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"La Carta presenta le caratteristiche di cui all'allegato A che costituisce parte integrante de presente decreto" |
L'immagine che vedete è l'Allegato A del Decreto Ministeriale 20 settembre 2017 "definizioni dei criteri è delle modalità per il rilascio" e la didascalia è il comma 1 dell'art. 2 del decreto stesso.
Soffermatevi un'attimo su questa immagine. Vi piace? Mi auguro che sia stata realizzata a costo zero da qualche volontario dello staff del Ministro Poletti, perché se fosse pure costata qualcosa sarebbe molto peggio di qualsivoglia "spelacchio"!
Cosa vi evoca e suscita?
Non andate avanti nella lettura.
Provate un minuto a capire che messaggio vi dà: l'appraisal è positivo o negativo?
Fatto?
Ok, vi dico cosa fa pensare a me. Vedo tante persone stilizzate, donne, uomini e bambini, estremamente massificate, non molto "umane", vagamente inquietanti essendo prive di braccia e mi fermo qua... perché di associazioni me ne vengono parecchie, ma tutte negative. Quel che è certo che assomigliano a dei birilli. Ecco, il subconscio dell'autore dell'immagine ci ha detto la verità: dalle alte torri dei ministeri romani i cittadini sono visti come meri birilli, da buttar giù sparando balle, soprattutto quando si è in piena campagna elettorale.
Ma andiamo per ordine.
Da qualche settimana mamme e papà di famiglie con almeno tre figli minori stanno presentandosi ai Comuni di tutta Italia per chiedere lumi sulla "Carta della Famiglia" (chiamata anche "Carta bonus famiglie numerose" o semplicemente "Carta Famiglia") che - a scanso di equivoci - non c'entra nulla con la
Carta REI di Gentiloni (già
Carta SIA di Renzi e prima ancora
Carta acquisti di Berlusconi).
La Carta della famiglia riguarda le famiglie residenti con almeno tre figli minori e con ISEE fino a 30.000€. Non ci sono altri requisiti. Pertanto il rilascio di questa Carta non comporta alcuna valutazione tecnica da parte dei Servizi Sociali. In altre parole, la Carta della famiglia è più materia da Anagrafi che da Assistenti Sociali... ma competerà alle singole amministrazioni comunali decidere a chi affidare questa ennesima "patata bollente" confezionata a Roma.
È bene sottolineare che fino al 15 gennaio, nessuno si è premurato di informare i quasi ottomila Comuni italiani di questa nuova misura progettata dal MLPS (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), a cui i Comuni stessi dovranno provvedere - bada bene - "nei limiti delle risorse finanziarie, umane e strumentali già previste a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica" (art. 8 del DM 20 settembre 2017). Si tratta insomma di uno dei tanti "miracoli italiani" per la cui realizzazione lo Stato ordina "bonariamente" ai Comuni di attrezzarsi a costo zero, mentre con l'altra mano gli taglia fondi e, per effetto del "patto di stabilità", gli rende impossibile sostituire il personale che va in pensione. Avete presente le buche nelle strade? La scarsa manutenzione del verde pubblico e degli edifici pubblici (scuole, distretti sanitari ecc.), le liste di attesa per controlli medici et cetera? Sono la naturale conseguenza dei tagli generalizzati ai finanziamenti statali che da una decina di anni colpiscono come mannaie Regioni, ASL e Comuni... del resto non dimentichiamoci che ogni Italiano, bimbi e anziani compresi, si porta mediamente sulle spalle quasi 40.000 euro di debito pubblico.
La Carta della famiglia nasce con la Legge di Stabilità 2016 (Legge. n. 208 del 28/12/2015), ne parla il
comma 391 dell'
articolone 1.
A tale previsione, non dopo 3 ma dopo 20 mesi, ha fatto seguito - nel silenzio generale - uno striminzito D.M. 20 settembre 2017 di 2 pagine e 8 articoli (sic!), che sembra scritto da uno studente al primo anno di Legge, dove si definiscono, molto genericamente, criteri e modalità per il rilascio della carta della famiglia.
Infine il 9 gennaio u.s. il suddetto D.M. è stato pubblicato in G.U.. Bastano pochi minuti per leggere il decreto e vi invito a farlo (scaricandolo da
questo link), così vi renderete conto voi stessi del livello di pochezza che regna sovrano ai vertici ministeriali dello Stato.
In sintesi, spetta ai Comuni rilasciare la carta "nel formato di tesserino cartaceo, previo pagamento degli interi costi di emessione, ove presenti" (art. 3, comma 4, del D.M.); la carta ha validità biennale (art. 3, comma 2, del D.M.) e "dovrà recare sul retro il numero del Comune emittente, il numero progressivo della tessera, preceduto dal codice Comune, i dati anagrafici e il codice fiscale dell'intestatario, il luogo e la data di emissione, nonché la data di scadenza. La carta dovrà recare l'indirizzo del sito internet dedicato." (art. 3, comma 2, del D.M.).
Cosa ci fa il cittadino con questo "tesserino cartaceo"? "La carta consente l'accesso a sconti sull'acquisto di beni o servizi, ovvero riduzioni tariffarie concessi dai soggetti pubblici o privati che intendano contribuire all'iniziativa" (art. 4, comma 1, del D.M.) relativamente alle voci illustrate nell'Allegato B del D.M.:
BENI ALIMENTARI:
- Prodotti alimentari
- Bevande analcoliche
BENI NON ALIMENTARI
- Prodotti per la pulizia della casa
- Prodotti per l'igiene personale
- Articoli di cartoleria e cancelleria
- Libri e sussidi didattici
- Medicinali, prodotti farmaceuticie e sanitari
- Strumenti e apparecchiature sanitari
- Abbigliamento e calzature
SERVIZI
- Fornitura di acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili per riscaldamento
- Raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani
- Servizi di trasporto
- Servizi ricreativi e culturali, musei, spettacoli e manifestazioni sportive
- Palestre e centri sportivi
- Servizi turistici, alberghi e altri servizi di alloggio, impianti turistici e del tempo libero
- Servizi di ristorazione
- Servizi socioeducativi e disostegno alla genitorialità
- Istruzione e formazione professionale
Mancano però ad oggi i pezzi più importanti: l'attivazione delle convenzioni con i soggetti che devono corrispondere sconti o ridurre le tariffe! L'art. 4, comma 3, del D.M. spiega che l'attivazione dei benefici compete a:
- MLPS "su base nazionale, previa formalizzazione di Protocolli d'intesa con le Amministrazioni centrali interessate o convenzioni con soggetti pubblici e privati a rilevanza nazionale";
- Regioni e Provincie autonome "su base regionale, mediante la stipulazione di convenzioni con soggetti pubblici e privati a rilevanza regionale"/;
- Comuni "su base comunale, mediante la stipulazione di convenzioni con soggetti pubblici e privati a rilevanza locale, ovvero riduzioni di tariffe dei servizi pubblici locali erogati direttamente o indirettamente".
Capirete che stando così le cose, siamo in alto mare: il MLPS si è limitato ad attivare
questa misera pagina web (in attesa del "sito internet" previsto all'art. 7 del D.M.) per informare i cittadini "
sulle modalità di emissione della Carta, sulle agevolazioni cui dà diritto, sui soggetti aderenti all'iniziativa e sulle modalità del rilascio del bollino...", Regioni e Comuni hanno scoperto l'esistenza di questa misura solo adesso... ergo, se per assurdo venissero rilasciate le Carta Famiglia, ad oggi (e per molto tempo ancora) non servirebbe ancora assolutamente a nulla. Basta aprire la
pagina del MLPS per verificare che ad oggi non c'è alcun soggetto aderente all'iniziativa.
Ma cosa è questo bollino di cui parla il decreto? È spiegato all'art. 6 del D.M.:
"I soggetti che aderiscono al programma mediante a stipula dei protocolli d'intesa o delle convenzioni di cui all'art. 4, comma 3, possono valorizzare la loro partecipazione all'iniziativa a scopi promozionali e pubblicitari attraverso l'esibizione del bollino, associato al logo della Carta, con le seguenti diciture:
a) ≪Amico della famiglia≫, laddove siano concessi sconti o riduzioni o agevolazioni pari o superiori al cinque per cento rispetto al normale prezzo di listino o all'importo ordinario;
a) ≪Sostenitore della famiglia≫, laddove siano concessi sconti o riduzioni o agevolazioni pari o superiori al venti per cento rispetto al normale prezzo di listino o all'importo ordinario."
Ecco perché la Carta della Famiglia è una sacrosanta bufala. Pensate che il MLPS riuscirà mai a fare una convenzione con CONAD, COOP, EUROSPIN ecc. per concedere questi sconti alle famiglie con tre figli, solo per avere un bollino in vetrina o sui depliant?
Vi immaginate un Comune che deve realizzare convenzioni con gli esercizi commerciali del suo territorio... chi potrebbe mai aderire?
Ma il MLPS potrebbe replicare che loro hanno fatto tutto quello che potevano e che spetta ora ai Comuni darsi da fare per attuare la misura. Che è come chiedere di trasformare l'acqua in vino! Ergo, se la Carta non funzionerà sarà colpa dei Comuni, eterno capro espiatorio di tutto ciò che in Italia non va.
N.B. Tantissimi Comuni hanno già attivato, in convenzione con soggetti del terzo settore (per esempio le Caritas) iniziative simili: banchi alimentari, empori solidali ecc. Avrebbe avuto senso incentivare queste iniziative, non creare a livello centrale l'ennesima misura inutile, mal congegnata, irrealizzabile.
Dunque la Carta della Famiglia così com'è, senza finanziamenti, per esempio, per incentivare gli esercizi commerciali ad aderire, non serve a nulla. Nonostante questo dal 10 gennaio scorso è partito il tam tam mediatico che presenta la Carta come una misura attiva ed esigibile dal cittadino:
In Ufficio, a metà mese di gennaio, avevo scommesso sul fatto che, al progredire della campagna elettorale la pubblicità della Carta della Famiglia sarebbe partita ancora più in grande stile. E infatti ieri è scesa in campo
La Repubblica (il cui vicedirettore - guarda un po' - si è
appena candidato nelle liste del PD):
Un'ultima considerazione, del tutto personale.
Lavorare nella pubblica amministrazione (penso a Comuni, Sanità, Centri per l'Impiego, Scuole ecc.) è sempre più fonte di frustrazione e burn-out: di fatto ci viene chiesto di raccontare balle ai cittadini e macinare acqua. In 28 anni, da quando lavoro nel sociale, non ho mai visto un tale livello di sfascio generalizzato dei servizi: nemmeno Berlusconi era riuscito a portarci così in basso... ed era veramente difficile riuscire a fare peggio!
Anche da ciò ho trovato la motivazione a iscrivermi di nuovo all’università, a 52 anni. Assisto da insider a una “fuga di cervelli” dalla P.A. che è del tutto inedita nella storia d’Italia. E ci sono anche sempre più colleghi - tutti quelli che possono permetterselo! - che stanno scegliendo di andare in congedo anticipato, perdendo fette consistenti di pensione, pensando in primis alla salute.
Si tratta di un argomento nel quale la mia opinione vale meno di zero. Però non sono così pessimista come Daniele (e non lo dico certo per sostenere le scelte del PD che non ho mai votato). Commercialmente succede che se qualcuno comincia, gli altri sono costretti a seguirlo, pena la possibile perdita di una fetta importante di mercato (vedi l'inversione a U di Marchionne sull'auto elettrica). Cioè non è che chi aderisce si fa pubblicità, ma chi non aderisce si fa pubblicità negativa, cosa pericolosissima nel commercio. Poi è possibile che Daniele abbia ragione e nessuno cominci (= fallimento completo dell'iniziativa), ma non ci giurerei.
RispondiElimina@Mario
RispondiEliminaNemmeno io ci giurerei, ma ci scommetterei tranquillamente. Il “volemoce bene” non può essere alla base di una misura come questa.
E buon senso dice che prima si sarebbe dovuto spiegare alle amministrazioni cosa bolliva in pentola e dare loro un congruo tempo per fare rete e promuovere nel territorio il convenzionamento dei vari soggetti necessari, e solo a questo punto si sarebbe potuto fare pubblicità alla carta famiglia.
La pubblicità che viene fatta è invece FALSA e INGANNEVOLE, perché qualunque genitore con tre figli minori ne ricava l’idea che può andare in Comune a ritirare questa Carta è utilizzarla subito per avere sconti. NON È COSÌ. Questa è mera propaganda elettorale (il tempismo è evidente) ma della più bassa lega.
Mi dispiace per tutti quei cittadini che ci rimarranno male, ma mi auguro serva ad aprirgli gli occhi sul “nulla cosmico” al potere.
Mi fido degli esperti onesti e quindi mi fido dell’analisi fatta da Daniele che, nella sostanza, non mi dice nulla di più di quanto si possa immaginare. Coloro che ci hanno governato per oltre 25 anni continuano a dire e a fare sempre le stesse cose, peggiorandole ogni volta, e a ragionare come se altri avessero governato. Costoro sono ormai entrati in una fase di conclamata bipolarità e proprio come chi è afflitto da una tale sindrome, non vede che l’altro è sempre lui stesso. Noi crediamo che ci vogliono prendere per i fondelli, ma la cosa più grave, per come la vedo io, è che stanno e stiamo vivendo un tragico psicodramma.
RispondiElimina@Daniele
RispondiEliminaChe la fretta sia legata alle elezioni in arrivo è chiaro.
Mi chiedevo, spostando leggermente il discorso, se in un mondo con 7.5 miliardi di persone è assennato dare incentivi alle famiglie numerose. E' chiaro che chi si trova in difficoltà (e i figli costano) deve essere aiutato, ma sento spesso dire da più parti "facciamo pochi figli" e questa iniziativa (torno a dire, a prescindere da come è stata fatta, di per sè lodevole perchè aiuta chi ha meno) sembra un incentivo a procreare. Le mie due nipotine sono la mia gioia, ma se mia figlia ne facesse un terzo sarei felicissimo, ma le direi dell'incosciente.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaLa questione della sovrappopolazione era il tema base del Club di Roma che poi ha preso derive un po’ strane. Ma in questo caso sono d’accordo con Mario. La capacità di ragionare di problemi particolari considerando i sistemi generali è la vera sfida del presente-futuro: l’idea che ogni azione anche la minima sia legata ad un sistema più ampio e non può esserne disgiunta. Anche in questo caso, quando si parla di welfare, sempre di ecologia si tratta. Sostengo Daniele sul piano delle menzogne, anche se credo che una stagione di bipolare rapporto con la verità si stia affacciando mostrando scenari molto interessanti (oggi il cortocircuito della finta verità, dello smascheramento della menzogna e della metà-fake news sta producendo un cortocircuito che almeno dal punto di vista sociologico è molto interessante). Per parlare chiaro: le balle che girano (in tutti i sensi) sono talmente tante, tra proclami e controproclami, che si ha un effetto quasi implosivo. Ormai è chiaro che nessuno crede più a nulla. Chi vota Berlusconi lo fa per difendere la sua rendita illegale di posizione, chi vota PD perché è schiacciato dall insostenibile pesantezza del pesantissimo minore dei mali maggiori, chi vota sottocategorie di LEU è alla ricerca di una verginità perduta e chi vota 5stelle (e io credo di essere tra quelli) è un pazzo, uno sconsiderato, un post-disilluso e un delirante. Poi ci sono i fascisti e i razzisti ma quelli sono tragico folklore, servono ( e in certa misura davvero credo che dal punto di vista dell ecologia umana servano) a ricordarci che siamo delle bestie e se non ci si tiene a freno ci si sbrana come animali (senza offesa per gli animali tutti). Quoto ancora mio padre sul fidarsi di Daniele, in ogni caso. Perché su Rossi ho i miei mille dubbi, sul conflitto tra creatività e scienza le mie azzardate riflessioni inopportune, ma quel minimo di delega la voglio dare ad una persona che considero intellettualmente onesta ed è del settore. Poi se proprio ho voglia di fare il polemico a Daniele chiederei che cos’e Il welfare e chi e come lo paga. È sempre una questione di sistema. Una determinata società dove prende le risorse per concedere ai suoi cittadini determinati diritti o privilegi?
RispondiElimina@Mario
RispondiEliminaTi sei già scordato del FERTILITY DAY della Lorenzin?
https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/21/fertility-day-lorenzin-licenzia-direttore-comunicazione-dopo-le-polemiche-per-il-nuovo-opuscolo-razzista/3047805/
Questo governo ha sin dall’inizio cercato di accontentare l’elettorato cattolico con politiche pro famiglia. C’è da dire che, in ogni caso, a questo governo va riconosciuto il grande talento di riuscire a fare male tutto ciò che avvia. E di riuscire a scontentare quasi tutti.
Mi spiace, ma ni trovo d'accordo con pochi di voi. Se guardo l'intero panorama politico, parlando per chi ha fatto la scelta del centro sinistra venendo dal mondo radicale, trovo che il m5s non da garanzie ad uno come me che potrà mai fare politiche di centro sinistra. C'é dentro di tutto di più, non dirsi ne di dx ne di sx significa non dare indicazioni ideali. Pur stimando Daniele non credo che le iniziative messe in campo dal governo possano dirsi determinanti, sulla natalità ci sarebbe molto da dire, ma sono strumenti che possono anche fallire, ma se gestiti in maniera corretta possono dare dei risultati, penso comunque superiori a quanto si può ricavare dalle rinunce di quote di stipendio del parlamentari grillini. Renzi non mi piace, non ha una visione strategica e questo per il centro sinistra é importante, ma in giro non ne vedo altre quindi rimango nel mio campo e continuerò a votare un partito che ha risorse e uomini capaci con la zavorra di una idealità che il m5s non ha
Elimina"... C’è da dire che, in ogni caso, a questo governo va riconosciuto il grande talento di riuscire a fare male tutto ciò che avvia...."
RispondiEliminaBeh, una certa grandezza gli va quindi riconosciuta! :-D
In questo marasma di annunci e controannunci mi trovo ad appoggiare proprio quelli che sembrano più fantasiosi e seguendo Alessandro appoggerò il M5S seguendo il principio enunciato da Tertulliano "Credo quia absurdum" e mettiamoci anche Erasmo da Rotterdam con il suo Elogio alla follia.
RispondiEliminaSo che questa mia affermazione farà sobbalzare i fondamentalisti del pensiero scentifico, ma la scienza produce cose e le cose non hanno cuore.
@Alessandro Pepe
RispondiElimina...a Daniele chiederei che cos’e Il welfare e chi e come lo paga. È sempre una questione di sistema. Una determinata società dove prende le risorse per concedere ai suoi cittadini determinati diritti o privilegi?
Se gli “ascensori sociali” funzionassero, se non esistesse disoccupazione, se esistessero meccanismi automatici di redistribuzione del reddito, non servirebbe nessun Welfare.
Se esiste il Welfare è per cercare di mettere cerotti a tutto ciò. Ma i cerotti non sono una cura.
Sulla carta l’idea del SIA/REI è fantastica, il sogno di tutti gli assistenti sociali che hanno studiato tra il 1978 (anno della legge 833 che istituì il Servizio Sanitario Nazionale, che allora si occupava anche del Sociale) e il 2000 (anno della prima legge quadro del Sociale che concludeva il percorso - durato tutti gli anni ‘90 - di spostamento del Servizio Sociale dalle ASL ai Comuni). Peccato che per farlo funzionare come sarebbe giusto servirebbero:
- molte più risorse finanziarie (quelle attuali non bastano a farne una misura esigibile da tutti gli aventi diritto);
- molte più risorse umane (assistenti sociali, educatori, psicologi, mediatori dell’inserimento lavorativo ecc.), maggiori di un ordine di grandezza di quelle esistenti, ben pagate e motivate (il fenomeno del precariato dentro la P.A. si è ormai incancrenito), non in burn out per eccessivi carichi di lavoro, per essere mandati a combattere la povertà, a intervenire per la tutela dei minori o supportare disabili in progetti di vita indipendente ecc. come soldati con le baionette contro i carri armati.
Il discorso sarebbe lungo e complesso.
In società socialmente malate come la nostra un apparato di Welfare è una necessità primaria, ma un Welfare affidato ai burocrati del Ministero è peggio delle piaghe di Egitto.
Affidare ai Comuni, ovvero all’ente “più vicino” al cittadino, l’organizzazione del sistema di welfare locale è stata una scelta logica, importante e utile.
Il superamento del sistema degli enti assistenziali settoriali, ognuno dedicato a determinate categorie, sottocategorie, sub-sottocategorie di cittadini (conclusosi negli anni ‘70) e il passaggio ai servizi sociali comunali universalistici (che hanno messo radici nell’ultimo decennio del ‘900) è stato un salto in avanti grandioso. Poi, dopo un avvio del nuovo millennio più che promettente, verso il 2010 la situazione era già compromessa:
A) la mannaia dei tagli ai finanziamenti del Welfare aveva colpito pesantemente la qualità di servizi e interventi;
B) la bussola della programmazione era perduta... del resto quando le nozze possono essere fatte solo coi funghi il risultato che consegue è quel che è.
10-15 anni fa arrivavano ai Comuni (che gestiscono la materia Sociale Associati in Ambiti Territoriali) vari fondi indistinti con cui poter realizzare politiche sociali ad hoc a livello locale, in seguito i fondi hanno cominciato ad arrivare sempre più ridotti è sempre più vincolati alla realizzazione di progetti preconfezionati a livello regionale e soprattutto nazionale.
Il perno stesso della progettazione degli interventi, insomma, è stato spostato dagli Ambiti Territoriali al MLPS, con conseguenze devastanti.
Chiaramente tutto ciò descrive la realtà della Regione in cui lavoro da 26 anni, l’Umbria. Ci sono Regioni che dovrebbero stare decisamente meglio dell’Umbria (come il Trentino) e altre decisamente peggio (come la Calabria).
Vado a nanna ora.
P.S. Tocca fare il post per il pranzo, almeno una bozza riesci a buttarla giù, Alessandro?
@Daniele
RispondiEliminaSi si dammi 48 ore. Qui c’è il delirio
Il nuovo linguaggio di Beppe Grillo
RispondiEliminahttp://www.beppegrillo.it/eppur-ci-tocca-il-pensierismo-sostituisce-il-razzismo/
@|Daniele
RispondiEliminasto preparando un post. Domenica 25 Febbraio andrebbe bene? siamo anche sotto elezioni. può nascere discussione interessante
@Alessandro Pepe (Tasting Spots)
RispondiEliminaPer me andrebbe bene... anche se a essere sincero - potessi scegliere - preferirei due settimane dopo (domenica 11 marzo) o un mese dopo (domenica 25 marzo) per due motivi:
1) il 25 ffebbraio non è certo che potrà venire anche mia moglie, mentre per le due date successive farebbe ancora in tempo a organizzarsi con i turni di lavoro;
2) rispetto alle elezioni troverei più stimolante confrontarci in concreto rispetto ai risultati e agli scenari che si aprono... francamente del parlarne prima, molto più in astratto, sono già bello saturo! :D
Inoltre forse il preavviso potrebbe essere un po’ stretto e qualche settimana in più ci aiuterebbe ad aggregare più persone.
Ma sto letteralmente facendo i conti senza l’oste! ;)))
Magari tu hai già tutte le domeniche di marzo impegnate: in quel caso ok per il 25 febbraio.
@Alessandro
RispondiEliminaComunque hai scelto un post poco frequentato per lanciare la proposta... appena hai una bozza (con tutti gli elementi essenziali) del post per il lancio del pranzo dimmelo e se c’è da completarla faccio io.
@TUTTI
Alessandro e io ci siamo accordati poco fa per fare il pranzo al suo locale DOMENICA 25 MARZO. Ulteriori info sul post in arrivo.
Mamma mia, volete parlare di politica? Mi troverei praticamente in un covo di pentastellati! O mi converto o sono fritto! ;-)
RispondiEliminaCovo di *****ti, grande Ale!!! ;-)
RispondiEliminaIpse dixit:
RispondiElimina"22 Passi, the Italian blog of Daniele Passerini, is an honest and equilibrated forum, wherein Mr Passerini publishes pros and cons. I think it is the best Italian blog that deals with LENR issues, because it is driven without an agenda."
A.R.
@CLaudio Rossi
RispondiEliminaSi mi hanno riferito poco fa di quella “recensione”. :)
@Roberto Pallaoro
RispondiEliminaHo dato il via libera al tuo commento, ma non compare... non capisco: non mi era mai successo.
@tutti
RispondiEliminaHo scoperto qualcosa di molto peggio della carta famiglia. Un bando costruito in quattro e quattr’otto a fine dicembre, pubblicato a inizio gennaio e che scade - guarda un po’ - il 28 febbraio. 8 milioni di euro.
La cosa particolare è che un Comune come il mio lo ha scoperto per puro caso. Ci arrivano per per le più insignificanti cose, ma di questo bando non ci ha detto nulla nessuno, né la presidenza del consiglio dei ministri, né il MLPS, né la Regione, né l’ANCI... mai visto nulla di simile.
Scommetto quel che vi pare che dal 26 febbraio partirà la pubblicità urbi er orbi di questa misura.
http://www.politichefamiglia.it/it/notizie/avvisi-e-bandi/avviso-pubblico-per-il-finanziamento-di-progetti-afferenti-le-politiche-per-la-famiglia/
Mai classe politica ha raggiunto tali livelli di delinquenza...perché di questo si tratta inutile girarci intorno.
RispondiEliminaDino
RispondiEliminaFebruary 14, 2018 at 10:47 AM
Caro Rossi,
In the blog 22 Passi of Daniele Passerini in a comment is said that the probability that you will be able to start the production of the Ecats within the year 2018 is non real.
Can you comment?
Dino
Andrea Rossi
February 14, 2018 at 11:17 AM
Dino:
22 Passi, the Italian blog of Daniele Passerini, is an honest and equilibrated forum, wherein Mr Passerini publishes pros and cons. I think it is the best Italian blog that deals with LENR issues, because it is driven without an agenda.
Obviously, any comments author is free to give his opinion, but when a marathon runner is racing, the opinions of the spectators are not going to change the results of the race in worse or in better.
We ( my team and I ) are running to succeed to start the delivery of industrialized industrial plants within the year 2018 and if I will succeed it is not a matter of opinions, it is a matter of facts that will be done or not. The target is difficult, the effort is brutal, but I hope to win this marathon, while the sceptics can enjoy the race seat on comfortable sofas, munching pop-corns and sipping Coca-Cola.
Warm Regards,
A.R.
@ Salvatore
RispondiEliminaInfatti ho letto anch'io e mi chiedevo a quale commento si riferisse, in particolare. Credo che qui più di uno, comunque, avanzi qualche dubbio sulla possibilità che la produzione, dopo tanti rinvii, parta nel 2018.
Io personalmente non ritengo difficilissimo che Rossi possa annunciare l'avvio della produzione entro l'anno, ma quello che mi aspetto per poter tirare un sospiro di sollievo e scacciare più di un'ombra, è che Rossi inizi le vendite a clienti noti e verificabili, altrimenti dal punto di vista della 'validazione attraverso il mercato', si rimane come siamo adesso. Inutile che se ne esca con l'annuncio di un altro E-CAT venduto a qualche cliente misterioso e riservato, come sostiene di aver fatto anni addietro.
Detto questo, spero vivamente che riesca, anche se non concordo in toto con il suo modus operandi. Lo auguro a lui e a noi.
@tutti
RispondiEliminaRingrazio pubblicamente Andrea Rossi per il suo attestato di stima di ieri:
“"22 Passi, the Italian blog of Daniele Passerini, is an honest and equilibrated forum, wherein Mr Passerini publishes pros and cons. I think it is the best Italian blog that deals with LENR issues, because it is driven without an agenda."
A.R. ”
Lo apprezzo, a maggior ragione, proprio perché sono tutt’altro che tenero nei suoi confronti (dico sempre quello che penso e sento in coscienza).
Da tutto ciò che ho visto accadere dal 2011 ad oggi (dallo schema che vedo arricchirsi, senza dubbio, ma tutto sommato ripetersi), IMHO Rossi ha realmente tra le mani la scoperta del secolo, ma non ha ancora un prodotto industrializzabile e commerciabile “dietro l’angolo”, come dal 2011 dice. Ma auguro con tutto il cuore e sinceramente a Rossi di smentirmi finalmente alla grande.
@Alessandro
RispondiEliminaNon mi ero accorto del tuo commento. Direi che senza volerlo abbiamo detto le stesse cose... evidentemente pensiamo allo stesso modo! ;)
Mi sa che sulla questione ecat siamo probabilmente allineati. :-)
RispondiElimina@Alessandro
RispondiEliminaAllora è destino che ci allineiamo anche in politica... vedi tu! ;)))
Ehhhhh.....x questo ho tenuto a precisare. :-D
RispondiEliminaDai che tra un po' ci si allinea anche sulla griglia di partenza ;-)
Comunque io in politica sono fluido e difficilmente posso escludere qualcosa in assoluto, ma nel breve periodo vedo difficile pensare che ci troviamo dove speri tu ;-)
Il bello é che non so neppure dove sono io....... :-D
Riguardo a Rossi...
RispondiEliminaNon mi ero accorto che avevate postato il discorso di Rossi, in effetti non seguo tutte le discussioni.
A. Rossi aumente la probabilità di avere un prodotto industriale entro l'anno 2018 parla di qualcosa vicino al 90%. Nonostante tutto il trascorso il sottoscritto ritiene la cosa possibile, perchè direte voi dopo tutte le lungaggini, incertezze o peggio? Semplice dopo Stoccolma per me le cose sono cambiate di molto, Rossi FINALMENTE ha parlato chiaro della ripetibilità, e affidabilità. Inoltre ha svelato implicitamente il mistero: usa impulso Tesla fortissimo per scardinare per un piccolo tempuscolo le leggi della fisica conosciute e spinge la reazione di riequilibrio nel senso desiderato. Quindi impulso tesla quasi istantaneo, 4 secondi frequenza opportuna 4 secondi fermo in attesa del riequilibrio. Il punto chiave non era il catalizzatore ma "l'impulso Tesla" destabilizzante.
A questo punto aveva finalmente la ripetibilità, ma NON la stabilità. La stabilità è arrivata dal sapersi accontentare, invece dei 100 Watt possibili si è ridotto a soli 20 Watt anche grazie ad un notevolissimo raffreddamento. A questo punto creare un insieme di celle che operano in parallelo diventa possibile.
ecco perchè gli dò credibilità, una cosa però: uasando l'impulso Tesla destabilizza la realtà e ci sono effetti collaterali, finchè siamo a pochi Watt sono trascurabili ma cosa succede se si sale di potenza? Questo è il mio dubbio, lì occorre attendere e vedere cosa succede.
@ Camillo
RispondiElimina"...entro l'anno 2018 parla di qualcosa vicino al 90%..."
Il problema è che dava già in vendita lo E-CAT anni addietro (chiedere a Proia). Diciamo che le sue dichiarazioni vanno prese con le molle. La demo di Stoccolma con Pin>Pout sia pure con l'idea (tutta da dimostrare) che gran parte dell'energia se ne sia andata per il raffreddamento, direi che lascia il tempo che trova e non capisco come possa suscitare in alcuni tanto entusiasmo.
Tuttavia, le info che mi si sono via via accumulate nel cervello per adesso continuano a far pendere la bilancia dalla parte di Rossi. Non molto, ma comunque pur sempre dalla sua parte. Per ora.....
@ Camillo
RispondiEliminaSegui la pagina facebook di MFMP (Martin Fleischmann Memorial Project)?
Vedi qui, ad esempio:
https://www.facebook.com/pg/MartinFleischmannMemorialProject/posts/?ref=notif
Stanno lavorando su qualcosa che non sono riuscito a ben inquadrare, ma che secondo me potresti forse capire meglio tu. Ti consiglio di dare un'occhiata. Se ci capisci qualcosa e ci dici la tua impressione, io te ne sarò grato :-)
@Alessandro,
RispondiEliminanel valutare una previsione con ricaduta personalmente inizialmente destinguo e mi chiedo:
è un'inenzione da delineare meglio?
o è un applicativo? (Io definisco applicativo quando è convalidata l'invenzione e c'è ripetibilità e controllo)
Finora la FF di A.Rossi era solo una scoperta (io avevo visto che almeno nelle verifiche a cui partecipai funzionava) ma non vedevo replicabilità adeguata nè tantomeno controllo.
Dopo stoccolma ho cambiato idea A. Rossi ha replicabilità e controllo, quindi si passa a quello che io chiamo un "applicativo".
Negli applicativi le previsioni cominciano ad assumere attendibilità-.
Per esempio se vai a vedere il caso della IronLEv è un applicativo e avevano detto di realizzare un prototipo di carrello entro il 2017 l'hanno fatto l'8 febbraio 2018 sbagliando di pochissimo.
Guardiamo invece una scoperta che fuori controllo: La fusione a caldo. Negni anni 70 si diceva fra vent'anni l'avremo ma la stessa frase si dice anche adesso siamo nel 2018. Qualsiasi fisico serio ti dirà che è una previsione basata sul... fantasioso, non si capisce come controllare la cosa in modo decente. Eppure buttiamo lì fantamiliardi sulla fusione fredda... si usa solo miliardi di tonellate di ilarità. Ti assicuro che ancora adesso quando vado in un centro di ricerca devo stare attento su quell'argomento. La scienza ufficiale è diventata dogmatica... una religione. E pensare che il più grande scienziato il NEWTON era un grande ALCHIMISTA.. prova a parlare ora con qualcuno di alchimia... peggio che parlare di fusione fredda. Ma le cose stanno per cambiare eccome!
Concludo se Rossi oggi ha in mano FINALMENTE un applicativo le sue previsioni potranno tornare ad avere un valore effettivo, quindi mi aspetto che entro il 2018 o poco più ci sia qualcosa di industrializzabile in vendita.
@ Camillo
RispondiEliminaSui soldi e i tempi biblici occorsi nella ricerca della fusione calda, ormai ci sono evidenze talmente sconfortanti che persino l'apostolo del mainstream Piero Angela, ultimamente ha sbuffato e tirato le orecchie a chi ancora insisteva ad aggiornare, al rialzo, richieste di budget e di tempistica.
Lì però si trincerano dietro al fatto che il principio é noto e accettato e che manca solo una adeguata ingegnerizzazione, mentre la ff proprio non esisterebbe. Di certo non sono state presentate evidenze che possano far cambiare loro idea e chi ci prova spesso si trova isolato e in situazioni sgradevoli o pericolose. La materia sembra contemporaneamente molto sgradita all' establishment politico e finanziario, nonché essere come miele per inventori della domenica in cerca dell' el dorado e che contribuiscono a gettare discredito con affermazioni assurde. É una combinazione micidiale.