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lunedì 9 maggio 2011

Ipotesi E-Cat

Nel momento in cui mezzo mondo cerca di "replicare" il reattore Ni-H svezzato da Rossi e Focardi, dopo la brillante disamina sui brevetti ricevo dal nostro bravissimo ingegner Jack - che mi sorprende sempre più - due sue verosimili ipotesi di come potrebbe essere costruito il core dell'E-Cat, con tanto di disegni e spaccati. Ci sono addirittura anche congetture sui possibili catalizzatori segreti. 

Jack sta dimostrando di saperla molto lunga: è solo un gioco - come scrive lui - oppure... mmh, qui e-cat ci cova!  Di certo anche questa volta ci ha fornito materiale per intavolare una bella discussione. 

Grazie Jack, sono certo che questo tuo articolo sarà molto apprezzato. E sono curioso di vedere cosa ne dirà lo stesso Rossi.


Nota del 14/5/2011. In soli 5 giorni questo post è diventato il più commentato da sempre del blog. Non solo, Steven Krivit ha chiesto di poterlo pubblicare su New Energy Times. Pertanto Jack ha deciso di raccogliere tutti gli spunti che i lettori hanno lasciato sotto forma di domande, ipotesi e suggerimenti e ha prodotto una revisione del seguente testo e un aggiornamento delle immagini che sono diventate cinque. La nuova versione, che verrà tradotta in inglese e pubblicata su New Energy Times, si trova qui:
http://22passi.blogspot.com/2011/05/ipotesi-e-cat-versione-20.html

*** versione 1.0 ***

Premessa: tutto quello che seguirà sono considerazioni altamente speculative, basate sulle poche informazioni ottenibili da alcune immagini dell’E-Cat e dalle poche notizie rilasciate dalla coppia Rossi-Focardi. Cercare di capire come funziona l’invenzione del decennio è un gioco divertente, ma probabilmente utile solo a quelli che, come me, non riescono a frenare il cervello quando parte per la tangente.

Il punto è questo: com’è possibile che un tubo di rame dall’apparenza mesta e poco signorile possa rivoluzionare il mondo?

Spero che Rossi non se la prenda, in fondo tutto quello che segue non è niente di riservato. È un modo per riassumere le idee e le notizie tecniche apparse sull' E-Cat nei diversi mesi, alcune addirittura nate in questo blog (vedi in seguito il catalizzatore a membrana PEM). A questo aggiungo qualche disegno CAD, un po’ di fantasia ed ecco un reverse engineering molto, ma molto, approssimativo. Tutti gli interessati possono quindi esprimere ogni loro dubbio o perplessità nei commenti. Sarò felice di aggiornare questo Fanta-E-cat con i ragionamenti di tutti quelli che intendono collaborare… alla ricerca del gatto perfetto! Ovviamente: Don’t try this at home!





E-Cat – vista esterna


Cominciamo a parlare del nostro tubo.

Come si vede da qualsiasi foto e dal modello semplificato 3D, l’E-Cat è un tubo sagomato in rame. Ci sono chiari i punti di ingresso dell’acqua ed il punto di uscita. Si da per scontato che l’acqua non tocchi mai ne l’idrogeno e ne la miscela di Nickel. La camera interna, ovvero il cuore del reattore, è un contenitore di acciao inox (aff. Rossi) in cui dentro è contenuta la miscela in pressione satura di H2 probabilmente a 20/30 bar (aff. Brevetto).

E-Cat - sezionato
Il sistema si scalda a mezzo di due termoresistenze. La prima interna più piccola e la seconda esterna molto corposa. La prima domanda è: perché due? La resistenza interna, che secondo me Rossi chiama “di controllo”, è la principale responsabile del riscaldamento della miscela. Io l’ho piazzata sull’asse del tubo al centro del nucleo del reattore. Mi sembra il punto più sensato dove il suo effetto sul nickel possa essere massimizzato. La termoresistenza scalda in pratica tutto il core di acciao inox. La seconda resistenza è molto esterna. La sua missione è probabimente quella di scaldare tutto il tubo in modo che si raggiunga velocemente la temperatura di innesco della reazione Ni-H. È sicuramente utile anche per pre-riscaldare l’idrogeno che si trova nel tubo. Durante l’esperimento del 14 Gennaio sembra che un guasto abbia messo fuori uso una resistenza. Secondo me si è rotta quella esterna. Il reattore è così stato riscaldato da quella più piccola interna con molto più tempo. Se ne deduce che non sono necessarie entrambe, ma che il reattore potrebbe funzionare anche solo con quella interna. Probabilmente, la presenza di entrambe aiuta il reattore a restare stabile, ovvero a non oscillare in temperatura verso l’alto o il basso. Se la reazione Ni-H dipende dal calore, si innesca infatti una retroazione che può facilmente o spingerlo troppo in alto (si scalda, si alza l’energia e si scalda ancora di più) o verso il basso (si raffredda, cala l’energia e si raffredda ancora di più). Avere due termoresistenze che non sono Ni-H dipendenti aiuta ad evitare che il reattore oscilli. Motivo per cui a Rossi non piace lasciare il reattore a input zero (staccato dalla corrente) nonostante possa anche funzionare in questa modalità.

Il reattore in questa versione sembra estremamente semplice. La polvere di Nickel è introdotta dallo stesso tubo in cui viene inserito l’idrogeno. Infatti nelle foto si vede un tappo o addirittura un rubinetto posto in verticale. Rossi lo apre e letteralmente versa dentro la miscela. L’H2 è direttamente in contatto con il Ni e con il catalizzatore.

La questione temperatura del core e dell’acqua. Se il disegno non è troppo lontano dalla realtà, data la quantità di metallo in pochi cm cubi è quasi scontato che la temperatura nel nucleo sia quasi uguale a quella acqua che gli scorre intorno. Questo vuol dire che la reazione Ni-H parte già a 60° ovvero il momento in cui negli ultimi esperimenti, cambia la curva di riscaldamento del reattore. A questo va aggiunto che anche Focardi ha confermato che la temperatura di innesco è estremamente bassa, cosa che rende l’esperimento di Rossi molto diverso da tutti i suoi simili (come Piantelli) dove le temperature di innesco si pongono verso i 400-500°. Il fatto che Rossi sostenga che nel nucleo del reattore c’è un temperatura molto alta è secondo me una affermazione atta a confondere. Anche se fossero presenti degli strati di isolante termico o particolari materiali, con i flussi di acqua registrati, il nucleo del reattore resta molto vicino alla temperatura dell’acqua/vapore in uscita.

Il mitico catalizzatore. Per cercare di immaginare vagamente cos’è il catalizzatore, bisogna farsi la domanda: a cosa serve il catalizzatore? Probabilmente il catalizzatore aiuta la penetrazione dei protoni (il nucleo dell’idrogeno) all’interno dei grani di Nickel. Per fare questo l’idrogeno passa da stato molecolare (H2) a ione H+ (protone). Focardi cita questo fattore in una sua intervista. Questa scissione richiede energia e va in qualche modo aiutata. Inoltre il protone in qualche modo deve potersi muovere con facilità in questo catalizzatore per finire nel Nickel. Uno dei materiali che si pone in pole position per questo tipo di missione è il mitico palladio o il platino. Guarda caso esce un altro “eroe” della fusione fredda, un elemento noto per caricarsi di idrogeno e favorirne la scissione.

Oltre al palladio, il platino è usato anche nelle celle a combustibile come strato di interfaccia fra l’idrogeno e la membrana PEM (Proton Exchange Mambrane). Vedi Wikipedia su fuel cell per tutti i dettagli. Il platino dissocia le molecole H2 e favorisce la penetrazione nella PEM. In questa versione del reattore Rossi il platino/palladio è in piccoli grani diffusi nella miscela. Se fosse solo su una parete sarebbe poco attivo sul Nickel non in contatto con il bordo della camera.

Ma c’è un problema. Rossi dà agli svedesi un campione da analizzare di povere usata nel reattore. Si trova del Nickel, del Rame (10%) e del Ferro (%10). E il catalizzatore? Rossi in qualche modo (chimico o meccanico) potrebbe averlo rimosso. Certo è che se una piccola parte fosse rimasta e lo spettrometro di massa degli svedesi l'avesse rivelata erano dolori. Il supersegreto Rossi non credo voglia giocare con rischi di questo tipo. Allora forse il catalizzatore non è nella forma che potremmo immaginare. Questa che segue è una interpretazione del E-Cat nata da un commento nel tuo Blog… non mi ricordo più chi e come, sono troppi i post da controllare.

E-Cat PEM
In questa versione l’Idrogeno e il Nickel non sono direttamente in contatto. Si trovano separati da una membrana (o layer metallico) che si comporta esattamente come le PEM delle celle a combustibile. La membrana probabilmente è dotata di uno strato di platino o palladio… o potrebbe essere anche composta da questi elementi o da una loro lega. In questo caso niente mix di polveri, ma solo un sistema che favorisce la migrazione dei protoni. In questo caso però solo il Nickel a contatto con la membrana potrebbe reagire. È dunque probabile che la struttura interna non sia quella semplice vista in 3D, ma qualcosa di più complesso che aiuti ad aumentare la superficie di contatto Ni-PEM.

Sono ancora indeciso fra queste due versioni di E-Cat. Attualmente prediligo la prima solo per una questione di semplicità. Nel mondo delle fuel cell inoltre esistono anche alternative al Platino (vedi http://blogs.physicstoday.org/update/2009/04/iron-rivals-platinum-as-fuel-c.html) ed un suo sostituto potrebbe essere un mix a base di ferro. Ferro, proprio quello che si trova al 10% come residuo delle polveri e che si fa fatica a spiegare che sia come prodotto di fusione (nuclearmente troppo lontano dal Nickel) sia come erosione della camera di Inox (anche gli svedesi su questo punto non ci credono). Che il componente principale del catalizzatore sia sotto il nostro naso?

Vi lascio forse con più dubbi che certezze… ma in fondo è il bello di questo oggetto!

Saluti
Jack
(Giacomo Guidi)

203 commenti:

  1. Appero'!

    I miei complimenti!

    Ciao, Gio

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  2. probabilmente non ciazzecca nulla, penso sia una reazione chimica, ma l'accenno alla membrana..... boh.
    http://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/20110008917_2011009712.pdf

    Ciao

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  3. Post molto interessante. Pero` credo che internamente sia leggermente diverso. Su Vortex-l si sospetta che la resistenza interna sia del tipo "a cartuccia lunga" e che attraversi l'E-Cat dalla parte anteriore fino a dov'e` il reattore. La cosa avrebbe senso, in quanto sarebbe costruttivamente semplice ed utilizzante materiali esistenti. Inoltre l'aspetto esteriore, cavi che si vedono inclusi, sarebbe plausibile:

    Foto 1
    Foto 2

    Foto di alcuni E-Cat senza rivestimento

    Schema che illustrerebbe la costruzione interna in maniera molto semplice, che e` simile a quello 3D di questo post alla fine.

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  4. Inoltre io ho il forte sospetto che all'interno del reattore (la cavita` vuota attorno alla resistenza interna) sia utilizzato un substrato tipo catalizzatore metallico per automobili, con trama a nido d'ape, arrotolato attorno adesso. Invece dei metalli usati tipicamente per la catalisi dei gas di scarico, in questo caso ci sarebbero quelli per la reazione Ni-H.

    Anche qui, la cosa avrebbe senso, perche' usare la polvere di nickel in forma libera non sarebbe conveniente dato che si autoaggregandosi ridurrebbe la sua superficie utile esposta. Ha bisogno di un supporto.

    Tipico substrato di un catalizzatore metallico automobilistico

    * * *

    Se fosse possibile realizzare in 3D le modifiche che ho illustrato, sarebbe una cosa molto gradita (oltre a probabilmente portare altre visite qui per motivi vari) :)

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  5. complimenti per lo schema, secondo me non è molto distante dalla realtà. Accettandolo però rimane aperta la questione sulla schermatura dei raggi gamma (sono stati esclusi i neutroni, ma non i gamma, e per schermarne la maggior parte sembra che servano due o tre centimentri di metallo...). Un altro punto importante, che meriterebbe due conti da uno fresco di fisica tecnica (io l'ho fatta vent'anni fa...) è: supponendo che lo scambio di calore avvenga solo per contatto tra l'acqua e la superficie del contenitore dei reagenti, immaginato come disegnato in figura, dovrebbe saltarne fuori la temperatura superficiale, che immagino molto alta, visto che con pochi centimetri quadrati di superficie riesce a vaporizzare buone portate di acqua calda.

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  6. Davvero notevole. Leggendo ho capito improvvisamente perché ci siano molti scettici. Che un filosofo ed un eminente tecnico di laboratorio possano avere costruito con un tubo di rame e con quella che potremmo definire della polvere di nichel con "un po' di limatura di ferro" la macchina che potrebbe cambiare la storia è chiaramente un evento che tendenzialmente possa fare perdere la brocca a mezzo mondo accademico.

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  7. Nel brevetto si parla anche di uno schermo al piombo interno al reattore.
    E' anche disegnato nel diagramma.

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  8. Le ipotesi fatte in questo post sono interessanti. Penso che sarebbe anche utile poter valutare il contributo dato al riscaldamento dell'acqua dalle sole resistenze elettriche attraverso più prove comparative dove l'e-cat viene fatto funzionare senza nichel e idrogeno, in modo da valutare, fornendo una stessa quantità fissa di energia in ingresso, la differenza di acqua calda prodotta nei due casi: con nichel e idrogeno in un caso e senza nichel e idrogeno nell'altro caso. Sei al corrente se sono state fatte prove in tal senso dai ricercatori del DF di Bologna? Così si può anche valutare qual è il contributo delle sole resistenze elettriche rispetto al contributo dei reagenti e fare le opportune regolazioni al fine di ottimizzare il rendimento energetico.

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  9. Piantelli nel suo brevetto cita lo ione H- (idruro),stavo pensando che invece di idruri interstiziali (metalli di transizione) il catalizzatore "fornisce" invece la versione ionica (idruro ionico) gli unici metalli in grado di fare questo sono i metalli del 1A 2A della tavola periodica, sempre considerando quello scritto da Piantelli tale ione va a posizionarsi nei difetti della struttura cristallina dopo di che si lega al nichel e per una serie di motivi viene "catturato" (ma non si tratta di fusione dato che scrive anche che viene "sparato" un protone che effettua reazioni nucleari con gli atomi circastanti e poi mi sa che non continua...) ect...ora quale può essere la migliore sistemazione?? secondo me la polvere di nichel e a contatto con la parete del contenitore tenuto in posione da una membrana dove nella parte interna c'è lo strato del materiale catalizzatore più un materiale poroso di supporto (tipo colloidal silica..) oppure come la prima ipotesi di jack ma c'è il dubbio perchè spedire le polveri se corro il rischio di essere scoperto??? voi che né pensate????

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  10. Vorrei fare una riflessione da idraulico, i raccordi che si vedono in foto sul'e-cat, sono 1/2 pollice sull'entrata dell'idrogeno e 3/8 sull'entrata dell' acqua facendo le debite proporzioni una resistenza superiore a poche centinaia di watt non potrebbe mai starci,all'interno del tubo che si vede in foto.

    Renato50 classe di nichel.

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  11. Ritengo molto più verosimile l'ipotesi di Tizzie.

    Non avrebbe senso porre un riscaldatore a fascia all'esterno di un tubo di rame per scaldare del nichel posto all'interno di un contenitore di acciaio inox sulle cui superfici scorre acqua :-)

    Quando c'è l'acqua la temperatura non potrebbe salire oltre i 100° C e quando non c'è l'acqua il calore dovrebbe superare lo spazio tra le due superfici solo per via infrarossa o agitazione termica dell'aria e la cosa non la percepisco come molto furba.

    Secondo me, negli apparati "ridotti" tutto è fatto di rame e forse solo nell'apparato da 10 Kw (che non abbiamo visto nudo) il contenitore del nichel era d'acciaio come dice Rossi.

    20 bar si reggono senza troppe difficoltà anche con dei tubi in rame, mi pare.

    Scaldare da fuori il nichel a diretto contatto con la parete di rame del tubo per innescare la reazione frenandola da dentro con il flusso d'acqua mi sembra molto più verosimile ma, ovviamente sono tutte ipotesi :-)

    Grazie a Daniele per tutto quello che sta facendo e saluti ai partecipanti la discussione.


    Pino Grasso

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  12. SIMILITUDINI tra ROSSI-Focardi device e [url=http://www.blacklightpower.com/process.shtml]http://www.blacklightpower.com/process.shtml[/url]
    ...ricevo:

    Eng. Andrea A. Rossi and Professor Sergio Focardi of the University
    of Bologna .....

    The nickel has also apparently gone through one or more special
    processes. A few of these special processes are speculated to be:
    1) Baking and cleaning to remove oxidation that could "clog" up the reactive
    sites on the nickel particles.
    2) Bathed in acid or another compound to make the particles more porous so
    they can absorb more hydrogen.
    3) Embedded in a membrane or ceramic structure.
    4) Loaded with hydrogen via electrolysis or some other method.
    Doing a lot of digging into Rossi's Journal of

    [b]Nuclear Physics blog shows that scientists are posting and linking
    speculation that "hydrinos" (of Blacklight Power fame) or shrunken hydrogen[/b]
    atoms may be involved in this cold fusion and process and their formation may be
    the source of most of the energy released.
    ...
    quindi come catalizzatore, il sodio una volta esausto si rigenera usando il calore di scarto del sistema stesso!!
    almeno nel blacklightpower...
    disegni schema all esterno della Pila, [b]probabilmente simile all E-cat[/b]
    [url=http://www.blacklightpower.com/FLASH/SolidFuelReactorDesign.swf]http://www.blacklightpower.com/FLASH/SolidFuelReactorDesign.swf[/url]
    e [url=http://www.blacklightpower.com/process.shtml]http://www.blacklightpower.com/process.shtml[/url]

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  13. Bravissimo Jack, complimenti.
    Purtroppo le mie competenze specifiche sono altrove, ma essendo anch'io di quelli che non riescono a frenare il cervello quando parte per la tangente, sto progettando una centralina per il pilotaggio di un ipotetico e-cat casalingo open source. Requisiti principali sono l'affidabilità, la sicurezza, la programmabilità e non da ultimo dei costi contenuti.
    Grazie anche a Daniele e questo blog, magari ci si può coordinare.

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  14. Dimeticavo che anche Mills (blacklight power) in un brevetto menziona quei metalli (non ricordo di preciso ma il litio c'era).

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  15. Vanesio: l'opensource che citi ti fa onore! Il mondo va avanti perchè ci sono persone come te e Daniele, se fosse soltanto per chi antepone l'utile personale saremmo ancora all'età della pietra!

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  16. Ciao a tutti, interessante blog! Vedo che l'attenzione per questo argomento sta crescendo. Mi piace l'idea del reverse-engineering per gioco. Continuerò a leggere i commenti e spero di dare un contributo alla discussione. Sono istintivamente fiducioso sui risultati di questo esperimento.

    Gianpietro

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  17. Da assoluto ignorante: si potrebbe trattare di polvere di nichel nanometrica, nella seconda ipotesi di Jack la resistensa esterna genera un moto convettivo all'interno della camera che spinge la polvere verso la membrana favorendo la reazione.

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  18. Complimenti a Daniele per il blog e a Jack per il post.
    Vorrei sapere se a parte nickel, rame e ferro, si trovano altri elementi (magari radioattivi) nelle "scorie" dell'utilizzo dell'e-cat. Pare che la reazione principale sia data da decadimenti di isotopi ni - cu che partono da ni 58 cu 59 e terminano con isotopi stabili di ni 62 e cu 63.
    http://www.journal-of-nuclear-physics.com/?p=473

    Dovrebbero comunque residuare isotopi instabili ?

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  19. Grazie a tutti per le idee ed i commenti. Adatto il disegno 3D considerando tutti i vostri suggerimenti e cerco di rendere la versione di E-Cat-22Passi come uno "standard" a cui pensare mentre leggiamo i post di Daniele... da qui al funziona ne passa purtroppo ancora tanta :)

    @Tizzie

    Molto interessante la tua idea di membrana stile marmitta catalitica. Quando accennavo alle forme atte massimizzare il contatto parete-Ni, avevo in mente qualcosa di simile ma non così elaborato. Provo a rivestire la parete interna nel disegno 3D con una schema di simil celle esagonali. Rimango convinto che Rossi carichi e scarichi il dispositivo dal tubo superiore, per cui meccanicamente deve essere possibile estrarre le polveri e sostituirle al volo.

    Per il discorso cartuccia è possibile che sia più lunga e che copra l'intero catalizzatore. Anche il montaggio sarebbe più semplice.

    @Pino Grasso

    per quello che ho notato nelle foto, ci sono sempre due termoresistenze. Infatti ci sono due coppie di fili per ogni catalizzatore e una delle termoresistenze è montata esterna e tenuta fissa dalla fascetta metallica che abbraccia il core. Probabilmente non scalda il Nickel, ma aiuta il reattore ad entrare in temperatura.

    @Dioamore
    L'esperimento della prova a reattore senza Nickel o Idrogeno sarebbe estremamente interessante... spero sia considerata nel protocollo dell'UniBO. Sarebbe un altro tassello molto importante nella dimostrazione funzionale del dispositivo.

    @Tutti
    Lo schermo di piombo non è considerato perchè mi è sempre parso di capire sia posto all'esterno del tubo di rame. Se non fosse così non ci sarebbe spazio per la quantità di cm cubi che viene indicata come "spazio massimo usabile" per il caricamento del Nickel. Inoltre mi sembra molto più comodo che il reattore "naked" sia privo di schermatura... ma mi potrei sbagliare

    Saluti a tutti

    Jack

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  20. Una parte fondamentale della preparazione della polvere di nickel credo sia eliminare tutta l'aria adsorbita nel nickel. Stremmenos in una intervista parla di esperimenti fatti mettendo la polvere di nickel in una camera sotto vuoto a 500 gradi per un giorno o due. Solo dopo questo trattamento viene immesso l'idrogeno nella camera che era sotto vuoto.

    LucaM

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  21. @JacK
    e` qui il bello: secondo me la polvere all'interno non e` libera di muoversi, ma e` fissa sulle pareti delle pareti del substrato (l'elemento a "nido d'ape", che poi se hai visto la foto linkata precedentemente non e` proprio fatto di celle esagonali, in quelli metallici di acciaio inox). L'operazione di rigenerazione avverrebbe come per i catalizzatori automobilistici: si smonta tutto e si sostituisce il substrato con uno completamente nuovo e gia` pronto.
    E` possibile che Rossi, in questo modo, abbia adottato tecniche costruttive e di produzione di massa ben collaudate nel mondo automobilistico, con conseguente riduzione di costi. Dopotutto, alla fine, sarebbe solo da sostituire rodio e palladio con i metalli per le reazioni nucleari Ni-H (nickel e chissa` cos'altro).

    C'e` da considerare anche che l'inglobamento degli elementi catalizzanti (nickel, ecc) sulle pareti del substrato giustificherebbe la presenza di ferro nelle polveri fatte analizzare da Essen e Kullander: per forza di cose, "grattare" le superfici del substrato porterebbe via oltre al nickel anche il ferro che compone il substrato stesso (se di acciaio inox. L'alternativa sarebbe un substrato ceramico, ma dubito che all'interno dell'E-Cat ne verrebbe usato uno simile).

    Quanto alla resistenza a cartuccia dubito che sia estremamente lunga, dopotutto la sua funzione e` scaldare il reattore, e dato che la potenza elettrica a sua diposizione e` limitata, aumentando la sua lunghezza diminuirebbe anche il calore prodotto per cm2.
    Dunque secondo me la resistenza a cartuccia e` dimensionata "il giusto", per arrivare fino al reattore e non oltre.

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  22. @Jo
    Complimenti a Jack senz'altro!

    @Pietro F
    Come faccio sempre giro questo tipo di link a Levi. Grazie

    @Jack e Tizzie
    Appena pubblicato e già arrivano le prime richieste di up-grade, la proposta di Tizzie mi pare interessante. Mi sa che arriverà qualche aggiornamento al post prossimamente :)

    @Tizzie e Renato50
    Come ho spiegato tante volte non sono un tecnico, cedo la parola a chi lo è quando si affrontano temi come questo. Però i vostri commenti però mi suscitano questa riflessione da uomo della strada, nell'ipotesi naturalmente che nel core avvenga davvero un processo sconosciuto che generi un bel popò di calore, tale da far vaporizzare l'acqua senza necessità di serpentine varie ma semplicemente scorrendo lungo il "tubo". Che senso avrebbe una resistenza che si prolunga dall'inizio del tubo alla "camera segreta" se tanto ci pensa il core a vaporizzare/scaldare l'acqua? Sarebbe solo corrente elettrica in ingresso buttata via. Per questo immagino Jack abbia supposto la resistenza posizionata solo dove serve a innescare nel modo più ottimale possibile la reazione Ni-H.
    È sbagliato il mio ragionamento?

    @Dioamore
    Giro anche il tuo commento a Levi.

    @Pino Grasso
    Interessante anche il tuo ragionamento. Ma allora quell'ingrossamento e quel cavo sotto il core, che si nota nelle foto della versione piccola "nuda" (vedi tra le foto linkate da Tizzie qui sopra) cosa potrebbero essere in alternativa?

    @Mirco e Francescog
    Riguardo il parallelo tra E-Cat e Blacklight Power so solo che sia Rossi che Celani (quindi due campane molto diverse) me l'hanno escluso.

    @Gwon
    Se non ricordo male, vattela pesca quando e dove, Rossi dice che, spento il reattore, nel giro di un'ora la radioattività della polvere utilizzata decade sotto i livelli del fondo ambientale.

    @Jack
    Ho visto ora che hai scritto anche tu. Scusa se alcuni miei commenti sono superati dai tuoi, ma non ci rimetto le mani adesso :)

    RispondiElimina
  23. @Daniele: i vantaggi di quel tipo di resistenza (dette a cartuccia) sono che costa poco ed e` di facile reperibilita`, quindi anche se si "spreca" un po' di calore, non importa molto. L'importante e` scaldare assialmente il reattore e quella posizione sembra essere la piu` semplice da implementare.

    Effettivamente pero` potrebbe non essere una cosa di questo tipo, ma l'aspetto esteriore, i cavi, ricorda molto tali resistenze, per cui come discusso su vortex-l, al 90% e` una cosa del genere, ed io sono dello stesso parere.

    Bisogna tenere a mente che questi apparati non possono essere troppo complessi, dato che e` prevista la produzione di massa (300000 all'anno come tetto massimo, secondo la Defkalion Green Technologies).

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  24. @ daniele passerini

    Hai mai domandato a David Bianchini se, coi suoi strumenti, ha mai rilevato radiazioni significativamente sopra il background naturale? Non mi riferisco solo al reattore, ma anche al combustibile usato, ecc.
    Se hai i contatti e non vuoi domandarglielo passali a me che glielo chiedo io.

    RispondiElimina
  25. @Jack

    è possibile che questo brevetto sia dello stsso Rossi?
    http://www.google.com/patents?id=AJSSAAAAEBAJ&printsec=abstract&zoom=4&source=gbs_overview_r&cad=0#v=onepage&q&f=false

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  26. Ottimo il lavoro dell'Ing. Jack, la prima versione mi sembra la più realistica però all'esterno non sembra una resistenza ma piuttosto una sonda di temperatura.
    Grazie e complimenti a Daniele P. per il suo costante e tempestivo lavoro di aggiornamento.
    Marco F. (Trento)

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  27. @Enrico Maria

    Grande !! Grandissimo !! Lo cercavo e non l'avevo ancora trovato. Ti spiego gli entefatti ed il perchè di questo entusiasmo.

    Rossi verso il 2001-2003 collaborava con l'ENTL. Ovvero il National Energy Technology Laboratory, detto in altri termini il maggior laboratorio americano in fatto di energie. Questo ente ha come compito primo la "preservazione della superiorià energetica degli Stati Uniti". E' sotto diretto controllo del DOE ed è altamente finanziato anche dai militari (posto dove i soldi non mancano mai).

    www.netl.doe.gov

    Leggetevi questo link: http://dodfuelcell.cecer.army.mil/library_items/Thermo(2004).pdf

    Si tratto di un report sul lavoro svolto da Rossi per questo laboratorio. In questo contesto sono sicuramente nati i contatti con il DOE ed il DOD che sono citati nelle varie interviste.

    Il tema del report non centra niente con l'E-Cat. Rossi sviluppava dei dispositivi basati sull'effetto Seebek (vedi wikipedia) che avevano l'obiettivo di recuperare l'energia termica e convertirla in energia elettrica. In pratica non è niente di trascendentale, si tratta una specie di cella di Peltier inversa. I militari la volevano usare per recuperare elettricità dai grossi motori/sistemi termici che usano normalmente nei loro affari. Se una parte del calore viene recuperato in questo modo, si fa presto a risparmiare una discreta quantità di soldi per le forze armate usa e per il governo americano.

    Il brevetto riguarda proprio questo oggetto ! E' molto lontano dall'E-Cat... per non dire che non centra quasi nulla. Quello che mi piace ed entusiasma non e' tanto il brevetto in se... ma leggete con quali materiali Rossi lavorava nel brevetto e forse vi appariranno i potenziali catalizzatori di cui parliamo tanto !

    Forse forse qualcosa di buono in tutto quello che scriviamo c'e' :)

    Grazie mille !!

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  28. @Marco

    Secondo me si tratta di una termoresistenza perchè di solito nei dati numerici riportati da Rossi si vedono sempre due sole misure termiche. Una in entrata ed una in uscita. Il che porta a pensare che quell'oggetto scaldi invece di "monitorare". La forma ed il colore del cavo sembrano inoltre quelli classici delle cartucce termiche

    Saluti

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  29. Una cosa, leggendo la richiesta di brevetto di Rossi, c'è scritto:

    Resistenza elettrica: Frei, Brescia = Electra Frei srl

    Nickel in polvere: Gerli Metalli Milano = Gerli Metalli spa

    Boro: Danilo Dell'Amore bologna

    Aggiungo anche un link in inglese, dove c'è l'esperimento con gli svedesi molto dettagliato

    http://lenr.qumbu.com/fake_rossi_ecat_v314.php

    RispondiElimina
  30. @Jack

    Allora credo ti possa interessare anche questo:
    http://www.google.com/patents?id=h9SMAAAAEBAJ&printsec=abstract&zoom=4&source=gbs_overview_r&cad=0#v=onepage&q&f=false

    Me li ero gia scaricati sabato sera, ma non li avevo ancora letti bene..

    Quando serve aiuto fate un fischio!! :)

    RispondiElimina
  31. @TUTTI
    Dopo aver pubblicato il post ho mandato il link a Rossi, chiedendo un suo commento rispetto alle ipotesi fatte da Jack. Ecco la sua risposta arrivata poco fa: "Ringrazio l'ing. Jack per l'attenzione prestata, ma io non posso aggiungere altro a quanto già detto in merito a come funzionino gli E-Cat".

    @Tizzie
    Ok capito, vale per la resistenza lo stesso discorso del catalizzatore metallico per automobili: componentistica collaudata da poter implementare facilmente nella produzione in serie senza inventarsi chissà cosa.

    @Tia
    Con Bianchini (e pure Rossi) ho avuto il piacere di chiacchierare e giocare a carte a febbraio la notte tra il 10 e l'11 febbraio, mentre era in corso il test... ma non abbiamo parlato di quello e non ho un contatto diretto con lui. Ma penso che per te non sia un problema trovare il modo di contattarlo.

    @Enrico Maria Salerno
    Andrea Rossi, Milano, effetto Seebeck... direi che è senz'altro lui. Qualcosa che potrebbe riguardare il core dell'E-Cat? Ma vedo che mi ha già risposto Jack

    @Marco
    Grazie per l'apprezzamento del blog. Intendi che al cavo nella parte inferiore potrebbe essere collegata una sonda di temperatura, giusto? Leggo però che Jack ha appena spiegato perché ritenga più probabile l'ipotesi resistenza.

    @Jack (e TUTTI)
    Vedi come funziona bene il blog: ora è diventata una rete nella Rete per catturare ogni informazione possibile sull'E-Cat (pro o contro): e questo è merito di TUTTI.
    Jack, me lo sentivo che questo tuo articolo avrebbe interessato parecchia gente e il tuo entusiasmo è davvero contagioso! :)

    @Enrico Maria Podesta (e Jack)
    Una spiegazione breve e divulgativa /per chi ne capisce poco come me) su questi due brevetti si può avere per favore? :)
    In quale brevetto si cita il Boro, quello dell'E.Cat? Servirebbe per la schermatura insieme al Piombo o a che cosa?

    RispondiElimina
  32. "The most common is a Type K thermocouple
    consisting of a junction of Nickel Chromium and Nickel Aluminum with a
    traceable operating range of –300 to +1250 °C."

    Il più comune è una termocoppia tipo K
    costituito da una giunzione di nichel cromo e nichel in alluminio con
    campo di funzionamento tracciabile di -300 a 1.250 ° C.

    Il cromo è molto vicino al ferro , quindi potrebbe trattarsi di doppia fusione , cromo in ferro e nickel in rame e l'alluminio ?

    RispondiElimina
  33. @ enrico maria
    è possibile che questo brevetto sia dello stsso Rossi?

    Ehm, in realtà è stato riportato giusto un milione di volte.
    Comunque, è una domanda di brevetto.
    La risposta dall'ufficio brevetti (negativa) è presente nei documenti a questo link: https://register.epo.org/espacenet/application?number=EP01986372

    RispondiElimina
  34. @tia

    secondo me in questo caso quello che conta non è la domanda accettata o rifiutata, ma su che tipo di know-how lavorasse Rossi prima di entrare nel campo LENR. Secondo me ci sono tutta una serie di materiali studiati per questa cella seebek che sono poi entrati sotto forma di catalizzatore dentro il nostro E-Cat...

    Saluti

    RispondiElimina
  35. >ma su che tipo di know-how lavorasse Rossi prima di entrare nel campo LENR

    Sinceramente guardare il TEG mi pare una perdita di tempo, tanto vale sparare a caso.
    Comunque, mi pare che proprio su questo blog Rossi abbia detto che lavorava sulla fusione fredda addirittura prima dell'annuncio di F&P (pre 1989).

    RispondiElimina
  36. Ottimo lavoro ma secondo me ci sono alcune cose trascurate. Per prima cosa lo schermo al piombo: quando viene attraversato dai raggi gamma questi vi lasciano l'energia che posseggono sotto forma di calore: per cui si scalda (credo che la maggior parte del calore finisca proprio lì) per cui l'acqua deve portare via anche il calore dello schermo; secondo punto negli esperimenti di fusione a bassa energia si usa sempre un anodo e un catodo, nel catodo viene messo il metallo che assorbe i protoni, infatti questi sono positivi per cui è necessario che nel reticolo cristallino vi sia un eccesso di elettroni per attirarli e una volta dentro evitare che essendo positivi si respingano e si caccino fuori l'un altro; Arata nei suoi esperimenti parla di nanopolveri immerse in una specie di qualcosa reso conduttore; per quel che riguarda le scorie essendo una reazione nucleare ovviamente si producono isotopi radioattivi ma sono tutti isotopi noti che decadono rapidamente per cui Rossi ha potuto aprire tranquillamente i suoi E-cat dopo un giorni senza problemi. Al Open Engenering mi piacerebbe partecipare anch'io, io sono un fisico.

    RispondiElimina
  37. @Daniele
    Il Boro viene citato nel brevetto i Rossi sull'e-cat che è di marzo 2009 credo... sull'utilizzo devo rileggermelo quando ho un'attimo di tempo...

    RispondiElimina
  38. Una nota sulle schermature: il piombo è l'elemento più usato per schermare i gamma e raggi X

    http://en.wikipedia.org/wiki/Radiation_protection

    la sua densità abbatte velocemente queste radiazioni ionizzanti. Purtroppo il fotone gamma è più o meno penetrante a seconda della sua energia. Quelli più penetranti richiedono più piombo per essere fermati. La famosa discussione se i due cm di piombo del generatore fossero sufficienti o meno dipendeva da che tipo di energia questi possedevano. Nel caso del decadimento beta+ che veniva descritto dalle prime teorie, questo spessore non era sufficiente a fermare i gamma a 511kev che ne sarebbero stati la diretta conseguenza. Sono i famosi "gamma mancanti" che hanno scatenato qualche polemica durante l'esperimento del 14 gennaio.

    Il boro invece è un elemento a basso numero atomico che ha una alta cross-section, ovvero la probabilità di reagire, con i neutroni. Infatti paradossalmente per fermare i neutroni si usano elementi leggeri ricchi di idrogeno (come il polietilene) caricati a boro o litio. I neutroni sono molto pericolosi perchè servono molti cm per poterli fermare. Spero di cuore che l'E-Cat non si metta mai a spararli in giro.

    Se volete fare delle prove e sapere quanti cm di piombo vi servono per sopravvivere nel reattore di Fukushima potete usare questo tipo di calcolatori

    http://www.radprocalculator.com/Gamma.aspx

    Giusto per la cronaca: lavoro nell'ingegneria dei radiofarmaci... e qualche volta capita di avere di fronte al naso delle sorgenti radioattive parecchio indiavolate.

    Saluti

    RispondiElimina
  39. @Cesare Vola

    In questo dispositivo parlare di "anodo" e "catodo" non è corretto dato che non esiste una differenza di potenziale imposta come negli altri esperimenti di fusione fredda. In questo caso la reazione è innescata (almeno per quello che si sa) solo dal calore e dalla penetrazione "catalizzata" dei protoni nel nucleo di Nickel.

    Come questo scaldi il tutto senza che esca una radioattività sostenuta è sinceramente un mistero. Se leggi le interviste di Stremmenos cita diversi fenomeni fisici alla base della mancata emissione di gamma e su come questi siano "termalizzati". Tenete conto che se davvero uscivano i gamma 511kev come da teoria "classica", calcolando il numero di atomi in gioco per i kw prodotti, Focardi, Rossi e Levi non erano più fra di noi.

    C'e' un mondo da studiare. La rivoluzione di questo dispositivo è più culturale che tecnologica :)

    Saluti again

    RispondiElimina
  40. eppure....a me , che da molto seguo il blacklightpower, spiace che non lo confrontiate....a me' pare molto molto simile; e se l'innesco fosse sodio (Na) e non palladio?
    comunque siete in gambissima!
    ok, go on...

    RispondiElimina
  41. Daniele io mi riferivo principalmete a Piantelli se la "chiave" è lo ione H- invece H+ questo cambia parecchio a livello di catalizzatore (elementi 1A 2A),invece la blacklight power era una similitudine; se poi Rossi (Celani sinceramente non sà cosa c'è dentro non vedo come possa escludere) dice il contrario direi che non è attendibile....

    RispondiElimina
  42. @Daniele

    Sucusa il brevetto è quello di agosto 2009:

    http://www.google.com/patents?id=84vwAAAAEBAJ&printsec=abstract&zoom=4&source=gbs_overview_r&cad=0#v=onepage&q&f=false

    RispondiElimina
  43. Jack della mia configurazione che nè dici??;la riprendo ,simile alla tua ipotesi con la pem ma la polvere viene caricata nello spazzio tra la membrana e la parete del cilindro (i condotti per le polveri e l'idrogeno sono invertiti)rispetto alla tua configurazione si ha una maggiore superficie e contatto diretto ed uniforme (senza idrogeno in mezzo) con il fluido.

    RispondiElimina
  44. @Daniele

    "Interessante anche il tuo ragionamento. Ma allora quell'ingrossamento e quel cavo sotto il core, che si nota nelle foto della versione piccola "nuda" (vedi tra le foto linkate da Tizzie qui sopra) cosa potrebbero essere in alternativa?"


    Quelli sono i fili del riscaldatore che, nella presentazione degli svedesi con foto, viene indicato come "principale".

    L'altro, il secondario, come ipotizza Tizzie, dovrebbe essere un riscaldatore a cartuccia, come quelli che ha mostrato in foto.

    Tutta la "fascetta" è un riscaldatore a mica (nella foto si legge anche quali siano le sue dimensioni (5x5cm), la tensione di lavoro (220v) e la potenza (300 watt).

    Nel link sotto si vedono bene quelle prodotte da una industria cinese.

    http://www.ht-heater.com/25/28/

    RispondiElimina
  45. "Se il disegno non è troppo lontano dalla realtà, data la quantità di metallo in pochi cm cubi è quasi scontato che la temperatura nel nucleo sia quasi uguale a quella acqua che gli scorre intorno"

    No, c'è un errore di fondo nel ragionamento.
    Con così poco metallo a disposizione e così tanto calore richiesto per l'evaporazione dell'acqua, non ci può essere una bassa temperatura nel core, ma bensì una temperatura molto, molto elevata.
    Oltre tutto Rossi afferma che mettendo in serie vari E-Cat, il vapore può essere portato a 550°C.

    L'innesco a 60°C non vuol dire che poi non si vada a T più elevate.

    Purtroppo, è mia ferma convinzione, non è la temperatura che innesca la reazione nucleare, ma qualcos'altro di diverso e in questo senso penso che Rossi faccia giustamente un fine lavoro di depistaggio.

    RispondiElimina
  46. Seguo anche io con passione questo blog e volevo segnalarvi anche questo interessamento della NASA (http://blog.newenergytimes.com/2011/05/06/nasa-working-on-lenr-replication-and-theory-confirmation/)
    Gigi

    RispondiElimina
  47. Esternando i miei più sinceri complimenti a jack per l'ottima rappresentazione 3D (uno dei miei hobby tra l'altro) mi sarebbe piaciuto che Rossi almeno ci elargisse un acqua, fuoco, fuochino ... :)

    RispondiElimina
  48. Due domande stupidotte:
    1. come si spegne il dispositivo? Suppongo che non basti " chiudere" il rubinetto dell'indrogeno. Quello residuo contenuto nel reattore lo farebbe funzionare per un mese... si fa entrare l'aria?
    2. E come viene "tolta" l'aria che era contenuta nel reattore prima dell'avvio della reazione?
    Gianpietro

    RispondiElimina
  49. Giampietro

    1-si scarica l'idrogeno in aria o comunque la camera di reazione viene "ripulita" dall'idrogeno, e l'acqua continua a raffreddare...

    2-non viene tolta....

    RispondiElimina
  50. @francescog

    Potrebbe benissimo essere come dici tu. Secondo me al punto attuale stiamo cercando di capire le macro questioni. Esempio: se studiassimo un motore a scoppio possiamo intuire se va a 4 tempi o invece a 2.

    La prima questione interessante è se c'e' una miscela nickel-catalizzatore ed una unica camera di reazionie o invece una membrana catalizzante che separa il nickel dall'idrogeno. O una via di mezzo fra queste due strade. Poi la configurazione fisica con cui il reattore è effettivamente costruito può prendere mille possibili alternative fra loro quasi equivalenti.

    Saluti

    RispondiElimina
  51. @JacK

    Riguardo eventuali membrane, un'osservazione acuta che ho letto e` che le alte temperature raggiunte all'interno del reattore (> 400 gradi C) disgregherebbero in poco tempo qualsiasi materiale organico. Dunque sarebbero da escludere nelle ipotesi.

    Inoltre, quanto a metalli rari o preziosi, Rossi, se tocca fidarsi delle sue parole, dice di non farne uso. Per cui niente palladio o platino, ad esempio.

    RispondiElimina
  52. due dubbi:

    1) il boro come schermo anti neutroni? e questi neutroni ad alta energia da dove vengono? Su vortex-l addirittura parlano di fissione del boro...
    2) ma perché fare il corpo principale in rame?

    è la prima volta che scrivo. seguo anche Krivit e Vortex-l. sono laureato in fisica a Bologna (quando Focardi era presidente del corso di laurea).

    Complimenti a Daniele.

    RispondiElimina
  53. @Author

    questo è un esempio di uso commerciale di polimeri borati attenuatori (questo vuol dire che ne fermi un numero statisticamente significativo, non tutti) di neutroni

    http://www.professionalplastics.com/it/King_Plasti-Shield_Borated_Polyethylene.html

    Inoltre per sapere di più degli usi del boro guardatevi link sulle terapie boro-neutroni.

    http://www.ingegneriabiomedica.net/Tematiche/5ST/5STmediconucleareA/5STmediconucleareA_nct/5STmediconucleareA_nct.htm

    Saluti

    RispondiElimina
  54. @Jack

    grazie per i link.

    ma secondo voi non è possibile che le conoscenze "LENR" di Rossi (al netto di Focardi) vengano da ambienti "americani"?

    Forse qualcosa bolliva in pentola e con Rossi la pentola è stata scoperchiata.

    Pare che la NASA stia partendo alla rincorsa (o forse erano già in corsa...).

    http://blog.newenergytimes.com/2011/05/06/nasa-working-on-lenr-replication-and-theory-confirmation/

    RispondiElimina
  55. @jack
    Per quel che riguarda la carica elettrica se nel reticolo del nichel ci fossero tutti quei protoni senza un corrispettivo di elettroni si respingerebbero e si "butterebbero" fuori a vicenda quando lo scopo principale del dispositivi è tenerceli dentro. Per i gamma mi sembrava di aver capito che Rossi parlasse del fatto che non ce n'erano fuori dal catalizzatore ma dentro mi sembra di aver letto che li hanno anche misurati. Ma forse non ho capito bene.

    RispondiElimina
  56. Il brevetto pare che parli di acciaio-boro ("steel-boron armored construction").
    La temperatura dell'idrogeno varia di parecchio: "hydrogen temperature is a variable temperature which varies in said range from 150°C to 500°C".

    Interessante anche l'iniezione pulsante di idrogeno: "hydrogen is injected into said tube under pulsating pressure".

    Il piombo c'e': "ead jacket (8) in turn optionally encompassed by a steel layer (9), said jackets (7, 8) being adapted to prevent radiations emitted from said copper tube"

    RispondiElimina
  57. Oggi all'università il prof ci ha parlato di reazioni radicaliche che implicano specie radicaliche.
    Per esempio l'idrogeno radicalico è quando da h2 rimane h con un elettrone spaiato. Questo avviene a alte temperature, circa sugli 800 gradi e per qualche secondo...può darsi catalizzi questo

    RispondiElimina
  58. (nel senso diminuisca la temperatura necessaria o ne aumenti l'effetto)

    RispondiElimina
  59. @Author
    Benvenuto a bordo!

    @Jack
    Grazie per i link anche da parte mia, ignoravo del tutto questo utilizzo del boro in medicina nucleare.

    @TUTTI
    Scusate ma crollo e vado a nanna, buonanotte.

    RispondiElimina
  60. @ Daniele
    @ JacK
    @ TUTTI

    Complimenti, un encomio solenne.

    Quando di dice: "Dare fuoco alle polveri" (nanometriche)!

    Chi ha fatto "i compiti a casa" e conosce la storia dalle origini non ha difficoltà ad intuire che "il futuro è nel passato".

    Una domanda stupida stupida:
    "Se nel giro di così poco tempo siete riusciti a mettere tanta carne al fuoco, e molta altra ne sta arrivando a stretto giro di posta, davvero pensate che gli americani (chiamiamoli così) non siano stati capaci, con le loro "strutture", a fare di meglio, in tutti questi lunghi anni?
    Mmmmm!!! Difficile vero?

    L'E-Cat nascerà, ma nascerà già vecchio. Ottobre rischia di essere troppo lontano. MA INTANTO NASCERA’!

    Ho letto della FF come “killer career”: è vero, è un’arma di distruzione di massa all’ “URANIO IMPOVERITO”!!!

    Con affetto



    p.s.:
    - Qualche negazionista dovrà fare scorte di vasellina, perchè con certi manuali di chimica sarà "dura" - Sono avvisati perchè ci stanno leggendo.
    - Non ho niente da spartire con il mio omonimo che da qualche giorno scrive su QOL.

    RispondiElimina
  61. Bello e potente il Blog. Ma non è un gioco!!

    RispondiElimina
  62. @qhdhd
    Né detto né pensato che lo sia! :)

    RispondiElimina
  63. @Daniele

    secondo me gli "americani" stanno andando giù di testa...

    ma forse non tutti.
    e forse Rossi è davvero un Prometeo.

    secondo te è possibile organizzare una discussione su 22passi circa la teoria fisica di questi fenomeni (Santilli, Widom/Larsen, eccetera)?

    RispondiElimina
  64. @Author
    Secondo me sarebbe un esercizio inutile oltre che una perdita di tempo.
    Comunque nessuno vieta a nessuno di divertirsi.
    Io non mi ci metto per 2 moivi:
    1) Non ho ancora la certezza matematica del funzionamento dell' e-cat
    2) Mi mancano le competenze per affrontare le tematiche senza rendermi ridicolo.
    nell'attesa di avere la certezza

    RispondiElimina
  65. @Andrea

    ammetto che non si può fare una discussione accademica su di un blog.

    speravo che le speculazioni sulla struttura interna potessero almeno aiutare ad escludere alcuni meccanismi oppure immaginarne altri come candidati più probabili.

    RispondiElimina
  66. Per il discorso temperatura interna/esterna. In effetti ci sono conti da fare prima di sostenere che il dispositivo abbia una certa temperatura nel core... adesso rompo le balle ad un mio amico che dimensiona sistemi di raffreddamento ad acqua per elettronica... poi vi dico. In effetti la mia supposizione che il delta T non sia molto ampio potrebbe essere sbagliata.

    Saluti

    RispondiElimina
  67. nel '96 la NASA lavorava sul progetto di Piantelli...probanilmente non ottenendo i risultati di oggi del sig. R.

    http://www.grc.nasa.gov/WWW/sensors/PhySen/docs/TM-107167.pdf

    RispondiElimina
  68. un po di storia:
    http://dodfuelcell.cecer.army.mil/library_items/Thermo%282004%29.pdf

    RispondiElimina
  69. lascio sempre a voi le valutazioni del caso:
    http://www.lenr-canr.org/acrobat/MizunoTanomalouse.pdf

    RispondiElimina
  70. Come suggeriva Author, sarebbe anche secondo me molto bello avere delle "versioni per il pubblico" delle teorie scientifiche potenzialmente dietro al fenomeno. Soprattutto Widom/Larsen che sembra stia suscitando molti consesnti.

    @Andrea.
    E' vero che siamo (io compreso) un'accozzaglia di soggetti che parlando di scienza e tecnica come si parla al bar di calcio. Persolamente ritengo che il metodo scientifico sia anche questo. La voglia di farsi domande, provare a darsi delle risposte, a criticarle con la logica ed un po' di esperienza senza pregiudizi... è il bello della scienza anche se nessuno qui è un esperto del campo o un ricercatore del settore.

    Con questo spirito forse non hai la verità in mano, ma secondo me sei sempre sulla strada giusta.

    Saluti

    RispondiElimina
  71. Complimenti, mi sembra plausibile, pero' se non ricordo male (mi sono perso il testo) in un claim del brevetto si parlava di pressione dell' idrogeno 'pulsating', ammesso che questo sia necessario andrebbe integrato, anche se il quadro di controllo appariva molto semplice, e quindi non vedo chi comanderebbe la pulsazione...

    Inoltre, riguardo al catalizzatore, Rossi in un suo articolo parla di Miniatoms, ovvero atomi di Idrogeno in cui l'elettrone entra a far parte del nucleo 'travestendo' temporaneamente il protone da neutrone per superare la barriera di Coulomb. Ammesso che questo realmente possa avvenire a temperature superiori allo 0 K il catalizzatore secondo me dovrebbe avere a che fare con questo, piu' che ionizzare.... come non ne ho idea.

    RispondiElimina
  72. qualcuno e' in grado di valutare se il "drogaggio" con SODIO puo aiutare anche contro la sinterizzazione delle polveri di Nikel?

    RispondiElimina
  73. Schampoo da competizione al fantomatico prof. lup. mannar. facente parte del gran consiglio dei dieci assenti Camillo Franchini da parte di Query on line. Ho la netta sensazione che il CICAP lo abbia definitivamente scaricato e questo per mè ha un doppio significato.
    Il primo è che difficilmente il Franchini continui la sua battaglia donchiscottiana su QOL (e questo un po mi dispiace perchè le perle di saggezza del chimico mi mancheranno), il secondo è che il CICAP sembra che stia assumendo una posizione più morbida sull'affaire E-CAT e questo è sintomatico del fatto che l'aria sta veramente cambiano.
    Saluti a tutti
    Alessandro

    RispondiElimina
  74. @jack
    Io ho paura di una scienza lasciata in mano a specialisti in quanto penso che così finisce col degenerare e poi anche Marconi era un dilettante allo sbaraglio

    @Fabietto
    Il fatto che l'elettrone si unisca temporaneamente al protone per divenire un neutrone per poi ridividersi subito dopo è ammesso dalla teoria ma in termini quantitativi non so se possa spiegare la fusione

    RispondiElimina
  75. Dal Blog di newenergytimes (http://blog.newenergytimes.com/)

    NASA Working on LENR Replication and Theory ConfirmationPosted on May 6, 2011 by Steven B. Krivit

    Sembra che la NASA stia tentando di replicare gli esperimenti di Piantelli e Focardi.

    Si precisa anche che la NASA non sta lavorando sulla replicazione dell'E-CAT di Andrea Rossi.

    RispondiElimina
  76. se tutto questo non si rivelerà una bufala vorrò vedere Bushnell (chief scientist at NASA) con poster in ufficio raffigurante il secchio da muratore in cui all'inizio Rossi e Focardi immergevano le prime versioni di reattori.

    RispondiElimina
  77. Jack e altri per adesso l'unica descrizione del fenomeno che abbiamo per i sistemi Ni-H è una parte del brevetto di Piantelli:http://www.wipo.int/pctdb/en/ia.jsp?ia=IB2009%2F007549&IA=IB2009007549&DISPLAY=DESC dopo la lista dei metalli di transizione e particolare il nichel.

    RispondiElimina
  78. @Cesare
    Secondo me e' l'unico modo per spiegare la fusione. Il protone non potrebbe superare la barriera di Coulomb, ma se si 'Traveste' da neutrone nulla gli vieta di essere catturato dal nucleo liberando poi nuovamente l'elettrone catturato che va ha occupare il suo posto nell'orbitale esterno (secondo me con emissione di gamma), quindi abbiamo una doppia cattura.

    @Jack
    Guardando qua e la'... sembrerebbe che la formazione del neutrone virtuale possa aumentare le sue probabilita' di avvenire su atomi nascenti (e quindi, ad esempio nel reticolo del Nichel) sottoposti ad una tensione di alcune centinaia di volt... e quindi questa tensione potrebbe essere introdotta nel tuo tentativo di reverse dell'e-cat.

    RispondiElimina
  79. A proposito, avete visto la descrizione dell'apparato contenuta nella richiesta del brevetto USA di Rossi? Sembra essere scritto o formattato in maniera leggermente piu` chiara di quello europeo, seppur sempre molto vago.

    Link al brevetto

    Su Vortex-l hanno inserito annotazioni (cosi` come riportate nel brevetto) sullo schema dell'invenzione:

    Schema con annotazioni

    Nello schema sopra, l'elemento numero 6 (contrassegnato da punti interrogativi, poiche' non descritto nel brevetto) dovrebbe essere una o piu` lamine rivestite di nickel preparato. Insomma, il "substrato da convertitore catalitico" che ho descritto qualche post piu` sopra, o qualcosa del genere.

    Leggendo le didascalie salta anche all'occhio che nel brevetto i materiali rame ed acciaio inox sembrano essere invertiti rispetto all'effettivo dove il tubo esterno e` di rame, e quello interno, apparentemente (non e` visibile), di acciaio.

    RispondiElimina
  80. "Dyer's fuel cell converts chemical energy, from the reaction between hydrogen...., directly into electrical energy. The device consists of a porous, aluminum-oxide membrane only 2,000 to 5,000 angstroms thick, sandwiched between two thin platinum films that serve as electrodes (see diagram)."
    ..............................
    http://findarticles.com/p/articles/mi_m1200/is_n6_v137/ai_8535907/

    RispondiElimina
  81. Da quanto capisco, l'ipotesi è che il protone dell'idrogeno, mascherato da neutrone per effetto dell'elettrone adiacente, riesce, se opportunamente facilitato con l'applicazione dell'energia esterna di innesco, a superare la barriera elettrostatica e ad entrare nel nucleo di nichel e trasmutarlo in rame con rilascio di energia.
    Ma per quale motivo (e ciò mi perplime ;)...) lo stesso fenomeno non capita naturalmente con altri elementi (es. carbonio o ossigeno ecc.)? C'entra secondo voi l'affinità del reticolo del nickel con l'Idrogeno?

    RispondiElimina
  82. @Gianpietro
    Da quello che capisco io l'elettrone dell'Idrogeno ha, anche in maniera naturale, una probabilita' di fuoriuscire momentaneamente dall'orbitale s per 'posarsi' sul nucleo, senza tuttavia formare un neutrone reale perche' i quark sono differenti ma dando allo stesso nucleo comunque carica nulla.

    Per questo motivo tale 'miniatomo' puo' collidere con altri atomi, anche senza forze esterne, visto che il miniatomo e' elettricamente neutro (fra l'altro per tale ragione e' indifferenti a campi applicati).

    Perche' questo succeda e' necessario che l'idrogeno sia atomico, e non H2 come in natura; questa rottura del legame molecolare puo' avvenire, secondo alcune ricerche, nel reticolo del Nichel e di altri metalli.

    Altri studi sembrano indicare che la formazione del miniatomo sia favorita dall'applicazione di una tensione... il motivo francamente mi sfugge... e credo sfugga a tutti.

    Questo non e' detto che non succeda agli altri elementi, ma il fatto che essi abbiano altri elettroni fa si che anche se accadesse all'elettrone 1s comunque non porterebbe a un miniatomo.

    @TUTTI
    Forse ci lasciamo fuorviare dalla normale accezione di catalizzatore. Rossi ha mai dichiarato sia una polvere? Anche una ddp fra elettrodi di materiale opportuno potrebbe essere, in senso letterale, un catalizzatore... francamente non riesco immaginare come un catalizzatore in senso usuale (una polvere che partecipa alla reazione senza far parte del prodotto finale) possa influenzare una reazione nucleare, il suo unico scopo potrebbe essere di favorire la formazione di H nascente, ma questo lo fa' gia' il nichel

    RispondiElimina
  83. @ gianpietro

    Ma l'hai letto chi l'ha scritto quell'articolo?
    (il protone mascarato :D)

    RispondiElimina
  84. @Gianpietro

    Ora che ci penso qualcosa di analogo succede anche a altri elementi... quelli che decadono per cattura k.

    In quel caso pero' dopo che l'elettrone si e' 'posato' il nuovo nucleo e' energeticamente favorito e decade beta+ per riequilibrare quark e spin. Oltre al fatto che non sarebbe comunque un miniatomo per via degli altri elettroni.

    @TIA
    Ecco il catalizzatore... mascara !!! Potremmo provare...

    RispondiElimina
  85. Questa non la sapevo: ho letto nei vecchi messaggi di un forum che l'apparato da 1MW doveva esser consegnato a gennaio 2011.

    RispondiElimina
  86. @Author: si puo` leggere nei vecchi messaggi del 2010 nel blog di Rossi (JONP), dove fra l'altro l'impianto da 1 MW era previsto essere composto da 50 reattori da 20 kW. Pero` al tempo non mi sembra che Rossi fosse cosi` determinato sulla data del debutto. Quella di Ottobre invece sembra essere quella decisiva, con tutte le volte che ha detto e ripetuto che sara` quella la data.

    RispondiElimina
  87. @Luigi (h 01:09)
    Anche tu però, aggiungi un particolare al nick, giusto per renderlo un Luigi "unico" e non un Luigi "anonimo", così non ci si confonde :)
    Grazie di tutti gli apprezzamenti.
    Concordo che sul mercato arriveranno subito gli E-Cat, ma gli E-Leophard, E-Lion, E-Tiger ecc. saranno per un po' appannaggio dei militari, ne ho tanto l'idea!
    Credo che le scorte di vasellina comincino ad esaurirsi! ;)

    @Author (h 08:39)
    Condivido la risposta di Andrea. Comunque sottolineo che i blog sono una grande invenzione: rispetto agli scopi per cui sono stati concepiti si stanno comportando ormai tipo le sonde Voyager... funzionano oltre ogni più ottimistica previsione! :)

    @Pietro F (h 09:44)
    Il primo link lo conoscevo, il secondo no, bene.

    @Alessandro (h 11:02)
    Lo dissi una mesata fa che Franchini era in via di scaricamento dal Cicap (non che gli tolgono la tessera ovviamente, però ha finito di fare Cristo in terra). Le mie voci di corridoio erano attendibili... piuttosto c'è stato un po' di imbarazzo e di inerzia da parte della redazione di QOL a prendere provvedimenti. Comunque il mio prossimo post voglio dedicarlo a tutto ciò. CON GRANDE SODDISFAZIONE! ;)

    @JacK (h 10:01) e Author (h 11:13)
    Promossi entrambi in side-bar! :)

    @Tizzie (h 11:45)
    Grazie per i link!

    @Tia (h 14.51)
    Vecchi messaggi di un forum?
    Come dire che vi tocca scavare sempre più in profondità per trovare qualche goccia di petrolio!!
    :-D

    RispondiElimina
  88. Ciao a tutti e complimenti per l'ottimo lavoro di informazione.

    Contribuisco con una cosa minima: un articolo che ho trovato sulle varie tecnologie di produzione di energia mediante fissione/fusione il quale riporta solo alcune righe (a fine p.74) che riguardano l'e-cat.

    http://www.elettronicain.it/Main/ScienzaTecno/contenuti/NUCLEARE.pdf

    Purtroppo non ci sono dettagli che possano delineare meglio le ipotesi di possibile struttura e funzionamento trattate qui....

    Rik

    RispondiElimina
  89. @My2Cents
    Mmh, con quella prima pagina lì sa tanto di polpettina avvelenata...

    @francescog
    È a questo che pensiamo entrambi rispetto alle prossime mosse dei negazionisti quando non potranno più negare che l'E-Cat funziona? ;)

    RispondiElimina
  90. @Tia
    >Questa non la sapevo: ho letto nei vecchi messaggi di un forum che l'apparato da 1MW doveva esser consegnato a gennaio 2011.

    Questo spiegherebbe perche' Rossi si e' catapultato a svelare al mondo la sua "invenzione" con una demo raffazzonata: per guadagnare tempo con gli investitori!

    RispondiElimina
  91. @fabietto
    L'idea che le particelle possano catturarne un altra per poi tornare alla posizione di partenza è vecchia e mi sembra fin troppo banale in quanto con un po' di calcoli si può stimare quanti eventi potrebbero succedere e non ci sarebbe niente di eccezionale in questo, insomma sarebbe vecchia normale fisica; io credo che la cosa sia più "strana" in fondo il nucleo è una cosa stranissima e fa quello che gli pare e non esiste nessuna teoria buona che lo spieghi; lo dice anche Stremennos nella dimostrazione del 14 gennaio quando parla dell' Hamiltoniana

    @Gianpietro
    Il fenomeno della cattura può avvenire solo dentro il reticolo cristallino per cui il problema è di fare entrare i protoni (più tanti possibili) nel reticolo poi ci pensa mamma natura a fare il resto. Se non ricordo male Rossi e Focardi hanno detto che lo hanno fatto anche con altri col nichel funziona solo meglio.

    @Jack
    Perchè non metti la prima immagine del catalizzatore (quella senza l'interno) sulla pagina di Wikipedia sul catalizzatore?

    RispondiElimina
  92. @Daniele

    Se ti riferisci al taglio dell'articolo hai ragione, mi sono permesso di segnalarlo solo perché mi ha colpito (in negativo) la sproporzione di spazio concesso alle vie "tradizionali" di produzione dell'energia in confronto alla creatura di Rossi.

    Seguo la vicenda e-cat da quando ho letto la notizia riportata da Alfonso Maruccia su Punto Informatico del 25 gennaio, e da lì ho tentato di seguire l'evoluzione delle cose principalmente nel tuo blog ma ovviamente ciò non fa di me un esperto.... sorry.

    RispondiElimina
  93. @Daniele io mi riferivo alla notizia di inzio sperimentazione a bologna ( attacchi in stile Franchini)....negare l'evidenza sarebbe da manicomio....

    RispondiElimina
  94. @daniele

    scusa il commento non in tema: ti ricordi quando hai riportato di possibili test dell'E-Cat da parte del DOD per propulsione di navi della marina US?

    Hai qualche altro dettaglio o aggiornamento?

    grazie in anticipo

    RispondiElimina
  95. @Il Santo
    Quali investitori? Quelli futuri in Grecia che investiranno solo se tutto funzionerà?
    Rossi ha sempre dichiarato di avere investito solo denaro proprio.

    @Cesare
    Credo che Jack sia via dal blog per uno, due giorni. Buono il suggerimento Wikipedia.

    @My2Cents
    No tranquillo!
    Mi riferivo all'articolo, non a te.
    Ambasciator non porta pena e hai fatto benissimo a segnalarlo! :-)
    E non voglio nemmeno dire che l'articolo sia fatto male: ma fa un po' ridere che in Grecia si consideri il reattore Ni-H una forma di energia "green" assimilabile alle rinnovabili, mentre qui lo si possa mettere "accanto" al nucleare a fissione. Fuorviante.

    @francescog
    Ok ho capito!
    Il gancio di oggi Franchini (ormai per me è un archetipo, rappresenta tutti quelli che condividono il suo livore contro ff e DF di Bologna) lo ha incassato in apparenza senza vacillare. Ma quando arriverà l'uppercut che dici tu, sarà KO. E si chiude almeno questo lunghissimo primo round.

    @Author
    Sì mi ricordo... ma guarda che quella era una mia pura illazione, la prima cosa che mi venne in mente (la seconda è stata un E-Cat Tank) quando Rossi di essere felice di un contratto appena firmato negli USA. Personalmente spero di sbagliare, però mi sembra ingenuo pensare che una tecnologia di questo tipo arrivi prima ai civili che ai militari,

    RispondiElimina
  96. @daniele

    visto che a ottobre/novembre iniziano le applicazioni civili ufficiali vuol dire che i militari ce li hanno già, gli E-Cat?

    RispondiElimina
  97. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  98. @Author...
    hai voglia...che i militari c'e l'hanno. hanno anche la bomba nucleare PULITA all Anfium-bomb MassDistrucWeap

    (pulita perche le radiazioni decadono subito dopo lo scoppio).

    ed hanno il piezonucleare che spinge anche il siluro russo Shukval (V:Wiki).

    @Dan
    "quando non potranno più negare che l'E-Cat funziona?"
    semplice, quando tutti vedranno che funziona...semplice watson! ciao

    Attenzione: INDAGATE il metallo SODIO come drogaggio del nikel!!
    come nel catalizzatore(!!) blackpowerlight.

    RispondiElimina
  99. @Author
    Continui a farmi domande di cui non conosco la risposta. Se dovessi fare supposizioni ti risponderei quello che ti ha risposto Mirco.

    @Mirco
    Rispetto al coinvolgimento dei militari, lo ritieni logico e verosimile, come me, o hai informazioni circostanziate?
    C'è qualche link dove si vedono i prodotti Blecklight Power? Si sono visti dei prototipi in funzione? sarei curioso di vedere se ci sono somiglianze ed analogie con l'E-Cat a livello di forma e dimensione intanto.

    RispondiElimina
  100. Mi sono diplomato all’I.T.I.S. Enrico Fermi di Frascati con la specializzazione in Energia Nucleare nell’ormai lontano 1985 e quindi non essendo più dopo tanti anni abbastanza ferrato in materia mi scuso fin d’ora se in questo post dico cose sbagliate o infondate.
    Ho letto sul suo blog l’ipotesi formulata dall’ing. Jack che però condivido fino alla sua prima ipotesi di costituzione interna dell’E-Cat, infatti penso che il vero problema da capire è come faccia un protone liberato del proprio elettrone a vincere la repulsione elettrostatica del nucleo di Nichel costituito da ben 28 protoni.
    Ebbene riflettendo sugli elementi in gioco nella supposta reazione nucleare Ni – H, e cioè nano particelle di Nichel e atomi di idrogeno sotto pressione e temperatura intorno ai 400 – 500 gradi C°, mi è venuta in mente una idea che, seppure semplicistica nella sua formulazione, è fondata su due effetti fisici noti da tempo: la cattura elettronica K da parte di un protone e l’effetto termoionico.
    Infatti l’unico elemento tenuto segreto da Rossi in merito alla reazione è l’elemento catalizzatore che amplificherebbe la reazione e quindi la produzione di calore rispetto al modello già proposto da Piantelli e Focardi.
    Ora se la cattura elettronica K fosse quello che si verifica nell’E – Cat il neutrone così formatisi potrebbe penetrare nel nucleo di Nichel senza risentire della barriera di Coulomb e con un successivo decadimento Beta- trasmutarlo in rame.
    Data per possibile questa ipotesi resta da chiedersi quale probabilità essa abbia di verificarsi nella miscela pressurizzata di nano particelle di Nichel e atomi di idrogeno. Se Infatti se ne verificassero pochissime non penso che ne scaturirebbe un guadagno di energia totale così eclatante.
    Se però tali reazioni avessero una maggiore probabilità di verificarsi con l’aumento del numero di elettroni liberi presenti nella suddetta miscela, allora la funzione del catalizzatore tenuto segreto da Rossi potrebbe essere proprio quella di aumentarne il numero.
    Mi è venuto perciò spontaneo pensare all’effetto termoionico utilizzato nelle vecchie valvole.
    La supposta reazione nucleare nell’E – Cat viene infatti avviata con una resistenza elettrica che lo riscalda al suo interno fino ai 400 – 500 C° che guarda caso è la temperatura alla quale viene maggiormente generata la fuoriuscita all’esterno degli elettroni liberi del Bario e degli ossidi in generale.
    La mia ipotesi è quindi che l’E – Cat di Rossi sfrutti l’effetto termoionico di una resistenza di nichel o tungsteno ricoperta con il catalizzatore segreto, costituito da uno o più ossidi miscelati insieme, per produrre nelle immediate vicinanze di esso una costante nube di elettroni liberi nello spazio occupato dall’idrogeno, aumentando così la probabilità di reazioni di cattura K e la formazione di neutroni, i quali venendosi a trovare a strettissimo contatto con le nano particelle di Nichel ne penetrano i nuclei con una frequenza tale da generare l’eccesso di energia misurato.
    D’altra parte, come osservato dall’Ing. Jack, il fatto che Rossi abbia consegnato ai fisici svedesi il materiale esausto della reazione affinché potessero analizzarlo fa supporre che il catalizzatore non sia mescolato con il nichel e l’idrogeno, poiché in tal caso sarebbe stato impossibile o molto laborioso estrarlo per fare in modo che non venisse individuato. Ne consegue che esso nell’E – Cat sia semplicemente immerso nella miscela di nano particelle di Nichel e Idrogeno, appunto come può esserlo un filamento ricoperto da un materiale emettitore termoionico riscaldato dalla corrette elettrica alla temperatura di 400 – 500 C°.
    Enzo de Angelis
    Deangelis.enzo@alice.it

    RispondiElimina
  101. @daniele
    @anonimo

    si è parlato su vortex-l di una possibile configurazione a "valvola" che coinvolgeva le termoresistenze e che poteva servire ad arricchire il flusso o la nuvola di elettroni candidati a interagire col protone.

    da quel poco che ho letto (presentazioni divulgative) non pare questa una cosa tipo Widom/Larsen?

    comunque incollo link e testo di vortex-l

    http://www.mail-archive.com/vortex-l%40eskimo.com/msg46338.html

    > I think Rossi has one extra trick up his sleeve. I could never figure
    > out the electrical wiring for the "heaters" and why he needed the band
    > heater in addition to the auxiliary heater in the end pipe. It now
    > occurs to me that he is flowing current between these two "heaters"
    > causing a huge surplus of electrons within the Ni powder. I think
    > these excess electrons are the catalyzer which causes the
    > amplification of the heat energy. By what exact method, I am unsure;
    > but, it would explain how he controls the reaction. It is literally
    > modulated by the electron flow sort of like a thermonic "valve".

    RispondiElimina
  102. @ Enzo de Angelis

    Il neutrone non risente della barriera coloubiana, ma non è neanche tele-guidato. Ci vorrebbe una enorme produzione di neutroni per colpire un numero sufficiente di nuclei, data la bassa sezione d'urto.
    Ed una alta attività neutronica significa che il materiale che costituisce l'e-cat si attiva e diventa radioattivo.
    Tra l'altro Focardi ha detto che non ci sono neutroni.

    RispondiElimina
  103. @tia

    questi meccanismi "strani" (neutrone a bassa energia ULM, neutrone virtuale, miniatomi, eccetera) non vogliono assolutamente i neutroni veloci (utili per fissione).

    hanno bisogno di un certo numero di neutroni a "bassa mobilità" assorbiti dal nucleo di nickel e successivo decadimento beta e quindi aumento del numero di protoni e quindi trasmutazione in rame.

    RispondiElimina
  104. @Enzo De Angelis
    Grazie per avere postato tu il testo che mi avevi mandato via email qualche giorno fa. M'ero annotato mentalmente di farlo come mi avevi chiesto... è solo che dal portatile accedo alla posta solo tramite webmail e lì ritrovare una mail in mezzo a tutte le altre è un'impresa!

    @Author
    Lascio la parola e la discussione a chi è più competente di me.

    RispondiElimina
  105. @daniele

    come fossimo al bar, dopo il terzo prosecchino.

    ma la questione se il catalizzatore sia una polverina aggiunta oppure un processo (come l'innaffiamento elettronico di una valvola) è di molto interessante.

    RispondiElimina
  106. @Author
    Lo so che è importante, e infatti vi leggo con attenzione... a parte gli 8 esami che detti al biennio di ingegneria, la mia cultura è umanistica e cedo la parola quando vedo che la discussione va oltre le conoscenze scientifiche che possiedo.
    P.S. Altro che prosecchino... ho proprio fame adesso! Prendo le stampelle e vado in cucina a prepararmi qualcosa per pranzo :)

    RispondiElimina
  107. Vorrei solo aggiungere, se non ricordo male, che un neutrone che si forma per cattura k è lento e ha una vita molto breve e se non fa in tempo a penetrare un nucleo di Nichel, o ad essere assorbito dal boro o dal piombo del rivestimento circostante, cessa di esserlo con un successivo decadimento B-.
    Mi scuso di nuovo se dovessi dire cose errate ma sono passati ormai 35 anni dal mio diploma, che ho preso nel 1975 e non 1985 come ho scritto nel post precedente. Aggiungo inoltre che anche nel caso ipotizzato da Emilio del Giudice, in merito ad una azione coerente degli elettroni per aiutare la fusione di due nuclei, una loro maggiore disponibilità ottenuta con l'effetto termoionico potrebbe in qualche modo essere importante.

    RispondiElimina
  108. @enzo de angelis

    in effetti qui stiamo facendo considerazioni qualitative piuttosto generali.

    e le varie teorie alternative (Santilli Widom/Larsen eccetera) non sono state ancora verificate/falsificate.


    (in questa presentazione Larsen cerca di descrivere un modo di produzione di un neutrone a partire da un protone e un "heavy mass surface plasmon polariton electron", qualsiasi cosa voglia dire... )

    noto che accenni ad una possibile interazione neutrone-boro (riferendoti immagino all'acqua borata o all'acciaio borato di Rossi). In effetti qualcuno (su vortex-l per dire) cita questa interazione (fissione del boro?) come fonte dell'energia.

    i più immaginano i neutroni interagire col nickel e il boro usato solo per frenare e abbattere la frazione di neutroni eventualmente con energia bastante a uscire dall'e-cat (il boro come radio-protettore insomma).

    la mia opinione è che qualcuno sappia esattamente quello che succede e se ne stia zitto.

    L'improvviso annuncio della Nasa mi ha convinto del fatto che Rossi abbia tolto il tappo a una bottiglia di vino già pronto.

    senza una teoria sarebbe difficilissimo gestire tutte le variabili del problema e gestire, ad esempio, la scala geometrica del reattore.

    Rossi dice di aver provato decine di migliaia di combinazioni di polveri. E le combinazioni dei regimi di pressione? Nel tempo? E la temperatura? E le distanze di lavoro delle interazioni? E le impurità non volute? E quelle volute?

    Poi magari è andata come la macchina a vapore di Watt: funzionava ben prima che qualcuno descrivesse il ciclo di Carnot.

    RispondiElimina
  109. @ tutti

    questo il link per le slides di Larsen (grazie al sempre ottimo Krivit di NET, un Widom/Larsen evangelist):

    http://www.newenergytimes.com/v2/sr/WL/slides/2009Feb7LatticeEnergySlides.pdf

    RispondiElimina
  110. ... un bottiglia di prosecco potrebbe giusto aiutarmi a capirci qualcosa...

    @Author
    Io continuo a immaginare il miniatomo come interagente col Nichel. Parlo di miniatomo perche' la formazione di un neutrone da parte di un atomo di idrogeno e' energeticamente sfavorita, si deve accompagnare a emissione di neutrini e, soprattutto perche' continuando ad aggiungere neutroni al nichel potresti arrivare solo al Cu63, e nelle polveri analizzate vi era anche il Cu65. Inoltre in questo caso dovremmo trovare, sempre nelle polveri, tutta la gamma isotopica del Ni compresi gli isotopi instabili...

    A proposito di questo a me continua a turbare il fatto che il rame delle polveri esauste avesse la composizione isotopica del rame naturale...

    Io escluderei una fissione del boro sia per il motivo sopra (secondo me non si puo' produrre un neutrone da un H) sia perche', anche se fosse, il neutrone sarebbe lento.

    Mi lasciano invece perplesso le teorie di Mills sull'Hydrino, perche' mi pare che possano avvicinarsi all'e-cat... Qualcuno ha analizzato l'idrogeno usato dell'e-cat?

    Riguardo al catalizzatore: Inseguendo la mia teoria preferita (quella del miniatomo che si lega al nucleo di Ni) il catalizzatore dovrebbe favorire o la formazione del miniatomo o il suo legarsi con il Ni. Visto che mi sembra difficile influenzare il comportamento di un neutrone virtuale io propendo per la formazione del miniatomo; se non ricordo male avevo letto da qualche parte che la formazione di un miniatomo potrebbe essere favorita dall'applicazione di una ddp. Qualcuno ne sa' qualcosa? Altri possibilita'???

    RispondiElimina
  111. @Fabietto
    @daniele

    se è per quello nelle polveri esauste c'era pure del ferro...

    in effetti non so se la composizione riscontrata in Svezia sia compatibile con questa teoria delle trasmutazioni. Magari la polvere esausta deve essere raschiata da pareti di rame e/o acciaio...

    Per quanto riguarda la teoria: il neutrone non si formerebbe dal protone e il neutrone di un atomo di idrogeno ma dal protone libero e da un elettrone di questo "plasma" di elettroni che si crea nelle polveri metalliche e che potrebbe essere arricchito ed eccitato da flussi elettronici aggiuntivi, regimi di pressione, innalzamento della temperatura e (hai visto mai) campi elettromagnetici aggiunti.

    Larsen Widom e Srivastava dicono che uno di questi super-elettroni interagisce con un protone e genera un neutrone e un neutrino (vallo a cercare, poi, 'sto neutrino).

    Il neutrone dovrebbe essere un neutrone ULM cioè Ultra Low Momentum.


    Una richiesta a Daniele (che ho capito essere umbro): a Perugia è venuto a insegnare da qualche anno (Relatività e QM) proprio il Srivastava che ha lavorato su questa teoria.

    Non sarebbe possibile andarlo a intervistare?

    RispondiElimina
  112. @tutti

    ma sta cosa della "valvola" non mi esce dalla testa.

    vi ricordate i passaggi sul JONP in cui Rossi diceva che per fermare la reazione toglieva i Watt in entrata?

    e tutti a pensare "ma se quelli servono per la termoresistenza e ormai il reattore è rovente come faccio a fermarlo?".

    e se togliendo quell'input power fermassi invece (anche) un flusso elettronico? allora forse si che impoverirei la nuvola-plasma di elettroni sino ad abbassare la reazione.

    ma chissà...

    RispondiElimina
  113. @Author

    anche io, sebbene non sia assolutamente un esperto in questo campo, trovo strana la presenza di due resistenze elettriche(una interna ed una esterna al reattore) e questo mi fa pensare che il loro scopo possa andare ben oltre il semplice riscaldamento iniziale del composto. Oltretutto come da te accennato non si spiegherebbe come farebbe a fermarsi la reazione, semplicemente staccando la corrente di entrata, quando il reattore è già rovente per effetto della reazione stessa.

    Riporto di seguito la risposta data oggi da rossi Rossi alla domanda di un lettore sul blog di JONP dove Rossi conferma la presenza di una valvola di sicurezza per ridurre velocemente l'idrogeno nel reattore.

    Secondo voi questa valvola potrebbe avere un ruolo anche nel normale spegnimento del reattore o solamente in caso di reazione incontrollata?

    Gilbert Schmidt
    May 10th, 2011 at 7:00 PM
    Starting last week, I have finally finished reading through the thousands of comments.
    I am surprised that no one asked about what appeared to me, to obviously be a safety valve, on some of the reactors, to reduce the hydrogen pressure fast, to stop a run away reation.

    Since no one has asked about this, and so as not to give ideas to people who want to build one themselves,
    If you think it is better to not post this question, then please do no post this.

    1 Is it a safety valve ?
    2 If so, what pressure is it set at ?
    3 do you have a safety valve on the smallest reactors you are now using ?

    Gilbert Schmidt .
    DocScience@hotmail.com


    Andrea Rossi
    May 11th, 2011 at 3:31 AM
    Dear Mr Gilbert Schmidt:
    1- yes
    2- confidential
    3- yes
    Warm regards,
    A.R.

    RispondiElimina
  114. @AC/DC

    comunque la corrente immessa forse va anche a delle resistenze.

    l'e-cat deve essere pensato come collegato a un serbatoio di idrogeno con pompa per arrivare alla pressione di lavoro (che ora non ricord).

    secondo me di idrogeno se ne consuma poco per cui in realtà la cella la si svuota e la si riempie senza aver consumato tutto.

    la valvola di sicurezza la metteranno per non eccedere in pressione e crepare il reattore (anche qui tutte le speculazioni sulla robustezza del rame che si vede invece dell'acciaio).

    RispondiElimina
  115. @Author
    Io ho un vago ricordo che bisognava togliere i watt e aumentare la portata dell'acqua per raffreddare...

    In ogni caso, se i watt in entrata servono ad altro oltre a riscaldare si dovrebbe vedere dalle curve di output. Se il riscaldamento dell'acqua si arresta bruscamente dopo l'arresto dell'input power probabilmente serve ad altro oltre al riscaldamento, altrimenti un calo graduale della potenza erogata indicherebbe che la reazione si arresta gradualmente con il raffreddamento... sempre che non ci sia qualcosa di meccanico che scatta arrestando il tutto in assenza di alimentazione.

    RispondiElimina
  116. @Author
    Grazie per il link su NET, Steven "Steve" Krivit è un mito! :)
    Sì, so che Srivastava sta a Perugia... prima o poi. Ma ti assicuro che tra lavoro e figlia e adesso blog sono SATURO...

    @Fabietto e tutti
    Se ricordo bene in occasione del test di 18h di febbraio la portata dell'acqua non è stata aumentata quando il reattore è stato spento, ma le condizioni di quel test erano diverse da quelle degli altri: grande portata d'acqua, piccolo delta T. Per spegnere il reattore, se ricordo bene - ma la cosa mi colpì - Rossi agì su due regolazioni della blue box: in una alzò il valore indicato dal led, viceversa nell'altro lo abbassò portandolo a zero... poi - sempre se ricordo bene - aspettò una decina di minuti per chiudere l'acqua e staccare la corrente. Non ci metterei la mano sul fuoco, ma per lo meno questo è quello che mi ricordo.

    RispondiElimina
  117. @Daniele

    lungi da me l'intenzione di essere incalzante o invadente.

    ma se riesci con Krivit e Lewan a mettere insieme un po' di referenze e domande vengo io da Bologna a farle e registrare le risposte per te.

    e sennò aspetto...

    RispondiElimina
  118. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  119. @Daniele...gia conosco bene il Blacklightpower...e da poco anche l'E-Cat.
    anche questo BLP e' scaldato all inizio da resistenza esterna.
    E' del TUTTO SIMILE, se non proprio uguale !! almeno per TUTTO quello che si sa dell e-cat.

    la differenza sta solo nel fatto che la' mettono anche il drogaggio del nikel, fatto con il (metallo) Sodio Na.

    metto un disegno, scorri sopra
    (in alto a Dx, sul cilindro bianco)che appaiono finestre

    www.blacklightpower.com/FLASH/SolidFuelReactorDesign.swf

    RispondiElimina
  120. @mirco: Io credo sia possibile che Rossi, durante la sua permanenza negli Stati Uniti, abbia saputo del BlacklightPower ed abbia tentato di replicarlo, poi durante approfondimenti informativi e` venuto a scoprire che si e` lavorato in passato sulle stesse reazioni anche in Italia (Focardi-Piantelli) e da li` e` nata la collaborazione con Focardi.

    Dubito altamente che ci abbia lavorato a partire dalla fine degli anni '80 come ha detto in un'intervista.

    RispondiElimina
  121. @jack
    I gamma si producono, ricordavo di averlo letto ma non sapevo dove, sta nell'intervista di Rossi rilasciata a NyTeknik l'undici marzo dove dice:
    "We observed gammas under the 300 keV range";
    per cui secondo me nell'E-cat ci vuole la schermatura al piombo anche per recuperare l'energia dei gamma.

    RispondiElimina
  122. @Tizzie: sono ragionevolmente convinto anche io che Rossi non ci lavori sopra dalla fine degli anni '80. Perche' l'abbia detto non saprei; sembra un ingenuo tentativo di togliersi di torno dei dubbi, ma cosi' ne fa solo venire. Poi magari e' tutto verissimo.

    Pero' non trovo niente di particolarmente rilevante che rimandi alla BLP. Perche' non CETI? Perche' non Piantelli o i giapponesi? E perche' non forse la cosa piu' probabile: mentre lavorava a qualcos'altro (il TEG? il crack di qualche molecola?) gli e' venuta di cu... ehm, di fortuna. Poi, certo, ci vuole anche la testa di capirlo che hai avuto la botta e andare avanti a testa bassa. Con qualche inevitabile errore.

    @jack: i gamma e il piombo... se ne e' parlato tanto ma... il mio dubbio e': guardando gli ultimi e-cat fasciati e sfasciati si vede che c'e' il gatto vero e proprio (rame, alla vista), uno strato apparentemente termoisolante (Rossi sta valutando qualcosa di piu' efficiente e meno ingombrante) e poi il piombo. Ho capito male io? Perche' se cosi fosse, come fa il calore dal piombo a raggiungere di nuovo il rame attraversando lo starto isolante, piuttosto che andarsene verso l'esterno?

    RispondiElimina
  123. scusate il doppio post: dove si legge @jack, nel precedente, si deve leggere @Cesare

    RispondiElimina
  124. @Author
    Grazie della proposta! Beh, però aspettiamo che riesco di nuovo a camminare e uno spazio in un weekend, se Srivastava è disponibile, prima o poi lo troviamo. E pure l'dea di coinvolgere Steve e Mats a distanza non è niente male... ok, ci lavoro sopra! :)
    Tu di dove sei e - come direbbe Franchini - in cosa sei laureato? :)))
    Scherzi a parte, te lo chiedo perché non mi sentirei in grado di condurre da solo un'intervista che immagino molto tecnico-scientifica.

    @MIrco
    Altra guerra di brevetti alle porte...?
    Speriamo di no!
    Con queste nuove tecnologie, simili ma frutto di diversi gruppi di ricerca, l'analogia dovrebbe essere quella della concorrenza tra le case automobilistiche... sarebbe meglio per tutti.

    @Tizzie
    Piantelli ha un anno di ritardo (minimo) da Rossi.
    BlackLight Power com'è messa? quando ha pianificato di andare sul mercato?
    Sarebbe curioso comunque che un "replicatore" arrivi al traguardo prima dei (supposti) replicati...

    @Cesare
    Anche io ricordo bene che durante l'intervista a febbraio mi disse che lo "schermaggio" serviva anche a "termalizzare" i gamma.

    @Zippo
    In effetti, pensandoci bene, non riesco a capire dove sta lo schermagio di piombo/boro... guardando le foto fuori vedo solo materiale isolante avvolto da stagnola o nastro isolante... sta dentro al core stesso allora? ma c'è lo spazio?? Però sarebbe proprio quello il punto migliore per termalizzare i gamma. Sto ragionando da idraulico della domenica, niente di più.

    Buonanotte a tutti, vado a nanna.

    RispondiElimina
  125. @Daniele

    sono laureato in fisica e sono di Bologna.

    se dai l'email mi presento come si deve e senza annoiare il resto dei commentatori.

    infortunato? in bocca al lupo.

    RispondiElimina
  126. Intervengo di nuovo per approfondire un punto specifico dell’ipotesi fatta nei miei precedenti post.
    Il Prof. Focardi in una intervista ipotizza che il catalizzatore segreto serva a scindere l’idrogeno molecolare in idrogeno atomico per favorire la fusione con il nichel, aggiungendo che al momento però nessuno sa come ciò possa accadere vista la forte repulsione elettrostatica esistente tra i due nuclei. In ogni caso egli afferma che comunque l’aggiunta di tale catalizzatore non provoca di per sé la reazione ma la amplifica, visto che senza di esso comunque si era già prodotto un eccesso di calore intorno ai 50 w.
    Dunque il catalizzatore dovrebbe avere una duplice funzione: scindere l’idrogeno molecolare in idrogeno atomico e amplificare il numero di fusione dei nuclei. E’ in questa seconda funzione che, a mio parere, gli elettroni potrebbero svolgere una azione decisiva favorendo la cattura K da parte del protone idrogeno o producendo una forza coerente che riduce la repulsione elettrostatica tra i due nuclei. Per quanto riguarda la cattura k a me risulta che essa possa avvenire solo in presenza di un elettrone sull’orbita nucleare k e non col protone ionizzato, cioè liberato del suo elettrone orbitale.
    Mi viene quindi da pensare che in presenza di una forte concentrazione di elettroni intorno agli atomi di idrogeno, prodotta dall’effetto termoionico, la repulsione elettrostatica tra di essi dovuta alle loro cariche negative possa destabilizzare l’elettrone orbitale del protone di idrogeno, avvicinandolo ad esso e favorire così la cattura K. Un ultima osservazione lapalissiana, se anche i fisici svedesi, oltre a Levi e Focardi, affermano trattarsi di una reazione nucleare le cose sono due: o si tratta di una reazione ancora sconosciuta o si tratta di fusione e in questo caso, se non c’è errore nelle misure, una spiegazione ci deve essere per forza, qualunque essa sia.

    RispondiElimina
  127. @Daniele mi dice:
    Q: "Altra guerra di brevetti alle porte...? Speriamo di no!"
    A: CERTAMENTE NO! perche si puo brevettare il particolare tecnico meccanico ma per LEGGE INTERNAZIONALE, NON si possono brevettare i principi fisici (giuro, e sicuro al 100%)
    ...................................
    @EdeA
    "Il Prof. Focardi in una intervista ipotizza che il catalizzatore segreto serva a scindere l’idrogeno molecolare in idrogeno atomico per favorire la fusione con il nichel..."
    mentre BLP ipotizza secondo la legge GUT, non solo H1, ma anche H1/2...H1/4...ed H1/8 in forma subatomica....

    RispondiElimina
  128. @Author
    L'email la trovi nel menù in alto - sezione CONTATTI.
    Un fisico di Bologna... meglio di così!
    Che clima si respira lì da te attorno alla vicenda Rossi-Focardi? Questo puoi raccontarlo a tutti.

    @Enzo De Angelis
    Grazie ancora per i tuoi spunti di riflessione.

    @Mirco
    Ok grazie, quello che dici mi rincuora! :)

    RispondiElimina
  129. P.S. Noto che, ripristinato il funzionamento di Blogger dopo l'interruzione di oggi, la mia firma "Daniele" si è trasformata in "22passi"... beh, perché no?! Penso che la lascio così! :-)

    RispondiElimina
  130. @22passi

    in realtà mi occupo di software per automazione industriale per cui non ho contatti diretti con il dipartimento.

    vecchi colleghi di studio (quando arrivò il fax con il paper di Fleischmann & Pons io ero al secondo anno e andi in biblioteca a fotocopiarmelo) mi raccontano quello che si legge nei blog: tanti sospetti e tante speranze.

    Devo dire che solo la credibilità di Focardi e Levi sta dando a Rossi l'opportunità di presentarsi.

    Speriamo bene!

    RispondiElimina
  131. @Daniele
    Non so se ne avete già trattato da qualche parte è solo qualche giorno che seguo il tuo blog...
    Alcuni ritengono (oltre al discorso teorico tutto da sviluppare) che ci siano dei dubbi anche sui metodi sperimentali utilizzati, in particolare scaldare l'acqua sopra i 100°. Questo per il problema di calclo dell'entalpia del vapore, che se non calcolato correttamente può fortemente ridimensionare il calore in eccesso prodotto.
    Che tu sappia c'è un motivo specifico per il quale nei reattori sperimentali si debba scaldare l'acqua a 100° ? C'è qualche scienziato indipendente che ha fatto commenti relativamente a questo ?
    Grazie ciao

    RispondiElimina
  132. @TUTTI
    Ho appena trovato delle interessantissime slide di Lino Daddi in cui nelle conclusioni si dice:

    "Quando viene assorbito un neutrone virtuale, i gamma emessi totalizzeranno una energia inferiore rispetto alla cattura (n,y) del neutrone reale. "

    Ed ecco una possibile spiegazione per i pochi (se ci sono) gamma emessi e un possibile vero motivo per cui Rossi ha impedito la misurazione dei gamma.

    @Author
    Ma guarda un po'... anche io mi occupo di automazione industriale, potremmo offrirci a Rossi di studiare la parte di controllo... ;)

    RispondiElimina
  133. @Fabietto

    Se non ho capito male nella presentazione del 14 gennaio Rossi non ha impedito la misurazione totale dei gamma, ma solo del loro spettro (immagino voglia dire la distribuzione energetica, ma lascio l'approfondimento a chi ne capisce più di me...).

    La motivazione la spiega lo stesso Rossi nella risposta allo scenziato a cui è stato negato il permesso di misurare:

    http://www.youtube.com/watch?v=u-Ru1eAymvE&feature=related

    (dal minuto 09:35)

    Quindi i pochi gamma che ci sono, se analizzati a dovere, svelerebbero l'arcano a chi è del mestiere.

    RispondiElimina
  134. @Author
    Mi colpisce il rispetto e credito che circonda la figura di Focardi. Sicuramente Rossi non lo ha scelto a caso, ma sbaglia di grosso che si immagina che sia uno sprovveduto caduto in un imbroglio... Levi mi ha raccontato qualche aneddoto sulla carriera di Focardi che denota esattamente il contrario: è uno scienziato molto capace e scrupoloso. Poi chiaramente il derby tra fisici sperimentali come lui e fisici teorici e tutto un altro discorso! :)

    @Gwon
    Ciao, è un po' che leggo i tuoi commenti. Benvenuto.
    Sui limiti, dubbi e complicazioni della prova col vapore ne abbiamo parlato alla nausea a suo tempo. Una bella prova a delta T di una cinquantina di gradi e portata da rubinetto piuttosto che da pompa peristaltica (il test di febbraio con un delta T maggiore praticamente e con molti osservatori competenti attorno) taglierebbe la testa al toro, te ne potrebbe parlare ant0p.
    Penso che le turbine girano meglio col vapore che con l'acqua calda, forse per questo Rossi ha preferito fare soprattutto test a 100° piuttosto che limitare l'E-Cat alla funzione scaldabagno :)
    Gli scettici diranno invece che l'ha fatto per poter pasticciare sui dati della potenza in uscita (vapore umido o vapore secco?). Chi era presente ai test ritiene che, rispetto agli ordini di grandezza coinvolti, i margini d'errore fossero assolutamente pertinenti. E io credo a loro più che a quelli che passano il tempo a fare la moviola da casa.

    @Author e Fabietto
    Mettetevi d'accordo con Vanesio, anche lui sta lavorando se non erro sul software per il controllo! :)

    @My2Cents
    "Quindi i pochi gamma che ci sono, se analizzati a dovere, svelerebbero l'arcano a chi è del mestiere".
    Direi proprio di sì! :)

    RispondiElimina
  135. @22passi

    Focardi è sicuramente rispettato e benvoluto (al di fuori delle beghe sui grandi esperimenti CERN che coinvolgoni altri baronati).

    Anche la presenza di Levi egli altri è importante (come misuratori imparziali e con una reputazione da difendere).

    A dire la verità mi piacerebbe vedere anche un prestigiatore nel gruppo di controllo. Al Cicap raccontano ancora di come solo il mago Alexander riuscì a "beccare" in flagrante Uri Geller durante una dimostrazione fatta apposta davanti a scienziati italiani.

    RispondiElimina
  136. @zippo,@22passi
    Io penso che si siano due schermi al piombo o boro piombo; uno all'interno che serve a termalizzare i gamma uno all'esterno nel caso che il primo si crepi (scusate la battuta ma è d'obbligo altrimenti si crepa); per cui io l'E-cat, quello nudo, me lo immagino come un cilindro di piombo nel cui interno scorre l'acqua e nell'interno ancora c'è la camera della reazione che è molto piccola (del resto contiene pochi grammi di nichel e idrogeno + resistenza e la parte segreta); l'acqua assorbe la maggior parte del calore dal piombo ma anche dalla camera della reazione dove assorbe il calore dei rinculi; infine la coibentazione esterna che serve ad evitare la dispersione del calore.

    @Tizzi, Zippo Ricordo un intervista di Rossi in cui diceva che aveva provato a replicare l'esperimento di Fleishmann e Pons; per cui lavora selle LENR esattamente dalla fine degli anni ottanta.

    RispondiElimina
  137. @ tutti

    io sono curiosissimo di sapere la vita e le opere di Rossi prima dell'e-cat, la sua avventura americana e di come ha beccato Focardi...

    RispondiElimina
  138. Author
    solo una piccola cosa.
    Mats Lewan (scrive su nyteknik)ha una grande stima del passato di Rossi.
    Leggendo nella posta ,asserisce che Rossi con la Petroldragon era avanti con i tempi e in un paese così mafioso era logico che venisse ostacolato.
    Ad esser sincero è stato l unico che ho sentito parlare ,sicuro di ciò che dice,in questo modo sul passato di Rossi.
    Prova a scrivergli.

    RispondiElimina
  139. @robi

    della Petroldragon non mi interessa niente.

    sono molto più curioso degli eventuali rapporti di Rossi con il DOD degli US, con il Naval Research Lab e con gli ambienti industriali e istituzionali che si sono occupati di CF/LENR negli ultimi anni.

    RispondiElimina
  140. Riporto uno degli ultimi commenti di Rossi sul suo blog:

    «After ripetitive tests we are making on our modules, I think I reached a good theoretical explication about what happens, and I do not think a new Physic is necessary. It is enough to study better the existing one.»

    RispondiElimina
  141. Non so se era già stato specificato da Rossi in precedenza, ma oggi, rispondendo ad un lettore sul JONP, ha dichiarato che la centrale in costruzione produrrà 1MW lordo di energia (compresa l'energia in input) e che l'energia in input corrisponderà al massimo ad 1/6 dell'energia totale prodotta.

    Andrea Rossi
    May 12th, 2011 at 11:11 AM
    Dear Mr Roman Radionov:
    1- total
    2- max 1/6 of the output
    Warm regards,
    A.R.
    Roman Rodionov
    May 12th, 2011 at 11:01 AM
    Dear Mr. Rossi,

    I have some questions about 1MW reactor (sorry if I miss something in your blog):
    1. Is 1MW the total output heat power (including heat from input E-Cats power) or this is the net output power (excluding E-Cats input)?
    2. What is the input electricity power for 1MW reactor.

    Regards and wish you success
    Roman Rodionov

    RispondiElimina
  142. @AC/DC

    2- max 1/6 of the output

    Sarebbe utile sapere anche quello min pero`.

    RispondiElimina
  143. @Author
    Posso solo anticipare che il gruppo di ricerca è già definito... da un pezzo! :)

    @robi
    No robi, Mats non è stato l'unico... ci sono anche io che ho parlato così! :)

    @Mahler
    Hi hi hi, tocca dirlo a Franchini che ha da studiare meglio! :)
    Scherzi ha parte, la fisica nucleare negli ultimi anni si è concentrata soprattutto sulle alte energie, una strada che porterà senz'altro i suoi frutti, ma si sono pure accantonate linee di ricerca differenti e low cost, appartenenti anche ad altre e diverse discipline (chimica e biologia per esempio), che probabilmente vanno riprese/interconnesse.
    Comunque quando tutto questo si dimostrerà vero prevedo un parziale ridimensionamento dei budget della fisica ad alte energie a favore di altri settori.

    @AC/DC e Tizzie
    Credo che Rossi stia giocando volutamente al ribasso (comunque il rapporto minimo garantito di 1/6 l'avevo già sentito in altre sue dichiarazioni, quindi è solo una conferma) per non avere nessun problema ad ottobre. Se è disposto a spendere 500.000€ solo per la ricerca di Bologna significa che gli è necessaria proprio per poter aumentare le prestazioni dell'E-Car senza perdere in sicurezza.

    RispondiElimina
  144. @TUTTI
    Mi sono accorto ora che con altri 15 commenti questo diventerà il post/thread più gettonato del blog da sempre, bravo JacK. Ad oggi il record è 159 commenti.
    A proposito, JacK sta per tornare tra noi. :)

    RispondiElimina
  145. @22passi (147esimo commento)

    "..il gruppo di ricerca è già definito... da un pezzo"

    cioè?

    dicci, dicci.

    RispondiElimina
  146. >tizzie, 22passi
    2- max 1/6 of the output ... Sarebbe utile sapere anche quello min pero`.

    comunque il rapporto minimo garantito di 1/6 l'avevo già sentito...

    Allora 1/6 è il minimo o il massimo?

    PS (ah cosa non scriverei pur di battere il record dei commenti ... :-)

    RispondiElimina
  147. @Vanesio: Rossi dice che il massimo che l'impianto preleva dalla rete elettrica e` un 1/6 dell'energia termica prodotta, ossia se viene prodotto 1 MW, vengono, al massimo, prelevati circa 166 kW elettrici (che non e` poco, direi).

    Ora, quello che dicevo, sarebbe interessante sapere qual'e` l'assorbimento minimo (in termini pratici, non teorici) in rapporto all'energia termica emessa (facciamo sempre 1 MW).

    RispondiElimina
  148. @Author
    N O N P O S S O.
    Non spetta a me dirlo e tocca a voi aspettare ancora un po' ma non molto.

    @Vanesio
    Cavolo hai ragione!!! (evvai un altro commento) ;-)

    RispondiElimina
  149. @22passi (e 150)

    vabbé. ma tipo giugno o si va a settembre?

    @tutti

    arriviamo a 160 commenti e non se ne parla più

    RispondiElimina
  150. beh pazienza, si ricomincia da 125...

    RispondiElimina
  151. Sono spariti un bel po' di messaggi ed anche un post. Al momento non funziona correttamente neanche Youtube. Deve esserci qualche problema serio nei server di Google.

    PS: pero` non c'e` bisogno di spammare per arrivare a 160 qui.

    RispondiElimina
  152. Ci sono novità sul brevetto europeo.

    RispondiElimina
  153. @Pietro F.

    Novita` non positive per Rossi. Una terza parte presenta delle argomentazioni per le quali il brevetto non dovrebbe essere concesso.

    RispondiElimina
  154. @TUTTI
    Finalmente!
    Secondo Google dovrebbero ricomparire presto tutti i commenti e post di ieri: "We’ve started restoring the posts that were temporarily removed and expect Blogger to be back to normal soon."
    Lo spero proprio!

    Intanto vi aggiorno...

    Ho parlato con Francesco Celani, questo pomeriggio a Roma è stata registrata in studio la trasmissione condotta da Torrealta che sarà trasmessa domani sera in prima serata su Rainews24; oltre a Celani c'era Focardi in collegamento da Bologna, un esperto di brevetti e altri tecnici. Si è parlato se ho capito bene dell'impatto che potrebbe avere l'invenzione di Rossi sull'economia mondiale se manterrà quel che promette.

    A proposito di brevetti. La nuova osservazione di terze parti (il brevetto di Piantelli del '95 mai rinnovato) proviene dall'ingegner Marco Celestini, il consulente brevettuale che era comparso nella trasmissione di Rainews24 del 5 maggio (e ora si spiega perché). C'è una acerrima battaglia legale in corso tra i brevetti di un inventore di una cosa che ad oggi non è stata mai vista funzionare in pubblico e l'inventore di un prodotto pressoché industriale! Di fatto il brevetto recentemente concesso a Rossi blocca quelli presentati in Italia dopo il suo... vedremo come finirà.

    RispondiElimina
  155. @Vanesio
    Il primo a spuntar fuori dopo il coprifuoco! :)

    @Enrico Maria Podestà
    Potremmo arrivare pure alla Supebike! ;)

    @Tizzie
    Ma è così fragile il Web? Ma ridondanze, backup, sistemi di sicurezza... niente! Basta un piccolo incidente come ad Aruba, o qualche problemuccio (magari un errore umano) in fase di manutenzione a Blogger per mandare in tilt decine di milioni di siti! Una Rete funzionante è come la salute, ti accorgi di quanto sia importante soprattutto quando la perdi.

    @Tizzie e Pietro F.
    So che Rossi è molto tranquillo rispetto i brevetti... diavolo di un uomo: non so come faccia! Deve avere, o almeno ritenere di avere, qualche freccia importante al suo arco.

    RispondiElimina
  156. @Daniele: sai per caso se la trasmissione sara` disponibile in anteprima sul sito web di Rainews e se sara` disponibile piu` avanti sottotitolata in inglese dallo staff RAI? (un voice-over completo in inglese come con il servizio su Rossi non e` poi necessario se ci sono i sottotitli)

    Nel caso (se la trasmissione e` incentrata principalmente su Rossi e l'E-Cat) fai presente ai responsabili che il pubblico internazionale e` molto affamato di notizie di prima mano.

    RispondiElimina
  157. >daniele
    Il primo a spuntar fuori dopo il coprifuoco! :)
    Ach, eroiken portaferiten !

    >zippo,jack: i gamma e il piombo...
    infatti neanche a me qc non quadra: da una parte i gamma generati sarebbero la metà di quelli del background; dall'altra si usa il piombo per termalizzare i gamma generati. Ma allora anche senza e-cat in casa mia il piombo dovrebbe scottare per conto suo!

    RispondiElimina
  158. @daniele Tizzie e Pietro F.

    non avete notato come il contratto di "tremendous importance" negli US sia stato firmato uno o due giorni dopo il 6 aprile, data di concessione del brevetto italiano?

    solo che l'accettazione è stata resa nota ai poveri mortali un mese dopo...

    RispondiElimina
  159. @daniele

    non so se è nei commenti persi ma tu devi ancora rivelare se per il "gruppo di ricerca" basta aspettare giugno oppure si va a settembre...

    RispondiElimina
  160. Author su dai basta spettare la settimana prossima...per adesso Daniele è in "silenzio"; in fondo è comprensibile cosiderato gli attachi subiti dalle persone coivolte...

    RispondiElimina
  161. @francescog

    la settimana prossima va benissimo.

    spero tanto sia un e-cat dato al DF con i protocolli di accesso che Rossi dichiara di star preparando...

    RispondiElimina
  162. @Tizzie
    Saso mi disse che per il servizio di una settimana fa fecero un'eccezione a metterlo on line sul web prima che andasse in onda, una cosa che di solito non fanno MAI.
    Domani va in onda una trasmissione con ospiti in studio, non uno speciale con montaggi a effetto, colpi di scene, intrighi e musiche da suspense... penso che a Rainews24 sottotitolano in inglese solo quest'ultimo genere! :)

    @Author
    No, non avevo notato, solo una coincidenza oppure dici...?
    Quanto alla presentazione del gruppo di ricerca, si mi pare che avevo risposto e lo rifaccio: basta e avanza maggio, tranquillo.

    @francescog
    Sì, ho semplicemente promesso di non "bruciare" l'istituzione nel rivelare qualcosa che spetta a lei rendere pubblica.

    @Author
    Tu sei già ai supplementari e ai calci di rigore, ma in onestamente siamo prima della conferenza stampa in cui il Mister dichiara la formazione. La tabella di marcia dell'Università di Bologna non può essere dettata dalla curiosità che circola su internet: è ora che le nostre chiacchiere si plachino e si dia tempo alla Scienza di procedere coi suoi tempi.

    RispondiElimina
  163. @zippo,vanesio,jack
    L'ho già scritto prima che saltasse il sistema: secondo me l'E-cat ha due schermi di protezione, uno interno e uno esterno quello interno serve per catturare i gamma e termalizzarli, per cui deve essere a contatto con l'acqua, quello esterno serve nel caso che quello interno si crepi, nel qual caso uscirebbe un bagliore gamma letale. Del resto Rossi lo dice che è pericoloso e per ora parla di applicazioni industriali: centrali termovalorizzatore, navi, treni, non di caldaie in casa.

    RispondiElimina
  164. @daniele

    tu capisci che non si tratta solo di gossip.

    il solo fatto che venda dato un qualche tipo di libero accesso all'E-Cat da parte di una organizzazione indipendente ha già un enorme significato e sgombra il tavolo dalle ipotesi più malevoli.

    ma va bene: aspettiamo sereni e compiti.

    sul 6 di aprile non penso che si tratti di una coincidenza.

    sul brevetto europeo mi pare che l'avvocato di Piantelli abbia inviato un vecchio brevetto in cui appare anche Focardi. O mi sbaglio?
    Per l'emerito è comunque una situazione win-win!

    ciao

    RispondiElimina
  165. @Cesare
    È confermato che tutti i commenti spariti dovrebbero presto ricomparire (vedi sotto). Ti avevo risposto dicendo una stupidata dovuta al fatto che il rivestimento di piombo esterno non è stato mai mostrato in nessuna foto. Personalmente penso che hai ragione.

    @Author
    Sì, è il vecchio brevetto del 1995 lasciato scadere dall'Università di Siena, di cui ci aveva parlato Jack qualche giorno fa. Il brevetto di quando Piantelli, Focardi, Habel lavoravano insieme; chi l'avrebbe detto allora che 16 anni dopo...

    @TUTTI
    Ho trovato questo da poco sul blogger buzz:

    What a frustrating day. We’re very sorry that you’ve been unable to publish to Blogger for the past 20.5 hours. We’re nearly back to normal — you can publish again, and in the coming hours posts and comments that were temporarily removed should be restored. Thank you for your patience while we fix this situation. We use Blogger for our own blogs, so we’ve also felt your pain.

    Here’s what happened: during scheduled maintenance work Wednesday night, we experienced some data corruption that impacted Blogger’s behavior. Since then, bloggers and readers may have experienced a variety of anomalies including intermittent outages, disappearing posts, and arriving at unintended blogs or error pages. A small subset of Blogger users (we estimate 0.16%) may have encountered additional problems specific to their accounts. Yesterday we returned Blogger to a pre-maintenance state and placed the service in read-only mode while we worked on restoring all content: that’s why you haven’t been able to publish. We rolled back to a version of Blogger as of Wednesday May 11th, so your posts since then were temporarily removed. Those are the posts that we’re in the progress of restoring.

    Again, we are very sorry for the impact to our authors and readers. We try hard to ensure Blogger is always available for you to share your thoughts and opinions with the world, and we’ll do our best to prevent this from happening again.

    Posted by Eddie Kessler, Tech Lead/Manager, Blogger

    RispondiElimina
  166. @cesare, vanesio, jack

    sempre sul piombo... siamo tutti d'accordo che da qualche parte il piombo ci deve essere, perche' Focardi l'ha ripetuto diverse volte. Pero' mi fa strano che possa essere a contatto con la camera di reazione o anche solo a contatto col rame. Per un doppio ordine di motivi:

    - negli e-cat da 2,5 2 cm di piombo fisicamente non ci stanno
    - il piombo fonde a 300C circa, proprieta' non adattissima per stare a contatto con una caldaia che opera al suo interno verosimilmente al di sopra di quella temperatura

    Quindi mi viene da pensare che il piombo sia uno strato immediatamente al di sotto di quello che abbiamo affettosamente definito il "domopak". Certo che a quel punto il contributo alla potenza del sistema sarebbe insignificante: servirebbe solo da protezione.

    Il boro: secondo me non ce n'e, almeno per la protezione. Servirebbe per i neutroni, ma non ci sono.

    ps: occhio a chiamare "termalizzazione" quella dei gamma perche' i puristi ci vanno a nozze con queste imprecisioni :-)

    RispondiElimina
  167. @Tizzie
    Sarò sincero, il sostantivo "schermaggio" e il verbo "termalizzare" gli ho ascoltati da Rossi, prima non li avevo mai sentiti. Li ho presi per gergo ingegneristico. Sicuramente non roba da puristi, ma ho l'impressione che ai puristi l'E-Cat va di traverso di per sé! :)

    RispondiElimina
  168. @zippo
    L'ho scritto ieri per me il l'acqua scorre tra il piombo e la camera di reazione per cui il piombo non è a contatto con la camera ma lo è con l'acqua. Per le dimensioni penso che la camera debba essere molto piccola del resto non ci vuole un grande volume per cui l'E-cat è sopratutto piombo. Se domani compare il post di ieri questo si può anche cancellare.

    RispondiElimina
  169. Scusate l'intromissione, sono mesi che vi seguo e vorrei farvi i complimenti e una osservazione:

    è stato dichiarato da Rossi o Focardi che c'è stato un periodo dove gli uffici di Rossi sono stati riscaldati tramite un E-cat per, se non sbaglio, un mese: a nessuno è venuta la semplice idea di fare un confronto delle bollette dell' Enel prima, durante e dopo il periodo in questione?
    Se Focardi affermasse: "in quel periodo eravamo negli uffici, sicuramente" non c'è modo per difendersi per i negazionisti da una bolletta che risultasse di pochi euro o enormemente inferiore ai periodi precedenti e successivi
    se non accusandoli direttamente di truffa (senza aspettare ottobre).

    Quasichimico

    RispondiElimina
  170. Jack and Daniele,

    Bravo to you both! Certainly nobody knows for sure what is inside these pieces of metal. My opinion is that it cannot be too different than what you have drawn. I could write a thousand word to try to describe what the core of this device might look like and attempt to explain it. Jack has done it in three pictures.

    Steven B. Krivit
    Editor, New Energy Times

    RispondiElimina
  171. Azz. Mi sveglio ancora rintronato da un viaggio di lavoro, apro il Blog nella speranza di riuscire a rispondere al maggior numero di commenti postati e mi trovo in fondo un tale Steven B. Krivit che regala qualche complimento in inglese... questo si che è un buon modo di iniziare la giornata !

    Qualche risposta tematica sulle questioni tecniche, in modo da poter riassumere le varie considerazioni sparse in tanti commenti

    @Temperatura esterna/interna: dopo qualche conto è molto probabile che la T interna molto più alta di quello che pensavo. Quanto alta è veramente difficile dirlo. Un ingegnere amico che usa simulatori fluidotermodinamici mi ha promesso, partendo dal modello 3D ipotetico, di fare una simulazione usando i dati dell'esperimento di Levi a basso delta T (con il vapore è veramente un casino, quello a basso delta T secondo me rimane l'esperimento migliore in assoluto). Quando ho un risultato lo posto immediately.

    @Modelli interni: riassumendo ci sono attualmente quattro versioni che lascerei sul trono della "migliore interpretazione dell'E-Cat"

    1) Versione iper-semplice, quella del primo disegno in cui il catalizzatore è un qualcosa mescolato al Nickel che reagisce in una normale camera di inox. Nessuna altra complicazione.

    2) Versione con catalizatore in lamine, Tizzie design, in cui il Nickel reagisce a contatto con una parete catalizzate (Palladio/Platino ?). In questa situazione è sicuramente più complicato "caricare" il dispositivo, ma ha molti pregi rispetto alla "polverina magica".

    3) Versione 1 ma con camera molto piccola e circondata da un layer di piombo interno al tubo di rame. Effettivamente 1 grammo di Nickel tiene veramente poco spazio. Il piombo interno raccoglierebbe un po' di radiazioni trasformandole in energia termica, nonostante secondo me il vero punto che "scalda" è comunque il grano di Nickel nella camera di reazione. Per quello che ho capito nelle varie interpretazioni alla Stremmenos/Focardi il grosso del calore viene infatti dagli atomi di Nickel che si sono "agitati". Un po' di piombo in quel punto renderebbe intrinsecamente sicuro l'E-Cat. Oltre i 300 gradi però si squaglia tutto.

    4) Versione 2 con piombo all'interno. E' l'interpretazione più complessa, sicuramente rende il montaggio più tosto ed il caricamento del Nickel altrettanto problematico. Ma può avere benissimo una sua validità concettuale.

    Quando ho un secondo. Aggiorno i disegni 3D secondo queste quatto interpretazioni che nescono da tutti i vostri post. Poi magari Daniele lancia un sondaggio per scegliere il vostro E-CAt preferito :)

    @Questioni teoriche: difficilissimo mettersi a parlare di protoni, neutroni e nuclei atomici in condizioni atipiche come quelle delle LENR. Confermo che sarebbe molto bello rendere fruibile una versioni italiana semplificata delle maggiori teorie che potrebbero spiegare il fenomeno Rossi-Focardi.

    Saluti

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  172. @Zippo e Tizzie
    Scusate ma mi sono confuso: il precedente mio commento era ovviamente in risposta a Zippo e non a Tizzie.

    @Quasichimico
    Prova risolutiva? Si obietterebbe che quell'inverno hanno semplicemente spento il riscaldamento e non hanno sfilato i cappotti dentro il capannone di Bondeno! ;-)

    @Steven Krivit
    Hi Steve, glad to becoming a precious source!
    On 22passi there are fantastic people who write, like Jack and many others.

    @Jack
    Autorizzi a pubblicare anche questo post e i tuoi disegni su New Energy Times, sì? Magari ti inoltro le email in cui Steve me lo chiede e gli rispondi tu stesso, ok?

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  173. @Quasichimico
    La storia del capannone riscaldato non la si può verificare in nessun modo, ci credi oppure no.
    Tentomeno con le bollette, ammesso che le abbia conservate e ce le faccia vedere, non dicono nulla.
    Avrebbe potuto tranquillamente starsene al freddo oppure mattersi una bella stufa a pellets oppure avere avuto un ecat che pompava acqua calda nei termosifoni.
    La domanda che mi rimbalza nella testa a questo punto è:
    perchè questo meraviglioso impianto di riscaldamento che aveva a Bondeno non l'ha reimpiantato nel capannone dove ha fatto la conferenza il 14 Gennaio ?
    Avrebbe convinto il mondo intero in un microsecondo senza provocare su tutto sto mare di grane per Levi e tutto il DF di Bologna con pompe, vapore secco/bagnato, rivelatori gamma !

    Sarebbe bastato solo il buffet lambrusco e mortadella e una visita guidata a gruppetti al locale caldaie !

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  174. Riguardo al capannone: anche dove stava Omero Speri la bolletta dell'Enel era pari a ZERO, ma questa informazione non aggiunge alcunché a ciò che noi già sappiamo:


    Già Enrico Fermi aveva sviluppato la fusione fredda, con il suo "generatore di protoni".

    Nel 1972, due ricercatori veronesi l'hanno sviluppata e l'hanno perfezionata.

    Si tratta di Speri Omero e di Piero Zorzi.

    Per due anni un generatore di calore ha funzionato nei pressi di Pedemonte (VR).

    Il progetto si basava sula fusione del deuterio e del trizio presenti (anche se in minime quantità nell'acqua).

    Dentro una cella dove si generava un fortissimo campo magnetico e con oppotrune scariche elettriche si otteneva la fusione, che veniva attestata in modo inequivocabile dalla produzione di Elio.

    Occorre ricordare che già il deuterio, degrada spontaneamente, anche se in misura infinitesimale, con sei reazioni per litro di acqua al secondo.

    Basandosi sugli esperimenti di Enrico Fermi, i due ricercatori sono riusciti ad ottenere un motore di fusione estremamente vasntaggioso, perchè il consumo risultava minimo.

    Il Deuterio è un isotopo dell'idrogeno ed è molto instabile.
    Infatti normalmente a temperatura ambiente in un litro di acqua sei atomi di Deuterio si trasformano in Elio ogni secondo.

    Il fisico Speri Omero insieme all'amico fisico Pietro Zorzi, avevano intuito fin dal 1970 che la fusione poteva essere accelerata enormemente se si bombardava l'acqua con forti scariche elettriche nell'ambito di un forte campo magnetico.

    Sono così riusciti a costruire un motore ad altissima resa, che è andato per due anni nei pressi di Pedemonte(VR) ed aperto alla curiosità di tutti.

    Hanno ottenuto un incremento della resa non solo con i normali carburanti ma anche utilizzando semplicemente l'acqua purchè si immettesse in questa tre sostanze catalizzanti:litio, beriolio e boro.

    E' un motore che non avrebbe potuto essere utilizzato sulle comuni autovetture perchè il berillio è altamente tossico.

    Una volta deposto il progetto sono stati contattati da alcuni individui delle multinazionali che hanno messo a disposizione dei due fisici un aereo e li hanno portati più volte in Israele, presso l'università di Tel-Aviv dove hanno incontrato i maggiori scienziati dell'epoca.

    Alla fine si sono sentiti dire: "Questo motore non sa da fare, lo si farà quando vorremo noi e gli si darà il nome che vorremo noi"
    Pertanto hanno dovuto tacere, del resto Speri Omero non poteva accettare minacce, aveva cinque figli alcuni ancora piccoli.

    Ora vi rendete conto perchè dopo i temporali, vi è un incremento così forte dell'Elio nell'atmosfera.

    RispondiElimina
  175. Francesco
    riconosco che è incrdibile come tutti questi impianti abbiano funzionato egregiamente per un pò e alla fine siano spariti !
    Possibile che nemmeno uno è riuscito a essere industrializzato e messo in commercio ?

    P.S. Elio dopo i temporali ... non è che ti confondi con l' ozono ?

    Dai, cerchiamo di non allargare troppo il discorso riportando cose magari lette sulle rubriche di Topolino o la Settimana Enigmistica oppure sentite da quel mattacchione di Giacobbo ...

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  176. >francescoCH
    Il fisico Omero Speri insieme all'amico fisico Pietro Zorzi...
    Ecco un'altra vicenda che meriterebbe un serio impegno di giornalismo investigativo...
    PS senza necessariamente scomodare Topolino o Settimana Enigmistica :)

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  177. Io mi auguro vivamente che Rossi abbia finalmente approntato un apparecchio funzionante al 100% verificabile, testabile etc anche per avere in prospettiva la possibilità di sapere qualcosa di più su questi altri accadimenti passati, tipo quello di Speri e Zorzi, di cui si è sempre parlato pochissimo e su cui bisognerebbe investigare un bel po' di più secondo me

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  178. Qua in valpolicella quasi ogni paesetto ha una via dedicata a Speri .
    C è ,anche, la convinzione che l e-cat farà la stessa fine...Altri tempi adesso c è internet!

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  179. robi,

    hai colto perfettamente la differenza tra oggi e quarant'anni fa.

    Se vedi quello che accade con il catalizzatore è praticamente internet (ovverosia gli utenti di internet) a "spingere".

    Qurant'anni fa tutto il paese dove Speri abitava lo sapeva, ora invece lo sa tutto il mondo

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  180. @Jack
    Punto 4)Osservando come è fatto l'e-cat nella parte centrale, il pezzo che a il diametro maggiore sembrerebbe una intercapedine, perciò la mia supposizione è che il piombo sia stato colato dentro a l'intercapedine tramite un foro e poi chiuso, cosi anche se fonde non può uscire, avrebbe una logica, essendo che fonde a poco più di 327 gradi, ma vaporizza a oltre 1500.
    La cartuccia se fosse inserita dall'alto, dove entra l'idrogeno, avrebbe facile accesso e sarebbe di facile sostituzione.
    @Daniele complimenti per il blog,lo seguo tutti i giorni.
    Renato50

    RispondiElimina
  181. Ma il motore di Speri e Zorzi è ancora funzionante ? I figli avranno sicuramente i vecchi motori utilizzati basta ripescarli e industrializzarli o non si può più ?

    RispondiElimina
  182. >bertoldo
    o non si può più ?
    Bè io ci starei. Archeologia Industriale. Parliamone, seriamente.
    Sottofondo: tema di Indiana Jones www.youtube.com/watch?v=oVNNhBtBbOs

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  183. @Renato50
    Un'idea che credo sei il primo ad avere... complimenti a te!

    @robi e Fr@ncesco CH
    "C'è ,anche, la convinzione che l'e-cat farà la stessa fine... Altri tempi adesso c'è internet!"
    "Quarant'anni fa tutto il paese dove Speri abitava lo sapeva, ora invece lo sa tutto il mondo"

    Questa è una delle chiavi di lettura per cui sono ottimista nella vicenda e-cat. Questa è stata e resta la mia principale motivazione a seguire più che posso tutta questa storia col blog.

    @Bertoldo e Vanesio
    Mica male la vostra idea!!! :)

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  184. @Bertoldo50: concordo con Daniele, sei il primo che da plausibilita' ingegnerisitca della presenza del piombo nel reattore. Hai avuto una bellissima idea.

    Certo che a quel punto si lavora nel piccolo: l'e-cat sembra una roba fatta in casa (da un idraulico ubriaco, l'ha definito qualcuno), ma se gli spazi sono quelli che risultano dalla presenza della schermatura di piombo, le manine devono essere quelle della festa.

    RispondiElimina
  185. errore che avro' gia' commesso decine di volte, scusate!!!

    nel post precedente volevo rispondere a Renato50, non a Bertoldo50 (che per ora manco esiste).

    ci vuol pazienza con gli anziani che non sanno governare la tecnologia...

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  186. @Zippo
    Avevo intuito che era un lapsus,il fatto di Bertoldo, in quanto all'idraulico ubriaco, bisogna tenere presente che quando si fanno delle prove come queste, si guarda solo alla sostanza non all'estetica, e si adoperano cose che costano poco, l'estetica verrà nel momento in cui si comincia a costruire per vendere.

    @Daniele nelle foto che si vedono in internet non si vede mai delle lastre di piombo con lo spessore che viene menzionato circa 2 centimetri, per questo ho pensato questo tipo di inserimento.
    Guardando le foto tutto è in scala ridotta, la resistenza sembra da 1/2 pollice, il tubo in rame, la parte diritta circa 30mm, la parte centrale sui 60mm, avrebbe un senso questo tipo di montaggio, >resistenza>cartuccia-nichel>catalizzatore, il catalizzatore da inserire dalla parte che esce, l'acqua o il vapore, prima della curva, questo è il mio punto di vista.

    Renato50
    Saluti a tutti.

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  187. @Renato50
    Anche io ero stato tratto in inganno dal fatto che nelle foto non si vede mai la schermatura esterna. Ma ho chiesto a chi è stato presente a quasi tutti i testi (Levi ovviamente) e mi ha confermato che l'ECat nudo è avvolto prima dal materiale termoisolante, poi dalla schermatura in piombo da 2 cm e infine dalla stagnola. Ciò non toglie che siccome Rossi ha in più occasioni dichiarato che il piombo serve anche a "termalizzare" i gamma, deve esserci una ulteriore schermatura di piombo, più piccola, attorno al core. E la tua ipotesi sulla sua collocazione è quella più verosimile ad oggi.

    @TUTTI
    Il record di commenti è stato battuto.
    Sto lavorando alla pubblicazione dell'aggiornamento mandato da Jack, dopodiché la discussione proseguirà sul nuovo post.

    RispondiElimina
  188. @Renato50

    Veramente affascinante l'idea del piombo liquido!

    Mi assale però un dubbio: la sua capacità di schermare i gamma "mosci" (come li chiama Celani nell'intervista di Rainews appena conclusa) rimane inalterata anche quando assume lo stato liquido?

    Ma forse questa è una domanda che ha già risposta, magari nota a qualsiasi studente di fisica (ed io non lo sono!)

    RispondiElimina
  189. Il primo disegno mi sembra quello migliore da cui partire... la resistenza interna è praticamente uguale a quella che c'è montata nelle stufa a pellet che ho ha casa... è lunga circa 16 cm, quindi credo che la punta della resistenza vada a pogiare sulla "camera di fusione" riscaldandola, quello che non capisco è dove passa l'acqua, entra dal basso, ma difficilmente va a contatto diretto con la resistenza, altrimenti la raffredderebbe... altra cosa, per vaporizzare l'acqua in quella camera la temperatura dovrebbe essere molto alta secondo me, in quanto è l'unico punto caldo di tutto il sistema... se ci fate caso infatti i vari raccordi sono avvitati tra loro mediante l'uso di canapa come guarnizione, se la temperatura salisse anche in prossimità della canapa questa si incendierebbe facilmente secondo me... quindi se qualcosa avviene avviene solo a livello del rigonfiamento dove c'è la resistenza a fascetta.... rossi ha detto che servono 50gr di Nichel in polvere... quindi quanti cm3 sarebbero?

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  190. @lele: il nickel pesa circa 8.8 grammi per cm3, quindi basterebbe uno spazio di 5.7 cm3, tuttavia esso e` presente in polvere, che ha una densita` minore che non saprei quantificare.

    A proposito, io dubito che la camera di reazione sia di soli 50 cm3 per il semplice fatto che gli ingombri esterni del reattore, considerando un cilindro da 70mm di diametro e lunghezza come dalle foto mostrate, sono di circa 270 cm3.

    RispondiElimina
  191. Tizzie la resistenza esterna è mi pare da 5x5 cm (100 cc) e comunque è al massimo 6x6 (170 cc) dalla foto con il metro...

    RispondiElimina
  192. Ma per caso c'è il link del video di stasera su rainews24?

    RispondiElimina
  193. @francescog: la resistenza e` da 6 cm, pero` il reattore sporge leggermente da ambo i lati. Effettivamente comunque, dato che e` un cilindro arrotondato, saranno meno di 270 cm3, ma a mio parere piu` di 170 cm3.

    In ogni caso, lo spazio interno e` sicuramente superiore di 50 cm3.

    Immagine del reattore con metro

    RispondiElimina
  194. Il link non funziona, quelli di esowatch non vogliono che si utilizzi la loro banda :) ....

    Cmq, 1 cosa secondo me è sicura... il tutto avviene nella bombatura, nel resto del dispositivo scorre semplicemente acqua... quindi bisogna concentrarsi su quella secondo me... diciamo che se avesse un diametro e lughezza di 60 mm il volume sarebbe di circa 170cm3.. di cui 6 occupati dal nichel in polvere...

    RispondiElimina
  195. @lele: prova premendo tasto destro sul link, cliccare "Copia Link" e poi incollarlo nella barra indirizzo del browser.

    Ah, ho appena realizzato di avere scordato che oltre agli ingombri della lamiera, da sottrarre al volume del esterno della bombatura-reattore ci sarebbe anche quello della resistenza (probabilmente a cartuccia, che si infila nel reattore dalla parte anteriore del tubo, dove entra l'acqua)... quindi se partiamo da un volume esterno di 170 cm3 probabilmente quello interno utile non e` troppo superiore a 50 cm3.

    I 50 cm3 pero` mi sembra siano originariamente usciti fuori da una erronea stima degli ingombri esterni della bombatura durante uno dei passati test, comunque.

    RispondiElimina
  196. Si, adesso l'ho visto... la bombatura sembra essere 60mm, quindi 170cm3 in tutto... ma dentro quella bombatura ci sarà pur qualcosa... l'idrogeno viene pompato e scaricato dall'alto e di certo non entra in contatto con l'acqua.. a sto punto bisogna capire il nichel dove sta e soprattutto, come lo caricano nel dispositivo?

    RispondiElimina
  197. a tutti voi e a sopratutto a jack vuoi che facciamo un prototipo,i materiali sono reperibilie sopratutto i costi bassi, quindi chiunque ovviamente con diverse persone che possano conoscere bene le cognizioni tecniche si potrebbe tentare di fare diverse prove e prototipi
    è una sfida molto emozionante,
    che dici jack ?

    RispondiElimina

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