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lunedì 13 ottobre 2008

Alziamo la testa!

La riforma del Ministro Gelmini non mi piace per nulla.
Sono a dir poco scandalizzato, dopo avere esaminato sia lo Schema di piano programmatico (*) del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze (di cui all’art. 64 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133), sia il testo del Decreto Legge n. 133 del 1 settembre 2008 (la cosiddetta Riforma Gelmini): pseudolinguaggio scientifico da quattro soldi per tentare di dimostrare che "sfasciando" la scuola i nostri figli ci guadagnanno pure. Ma siamo considerati deficienti? (*) Un click qui per scaricarlo Troverete centinaia di link in rete, dove si spiega per quali motivi pedagogici e di buon senso la riforma di distruzione dell'istruzione, concepita da questo Governo di distruzione di massa, consista in una terribile serie di azioni organicamente tese a un unico fagocitante obiettivo: ridurre la spesa. Costi quel che costi, compreso l'avvenire dei nostri figli: state certi che chi siede in Parlamento i suoi, passasse questa riforma, li manderà sempre a studiare nelle scuole private e all'estero. Prendiamo l'esempio della Scuola Primaria Secondaria (la scuola elementare per intenderci), quella che notoriamente (con una figlia in quinta lo confermo) funziona ancora bene proprio grazie alla riforma che introdusse i "moduli" alla fine degli anni '80. La nuova riforma Gelmini ne fa piazza pulita reintroducendo il maestro unico stile Libro Cuore. Dovrebbe essere ormai assodato che un'équipe integrata di tre, quattro docenti, può insegnare ai nostri figli meglio che un insegnate unico, sia per un discorso di energie e forze messe in campo, sia per una specializzazione delle competenze, sia per le dinamiche stesse dell'apprendimento. La riforma Gelmini prevede il passaggio delle attuali 30 ore di insegnamento settimanali a 24 ore (20% in meno!). Come se non bastasse il rapporto alunni-classe aumenterebbe nel prossimo anno scolastico del 20%, del 10% nell'a.s. 2010/11 e ancora del 10% nell'a.s. 2011/12. Avremmo perciò classi di scuola elementare formate da 35, 36 alunni: è una follia. Vogliamo provare a fermare questo scempio? Vogliamo far capire a chi ci reputa massa di pecoroni che non siamo tutti tali? Alziamo la testa! Esprimiamo civilmente la nostra protesta. E prepariamoci a scioperare compatti e sarebbe da farlo in tutti i comparti del lavoro dipendente: sì, sciopero generale, certo, proprio in questo momento. Meschino e volgare è provare a smantellare la democrazia (l'attacco frontale contro la scuola è solo un tassello di un ampio disegno) facendosi scudo della gravità della congiuntura internazionale (come ha fatto Bush negli USA strumentalizzando il terrorismo, il modello è lo stesso) e colpevolizzando chi conserva la coerenza di scioperare adesso. Se proprio quando non si arriva alla fine del mese, siamo disposti a incrociare le braccia (rinunciando alla retribuzione delle ore di lavoro perse), significa che siamo più incazzati che disperati, e pieni d'amor proprio, dignità e speranza. Speranza in un futuro che possiamo costruire migliore di quello che vogliono propinarci. Esprimiamo quindi il nostro dissenso 1) firmando questa petizione e 2) scrivendo al Presidente Giorgio Napolitano affinché non apponga la sua firma e rimandi il testo alle Camere qualora si trovasse a dover promulgare la Riforma Gelmini. Però una lancia in favore di questo Governo voglio spezzarla. È vero, non è fascista. È banalmente un Governo sfascista!

12 commenti:

  1. Questo è il testo che, tramite il link apposito, ho inviato al Presidente Giorgio Napolitano (partendo dal testo del post).

    Sig. Presidente,

    sono a dir poco nauseato, dopo avere esaminato sia lo Schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze (di cui all’art. 64 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133), sia il testo del Decreto Legge n. 133 del 1 settembre 2008 (la cosiddetta Riforma Gelmini). Trattasi di pseudolinguaggio scientifico da quattro soldi per tentare di dimostrare che "sfasciando" la scuola i nostri figli ci guadagnerebbero pure.

    La riforma di distruzione dell'istruzione, concepita da questo apocalittico Governo di distruzione di massa, contraddice la scienza pedagogica e il semplice buon senso: consiste in un'allucinante serie di azioni organicamente tese a un unico fagocitante obiettivo: ridurre la spesa. Costi quel che costi, compreso l'avvenire dei nostri figli.

    Prendiamo l'esempio della Scuola Primaria Secondaria, quella che notoriamente (con una figlia in quinta elementare lo confermo) funziona ancora bene proprio grazie alla riforma che introdusse i "moduli" alla fine degli anni '80. La nuova riforma Gelmini ne fa piazza pulita reintroducendo il maestro unico stile Libro Cuore. Chiunque abbia un minimo di raziocinio comprende che un'équipe integrata di tre, quattro docenti, può insegnare ai nostri figli meglio che un insegnate unico, sia per un discorso di energie e forze messe in campo, sia per una specializzazione delle competenze, sia per le dinamiche stesse dell'apprendimento. La riforma Gelmini prevede il passaggio delle attuali 30 ore di insegnamento settimanali a 24 ore (20% di riduzione!). Come se non bastasse il rapporto alunni-classe aumenterebbe nel prossimo anno scolastico del 20%, del 10% nell'a.s. 2010/11 e ancora del 10% nell'a.s. 2011/12. Avremmo perciò classi di scuola elementare formate da 35, 36 alunni: follia pura!

    Sig. Presidente, so bene che Lei non ha nulla a che fare con la masnada che ha immaginato ed esteso la più brutta riforma della scuola che si sia mai vista in terra d'Italia a memoria d'uomo. Per questo Le chiedo, umilmente, disperatamente, fiduciosamente, di mettere in atto qualunque azione in Suo potere per impedire che il Decreto Legge 1 settembre 2008 n. 137 venga convertito in Legge dello Stato qualora approvato da entrambe le Camere. Mi appello alla Sua carica istituzionale e alla Sua coscienza: la società civile non vuole questa riforma, il Parlamento deve prenderne atto.

    I miei più distinti saluti.

    Dr Daniele Passerini
    daniele.passerini@comune.assisi.pg.it

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  2. Non voglio fare dello spirito, non mi sembra il caso vista la tua incazzatura. Spero solo che tu non aderisca ad una eventuale occupazione della scuola insieme a tua figlia. Sarebbe un atto di violenza fisica e psicologica nei confronti dei bambini che hanno il diritto di essere bambini, di andare a scuola con quella spensieratezza e gioia che dovrebbero caratterizzare quella età. Almeno io l'ho vissuta come una dittatura la volta che ai nostri tempi e non in età elementare, forse tu ti eri già laureato nel 1990, ci fu il movimento della Pantera. Li ho odiati tutti, credimi.
    Per quanto riguarda il merito non avendo figli o nipoti in età da scuola elementare non ne so molto in maniera diretta. So solo che ogni volta che alla Gelmini è stata sollevata l'obbiezione sulle competenze per l'insegnamento di determinate materie come le lingue straniere ha sempre affermato che non è in ballo l'esclusione dell'insegnate competente. Forse è quello a cui allude nel comma 2 dell'Art. 4 del decreto legge che recita 'Nei regolamenti si tiene, comunque, conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola.'

    Ciao,
    Amina

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  3. ...guarda che purtroppo il presidente Napolitano non può fare niente, ma solo il Governo, per cui è inutile la petizione!! Informati meglio

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  4. Napolitano non può decidere di non firmare: http://tinyurl.com/4t7b6c

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  5. > Amina

    Ciao bentornata, io penso invece che un po' di spirito ci stia sempre bene! Solo che questa è una questione seria e purtroppo c'è poco da ridere.

    Incazzato è ormai un termine che è stato ampiamente sdoganato (pensa quante volte ogni giorno riecheggia pure dentro Montecitorio!) e non gli attribuisco il senso della rabbia ma quello dello sdegno. Sì sono incazzato: serenamente e nobilmente.

    Tu ti preoccupi della "violenza fisica e psicologica nei confronti dei bambini che hanno il diritto di essere bambini, di andare a scuola con quella spensieratezza e gioia che dovrebbero caratterizzare quella età". Io mi preoccupo ancora di più che non vengano strumentalizzati al solo fine di far ridurre allo Stato le proprie spese... be', non lo si faccia proprio sulla pelle dei nostri figli.
    Se tu fossi benestante o un "semplice" stra-stipendiato deputato, manderesti i tuoi figli a scuola in classi di 35 alunni alle elementari e di 40 e più alle superiori? Penso che li manderesti in una scuola privata, magari all'estero, ovunque non si utilizzi più il vecchio sistema della lezione frontale (sfortunatamente l'unico praticabile in classi talmente numerose). Risultato: i ricchi saranno sempre più istruiti e i poveri saranno sempre più ignoranti. Ti piace questa prospettiva? Non ti squilla un campanello d'allarme? A me sì.

    E non mi piace l'operazione di farsi scudo dei bambini (che sono le vere vittime della riforma Gelmini, certamente più degli insegnanti) al fine di stendere un velo pietoso sui contenuti della riforma stessa: è un modo di procedere che mi ricorda molto, per fare un esempio concreto, quello di una moglie che pianta in asso suo marito per riaccompagnarsi immediatamente col suo amante - mostrando "davvero" di preoccuparsi della "spensieratezza e gioia che dovrebbero caratterizzare" una bambina di soli 4 anni - per poi dirgli: "Tanto tu accetterai la separazione consensuale, non mi pianterai casini, no? Devi pensare al bene di tua figlia, no? Non vuoi che lei soffra, no?" In una situazione così, e per il bene di proprio figlio in effetti si può abbozzare e mandare giù il boccone amaro, sapendo che in ogni caso è comunque la scelta migliore che resta da fare. Ma nel caso del Decreto Gelmini sono in ballo TUTTI i nostri figli in età scolare: il modo migliore di volere il loro bene - secondo la mia opinione ovviamente - è contrastare questa riforma, con tutti mezzi che le leggi di un sistema democratico (spero che possiamo considerarlo ancora tale, no?) consentono, nulla di più.

    Non c'è nulla di male ad avere opinioni diverse. L'importante è spiegarsi i motivi per i quali ognuno di noi ne ritiene una più giusta (o meno sbagliata) dell'altra. Sono il primo a sostenere che la cosa migliore sarebbe trovare una mediazione in grado d'accontentare tutti. Ma fare passare con la fiducia (sic!), senza discussione parlamentare, una riforma importante di tutta la scuola non mi sembra davvero andare in questa direzione.

    Un caro abbraccio

    P.S. Riguardo al tuo ultimo capoverso, ritengo poco sensato attribuire ai regolamenti dei singoli istituti scolastici il ruolo di tappabuchi e cerotti rispetto alle magagne di una Legge dello Stato: piuttosto sarebbe da far meglio la legge stessa, non credi? Tanto più che già da un po' di anni noi genitori autofinanziamo volontariamente laboratori, attività didattiche extra-curriculari, uscite, ecc. che la scuola non è più in grado di garantire, stante i ripetuti tagli dei finanziamenti al comparto educativo. E non apro il discorso sulla figura dell'insegnante di sostegno per i portatori di handicap, praticamente in via di estinzione, perché ci sarebbe fin troppo da dire...

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  6. > anonimo

    Ho letto anch'io il comunicato del Quirinale - e prima di pubblicare il mio post - ma vedi, se mi mettono con le spalle al muro, anche se apparentemente non serve a nulla io la mia martellata al muro la do... vuoi vedere che se la dessimo tutti un qualche varco si aprirebbe? :-)

    Di certo credo che saranno tante le Regioni a impugnare la riforma qualora diventasse Legge. Mi sembra improbabile che non abbia difetti di costituzionalità un simile pasticcio. E spero (la speranza è l'ultima a morire) che qualora ci fosse un chiaro e vasto fermento popolare e democratico contro la riforma Gelmini il Presidente non potrebbe non prenderne atto e - mi pare ci siano precedenti in tal senso - rimandarla alle Camere per una vera discussione parlamentare. E mal che vada raccoglieremo le firme per un referendum abrogativo. La coalizione di governo deve mettersi bene in testa - una volta per tutte - che è stata votata soltanto da metà del Popolo italiano, che non può fare il bello e il cattivo tempo come le pare, che deve cercare soluzioni che raccolgano il consenso della maggioranza della società civile e non imporle a colpi di fiducia, che non ci sta bene essere governati, meno da cittadini che da sudditi, da un regnante benevolo che davanti ti toglie l'ICI e dietro ti mette... be', ci siamo capiti! :-)

    Ma tu che proporresti allora?
    Di assistere in rassegnato silenzio allo smantellamento pezzetto dopo pezzetto delle nostre libertà? No, grazie... per questo ho scritto "alziamo la testa!".

    Su forza, non ci son più altri Don Chisciotte in giro? :-)

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  7. > moloch

    Ciao Chiara!
    Idem. Possibile che nessuno si ricordi di quando Cossiga non firmava e rimandava le leggi alle Camere? Correggetemi se sbaglio: non ha questo potere il Presidente della Repubblica?

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  8. Daniele,
    ho fatto le elementari in classi da 30 bambini e le medie in classi di 40... Certo, per chi la pensa come te è una assurdità, cose da 'terzo mondo'. In effetti, non ho frequentato la scuola italiana a quel tempo perché ero in sud americ e per di più era una scuola privata. Gli insegnanti erano autorevoli e nessuno si sentiva trascurato. Quando in Italia mi sono ritrovata con scarsi una 15 di compagni di classe ci sono rimasta un pò male, anzi, parecchio male.Era una scuola pubblica e ho trovato insegnanti altrettanto autorevoli, per carità, ma mi sembrava un pò 'triste' :-))
    Comunque... le espeienze personali cambiano i metri di giudizio, è chiaro.
    Non ero riuscita a leggere lo ìSchema di piano programmatico' dal tuo blog (controlla il link) ma poi ho cercato meglio e lì ho letto questo 'L'insegnamento della lingua inglese è affidato ad un insegnante di classe opportunamente specializzato.' etc, etc.
    Non penso che riusciremo a trovare un punto di incontro perché abbiamo un approccio diverso ma volevo comunque risponderti.

    Ciao!
    Amina

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  9. Il link che avevo messo è stato cancellato, non esiste più... chissà com'è. Comunque ne ho trovato e rimesso un altro.

    Ti consiglio la lettura di questo equilibrato articolo di Michele Serra, lui con le parole è molto più bravo di me.

    Sai, ho sempre preso la coppia Giorgio Gaber e Ombretta Colli a modello di come si possa andare d'accordo anche parteggiando per fazioni politiche diametralmente opposte. Ciò detto purtoppo l'esperienza m'insegna che nella cultura "di sinistra" predomina il tentativo comprendere la complessità sociale, di accogliere e integrare ciò che è diverso; nella cultura di destra predomina il tentativo di semplificare la complessità sociale, di far quadrato e difendersi da ciò che è diverso.

    Non dico che sia impossibile una scuola alla Gelmini, però sarebbe peggiore di quella attuale (che già traballa così), lo dicono la pedagogia, la psicologia e l'esperienza di chi insegna. L'ho toccato con mano io stesso vedendo la differenza che corre tra insegnare "in cerchio" con una metodologia di peer education, e dalla cattedra con la lezione frontale. Oggi nella scuola elementare con 20, 25 alunni i banchi sono disposti lungo il perimetro della stanza a "C" con la cattedra sul lato aperto; con 30, 35 alunni i banchi potranno essere rimessi solo come hai studiato tu... e come ho studiato anche io, naturalmente. Ma questo non è un progresso, è un arretramento grave. Non dico che la scuola non vada riformata, però vorrei che fosse migliorata. Bella pretesa eh! Non condivido il pensiero di fondo del Berlusconismo perché è riduttivo e arrogante: presuppone che chi sa come funziona un'impresa non abbia bisogno di ascoltare chi ne sa più di lui in altre materia; nossignore, basta fare un po' di conti per capire tutto, perché tutto si riduce a questioni economiche; e poi si cala dall'alto una riforma che non piace praticamente a nessun docente... ah già, la maggioranza dei docenti è di sinistra, bene: trovato il modo per farne fuori un po'! E infine la si fa approvare senza discussione parlamentare, a colpi di fiducia. Questa per me è pura anti-democrazia. E fammi capire cosa c'è di opinabile in ciò.

    Ma di certo se si parte da "non penso che riusciremo a trovare un punto di incontro perché abbiamo un approccio diverso" così sarà.

    Con affetto

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  10. Daniele,
    riguardo a 'fammi capire cosa c'è di opinabile in ciò'
    se non ricordo male anche Prodi ha fatto spesso ricorso alla fiducia e, nonostante io non abbia mai votato la sinistra, ho sempre pensato che chi governa il paese e rappresenta in quel momento il popolo che lo ha votato debba avere la possibilità di andare fino in fondo con il proprio progetto per verificare se sia utile oppure no. Alla fine del mandato poi si vedrà. Ma in Italia questo sembra pura utopia e lo sappiamo.
    Una delle immagini che conservo nella mia memoria di papa Giovanni Paola II è quella in cui una volta disse che anche nelle situazioni di male peggiore l'uomo ha sempre la possibilità di sentirsi libero nella fede. Immagino che già qui starai storcendo il naso perché in effetti apro un capitolo che sembra non entrarci niente con questo post ma invece forse così non è; voglio dire che al di là di come qualsiasi governo decida di legiferare sulla res pubblica siamo poi noi con la nostra individualità ad avere la possibilità di vivere il quotidiano secondo la nostra sensibilità altrimenti... ogni volta che c'è al Governo la sinistra io me ne andrei... ai Caraibi! dalla paura di quello che potrebbero combinare :-). Stessa tentazione potresti avere tu quando governa la destra.
    Ora sto diventando un pò contorta per cui mi fermo. Penso comunque che avrai intuito qualcosa di quello che volevo dire.
    Le parole fanno brutti scherzi alla 'comunicazione'.
    Buona notte!
    Amina

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  11. Si Amina, siamo scivolati su un terreno che non amo, quello dello scontro di ideologie, peggio delle religioni!

    Il problema che così facendo si incasellano le persone dentro schemi e non si vedono più le persone stesse.

    Vedi io ho un padre che vota Berlusconi (e prima ancora Craxi, e prima ancora democristiano... di solito il percorso è stato questo) e una madre che ha sempre votato per la sinistra. Mi ritengo una persona ragionevole e di buon senso, ho sempre amato la storia e ho cercato di trarne degli insegnamenti e scegliere dove collocarmi con la mia testa e il mio cuore insieme: così sono contento che tu riesca a sentirti più tranquilla se governa la destra, anche perché il mondo sembra andare in quella direzione. Ma per quel che mi riguarda io mi sento decisamente più tranquillo, rispetto alla salvaguardia di diritti, libertà e democrazia, quando governa la sinistra. Il mondo è bello perché è vario no?

    Prodi non ricordo che abbia utilizzato la questione della fiducia su questioni paragonabili a una riforma dell'intero ordinamento scolastico. Posso sbagliare naturalmente.

    Ciao buonanotte.

    P.S. Dovremmo unire le forze e comprare una casa in Sudamerica. Quando in Italia governa la sinistra ci vai ad abitare tu, quando governa la destra ci vado io! :)))

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  12. Ieri ho avuto una bella sorpresa. Un’amica, che reputo una delle persone più di destra che conosco, mi ha scritto dicendosi totalmente d’accordo con tutti quelli che giudicano negativamente la riforma Gelmini. Laureata in lettere ed educatrice, lavora con i ragazzi portatori di handicap ed è una di quelle persone che nel lavoro ci mette l'anima e persino qualcosa di più. Una persona assolutamente di destra, dicevo, che ragiona con la propria testa, che trova sbagliata, anzi sbagliatissima, questa riforma proposta dalla destra, avendo anche tutte le competenze per entrare nel merito: insomma, un positivo esempio di onestà intellettuale.

    Rispetto al fatto che la scuola possa funzionare anche con i tagli della riforma Gelmini, riporto due sagaci commenti presi dal forum aperto sull’argomento sul sito de La Repubblica. Chiaro, potremmo rimettere sui binari i treni a vapore, tornare a guidare le automobili di 50 anni fa o direttamente ai carri a trazione animale. Tutto si può fare. Ma per favore non proclamiamo che si tratta di un progresso come fanno la Gelmini e Tremonti. Tutto qui.

    Inviato: Mar Ott 14, 2008 7:44 pm

    Sono un po’ in là con gli anni per ricordare la scuola (allora elementare) con l’insegnante unico e posso, con cognizione di causa, valutarne i pregi e i difetti. Molti, troppi, (forse per la giovane età o peggio per ignoranza) disquisiscono con piglio da bar dello sport di cose che non conoscono e non capiscono. Gli italiani erano famosi per essere tutti commissari tecnici della nazionale di calcio, adesso sono improvvisamente diventati pedagogisti. Ma tant’è, questo passa il convento e a questi dobbiamo dare risposte chiare e comprensibili. A poco serve ricordare che questa controriforma taglia più di 100.000 posti di lavoro (oltre 5 volte i privilegiati Alitalia), a nulla vale mettere sul piatto la riduzione complessiva dell’offerta formativa in questa nazione di nani, ballerine, grandi fratelli isole comprese; ma può giovare (mentre lo scrivo comincio a dubitare che i più capiscano anche questo) un semplice diagramma della classe che io ho frequentato con l’insegnante unico: prima elementare 34 alunni, seconda elementare 27 provenienti dalla prima e 8 ripetenti provenienti dalla seconda, terza elementare 21 sopravvissuti della prima originaria + 5 aggiuntisi in seconda + 8 ripetenti di terza e così via fino alla quinta. Di quella prima di 34 alunni io sono stato il solo, dopo aver superato l’esame di ammissione alla scuola media statale (a proposito, perché non ripristiniamo anche quello? Sarebbe splendido!), a proseguire gli studi. Propongo di chiedere a quelli che ho perso per strada per merito di una scuola sbagliata e classista che cosa ne pensano dell’insegnante unico, di quell’insegnante che sfogava le sue frustrazioni sui bambini a suon di sberle (ovviamente avevano diritto alle cure materiali solo ed esclusivamente i figli dei poveracci, quelli che andavano a mangiare alla mensa scolastica organizzata dai patronati e che ricevevano all’inizio dell’anno, in seduta pubblica, l’intero corredo scolastico comprensivo di borsa di cartone, scarpe status symbol, grembiule made in Italy e carezza dell’onorevole di turno, fra i simpatici sghignazzi dei bambini agiati). Ancora: ho frequentato una scuola con i tripli turni perché gli edifici scolastici non erano sufficienti per tutti (allora sì che si sapeva risparmiare: Tremonti impara!) e il tempo scuola, per la gioia di grandi e piccini, era di sole due ore e trenta minuti. Sarebbe bello e divertente raccontare qualche episodio saliente di quando i genitori erano quelli che, se l’insegnante te le dava, a casa “ti davano il resto”. Tutto questo sarà chiaro quando la macchina del tempo della Beata Gelmini ci riporterà d’incanto al 1955.

    Montanaru

    PS. Qualcuno ricordi, per favore, alla Beata Gelmini che l’ex scuola elementare si chiama oggi, per volere della sua sodale Letizia Brichetto Arnaboldi coniugata Moratti, primaria.


    Inviato: Mar Ott 14, 2008 7:31 pm
    Titolo: La macchina del tempo


    Fior fiore di premi nobel, di fisici, e quant'altro, si scannano sulla possibilità teorica di effettuare viaggi nel tempo, quando noi italiani la macchina del tempo l'abbiamo già, e si chiama Berlusconi ed il suo governo.
    In questa macchina del tempo che è solamente in fase di rodaggio e va solo indietro nel tempo e di pochi decenni, la sig. Gelmini è uno dei componenti più importanti perchè in grado di rompere in quantum temporale anche per il prossimo futuro.
    La Gelmini ha fatto un viaggio e cio ha rièportato alla fine degli anni 50, l'intero centro destra ha voluto andare più in là e ci sta facendo fare un viaggio nel ventennio fascista, lo stesso Berlusconi innamorato della sua gioventù ci sta facendo fare un viaggio all'inizio degli anni 60 dove l'economia e la finanza erano quello che erano, e l'energia nucleare era il paradiso dell'uomo.

    Ragazzi io indietro nel tempo con quella macchina ci manderei tutti quelli che tafazianamente hanno votato Berlusconi.

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