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giovedì 17 marzo 2011

Lunga vita all'Italia, lunga vita al Giappone

Sono fiero di festeggiare oggi i 150 anni di unità della mia patria. 

Ma sono anche triste, per due motivi.

Perché sono certo che gli eroi del Risorgimento, come i padri della Repubblica, si rivoltano nella tomba al pensiero della classe politica dei giorni nostri. 

Perché non mi escono dalla mente le immagini della devastazione del Giappone.

Allora ho pensato questo...

In segno di protesta, ho preso il nostro tricolore, simbolo dell'unità della nazione, e ne ho tolto il verde. Perché non trovo giusto che una forza politica ne abbia fatto il suo colore e sventolando e indossando quel verde abbia meticolosamente minato proprio il sentimento di fratellanza e solidarietà che dovrebbe legarci tutti, a prescindere se nasciamo in Sicilia o in Lombardia.

In segno di speranza,  ho lasciato il bianco e il rosso. Gli stessi colori del Sol Levante. Ed è rivolgendo una preghiera a tutte le vittime del cataclisma dell'undici marzo, a tutti i sopravvissuti e alle loro lacrime, agli eroi che stanno consumando ora dopo ora le loro vite per domare la furia atomica scatenatasi a Fukushima, che voglio augurare lunga vita all'Italia, lunga vita al Giappone. 

Con la promessa che da oggi l'obiettivo da perseguire non è semplicemente non riportare il nucleare in Italia, ma portarlo via dall'Europa e da tutta la comunità internazionale. Bisogna essere ambiziosi e tenaci se vogliamo bene a questo mondo e ai nostri figli.

Buon compleanno Italia, facci ancora sognare.


P.S. Intanto, vedere PdL e Lega festeggiare l'Unità d'Italia, più che un sogno è un ossimoro, più che un ossimoro è un incubo... fischiarli non basta: il giorno che mi passa uno di questi governanti a tiro lo festeggio con tutte le uova che trovo al supermercato! E poi mi venissero a dire che è vilipendio dello Stato... giusto di quello delle banane.

4 commenti:

  1. Mi associo alla tua preghiera.

    Un bacio

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  2. Mi rendo conto che se dovessimo stare dietro a tutto quello che accade nel mondo probabilmente saremmo sempre li a doverci preoccupare di qualcosa tuttavia quello che sta accadendo in Giappone ha proporzioni enormi e fosse stato per me io avrei rimandato addirittura i festeggiamenti. Come si può pensare di festeggiare quando sai che da qualche altra parte si sta consumando una tragedia? Con quale stato d'animo? Ma soprattutto, rimandare, sarebbe stata una forma di grande rispetto.

    Bingel

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  3. Invece io ho lasciato anche il verde, perché non mi pare giusto che qualche arrogantone se lo accaparri in nome di un'entità politica mai esistita.

    In quanto al sentimento di festa, più che come gioia e allegria, lo percepisco come senso di appartenenza e del sacro, per cui non mi sembra fuori luogo o irrispettoso nei confronti del lutto giapponesi celebrare l'anniversario dell'Italia.

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  4. @Kylie
    Ciao Ky, grazie, ti sento sempre molto in sintonia con me, quando affronto temi in cui i sentimenti hanno un grosso ruolo.

    @Bingel
    Alla fin fine, quel che conta è quello che la gente ha in cuore più che quel che fa. Io me la sono vissuta come una celebrazione, non come un festeggiamento, col pensiero sempre al Giappone.
    Le contestazioni spontanee di oggi contro il governo credo siano state rinfocolate non poco dal fatto che ha sempre fatto del ritorno al nucleare un suo cavallo di battaglia.

    @Fay
    Proprio stamattina Borghezio ha spiegato che il modello dell'Italia è il Belgio: che il futuro non può che vedere due Italie scisse (una più in Europa e l'altra più in Africa). Sono loro in primis che hanno strappato il verde dal resto della bandiera, diamine.

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