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domenica 4 gennaio 2009
Crepe
19 commenti:
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bella crepe...peccato qualche stonatura alla fine come (gesso...)
RispondiEliminaBella Dani......complimenti!
RispondiEliminaCritiche raccolte Stella, hai perfettamente ragione... anzi a questo punto, dopo che ho apportato un paio di correzioni, avevi. ;)
RispondiEliminaSe fai caso l'etichetta del post è "cantiere creativo": sono abbozzi "digitali" in corso.
Piuttosto m'interessa la tua opinione su quello che ho pubblicato: trovi qualcosa sul blog alle etichette "Ventidue passi d'amore", "Sospensioni di gravità", "Donne di Vrindavan".
Ciao a presto
non ho capito a quale casa editrice...io compro non scarico...tuteliamo gli artisti!!!!;o)
RispondiEliminaok ho capito....sorry...sono distratta!
RispondiEliminaNe avrai troppe per la testa... ;o)
RispondiEliminacommenti, sorrisi o smorfie....;o) sorriso
RispondiElimina@Maria
RispondiEliminaOps scusa, ho pensato di averti scritto grazie, invece... l'ho solo pensato!
Grazie :)
È che per forma mentis do sempre più attenzione alle critiche che ai complimenti: imparo di più! ;-)
@Stelllare
Sono benvenute pure le smorfie... ma indubbiamente i sorrisi fanno più piacere. :oD
È molto bella, e molto adatta per la mia lunghezza d'onda di stasera.
RispondiEliminaVedi, senza saperlo mi hai centrata in pieno.
(Mi si dice che anch'io l'ho fatto ad altri con versi miei, ma finchè uno non lo prova non ci crede veramente).
"sabbia" molto meglio!
RispondiElimina@Artemisia
RispondiEliminaGrazie Artemisia. La forza magica della Poesia, quella in cui mi riconosco, è che pur mirando a un bersaglio preciso (l'intenzione dell'autore) riesce a colpire allo stesso tempo, e con la massima precisione, innumerevoli altri bersagli... un po come in certi paradossi quantistici! :)
Grazie della visita.
@Stelllare
Assolutamente sì. Il gesso è bianco, anonimo, amorfo, poco si addiceva a un concetto importante come il perdono; e mi evocava l'immagine di un muratore con la cazzuola intento a stenderlo. In verità quando scrissi Crepe ero in uno stato d'animo un po' da "gesso" e non a caso la misi da parte. Adesso è cambiata, ha acquistato più tensione e complessità ed è meno "grigia", indica un percorso e una meta, seppur non facile. E la sabbia ben si adatta all'idea del perdono: evoca lo scorrere del tempo nella clessidra, i monaci tibetani intenti a disegnare un mandala ecc. Grazie 1000 per avermi giustamente pungolato... (una qualità che mi riconosco e saper far buon uso delle critiche). :O)
Ciao Daniele,
RispondiEliminae sono arrivata di nuovo qui, che ero passata di corsa, ho letto attentamente è davvero bella, perchè rende bene l'idea di quello che puoi provare, se lo accetti io ti proporrei di cambiare o vedi tu..
"Ma le dovrei allargare con cura-
si chè l'amore
possa ancora
entrare.(penetrarvi + più incisivo ma meno ritmico)
Guarda che però, io di poesia non ne so una mazza, anche se a modo mio, qualcosa scrivo...però a volte il gusto mi aiuta
Ciao un salutone
Ehm, spiacente di contraddirti...
RispondiEliminaa parte l'assonanza (lettera p) che si perderebbe completamente, a parte il significato (e la forma stessa) che non sarebbe più calzante e molto più banale! :)
E poi... non si suggerisce mai a un poeta come cambiare un verso: sarebbe come dire a un pittore... carino, ma quell'albero lo puoi spostare un po a destra e quei fiori fare rossi invece che gialli! Eh eh! :)))
concordo con Daniele e aggiungo che entrare è perfetto, più semplice, sensuale...(non uscire più) e che penetrare è più violento...aggressivo (entrare di nascosto o con plagio) secondo la mia opinione...
RispondiEliminaforse non sono stata chiara...perfetto nel senso che è troppo perfetto...vabbuoò...mo m'incasino io...;o)
RispondiElimina@Stelllare
RispondiEliminaLo fai apposta eh! ;O)
Ma vi pare che un poeta debba spiegare perché e percome ha scritto pinco invece che pallino?! :)))
Comunque, sto al gioco... fermo restando che dobbiamo sempre restare nella struttura che ho scelto (coppie di endecasillabi) per questo componimento... che detto per inciso l'ho scritto pure abbastanza di getto, in pochi minuti...
sì che l'amore possa penetrarvi
(- + - + - + - + - - +)
sì che l'amore possa-ancora-entrare
(- + - + - + - + - - +)
Sono versi strutturalmente identici, stesso ritmo, ma diverso effetto. Il primo suona duro, il secondo dolce (oserei dire un po' sdolcinato) anche per via dei due iati (a-a, a-e). Personalmente possa-ancora-entrare non mi suona bene, preferisco l'effetto dura di possa penetrarvi, che trovo più in sintonia col resto della poesia. Aggiungo che in generale credo che meno parole si usino meglio si esprima qualunque cosa.
E poi la firmo io e me ne assumo, oltre che la paternità, la responsabilità, eh eh! :o)
P.S. Però, figo parlare di poesia così sul blog, mi piace 'sta cosa...
ma io sono d'accordo con penetrarvi...si è figo!;o)
RispondiEliminaAh beh, certo... a leggerla con un po' di malizia "Crepe" acquista tutto un altro volto, perfino bukowskiano!!! Diavolaccio d'un inconscio... Però è il bello della poesia: nasconde sempre più di un senso, e altrettanti doppisensi! ;o)
RispondiEliminaCiao Daniele,
RispondiEliminail mio suggerimento però vedo, che è stato valido lo stesso, visto che ha dato modo di allargare il discorso sulla poesia, in effetti leggendo il vostro scambio, e soprattutto la tua argomentazione non si può non essere d'accordo con te, ma pensandoci bene dico anche che ognuno quando legge una poesia si fa prendere da delle immagini, e in questo caso devo essere sincera in me non è apparsa una immagine che riguardava l'amore tra un maschile e un femminile, ma forse un amore più generico.
Ciao e sempre una buona giornata