Ho tanti pensieri, emozioni, sensazioni suscitati dagli eventi politici degli ultimi giorni. Ne condenso al volo qualcuno.
Per la prima volta dalla storia della Repubblica abbiamo una nuova forma di maggioranza di governo: praticamente una diarchia. L'eterogeneità delle posizioni di M5S e Lega - con buona pace di chi fa di tutta l'erba (gialla) un fascio (verde) - mi fa ben sperare in un controllo a vicenda nel mantenere la giusta rotta.
Per la prima volta dalla storia della Repubblica ha vinto il voto degli esclusi e non quello dell'establishment. Non c'era mai stato un rimescolamento di carte così massiccio nella geografia politica italiana: lo reputo un aspetto estremamente positivo.
La crisi di identità della sinistra - che ha radici antiche e che solo la rampante parabola di Renzi aveva dato a molti l'illusione di una magica risoluzione - è esplosa drammaticamente. Non è un caso che tra gli iscritti alla CGIL (come me) sono stati più quelli che hanno votato M5S (come me) o Lega piuttosto che il PD. Il punto è che, tra i governi di destra e quelli di sinistra che si sono alternati e succeduti negli ultimi 25 anni, nessuno, proprio nessuno, ha notato sostanziali differenze, anzi è parso fin troppo chiaro quanto le loro politiche fossero in continuità e tutt'altro che alternative. È inevitabile che se la sinistra tradizionale non saprà uscire dal vuoto cosmico in cui è precipitata - e rinascere nuovamente ricca di contenuti propri, forti, riconoscibili - sarà destinata a sparire del tutto.
Concludo con un riepilogo dei flash che ho scritto su Facebook nelle ultime 24 ore:
Vincono tutti!
MATTARELLA: la richiesta di sostituire Savona non era irricevibile.
DI MAIO: si scusa con Mattarella, riporta Salvini a trattare.
SALVINI: non resta col cerino in mano.
L’ITALIA: c’è un governo per trattare con Bruxelles.
Siamo laboratorio politico.
L’alternanza tra forze contrapposte non si è dimostrata il massimo per giustizia sociale e democrazia.
Proviamo la diarchia tra l’anima SX del M5S e quella DX della Lega: la politica yin&yang!
Nessuno a menzionare il vero artefice del ribaltamento politico italiano: grazie Matteo Renzi, se non ci fossi stato tu a rottamare il PD chissà quanti anni ancora ci sarebbero voluti per avere un governo Conte!
Chi accusa Di Maio d’esser puerile e instabile (prima loda Mattarella poi ne chiede l’impeachment poi chiede scusa e riapre la trattativa come suggerito da Mattarella) stima i burattini dei mercati finanziari e disistima le persone vere!
CABALA POLITICA
Anno: 2018 (‘18)
Elezioni: 04/03/2018 = 4+3+2+1+8 = 18
Legislatura: XVIII (18)
Giorni per il Governo: 88 = 10 sett. + 18
Giorno giuramento: 01/06/2018 = 1+6+2+1+8 = 18