Sempre caro mi fu polemizzare1,
e l'assiepar di link2, che a tanta parte
dell'utile lettore il guardo esclude3.
Ma scrivendo e inventando, denigratorie
frasi tramite quello, e sovrumane
falsità, e profondissime balle
io di pensar mi fingo4, e non resisto:
ghigno che fo paura!5 E come il vero
odo svenir tra questo fango6, io quelle
infinite falsità con questa voce
vo starnazzando7: e mi sovvien Areva8,
e le morte illusioni9, e il conto in banca
e i dindi e il suon di loro10. Così tra queste
infamità11 s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questa rete12.
1
L’autore
esordisce riassumendo subito, in un sol verbo (polemizzare) l'abitudine principale di qualcuno che all'inizio del XXI
secolo, millantando d'essere giornalista, scriveva nel web al fine di
creare zizzania; immagina che tale personaggio confessi le proprie colpe, da ciò l'uso della prima persona singolare.
2 L'espressione Assiepar
di link allude a un uso parossistico di link ipertestuali: erano così numerosi e incongrui da
divenire non veicoli d'informazione e approfondimento, bensì schermi alla verità e fonte di smarrimento e confusione.
3
Il lettore (metonimia per rappresentare la generalità del pubblico), sviato dalle tante menzogne
spacciate per realtà, distoglieva l'attenzione da ciò che sarebbe stato veramente importante sapere. Cfr. anche l'utile elettore che a quei tempi i politici circuivano per ottenerne il consenso.
4
Pare che il personaggio descritto, al di là di un eloquio raffinato e affabulatorio, stringi stringi offrisse ben poco a
livello di contenuti.
5
Secondo l'autore, la persona che parla si compiaceva a
tal punto delle bugie che inventava da scoppiare essa stessa a
riderne; la sua risata aveva qualcosa di sinistro.
6
In questa immagine la Verità viene talmente negata e offesa da svenire dentro il fango
(fango = denigrazioni, decontestualizzazioni, attacchi ad personam
ecc.).
7
La critica non è concorde, probabilmente il poeta allude al verso di
un uccello appartenente alla famiglia Anatidae; non è chiaro il
motivo.
8
Multinazionale francese che nel XX e XXI secolo operò nel campo dell'energia; anche in questo caso non è chiaro il
motivo della citazione.
9
L'autore immagina che da giovane la persona descritta potesse essere
stata animata da ideali sinceri, poi sfioriti in morte illusioni.
10
Viene suggerita l'idea che dietro all'attività polemica e
denigratoria si celasse, oltre all'autocompiacimento di cui al punto
4, un prosaico tornaconto personale.
11
L'autore ribadisce un duro giudizio morale sul personaggio in questione.
12 Il
giudizio morale è confermato dall'immagine finale, dove torna il
tema dell'autocompiacimento e si suggerisce un vero e proprio delirio di
onnipotenza.
***
Del Gioco Sapiens sappiamo solo che il suo autore fu un blogger vissuto tra il XX e il XXI secolo, che il componimento era una parodia di una notissima, ai tempi, poesia di qualche secolo prima (perduta nel corso del Word Global Crash). Anche della persona a cui è dedicata la parodia si sono perse le tracce, tutto quello che se ne sa è quanto è stato estrapolato dal Gioco Sapiens stesso (vedi note 1-12).
New World, 30 settembre 2222
22passi.blogspot.com: post n. 2177 (-45)
@daniele
RispondiEliminaNon so per quali associazioni mentali, ma la poesia mi ha fatto tornare in mente un giochino che facevamo in prima elementare: un bambino chiedeva ad un altro di ripetere tante volte, di seguito e sempre piu' velocemente, le tre parole: oca, gatto, bene. E dopo qualche ripetizione si scoppiava tutti a ridere... :-D
Che dire... Gioco profetico di 40 anni fa! :-)
@daniele
RispondiEliminaNon e' che adesso ci tiri fuori anche "Sylvie, rimembri ancora" e tutto lo Zibaldone?
:-D
Caspita Daniele che vena poetica! :-D
RispondiEliminaMa poi chi sarà mai il personaggio cui alludeva l'autore? Bohhhh ? ;-)
@Silvio Caggia
RispondiEliminaChe dire... Gioco profetico di 40 anni fa! :-)
Associazione mentale davvero curiosa la tua! ;)
Non e' che adesso ci tiri fuori anche...
Il frammento del "Gioco Sapiens" finisce qui... non c'è altro da aggiungere. ;)
@Alessandro Pagnini
Ma poi chi sarà mai il personaggio cui alludeva l'autore? Bohhhh ? ;-)
Boh, me lo chiedo anche io!
@Go Katto
Inter nos, ma non fa prima a scrivermi una email invece di scrivermi tramite commenti che poi restano per forza in moderazione? Ma perché diavolo non mi scrive in privato una volta per tutte? È timido? ;)
L'inquisito (2004)
RispondiEliminaSempre invisa mi fu quest'aula tetra,
e questa bilancia, che per tanta cecità
nell'ultimo processo il reo reclude.
Ma smentendo e barando, a interminati
ricorsi in barba a quella, con prezzolati
legali, e subdolissime leggi
io dall'emiciclo m'accingo; ove con dolo
il fio già si snatura. E come i servi
odo berciar tra le mie fronde, io quello
inquisito massone con queste mute
vo sostenendo: e mi convien l'appello,
e le morte sentenze, e la presente
e irrisa, nel motteggiar di lei. Così, tra mille
falsità s'annega il crimin mio:
E il malversar m'è grato in questo reame.
@daniele
RispondiEliminaGia'... Chissa' come mai mi e' tornata in mente dopo 40 anni... Forse per l'oca, forse per il gatto... Forse per il risultato del giochino da bambini... Hai provato a farlo? :-D
Certo che e' impressionante scoprire che certe cose si intuivano inconsciamente gia' 40 anni fa... :-D
@ merl1n0
RispondiEliminaEccellente; E sempre attuale!