Arianna ha ustioni di primo e secondo grado - questo recita il referto odierno - in seguito alla passeggiata sulla neve fatta domenica scorsa, con la madre e altre persone, a Castelluccio di Norcia. Nessun colpevole. È stato un incidente non preventivabile e inspiegabile: il suo fratellino di 2 anni (che ha per padre il nuovo compagno della mia ex) ha preso lo stesso sole e non ha avuto nessuna reazione, non s'è manco arrossato. Per me resta un mistero come sia potuto succedere questo incidente. Indubbiamente una serie di concause: primo vero sole di primavera, riverbero sulla neve, l'altitudine, il fototipo delicato di mia figlia (identica alla madre che però non s'è scottata), chissà, magari la mancanza di qualche vitamina (!?). C'erano due coppie di adulti non sprovveduti, coi loro bambini: tutti senza cappello, occhiali da sole, creme solari, precauzioni ritenute inutili il 30 marzo... inutili per tutti salvo che per Arianna. Solo lei infatti è rimasta scottata e ustionata, con un edema (esploso lunedì pomeriggio) tale che la pediatra, fattasi descrivere la situazione per telefono, ha prescritto subito del cortisone.
Ieri mattina (martedì) alle 8.52 ho ricevuto dalla mia ex questo laconico sms: "Chiama Ari che sta male... ciao". Così, un giorno e mezzo dopo, ho scoperto che già da due mattine Ari aveva perso la scuola e ho ascoltato il resoconto di quello che le era successo dopo la passeggiata di domenica. Ho dovuto aspettare di uscire dal lavoro (tanto bene ieri avevo il rientro pomeridiano) poi sono corso da Assisi a Perugia per portarla entro le 20 a farla vedere in clinica oculistica (referto di cheratite) e poi alla farmacia aperta 24/24h a prendere collirio e pomata oftalmica. Anche oggi pomeriggio altri giri: dalla pediatra per le impegnative, poi alla clinica dermatologica per la visita e infine ultimo passaggio in farmacia. Ma oggi almeno riconoscevo la fisionomia della bambina che mi stava accanto! Quando l'ho vista ieri mostrava tratti somatici praticamente inuit: tutto il volto gonfio, occhi piccolissimi e orientali, il naso come rientrato in dentro per quanto gli zigomi erano annegati nel gonfiore generale. E sia Arianna che la madre hanno detto che rispetto al giorno prima era molto ma molto meno congestionata!!!
Ovviamente non ho fatto scenate, anche se immagino che a parti inverse la madre me ne avrebbe cantate quattro o persino otto; non ho fatto commenti perché ho visto bene quanto si sentisse in colpa per quel che era successo a nostra figlia. Il pasticcio ormai era fatto. L'unico mio pensiero è stato - ed è - che Arianna si rimetta il prima possibile. Poverina, oggi già meno, però ieri si vergognava di farsi vedere da chiunque: si sentiva un "mostro cicciolone"! Sono riuscito a trovare il modo di scherzare pure su questo e farla ridere. Approfittando del fatto che era giusto il 1° aprile, ieri sera a un certo punto ho finto di aver capito che era stato solo un pesce d'aprile; e giù a farle i complimenti per come aveva recitato bene, su quanto quella "maschera" sembrasse proprio pelle vera, a ipotizzare come tutti si fossero accordati con lei e la mamma - persino i medici dell'ospedale - per farmici cascare... il gioco delle parti è andato avanti per una decina di minuti!
SCIOGLIE LEGGERO OGNI NODO INTERIORE
RispondiEliminaSono un equilibrista vestito da pagliaccio,
ma ho la memoria labile e l’equilibrio instabile per camminar sul filo poggiato li per terra a segnare il mio cammino, il pericolo è che si usuri, che si spezzi
al mio passare e ripassare fermarmi e ripartire.
La mia è ostinazione nel provar quell’esercizio verso la perfezione per definir chi sono.
Ma è il mio Talento e non ci posso fare niente … questo mi sussurro nella mente, perch’io mi riconosca devo fare e compiere ciò che so di me e non perder mai di vista lo sguardo da quel filo che mi guida.
Ma il pericolo non c’è, perché son già in terra e non in cielo dove anelo.
Forse se cadessi andrei veramente in su e scoprirei chi sono ?
Ma io non credo veramente,
non mi fido ciecamente …
il senso di vertigine è li che attende,
la paura che mi offende e sfida la mia superbia e presunzione il mio orgoglio da coglione.
Sono un CLOWN e metto maschere ogni sera, mi dipingo in bianco e rosso, per la gente, che con il fiato sospeso mi osserva e sorride mentre cammino sul mio filo sospeso sopra il niente …
Forse sanno che se cado non mi posso far del male,
cadrei solo in un mar di applausi per il coraggio a me mostrato.
All’improvviso, una lacrima riga e scopre il rosa del mio viso,
non ho bisogno di questa maschera … all’improvviso.
Cado, non in terra e neanche in cielo, questo è un luogo non previsto ove la mente resta muta e il mio color si perde.
Qualcos’altro ora sussurra, mi culla e mi sostiene, non mi chiede di parlare ne di muovermi o di agire ma solo di osservare il mio corpo che galleggia sostenuto nel mio mare.
Ciao! Spero che Arianna stia molto meglio oggi e complimenti per saper giocare con lei al gioco delle parti!
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