Ma guarda un po' cosa scopro oggi. Che proprio qui da me, nella piccola verde Umbria, cronicamente tagliata fuori dalle principali arterie di comunicazione viarie, ferroviarie e aeree, ha sede quella fino a poche settimane fa sconosciuta Ariadsl che ha fatto man bassa delle licenze italiane del Wimax vincendo giganti del calibro di Vodaphone e 3 e ridimensionando ed oscurando persino Telecom. Però!
Riporto l'articolo letto sul sito di Repubblica.
Tutte le previsioni puntavano su Telecom come vincitore a mani basse della recente asta per le frequenze Wimax. Ma a sbancare è stata una piccola - per ora - azienda umbra, Ariadsl, che già propone pacchetti "pre-wimax" dai costi allineati all'offerta su linea telefonica di altri operatori. Ariadsl si colloca fisicamente in terra d'Umbria ma la sua storia inizia davvero quando David Gilo, magnate israeliano in vacanza nella sua casa di Todi, ha avuto necessità di connettersi alla Rete. Scegliendo come provider Ariadsl. Comprendendo direttamente le difficoltà locali di diffusione della banda larga, Gilo decide però di acquistare assieme alla connessione per casa sua, anche l'azienda che glie la fornisce, grazie al suo fondo di Venture Capital. Per lanciarsi così nel promettente business del "senza fili": Gilo aveva infatti capitalizzato ai tempi della 'new economy', vendendo la sua società informatica a Intel per 1,6 milardi di dollari, quando le vacche erano grasse e ignare. L'intuizione di Gilo potrebbe farle tornare a pascolare felicemente. Il resto della storia è noto: la piccolissima azienda umbro-israeliana ha scalzato le offerte dei principali attori italiani nell'asta per le frequenze Wimax. Aggiudicandosi una serie di zone chiave che di fatto danno ad Ariadsl la possibilità di creare un network senza fili sulla gran parte del territorio nazionale previsto. Ariadsl potrebbe stabilire il suo quartier generale nel Marscianese, famoso per la produzione di mattoni e cotto, spostandosi dalla sede attuale di San Martino in Campo. E l'Umbria rischia così di diventare la principale antenna del web nazionale. Il sindaco di Marsciano, Gianfranco Chiacchieroni, a dispetto del nome non lascia trapelare notizie, ma l'accordo per l'insediamento di Ariadsl nell'area industriale del suo comune sarebbe cosa fatta. Gilo e la sua azienda hanno quindici anni di tempo per rientrare dell'investimento. Il Wimax è nato per colmare il 'digital divide' e far arrivare Internet dove i cavi non osano, ma in Italia potrebbe essere la chiave per aprire davvero un mercato certamente pieno di offerte, ma tutte equivalenti per non dire uguali. (t.t.)
Tutte le previsioni puntavano su Telecom come vincitore a mani basse della recente asta per le frequenze Wimax. Ma a sbancare è stata una piccola - per ora - azienda umbra, Ariadsl, che già propone pacchetti "pre-wimax" dai costi allineati all'offerta su linea telefonica di altri operatori. Ariadsl si colloca fisicamente in terra d'Umbria ma la sua storia inizia davvero quando David Gilo, magnate israeliano in vacanza nella sua casa di Todi, ha avuto necessità di connettersi alla Rete. Scegliendo come provider Ariadsl. Comprendendo direttamente le difficoltà locali di diffusione della banda larga, Gilo decide però di acquistare assieme alla connessione per casa sua, anche l'azienda che glie la fornisce, grazie al suo fondo di Venture Capital. Per lanciarsi così nel promettente business del "senza fili": Gilo aveva infatti capitalizzato ai tempi della 'new economy', vendendo la sua società informatica a Intel per 1,6 milardi di dollari, quando le vacche erano grasse e ignare. L'intuizione di Gilo potrebbe farle tornare a pascolare felicemente. Il resto della storia è noto: la piccolissima azienda umbro-israeliana ha scalzato le offerte dei principali attori italiani nell'asta per le frequenze Wimax. Aggiudicandosi una serie di zone chiave che di fatto danno ad Ariadsl la possibilità di creare un network senza fili sulla gran parte del territorio nazionale previsto. Ariadsl potrebbe stabilire il suo quartier generale nel Marscianese, famoso per la produzione di mattoni e cotto, spostandosi dalla sede attuale di San Martino in Campo. E l'Umbria rischia così di diventare la principale antenna del web nazionale. Il sindaco di Marsciano, Gianfranco Chiacchieroni, a dispetto del nome non lascia trapelare notizie, ma l'accordo per l'insediamento di Ariadsl nell'area industriale del suo comune sarebbe cosa fatta. Gilo e la sua azienda hanno quindici anni di tempo per rientrare dell'investimento. Il Wimax è nato per colmare il 'digital divide' e far arrivare Internet dove i cavi non osano, ma in Italia potrebbe essere la chiave per aprire davvero un mercato certamente pieno di offerte, ma tutte equivalenti per non dire uguali. (t.t.)
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