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66 anni fa / oggi: Nagasaki 1945 - Sendai 2011 |
Si è detto tante volte, fino alla nausea, l'11/09/01 ha cambiato il mondo.
Lo cambierà molto di più l'11/3/11. Lo
spostamento di 4 metri a est delle coste del Giappone dopo l'inaudito sisma ben simboleggia il salto che la coscienza dell'umanità è chiamata a fare e nel più breve tempo possibile, come ogni catastrofe epocale spinge a fare.
La terza potenza economica del mondo è stata messa in ginocchio in pochi minuti, nemmeno fosse stata colpita da una nuova seconda guerra mondiale. Ed è evidente che il numero dei morti causato dallo tsunami purtroppo è ancora ampiamente sottostimato...
“...nella prefettura di Miyagi, mancano 30mila persone. Nelle sei prefetture maggiormente travolte dall'onda, non si hanno contatti con altri 40mila abitanti”.
“Sull'isola di Honshu, il cuore del Paese, il presentimento dell'apocalisse, allontanato con fede dal governo di Tokyo, assume infine l'aspetto reale di un'ecatombe. Gli elicotteri sorvolano decine di città in cerca di qualcuno che si muova. Sotto però le città non esistono più e dalla sconfinata laguna, che si confonde con le campagne sconvolte, emerge una poltiglia indistinguibile di case, barche, auto, corpi, alberi, tralicci e cose quotidiane. Questi reperti dei giorni normali non bastano a restituire al paesaggio il profilo della familiarità. L'asfalto è scomparso, assieme alla gente e a ogni segnale di vita. Resistono eretti solo grovigli di binari, ponti tranciati e carcasse industriali. Il Nordest del Giappone è mutato in un mondo orizzontale, grigio, con la vegetazione rasata, su cui vagano rari superstiti e un milione di soccorritori. Scavano ancora con le mani, per trovare un oggetto, o un'indicazione con cui orientarsi”.
“Nella prefettura di Iwate le città di Onagawacho, Rikuzen-Takata, Tono, Sumitacho, Iwaizumicho e Kunohemura sono sepolte di melma. Su 86 mila abitanti, poche migliaia hanno comunicato di essere vivi. Le squadre di soccorso hanno preso atto con orrore che solo qualche centinaio di persone hanno raggiunto i dormitori allestiti a Ishinomaki, Onagawa, Tagajo, Kesennuma e Sauriku, considerato l'epicentro dello tsunami. Era una zona con trecentomila residenti: è stata cancellata e nessuno ha idea di dove sia finita la popolazione. Fino a oggi si era convinti che Yamadamachi, 19 mila abitanti, fosse stata in parte risparmiata. La città sorgeva a quattro chilometri dalla costa. Arrivandoci dalla spiaggia si scorge invece solo una montagna di macerie, sopra le quali è deposto un mercantile reclinato su un fianco.” (1)
E a tutto ciò si aggiunge la crisi nucleare a Fukushima,
salita oggi a livello 6, più che a
Three Mile Island nel 1979 (livello 5), ancora un po' meno di
Chernobyl nel 1986 (livello 7, il massimo). L'uomo ha imbrigliato l'atomo, prevedendo tutto l'immaginabile, e ora cerca disperatamente di domarne la furia, battuto dalla stessa Natura, da una inimmaginabile quanto improbabile serie di concause. Tutto ciò ha il sapore di una
hybris punita, del prezzo pagato a un progresso spinto dalle leggi dell'economia più che dal buon senso.
Per questo resto allibito di fronte ai vari Frattini, Prestigiacomo, Brunetta, Conti, Romani che come muli da soma coi paraocchi ribadiscono che il programma nucleare italiano non si tocca, che non bisogna farsi travolgere dall'onda emotiva (sic!). Resto allibito perché qui non è più questione di garantire che le costruende centrali (ma dovranno passare sui nostri cadaveri se proveranno a costruirle sul serio!) saranno molto più sicure di quelle giapponesi, che tanto le centrali nucleari ci sono già nelle nazioni confinanti. Non è questo il punto! Il discorso è ben più ampio. È che bisogna uscire una volta per tutte dal miraggio che, in cambio della Matrix del Paese dei Balocchi, valga la pena di scendere a compromessi con le nostre coscienze. No. Per quel che mi riguarda preferisco tornare all'Italia degli anni '50, povera ma ricca di valori, piuttosto che vendere l'anima per questa falsa idea di benessere che ci propinano.
Oggi ho letto, con autentico disgusto un articolo di Gian Micalessin su Il Giornale (2), che spiegava quanto avesse ragione Berlusconi a volere mantenere il suo sostegno a Gheddafi e quanto siano stati poco lungimiranti i nostri alleati europei: perché ora il raìs è ancora in sella, spazzerà via i ribelli e non ci venderà più petrolio e gas per punirci di avergli voltato la faccia. Non solo, non internerà più nei suoi campi di prigionia le masse nordafricane che premono ai nostri confini, e quindi saremo sommersi di clandestini. Meglio, per Micalessin, scendere a patti con un dittatore sanguinario pur di mantenere il nostro livello di vita, pur di non dividere il nostro pane (che spesso ci avanza e buttiamo via) con chi ha fame. Macchiavelli era un dilettante rispetto a questo giornalista, che mi nausea al pari di tutti quegli individui che ci governano, senza anima, morale, cuore, ritegno: una vergogna nazionale che non so come giustificare a mia figlia.
Questo è benessere? Che se voglio l'elettricità 24/24h devo accettare che venga costruita una centrale che tra 50 anni potrà avvelenare i miei nipoti? Vedere aumentare esponenzialmente il rischio di cancro per me, i miei cari, i miei amici, tutti i nostri discendenti? Esporre il mondo a incidenti le cui conseguenze durano secoli e millenni?
Preferisco modificare le mie abitudini, accontentarmi di elettricità e combustibili razionati, convivere con black out programmati e giorni in bici e senza auto. Spero che tutto il mondo si sbrighi a comprenderlo. Spero che gli USA in particolare imparino in fretta la lezione, perché quando il Big One colpirà la California le conseguenze potranno essere perfino peggiori di quelle che si stanno vedendo ora in Giappone. Un mondo migliore si può fare, ma bisogna prima spezzare le catene di quello vecchio; se non lo faremo noi stessi continuerà a farlo la Natura, con sempre più violenza.
Il mondo migliore è quello che può esserci ispirato soltanto dai nostri cuori e un piccolo, luminosissimo segnale ci arriva forte è chiaro proprio dallo stesso martoriato Giappone. Questo paese è già risorto dall'olocausto nucleare di Hiroshima e Nagasaki, il suo popolo saprà risorgere ancora...
“...è il giorno dei morti, si avverte la tentazione di cedere allo sconforto, ma Natsumi Iwata e Masaki Kawanami non hanno cambiato programma. Hanno vent'anni e oggi dovevano sposarsi. Sono di Ofunate e venerdì hanno perso nonni, genitori e fratelli. Sono rimasti soli, ma dopo quattro giorni con le mani nello tsunami sono andati a cambiarsi. Arrivano attorno al falò dove un centinaio di sopravvissuti cerca il caldo del fuoco. Sono vestiti da sposi, sorridono e si danno un bacio. I presenti si risvegliano dai loro pensieri e invece di piangere applaudono. L'amore è più forte della vita e questa notte nell'Honshu un matrimonio viene prima dei funerali”. (1)
NOTE:
Sono pienamente d'accordo con te.
RispondiEliminaBen detto Daniele!
RispondiEliminaSono con te, in tutto quel che hai scritto.
Ciao
Gli stessi pensieri che tu ora li ebbi io nell'86 con la mia bambina che aveva 18 mesi, e adesso tutto si rinnova . L'esperienza di Cernobyl mi aveva così profondamente segnato che da quando c'è stato il terremoto il mio pensiero è stato concentrato sul nucleare e solo stasera riesco a piangere per il Giappone.
RispondiEliminaDaniele, vaffa.... mi hai fatto piangere!
RispondiEliminaIeri riflettevo sul fatto che quei tecnici che stanno lavorando in prima linea per evitare il disastro sono lì consapevoli che quasi certamente finiranno per morire per l'esposizione alle radiazioni. Loro sono sicuramente degli eroi ma la stessa cosa è accaduta con gli incidenti di Tokaimura e di Černobyl'. Trovo inconcepibile continuare ad usare una tecnologia che in caso di incidente grave ci porta a chiedere ad un gruppo di persone di sacrificare la loro vita per limitare il disastro. Piuttosto preferisco rinunciare ad un po' del mio benessere.
RispondiEliminaPer quanto la natura scatenante provochi disastri e lutti ,lascia ai sopravvissuti la possibilità di ricostruire e di ricominciare.La radioattività no.
RispondiElimina@Tania e Gaz
RispondiEliminaGrazie amiche, e facciamolo capire andando in massa a votare in massa i referendum tra qualche mese.
@Vitamina e Alberto
Non è difficile piangere scrivendo/leggendo del Giappone in questo momento... avrei volentieri fatto a meno.
@Marco
Appunto, alla fine penso che chiunque abbia un minimo di buon senso rinuncerebbe a molte cose pur di eliminare la tecnologia nucleare a fissione dalla faccia della Terra. Anche perché così facendo si darebbe automaticamente impulso allo sviluppo delle sorgenti rinnovabili e verdi.
La fusione del nocciolo viene chiamata "sindrome cinese"... io spero tanto che tra qualche anno si possa parlare di "effetto giapponese" a ricordare il momento in cui si decise di mettere sul serio al bando l'energia da fissione atomica.
@Roberto
RispondiEliminaSì, è così... per questo bisogna farla finita con la storia che il rischio del nucleare è un prezzo sopportabile in cambio del nostro tenore di vita. Dobbiamo mandare a casa i governanti che ci dicono questo!
Daniele spero che sia veramente l'evento che darà il via all'abbandono di questa forma di energia. Segnali positivi ce ne sono, a parte la solita nostra italietta l'europa sembra iniziare a muoversi con convinzione su questa strada.
RispondiEliminaIntanto mi sono imbattuto su questo articolo del 2002 http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2002/08_Agosto/30/nucleare.shtml
parla di dati occultati per continuare a far andare gli impianti. Io episodi come questo me li immagino benissimo anche in italia (tranne l'ammissione di colpe) anzi sono convinto che siano accaduti in molti altri posti. Sono proprio queste le situazioni a cui penso quando sento parlare di sicurezza delle centrali nucleari. c'è chi è convinto che la sicurezza si fa con tecnologie e sistemi sofisticatissimi, mentre per avere un po' di sicurezza bisogna per prima cosa essere coscenti che prima o poi l'incidente ci sarà ed essere quindi pronti ad affrontare le conseguenze. Col nucleare invece ci si nasconde sempre dietro all'idea che "negli impianti di ultima generazione non può succedere".
D'accordo su tutta la linea.
RispondiEliminaAnche mia madre oggi ha detto che accontentarsi di meno non le crea nessun problema.
Un altro giorno vicini ai giapponesi.
è una schifezza che ci sia voluto questo per far cambiare idea a molti sul veteronucleare. vuol dire che l'opinione pubblica e più sensibile alla paura che agli argomenti seri. già si sapeva che era così, ma avere la conferma ogni volta fa incazzare, anche se in questo caso incidentalmente fa propendere per la scelta giusta.
RispondiEliminaPersonalmente, l'idea che possano venire costruite centrali nucleari in un paese come il nostro dove non si riesce nemmeno a smaltire la spazzatura urbana, dove la corruzione e' la regola, dove gli appalti vengono dati agli amici degli amici o ai mafiosi, dove anche le scuole costruite in zone notoriamente sismiche crollano al primo tremore della terra, dove molti politici vengono scelti in base a come sollazzano il nano demente o solo perche' gli danno sempre ragione.... fa accapponare la pelle.
RispondiEliminaQuesta gente (politici nostrani) ha una credibilita' sotto zero su qualunque argomento, figuriamoci su cose serie come questa.
Massimo
Quoto tutto quanto ha scritto Daniele e condivido appieno anche quanto dice Massimo da Bologna (il commento precedente).
RispondiEliminaIl discorso che tanto siamo circondati da centrali non regge. Dobbiamo cominciare ad organizzarci alla lotta da subito per fare in modo che l'Europa segua noi e non viceversa. La lotta non deve limitarsi all'Italia. Credo che nel mondo siano in tanti a pensarla così, bisogna fare in modo di innescare la scintilla. In tanti anni, dal secondo dopoguerra in avanti, ritengo che l'unica cosa sensata che l'Italia abbia fatto, oltre alla costituzione, sia stata quella di rinunciare al nucleare dopo averlo praticamente inventato.
Nel '66 eravamo il terzo paese produttore di energia atomica al mondo dopo Stati Uniti e Inghilterra. Siamo nel 2011 e senza centrali siamo ancora una delle maggiori potenze industriali. Uno studio di alcuni anni fa dimostrava che dislocando pale eoliche in maniera studiata su tutto quanto il territorio degli Stati Uniti, l'energia prodotta sarebbe sufficiente per soddisfare il fabbisogno energetico mondiale.
Mi rendo conto che tali impianti deturperebbero il paesaggio ma credo sia necessario scendere a compromessi. Su un "monte" non poco distante da casa mia c'è il progetto di costruire una cinquantina di tali "mulini". La popolazione è in rivolta. Io stesso non avevo preso troppo bene la notizia. A distanza di tempo ci sto ripensando. Dei compromessi sono necessari. Il problema caso mai è un altro. Gli investitori (forse erano addirittura stranieri) pretendevano di mettere a tacere i Comuni (col bilancio perennemente in rosso) versando cifrette irrisorie ma vitali nelle loro casse. Io credo che tali impianti dovrebbero essere gestiti dagli enti locali (come l'acqua) per fare in modo che si possa fornire energia al cittadino a prezzo zero (o perlomeno ad un prezzo molto basso).
Il problema è che purtroppo sappiamo tutti quanti come viene gestita la cosa pubblica in Italia. Credo allora che sia necessario che i cittadini si organizzino per conto propro e comincino in prima persona a riorganizzare questo cazzo di paese che fa acqua da ogni parte.
Buona Notte a tutti.
Bingel
PS: non sono un gran credente e se mi conosceste, sentirvelo dire da uno come me, probabilmente vi farebbe ridere ma pregate, pregate per quella gente che sta vivendo un incubo infinito. Può sembrare stupido ma sono certo che non è così, fatelo come lo ritenete più opportuno perché anche se non posso pretendere di convincervi che sia utile, posso senz'altro dire che oltre ad essere l'unica cosa che possiamo fare, se lo facciamo tutti, potrebbe essere davvero d'aiuto.
@Marco, Fay, ant0p, Massimo
RispondiEliminaQuello che possiamo fare concretamente e convincere quante più persone possibile, ancora a favore del nucleare o incerte, amici, vicini, colleghi, parenti, a votare al referendum per raggiungere i quorum e spazzare via dall'Italia il ritorno del nucleare. E idem dicasi per il legittimo impedimento e la privatizzazione dell'acqua. Se questi tre colpi di ramazza andranno in porto, alle prossime elezioni politiche spazzeremo via anche il governo che ha cercato di asservirci all'uranio, proteggere un leader che rifiuta di essere processato, rubarci l'acqua.
È ora di ricominciare a sognare.
@Bingel
RispondiEliminaE io quoto tutto quello che hai scritto tutto, dall'inizio alla fine (post scriptum compreso ovviamente).
P.S. Non capisco perché i tuoi commenti finiscono una volta su due nello spam! :)
: )
RispondiElimina@Cate
RispondiEliminaOgni tanto ci si risorride :)
LA PIU' BELLA NOTIZIA DI OGGI:
RispondiElimina12:55 - Socialdemocratici di Germania e Austria: referendum su nucleare
Il Partito socialdemocratico tedesco e quello austriaco chiederanno un referendum europeo sull'uscita dal nucleare. Lo ha annunciato in un'intervista alla Bild il presidente della Spd, Sigmar Gabriel, che in accordo con il cancelliere austriaco, Werner Faymann, intende mettere in moto "un'iniziativa europea per l'uscita dal nucleare". "Devono essere i popoli europei a decidere e non i lobbisti dei gruppi economici e i governi", ha spiegato Gabriel, per il quale "c'è un nuovo diritto in Europa, quello di un'iniziativa popolare a livello europeo". Il presidente della Spd ha sottolineato che "la Germania può rinunciare subito a quasi la metà dell'energia prodotta dal nucleare, poiché esporta corrente elettrica all'estero". A suo avviso, la moratoria di tre mesi decisa da Angela Merkel è "solo un trucco per salvare il risultato delle elezioni regionali", che hanno luogo domenica prossima in Sassonia-Anhalt ed il 27 marzo in Baden-Wuerttemberg e Renania-Palatinato
(fonte: repubblica.it)
ecco passano da un estremo all'altro.. adesso dicono che possono chiudere metà delle centrali all'improvviso..tanto che gliefrega quell'energia la vendono all'estero, ci rimettono solo i non ariani eh?:))
RispondiEliminal'importante è che non si facciano nuove centrali, ma quelle esistenti se servono ancora le si chiude gradualmente mentre vengono sostituite da altre fonti. prima si chiudono e meglio è, ma far tutto di fretta sarebbe anche più pericoloso. sono anche impianti che vanno dismessi con calma..metti che dismettendole in fretta e furia succedono altri incidenti..
@ant'p
RispondiEliminaSì, immagino che un piano serio di abbandono del nucleare vada programmato a tappe, anche su un arco di dieci anni o più. Comunque questo improvviso voltafaccia di tutti, anche il nostro governo oggi ha cambiato tono, significa solo una cosa: MENTIVANO QUANDO DICEVANO CHE IL NUCLEARE È INDISPENSABILE.
Nulla e nessuno è mai indispensabile, le alternative ci sono sempre.
P.S. com'è che hai perso lo "0"? ;)
L Austria non ha il nucleare.Ovvero aveva una centrale pronta(fine anni 70 se ricordo bene)ma ,per volontà popolare non è mai stata messa in funzione.Ricordo che i favorevoli al nucleare si appoggiavano al fatto che un pò più anord (in slovacchia)ve n era una proprio al confine.Ma l idea antinucleare è molto radicata.Ciò che mi stupiva era come tutta la popolazione fosse ben informata sul problema nucleare.(raffreddamento,emissioni,scorie etc)
RispondiElimina'0' ah m'è scappata la tastiera, è che qui a casa non mi memorizza il nome, ormai ho messo questo nick e almeno quà non lo cambio, se no non si capisce più niente:))
RispondiEliminacomunque si, i politici (e non solo in italia) all'interno di uno stato sono sottomessi in tutto e per tutto a quello che riescono a ottenere dall'opinione pubblica, finchè riescono a intortarla possono fare gli arroganti e portare avanti anche le cose più assurde inventandosi le fregnacce più vergognose, ma se non hanno il consenso non vanno da nessuna parte anche se propongono cose ragionevoli. è stato così anche per il fascismo e per tutte le dittature moderne (comunismo e democrazia compresi:)), che fosse un consenso estorto o ottenuto con l'inganno mediatico/retorico conta poco, sempre consenso era..con la mediaticità che c'è adesso vale lo stesso discorso, e in modo ancora più accentuato. i tempi del re/faraone che può fare il prepotentone/impopolare facendo tutto da solo senza dover giustificare niente a nessuno sono passati da un pezzo..
@Roberto
RispondiEliminaEvidentemente il popolo austriaco è più serio di noi e ha governi che fanno informazione invece che propaganda.
@ant0p
Quello che ho appena detto a Roberto... quoto tutto.
Ormai in Italia abbiamo pure l'anacronismo d'un Faraone d'Arcore (ecco perché gli stava simpatico Gheddafi... entrambi nordafricani). ;)
Intanto che il governo italiano fa finta di cambiare direzione procede sempre più spedito verso il nucleare: http://cianciullo.blogautore.repubblica.it/2011/03/17/nucleare-si-in-parlamento/?ref=HRER3-1
RispondiElimina@Marco
RispondiEliminaSono un moderato, ma stavolta do ragione a Vendola: "dovranno venire con i carri armati per imporre le centrali atomiche"!
Comunque se proprio dovessimo davvero arrivare a quel punto... arriveremmo prima a Piazzale Loreto... il popolo ama l'Italia molto più di chi la sta governando.