Due anni e mezzo fa il primo libro. Quattordici mesi fa il secondo. Due giorni fa il via di un progetto che mi ha entusiasmato e coinvolto più che pubblicare libri. E adesso? Su quale nuovo sentiero muoverò i miei passi e sfogherò le mie inquietudini creative? Chiaro, una mostra fotografica itinerante è un impegno continuo, ma spero che altre persone l'adottino e si occupino di lei: vorrei poter continuare a partecipare a Donne di Vrindavan più come autore che come organizzatore. Anche perché quanto più le trasferte si allontaneranno da Perugia, tanto meno potrò conciliare le mie incursioni nel mondo dell'arte con il tempo da dedicare a mia figlia e al mio lavoro. Per inciso proprio sul terreno della mia occupazione sono in corso - in mezzo a tante cose che svolgo onestamente, ma senza coinvolgimento viscerale - due progetti che invece hanno molti punti di contatto con le mie passioni: la Peer education 2007/08 e il Progetto Infojò, in particolare il secondo, a cui dedicherò presto un po' di spazio su questo blog e che mi assorbirà energie anche fuori dalle 36 ore di lavoro canoniche. Però adesso penso ad altro. Penso a quale nuova idea materializzare per la quarta volta in una piccola risma di fogli rilegati da fare sfogliare ad altre persone, per far loro passare attraverso mani e occhi qualcuna di quelle emozioni intense per cui vale darsi la briga di vivere. E desidero anche qualche terremoto nella mia vita privata e sentimentale, perché no, direi che è giunto il tempo. Un po' come con la chitarra: ultimamente ho praticamente smesso di suonarla, però sto scoprendo il tapping... è stato un caso ma ora le mie dita han voglia di percuotere e pizzicare in modo diverso, come se fosse necessario un salto quantico tecnico prima di riassestarmi su nuove orbite di soddisfazioni personali nel tirar fuori suoni (e cantarci sopra quando mi ritrovo la voce). Non trovo di meglio di completare questo post con un disegno che ho fatto 21 anni fa, esattamente nel mezzo del cammin della mia vita! Corsi e ricorsi: alla stazione in attesa di un treno che riporti il cuore finalmente a casa. Fino a quando? :-).
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