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a: Daniele Passerini (22passi)
data: 28 giugno 2012 00:12
oggetto: foto Abundo
ti invio per la pubblicazione i seguenti materiali allegati:
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Ugo Abundo
Siamo appassionati d’Amore onestà spiritualità arte poesia politica democrazia sostenibilità tecnologia green-energy cold-fusion LENR medicina alternativa cambi di paradigma rivoluzioni scientifiche criptoarcheologia e “tante cose infinite, ancor non nominate”. Siamo uno specchio capovolto della realtà, fuori c’è il patriarcato qui una "società gilanica", fuori c’è ancora la società del petrolio qui dentro siamo pro E-Cat (funzionanti), mobilità elettrica, fotovoltaico, sistemi d'accumulo ecc.
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Fa piacere che le cose procedono, a quanto pare addirittura in 3 laboratori indipendenti.
RispondiEliminaNon posso però non criticare il metodo: si fa sviluppo sulla base di un oggetto (la cella originaria Pirelli) che, a quanto risulta, non ha subito verifiche indipendenti.
Il metodo è sbagliato poiché, non essendo nota la teoria che supporterebbe il fenomeno, non si può sapere se una cella più “bella” e pilotata da inverter continuerà a funzionare: una misura negativa su di essa potrebbe portare a classificare come errore un fenomeno che invece era reale. Allo stesso tempo se la cella originaria non presentava l’eccesso di calore dichiarato, la nuova cella rappresenta una semplice perdita di tempo e di risorse che potrebbero essere impiegate in altro modo.
Si vede comunque notevole impegno e ormai che si è scelto questo modo di procedere non rimane che fare un in bocca al lupo e incrociare le dita.
la positività di mario massa è sempre hai massimi livelli ...ma fai il bravo e taci qualche volta...
RispondiEliminaIl metodo è sbagliato poiché, non essendo nota la teoria che supporterebbe il fenomeno, non si può sapere se una cella più “bella” e pilotata da inverter continuerà a funzionare: una misura negativa su di essa potrebbe portare a classificare come errore un fenomeno che invece era reale.
RispondiEliminaCondivido totalmente Mario, per lo stesso motivo la critica mossa a Cardone dai Canadesi, con conseguente pubblicazione, è totalmente sbagliata perché la replica da loro effettuata non è fedele.
La stessa pubblicazione che a partire dal fanghificio viene osannata come prova che il piezonucleare è una ciofeca.
Gli stessi che poi si vantano di insegnare "il metodo scientifico".
Il buon Camillo, ad esempio, continua a voler ragione in merito alla sonochemistry sostenendo che non vi è differenza con la cavitochimica.
A prescindere dal fatto che inizialmente scriveva:
Chi glielo spiega che la cavitochimica è un modo buffo e inedito per indicare la sonochimica, che non esisterebbe senza cavitazione?
Milliwatt incalzava:
@Dott. Franchini.
ho conseguito il mio PhD proprio in cavitofisica nel 1982.
Quindi ci vada piano col dileggio.
Quindi come sono soliti fare, banalizzare e ridicolizzare, non si accorgono dell'errore, ma poi come scrive Giancarlo:
Mi associo agli auguri a Tom Gundersen e John (come vedi con perfetto metodo scientifico ho controllato!).
Applicano anche loro il metodo scientifico e controllano in rete se esiste la cavitochimica e milliwatt scrive:
Bisogna dire che il termine “Cavitation chemistry” esiste.
Ma Camillo non ci sta, non può aver torto e incalza nuovamente:
E’ più che corretto, si tratta solo di termini, ognuno sceglie quello che gli suona meglio. La Sonochemistry è la chimica promossa dagli ultrasuoni che, come si sa, provocano cavitazioni.
Usare il termine “Cavitation chemistry” o “Sonochemistry” è solo questione di gusti......
...Tra cavitochimica e sonochimica non c’è differenza, entrambe si occupano degli effetti chimici delle cavitazioni.
Più chiaro ora?
Si Franchini, è molto più chiaro ora, Lei vuole aver ragione e chi sono io per volere il contrario?
Le mie due uniche sinapsi copiate da un'ameba nulla possono contro il peso scientifico di queste sue affermazioni.
La sua sentenza è definitiva, non esiste differenza tra la cavitochimica e la sonochemistry.
Mi perdoni, io però resto dell'idea che la cavitochimica è un termine generale che raggruppa tutti i sistemi ad oggi noti di produrre cavitazione o per essere più precisi, la cavitochimica raggruppa tutti i fenomeni di cavitazione prodotti dalla "pressione", sia essa acustica, idrodinamica, meccanica, magnetostrittiva, laser, etc.
Mentre la sonochimica è solo uno dei metodi noti (tra i più studiati e replicati per il momento) di generare pressione per produrre cavitazione.
Ora prima che se ne esca con un'altra sentenza del tipo "ma sempre di cavitazione si tratta" Le preciso che la cavitazione oltre a distinguersi nelle frequenze, energie e metodi diversi di produrre "pressione", si distingue anche per la diversa forma delle bolle che implodono non solo nella grandezza ma anche nella forma geometrica, non tutte sono sferico toroidali; possono essere cubiche, piramidali e moltissime altre forme, ovviamente create artificialmente (pressione generata da un laser).
In natura sono tutte sfericotoroidali o talvolta a "punta di freccia".
Le sfericosimmetriche sono solo artificiali (e meno efficienti).
Anche neutroni o particelle alfa in particolari condizioni e mezzo producono pressione e quindi cavitazione, immagino però che questo già lo sapesse.
Poi è stata ipotizzata anche la cavitazione quantistica (a me piacerebbe chiamarla QbitCavitation, quindi anche oltre la quantistica), qualche esperimento sembra che...ma attendiamo le repliche e le conferme e questo sarà sicuramente oggetto della prossima lezione.
Più chiaro ora?
:-)
@Ugo Abundo e colleghi
RispondiEliminaBuon lavoro!
In bocca al lupo!
@Mario Massa
RispondiEliminaè un concetto che hai espresso alemeno 10 volte qui dentro ed è più che condivisibile oltre ad essere quasi scontato. Non capisco perchè sia stato ignorato. Hai ricevuto spiegazioni in tal senso?
Tutto giusto
RispondiEliminaperò aspettiamo gli esiti di questa prova ...
dopo si potranno
tirar fuori tutti i se
(magari diventano precisazioni inutili)
@Mistero
RispondiEliminaAllo stesso tempo se la cella originaria non presentava l’eccesso di calore dichiarato, la nuova cella rappresenta una semplice perdita di tempo e di risorse che potrebbero essere impiegate in altro modo.
per completezza .....
BTW Lei mi deve sempre una risposta in eccesso ! I CR39 ?
Ansaldo Energia: a Malacalza il dossier (MF)
RispondiEliminaMILANO (MF-DJ)--I politici locali in Liguria stanno giocando tutte le carte a loro disposizione per mantenere il cappello dell'italianita' sul principale asset industriale di Genova: l'Ansaldo Energia da tempo sul mercato. Ma al momento il compratore piu' probabile sembra essere il colosso tedesco Siemens, pronto a rilevare a suon di miliardi la partecipazione di maggioranza, il 55%, in mano a Finmeccanica.
Cosi', scrive MF, il Comune di Genova e la Regione Liguria hanno deciso di scendere in campo e di chiamare in causa non solo il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera ma anche le (poche) forze economiche e industriali della citta' della Lanterna. Il governatore Claudio Burlando e il sindaco Marco Doria, come riferito dalle cronache locali, nei giorni scorsi hanno bussato a quella che e' la cassaforte della regione, la Banca Carige. Il presidente Giovanni Berneschi da sempre e' attento alle dinamiche economiche cittadine e ancora di piu' alle ripercussioni sociali che la cessione di un gioiello come Ansaldo Energia puo' provocare. "Tutte le iniziative che portano piu' lavoro in Liguria sono benedette e vedrebbero la banca in primo piano", si sostiene in ambienti vicini all'istituto di credito, che pero' ufficialmente non prende posizione sull'eventuale partecipazione al progetto politico di Burlando e Doria. E se Carige dovesse essere il pivot finanziario della cordata made in Liguria, il braccio armato industriale, nei piani dei politici locali, potrebbe essere Vittorio Malacalza.
L'industriale, che anni fa vendette la Trametal ai russi e che oggi e' uno dei principali azionisti di Camfin, la holding che controlla di fatto Pirelli, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, e' stato sondato dagli sherpa del governatore regionale e del sindaco di Genova. Gli abboccamenti ci sarebbero stati di recente ma nulla al momento si e' concretizzato. red/alb alberto.chimenti@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
Le chiedo scusa prof. Neutrino, inizialmente non capivo se era rivolta a me la domanda, ma i CR39 sono stati un ottimo indizio.
RispondiEliminaMi ero perso la sua risposta, sono in vacanza e mi taglierei le mani ogni volta che accendo il mac.
Mi risponde:
Accetto se lei mi dice le sistematiche dei CR39 !
Corretto!!!
Possiamo fare di meglio, anziché scriverLe le "sistematiche", ordini Lei 10, anche 20 CR39 dal suo suo fornitore di fiducia, già trattati al boro o li farà trattare in seguito sempre da qualcuno di sua fiducia, mi gira l'ordine, non serve fattura basta lo scontrino fiscale e provvedo io al pagamento.
Poi alcuni di questi CR39 trattati al boro li portiamo presso un reattore nucleare (non le scrivo in pubblico quale) e li tariamo.
Magari se il buon Camillo Franchini ci indica dove possiamo trovare le valigette che producono neutroni ci evitiamo la trafila per l'accesso al reattore nucleare, forse facciamo prima.
Comunque una volta fatto questo, procediamo spediti con il test piezo e anche altri come ad esempio le repliche dell'Athanor, perché no!
Potrebbe essere utile anche per il test che stiamo per mettere su con Mario Massa, anche se dubito che misureremo qualcosa d'interessante anche in termini di energia, Mario ormai mi ha quasi del tutto convinto che le misure precedenti erano sbagliate.
E' d'accordo?
@ tia
RispondiEliminama hai ricevuto una formale diffida ?
" non si può sapere se una cella più bella e pilotata da inverter continuerà a funzionare: una misura negativa su di essa potrebbe portare a classificare come errore un fenomeno che invece era reale".
RispondiEliminaPenso che l'ing. Abundo ha semplicemente ipotizzato 2 passaggi di miglioramento per lui logici rispetto alla cella iniziale e si è "divertito" a rischiare su di essi, se i risultati saranno negativi o inferiori all'originale potrà sempre tornare ad esso e poi dopo le prove ripartire con nuovi miglioramenti... Se gli va bene e credo che lui la pensi così alla fine col suo metodo avrà risparmiato tempo e denaro.. mentalità imprenditoriale rischio ...guadagno maggiore!! E' evidente che quella proposta da M.Massa è un modo di procedere più sicuro scientifico, con i piedi di piombo ... adatto alla ricerca di stato col rispetto delle procedure... ma se il ricercatore è in gamba ed ipotizza bene col primo sistema anche Pantalone risparmia.. ma questo quando c'è il finanziamento interessa poco..!!! ehh! ;))
@Mistero:
RispondiEliminaPerchè usare i CR39 che non ti danno dati temporali sugli eventi?
Non è meglio usare un tubo ad He3?
In questo modo hai informazioni esatte sugli eventi (quanto) e sullo spettro di energia dei neutroni.
Un buontempone potrebbe macchiare i tuoi CR39 con una sorgente di neutroni prima o dopo l'esperimento e tu non avresti modo di capire che qualcosa di losco è avvenuto.
@Mistero: Cosa sono le "sistematiche" dei CR39?
RispondiEliminaGrazie
Marco
>ma hai ricevuto una formale diffida ?
RispondiEliminaNessuna diffida e nessuna azione legale
@Piero41
RispondiEliminaForse hai scambiato i ruoli: io sono un imprenditore, Abundo è un insegnante di una scuola statale.
L’imprenditore, se l’obiettivo è già raggiunto non perde tempo né decide di correre rischi inutili. L’obiettivo di questa ricerca è mostrare una cella con COP certamente maggiore di 1: che sia 1.5, 2 o 20 poco importa. Se la cella originale raggiungeva già l’obiettivo non ha senso, né dal punto di vista scientifico, né da quello imprenditoriale abbandonarla per tentare nuove strade. E se la cella originale non presentava alcun eccesso non ha senso “migliorarla”: il miglioramento di 0 è 0.
@tia
RispondiEliminagrazie per la risposta!
@Mario Massa
RispondiEliminaSono d'accordo che in generale il tuo ragionamento sia il più corretto. Nel caso particolare mi chiedo però se invece la strada seguita da Abundo, non dico sia la migliore, ma almeno non sia così campata per aria.
Mi spiego.
Ammettiamo di essere convinti che nella cella iniziale avvenga qualcosa di "anomalo", ma anche che il fenomeno che innesca le anomalie sia sfuggente e non sempre riproducibile, così che le misure di eccesso di calore non riescano facilmente a dare un risultato incontrovertibile.
Ammettiamo ancora che creda di aver intuito i motivi per cui la cella iniziale non dava sempre i risultati voluti.
Perché non procedere alle migliorie che si ha in mente,anche prima della replica definitiva con tutti i crismi di precisione nelle misure?
Specialmente se tali migliorie non sono eccessivamente onerose in termini di tempo e denaro e se sono convinto che possano permettermi non solo maggiore riproducibilità ma anche maggiore precisione nelle misure di calorimetria.
Solo una ipotesi, non so se Abundo ha pensato questo quando ha definito il nuovo esperimento.
@Mistero
RispondiElimina“Potrebbe essere utile anche per il test che stiamo per mettere su con Mario Massa, anche se dubito che misureremo qualcosa d'interessante anche in termini di energia, Mario ormai mi ha quasi del tutto convinto che le misure precedenti erano sbagliate.”
Andrea, non è obbligatorio procedere. Ho ormai verificato di avere tutto l’occorrente, scritto la relazione descrittiva del set-up (che in ogni caso ti manderò a breve) e scritto il software: ero a casa e non mi è costato nulla, anzi mi ha aiutato a passare la giornata. Però procedere se non si hanno ragionevoli speranze è solo perdita di tempo e si potrebbe puntare a qualcosa di più promettente.
Anch'io tempo fa avevo intenzione di effettuare il test della gallina, avevo già comprato mangime e muscovite (in America!), poi discussioni qui sul blog mi hanno convinto che sarebbe stato tempo sprecato.
Se vogliamo comunque prenderla come l’occasione per conoscerci di persona e far vedere come si dovrebbero eseguire certi test e soprattuto mostrare come persone con opinioni molto diverse possano lavorare benissimo insieme ben venga.
Oltre tutto, se le nuove misure dessero risultati negativi si potrà sempre tornare alla vecchia cella per togliersi completamente ogni dubbio che la reazione ipotizzata non esista.
RispondiEliminaSe si fosse provata direttamente la vecchia cella con risultato negativo si sarebbe sempre potuto dire che, con alcune migliorie (quelle della nuova) il risultato poteva essere diverso.
Quindi per evitare qualsiasi ulteriore dubbio, due esperimenti sarebbero sempre stati necessari considerando che le migliorie erano state già ipotizzate.
L'unico modo in cui si può avere la certezza del funzionamento o meno del reattore provando una sola delle due celle, è provare la nuova cella e sperare che dia i risultati sperati. :)
"L'unico modo in cui si può avere la certezza del funzionamento o meno del reattore provando una sola delle due celle, è provare la nuova cella e sperare che dia i risultati sperati."
RispondiEliminaNo, questa affermazione manca di logica ed è scorretta.
Non mi sembra che Abundo abbia mai detto che le evidenze (sulla base delle quali si è convinto di avere una reazione nucleare) siano sfuggenti e difficilmente riproducibili.
Queste evidenze vanno verificate minimizzando le variazioni del set-up.
Se non ci sono evidenze ma si trattava solo di suggestioni basate su errori sperimentali allora il discorso è chiuso.
Altrimenti, il non trovare evidenze nel nuovo set-up non porterà a nessuna conclusione/dimostrazione, sarà solo un passatempo suggestivo.
Se vogliamo comunque prenderla come l’occasione per conoscerci di persona e far vedere come si dovrebbero eseguire certi test e soprattuto mostrare come persone con opinioni molto diverse possano lavorare benissimo insieme ben venga.
RispondiEliminaNon solo Mario, sono certo che diventerà comunque l'occasione per definire una volta per tutte un protocollo "standard" o idoneo e incontrovertibile per questo tipo di misurazioni che utilizzeremo anche per altri test.
E poi un filino molto tenue di speranza ancora c'è.
:-)
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RispondiEliminaProblema:
RispondiEliminaHo una pallina che lascio cadere da una certa altezza H1. La pallina rimbalza al suolo raggiungendo una nuova altezza h2. E' chiaro che h1>h2. Negli esperimenti di fusione fredda è come sostenere il contrario. Con la fisica quantistica possiamo immaginare di scomporre la nostra pallina in miliardi di miliardi di piccole palline e scoprire con nostra sorpresa che qualche pallina vada al "contrario" ovvero rimbalzi fino a raggiungere una posizione più alta di quella di partenza.
Domanda: le trasmustazioni dovute alle palline "anomale" contribuiscono ad eccessi di calore anomalo o sottendono altre palline (h0) che non solo non rimbalzano ad altezza h2 ma non rimbalzano affatto? Se si individuasse un metodo per aumentare il numero di palline anomale, siamo sicuri che non si aumentino anche quelle a rimbalzo h0?
Vuoi vedere che le trasmustazioni da sole non provano un bel nulla?
...E' un dubbio che ho da qualche giorno e magari ho sparato una marea di cavolate... vi prego di provare a rispondere!
@Mario Massa
RispondiElimina@Mistero
Ve lo ripeto, oltre che per l'affetto che ho di voi due, mi piacerebbe davvero tanto assistere a qualche prova! Vi prometto che me ne starei buono senza disturbare se riuscissi a trovare un giorno libero. A settembre sarò in ferie pure io se tripadvisor vuole...
Propongo di seguito una visione della fusione fredda da "chimico", semplificata al massimo per renderla un po' più comprensibile a tutti.
RispondiEliminaForse si tratta di cose già dette e ripetute, ma credo che non faccia male leggerle una volta ancora.
Un'ipotetica reazione nucleare in cui il nichel reagisce con l'idrogeno per trasformarsi in rame può essere scritta come segue
Nichel + Idrogeno = Rame
Tale reazione è fortemente esotermica, cioè è una reazione che genera moltissima energia.
E su questo punto spero che non ci siano dubbi.
Ma allora dove sta il problema?
Il problema risiede nell'energia di attivazione, cioè in quell'energia che bisogna fornire per poter innescare il processo.
Nei meccanismi attualmente conosciuti, questa energia di attivazione è spropositata.
Da questa informazione molte persone hanno tratto la conclusione che il processo non può avvenire. Altre discussioni sono nate su ipotetici meccanismi di reazione, ma per ora la disquisizione è in stallo a livello teorico.
Forse Rossi ha realmente trovato l'accesso a un meccanismo di reazione attualmente sconosciuto che rende possibile il processo e lo fa avanzare ad una velocità tale da rendere la produzione di calore sfruttabile.
Difficile, ma certamente non impossibile!
grazie Yuz
RispondiEliminaun ripasso per non addetti ai lavori fa sempre bene
@Yuz
RispondiEliminanel caso delle mie "palline" l'energia di attivazione è la spinta che bisogna dare loro, oltre quella gravitazionale, per innescare caratteristiche di ultra elasticità e di rimbalzo che superino per energia quella potenziale h1 e quella cinetica di spinta (energia di attivazione dell' ultra elasticità)... Siccome l'ultra elasticità (eeffetto tunnel) esiste statisticamente ho ipotizzato che esistaa temperatura ambiente un bilanciamento di elasticità zero che compensi tale fenomeno e che quindi anche vedendo trasmutazioni, non è detto che si abbiano eccessi di calore!
@Yuz
RispondiEliminala tua spiegazione è quella della chimica classica, come si formerebbe e da cosa sarebbe rappresentato il tuo "complesso attivato" intermedio di reazione?
@sandro75k
RispondiEliminaUso qualche termico tecnico che spero non spaventi nessuno.
Ad oggi gli unici intermedi di reazioni noti si trovano ad energie talmente elevate da rendere la velocità del processo fondamentalmente nulla.
Non sono in grado di proporre nessuna ipotesi ragionevole per uno stato attivato e comunque non la considero prioritaria.
Prima va accertato l'eccesso termico e poi ci si potrà dedicare al come e al perchè.
@Sandro,
RispondiEliminaquello della pallina è un esempio di un ipotetico fenomeno che contraddice le previsioni basate sulla teoria corrente; non è detto che in esso sarebbero coinvolte le trasmutazioni.
Le trasmutazioni sono importanti invece nel caso delle LENR, perché costituiscono una prova del fatto che avviene una reazione nucleare, mentre "in teoria" essa non sarebbe possibile alle condizioni dell'esperimento.
E' chiaro che l'eccesso di calore va poi misurato. Ma osservare trasmutazioni è notevole indice del fatto che accade qualcosa che non dovrebbe.. e che probabilmente porta con sé la produzione di calore.
@mario massa
RispondiEliminahai provato a contattare rossi?
@Marco_k
RispondiElimina...forse non sono stato abbastanza chiaro io... la scomposizione in Palline prevede che la media rimanga quella della pallina primordiale intera mentre statisticamente le palline unitarie possano avere picchi in positivo ed in negativo. Non vorrei che a temperatua ambiente, fenomeni presunti di aumenti di picchi positivi corrispondano controbilanciamenti negativi per cui la media è sempre quella ed eccesso di calore non se ne parli proprio...
Marco-k
RispondiEliminasmentisco che non dovrebbe perchè sappiamo che è altamente improbabile il che è diverso dal non dovrebbe!
è chiaro che questo esempio delle palline è un modello che ho inventato per passare il pomeriggio... mi scuso con quelli più preparati!
RispondiEliminaovviamente parlo per fenomeni in cui le trasmutazioni siano così occasionali, è chiaro che lo stesso discorso non si potrebbe estendere per valori clamorosi!
RispondiElimina"L’imprenditore, se l’obiettivo è già raggiunto non perde tempo né decide di correre rischi inutili. L’obiettivo di questa ricerca è mostrare una cella con COP certamente maggiore di 1: che sia 1.5, 2 o 20 poco importa."
RispondiEliminaNon credo che gli obiettivi della ricerca siano univoci, quelli di M.Massa che nel suo ruolo di verificatore ormai da alcune foto della mostra scolastica giudica le impostazioni della verifica errate ed inutili differiscono quindi da quelli dell'ing Abundo che consapevole, voglio sperare) delle obiezione di Massa , assieme ad altri tecnici è sicuro dei risultati ottenuti in precedenza, ed ora durante le vacanze pensa di effettuare veri sperimenti sviluppando forse una sua soluzione fra Cirillo e Rossi. Nel contempo forse pensa anche di iniziare a definire da ingegnere miglioramenti e sviluppi per una posssibile futura commercializzazione (?) per la cella a livelli di rendimento magari vicini a quelli di Rossi(?). Non sarebbe quindi molto appagante per lui mostrare solo una cella con COP maggiore di 1, probabilmente spera di andar ben oltre..... Naturalmente poi sbaglierò alla grande tutte queste mie valutazioni e commenti soggettivi , scritti non certo per polemizzare con M. Massa che si comporta secondo il suo ruolo....
Volevo fare una domanda, se non ricordo male l'Athanor era un sistema basato su 2 elettrodi costituiti da un Anodo in Acciaio e un Catodo di Tungsteno, alimentati da una tensione raddrizzata pulsante (cioò non filtrata) ma per ovvie ragioni con polarità fissa.
RispondiEliminaPer quale ragione nello schema viene predisposta la possibilità di inversione della polarità agli elettrodi attraverso il ponte ad H, l'elettrodo Anodo può funzionare da Catodo?
@Franco Morici
RispondiEliminaCaro Franco spero che Abundo ti risponda, ma mi pare di capire che si sia adottata la strategia indicata da piero41, per cui si sarà deciso di poter giocare su quante più variabili possibili e quindi anche sulla possibilità di applicare una corrente alternata sovrapposta a quella continua.
Di questo passo perchè non metterci anche un sonotriodo e un magnetron?
Questo modo di procedere proprio non lo capisco.
>Se si fosse provata direttamente la vecchia cella con risultato negativo si sarebbe sempre potuto dire che, con alcune migliorie (quelle della nuova) il risultato poteva essere diverso.
RispondiEliminaNo, prima si prova la stessa cella usata da Abundo, per verificare che le dichiarazioni che lui ha fatto siano vere
>Di questo passo perchè non metterci anche un sonotriodo e un magnetron?
RispondiEliminaQuesto modo di procedere proprio non lo capisco.
Hai dimenticato il flusso canalizzatore, caso mai che l'energia in eccesso ed i neutroni viaggino nel tempo.
Passerini sarà l'addetto per generare il fulmine con un generatore di Van der Graaf, necessario per produrre gli 1,21 gigowatt necessari.
Un laser di potenza
RispondiEliminaIo aggiungerei un bel laser di potenza che attraversa la cella in lungo ed in largo.
Di sicuro il rendimento si impennerebbe grazie agli elettroni pesanti
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RispondiEliminaSandro
RispondiEliminad'accordo, le palline infinitesime possono avere variazioni dalla media, ma essendo il loro numero altissimo, allora la media sarà sempre il comportamento che si osserva macroscopicamente (il comportamento che ci si attende)
Ma nel caso LENR non vedo come ci possano essere "controbilanciamenti negativi" per quanto riguarda il calore prodotto. Questo calore deriverebbe da una reazione nucleare: per "controbilanciarlo" occorrerebbe una reazione inversa che riassorba il calore!? Mi sembra alquanto improbabile..
Il discorso è questo: la reazione nucleare in questione può avvenire con una certa probabilità. Se questa probabilità è talmente bassa da essere trascurabile, la reazione praticamente non avviene. Se si riesce ad aumentarne la probabilità, la reazione avviene, più o meno velocemente, e quindi con una maggiore o minore produzione di calore. Ma non vedo possibilità di "compensazioni negative".
Se ho scritto delle inesattezze spero che chi è più competente mi corregga.
Marco_k
RispondiEliminanon so neppure io ma a quanto pare c'è chi "vede" trasmutazioni ma non eccessi di calore... credo sia il caso di Cirillo e forse anche quello di Piantelli e so anche di altri...
può anche essere che le trasmutazioni presunte siano semplici contaminazioni ed allora AMEN! provo a metterci un po' di fantasia non potendo contare su altri elementi significativi...
RispondiEliminaMario Massa si arrabbia quando esagero con i voli pindarici ma non siamo mica preparati tutto allo stesso modo... :)
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RispondiElimina@Sandro
RispondiElimina@Mario Massa
@Mistero
...sono ancora in Messico
.. comunque c'ero anch'io fra i buoni buoni.. e lo speck e' sotto vuoto, per non perdere il profumo, in attesa di un'occasione meritevole...
torno mercoledi' (sulle tastiere olmeche non ci sono gli accenti, ne quelli giusti ne altri, perdonate?...
in compenso ci sono altre meraviglie con le
quali vi saluto
Ñ¿°¬ñ[{}]
M
@Anto
buon buongiorno!
...ti hanno stufato o hai tanto da fare...
@Mario Massa
ti immagino perfettamente ristabilito, auguroni!
ps...diciamogliela una buona parola, va la', a queste brave persone
anche se noi faremmo "diverso"...sembra che ce la mettano comunque tutta :))
M¿
@Anto
RispondiEliminaleggendo leggendo adesso so'.. a presto
ps. ho cercato di iscrivermi di la' ma non ci sono riuscito, esattamente come la volta con Valeria chiedero' a mio figlio (l'esperto della famiglia..) di farmi interdire... per pieta' ¿?¿?;-)))).
M.
@Mario Massa
RispondiEliminaSe ricordi, la prima versione dell'Athanor aveva alcuni limiti intrinseci che impedivano di eseguire misure estese e complete (es. il volume della cella era piccolo, occorreva rabboccare il liquido o limitare il tempo della prova, entrambe cose sconvenienti). Probabilmente questa versione 2.0 sarebbe stata comunque necessaria, inoltre l'avere costruito diversi esemplari permette misure simultanee in più laboratori. Non aveva molto senso secondo me misurare la cella vecchia sapendo che aveva quei limiti in partenza, che avrebbero reso le misure in ogni caso incerte. Come del resto non ha senso ipotizzare che si verifichino certi fenomeni in quella vecchia e non in quella nuova, visto che sono entrambe state progettate a tavolino in base agli stessi criteri. Se questo si verifica, si potrebbe ri-studiare meglio il vecchio design per accertare le differenze e studiarne le cause. Sarebbe in ogni caso un progresso, non ci vedo niente di negativo.
Qui non si stanno facendo misure per accertare chi dice la verità o chi mente (per dare una interpretazione a la Tia), ma per accertare e studiare un potenziale fenomeno nuovo.
Aggiungo che mi piace molto il nuovo alimentatore! E' lo stesso che tempo fa pensavo di usare per i miei esperimenti elettrolitici (ne parlai anche con Quantum Leap su EA). Ha delle potenzialità e dei vantaggi notevoli, ma attenzione che si comporta in maniera diversa da un Variac! Magari di questo ne discuteremo in seguito...
"per cui si sarà deciso di poter giocare su quante più variabili possibili e quindi anche ........Questo modo di procedere proprio non lo capisco."
RispondiEliminaHo già detto:" La proposta da M.Massa è un modo di procedere più sicuro e scientifico" però forse più lento e non molto indicato per Abundo che è un insegnante e da settembre dovrà esser a disposizione del suo dirigente a scuola..... solo ora può dedicarsi completamente alla sua ricerca a tempo pieno .. inoltre forse deve anche approfittare della visibilità e della notorietà ancora presenti attorno al suo caso per cercar di farsi finanziare al meglio ...arriveranno spese sempre maggiori, penso.. Concludere rapidamente se possibile la prima sperimentazione e definire al meglio le possibilità della sua cella per mantenere anche la precedente visibilità ..... penso sia per lui una scelta obbligata-
Nella sua intervista riporta:
"La principale analogia [con Rossi] è data dall’impiego dell’idrogeno, nell’E-Cat in forma gassosa, nel nostro apparecchio ...in forma elettrolitica, su metalli catalizzatori. La principale differenza mette in luce come, nel nostro apparecchio, le particelle siano raffreddate dalla soluzione che evapora, e sinterizzino meno, continuando a offrire grande superficie alla reazione. Le potenzialità applicative sono entrambe incredibilmente alte."
Anche nella cella di Rossi lo H a pressione si diffonde nelle polveri di Ni ...qual'è la differenza sostanziale mi domando : è solo il raffreddamento o anche l'arco elettrico nelle polveri di tungsteno che forse produce una reazione molto più diffusa controllata ed efficace??? Per me la scelta delle polveri al catodo nella soluzione sembra forse geniale....Celani ne ha solo uno strato sui fili.. Certo questo tipo di cella sembra però molto più complesso, di difficile gestione e commercializzazione rispetto all'e-cat, spero che abbia rese migliori....Scusate la domanda e le mie considerazioni probabilmente banali ed inutili !!!
Vettore wrote:
RispondiEliminaNon aveva molto senso secondo me misurare la cella vecchia sapendo che aveva dei limiti in partenza, che avrebbero reso le misure in ogni caso incerte.
Non sono assolutamente d'accordo. Era invece la prima cosa da fare.
Se le misure sono cosi' "incerte", allora che valore ha il claim (non confermato ad oggi da verifiche) di un COP>1?
... non ha senso ipotizzare che si verifichino certi fenomeni in quella vecchia e non in quella nuova, visto che sono entrambe progettate a tavolino in base agli stessi criteri.
Prima si sostiene che questi fenomeni sono difficili da studiare e sopratutto da riprodurre (e di questo sono convinto) ma poi se ne parla come di un oggetto su cui applicare dei criteri di progetto validi per i casi piu' semplici e comuni per cui si puo' cambiare molto senza correre il rischio che il sistema non funzioni piu'.
Penso che vada fatta chiarezza.
ma !
RispondiEliminavediamo che risultati da così.
l inventore è convinto di aver migliorato e facilitato la prova
se fosse così vuol dire che è sulla strada giusta
se no si riprende il vecchio prototipo..
robi wrote:
RispondiEliminase no si riprende il vecchio prototipo
Gia', ma la domanda e' molto semplice:
E' possibile verificare se il vecchio prototipo funzionava secondo quanto sostenuto dallo sperimentatore?
"questo tipo di cella sembra però molto più complesso, di difficile gestione verso una eventuale commercializzazione "E' evidente che niente impedisce prove e raffronti sulla prima e sulla seconda cella anche contemporaneamente, però fossi l'ing Abundo penserei anche ad una soluzione da sviluppare a fondo, che oltre a tener separati idrogeno ed ossigeno nell'elettrolisi , permetta anche un automatico rinnovo dell'acqua della soluzione che evapora in modo che la reazione possa procedere di continuo,anche a T > 100°. creando in qualche modo un circuito primario di raffreddamento per l'estrazione del calore con continuità, altrimenti la cella resta solo uno studio un divertimento scientifico..... concettualmente importante ma concretamente. ...bohh??
RispondiEliminaevidentemente le intenzioni dell'Ing.Abundo sono altre rispetto ad una commercializzazione ...la vedo più come una lezione di scienza , per dire ...se ci sono riuscito io che non lavoro nel campo energetico ...the capì ? .Altrimenti avrebbe tenuto tutto segreto e sperimentato in proprio .
RispondiElimina@mario massa
RispondiElimina@mistero
“Se vogliamo comunque prenderla come l’occasione per conoscerci di persona e far vedere come si dovrebbero eseguire certi test e soprattutto mostrare come persone con opinioni molto diverse possano lavorare benissimo insieme ben venga.”
“Non solo Mario, sono certo che diventerà comunque l'occasione per definire una volta per tutte un protocollo "standard" o idoneo e incontrovertibile per questo tipo di misurazioni che utilizzeremo anche per altri test.
E poi un filino molto tenue di speranza ancora c'è.”
Sono le frasi più sensate e più incoraggianti che abbia letto in tutto questo lungo periodo; probabilmente ci sta avviando sulle strada giusta, finalmente!
La conferenza del 2 Luglio sicuramente potrà contribuire ad alimentare questa speranza, ma gli sperimentatori devono capire che, soltanto, unendo gli sforzi e le competenze si possono avere maggiori possibilità di successo, soprattutto, in settori così tanto osteggiati.
Un grosso in bocca al lupo a tutti.
Franco
RispondiEliminadomanda lecita
capisco però, l ing. Abundo che convinto della sua scoperta voglia verificare con la nuova cella se avrà la conferma delle sue ipotesi con questo nuovo esperimento.
Vedrai che se non funzionasse si rimetterebbe subito al consiglio e giudizio degli altri
in parole povere:
per me ,non sta più nella pelle per verificare qualche sua teoria.
e poi nulla è compromesso . In caso negativo si sarà solo perso il tempo fino al riconferma della vecchia cella
."Altrimenti avrebbe tenuto tutto segreto e sperimentato in proprio " Una sperimentazione eseguita in un laboratorio e con fondi scolastici non può esser eseguita in segreto e a propio vantaggio.. per commercializzazione si può indicare anche un'ingegnerizzazione delle scoperta per utilizzazioni concrete e pratiche, se vi potranno esser forse anche a vantaggio di enti statali o simili , non certo penso a vantaggio economico dell'ing Abundo, della sua fama senz'altro.
RispondiElimina@Franco Morici
RispondiEliminaPer come la vedo io qui la cosa interessante è verificare il metodo (è quello che è oggettivamente nuovo ed interessante), non un oggetto specifico dalle eventuali caratteristiche miracolose. In altre parole, se funziona il metodo, deve funzionare anche con le nuove celle. Se così non è siamo di fronte all'ennesimo fenomeno esotico che non si capisce e non si riesce a riprodurre, ossia siamo al punto di prima... E la cosa, sempre dal mio punto di vista, perde gran parte dell'interesse (visto che di casi simili ne sono pieni i proceedings della ICCF...)
@Sandro75K
RispondiEliminal'equazone dell'energia nella forma relativistica è:
E^2 = (pc)^2 + (mc^2)^2
dove p= quantità di moto corretta dal fattore gamma, da qui si deduce che:
E = +/- √ (pc)^2 + (mc^2)^2
Da cui puoi facilmente notare che all'energia si possono attribuire valore negativi. Fu Dirac a teorizzare la questione e attuaòmente la discussione è ancora aperta (Ettore Majorana ad esempio cercava una soluzion per evitare che l'energia potesse assumere valori negativi).
Tutto questo per dire che si, da un punto di vista teorica avere degli eccessi di energia che poi vengano compensati da valori negativi, è fisicamente possibile. Ergo non è vietato dal principio di conservazione. Ma la questione non risolve la questione se esiste trasmutazione di elementi o meno.
@Nemo
RispondiEliminagrazie per cercare di darmi sempre ragione. Qualcuno potrebbe pensare che siamo amici fraterni o che tu sia più "folle" di me...
Un abbraccio! :)
Ormai Abundo ha scelto di seguire questa strada ed è inutile continuare a discutere: non rimane che augurarsi che abbia ragione. Se la nuova cella non presenterà COP>1 mi pare ovvio che si ritornerà a verificare quella vecchia come dice robi(e come mi pare avesse detto lo stesso Abundo).
RispondiEliminaVettore ha ragione nel dire che la vecchia cella rendeva difficili le misure ed è proprio per questo che si teme che il claim sia frutto di un errore di misura. Se proprio la si voleva modificare secondo me aveva senso all'inizio modificarla (il meno possibile) solo in tale ottica (in particolare reintegro automatico del livello e doppia parete per effettuare misure calorimetriche più agevoli).
Immagino che per motivi di sicurezza la nuova cella sia sempre "aperta" cioè con funzionamento atmosferico.
RispondiEliminaSono già state fatte delle verifiche per assicurare che la refrigerazione nell'incamiciatura esterna garantisca un raffreddamento sufficiente ad impedire fuoriuscite di vapore?
Forse potrebbe essere di aiuto l'inserimento di un dispositivo al di sopra della cella che intercetti l'eventuale vapore in uscita (per esempio un refrigerante a bolle) in modo da evitare continui rabbocchi di liquido.
La seconda è oggettivamente più probabile! :-)
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