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giovedì 13 settembre 2007

Un volpino salva un areoplano

Sembrerebbe la classica “leggenda metropolitana”, invece l'articolo che segue (di Valerio di Marzio da www.repubblica.it) riporta un fatto realmente accaduto!
Fiumicino, sfiorata la tragedia: un volpino salva un aeroplano
Nessuno si era reso conto del guasto che poteva avere conseguenze gravissime.
ROMA 10/08/07 - Se non fosse stato per il suo involontario aiuto, il volo 116Y1della Blue Air, che da Fiumicino era in partenza per Bucarest, non sarebbe forse mai arrivato a destinazione. Stiamo parlando di un cane, che ieri pomeriggio ha "segnalato" al comandante, proprio mentre l'aereo stava accingendosi a rullare, che il vano bagagli era aperto. Se il volo fosse decollato così, la stiva aperta avrebbe impedito una corretta pressurizzazione, causando grossi problemi (fino al rischio di precipitare) al 737 che ospitava 140 persone.
Il cane, un volpino di due anni, era stato "stivato" insieme agli altri bagagli nella vano dell'aereo su cui viaggiava il suo padrone il signor Stoica Ionut, romeno. Secondo una prima ricostruzione, inizialmente il cane era stato messo in una gabbia non conforme, la cui chiusura era affidata al nastro adesivo, per essere portato come bagaglio a mano. Ma visto che la compagnia non ammette animali a bordo, il volpino era stato successivamente trasferito nel vano bagagli.
Qui, durante la fase detta "taxi", in cui l'aereo lascia il parcheggio esi avvia verso la pista, il cane ha rosicchiato lo scotch ed è uscito dal vano bagagli, che era stato lasciato aperto. L'animale, una volta a terra,si è messo a correre dietro l'aereo sul quale c'era il padrone. Proprio il signor Ionut, guardando dal finestrino mentre il velivolo si muoveva, ha visto il suo cane e ha avvisato lo steward che, a sua volta, ha spiegatola cosa al comandante che ha fermato in tempo l'aereo.
A quanto pare, nessuno si era accorto della grave dimenticanza per cui il portellone del vano bagagli era rimasto aperto: né il responsabile delle operazioni sottobordo dell'handler, la Flightcare, che avrebbe dovuto verificarne la chiusura; né il comandante dell'aereo, che avrebbe dovuto effettuare un "check" prima di iniziare le procedure di partenza. Insomma, se il padrone non avesse visto dal finestrino il cane che correva dietro l'aereo, il volo sarebbe decollato.
In questa storia a lieto fine si sommano tre circostanze, una più improbabile dell'altra: 1) un aereo di linea parte con un portello del vano bagagli aperto (fatto altamente pericoloso) senza che nessuno se ne avveda, né a terra né in cabina; 2) un cane che si trova nel vano bagagli apre la sua gabbia, esce dal portello lasciato aperto e corre accanto all'aereo; 3) a bordo il padrone, che evidentemente siede pure vicino a un finestrino, vede il suo cane fuori!
Insomma, davvero una gran bella fortuna per passeggeri ed equipaggio di quel volo, oppure... oppure non è solo fortuna!
Penso spesso a quanto frequentemente durante le nostre giornate mettiamo a rischio la nostra incolumità e la stessa vita, con quanta noncuranza e spensieratezza facciamo azioni potenzialmente pericolose come banalmente guidare l'automobile. Naturalmente di incidenti tragici ne accadono tanti e a tante persone, eppure mi sembrano sempre meno - estremamente meno - di quanto sarebbe lecito aspettarsi soppesando con obiettività i rischi in cui veniamo coinvolti. Per questo motivo tutte le volte che mi capita di sbagliare strada, o dimenticare qualcosa e tornare indietro, non me la prendo con me stesso, ma ringrazio Dio con tutto il cuore: magari sono stato appena salvato da qualche incidente!
So che un tale atteggiamento può essere giudicato “romantico”, ingenuo, fideistico... però credo fortemente che accanto a noi esistano entità - molti le chiamano angeli custodi - che ci guidano e proteggono, salvandoci tante di quelle volte che nemmeno immaginiamo. E quando sembrano non farlo, ché a qualcuno accade qualcosa di grave (o mortale) è proprio perché quella data esperienza serve alla sua anima (oppure ciò che doveva fare è concluso ed è atteso Là donde è giunto).
Chissà, forse quel volpino è un angelo, o c'era un angelo a guidarlo con un guinzaglio di luce!

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