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lunedì 2 settembre 2013

Verso COHERENCE 2013/3

Mancano solo un paio di settimane alla terza edizione 2013 di Coherence, l'ormai tradizionale conferenza dedicata alle scienze di frontiera - dalla fisica alla medicina - che da parecchi anni si tiene a Roma, spesso con più edizioni annue, grazie al vulcanico organizzatore Vincenzo Valenzi (a sinistra nella foto accanto al Premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier). 

Il giorno esatto e la sede sono ancora da fissare; sappiamo già che tra gli ospiti ci saranno Christos Stremmenos, Alberto Carpinteri, Yogendra Srivastava... Se come nell'ultima occasione, l'Università della Sapienza metterà a disposizione una propria sala, non potremo che continuare a elogiare la nuova rotta data all'ateneo dal suo prorettore Giancarlo Ruocco.

***



Da: Vincenzo Valenzi

data: 31 agosto 2013 20:55
oggetto: VERSO COHERENCE 2013/ CON STREMMENOS CARPINTERI E ALTRI... Nuovo numero di Villaggio Globale - Settembre 2013


Cari colleghi
tra i prodotti estivi del pensiero deviato (lavorare in vacanza è giustamente considerato insano... ma anche su questo ci sono varie scuole) c'è l'ultimo numero del trimestrale di Villaggio Globale, dedicato alla sicurezza, dove trovate pure un mio contributo assieme ad altri di grande interesse.

La sicurezza resta un tema chiave quanto controverso specialmente nel Belpaese, dove le oscillazioni tra un estremo e l'altro sono forti, come si racconta nel mio "pezzullo" che trovate nella sezione Istituzioni e sicurezza

Della sicurezza ambientale e climatica si parlerà più diffusamente in Crimea alla 

Koktebel - Crimea, Ukraine - September 23–28, 2013

Si parlerà anche degli effetti del clima cosmico sulla salute umana che sembrano essere mediati, oltre che da energie forti (vedi la radiazione solare che brucia la pelle al mare) anche da forze deboli, quelle che erano state al centro delle ricerche di Giorgio Piccardi e di Jacques Benveniste, spinti ai margini della ricerca scientifica nella vecchia Europa, mentre nell'Est sono rimasti "numero uno" della scienza, al centro delle ricerche di base e applicate.

Un tema su cui riflettere mentre, sul fronte biologico e nella stessa fisica di base e applicata, le grandi Università che hanno dettato legge mostrano pericolosamente la corda, vedasi il 400° (e passa) posto della Sapienza nel mondo, che si auspica possa essere risollevato a breve.

Alla Sapienza potrebbe ritornare COHERENCE 2013/3 dopo l'ultimo seminario sulle LENR del 15 luglio Nuovo «corso» per la Fusione fredda

In questa occasione, a metà ottobre a Roma (data e luogo da destinarsi), Christos Stremmenos farà un ampio report sugli ultimi anni di Sergio Focardi con il salto di qualità dai watt ai Kw nei piccoli reattori a FF/LENR di Bologna.

Da Torino interverrà Alberto Carpinteri, con gli ultimi sviluppi sperimentali mostrati anche dal vivo il 27 maggio e con gli ultimi sviluppi teorici che saranno presentati da Yogendra Srivastava (che con Allan Widom e colleghi ha pubblicato alcuni articoli che dimostrano che al Politecnico Carpinteri e i suoi hanno fatto un grande e innovativo lavoro).

Un augurio ai nuovi senatori a vita e in particolare a Carlo Rubbia, che con la sua saggezza e scienza possa illuminare la via della Scienza nel nostro Paese.

Cari saluti
Vincenzo Valenzi

22passi.blogspot.com: post n. 2179 (-43)

38 commenti:

  1. hanno inserito anche Piccardi ...allora sono propri avanti ...

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  2. per i senatori a vita ...ma la cattaneo chi è ? e' stata messa lì a garanzia delle aziende farmaceutiche per indirizzare la ricerca sulle staminali in modo dà non approdare a nulla ? 4 voti per il prossimo governo sionista dettato dal m"e"narca ...

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  3. Scusate l'OT

    A questo punto non capisco più nulla. Ho letto la seguente informazione su internet

    Il fotovoltaico tedesco batte un nuovo record: a luglio con il sole la Germania ha prodotto 5,1 TWh di energia elettrica, superando la quota di elettricità prodotta con il gas naturale e avvicinandosi a quella ricavata dal nucleare.
    I dati sono quelli del Fraunhofer Institute, quindi ben poco discutibili, e dimostrano che anche dove il sole è ben poco rispetto a paesi come l'Italia o la Spagna il fotovoltaico può coprire una parte molto importante dei consumi elettrici civili e industriali.

    I 34,558 GW di potenza fotovoltaica installati in Germania, uniti ai 30,533 GW di eolico, messi insieme hanno prodotto 7,7 TWh di elettricità a giugno e 6,9 TWh a luglio. Negli stessi due mesi il nucleare ha prodotto poco più e poco meno di 6 TWh. Il record per il solare si è avuto a luglio, con 5,1 TWh prodotti.

    Chi dice la verità? Come si può affermare sulla base di questo dato che la produzione del fotovoltaico è molto più bassa di quella delle altri fonti tradizionali come il nucleare, anche tenendo conto della discontinuità di produzione?

    C'è qualcuno in grado di chiarire questa semplice, per chi è del mestiere, questione?
    Guglielmo Pepe

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  4. @Pepe

    GW di potenza installata non equivale necessariamente a TWh prodotti: potresti coprire con un panno i pannelli e inchiodare le pale del mulino.

    TWh prodotti non equivale necessariamente a TWh consumati: la tua linea elettrica potrebbe finire in mezzo alla campagna.

    TWh prodotti non significa necessariamente che hai la potenza necessaria a disposizione e se ce l'hai non è detto che ce l'hai quando ti serve.

    TWh consumati non significa necessariamente che siano stati risparmiati quelli prodotti col carbone/nuke: di quelli ne hai sempre bisogno per quanto detto nel precedente capoverso.

    Per dire: due numeri buttati lì non bastano a descrivere una realtà incasinata un bel po'.

    Che in Germania in Giugno e Luglio, quando hanno un dì più lungo del nostro, abbiano prodotto da rinnovabili un sacco di energia nessuno fa fatica a crederlo. Che possano farci funzionare una delle maggiori economie industriali del pianeta ce ne corre.

    E senza contare che probabilmente quel sovraccarico di produzione deve avere creato, oltretutto, qualche problemino ai gestori della rete.

    Come è già stato rilevato in tanti altri thread, le rinnovabili sono fantastiche. Quando avremo a disposizione un sistema di stoccaggio con un'efficienza appena decorosa saranno anche molto utili.

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  5. @Alessandro Pepe

    Ti ricordi quel vecchio spot?

    http://www.youtube.com/watch?v=T2KHxU3Uqws

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  6. "Come è già stato rilevato in tanti altri thread, le rinnovabili sono fantastiche. Quando avremo a disposizione un sistema di stoccaggio con un'efficienza appena decorosa saranno anche molto utili."

    Mi sa che è proprio qui il nodo. Certo, che non si sia ancora trovato il modo di immagazzinare questa energia (idrogeno per esempio?) mi pare strano, quasi sospetto!

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  7. @ Alessandro Pagnini
    effettivamente sembre davvero sospetta la faccenda!
    In effetti di sistemi per accumulare energia ne vengono in mente tanti magari da ingegnerizzare perbenino.Ad esempio si potrebbero costruire accumulatori di aria compressa.migliori bacini di accumulo acqua e certamente la produzione di idrogeno

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  8. @Alessandro Pagnini
    Nella realtà si stanno facendo delle sperimentazioni interessanti, tipo questa: http://www.elmanet.info/40/impianto-rifugio--ai-caduti-dell-adamello--per-la-generazione-stazionaria-di-energia-mediante-l-impiego-del-vettore-idrogeno.html
    Che incidentalmente tocca molti argomenti di quelli discussi su 22p negli ultimi giorni; dalle rinnovabili ai generatori PEM di idrogeno :-)

    Io ritengo che ci siano due ambiti importanti "semplici" sui quali occorre lavorare:
    a)lo stoccaggio di energia in grandi volumi con tecnologie di transizione ( idrogeno, idrolettrico, anche micro invertibile)
    b)la "grid governement" nel senso di gestire "con una logica" le sorgenti di autoproduzione locale in parallelo alla rete in modo da armonizzare la produzione in base alle necessità e alle "opportunità".

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. "Mi sa che è proprio qui il nodo. Certo, che non si sia ancora trovato il modo di immagazzinare questa energia (idrogeno per esempio?) mi pare strano, quasi sospetto! "

    E fu cosi che anche pagnini si riguardò per l'ennesima volta il video di Beppe Grillo in cui un architetto-falegname si è costruita una casa indipendente con serbatoio ad idrogeno a bassissimo costo e senza tutta la "tecnologia" che ora serve per non farli distribuire a tutti ...Pagnini sei sempre fuori tempo ...quante volte lo avrò postato questo video ? e ancora c'è chi ha dei dubbi ...è pazzesco come ogni volta si debba ricominciare sempre da capo ... minuto 3:10 e togliere i tappi di cerume dalle orecchie please ...

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  11. Per il consumo diretto di idrogeno in caldaie già c'è la soluzione ...

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  12. @Nevanlinna
    Visto che si è esaurito il "tanto rumore per nulla" circa tecnologie impossibili che però sono descritte e vengono usate da decenni, ricompaio un attimo e mi riallaccio al filone, sperando che nel futuro si eviti di dar così corda a troll di grossa e piccola taglia (i primi bisogna ammettere che sono molto più bravi, riuscendo nel loro intento senza far sospettare le loro motivazioni reali)...
    Avevamo un paio di discorsi in sospeso: uno riguardava un certo brevetto Varta, l'altro i catalizzatori. Negli scorsi giorni ho approfondito quest'ultimo argomento, ed ho scoperto diverse cose incredibili che però sono sotto gli occhi di tutti. Studiando come sono fatti, come si preparano e come si usano i catalizzatori eterogenei supportati, appare evidente che i fusionisti freddi (che sono una sottospecie degli studiosi di LENR) hanno impiegato quasi 20 anni per arrivare a conclusioni e tecnologie che erano note almeno 50 anni prima! Faccio un esempio: il famoso esperimento di Arata del 2008, nanoparticelle di Pd disperse in matrice di ZrO2, è una tecnologia praticamente identica a quella che si usa nei catalizzatori supportati a base di Pd da moltissimo tempo! E la tecnologia per preparali è veramente banale! Niente materiali e procedimenti esotici e ultra-costosi: se ci si arriva da un'altra via (la via chimica) i metodi per impregnare supporti naturalmente nanoporosi e refrattari con nanoparticelle dell'ordine dei 20nm sono note da moltissimo tempo (a quanto pare le conoscevano anche gli antichi romani: http://en.wikipedia.org/wiki/Lycurgus_Cup ). Certo, magari non in molti avevano pensato o provato a metterli a contatto con del Deuterio... L'ha provato Leslie Case in tempi non sospetti ed ha funzionato, l'ha riprovato Arata ed ha funzionato pure... Vuoi vedere che anche il nostro ci abbia fatto un pensierino?... Ci sono un paio di variabili interessanti che si riscontrano: il Pd funziona bene col Deuterio a temperatura relativamente basse, il Ni funziona bene con l'Idrogeno, ma ha bisogno di temperatura più alte. Anche altri metalli funzionano e somigliano più all'uno o all'altro, altri ancora non funzionano affatto, ma a quanto pare aiutano molto (si vedano le evoluzioni recenti dei catalizzatori di Ziegler-Natta).
    Ci sarebbe da divertirsi... Altro che bomboline! :-)

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  13. @vettore
    ottimo input; interessante la strada da seguire per le sperimentazioni con i catalizzatori per via chimica; quanto alla coppa di licurgo, aggiungerei che è una tecnologia in uso ai tempi dei romani, ma non è affatto detto che fosse romana; l'origine e la provenienza potrebbero essere affatto diversi, infatti è un manufatto unico, non ne esistono altri, e quindi non era una tecnologia diffusa, ma uno strano unicum, un oggetto fuori dal suo tempo;
    ciao

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  14. @ a chi interessa la tecnologia degli antichi

    I romani sapevano come fare e come utilizzare le nanoparticelle per creazioni artistiche? Il calice di Licurgo possiede una intrigante caratteristica: quando è illuminato da una fonte diretta, esso appare di color verde-giada, mentre se la fonte di luce è posta dietro l'oggetto, esso apparirà di colore rosso sangue.
    Si tratta di un calice di vetro, conosciuto come 'La Coppa di Licurgo', poichè riporta una scena che coinvolge il re Licurgo di Tracia, importante personaggio della mitologia greca.
    Acquistato nel 1950 dal British Museum, l'enigmatica proprietà del calice ha sconcertato gli scienziati per decenni. Una prima risposta arrivò solo nel 1990, quando un team di ricercatori inglesi, esaminando alcuni frammenti del calice al microscopio, scoprirono che gli artigiani romani(?) furono pionieri nell'utilizzo di nanotecnologie.
    La tecnica consisteva nell'impregnare il vetro con una miscela di particelle di argento e oro, fino a farle raggiungere le dimensioni di 50 nanometri di diametro, meno di un millesimo delle dimensioni di un granello di sale.
    La precisione del lavoro e la miscela esatta dei metalli preziosi suggerisce che gli artigiani Romani (?) sapessero esattamente quello che stavano facendo
    La vetusta nanotecnologia funziona in questo modo: quando il calice viene colpito con la luce, gli elettroni delle particelle metalliche vibrano in maniera tale da alterarne il colore, a seconda della posizione dell'osservatore.

    Un nuovo team di scienziati guidati dal cinese Liu ha condotto un esperimento nel quale sono stati creati una serie di recipienti in plastica intrisi di nanoparticelle d'oro e d'argento, realizzando degli equivalenti della Coppa di Licurgo.
    Una volta riempito ciascun recipiente con i più diversi materiali, come acqua, olio, zucchero e sale, i ricercatori hanno osservato diversi cambiamenti di colore. Il prototipo è risultato 100 volte più sensibile dei sensori utilizzati per rilevare i livelli salini in soluzione attualmente in commercio.
    Secondo i ricercatori, un giorno questa tecnica potrà essere utilizzata per rilevare agenti patogeni in campioni di saliva o di urina, e per contrastare eventuali terroristi intenzionati a trasportare liquidi pericolosi a bordo degli aerei.
    La mia conclusione è che i romani nonostante fossero un popolo di avanzata tecnica costruttiva, non potevano affatto conoscere la nanotecnologia di drogaggio del vetro, e questo oggetto non sia opera loro. la prova è nel fatto che è un esemplare unico, non una tecnologia diffusa. Non si può attribuire una conoscenza scientifica ad un popolo da uno solo esemplare, dovrebbero esisterne molti per considerare il fatto che capivano cosa facevano; invece io penso che l'origine di questo oggetto sia diversa,
    ciao

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  15. La coppa di licurgo essendo in vetro è un miracolo che sia arrivata fino a noi.
    Quindi nn possiamo dire che tale manufatto nn fosse diffuso in quell'epoca.
    Gli oggetti in vetro arrivati ai giorni nostri sono per lo piu' lacrimatoi conservatisi proprio perchè venivano posti all'interno dei sarcofagi.
    Quindi la tecnica che sta alla base del licurgo potrebbe essere anche romana...nn diffusissima poichè forse erano in pochi artigiani a conoscerla e a padroneggairla ma cmq di origine romanaorigine...chissà...

    RispondiElimina
  16. La coppa di licurgo essendo in vetro è un miracolo che sia arrivata fino a noi.
    Quindi nn possiamo dire che tale manufatto nn fosse diffuso in quell'epoca.
    Gli oggetti in vetro arrivati ai giorni nostri sono per lo piu' lacrimatoi conservatisi proprio perchè venivano posti all'interno dei sarcofagi.
    Quindi la tecnica che sta alla base del licurgo potrebbe essere anche romana...nn diffusissima poichè forse erano in pochi artigiani a conoscerla e a padroneggairla ma cmq di origine romanaorigine...chissà...

    RispondiElimina
  17. @ Bertoldo
    "E fu cosi che anche pagnini si riguardò per l'ennesima volta il video di Beppe Grillo in cui un architetto-falegname si è costruita una casa indipendente con serbatoio ad idrogeno a bassissimo costo e senza tutta la "tecnologia" che ora serve per non farli distribuire a tutti ...Pagnini sei sempre fuori tempo ..."

    Preferisco definirmi 'senza tempo'! :-)

    Comunque, non è la soluzione che ritengo adeguata ed è chiaro che a livello individuale si può fare di tutto, compreso acquistare batterie da carrello elevatore e un inverter per riottenere il 220, ma questa è una soluzione che ritengo antieconomica e troppo frammentata. Ne ho già argomentato in altro thread, assieme ad altri, evidentemente non capita solo a me di non prestare attenzione a interventi di altri colleghi. Avevo detto che la soluzione forse non economicamente più favorevole, ma politicamente significativa, perché evitava grosse concentrazioni economiche e di potere nel settore strategico dell'energia, era quella di centrali zonali interconnesse e questo sia perché è estremamente fastidioso rimanere al buio per un guasto al proprio impianto (anche tralasciando la pericolosità dell'idrogeno), sia perché la realizzazione e manutenzione di una cosa del genere è piuttosto onerosa per un singolo e comunque più nodi abbiamo in una rete e più questa rete è efficiente e stabile, potendo contare su valori statisticamente prevedibili. Comunque la sostanza potrebbe essere più o meno quella che si vede nel video che mi hai linkato, però non lasciata all'inventiva e buona volontà del singolo. Ciò che mi lascia perplesso è che non ci sia davvero la volontà politica di intraprendere un percorso del genere. Magari ci saranno questioni di costi piuttosto onerosi per percorrere soluzioni più decentrate, ma mi piacerebbe tanto vedere delle comunità (un piccolo paese?) che si organizzano con la propria centrale a rinnovabili e con un sistema di stoccaggio di quelli che abbiamo ipotizzato e poi fare due conti. Comunque c'è anche un'altra novità fresca fresca e speriamo che sia la volta buona, ma mi pare che si giochi ad aspettare sempre il prodotto più nuovo, giusto per aver la scusa per non fare mai niente di concreto :-(
    Nuove batterie a basso costo per stoccaggio:
    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2013/09/04/batterie-low-cost-via-rinnovabili_9242769.html

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  18. http://www.technologyreview.com/view/518416/black-hole-analogue-discovered-in-south-atlantic-ocean/

    Scienziati europei ed americani hanno analizzato le acque turbolente e le correnti marine dell’Oceano Atlantico trovando alcuni fori all’interno cui comportamento è molto simile a quello dei buchi neri nello Spazio. Lo studio è stato condotto da George Haller, appartenente all’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo e Francisco Beron-Vera, dell’Università di Miami in Florida, ed è stato pubblicato sulla famosa rivista Massachusetts Institute of Technology (MIT).

    buchi“Il risultato dello studio potrebbe avere dei risvolti piuttosto interessanti finalizzati alla nostra comprensione di come le correnti oceaniche si muovono e riescono a trasportare qualsiasi tipo di materiale, organico o inorganico”, dicono i ricercatori. Questi potenziali buchi neri erano già precedentemente documentati tra il mese di novembre 2006 e quello di febbraio 2007.

    Beron ha spiegato che questi enormi vortici di acqua sono simili ai buchi neri perchè i principi matematici e fisici che li compongono presentano diverse somiglianze con il terribile fenomeno astronomico. La gravità al loro interno infatti è tale da impedire la fuoriuscita di sostanze, tra cui addirittura la luce. Haller e Beron hanno studiato questi vortici utilizzando le immagini satellitari del l’Oceano Indiano e dell’Atlantico, soprattutto nella zona dell’Aguhlas.

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  19. il link che hai inserito , pagnini , è uno dei tanti senza alcun significato , come la possibile cura per il cancro o altre amenità del genere .Queste cose non portano mai a nulla e se non vuoi attrezzarti per essere indipendente e vuoi aspettare che ti regalino la libertà , sarai sempre fuori strada e prigioniero delle idiozie senza fine , del sistema .

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  20. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  21. @ Bertoldo

    "il link che hai inserito , pagnini , è uno dei tanti senza alcun significato , come la possibile cura per il cancro o altre amenità del genere "

    E' probabile, anche se avere batterie a basso costo aiuterebbe, anche per 'attrezzarsi' come suggerisci tu. Se dovessi averle in casa, preferirei delle batterie (ammesso che non siano pericolose anche quelle), piuttosto che dell'idrogeno. Comunque, anche se a volte ci ho fantasticato, ritengo impercorribile la via del 'fai da te' del singolo, per i motivi che ho scritto sopra. Ci sono comunità che si sono organizzate per avere una specie di 'moneta alternativa', sarebbe bello che un piccolo agglomerato di alcune decine di case, magari in campagna, costituisse un nucleo di sperimentazione di una generazione capillare(ognuno metterebbe dei pannelli o delle pale, o quant'altro) che confluisse in una piccola centrale, tale da essere controllata da una cooperativa tra i produttori, pur cercando, magari in seconda battuta, di interfacciarsi con una rete più ampia, magari di centrali più o meno analoghe, per scambiarsi le eccedenze di energie, o per sopperire a picchi. Un po' il meccanismo di internet, insomma. Una struttura così riportata vicino ai cittadini, toglierebbe tanto potere a chi forse sarebbe bene non l'avesse e potrebbe magari realizzare il passaggio ad energie pulite e rinnovabili, almeno per una buona parte dei consumi. Poi ci integriamo anche la FF, che avrebbe comunque, per la felicità di gio, un grande ruolo soprattutto nella generazione mobile, sia come propulsori, sia come grandi generatori portatili (es. su navi) o in comunità isolate e con scarso accesso a risorse rinnovabili. Per non parlare della generazione locale di calore, dove forse la FF stile E-CAT darebbe il meglio di sé. Però, ci vuole la volontà di andare in questa direzione, o quantomeno di valutarla seriamente, magari facendo qualche vera sperimentazione.

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  22. @trizio
    ti dò ragione sul fatto che i manufatti in vetro di epoca greca e romana giunti sino a noi sono pochissimi; ma tu pensi davvero che i romani consciamente sapessero cosa è il drogaggio nanotecnologico dei materiali? Se lo avessero davvero conosciuto, avrebbero potuto utilizzarlo in ben altro modo, mica solo al vetro; e ne avremmo altri oggetti in altri campi; non mi quadra; Se si troveranno altrie cose ti darò ragione, ma sino ad allora rimango scettico;
    Ti ricordo sempre il paradosso della volkswagen degli archeologi: se tra 4000 anni un archeologo in brasile trovasse la carcassa di un maggiolino wolkswagen, con il libretto di istruzioni tedesco intatto dedurrebbe che gli indigeni brasiliani conoscessero alta tecnologia siderurgica e motoristica e che parlassero tedesco! da un solo frammento è difficile ricostruire un mosaico;
    ciao

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  23. E il meccanismo di Anticitera? A quanto pare gli antichi greci avevano macchine utensili di precisione, frese e torni e utensili in miniatura. E conoscenze matematiche e astronomiche eccezionali.
    Questo è realmente un mistero. E non ci sono pervenuti altri oggetti analoghi...

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  24. @Domenico Canino
    A tempo perso, ti andrebbe di preparare un post con l'elenco (e i link) dei vari oggetti "fuori dal tempo" che sono stati rinvenuti, tipo la Coppa di Licurgo, la Macchina di Anticitera ecc.?

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  25. @MISTERO
    Ma cosa è successo a Franchini??? Non è più in sé!
    Ho appena scoperto che improvvisamente e inspiegabilmente, dopo ben 19 post consecutivi "in negativo", cioè rigorosamente ad personam per criticare, infangare, denigrare, ridicolizzare Carpinteri, Mastromatteo, Celani, Arata, Rossi, Levi, F&P, Melis, Preparata, Widom, McKubre, Bockris, ha pubblicato un normale post "in positivo" dove illustra una legge chimica. Fusse che fusse che questo nuovo pressoché-inedito (di là) modo di fare attecchisse anche sul blog dell'Oca? ;)
    Ricordo la sfilza ininterrotta di attacchi ad personam inanellati da Franchini da aprile ad oggi:
    Carpinteri 3
    Mastromatteo
    Celani 1
    Celani 2
    Celani 3
    Arata 5
    Rossi
    Rossi 1
    Levi
    Celani 4
    F&P
    F&P 1
    Melis
    Preparata
    Widom
    Preparata 1
    McKubre
    Mastromatteo 1
    Bockris

    RispondiElimina
  26. "I can only say that it is in the USA factory of a Customer. The E-Cats under test have been manufactured completely in the USA, in the factory of the US Manufacturer, indipendently from me: therefore also the manufacturing has been made by an indipendent- from- me party"

    Tana "a breve" libera tutti.

    RispondiElimina
  27. @domenico canino

    I romani certamente non conoscevano il principio nanotecnologico che stava alla base di quel procedimento particolare.Pero' riuscivano artigianalmente ad arricchire con nanoparticelle quel tale manufatto e ad ottenere così dei riflessi colorati molto belli...
    Un po' come gli alchimisti che casualmente ottenevano trasmutazioni da un elementi ad un altro senza sapere cosa accadeva a livello atomico.

    RispondiElimina
  28. Secondo Wiki forse sarebbe bene non parlare di tecnica delle nanoparticelle romane ma di ricerche alchemiche sull'oro colloidale. Dice Wiki che:” Un cosiddetto elisir di lunga vita, una pozione preparata con oro, fu discussa nei tempi antichi, ma probabilmente mai preparata. “ Concretamente invece .” L'oro colloidale è stato usato sin dai tempi degli antichi romani per colorare il vetro con sfumature di giallo, rosso o malva, a seconda della concentrazione dell'oro. Nel XVI secolo l'alchimista Paracelso asserì di aver creato una pozione detta Aurum Potabile.......
    gli alchimisti ehh...”utilizzarono le nano-particelle per realizzare ad es.in Firenze, Santa Maria Novella ed a Notre Dame in Parigi, quelle bellissime colorazioni delle vetrate, dalla dispersione di nanocristalli d' oro, che assumono varie colorazioni a seconda della dimensione del Cluster di atomi di oro puro, che, ad es., a 70 nm riflette una vivace luce Rosso-rubino ed a circa 100 nm una spendente colorazione Giallo-oro.Per raggiungere tali risultati gli alchimisti medioevali dovettero affrontare un profondo cambiamento concettuale ed operativo, iniziando ad indagare quanto era già stato realizzato da esperti vetrai in Epoca Romana (400 d.C), che casualmente avevano anch'essi utilizzato la dispersione di nano-particelle nel vetro come è dimostrato dal ritrovamento del vaso di Licurgo, che è verde in riflessione della luce e diviene di color rosso se viene illuminato dall'interno.”

    Come ho già detto probabilmente anche i romani forse avevano iniziato quelle ricerche e lavori non casualmente ma chissà anche loro a scopi magici sull’uomo e poi concretamente realizzarono bellezze magiche sul vetro...

    http://it.wikipedia.org/wiki/Oro_colloidale

    http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo_for_print.php?id=22513

    RispondiElimina
  29. @danielle
    off-topic. for your information
    http://vglobale.it/attualita/16017-%C3%A8-scomparso-un-pioniere-della-scienza-italiana.html

    If you can give more detail...
    best regards.

    RispondiElimina
  30. @Alain Coetmeur
    Dear friend,
    I don't know about Botarelli more than what is wrote on Villaggio Globale, sorry.

    P.S. Daniel in english = Daniele in italian (with only one "l")
    :-)

    RispondiElimina
  31. A quanto pare è un evento reale:
    http://www.centrometeoitaliano.it/canada-le-testimonianze-dopo-il-suono-terribile-divulgato-anche-un-nuovo-video-335/

    Le trombe del giudizio?
    Sono più propenso a credere che questo fenomeno sia legato ad attività sismica..

    RispondiElimina
  32. @MISTERO
    Anche se mi sembra parecchio fuori strada circa l'origine, del misterioso hum ne parla pure wikipedia :)
    BRUSIO DI TAOS

    RispondiElimina
  33. @MISTERO
    P.S. inter nos, aspetto con ansia i prossimi contributi che mi hai anticipato a voce! ;)

    RispondiElimina
  34. @daniele
    certo lo farò con piacere, appena ho un pò di tempo e di voglia, che di questi tempi latita un pò;
    vorrei segnalarti che ho avuto per due anni lo satus di autore, e di recente mi è stato tolto, perchè ho dovuto cambiare e-mail, perchè mi è stata hackerata; non è comunque importante;
    ciao

    RispondiElimina
  35. "Le trombe del giudizio?
    Sono più propenso a credere che questo fenomeno sia legato ad attività sismica.. "

    oppure un sottoprodotto delle frequenze di haarp ...

    RispondiElimina

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