Mi ha stupito l'appello dei ricercatori contro il piezonucleare, perché non avevo mai visto dei ricercatori sollevare le armi contro una scelta nell'allocazione di finanziamenti che reputassero sbagliata. Ricordo l'allontanamento di Rubbia dalla presidenza dell'ENEA dopo che un consiglio di amministrazione di nomina politica aveva cancellato a suo dire i programmi più importanti e strategici del prestigioso ente di ricerca. Allora il silenzio totale, e fu un errore (testo della lettera). La ricerca non è solo una attività professionale, è una attività da cui dipende la sopravvivenza di tutto il genere umano, e l'allocazione delle risorse ad essa necessaria deve essere gestita in modo trasparente attraverso un processo rispettoso degli interessi della collettività. Impedire o ritardare una scoperta che produca un aumento della qualità della vita lo considero un crimine contro l'umanità.
Nutro però una certa simpatia, e non può che restare tale, verso tutti quei ricercatori che a vario titolo escono con una suggestione che a loro dire rivoluzionerebbe ciò che ad oggi conosciamo. Ne ammiro il coraggio, mi diletto a vederne i progressi, spero nel loro successo. Tendo pertanto a non prendere mai per vere a priori le ragioni delle levate di scudi degli oppositori, che giocano sicuramente in un terreno più facile, così come a non prendere per vere quelle dei proponenti; soltanto, la mia simpatia va sicuramente ai secondi.
Ho imparato inoltre a non dare mai per spacciate anche le idee più strane, in quanto la storia delle scienze è lastricata da vittime della propria curiosa genialità.
Ricordo la statua a Dini a pochi passi dalla Normale di Pisa, Galileo sul rogo (figurato), Tesla contro Edison. Questi sono casi eclatanti di uomini eccezionali che avevano una visone un po' troppo avanzata rispetto al comune pensiero, ma che alla fine l'hanno spuntata, per abilità o per fortuna, portando tutta l'umanità ad un gradino più alto della scala dell'evoluzione della Conoscenza. Ma vista la difficoltà in questo, quanti hanno fallito? Quante potenziali scoperte sono emerse con forte ritardo o non sono emerse del tutto, ritardando la corsa dell'umanità ad una esistenza perfetta, togliendo ad uomini anni di vita, negando a bambini il diritto di crescere.
Nella storia recente mi ha appassionato la storia dell'esperimento che è costato a Martin Fleischmann e Stanley Pons la carriera, una storia che contiene tutte le ambiguità e le vulnerabilità del nostro sistema scientifico: l'ambizione, il timore, la fretta, la trascuratezza, l'errore, la gelosia, l'ottusità, l'ostilità, la solitudine, la perseveranza, la rivisitazione. In tutte queste storie ho trovato come denominatore comune la perdita del ruolo centrale che su tutto deve avere la scoperta o solo la possibilità che essa esista, a vantaggio dell'ortodossia del metodo, della credibilità dell'autore, della compatibilità con modello dominante, degli interessi personali o di gruppo da difendere.
Ciò che deve essere tutelato nel processo scientifico è la possibilità di sopravvivenza della scoperta in rapporto alla sua potenziale utilità collettiva.
Esistono fenomeni spiegabili ed altri non ancora spiegati; fenomeni frequenti e rari; spontanei o meno; facilmente o difficilmente riproducibili, in base alla nostra attuale conoscenza. Ma è l'inspiegabile ciò che maggiormente può portare il progresso e l'idea illuminante a volte può arrivare dal più umile di noi.
Auguro pertanto che i sottoscrittori dell'appello possano avere ragione dei loro dubbi e che l'ipotesi piezonucleare possa ricevere le verifiche sufficienti ad escludere o confermare anche uno solo dei suoi aspetti.
Per considerarla "spazzatura" non mi accontenterò del fallimento di altri laboratori nel replicare i fenomeni. Fenomeni eccezionali sono difficilmente riproducibili, e pregiudizio ed interessi personali o semplicemente mancanza di motivazione, sono sicuramente quegli elementi umani in grado di far fallire la migliore metodologia scientifica.
Egr. Marco Pagani
RispondiEliminaLa ringrazio per questo suo post, in esso ho trovato tutto quello che avrei voluto dire in merito e non sono riuscito a esprimere.
Non solo condivido pienamente quanto da Lei espresso, ma mi conferma che ci sono persone che la pensano come me...se io fossi cittadino di Scandicci sarei orgoglioso di averlo come sindaco a prescindere dalla sua colororazione politica.
Con i miei migliori auguri di buon lavoro
Suo Gillana Giancarlo
P.S.
RispondiEliminaLe sue parole mi piacciano tanto che le ho memorizzate sul mio computer e ho segnalato il post ai social network a cui sono iscritto.
Penso di poterle citare (ovviamente segnalando la fonte) in altri miei commenti sull'argomento.
Gillana Giancarlo