina dello Jerman. Ma in questo caso nel prezzo sono comprese sigari e sigarette per la chiacchierata finale dopo il caffè e perfino una scelta dal carrello dei superalcolici. Più popolari i buffet a soli 42 euro a persona: aperitivo con Bellini o Rossini, tartine, crocchettine, spiedini di formaggi e salumi, frittini vari, permette alla vodka, crespelle, salmone alla russa o filettini di pollo al curry, verdure marinate, frutta,mousse e semifreddi. Scelta fra vino bianco (Regaleali conte Tasca di Almerita) e Rosso (Santa Cristina Antinori). Vini, spumanti, coca cola e aranciata nei brunch (l'appalto regola anche quelli). E una miriade di menù di stagione e giornalieri anche per la mensa dipendenti, che avrà sorprese ogni vigilia di feste importanti. Compreso il periodo di Carnevale, in cui crisi o non crisi a chi lavora a palazzo Koch non verranno negate le tradizionali frappe (così si dicono a Roma, ma altrove bugie, cenci, galani, chiacchiere...). La tavola di Banca d'Italia: un bel segnale contro il pessimismo generale... [link originale]Alla faccia di chi risparmia il centesimo al supermercato per arrivare alla fine del mese! Troppa disparità sociale può solo originare da un lato arrogante opulenza, arroccamento, distacco dal "Paese reale", difesa dei privilegi "neofeudali", dall'altro sempre maggiori difficoltà quotidiane, malcontento, sdegno ecc. In conclusione un crescente conflitto sociale. Per la cronaca: il martedì e il giovedì, quando rientro in ufficio, mi spetta per pranzo un buono pasto da 5,25€ e per quel che mangio basta e avanza!
Franco Bechis
tutti Grassi e Alcolizzati...come sopprimere attraverso il cibo la classe dirigente...io vedo sempre la bottiglia mezza piena ;o)
RispondiEliminaNon ti inGAZzare!
Non sono inGAZato, è solo che 'ste abbuffate mi sdeGNAMno!!! ;o)
RispondiEliminaCiao Daniele, sapessi come mi sdegnano a me ste abbuffate!
RispondiEliminaNienete di nuovo sotto il sole, cerco a volte di non farci caso..oramai.
Contenta di averti fatto da promemoria per il film, ti auguro di passare un bguon fine settimana, e un abbraccio
Grazie e te per il promemoria. :)
RispondiEliminaNo niente di nuovo sotto il sole... ma non cambierà mai 'sto mondo? Sabato c'era uno stand filo-palestinese in centro e un furgone antisommossa della polizia accanto. A un certo punto un agente si è avvicinato a un due civili, ero vicino e ho sentito i loro discorsi: erano due colleghi in borghese, almeno uno era un superiore dell'agente. Allora ho osservati i due con attenzione, vestivano finto casual, firmati dalla testa ai piedi: scarpe Hoogan, pantaloni di moda, borselli Timberland, giacconi da 500€ in su... Quello che mi ha colpito è che dall'uno all'altro cambiavano i modelli però le marche erano le stesse: probabilmente tutta roba comprata con qualche mega-appalto per rifornire il guardaroba "di servizio" della Polizia di Stato. Niente di male certo... ma una Nazione che dà 40€ al mese ai meno abbienti con la social card e veste i suoi poliziotti in borghese in boutique, che dà buoni pasto da 5€ ai dipendenti pubblici che fanno camminare i servizi locali mentre chi lavora in Bankitalia beneficia di buoni pasto di valore 10 e più volte superiore, be' sì, un po' l'idea della schizofrenia me la dà!